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domenica 31 agosto 2008

Mensa in ritardo, pronte le alternative

ALTO ADIGE - DOMENICA, 31 AGOSTO 2008





In piena attività il cantiere in zona scolastica. Qualche disagio all’inizio delle lezioni il prossimo 10 settembre



I pasti confezionati da ditta di catering. Pranzi alla Haus der Kultur



Il sindaco: contattate le scuole. A ottobre situazione normale





LAIVES. Per il 10 settembre, data di inizio del nuovo anno scolastico, i lavori in corso presso la zona scolastica cittadina non saranno conclusi e di conseguenza anche il cantiere rimarrà al suo posto. Non sarà agibile neppure la nuova sala mensa ampliata, così come la cucina e perciò l’amministrazione comunale ha dovuto adottare scelte alternative per garantire comunque il servizio di refezione nel primo mese circa di scuola, dopo di che la situazione si normalizzerà.

«Per quanto riguarda la preparazione dei pasti, dato che la cucina ancora non sarà operativa - spiega il sindaco Polonioli - ci affideremo ad una ditta specializzata di catering con la quale abbiamo già stipulato il contratto per la consegna dei pasti necessari, almeno fino al 31 ottobre. Quanto alla sala mensa, se occorrerà potremo utilizzare il salone della vicina Haus der Kultur, che già ci è stato messo a disposizione. Ad ogni modo abbiamo già parlato con i responsabili delle scuole cittadine e sappiamo che per le medie, fino al primo ottobre la mensa non dovrebbe servire, mentre invece per le elementari si incomincerà verso il 15 di settembre e, come detto, abbiamo la possibilità di usare il salone della Haus der Kultur che è poco distante dalla zona scolastica».

Qualche disagio comunque sarà inevitabile, sia per quanto concerne la ristorazione scolastica alla quale fanno riferimento tutti gli alunni che frequentano il tempo prolungato (sono diverse centinaia quando l’attività didattica andrà a regime) e sia per la frequentazione degli spazi attorno agli istituti, tutt’oggi parzialmente occupati dal cantiere edile. Si tratta di disagi che però dureranno al massimo fino ad ottobre e poi finalmente anche la scuola sarà stata sistemata, con una sala mensa che sarà in grado di ospitare più ragazzi contemporaneamente, una cucina adeguata e due nuove aule per le attività polivalenti. Lo stesso discorso vale per la vicina scuola materna italiana di via Nazario Sauro, dove si stanno sistemando gli spazi esterni. Anche lì con ogni probabilità il cantiere rimarrà anche dopo l’inizio delle attività scolastiche, ma sarà questione di poco.

Mensa in ritardo, pronte le alternative

ALTO ADIGE - DOMENICA, 31 AGOSTO 2008





In piena attività il cantiere in zona scolastica. Qualche disagio all’inizio delle lezioni il prossimo 10 settembre



I pasti confezionati da ditta di catering. Pranzi alla Haus der Kultur



Il sindaco: contattate le scuole. A ottobre situazione normale





LAIVES. Per il 10 settembre, data di inizio del nuovo anno scolastico, i lavori in corso presso la zona scolastica cittadina non saranno conclusi e di conseguenza anche il cantiere rimarrà al suo posto. Non sarà agibile neppure la nuova sala mensa ampliata, così come la cucina e perciò l’amministrazione comunale ha dovuto adottare scelte alternative per garantire comunque il servizio di refezione nel primo mese circa di scuola, dopo di che la situazione si normalizzerà.

«Per quanto riguarda la preparazione dei pasti, dato che la cucina ancora non sarà operativa - spiega il sindaco Polonioli - ci affideremo ad una ditta specializzata di catering con la quale abbiamo già stipulato il contratto per la consegna dei pasti necessari, almeno fino al 31 ottobre. Quanto alla sala mensa, se occorrerà potremo utilizzare il salone della vicina Haus der Kultur, che già ci è stato messo a disposizione. Ad ogni modo abbiamo già parlato con i responsabili delle scuole cittadine e sappiamo che per le medie, fino al primo ottobre la mensa non dovrebbe servire, mentre invece per le elementari si incomincerà verso il 15 di settembre e, come detto, abbiamo la possibilità di usare il salone della Haus der Kultur che è poco distante dalla zona scolastica».

Qualche disagio comunque sarà inevitabile, sia per quanto concerne la ristorazione scolastica alla quale fanno riferimento tutti gli alunni che frequentano il tempo prolungato (sono diverse centinaia quando l’attività didattica andrà a regime) e sia per la frequentazione degli spazi attorno agli istituti, tutt’oggi parzialmente occupati dal cantiere edile. Si tratta di disagi che però dureranno al massimo fino ad ottobre e poi finalmente anche la scuola sarà stata sistemata, con una sala mensa che sarà in grado di ospitare più ragazzi contemporaneamente, una cucina adeguata e due nuove aule per le attività polivalenti. Lo stesso discorso vale per la vicina scuola materna italiana di via Nazario Sauro, dove si stanno sistemando gli spazi esterni. Anche lì con ogni probabilità il cantiere rimarrà anche dopo l’inizio delle attività scolastiche, ma sarà questione di poco.

LA LOTTA AL CAROVITA

ALTO ADIGE - DOMENICA, 31 AGOSTO 2008





Sale il prezzo degli alimentari (+8,6%): per i Consumatori è colpa del monopolio. La contrazione della spesa per famiglia segna un meno 3,4%



Prezzi alti, consumi sempre più giù



In un anno aumento del 4,8%. Male casa (+11%) e combustibili (+13%)




VALERIA FRANGIPANE



BOLZANO. Bolzano città più cara d’Italia con i prezzi che corrono ed i consumi in frenata (-3.4%). Dagli ultimi dati emerge come l’aumento generale sia del 4,8% rispetto all’agosto dell’anno scorso. Tutto costa di più. E il maggiore incremento rispetto al 2007 si registra ancora una volta nel settore della casa e ancora per acqua, energia e combustibili (+11,6%), seguito da alimentari e bevande analcoliche (+8,6%), trasporti (+8,5%), bevande alcoliche e tabacchi (+5,5%), alberghi e ristorazione (+4,1%).

In discesa comunicazioni (-3,7%) e salute (-0,2%).

La casa compare ancora una volta in cima alla lista.

Ma gli addetti ai lavori non sono d’accordo.

Per Carlo Perseghin, vicepresidente regionale della Fiaip (l’associazione degli agenti immobiliari), i prezzi della casa invece di crescere stanno scendendo e questo è davvero il momento buono per comperare: «Sì, questo è il momento giusto per fare dei buoni affari sul mercato dell’usato perché tanti sono disposti a trattare».

I più richiesti in assoluto sono gli appartamenti di 80-90 metri che vanno da un minimo di 230-240.000 euro per le zone periferiche ai 370-380.000 euro di quelle pregiate. Bene anche i bilocali, male invece i monolocali. Gli alloggi di media grandezza restano i più gettonati anche sul fronte del nuovo. Arranca anche il mercato dei negozi: sia l’affitto che la vendita. «La crisi dei consumi è evidente - precisa Perseghin e trascina sul fondo i negozi che non sono più né richiesti, né appetiti. Fanno eccezione, ovviamente, le attività in posizione strategica, per tutti gli altri il prezzo è sceso di un buon 25 per cento». E basta pensare a Cisalfa che lascia via Museo perché non è più disposta a pagare più di 20 mila euro al mese, ad Emil Desaler che, si dice, abbia venduto l’intero palazzo a 9 milioni e 200 mila euro ed a Marketti che sta pensando di affittare una parte per incassare di più.

Altra nota dolente quella degli alimentari che - secondo gli ultimi rilevamenti dell’Istat - a Bolzano costano in media il 13% in più rispetto al resto d’Italia.

Aspiag e Omniscom però non sono d’accordo: «Guardate che anche per noi Bolzano è una piazza più cara rispetto al resto della penisola. Paghiamo di più i terreni, paghiamo di più l’affitto dei locali ed il personale». Nessuno, comunque, nega gli aumenti. Ci sono stati e sono stati pesanti. Negli ultimi mesi la pasta è aumentata del 36% (dall’indagine dell’Istat risulta poi a Bolzano il pane e la pasta costano il 6,6% in più rispetto alla media italiana), l’olio del 25%, sono schizzati i latticini e tutti i derivati. Il granoturco infatti è alle stelle, la crusca di frumento ha subito rincari del 30%, vino e birra oscillazioni che vanno dal 25% al 35% e avanti così.

Ma Fabio De Gaudenz, vicepresidente del Centro tutela consumatori e sindacalista della Cgil è perplesso: «Mah, qui abbiamo il problema del monopolio. Il gruppo Aspiag Despar ha in mano il 60% dei supermercati della città e fa quel che vuole. Si continua a parlare di duopolio e si divide il mercato in due mettendoci dentro anche Omniscom ma il dato non è reale. Di fatto Despar decide tutto e fa il mercato dell’alimentare. E questo non è giusto e crea un grave squilibrio nei prezzi che va ad incidere sulle tasche delle famiglie che non arrivano alla terza settimana del mese. Basta dare un’occhiata ai saldi, che sono andati male, per capire che aria tira».

I saldi, appunto.

Angelo Curia, presidente dei commercianti di Confesercenti, non si tira mai indietro: «Abbiamo venduto bene solo nei primi tre quattro giorni di svendite». Ma poi è stata calma piatta. «Il calo del volume degli affari rispetto al 2007, che già era andato male, è del 10%». Le file e gli spintoni per entrare nei negozi, la ressa per pagare ed i prodotti in offerta che si esauriscono in pochi minuti sono ricordi delle svendite degli anni scorsi. Due i settori più in crisi: calzature e abbigliamento. Vestiti, scarpe e borse sono i primi a rimetterci quando le famiglie finiscono lo stipendio alla terza settimana e non è andata meglio al settore dell’abbigliamento sportivo. A molti commercianti costretti a tirare le prime somme resta l’amaro in bocca.





Tariffe, i sindacati premono



Chiesto incontro urgente col Consorzio dei Comuni



BOLZANO. Le organizzazioni sindacali confederali hanno chiesto un incontro urgente con il Consorzio dei Comuni sul tema tariffe e imposizione fiscale locale. I sindacati, assieme a Asgb, Acli e Kvw, a giugno avevano già presentato alcune proposte contro il carovita e per il sostegno al reddito delle famiglie. I sindacati ritengono i primi interventi della giunta provinciale “positivi ma insufficienti in quanto rivolti a una parte della popolazione, salvo quello riguardante le agevolazioni per gli anziani per il trasporto pubblico”. In particolare viene denunciato come tutti gli sforzi finalizzati al sostegno alle famiglie e alla riduzione dell’inflazione si renderebbero vani “se molti Comuni, come preannunciato da mesi, dovessero procedere ad aumenti indiscriminati delle tariffe dei servizi di loro competenza, o di Consorzi, (come asili nido, case di riposo, asporto rifiuti e acqua) o a tagli nell’erogazione dei servizi e ad aumenti delle imposizioni fiscali, Ici e addizionali comunali, cui si aggiungerebbero gli aumenti già previsti di energia elettrica e gas”. L’incontro dovrà quindi servire per verificare l’impegno del Consorzio a trovare una linea da indicare ai Comuni, che vada nella direzione prospettata dai sindacati. Sarà inoltre necessario un ulteriore incontro con Durnwalder “per chiedere che la Provincia intervenga a compensare eventuali difficoltà di bilancio con trasferimenti ai Comuni virtuosi”.



In Alto Adige non bisogna temere il caro-libri, perché ci sono gli aiuti provinciali



Inizia la scuola, una stangata



I prezzi di astucci, zaini e matite sono schizzati del 9%



LA «SORPRESA» Un trend a livello nazionale



BOLZANO. Inizia la scuola e il portafoglio trema. I supermercati traboccano già di zaini, astucci e quaderni colorati e anche a Bolzano è arrivato in anticipo l’appuntamento con il rinnovo del corredo scolastico. L’ideale sarebbe far usare ai ragazzi gli articoli dell’anno precedente, soprattutto zaini ed astucci. Purtroppo, però, questo raramente accade e bisogna scontrarsi con il caro-scuola. Dalle Winx ai personaggi della Disney, da Spiderman ai Gormiti, infatti, le mode, le tendenze ed i gusti cambiano di anno in anno. La moda invade il mercato e si porta dietro i prezzi alle stelle. Basta fare un viaggio nei supermercati e nelle cartolerie per scoprire le differenze rispetto al 2007.

I rincari sono stati registrati anche dall’Osservatorio nazionale di Intesaconsumatori (confederazione di associazioni dei consumatori formata da Adoc, Federconsumatori, Codacons, Adusbef). I prezzi di zaini, diari, matite colorate e quaderni anche quest’anno sono in rialzo. Per i diari si è passati dai 12 euro medi dello scorso anno ai 13 del 2008, un’impennata del 6 per cento. La musica non cambia per le cartelle, che arrivano a costare fino a 62 euro (un aumento del quattro per cento). E tra gli scaffali, un’altra stangata la tirano le matite colorate: una confezione da 12 pezzi poteva costare fino a 8,80 euro, ma quest’anno i cartellini segnano 9,50. Oltre alle notizie negative per il portafoglio, però, ci sono anche alcune note positive. Registrano un calo, infatti, i costi degli astucci pieni, quelli che si acquistano già completi di pennarelli, penne e matite colorate. Negli ipermercati il prezzo è rimasto invariato: 20,10 euro. La nuova tendenza tra i ragazzi, infatti, è quella di acquistare gli astucci vuoti, da riempire a proprio piacimento e da riutilizzare in maniera differente nel tempo libero o al di fuori della scuola. Questi ultimi tuttavia hanno subìto un aumento di circa il 9%. Secondo i calcoli di Intesaconsumatori in media la spesa per il kit scolastico è aumentata di circa il 7% rispetto all’anno scorso. Le famiglie spenderanno circa 400 euro rispetto ai 375 del 2007.

Alcuni suggerimenti: le associazioni dei consumatori consigliano di confrontare i prezzi applicati nei diversi punti vendita. Spesso, la differenza può essere notevole e si arriva a risparmiare fino al 28%, soprattutto se si acquista nei supermercati. Per i libri, invece, le famiglie altoatesine possono stare più tranquille rispetto a quelle del resto d’Italia. La Provicia, infatti, ha da poco istituito il buono libro per tutti: 150 euro per gli studenti delle scuole secondarie di 2/o grado. Gli studenti che hanno avuto diritto alla borsa di studio utilizzeranno ancora il sistema di prestito libri, ma questi diverranno di loro proprietà; le famiglie con figli che non percepiscono borsa di studio e dunque non utilizzano attualmente il sistema dei libri in prestito, riceveranno dalle singole scuole un sussidio di 150 euro; alle famiglie con figli che stanno svolgendo un periodo di apprendistato al di fuori dell’obbligo scolastico, sarà assicurato un sussidio annuale di 60 euro.

Altre soluzioni? Il mercatino dei libri in Corso Libertà, lo scambio informale e la spesa al supermercato. A volte, però, le richieste degli insegnanti obbligano l’acquisto del materiale nei negozi.





LA LOTTA AL CAROVITA

ALTO ADIGE - DOMENICA, 31 AGOSTO 2008





Sale il prezzo degli alimentari (+8,6%): per i Consumatori è colpa del monopolio. La contrazione della spesa per famiglia segna un meno 3,4%



Prezzi alti, consumi sempre più giù



In un anno aumento del 4,8%. Male casa (+11%) e combustibili (+13%)




VALERIA FRANGIPANE



BOLZANO. Bolzano città più cara d’Italia con i prezzi che corrono ed i consumi in frenata (-3.4%). Dagli ultimi dati emerge come l’aumento generale sia del 4,8% rispetto all’agosto dell’anno scorso. Tutto costa di più. E il maggiore incremento rispetto al 2007 si registra ancora una volta nel settore della casa e ancora per acqua, energia e combustibili (+11,6%), seguito da alimentari e bevande analcoliche (+8,6%), trasporti (+8,5%), bevande alcoliche e tabacchi (+5,5%), alberghi e ristorazione (+4,1%).

In discesa comunicazioni (-3,7%) e salute (-0,2%).

La casa compare ancora una volta in cima alla lista.

Ma gli addetti ai lavori non sono d’accordo.

Per Carlo Perseghin, vicepresidente regionale della Fiaip (l’associazione degli agenti immobiliari), i prezzi della casa invece di crescere stanno scendendo e questo è davvero il momento buono per comperare: «Sì, questo è il momento giusto per fare dei buoni affari sul mercato dell’usato perché tanti sono disposti a trattare».

I più richiesti in assoluto sono gli appartamenti di 80-90 metri che vanno da un minimo di 230-240.000 euro per le zone periferiche ai 370-380.000 euro di quelle pregiate. Bene anche i bilocali, male invece i monolocali. Gli alloggi di media grandezza restano i più gettonati anche sul fronte del nuovo. Arranca anche il mercato dei negozi: sia l’affitto che la vendita. «La crisi dei consumi è evidente - precisa Perseghin e trascina sul fondo i negozi che non sono più né richiesti, né appetiti. Fanno eccezione, ovviamente, le attività in posizione strategica, per tutti gli altri il prezzo è sceso di un buon 25 per cento». E basta pensare a Cisalfa che lascia via Museo perché non è più disposta a pagare più di 20 mila euro al mese, ad Emil Desaler che, si dice, abbia venduto l’intero palazzo a 9 milioni e 200 mila euro ed a Marketti che sta pensando di affittare una parte per incassare di più.

Altra nota dolente quella degli alimentari che - secondo gli ultimi rilevamenti dell’Istat - a Bolzano costano in media il 13% in più rispetto al resto d’Italia.

Aspiag e Omniscom però non sono d’accordo: «Guardate che anche per noi Bolzano è una piazza più cara rispetto al resto della penisola. Paghiamo di più i terreni, paghiamo di più l’affitto dei locali ed il personale». Nessuno, comunque, nega gli aumenti. Ci sono stati e sono stati pesanti. Negli ultimi mesi la pasta è aumentata del 36% (dall’indagine dell’Istat risulta poi a Bolzano il pane e la pasta costano il 6,6% in più rispetto alla media italiana), l’olio del 25%, sono schizzati i latticini e tutti i derivati. Il granoturco infatti è alle stelle, la crusca di frumento ha subito rincari del 30%, vino e birra oscillazioni che vanno dal 25% al 35% e avanti così.

Ma Fabio De Gaudenz, vicepresidente del Centro tutela consumatori e sindacalista della Cgil è perplesso: «Mah, qui abbiamo il problema del monopolio. Il gruppo Aspiag Despar ha in mano il 60% dei supermercati della città e fa quel che vuole. Si continua a parlare di duopolio e si divide il mercato in due mettendoci dentro anche Omniscom ma il dato non è reale. Di fatto Despar decide tutto e fa il mercato dell’alimentare. E questo non è giusto e crea un grave squilibrio nei prezzi che va ad incidere sulle tasche delle famiglie che non arrivano alla terza settimana del mese. Basta dare un’occhiata ai saldi, che sono andati male, per capire che aria tira».

I saldi, appunto.

Angelo Curia, presidente dei commercianti di Confesercenti, non si tira mai indietro: «Abbiamo venduto bene solo nei primi tre quattro giorni di svendite». Ma poi è stata calma piatta. «Il calo del volume degli affari rispetto al 2007, che già era andato male, è del 10%». Le file e gli spintoni per entrare nei negozi, la ressa per pagare ed i prodotti in offerta che si esauriscono in pochi minuti sono ricordi delle svendite degli anni scorsi. Due i settori più in crisi: calzature e abbigliamento. Vestiti, scarpe e borse sono i primi a rimetterci quando le famiglie finiscono lo stipendio alla terza settimana e non è andata meglio al settore dell’abbigliamento sportivo. A molti commercianti costretti a tirare le prime somme resta l’amaro in bocca.





Tariffe, i sindacati premono



Chiesto incontro urgente col Consorzio dei Comuni



BOLZANO. Le organizzazioni sindacali confederali hanno chiesto un incontro urgente con il Consorzio dei Comuni sul tema tariffe e imposizione fiscale locale. I sindacati, assieme a Asgb, Acli e Kvw, a giugno avevano già presentato alcune proposte contro il carovita e per il sostegno al reddito delle famiglie. I sindacati ritengono i primi interventi della giunta provinciale “positivi ma insufficienti in quanto rivolti a una parte della popolazione, salvo quello riguardante le agevolazioni per gli anziani per il trasporto pubblico”. In particolare viene denunciato come tutti gli sforzi finalizzati al sostegno alle famiglie e alla riduzione dell’inflazione si renderebbero vani “se molti Comuni, come preannunciato da mesi, dovessero procedere ad aumenti indiscriminati delle tariffe dei servizi di loro competenza, o di Consorzi, (come asili nido, case di riposo, asporto rifiuti e acqua) o a tagli nell’erogazione dei servizi e ad aumenti delle imposizioni fiscali, Ici e addizionali comunali, cui si aggiungerebbero gli aumenti già previsti di energia elettrica e gas”. L’incontro dovrà quindi servire per verificare l’impegno del Consorzio a trovare una linea da indicare ai Comuni, che vada nella direzione prospettata dai sindacati. Sarà inoltre necessario un ulteriore incontro con Durnwalder “per chiedere che la Provincia intervenga a compensare eventuali difficoltà di bilancio con trasferimenti ai Comuni virtuosi”.



In Alto Adige non bisogna temere il caro-libri, perché ci sono gli aiuti provinciali



Inizia la scuola, una stangata



I prezzi di astucci, zaini e matite sono schizzati del 9%



LA «SORPRESA» Un trend a livello nazionale



BOLZANO. Inizia la scuola e il portafoglio trema. I supermercati traboccano già di zaini, astucci e quaderni colorati e anche a Bolzano è arrivato in anticipo l’appuntamento con il rinnovo del corredo scolastico. L’ideale sarebbe far usare ai ragazzi gli articoli dell’anno precedente, soprattutto zaini ed astucci. Purtroppo, però, questo raramente accade e bisogna scontrarsi con il caro-scuola. Dalle Winx ai personaggi della Disney, da Spiderman ai Gormiti, infatti, le mode, le tendenze ed i gusti cambiano di anno in anno. La moda invade il mercato e si porta dietro i prezzi alle stelle. Basta fare un viaggio nei supermercati e nelle cartolerie per scoprire le differenze rispetto al 2007.

I rincari sono stati registrati anche dall’Osservatorio nazionale di Intesaconsumatori (confederazione di associazioni dei consumatori formata da Adoc, Federconsumatori, Codacons, Adusbef). I prezzi di zaini, diari, matite colorate e quaderni anche quest’anno sono in rialzo. Per i diari si è passati dai 12 euro medi dello scorso anno ai 13 del 2008, un’impennata del 6 per cento. La musica non cambia per le cartelle, che arrivano a costare fino a 62 euro (un aumento del quattro per cento). E tra gli scaffali, un’altra stangata la tirano le matite colorate: una confezione da 12 pezzi poteva costare fino a 8,80 euro, ma quest’anno i cartellini segnano 9,50. Oltre alle notizie negative per il portafoglio, però, ci sono anche alcune note positive. Registrano un calo, infatti, i costi degli astucci pieni, quelli che si acquistano già completi di pennarelli, penne e matite colorate. Negli ipermercati il prezzo è rimasto invariato: 20,10 euro. La nuova tendenza tra i ragazzi, infatti, è quella di acquistare gli astucci vuoti, da riempire a proprio piacimento e da riutilizzare in maniera differente nel tempo libero o al di fuori della scuola. Questi ultimi tuttavia hanno subìto un aumento di circa il 9%. Secondo i calcoli di Intesaconsumatori in media la spesa per il kit scolastico è aumentata di circa il 7% rispetto all’anno scorso. Le famiglie spenderanno circa 400 euro rispetto ai 375 del 2007.

Alcuni suggerimenti: le associazioni dei consumatori consigliano di confrontare i prezzi applicati nei diversi punti vendita. Spesso, la differenza può essere notevole e si arriva a risparmiare fino al 28%, soprattutto se si acquista nei supermercati. Per i libri, invece, le famiglie altoatesine possono stare più tranquille rispetto a quelle del resto d’Italia. La Provicia, infatti, ha da poco istituito il buono libro per tutti: 150 euro per gli studenti delle scuole secondarie di 2/o grado. Gli studenti che hanno avuto diritto alla borsa di studio utilizzeranno ancora il sistema di prestito libri, ma questi diverranno di loro proprietà; le famiglie con figli che non percepiscono borsa di studio e dunque non utilizzano attualmente il sistema dei libri in prestito, riceveranno dalle singole scuole un sussidio di 150 euro; alle famiglie con figli che stanno svolgendo un periodo di apprendistato al di fuori dell’obbligo scolastico, sarà assicurato un sussidio annuale di 60 euro.

Altre soluzioni? Il mercatino dei libri in Corso Libertà, lo scambio informale e la spesa al supermercato. A volte, però, le richieste degli insegnanti obbligano l’acquisto del materiale nei negozi.





sabato 30 agosto 2008

Crollano le vendite al dettaglio. Ma al Billionaire stappano champagne




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Vetrina di lusso a Roma-Lo Cicero/fotocronaca.info



di Cosimo Pierre

ROMA – I saldi sono stati un insuccesso quasi completo. Il tasso di chiusura dei piccoli esercizi commerciali è in aumento rispetto all’anno scorso e, nel settore abbigliamento, i commercianti ritengono vi sia stato un calo delle vendite che arriva al 30%. Al ritorno dalle ferie (per chi le ha avute) i commercianti dovranno smaltire magazzini pieni ancora di pantaloncini, costumi e magliette. E così, diminuiscono gli ordini alle aziende (-5% rispetto all’anno scorso) e la crisi sta per investire anche il settore dei trasporti e dei cargo. L’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, vede sconsolato le moltissime nuove “500” ferme nei parcheggi: non si vendono. La gelata dei consumi è oramai generalizzata e indica una delle crisi economiche probabilmente più pesanti degli ultimi venti anni.


Di fronte ad una situazione del genere, il governo fa finta di niente. “In Finanziaria si punta all’equilibrio dei conti pubblici e al contenimento della spesa, ma non c’è un euro per aiutare i consumi interni e le famiglie” ha dichiarato all’Espresso Massimo Baldini, docente di Economia all’Università di Modena. “Il governo ha scelto la linea miope di Confindustria: un maniacale contenimento dei salari, tra i più bassi d’Europa, aiuti all’export, nessuna rottamazione né sgravi fiscali” conclude l’economista.


L’atteggiamento del governo non stupisce. Il suo programma economico si fonda sulla salvaguardia degli interessi dei ceti proprietari e professionali, ripristinando innanzitutto le possibilità di evasione fiscale; di quello che vive di salari, stipendi e pensioni, non se ne fa affatto carico, nonostante le operazioni di facciata come la “charity card”.


Intanto l’Istat rileva che, anche nel mese di giugno, si è registrato un calo delle vendite di prodotti alimentari. Gli italiani continuano a risparmiare su tutto. Sono ferme le vendite del loro oggetto più amato: i telefonini e calano il numero di telefonate. Fra poco, forse, si tornerà alla comunicazione con i piccioni viaggiatori.


Tutti i dati che emergono indicano che siamo di fronte ad un periodo di stagflazione: stagnazione del prodotto interno lordo e aumento dei prezzi. Di fronte a scenari di questo genere, i provvedimenti di Tremonti mirano solo a ridurre le spese (soprattutto quelle sociali) e a contenere salari e stipendi. Nonostante un tasso reale di inflazione ormai prossimo al 6-7%, i nuovi contratti collettivi saranno stipulati stimando un’inflazione programmata non superiore al 2%. Ciò peggiorerà ancora di più il potere reale di acquisto degli italiani, con ricadute moltiplicative sulla domanda aggregata (consumi e investimenti).


Italiani fannulloni e assenteisti, sui quali già è calata la scure brunettiana, ma anche spendaccioni: il governo punta ad una maggiore morigeratezza. Meno pane, meno pasta, così combattiamo anche il sovrappeso, meno telefonate per non essere intercettati, meno divertimenti. Insomma, una vita più seria ed equilibrata, mentre i frequentatori estivi del “Billionaire” stappano l’ennesima bottiglia di “Dom Perignon”. A loro il futuro, come sempre quando ci sono Berlusconi e Tremonti al governo, arride.


 


dal sito: www.dazebao.org


Crollano le vendite al dettaglio. Ma al Billionaire stappano champagne




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Vetrina di lusso a Roma-Lo Cicero/fotocronaca.info



di Cosimo Pierre

ROMA – I saldi sono stati un insuccesso quasi completo. Il tasso di chiusura dei piccoli esercizi commerciali è in aumento rispetto all’anno scorso e, nel settore abbigliamento, i commercianti ritengono vi sia stato un calo delle vendite che arriva al 30%. Al ritorno dalle ferie (per chi le ha avute) i commercianti dovranno smaltire magazzini pieni ancora di pantaloncini, costumi e magliette. E così, diminuiscono gli ordini alle aziende (-5% rispetto all’anno scorso) e la crisi sta per investire anche il settore dei trasporti e dei cargo. L’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, vede sconsolato le moltissime nuove “500” ferme nei parcheggi: non si vendono. La gelata dei consumi è oramai generalizzata e indica una delle crisi economiche probabilmente più pesanti degli ultimi venti anni.


Di fronte ad una situazione del genere, il governo fa finta di niente. “In Finanziaria si punta all’equilibrio dei conti pubblici e al contenimento della spesa, ma non c’è un euro per aiutare i consumi interni e le famiglie” ha dichiarato all’Espresso Massimo Baldini, docente di Economia all’Università di Modena. “Il governo ha scelto la linea miope di Confindustria: un maniacale contenimento dei salari, tra i più bassi d’Europa, aiuti all’export, nessuna rottamazione né sgravi fiscali” conclude l’economista.


L’atteggiamento del governo non stupisce. Il suo programma economico si fonda sulla salvaguardia degli interessi dei ceti proprietari e professionali, ripristinando innanzitutto le possibilità di evasione fiscale; di quello che vive di salari, stipendi e pensioni, non se ne fa affatto carico, nonostante le operazioni di facciata come la “charity card”.


Intanto l’Istat rileva che, anche nel mese di giugno, si è registrato un calo delle vendite di prodotti alimentari. Gli italiani continuano a risparmiare su tutto. Sono ferme le vendite del loro oggetto più amato: i telefonini e calano il numero di telefonate. Fra poco, forse, si tornerà alla comunicazione con i piccioni viaggiatori.


Tutti i dati che emergono indicano che siamo di fronte ad un periodo di stagflazione: stagnazione del prodotto interno lordo e aumento dei prezzi. Di fronte a scenari di questo genere, i provvedimenti di Tremonti mirano solo a ridurre le spese (soprattutto quelle sociali) e a contenere salari e stipendi. Nonostante un tasso reale di inflazione ormai prossimo al 6-7%, i nuovi contratti collettivi saranno stipulati stimando un’inflazione programmata non superiore al 2%. Ciò peggiorerà ancora di più il potere reale di acquisto degli italiani, con ricadute moltiplicative sulla domanda aggregata (consumi e investimenti).


Italiani fannulloni e assenteisti, sui quali già è calata la scure brunettiana, ma anche spendaccioni: il governo punta ad una maggiore morigeratezza. Meno pane, meno pasta, così combattiamo anche il sovrappeso, meno telefonate per non essere intercettati, meno divertimenti. Insomma, una vita più seria ed equilibrata, mentre i frequentatori estivi del “Billionaire” stappano l’ennesima bottiglia di “Dom Perignon”. A loro il futuro, come sempre quando ci sono Berlusconi e Tremonti al governo, arride.


 


dal sito: www.dazebao.org


Prezioso sostegno con la Family Card



ALTO ADIGE - SABATO, 30 AGOSTO 2008



di Bruno Canali



In vigore dall’1 settembre. Agevolazioni per i nuclei con 3 o più figli



Hanno collaborato anche diverse associazioni locali



LAIVES. La famiglia è il fondamento della nostra società, che nessuna istituzione, per quanto esenziale, è in grado di sostituire. È partendo da questo assunto che anche a Laives sta per essere istituita la «Family Card», dedicata alle famiglie numerose (con 3 o più figli) che per questo hanno spese di gestione molto elevate. La Family Card consentirà a queste famiglie di ottenere agevolazioni e sconti su vari servizi comunali e sulle attività proposte dalle associazioni. Ne parla l’assessore alle politiche sociali Liliana Di Fede che spiega i motivi dell’iniziativa.

«Il progetto Family Card - spiega l’assessore - intende riconoscere e valorizzare il ruolo della famiglia, dando un piccolo ma concreto sostegno alle famiglie con 3 o più figli, che possono incontrare notevoli difficoltà di gestione dei bilanci quotidiani. Nel concreto questa iniziativa verrà allestita tra settembre di quest’anno e giugno dell’anno prossimo, con il Comune di Laives che attuerà uno sconto del 30% relativamente ai propri servizi diretti alle famiglie (ad esempio la scuola materna o la mensa scolastica). In questo ambito avranno un ruolo attivo anche molte associazioni comunali, che concederanno a chi possiede la Family Card, sconti sulle quote associative oppure sui biglietti di ingresso e altro, per ogni componente del nucleo famigliare. In genere - sottolinea l’assessore Di Fede - famiglie con 2 o più figli già oggi godono di agevolazioni economiche per i servizi offerti dal Comune ed anche se si trovano nella stessa associazione ci sono spesso sconti. Se però i ragazzi praticano discipline diverse, la famiglia è costretta a pagare le quote intere. Con la Family Card comunale invece queste agevolazioni aumenteranno».

Potranno accedere alla Family Card nuclei famigliari residenti a Laives, con 3 o più figli a carico e un reddito complessivo non superiore a 60 mila euro. Ogni famiglia riceverà una sola carta, gratuitamente, che rimarrà in vigore fino al 31 agosto 2009.

Ecco le associazioni comunali che hanno aderito all’iniziativa: Ac Laives, Pallavolo Laives, Volley Laives, Polisportiva Libertas, Snowlimits, Arco club, Judo club, Karate club, Laives nuoto, Volley Team S. Giacomo, St Jakob Grutzen, Arci Laives, Pool Laives, Associazione Centro Don Bosco, Giovani Pineta, Elki, Tc Grizzly, Cai Laives, Cooperativa Prometeo, Coordinamento Arte La Goccia, Coro Monti Pallidi, Filodrammatica Laives, Heimatbuehne Leifers, Inter club Laives, Centro giovanile Fly, Manduca da Praia Capoeira sul da Bahia, Polisportiva Pineta, Saf Laives, Schachklub Leifers e Sci club Laives.

Per chiedere la Family Card (se si hanno i requisiti) basterà rivolgersi allo Sportello del cittadino, in municipio, da lunedì 1 settembre, compilando un modulo che si può anche scaricare dal sito Internet del Comune di Laives. Per la mensa scolastica invece la Card non serve: le riduzioni sono già previste.

Prezioso sostegno con la Family Card



ALTO ADIGE - SABATO, 30 AGOSTO 2008



di Bruno Canali



In vigore dall’1 settembre. Agevolazioni per i nuclei con 3 o più figli



Hanno collaborato anche diverse associazioni locali



LAIVES. La famiglia è il fondamento della nostra società, che nessuna istituzione, per quanto esenziale, è in grado di sostituire. È partendo da questo assunto che anche a Laives sta per essere istituita la «Family Card», dedicata alle famiglie numerose (con 3 o più figli) che per questo hanno spese di gestione molto elevate. La Family Card consentirà a queste famiglie di ottenere agevolazioni e sconti su vari servizi comunali e sulle attività proposte dalle associazioni. Ne parla l’assessore alle politiche sociali Liliana Di Fede che spiega i motivi dell’iniziativa.

«Il progetto Family Card - spiega l’assessore - intende riconoscere e valorizzare il ruolo della famiglia, dando un piccolo ma concreto sostegno alle famiglie con 3 o più figli, che possono incontrare notevoli difficoltà di gestione dei bilanci quotidiani. Nel concreto questa iniziativa verrà allestita tra settembre di quest’anno e giugno dell’anno prossimo, con il Comune di Laives che attuerà uno sconto del 30% relativamente ai propri servizi diretti alle famiglie (ad esempio la scuola materna o la mensa scolastica). In questo ambito avranno un ruolo attivo anche molte associazioni comunali, che concederanno a chi possiede la Family Card, sconti sulle quote associative oppure sui biglietti di ingresso e altro, per ogni componente del nucleo famigliare. In genere - sottolinea l’assessore Di Fede - famiglie con 2 o più figli già oggi godono di agevolazioni economiche per i servizi offerti dal Comune ed anche se si trovano nella stessa associazione ci sono spesso sconti. Se però i ragazzi praticano discipline diverse, la famiglia è costretta a pagare le quote intere. Con la Family Card comunale invece queste agevolazioni aumenteranno».

Potranno accedere alla Family Card nuclei famigliari residenti a Laives, con 3 o più figli a carico e un reddito complessivo non superiore a 60 mila euro. Ogni famiglia riceverà una sola carta, gratuitamente, che rimarrà in vigore fino al 31 agosto 2009.

Ecco le associazioni comunali che hanno aderito all’iniziativa: Ac Laives, Pallavolo Laives, Volley Laives, Polisportiva Libertas, Snowlimits, Arco club, Judo club, Karate club, Laives nuoto, Volley Team S. Giacomo, St Jakob Grutzen, Arci Laives, Pool Laives, Associazione Centro Don Bosco, Giovani Pineta, Elki, Tc Grizzly, Cai Laives, Cooperativa Prometeo, Coordinamento Arte La Goccia, Coro Monti Pallidi, Filodrammatica Laives, Heimatbuehne Leifers, Inter club Laives, Centro giovanile Fly, Manduca da Praia Capoeira sul da Bahia, Polisportiva Pineta, Saf Laives, Schachklub Leifers e Sci club Laives.

Per chiedere la Family Card (se si hanno i requisiti) basterà rivolgersi allo Sportello del cittadino, in municipio, da lunedì 1 settembre, compilando un modulo che si può anche scaricare dal sito Internet del Comune di Laives. Per la mensa scolastica invece la Card non serve: le riduzioni sono già previste.

Autobus: dopo i nonni, gratis gli studenti

ALTO ADIGE - SABATO, 30 AGOSTO 2008



Da lunedì, fino a 26 anni, non si paga più Gli autisti: «Mossa elettorale sulla nostra pelle»



Widmann: «Un segno concreto a tutte le famiglie che sono stritolate dal carovita»




FRANZ GIORDANO



BOLZANO. Dopo la battaglia dei dipendenti Sasa contro gli over 60, sugli autobus era tornata la pace. Ieri, però, l’assessorato alla Mobilità ha acceso un’altra miccia: Abo+, viaggi gratis per 32mila studenti. E gli autisti attaccano: «Così l’assessore si fa la campagna elettorale».

Dopo la battaglia degli autisti Sasa contro Abo60+ - tariffa agevolata per gli over 60 e gratuita per gli over 70 - sugli autobus sembrava tornata la pace. Ieri, però, l’assessore provinciale alla Mobilità Thomas Widmann ha acceso una nuova miccia. La bomba si chiama Abo+: da lunedì fino al 31 agosto 2009 corse gratis per gli studenti sotto i 26 anni, 32mila ragazzi in totale. «Un’iniziativa - dice - Widmann - necessaria per aiutare le famiglie stritolate dal carovita». I sindacati, però, sono pronti a disseppellire l’ascia di guerra: «E’ una campagna elettorale sulla nostra pelle. Va bene pensare agli utenti, ma quando cercheranno di migliorare le nostre condizioni?» Una mossa di propaganda politica alla vigilia delle elezioni provinciali, dicono gli autisti. «Basta fare due conti - continuano i sindacati - 32mila famiglie e 33mila ultrasettantenni fanno un bel bacino di voti». «Faccio il politico - replica l’assessore - e cerco di migliorare i trasporti. Gli autisti, invece, dovrebbero solo pensare a guidare». Insomma, il muro contro muro continua. Tre settimane fa, la vicenda Abo60+ - abbonamento a cento euro per gli over 60 e corse gratis per gli over 70 - aveva diviso la cittadinanza. Dietro l’attacco alle tariffe agevolate, però, si nasconde un’altra questione. «I tempi di percorrenza ristretti - dice Mario Merotto della Cisal - in particolare sulle tratte 10A, 10B e 2». Assessorato alla Mobilità e Sasa sono legate da un cordone ombelicale: ogni anno l’azienda riceve un finanziamento provinciale in base ai chilometri percorsi. «Un accordo - dice Merotto - che ha alcune conseguenze anche nel nostro lavoro, perché la Sasa restringe i tempi di percorrenza per aumentare i chilometri percorsi. Gli incassi dei biglietti finiscono in Provincia». E i soldi necessari a finanziare la campagna di abbonamenti agevolati, infatti, arrivano dalla Provincia. «Circa 470mila euro per Abo60+ e corse gratuite a cui bisogna sommare 600mila euro per Abo+», conferma Widmann. Un milione di euro in totale: una pioggia di soldi pubblici. «Necessari per rendere un servizio utile» continua l’assessore. «Fare la spesa non è facile neanche per noi - dice Merotto - E dato che siamo in campagna elettorale potremmo discutere la nostra indennità di bilinguismo. Siamo rimasti a quella del 1998».

Autobus: dopo i nonni, gratis gli studenti

ALTO ADIGE - SABATO, 30 AGOSTO 2008



Da lunedì, fino a 26 anni, non si paga più Gli autisti: «Mossa elettorale sulla nostra pelle»



Widmann: «Un segno concreto a tutte le famiglie che sono stritolate dal carovita»




FRANZ GIORDANO



BOLZANO. Dopo la battaglia dei dipendenti Sasa contro gli over 60, sugli autobus era tornata la pace. Ieri, però, l’assessorato alla Mobilità ha acceso un’altra miccia: Abo+, viaggi gratis per 32mila studenti. E gli autisti attaccano: «Così l’assessore si fa la campagna elettorale».

Dopo la battaglia degli autisti Sasa contro Abo60+ - tariffa agevolata per gli over 60 e gratuita per gli over 70 - sugli autobus sembrava tornata la pace. Ieri, però, l’assessore provinciale alla Mobilità Thomas Widmann ha acceso una nuova miccia. La bomba si chiama Abo+: da lunedì fino al 31 agosto 2009 corse gratis per gli studenti sotto i 26 anni, 32mila ragazzi in totale. «Un’iniziativa - dice - Widmann - necessaria per aiutare le famiglie stritolate dal carovita». I sindacati, però, sono pronti a disseppellire l’ascia di guerra: «E’ una campagna elettorale sulla nostra pelle. Va bene pensare agli utenti, ma quando cercheranno di migliorare le nostre condizioni?» Una mossa di propaganda politica alla vigilia delle elezioni provinciali, dicono gli autisti. «Basta fare due conti - continuano i sindacati - 32mila famiglie e 33mila ultrasettantenni fanno un bel bacino di voti». «Faccio il politico - replica l’assessore - e cerco di migliorare i trasporti. Gli autisti, invece, dovrebbero solo pensare a guidare». Insomma, il muro contro muro continua. Tre settimane fa, la vicenda Abo60+ - abbonamento a cento euro per gli over 60 e corse gratis per gli over 70 - aveva diviso la cittadinanza. Dietro l’attacco alle tariffe agevolate, però, si nasconde un’altra questione. «I tempi di percorrenza ristretti - dice Mario Merotto della Cisal - in particolare sulle tratte 10A, 10B e 2». Assessorato alla Mobilità e Sasa sono legate da un cordone ombelicale: ogni anno l’azienda riceve un finanziamento provinciale in base ai chilometri percorsi. «Un accordo - dice Merotto - che ha alcune conseguenze anche nel nostro lavoro, perché la Sasa restringe i tempi di percorrenza per aumentare i chilometri percorsi. Gli incassi dei biglietti finiscono in Provincia». E i soldi necessari a finanziare la campagna di abbonamenti agevolati, infatti, arrivano dalla Provincia. «Circa 470mila euro per Abo60+ e corse gratuite a cui bisogna sommare 600mila euro per Abo+», conferma Widmann. Un milione di euro in totale: una pioggia di soldi pubblici. «Necessari per rendere un servizio utile» continua l’assessore. «Fare la spesa non è facile neanche per noi - dice Merotto - E dato che siamo in campagna elettorale potremmo discutere la nostra indennità di bilinguismo. Siamo rimasti a quella del 1998».

Brusca frenata per il centro commerciale

ALTO ADIGE - SABATO, 30 AGOSTO 2008



dall’inviato Mirco Marchiodi



Camera di commercio e Comune: non abbassa i prezzi, forse meglio altre misure



Ebner e Pasquali scettici: basterebbe portare qui i marchi che mancano Ma Frick: lo facciamo, ma servono i discount




GRAZ. Doveva essere il viaggio in cui decidere come realizzare il centro commerciale di Bolzano. Ma dalla due giorni austriaca, con tappe quale in centri commerciali di grandi e piccole dimensioni, localizzati in zone periferiche e in centro città, la delegazione altoatesina è tornata con molti più dubbi di quando era partita. Tanto che c’è chi - Camera di commercio e Comune in testa - torna a riaprire il dibattito se davvero il capoluogo ha bisogno di un centro commerciale. Il presidente dell’ente camerale Michl Ebner e l’assessore comunale all’urbanistica Chiara Pasquali nutrono gli stessi dubbi: «Il megastore non abbassa i prezzi e i grandi marchi che a Bolzano mancano potremmo portarli qui anche senza centro commerciale». Ma Werner Frick, assessore provinciale al commercio, ribatte senza esitazioni: «Il centro commerciale si farà. Ma almeno abbiamo capito quali errori non dobbiamo commettere». Lo stesso intanto auspica una maggiore presenza di discount - alimentari e non - in città.

Dopo la Shopping City Seiersberg visionata venerdì, ieri il gruppo di lavoro per il centro commerciale ha visitato, l’«Lcs», megastore di Leoben, cittadina della Stiria da 27 mila abitanti. Inaugurato poco meno di un anno fa, ospita una settantina di negozi su una superficie di ventimila metri quadrati. Si trova in pieno centro ed è stato ricavato da un vecchio chiostro. I grandi marchi che a Bolzano mancano qui ci sono tutti. E il parcheggio è relativamente piccolo, 670 posti: «Perché metà della nostra clientela arriva da Leoben e dintorni, e molti a piedi», dice il manager della struttura. L’investimento per realizzare il centro commerciale è stato di 70 milioni di euro, il Comune è entrato nella società con una quota del 30%, il resto appartiene a privati. «Abbiamo speso molto - ammette il sindaco di Leoben Matthias Konrad - ma in compenso abbiamo rilanciato un paese che stava morendo».

In realtà non tutto è oro quel che luccica. Per accorgersene basta proseguire per un centinaio di metri. Siamo sempre sulla piazza principale di Leoben, nel “Kongresszentrum” quello che prima dell’inaugurazione dello shopping center era il cuore commerciale della città. Oggi le vetrine di quei negozi sono tutte vuote: «Alcuni negozianti si sono spostati nel centro commerciale, altri hanno chiuso», racconta la titolare di un vicino bar. «Ecco - dice Dieter Steger, direttore dell’Unione commercio - le conseguenze del centro commerciale sono anche queste. Per i nostri piccoli negozi sarebbe un colpo durissimo».

Ma se la posizione contraria di Steger era prevedibile, molto meno lo è quella di Camera di commercio e Comune. Michl Ebner, presidente dell’ente camerale, è categorico: «Bisogna riaprire tutta la discussione attorno al centro commerciale. La Provincia ha deciso di realizzarlo con la premessa che avrebbe abbassato i prezzi. Ma in questi due giorni il filo rosso che ha attraversato tutti nostri colloqui è stato quello che un centro commerciale contro il carovita non serve. Ciò che davvero manca a Bolzano è la presenza di alcuni grandi marchi, ma siamo sicuri che ci voglia un centro commerciale per portarli in Alto Adige?», si chiede Ebner. Esattamente ciò che afferma Chiara Pasquali, assessore all’urbanistica del Comune di Bolzano: «Dobbiamo riflettere bene sull’effettiva necessità di un centro commerciale. Non abbassa i prezzi, questo lo abbiamo visto. E il centro storico non sembra essere la soluzione migliore, neppure quella in via Alto Adige indicata dal progetto di Mattei presentato da Munter. Forse basterebbe portare in città negozi come Zara e H&M, magari piazzandoli in quartieri periferici». A rendere ancora più perplessi i partecipanti del gruppo di lavoro è stato Thomas Spann, direttore della Camera di commercio di Graz: «Il commercio di vicinato ha molto sofferto per l’apertura dei centri commerciali e oggi c’è chi vorrebbe tornare indietro perché molti paesi, soprattutto in periferia, sono rimasti senza negozi. E ora a protestare sono proprio coloro - sindacati in testa - che prima chiedevano a gran voce il centro commerciale».

Werner Frick però non vuole sentire parlare di ripensamenti: «La realizzazione del centro commerciale è decisa. Ne faremo uno solo, a Bolzano. Senza esagerare, perché le dimensioni devono essere proporzionate alle nostre necessità. Ma servono anche più discount, sia nel settore alimentare sia in quello dell’abbigliamento: questi sì, e non il megastore, avrebbero una funzione calmierante sui prezzi».

Brusca frenata per il centro commerciale

ALTO ADIGE - SABATO, 30 AGOSTO 2008



dall’inviato Mirco Marchiodi



Camera di commercio e Comune: non abbassa i prezzi, forse meglio altre misure



Ebner e Pasquali scettici: basterebbe portare qui i marchi che mancano Ma Frick: lo facciamo, ma servono i discount




GRAZ. Doveva essere il viaggio in cui decidere come realizzare il centro commerciale di Bolzano. Ma dalla due giorni austriaca, con tappe quale in centri commerciali di grandi e piccole dimensioni, localizzati in zone periferiche e in centro città, la delegazione altoatesina è tornata con molti più dubbi di quando era partita. Tanto che c’è chi - Camera di commercio e Comune in testa - torna a riaprire il dibattito se davvero il capoluogo ha bisogno di un centro commerciale. Il presidente dell’ente camerale Michl Ebner e l’assessore comunale all’urbanistica Chiara Pasquali nutrono gli stessi dubbi: «Il megastore non abbassa i prezzi e i grandi marchi che a Bolzano mancano potremmo portarli qui anche senza centro commerciale». Ma Werner Frick, assessore provinciale al commercio, ribatte senza esitazioni: «Il centro commerciale si farà. Ma almeno abbiamo capito quali errori non dobbiamo commettere». Lo stesso intanto auspica una maggiore presenza di discount - alimentari e non - in città.

Dopo la Shopping City Seiersberg visionata venerdì, ieri il gruppo di lavoro per il centro commerciale ha visitato, l’«Lcs», megastore di Leoben, cittadina della Stiria da 27 mila abitanti. Inaugurato poco meno di un anno fa, ospita una settantina di negozi su una superficie di ventimila metri quadrati. Si trova in pieno centro ed è stato ricavato da un vecchio chiostro. I grandi marchi che a Bolzano mancano qui ci sono tutti. E il parcheggio è relativamente piccolo, 670 posti: «Perché metà della nostra clientela arriva da Leoben e dintorni, e molti a piedi», dice il manager della struttura. L’investimento per realizzare il centro commerciale è stato di 70 milioni di euro, il Comune è entrato nella società con una quota del 30%, il resto appartiene a privati. «Abbiamo speso molto - ammette il sindaco di Leoben Matthias Konrad - ma in compenso abbiamo rilanciato un paese che stava morendo».

In realtà non tutto è oro quel che luccica. Per accorgersene basta proseguire per un centinaio di metri. Siamo sempre sulla piazza principale di Leoben, nel “Kongresszentrum” quello che prima dell’inaugurazione dello shopping center era il cuore commerciale della città. Oggi le vetrine di quei negozi sono tutte vuote: «Alcuni negozianti si sono spostati nel centro commerciale, altri hanno chiuso», racconta la titolare di un vicino bar. «Ecco - dice Dieter Steger, direttore dell’Unione commercio - le conseguenze del centro commerciale sono anche queste. Per i nostri piccoli negozi sarebbe un colpo durissimo».

Ma se la posizione contraria di Steger era prevedibile, molto meno lo è quella di Camera di commercio e Comune. Michl Ebner, presidente dell’ente camerale, è categorico: «Bisogna riaprire tutta la discussione attorno al centro commerciale. La Provincia ha deciso di realizzarlo con la premessa che avrebbe abbassato i prezzi. Ma in questi due giorni il filo rosso che ha attraversato tutti nostri colloqui è stato quello che un centro commerciale contro il carovita non serve. Ciò che davvero manca a Bolzano è la presenza di alcuni grandi marchi, ma siamo sicuri che ci voglia un centro commerciale per portarli in Alto Adige?», si chiede Ebner. Esattamente ciò che afferma Chiara Pasquali, assessore all’urbanistica del Comune di Bolzano: «Dobbiamo riflettere bene sull’effettiva necessità di un centro commerciale. Non abbassa i prezzi, questo lo abbiamo visto. E il centro storico non sembra essere la soluzione migliore, neppure quella in via Alto Adige indicata dal progetto di Mattei presentato da Munter. Forse basterebbe portare in città negozi come Zara e H&M, magari piazzandoli in quartieri periferici». A rendere ancora più perplessi i partecipanti del gruppo di lavoro è stato Thomas Spann, direttore della Camera di commercio di Graz: «Il commercio di vicinato ha molto sofferto per l’apertura dei centri commerciali e oggi c’è chi vorrebbe tornare indietro perché molti paesi, soprattutto in periferia, sono rimasti senza negozi. E ora a protestare sono proprio coloro - sindacati in testa - che prima chiedevano a gran voce il centro commerciale».

Werner Frick però non vuole sentire parlare di ripensamenti: «La realizzazione del centro commerciale è decisa. Ne faremo uno solo, a Bolzano. Senza esagerare, perché le dimensioni devono essere proporzionate alle nostre necessità. Ma servono anche più discount, sia nel settore alimentare sia in quello dell’abbigliamento: questi sì, e non il megastore, avrebbero una funzione calmierante sui prezzi».

L’inflazione ha fatto crollare i consumi

ALTO ADIGE - SABATO, 30 AGOSTO 2008



In agosto il tasso su base annua è stato 4% con una frenatina sulle ipotesi di luglio, ma settembre è mese a rischio



Il calo di acquisti segna 3,4%, l’aumento dei prezzi sarà del 3,5



ALESSANDRO CECIONI



ROMA. L’inflazione sale e i consumi calano. Ad agosto, rispetto a luglio, il costo della vita, dice l’Istat, è aumentato dello 0,1%. Su base annuale, c’è stata una frenatina (dal 4,1% ipotizzato a luglio al 4% di agosto); nel 2008 si può prevedere che alla fine i prezzi saranno cresciuti del 3,5%. Il 3,4%, rispetto al 2007, è invece il calo dei consumi registrato a giugno, con gli alimentari -2,3% (con cali più sensibili nel Centro e nel Meridione). Un dato che rischia di essere anche più marcato a luglio e agosto quando peserà la fuga dai saldi.

«E’ l’ennesima conferma dello stato di difficoltà in cui versano soprattutto lavoratori dipendenti e pensionati. Vanno detassate le tredicesime», dice Domenico Proietti, segretario confederale Uil.

Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, non guarda al dato di agosto su luglio, ma a quello tendenziale e si rallegra perché «indica l’avvio di un raffreddamento dei prezzi che sembrano aver terminato la tendenza all’aumento dei mesi scorsi nonostante gli allarmi continui delle ultime settimane». «Non bisogna abbassare la guardia - aggiunge il ministro - perché settembre è un mese a rischio inflazione, stabilirò nei prossimi giorni un programma di ispezioni con la Guardia di Finanza».

In Italia i prezzi salgono, ma nel resto dell’Eurozona rallentano. Eurostat ha rilevato ieri che ad agosto c’è stato un calo dello 0,2%: oggi è al 3,8%. Da noi a trainare la crescita dei prezzi su base annua ci sono soprattutto gli alimentari che su base annua crescono del 6,2% con alcuni prodotti che hanno fatto registrare, conferma l’Istat, aumenti record: il pane è cresciuto del 12,1%, la pasta di grano duro del 35,2%, la carne di bovino del 5,1%, il pollo del 4,4%. Sugli altri fronti la benzina cala del 4,2% in un mese, ma aumenta del 10,6% su base annua. Chi viaggia si dovrebbe essere accorto che i voli in aereo sono aumentati del 40,7% rispetto al 2007.

Il calo dei consumi riguarda tutti i settori e tutte le tipologie di vendita, ma più i piccoli negozi che la grande distribuzione, soprattutto nel settore alimentare. I dati parlano chiaro: nei negozi piccoli e medi, quelli dove ci sono fino a 5 addetti, il calo su base annua è stato del 4,8% e nei primi sei mesi di quest’anno del 2,2% in quelli di tipo familiare (fino a due addetti) e dell’1,4% in quelli fino a 5 dipendenti.

Nelle imprese con almeno sei addetti il calo su base annua è stato del 2,2%, ma nei primi sei mesi dell’anno, grazie al +1,9% di vendite registrato nei negozi con almeno 20 dipendenti, si è registrato un aumento dello 0,7%.

«Non esiste nessuna posizione dominante della grande distribuzione nel mercato alimentare», dice Federdistribuzione. «La domanda evidenzia una vera e propria crisi, la ripresa si allontana», dice Confcommercio. «Il Paese è fermo e con esso l’agricoltura», dice la Confederazione italiana agricoltori. Il ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, la vede diversamente: «Bisogna consolidare questa prima riduzione dei prezzi». A candidarsi per la frase del giorno c’è il professor Carlo Cannella, presidente dell’Istituto nazionale su alimenti e nutrizione (vigilato dal ministro Zaia):

«Non siamo preoccupati perché la gente compra meno alimenti, lo eravamo quando ne comprava in sovrappiù, preoccupati per l’obesità diffusa. Questa austerità obbligata ci ritorna tutta in salute». Asciutti è bello, basta lamenti.

L’inflazione ha fatto crollare i consumi

ALTO ADIGE - SABATO, 30 AGOSTO 2008



In agosto il tasso su base annua è stato 4% con una frenatina sulle ipotesi di luglio, ma settembre è mese a rischio



Il calo di acquisti segna 3,4%, l’aumento dei prezzi sarà del 3,5



ALESSANDRO CECIONI



ROMA. L’inflazione sale e i consumi calano. Ad agosto, rispetto a luglio, il costo della vita, dice l’Istat, è aumentato dello 0,1%. Su base annuale, c’è stata una frenatina (dal 4,1% ipotizzato a luglio al 4% di agosto); nel 2008 si può prevedere che alla fine i prezzi saranno cresciuti del 3,5%. Il 3,4%, rispetto al 2007, è invece il calo dei consumi registrato a giugno, con gli alimentari -2,3% (con cali più sensibili nel Centro e nel Meridione). Un dato che rischia di essere anche più marcato a luglio e agosto quando peserà la fuga dai saldi.

«E’ l’ennesima conferma dello stato di difficoltà in cui versano soprattutto lavoratori dipendenti e pensionati. Vanno detassate le tredicesime», dice Domenico Proietti, segretario confederale Uil.

Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, non guarda al dato di agosto su luglio, ma a quello tendenziale e si rallegra perché «indica l’avvio di un raffreddamento dei prezzi che sembrano aver terminato la tendenza all’aumento dei mesi scorsi nonostante gli allarmi continui delle ultime settimane». «Non bisogna abbassare la guardia - aggiunge il ministro - perché settembre è un mese a rischio inflazione, stabilirò nei prossimi giorni un programma di ispezioni con la Guardia di Finanza».

In Italia i prezzi salgono, ma nel resto dell’Eurozona rallentano. Eurostat ha rilevato ieri che ad agosto c’è stato un calo dello 0,2%: oggi è al 3,8%. Da noi a trainare la crescita dei prezzi su base annua ci sono soprattutto gli alimentari che su base annua crescono del 6,2% con alcuni prodotti che hanno fatto registrare, conferma l’Istat, aumenti record: il pane è cresciuto del 12,1%, la pasta di grano duro del 35,2%, la carne di bovino del 5,1%, il pollo del 4,4%. Sugli altri fronti la benzina cala del 4,2% in un mese, ma aumenta del 10,6% su base annua. Chi viaggia si dovrebbe essere accorto che i voli in aereo sono aumentati del 40,7% rispetto al 2007.

Il calo dei consumi riguarda tutti i settori e tutte le tipologie di vendita, ma più i piccoli negozi che la grande distribuzione, soprattutto nel settore alimentare. I dati parlano chiaro: nei negozi piccoli e medi, quelli dove ci sono fino a 5 addetti, il calo su base annua è stato del 4,8% e nei primi sei mesi di quest’anno del 2,2% in quelli di tipo familiare (fino a due addetti) e dell’1,4% in quelli fino a 5 dipendenti.

Nelle imprese con almeno sei addetti il calo su base annua è stato del 2,2%, ma nei primi sei mesi dell’anno, grazie al +1,9% di vendite registrato nei negozi con almeno 20 dipendenti, si è registrato un aumento dello 0,7%.

«Non esiste nessuna posizione dominante della grande distribuzione nel mercato alimentare», dice Federdistribuzione. «La domanda evidenzia una vera e propria crisi, la ripresa si allontana», dice Confcommercio. «Il Paese è fermo e con esso l’agricoltura», dice la Confederazione italiana agricoltori. Il ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, la vede diversamente: «Bisogna consolidare questa prima riduzione dei prezzi». A candidarsi per la frase del giorno c’è il professor Carlo Cannella, presidente dell’Istituto nazionale su alimenti e nutrizione (vigilato dal ministro Zaia):

«Non siamo preoccupati perché la gente compra meno alimenti, lo eravamo quando ne comprava in sovrappiù, preoccupati per l’obesità diffusa. Questa austerità obbligata ci ritorna tutta in salute». Asciutti è bello, basta lamenti.

venerdì 29 agosto 2008

SALARI: LAVORATORI ITALIANI SEMPRE PIù POVERI

Europa: Il trend dei salari in aumento



Dal 2006 al 2007 emerge nei 27 stati membri in Europa un incremento nominale dei salari contrattuali dal 5,6% al 7%, come evidenziato dal rapporto annuale dell'EIRO (European Industrial Relations Observatory). Persistono comunque sostanziali differenze tra i vecchi ed i nuovi membri EU.

Se poi si considerano le spinte inflazionistiche, il trend reale dei salari diventa rispettivamente di 2,7% nel 2006 e di 2,3% nel 2007, diventando addirittura negativo per l'Italia con un -0,6% lo scorso anno.

Al rapporto dell'EIRO (in inglese) >>



FONTE:afi_ipl

SALARI: LAVORATORI ITALIANI SEMPRE PIù POVERI

Europa: Il trend dei salari in aumento



Dal 2006 al 2007 emerge nei 27 stati membri in Europa un incremento nominale dei salari contrattuali dal 5,6% al 7%, come evidenziato dal rapporto annuale dell'EIRO (European Industrial Relations Observatory). Persistono comunque sostanziali differenze tra i vecchi ed i nuovi membri EU.

Se poi si considerano le spinte inflazionistiche, il trend reale dei salari diventa rispettivamente di 2,7% nel 2006 e di 2,3% nel 2007, diventando addirittura negativo per l'Italia con un -0,6% lo scorso anno.

Al rapporto dell'EIRO (in inglese) >>



FONTE:afi_ipl

Nuova stazione alla fine di ottobre

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 29 AGOSTO 2008



di Bruno Canali





Ma il costo è quasi raddoppiato: pagherà comunque la Provincia





Bisogna completare le pensiline il parcheggio ed i portabici Ciclabile: finalmente la scelta




LAIVES. Sopralluoghi ieri mattina, alla stazione ferroviaria ed in zona sportiva Galizia, da parte del sindaco e del vice sindaco, per verificare lo stato di avanzamento di alcuni tra i più significativi interventi degli ultimi mesi, vale a dire la costruzione di una nuova stazione ferroviaria (con annessi e connessi) e il completamento del nuovo centro giovanile e sportivo. «Entro fine anno - ha detto il sindaco Polonioli - questi interventi saranno completati». Partendo dalla stazione ferroviaria, Polonioli ha avuto garanzia che sarà pronta entro la fine di ottobre.

«In questa fase si sta completando la costruzione - dice il sindaco - ed anche tutte le infrastrutture attorno: pensiline, parcheggi e portabiciclette. Strada facendo il costo dell’opera è salito da 1,6 milioni di euro a 2,6 ed in particolare, a far lievitare i costi sono state le opere edili. Così il milione di euro in più rispetto alle previsioni ci è stato garantito dalla Provincia, in maniera che noi come Comune saremo chiamati a metterci sempre i nostri 600 mila euro circa». Come detto, oltre alla stazione ferroviaria si sta lavorando tutto attorno per sistemare il parcheggio principale e le pensiline, in maniera da avere, per fine ottobre, una stazione ferroviaria moderna e degna della città che ha sempre più utenti del treno.

Rimane invece da definire il collegamento ciclabile fra la città e la stazione e proprio in questi giorni il Comune sembra avere fatto finalmente una scelta: la costruzione della ciclabile accanto alla via Stazione. È una opzione che tutto sommato rappresenterà il migliore compromesso rispetto a quelle disponibili, anche se richiederà costi più elevati. L’altra possibilità (testata lo scorso anno) sarebbe stata quella di impostare la pista ciclabile sulla stessa carreggiata di via Stazione senza modificarla, ma oltre a rappresentare un pericolo per le bici (non ci sarebbe stata alcuna barriera tra loro e i mezzi in transito) avrebbe anche comportato un restringimento notevole, con punti che sarebbero diventati critici per la viabilità nel caso che ad incrociarsi fossero stati due mezzi pesanti, come un camion e l’autobus circolare ad esempio. Questa ipotesi sembra essere decaduta del tutto, a favore della pista da costruire a fianco della via Stazione, espropriando una striscia adeguata di terreno agricolo e mettendo, fra strada e pista, una siepe di separazione.

Nuova stazione alla fine di ottobre

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 29 AGOSTO 2008



di Bruno Canali





Ma il costo è quasi raddoppiato: pagherà comunque la Provincia





Bisogna completare le pensiline il parcheggio ed i portabici Ciclabile: finalmente la scelta




LAIVES. Sopralluoghi ieri mattina, alla stazione ferroviaria ed in zona sportiva Galizia, da parte del sindaco e del vice sindaco, per verificare lo stato di avanzamento di alcuni tra i più significativi interventi degli ultimi mesi, vale a dire la costruzione di una nuova stazione ferroviaria (con annessi e connessi) e il completamento del nuovo centro giovanile e sportivo. «Entro fine anno - ha detto il sindaco Polonioli - questi interventi saranno completati». Partendo dalla stazione ferroviaria, Polonioli ha avuto garanzia che sarà pronta entro la fine di ottobre.

«In questa fase si sta completando la costruzione - dice il sindaco - ed anche tutte le infrastrutture attorno: pensiline, parcheggi e portabiciclette. Strada facendo il costo dell’opera è salito da 1,6 milioni di euro a 2,6 ed in particolare, a far lievitare i costi sono state le opere edili. Così il milione di euro in più rispetto alle previsioni ci è stato garantito dalla Provincia, in maniera che noi come Comune saremo chiamati a metterci sempre i nostri 600 mila euro circa». Come detto, oltre alla stazione ferroviaria si sta lavorando tutto attorno per sistemare il parcheggio principale e le pensiline, in maniera da avere, per fine ottobre, una stazione ferroviaria moderna e degna della città che ha sempre più utenti del treno.

Rimane invece da definire il collegamento ciclabile fra la città e la stazione e proprio in questi giorni il Comune sembra avere fatto finalmente una scelta: la costruzione della ciclabile accanto alla via Stazione. È una opzione che tutto sommato rappresenterà il migliore compromesso rispetto a quelle disponibili, anche se richiederà costi più elevati. L’altra possibilità (testata lo scorso anno) sarebbe stata quella di impostare la pista ciclabile sulla stessa carreggiata di via Stazione senza modificarla, ma oltre a rappresentare un pericolo per le bici (non ci sarebbe stata alcuna barriera tra loro e i mezzi in transito) avrebbe anche comportato un restringimento notevole, con punti che sarebbero diventati critici per la viabilità nel caso che ad incrociarsi fossero stati due mezzi pesanti, come un camion e l’autobus circolare ad esempio. Questa ipotesi sembra essere decaduta del tutto, a favore della pista da costruire a fianco della via Stazione, espropriando una striscia adeguata di terreno agricolo e mettendo, fra strada e pista, una siepe di separazione.

giovedì 28 agosto 2008

Pineta: Verde pubblico, raggiunto l’accordo

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 28 AGOSTO 2008





Sarà la Provincia ad eseguire i vari lavori. Poi rimborso del Comune



Incontro a Bolzano per la definizione degli interventi a ridosso della variante




LAIVES. Ieri mattina in Provincia c’è stato un incontro finalizzato alla definizione di ciò che c’è da fare per realizzare l’area verde ricreativa nell’ettaro circa di terreno che rimarrà tra variante e statale 12 di fronte all’abitato di Pineta. Oltre a sindaco e vice sindaco, c’erano gli ingegneri Pagani e Fischnaller, l’architetto Azzolini, progettista del verde e l’architetto comunale Stefano Ribecchi.

L’intervento è quello che la Provincia ha commissionato all’architetto Azzolini e che è stato illustrato anche alla comunità di Pineta tempo addietro, presente anche l’assessore provinciale Mussner. «Adesso i lavori di trasformazione sono più vicini - dice il sindaco Polonioli - e abbiamo raggiunto l’accordo con la Provincia per le procedure ed i finanziamenti. In sostanza la Provincia farà quasi tutti i lavori del verde fra le due strade, compresi gli alberi, i percorsi pedonali pavimentati, parte dell’arredo e altro. Abbiamo anche raggiunto piena intesa sulle modalità operative e sarà la Provincia ad incaricarsi di appaltare e far realizzare le opere invece che essere noi ad avviare le procedure e trovare i soldi. Con una convenzione poi rimborseremo quanto dovuto alla Provincia una volta pronta l’area e questo accelererà tutta l’operazione».

Si è parlato anche del ponte per la ciclabile che dovrà superare la variante davanti a Pineta. «A proposito del manufattocontinua il sindaco - ancora non è definitivamente stabilito se si farà a metà dell’area verde oppure più spostato verso la pizzeria La Torre perché sono da definire alcuni aspetti con i proprietari privati. Anche le barriere antirumore saranno tra le migliori a disposizione, di legno con inserimenti di vetro, il tutto fonoassorbente ovviamente e con un impatto sul territorio che è ottimale. Tutto questo insomma, ci conferma nella volontà che fin dall’inizio abbiamo avuto, di acquistare quel terreno per farne un’area verde e ricreativa da mettere a disposizione della comunità di Pineta. I passi per arrivarci, messi a punto durante l’incontro in Provincia, servono anche per arrivarci entro il più breve tempo possibile».

Intanto quel terreno, come previsto, ospita il cantiere dell’impresa che sta costruendo la variante davanti a Pineta e quindi, solo una volta terminata l’occupazione si potrà iniziare con l’intervento di trasformazione.

Pineta: Verde pubblico, raggiunto l’accordo

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 28 AGOSTO 2008





Sarà la Provincia ad eseguire i vari lavori. Poi rimborso del Comune



Incontro a Bolzano per la definizione degli interventi a ridosso della variante




LAIVES. Ieri mattina in Provincia c’è stato un incontro finalizzato alla definizione di ciò che c’è da fare per realizzare l’area verde ricreativa nell’ettaro circa di terreno che rimarrà tra variante e statale 12 di fronte all’abitato di Pineta. Oltre a sindaco e vice sindaco, c’erano gli ingegneri Pagani e Fischnaller, l’architetto Azzolini, progettista del verde e l’architetto comunale Stefano Ribecchi.

L’intervento è quello che la Provincia ha commissionato all’architetto Azzolini e che è stato illustrato anche alla comunità di Pineta tempo addietro, presente anche l’assessore provinciale Mussner. «Adesso i lavori di trasformazione sono più vicini - dice il sindaco Polonioli - e abbiamo raggiunto l’accordo con la Provincia per le procedure ed i finanziamenti. In sostanza la Provincia farà quasi tutti i lavori del verde fra le due strade, compresi gli alberi, i percorsi pedonali pavimentati, parte dell’arredo e altro. Abbiamo anche raggiunto piena intesa sulle modalità operative e sarà la Provincia ad incaricarsi di appaltare e far realizzare le opere invece che essere noi ad avviare le procedure e trovare i soldi. Con una convenzione poi rimborseremo quanto dovuto alla Provincia una volta pronta l’area e questo accelererà tutta l’operazione».

Si è parlato anche del ponte per la ciclabile che dovrà superare la variante davanti a Pineta. «A proposito del manufattocontinua il sindaco - ancora non è definitivamente stabilito se si farà a metà dell’area verde oppure più spostato verso la pizzeria La Torre perché sono da definire alcuni aspetti con i proprietari privati. Anche le barriere antirumore saranno tra le migliori a disposizione, di legno con inserimenti di vetro, il tutto fonoassorbente ovviamente e con un impatto sul territorio che è ottimale. Tutto questo insomma, ci conferma nella volontà che fin dall’inizio abbiamo avuto, di acquistare quel terreno per farne un’area verde e ricreativa da mettere a disposizione della comunità di Pineta. I passi per arrivarci, messi a punto durante l’incontro in Provincia, servono anche per arrivarci entro il più breve tempo possibile».

Intanto quel terreno, come previsto, ospita il cantiere dell’impresa che sta costruendo la variante davanti a Pineta e quindi, solo una volta terminata l’occupazione si potrà iniziare con l’intervento di trasformazione.

mercoledì 27 agosto 2008

Mezzo milione per il sottopasso Fs

ALTO ADIGE- MERCOLEDÌ, 27 AGOSTO 2008



di Bruno Canali





Strada per Vadena: promessa di Durnwalder «In questi anni Laives troppo penalizzata»



LAIVES. All’inaugurazione della nuova gestione del bar-ristorante che serve la zona sportiva Toggenburg di Pineta, iniziativa arrivata in concomitanza con i 30 anni della stessa cooperativa Toggenburg, l’altra sera è arrivato anche Luis Durnwalder. Il presidente della giunta provinciale è giunto con un bel «regalo» per l’amministrazione comunale: 500 mila euro per il collegamento pedociclabile per Vadena e la promessa che Laives otterrà dalla Provincia più attenzioni che in passato «quando la città ha pagato un prezzo notevole per risolvere i problemi di Bolzano».

Reduce dalla festa di Racines con Alex Schwazer, Durnwalder a Pineta ha parlato anche con sindaco e vicesindaco. «Al presidente - racconta Polonioli - abbiamo accennato del problema per il collegamento pedociclabile tra la città e Vadena. Per quest’intervento inizialmente si prevedeva di spendere un milione di euro ma poi si è visto che ci sono vari problemi per la criticità della zona nella quale verrà realizzato il sottopasso ferroviario verso Vadena, tanto che lo studio Bergmeister ci ha fatto sapere che i costi lieviteranno fino a 1,6 milioni. Durnwalder ci ha garantito che la Provincia assegnerà per l’opera 500 mila euro e così possiamo proseguire con più tranquillità. Ringraziamo molto Durnwalder per la disponibilità».

Polonioli quindi afferma che si stanno aprendo buone prospettive anche per quanto riguarda l’altro collegamento ciclabile, da via Stazione verso la pista provinciale che passa lungo l’Adige. Per arrivarci bisogna percorrere un tratto di strada privato in zona Cervo, sul territorio di Vadena ed è questo il nodo che sta tenendo al palo, da anni, la realizzazione della pista. «Si farà il necessario per superare le resistenze di Vadena e dei privati - dichiara il sindaco -, così da aprire alle bici la stradina verso la pista provinciale, a quel punto, con il sottopasso di via Vadena avremo anche un bel circuito completo per le bici».

Il clima sereno della festa ai campi da tennis di Pineta, con l’inaugurazione della nuova gestione del bar-ristorante affidata a Muhammad Irfan Cheema e la presenza dei vertici dell’amministrazione comunale, ha anche offerto l’occasione per accennare al futuro comunale. «In questo caso - continua Polonioli - Durnwalder ha sottolineato che i rapporti Comune-Provincia sono ottimi e ha quindi ribadito che Laives, negli anni passati, ha pagato un prezzo notevole per risolvere i problemi abitativi di Bolzano e quindi adesso è tempo che goda di maggiori attenzioni. In questo solco si pone ad esempio il grande progetto di trasformazione della zona sportiva Galizia, che dovrà diventare la cittadella dello sport a livello provinciale. Su questo Durnwalder si è detto disponibile anche in futuro».

Mezzo milione per il sottopasso Fs

ALTO ADIGE- MERCOLEDÌ, 27 AGOSTO 2008



di Bruno Canali





Strada per Vadena: promessa di Durnwalder «In questi anni Laives troppo penalizzata»



LAIVES. All’inaugurazione della nuova gestione del bar-ristorante che serve la zona sportiva Toggenburg di Pineta, iniziativa arrivata in concomitanza con i 30 anni della stessa cooperativa Toggenburg, l’altra sera è arrivato anche Luis Durnwalder. Il presidente della giunta provinciale è giunto con un bel «regalo» per l’amministrazione comunale: 500 mila euro per il collegamento pedociclabile per Vadena e la promessa che Laives otterrà dalla Provincia più attenzioni che in passato «quando la città ha pagato un prezzo notevole per risolvere i problemi di Bolzano».

Reduce dalla festa di Racines con Alex Schwazer, Durnwalder a Pineta ha parlato anche con sindaco e vicesindaco. «Al presidente - racconta Polonioli - abbiamo accennato del problema per il collegamento pedociclabile tra la città e Vadena. Per quest’intervento inizialmente si prevedeva di spendere un milione di euro ma poi si è visto che ci sono vari problemi per la criticità della zona nella quale verrà realizzato il sottopasso ferroviario verso Vadena, tanto che lo studio Bergmeister ci ha fatto sapere che i costi lieviteranno fino a 1,6 milioni. Durnwalder ci ha garantito che la Provincia assegnerà per l’opera 500 mila euro e così possiamo proseguire con più tranquillità. Ringraziamo molto Durnwalder per la disponibilità».

Polonioli quindi afferma che si stanno aprendo buone prospettive anche per quanto riguarda l’altro collegamento ciclabile, da via Stazione verso la pista provinciale che passa lungo l’Adige. Per arrivarci bisogna percorrere un tratto di strada privato in zona Cervo, sul territorio di Vadena ed è questo il nodo che sta tenendo al palo, da anni, la realizzazione della pista. «Si farà il necessario per superare le resistenze di Vadena e dei privati - dichiara il sindaco -, così da aprire alle bici la stradina verso la pista provinciale, a quel punto, con il sottopasso di via Vadena avremo anche un bel circuito completo per le bici».

Il clima sereno della festa ai campi da tennis di Pineta, con l’inaugurazione della nuova gestione del bar-ristorante affidata a Muhammad Irfan Cheema e la presenza dei vertici dell’amministrazione comunale, ha anche offerto l’occasione per accennare al futuro comunale. «In questo caso - continua Polonioli - Durnwalder ha sottolineato che i rapporti Comune-Provincia sono ottimi e ha quindi ribadito che Laives, negli anni passati, ha pagato un prezzo notevole per risolvere i problemi abitativi di Bolzano e quindi adesso è tempo che goda di maggiori attenzioni. In questo solco si pone ad esempio il grande progetto di trasformazione della zona sportiva Galizia, che dovrà diventare la cittadella dello sport a livello provinciale. Su questo Durnwalder si è detto disponibile anche in futuro».