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sabato 30 agosto 2008

Crollano le vendite al dettaglio. Ma al Billionaire stappano champagne




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Vetrina di lusso a Roma-Lo Cicero/fotocronaca.info



di Cosimo Pierre

ROMA – I saldi sono stati un insuccesso quasi completo. Il tasso di chiusura dei piccoli esercizi commerciali è in aumento rispetto all’anno scorso e, nel settore abbigliamento, i commercianti ritengono vi sia stato un calo delle vendite che arriva al 30%. Al ritorno dalle ferie (per chi le ha avute) i commercianti dovranno smaltire magazzini pieni ancora di pantaloncini, costumi e magliette. E così, diminuiscono gli ordini alle aziende (-5% rispetto all’anno scorso) e la crisi sta per investire anche il settore dei trasporti e dei cargo. L’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, vede sconsolato le moltissime nuove “500” ferme nei parcheggi: non si vendono. La gelata dei consumi è oramai generalizzata e indica una delle crisi economiche probabilmente più pesanti degli ultimi venti anni.


Di fronte ad una situazione del genere, il governo fa finta di niente. “In Finanziaria si punta all’equilibrio dei conti pubblici e al contenimento della spesa, ma non c’è un euro per aiutare i consumi interni e le famiglie” ha dichiarato all’Espresso Massimo Baldini, docente di Economia all’Università di Modena. “Il governo ha scelto la linea miope di Confindustria: un maniacale contenimento dei salari, tra i più bassi d’Europa, aiuti all’export, nessuna rottamazione né sgravi fiscali” conclude l’economista.


L’atteggiamento del governo non stupisce. Il suo programma economico si fonda sulla salvaguardia degli interessi dei ceti proprietari e professionali, ripristinando innanzitutto le possibilità di evasione fiscale; di quello che vive di salari, stipendi e pensioni, non se ne fa affatto carico, nonostante le operazioni di facciata come la “charity card”.


Intanto l’Istat rileva che, anche nel mese di giugno, si è registrato un calo delle vendite di prodotti alimentari. Gli italiani continuano a risparmiare su tutto. Sono ferme le vendite del loro oggetto più amato: i telefonini e calano il numero di telefonate. Fra poco, forse, si tornerà alla comunicazione con i piccioni viaggiatori.


Tutti i dati che emergono indicano che siamo di fronte ad un periodo di stagflazione: stagnazione del prodotto interno lordo e aumento dei prezzi. Di fronte a scenari di questo genere, i provvedimenti di Tremonti mirano solo a ridurre le spese (soprattutto quelle sociali) e a contenere salari e stipendi. Nonostante un tasso reale di inflazione ormai prossimo al 6-7%, i nuovi contratti collettivi saranno stipulati stimando un’inflazione programmata non superiore al 2%. Ciò peggiorerà ancora di più il potere reale di acquisto degli italiani, con ricadute moltiplicative sulla domanda aggregata (consumi e investimenti).


Italiani fannulloni e assenteisti, sui quali già è calata la scure brunettiana, ma anche spendaccioni: il governo punta ad una maggiore morigeratezza. Meno pane, meno pasta, così combattiamo anche il sovrappeso, meno telefonate per non essere intercettati, meno divertimenti. Insomma, una vita più seria ed equilibrata, mentre i frequentatori estivi del “Billionaire” stappano l’ennesima bottiglia di “Dom Perignon”. A loro il futuro, come sempre quando ci sono Berlusconi e Tremonti al governo, arride.


 


dal sito: www.dazebao.org


1 commento:

  1. Quasi quasi mi compro una pantofola personalizzata come quella di briatore da una certa importanta... puah!!

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