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lunedì 25 giugno 2007

Aeroporto: la proposta di Rosa Thaler non garantisce lo status quo.


 


Improvvisamente l’altra sera il capogruppo SVP di Laives ha scoperto, a raccolta firme per il referendum ultimata e a pochi giorni dalla chiusura della mediazione, l’urgenza di una presa di posizione dell’amministrazione sull’ampliamento dell’aeroporto. “Non è possibile che il comune maggiormente interessato non abbia ancora espresso una sua posizione!”- ha affermato.


Ci sarebbe da ridere se ci si limitasse a questo, ma il grave è che l’ordine del giorno proposto è del tutto coerente con linea di sudditanza al potere provinciale fin qui tenuta dall’amministrazione. Non sfugge a nessuno infatti che l’appoggio alla proposta Thaler è resa possibile solo dall’avallo datole dal presidente della giunta provinciale ed è quindi del tutto superfluo, se non addirittura contrario all’interesse dei cittadini, che Laives si pronunci favorevolmente alla proposta della consigliera provinciale.


A noi pare estremamente grave voler spacciare per mantenimento dello status quo quello che in realtà è l’ampliamento dell’aeroporto meno l’allungamento della pista fino al dopo elezioni.


Accettare la proposta Thaler-Durnwalder significa infatti:



  1. non sospendere i lavori di ampliamento;

  2. restare all’interno della logica dell’ABD e delle lobbies economiche che perseguono l’aumento infinito di un turismo fondato solo sui numeri senza chiedersi se sia ambientalmente sostenibile;

  3. salvare dal disastro economico chi si è lanciato in un impresa contando non sulle proprie capacità imprenditoriali, ma sugli interventi della politica;

  4. evitare di rispondere alle contestazioni puntuali sulla effettiva necessità per lo sviluppo economico di uno scalo aeroportuale;

  5. non dar corso agli interventi di monitoraggio degli inquinamenti presenti sul territorio e non  predisporre un pacchetto di  interventi per ridurli e portarli sotto controllo, così come previsto al punto tre del contratto di mediazione e dalle normative europee e nazionali.


L’unica mediazione possibile a questo punto è perciò attendere l’esito del referendum senza ulteriori interventi. La sicurezza infatti è già assicurata poiché, altrimenti, l’Enac non potrebbe concedere il permesso di utilizzo dello scalo.


Si operi invece sin da ora per ottenere lo spostamento dei voli sportivi e la riduzione di quelli militari.


 


Rifondazione Comunista – Laives

Aeroporto: la proposta di Rosa Thaler non garantisce lo status quo.


 


Improvvisamente l’altra sera il capogruppo SVP di Laives ha scoperto, a raccolta firme per il referendum ultimata e a pochi giorni dalla chiusura della mediazione, l’urgenza di una presa di posizione dell’amministrazione sull’ampliamento dell’aeroporto. “Non è possibile che il comune maggiormente interessato non abbia ancora espresso una sua posizione!”- ha affermato.


Ci sarebbe da ridere se ci si limitasse a questo, ma il grave è che l’ordine del giorno proposto è del tutto coerente con linea di sudditanza al potere provinciale fin qui tenuta dall’amministrazione. Non sfugge a nessuno infatti che l’appoggio alla proposta Thaler è resa possibile solo dall’avallo datole dal presidente della giunta provinciale ed è quindi del tutto superfluo, se non addirittura contrario all’interesse dei cittadini, che Laives si pronunci favorevolmente alla proposta della consigliera provinciale.


A noi pare estremamente grave voler spacciare per mantenimento dello status quo quello che in realtà è l’ampliamento dell’aeroporto meno l’allungamento della pista fino al dopo elezioni.


Accettare la proposta Thaler-Durnwalder significa infatti:



  1. non sospendere i lavori di ampliamento;

  2. restare all’interno della logica dell’ABD e delle lobbies economiche che perseguono l’aumento infinito di un turismo fondato solo sui numeri senza chiedersi se sia ambientalmente sostenibile;

  3. salvare dal disastro economico chi si è lanciato in un impresa contando non sulle proprie capacità imprenditoriali, ma sugli interventi della politica;

  4. evitare di rispondere alle contestazioni puntuali sulla effettiva necessità per lo sviluppo economico di uno scalo aeroportuale;

  5. non dar corso agli interventi di monitoraggio degli inquinamenti presenti sul territorio e non  predisporre un pacchetto di  interventi per ridurli e portarli sotto controllo, così come previsto al punto tre del contratto di mediazione e dalle normative europee e nazionali.


L’unica mediazione possibile a questo punto è perciò attendere l’esito del referendum senza ulteriori interventi. La sicurezza infatti è già assicurata poiché, altrimenti, l’Enac non potrebbe concedere il permesso di utilizzo dello scalo.


Si operi invece sin da ora per ottenere lo spostamento dei voli sportivi e la riduzione di quelli militari.


 


Rifondazione Comunista – Laives

Piano comunale delle ciclabili, sempre più necessario.


 


La scorsa settimana il consiglio comunale ha approvato l’inserimento del tratto di ciclabile sovracomunale che attraversa l’abitato di S. Giacomo. Si tratta di un atto necessario per poter accedere ai finanziamenti provinciali ed inoltre il progetto è in sé per molti aspetti apprezzabile.


Ciò che invece ci pare criticabile è il metodo con cui si procede alla realizzazione dei vari interventi.


Si avanza cioè a spizzichi e bocconi, talvolta senza avere idea di come si proseguirà in seguito.


Questo aspetto era stato sottoposto a critica già nell’incontro con la popolazione della frazione in cui era stato presentato il progetto e erano stati sottolineati la poca chiarezza dei collegamenti sia a sud che a nord della frazione.


In particolare era stato evidenziato come la via Pascoli fosse troppo stretta per garantire la sicurezza dei ciclisti e come non fossero chiari i collegamenti con Pineta e Laives. In quell’occasione era stato suggerito di proseguire sul sedime dell’ex-statale fino alle porte di Pineta e per via delle Part per raggiungere Laives. Questa soluzione, però, metterebbe in discussione la scelta di collocare il percorso ciclabile sul lato sinistro in direzione sud.


È necessario inoltre tenere conto che chi usa la bicicletta ha esigenze diverse che richiedono approcci e soluzioni diversificate perché solo saltuariamente coincidono.


Chi si muove in bici all’interno del centro abitato o all’interno del territorio comunale per raggiungere le frazioni piuttosto che il capoluogo, ha bisogno di percorsi protetti diretti.


Chi invece usa la bici per diletto è interessato ad altri tragitti possibilmente immersi nel verde e lontani dal traffico. Anche il collegamento con la ciclabile provinciale assume importanza e collocazioni diversificate a seconda degli utenti presi in considerazione.


La necessità di un piano comunale delle ciclabili, che prenda in considerazione complessivamente i problemi ci pare dunque evidente così come quella di un percorso partecipato che eviti di suscitare opposizioni da parte di chi, a torto o a ragione, ritiene di essere in qualche modo svantaggiato dai progetti che di volta in volta vengono proposti.


 


Rifondazione Comunista - Laives

Piano comunale delle ciclabili, sempre più necessario.


 


La scorsa settimana il consiglio comunale ha approvato l’inserimento del tratto di ciclabile sovracomunale che attraversa l’abitato di S. Giacomo. Si tratta di un atto necessario per poter accedere ai finanziamenti provinciali ed inoltre il progetto è in sé per molti aspetti apprezzabile.


Ciò che invece ci pare criticabile è il metodo con cui si procede alla realizzazione dei vari interventi.


Si avanza cioè a spizzichi e bocconi, talvolta senza avere idea di come si proseguirà in seguito.


Questo aspetto era stato sottoposto a critica già nell’incontro con la popolazione della frazione in cui era stato presentato il progetto e erano stati sottolineati la poca chiarezza dei collegamenti sia a sud che a nord della frazione.


In particolare era stato evidenziato come la via Pascoli fosse troppo stretta per garantire la sicurezza dei ciclisti e come non fossero chiari i collegamenti con Pineta e Laives. In quell’occasione era stato suggerito di proseguire sul sedime dell’ex-statale fino alle porte di Pineta e per via delle Part per raggiungere Laives. Questa soluzione, però, metterebbe in discussione la scelta di collocare il percorso ciclabile sul lato sinistro in direzione sud.


È necessario inoltre tenere conto che chi usa la bicicletta ha esigenze diverse che richiedono approcci e soluzioni diversificate perché solo saltuariamente coincidono.


Chi si muove in bici all’interno del centro abitato o all’interno del territorio comunale per raggiungere le frazioni piuttosto che il capoluogo, ha bisogno di percorsi protetti diretti.


Chi invece usa la bici per diletto è interessato ad altri tragitti possibilmente immersi nel verde e lontani dal traffico. Anche il collegamento con la ciclabile provinciale assume importanza e collocazioni diversificate a seconda degli utenti presi in considerazione.


La necessità di un piano comunale delle ciclabili, che prenda in considerazione complessivamente i problemi ci pare dunque evidente così come quella di un percorso partecipato che eviti di suscitare opposizioni da parte di chi, a torto o a ragione, ritiene di essere in qualche modo svantaggiato dai progetti che di volta in volta vengono proposti.


 


Rifondazione Comunista - Laives

Scuola elementare di Pineta: approvato il progetto vanno cercati i finanziamenti.


 


Il progetto preliminare della scuola elementare di Pineta è stato approvato di recente dal consiglio comunale. Si tratta di un ipotesi che propone soluzioni accattivanti ed apprezzabili, ma che lascia qualche dubbio in particolare sulla impossibilità in futuro di ulteriori ampliamenti, per la riduzione degli spazi per la ricreazione, per la funzionalità della piazzetta e per la parzialità del progetto che non tiene conto dell’utilizzo degli spazi limitrofi e delle necessità complessive della frazione.


Quello che però ci ha preoccupato maggiormente è la sensazione che la scuola di Pineta non sia tra le priorità per tutti gli amministratori, ma che ad essa vengano anteposti i problemi delle scuole di Laives e di S. Giacomo, in una specie di guerra tra lobbies contrapposte che non ci vede partecipi.


Il Sindaco, su cui ricade la responsabilità politica, ci ha però spiegato come si siano liberati fondi provinciali per l’edilizia scolastica sufficienti per coprire tutte le necessità del comune.


Gli crediamo sulla parola e lo invitiamo già da ora a prevedere le soluzione ai problemi di sistemazione degli alunni nel periodo di ristrutturazione dell’edificio e, nel frattempo, a trovare al più presto una soluzione condivisa per la mensa che non crei apprensioni e malcontenti.


                                                                      


Rifondazione Comunista - Laives

Scuola elementare di Pineta: approvato il progetto vanno cercati i finanziamenti.


 


Il progetto preliminare della scuola elementare di Pineta è stato approvato di recente dal consiglio comunale. Si tratta di un ipotesi che propone soluzioni accattivanti ed apprezzabili, ma che lascia qualche dubbio in particolare sulla impossibilità in futuro di ulteriori ampliamenti, per la riduzione degli spazi per la ricreazione, per la funzionalità della piazzetta e per la parzialità del progetto che non tiene conto dell’utilizzo degli spazi limitrofi e delle necessità complessive della frazione.


Quello che però ci ha preoccupato maggiormente è la sensazione che la scuola di Pineta non sia tra le priorità per tutti gli amministratori, ma che ad essa vengano anteposti i problemi delle scuole di Laives e di S. Giacomo, in una specie di guerra tra lobbies contrapposte che non ci vede partecipi.


Il Sindaco, su cui ricade la responsabilità politica, ci ha però spiegato come si siano liberati fondi provinciali per l’edilizia scolastica sufficienti per coprire tutte le necessità del comune.


Gli crediamo sulla parola e lo invitiamo già da ora a prevedere le soluzione ai problemi di sistemazione degli alunni nel periodo di ristrutturazione dell’edificio e, nel frattempo, a trovare al più presto una soluzione condivisa per la mensa che non crei apprensioni e malcontenti.


                                                                      


Rifondazione Comunista - Laives

Nomina di un rappresentante nella SEAB e miserie della politica.


 


Spesso ci si lamenta che i lavori del consiglio comunale vengano seguiti da poche persone, ma talvolta sarebbe auspicabile che, per la credibilità della politica, nessun cittadino assistesse allo spettacolo a cui siamo stati costretti durante l’ultima riunione del massimo organo cittadino.


L’ultimo punto all’ordine del giorno della seduta della scorsa settimana prevedeva la nomina del rappresentante del comune all’interno della SEAB a cui, di recente, è stato affidato il servizio di asporto rifiuti.


Si trattava evidentemente di un atto importante che avrebbe richiesto il coinvolgimento dell’intero consiglio al fine di individuare la persona più adatta con criteri di trasparenza e su un programma di impegni precisi e verificabili.


La maggioranza aveva invece deciso di procedere da sola imponendo al consiglio il suo candidato.


Non sappiamo chi, con quali competenze e con quali criteri fosse stato individuato, ma qualcuno non ha gradito e per tutta la serata si è assistito allo spettacolo di una maggioranza sempre in bilico per l’assenza o l’uscita di questo o quel consigliere. Si è rischiato dunque più volte di non avere i numeri per far passare l’assestamento e le variazioni di bilancio ed alla fine, per evitare conseguenze più serie, si è deciso, dopo concitate consultazioni, di chiedere il rinvio del punto all’ordine del giorno rendendo così pubbliche le difficoltà in cui si dibatteva la risicata maggioranza.


C’è dunque da chiedersi se si abbiano ancora i numeri per portare a termine il proprio mandato amministrativo, recuperando credibilità, coesione e unitarietà d’intenti, ma soprattutto un approccio ai problemi in cui l’interesse dei cittadini  prevalga su quello dei singoli e dei partiti.


 


Rifondazione Comunista - Laives

Nomina di un rappresentante nella SEAB e miserie della politica.


 


Spesso ci si lamenta che i lavori del consiglio comunale vengano seguiti da poche persone, ma talvolta sarebbe auspicabile che, per la credibilità della politica, nessun cittadino assistesse allo spettacolo a cui siamo stati costretti durante l’ultima riunione del massimo organo cittadino.


L’ultimo punto all’ordine del giorno della seduta della scorsa settimana prevedeva la nomina del rappresentante del comune all’interno della SEAB a cui, di recente, è stato affidato il servizio di asporto rifiuti.


Si trattava evidentemente di un atto importante che avrebbe richiesto il coinvolgimento dell’intero consiglio al fine di individuare la persona più adatta con criteri di trasparenza e su un programma di impegni precisi e verificabili.


La maggioranza aveva invece deciso di procedere da sola imponendo al consiglio il suo candidato.


Non sappiamo chi, con quali competenze e con quali criteri fosse stato individuato, ma qualcuno non ha gradito e per tutta la serata si è assistito allo spettacolo di una maggioranza sempre in bilico per l’assenza o l’uscita di questo o quel consigliere. Si è rischiato dunque più volte di non avere i numeri per far passare l’assestamento e le variazioni di bilancio ed alla fine, per evitare conseguenze più serie, si è deciso, dopo concitate consultazioni, di chiedere il rinvio del punto all’ordine del giorno rendendo così pubbliche le difficoltà in cui si dibatteva la risicata maggioranza.


C’è dunque da chiedersi se si abbiano ancora i numeri per portare a termine il proprio mandato amministrativo, recuperando credibilità, coesione e unitarietà d’intenti, ma soprattutto un approccio ai problemi in cui l’interesse dei cittadini  prevalga su quello dei singoli e dei partiti.


 


Rifondazione Comunista - Laives

lunedì 18 giugno 2007

Alle associazioni ambientaliste della Provincia,


ai consiglieri comunali di Bolzano,


alle organizzazioni sindacali provinciali


alla popolazione tutta


 


Sono contento di invitarVi a partecipare e eventualmente intervenire alla serata di informazione e discussione sullo stato reale dei lavori del cosiddetto “tavolo della mediazione” sull’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano.


 


La proposta di Rosa Thaler non è la piattaforma in grado di essere una reale mediazione tra le richieste e le preoccupazioni della popolazione e chi pensa che l’aeroporto di San Giacomo debba essere ampliato.


Anzitutto perché sono state raccolte le firme per la richiesta di un referendum popolare e molte di più dello stretto necessario. Inoltre perché al tavolo della mediazione è stata presentata con la dovuta documentazione una proposta molto più articolata e approfondita, in grado di rappresentare una vera mediazione. Ora però occorre farla conoscere.


Venerdì 22 giugno 2007, alle ore 20.30,


nella sala B della Casa Altmann in Piazza Gries a Bolzano,


il “Gruppo di lavoro di Laives”, comprendente i rappresentanti del Centro di Attenzione permanente di S. Giacomo e i due indicati da Rifondazione comunista, avranno la possibilità di presentare le conclusioni del loro lungo lavoro e le proposte presentate al tavolo della mediazione.


Rifondazione Comunista pensa di offrire ai cittadini, ai comitati che si occupano e preoccupano della salute e dell’ambiente, agli esponenti delle forze politiche e sindacali una grossa occasione di approfondimento e dibattito, organizzando questa serata informativa sull’Aeroporto di Bolzano.


La serata si articolerà in questo modo:


1) Presentazione del Masterplan (Marcello Paolini)


2) Presentazione di: "100.000 non più silenziosi”, Una proposta di mediazione (Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove)


3) L’aeroporto di Bolzano tra passato e futuro (Rudi Benedikter)


4) Dibattito


 


Contando sulla Vostra partecipazione, invio cordiali saluti


Fabio Visentin


Segretario provinciale di Rifondazione Comunista

Alle associazioni ambientaliste della Provincia,


ai consiglieri comunali di Bolzano,


alle organizzazioni sindacali provinciali


alla popolazione tutta


 


Sono contento di invitarVi a partecipare e eventualmente intervenire alla serata di informazione e discussione sullo stato reale dei lavori del cosiddetto “tavolo della mediazione” sull’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano.


 


La proposta di Rosa Thaler non è la piattaforma in grado di essere una reale mediazione tra le richieste e le preoccupazioni della popolazione e chi pensa che l’aeroporto di San Giacomo debba essere ampliato.


Anzitutto perché sono state raccolte le firme per la richiesta di un referendum popolare e molte di più dello stretto necessario. Inoltre perché al tavolo della mediazione è stata presentata con la dovuta documentazione una proposta molto più articolata e approfondita, in grado di rappresentare una vera mediazione. Ora però occorre farla conoscere.


Venerdì 22 giugno 2007, alle ore 20.30,


nella sala B della Casa Altmann in Piazza Gries a Bolzano,


il “Gruppo di lavoro di Laives”, comprendente i rappresentanti del Centro di Attenzione permanente di S. Giacomo e i due indicati da Rifondazione comunista, avranno la possibilità di presentare le conclusioni del loro lungo lavoro e le proposte presentate al tavolo della mediazione.


Rifondazione Comunista pensa di offrire ai cittadini, ai comitati che si occupano e preoccupano della salute e dell’ambiente, agli esponenti delle forze politiche e sindacali una grossa occasione di approfondimento e dibattito, organizzando questa serata informativa sull’Aeroporto di Bolzano.


La serata si articolerà in questo modo:


1) Presentazione del Masterplan (Marcello Paolini)


2) Presentazione di: "100.000 non più silenziosi”, Una proposta di mediazione (Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove)


3) L’aeroporto di Bolzano tra passato e futuro (Rudi Benedikter)


4) Dibattito


 


Contando sulla Vostra partecipazione, invio cordiali saluti


Fabio Visentin


Segretario provinciale di Rifondazione Comunista

Non giocate con la salute e i soldi dei cittadini


 


 


Dibattito pubblico sull’ampliamento dell’aeroporto di bolzano


 



 




 


nella sala B della Casa Altmann in Piazza Gries a Bolzano


serata informativa sull’Aeroporto di Bolzano


1) Presentazione del Masterplan (Marcello Paolini)


2) Presentazione di: "100.000 non più silenziosi”, Una proposta di mediazione (Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove)


3) L’aeroporto di Bolzano tra passato e futuro (Rudi Benedikter)


4) Dibattito


 


 


Venerdì 22 giugno 2007, alle ore 20.30,

Non giocate con la salute e i soldi dei cittadini


 


 


Dibattito pubblico sull’ampliamento dell’aeroporto di bolzano


 



 




 


nella sala B della Casa Altmann in Piazza Gries a Bolzano


serata informativa sull’Aeroporto di Bolzano


1) Presentazione del Masterplan (Marcello Paolini)


2) Presentazione di: "100.000 non più silenziosi”, Una proposta di mediazione (Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove)


3) L’aeroporto di Bolzano tra passato e futuro (Rudi Benedikter)


4) Dibattito


 


 


Venerdì 22 giugno 2007, alle ore 20.30,

sabato 9 giugno 2007

Non giocate con la salute e i soldi dei cittadini



La settimana scorsa al forum della “mediazione” sull’aeroporto di Bolzano il “Gruppo di lavoro di Laives”, i due rappresentanti del Centro di Attenzione permanente di S. Giacomo e i due indicati da Rifondazione comunista, presentavano le conclusioni di un lungo e approfondito lavoro. In due documentate relazioni venivano da una parte riconfermate le preoccupazioni formulate dall’Appa: la Bassa Atesina rimane una delle zone a maggior rischio di inquinamento. Dall’altra venivano smontate ad una ad una le motivazioni a favore di un ampliamento della struttura aeroportuale: non esiste nessun rapporto diretto tra lo sviluppo economico dell’Alto Adige e la presenza o meno dell’aeroporto; territori simili al nostro senza disporre di scali aerei hanno uno sviluppo economico analogo e anche superiore.

Pertanto venivano presentate alcune proposte. Si fermi qualsiasi ipotesi di ampliamento finchè:



  1. non sia svolta un’analisi conoscitiva dello stato di fatto dell’inquinamento, identificando tutte le fonti e concordando criteri e strumenti di misurazione, e



  2. non venga elaborato un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’inquinamento attuale.



Su questa base sono stati richiesti la Valutazione di Impatto Territoriale e di Impatto Ambientale, il Piano di Sviluppo Aeroportuale e la zonizzazione.

Su tali proposte silenzio totale, nessuno provava a contestare i dati e le analisi su cui si basavano. Meglio parlare d’altro, anche di proposte che definire folli è un eufemismo, come quella di costruire un aeroporto sul Colle!

Il dibattito di questi giorni è stato invece monopolizzato dalla proposta di Rosa Thaler: la pista per il momento non venga allungata, si faccia uso del Bombardier Q 400 da settanta posti, poco rumoroso e meno inquinante, e si costruisca una stazione ferroviaria in corrispondenza dell'aeroporto. L’obbiettivo è di raggiungere la cifra di 280mila passeggeri, indispensabili allo sviluppo del turismo altoatesino. Chissà poi perché il turismo in Trentino cresce di più di quello nostro anche senza aeroporti. Tra due anni si rifaranno i conti e si vedrà se un’ulteriore ampliamento sarà necessario.

È una logica tutta interna ai ragionamenti delle lobbies economiche, che infatti non ne contesta nè le scelte, nè le argomentazioni e che non tiene assolutamente conto del referendum per il quale sono già state raccolte le firme necessarie.

Il presidente della provincia, valuta positivamente l’idea, ma aggiunge che nel frattempo, per diminuire l’inquinamento, bisogna procedere alla costruzione dell’hangar allo scopo di evitare i voli a vuoto per la manutenzione. Il presidente dell’ABD reagisce scandalizzato e propone una presidenza Thaler, ma si guarda bene dal dare le dimissioni.

A noi tutto questo pare un gioco delle parti: si rinuncia per il momento all’allungamento della pista, ma non si bloccano tutti gli altri lavori. Passate le elezioni si tornerà all’attacco. Intanto si evita di affrontare l’unica proposta seria avanzata nella mediazione dal Gruppo di lavoro di Laives e dal Centro di attenzione permanente di S. Giacomo.

La popolazione di Bolzano e della Bassa Atesina ha diritto di sapere quale è la reale situazione dell’ambiente in cui vive. Vuole una riduzione concreta, tangibile, certa degli inquinamenti e vuole anche essere sicura che i soldi pubblici siano investiti in progetti realmente utili alla comunità e non solo alle imprese che appaltano o finanziano i lavori.

Rifondazione comunista rilancia la richiesta della Valutazione d’Impatto Territoriale, ed Ambientale, della zonizzazione, del Piano di Sviluppo Aeroportuale e l’apertura di una discussione puntuale su un pacchetto di interventi che miri all’abbattimento degli inquinamenti a partire dai concreti suggerimenti allegati alla proposta di mediazione.

 

Per la segreteria provinciale di Rifondazione

Fabio Visentin

 
Non giocate con la salute e i soldi dei cittadini



La settimana scorsa al forum della “mediazione” sull’aeroporto di Bolzano il “Gruppo di lavoro di Laives”, i due rappresentanti del Centro di Attenzione permanente di S. Giacomo e i due indicati da Rifondazione comunista, presentavano le conclusioni di un lungo e approfondito lavoro. In due documentate relazioni venivano da una parte riconfermate le preoccupazioni formulate dall’Appa: la Bassa Atesina rimane una delle zone a maggior rischio di inquinamento. Dall’altra venivano smontate ad una ad una le motivazioni a favore di un ampliamento della struttura aeroportuale: non esiste nessun rapporto diretto tra lo sviluppo economico dell’Alto Adige e la presenza o meno dell’aeroporto; territori simili al nostro senza disporre di scali aerei hanno uno sviluppo economico analogo e anche superiore.

Pertanto venivano presentate alcune proposte. Si fermi qualsiasi ipotesi di ampliamento finchè:



  1. non sia svolta un’analisi conoscitiva dello stato di fatto dell’inquinamento, identificando tutte le fonti e concordando criteri e strumenti di misurazione, e



  2. non venga elaborato un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’inquinamento attuale.



Su questa base sono stati richiesti la Valutazione di Impatto Territoriale e di Impatto Ambientale, il Piano di Sviluppo Aeroportuale e la zonizzazione.

Su tali proposte silenzio totale, nessuno provava a contestare i dati e le analisi su cui si basavano. Meglio parlare d’altro, anche di proposte che definire folli è un eufemismo, come quella di costruire un aeroporto sul Colle!

Il dibattito di questi giorni è stato invece monopolizzato dalla proposta di Rosa Thaler: la pista per il momento non venga allungata, si faccia uso del Bombardier Q 400 da settanta posti, poco rumoroso e meno inquinante, e si costruisca una stazione ferroviaria in corrispondenza dell'aeroporto. L’obbiettivo è di raggiungere la cifra di 280mila passeggeri, indispensabili allo sviluppo del turismo altoatesino. Chissà poi perché il turismo in Trentino cresce di più di quello nostro anche senza aeroporti. Tra due anni si rifaranno i conti e si vedrà se un’ulteriore ampliamento sarà necessario.

È una logica tutta interna ai ragionamenti delle lobbies economiche, che infatti non ne contesta nè le scelte, nè le argomentazioni e che non tiene assolutamente conto del referendum per il quale sono già state raccolte le firme necessarie.

Il presidente della provincia, valuta positivamente l’idea, ma aggiunge che nel frattempo, per diminuire l’inquinamento, bisogna procedere alla costruzione dell’hangar allo scopo di evitare i voli a vuoto per la manutenzione. Il presidente dell’ABD reagisce scandalizzato e propone una presidenza Thaler, ma si guarda bene dal dare le dimissioni.

A noi tutto questo pare un gioco delle parti: si rinuncia per il momento all’allungamento della pista, ma non si bloccano tutti gli altri lavori. Passate le elezioni si tornerà all’attacco. Intanto si evita di affrontare l’unica proposta seria avanzata nella mediazione dal Gruppo di lavoro di Laives e dal Centro di attenzione permanente di S. Giacomo.

La popolazione di Bolzano e della Bassa Atesina ha diritto di sapere quale è la reale situazione dell’ambiente in cui vive. Vuole una riduzione concreta, tangibile, certa degli inquinamenti e vuole anche essere sicura che i soldi pubblici siano investiti in progetti realmente utili alla comunità e non solo alle imprese che appaltano o finanziano i lavori.

Rifondazione comunista rilancia la richiesta della Valutazione d’Impatto Territoriale, ed Ambientale, della zonizzazione, del Piano di Sviluppo Aeroportuale e l’apertura di una discussione puntuale su un pacchetto di interventi che miri all’abbattimento degli inquinamenti a partire dai concreti suggerimenti allegati alla proposta di mediazione.

 

Per la segreteria provinciale di Rifondazione

Fabio Visentin

 

martedì 5 giugno 2007

Terzo binario: i comuni devono premere sulla Provincia.




Ci risiamo! Ciò che è possibile per altre zone dell’Alto Adige, non è concesso alla Bassa Atesina.


È di questi giorni la notizia che l’ipotesi di metropolitana di superficie dell’Oltradige avanza a grandi passi ed è già pronto, per iniziativa dei comuni interessati, lo studio di fattibilità. La provincia, nel frattempo, assicura “che valuterà con grande attenzione” il progetto, mentre per quanto concerne il territorio a sud di Bolzano, l’assessore Widmann smorza qualsiasi velleità dichiarando perentoriamente che il terzo binario è “definitivamente sepolto e quindi non si farà”.


Eppure nel Piano provinciali dei trasporti quest’opera era fondamentale per risolvere i problemi della mobilità e dell’inquinamento della Bassa Atesina. Successivamente i finanziamenti sono stati spostati altrove e ora prioritario sembra diventato il collegamento con Caldano anche se, nella tratta che interessa il nostro comune, non vi sono dubbi sul rapporto costi-utilizzo dato l’alto numero di pendolari che già attualmente utilizzano il treno per i loro spostamenti verso e da Bolzano.


L’amministrazione comunale di Laives, anche di recente, ha ribadito di considerare fondamentale il terzo binario, ma, a nostro avviso, non è sufficiente affermarlo se non seguono atti concreti. È necessario da subito un’iniziativa politica forte in sinergia con gli altri comuni della Bassa Atesina e con  la Comunità Comprensoriale che, su opere di così rilevante impatto sociale ed ambientale, imponga alla Provincia il confronto con le comunità interessate e con i loro rappresentanti.


 


Rifondazione Comunista - Laives

Terzo binario: i comuni devono premere sulla Provincia.




Ci risiamo! Ciò che è possibile per altre zone dell’Alto Adige, non è concesso alla Bassa Atesina.


È di questi giorni la notizia che l’ipotesi di metropolitana di superficie dell’Oltradige avanza a grandi passi ed è già pronto, per iniziativa dei comuni interessati, lo studio di fattibilità. La provincia, nel frattempo, assicura “che valuterà con grande attenzione” il progetto, mentre per quanto concerne il territorio a sud di Bolzano, l’assessore Widmann smorza qualsiasi velleità dichiarando perentoriamente che il terzo binario è “definitivamente sepolto e quindi non si farà”.


Eppure nel Piano provinciali dei trasporti quest’opera era fondamentale per risolvere i problemi della mobilità e dell’inquinamento della Bassa Atesina. Successivamente i finanziamenti sono stati spostati altrove e ora prioritario sembra diventato il collegamento con Caldano anche se, nella tratta che interessa il nostro comune, non vi sono dubbi sul rapporto costi-utilizzo dato l’alto numero di pendolari che già attualmente utilizzano il treno per i loro spostamenti verso e da Bolzano.


L’amministrazione comunale di Laives, anche di recente, ha ribadito di considerare fondamentale il terzo binario, ma, a nostro avviso, non è sufficiente affermarlo se non seguono atti concreti. È necessario da subito un’iniziativa politica forte in sinergia con gli altri comuni della Bassa Atesina e con  la Comunità Comprensoriale che, su opere di così rilevante impatto sociale ed ambientale, imponga alla Provincia il confronto con le comunità interessate e con i loro rappresentanti.


 


Rifondazione Comunista - Laives

Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERPELLANZA


 


Oggetto: Serate informative ed impegni disattesi.


 


Nel corso del Consiglio del 13.03.2007 fu presentata ed approvata una nostra mozione che impegnava il Sindaco e l’assessore competente “ad organizzare un incontro, ove possibile già nel mese di aprile, con il mediatore e di valutare la possibilità di organizzare successivi incontri con altri esperti.”


Nel corso del dibattito erano state accolte le sollecitazione venute da più parti ad estendere tali incontri alla popolazione con la presenza di esperti che potessero dare un quadro il più esaustivo possibile della situazione. Il Sindaco aveva tra l’altro affermato:”…non è un problema organizzare l’incontro nel mese di aprile. (…) per i primi del mese di maggio lui (il mediatore) potrebbe venire a riferire quelle che sono le posizioni in campo,…”.


Si tratta , con tutta evidenza, di un impegno politico preso anche formalmente davanti al Consiglio comunale e che tutti si aspettavano venisse puntualmente rispettato. Nel programma di questa maggioranza vi è infatti la partecipazione e per realizzarla è stata istituita una delega ad hoc , che di recente, e dopo una prima esperienza senz’altro non positiva, è stata affidata ad altro Assessore. Tutto ciò premesso


 


il sottoscritto consigliere comunale chiede:


 



  1. a chi sia stato concretamente affidato il compito di organizzare l’incontro;

  2. se siano intervenuti fatti che abbiano impedito l’organizzazione dello stesso o se siano mutati gli intendimenti della maggioranza;

  3. per quale motivo non si sia pensato di darne conto al Consiglio;

  4. se si abbia ancora l’intenzione di rispettare l’impegno preso formalmente in Consiglio con l’approvazione della mozione ed in quali tempi;

  5. in quali tempi ed in quali forme si intenda informare i cittadini sulle problematiche legate all’ampliamento dell’aeroporto di S. Giacomo, sullo stato di salute presente e futuro del nostro territorio e sui possibili rimedi.


Si richiede cortesemente risposta scritta.


                    Il Consigliere comunale


                      Rosario Grasso


Laives, li  5 giugno 2007

Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERPELLANZA


 


Oggetto: Serate informative ed impegni disattesi.


 


Nel corso del Consiglio del 13.03.2007 fu presentata ed approvata una nostra mozione che impegnava il Sindaco e l’assessore competente “ad organizzare un incontro, ove possibile già nel mese di aprile, con il mediatore e di valutare la possibilità di organizzare successivi incontri con altri esperti.”


Nel corso del dibattito erano state accolte le sollecitazione venute da più parti ad estendere tali incontri alla popolazione con la presenza di esperti che potessero dare un quadro il più esaustivo possibile della situazione. Il Sindaco aveva tra l’altro affermato:”…non è un problema organizzare l’incontro nel mese di aprile. (…) per i primi del mese di maggio lui (il mediatore) potrebbe venire a riferire quelle che sono le posizioni in campo,…”.


Si tratta , con tutta evidenza, di un impegno politico preso anche formalmente davanti al Consiglio comunale e che tutti si aspettavano venisse puntualmente rispettato. Nel programma di questa maggioranza vi è infatti la partecipazione e per realizzarla è stata istituita una delega ad hoc , che di recente, e dopo una prima esperienza senz’altro non positiva, è stata affidata ad altro Assessore. Tutto ciò premesso


 


il sottoscritto consigliere comunale chiede:


 



  1. a chi sia stato concretamente affidato il compito di organizzare l’incontro;

  2. se siano intervenuti fatti che abbiano impedito l’organizzazione dello stesso o se siano mutati gli intendimenti della maggioranza;

  3. per quale motivo non si sia pensato di darne conto al Consiglio;

  4. se si abbia ancora l’intenzione di rispettare l’impegno preso formalmente in Consiglio con l’approvazione della mozione ed in quali tempi;

  5. in quali tempi ed in quali forme si intenda informare i cittadini sulle problematiche legate all’ampliamento dell’aeroporto di S. Giacomo, sullo stato di salute presente e futuro del nostro territorio e sui possibili rimedi.


Si richiede cortesemente risposta scritta.


                    Il Consigliere comunale


                      Rosario Grasso


Laives, li  5 giugno 2007

sabato 2 giugno 2007

Zona d'espansione Toggenburg 1 - Stop dalla Provincia


Allorchè in consiglio comunale fu presentato e discusso il progetto d’attuazione della  zona Toggenburg 1 di Pineta le opposizioni avanzarono numerose critiche, pur in un apprezzamento complessivo del lavoro svolto dallo studio incaricato.


Da parte nostra, al di là della contrarietà ad alcune scelte poco convincenti e che riguardavano gli accessi ai garage, la soluzione data alla viabilità, la scelta di posizionare i parcheggi all’interno e non all’esterno dell’abitato, incentrammo la nostra critica soprattutto sulla estraneità del quartiere che non si integrava né esteticamente, né funzionalmente al resto dell’abitato. L’impressione che si procedesse per giustapposizioni successive senza però un’idea complessiva del risultato a cui si sarebbe giunti, sia dal punto di vista urbanistico che dei servizi e delle strutture, era molto forte ed immediatamente percepibile solo osservando il  plastico che faceva bella mostra di sé al centro della sala consiliare.


Di tutt’altro avviso il sindaco che giudicò inconsistenti i rilievi mossi e ne trasse la convinzione di essere nel giusto e di aver effettuato le scelte più opportune e consone alle esigenze della comunità di Pineta.


La molteplicità delle soluzioni proposte, la complessità delle problematiche da affrontare e la difficoltà di armonizzare il nuovo quartiere con il vecchio nucleo abitativo avrebbe, a nostro avviso, richiesto un iter maggiormente partecipato.


Oggi apprendiamo che la Provincia ha sollevato dubbi e perplessità proprio sugli  aspetti sottoposti a critica dalle opposizioni. Ci verrebbe da dire:”L’avevamo detto!”, ma sarebbe magra soddisfazione.


Ci preoccupa invece un modo di operare della maggioranza scarsamente attento al coinvolgimento dei cittadini ed alle critiche delle opposizioni e questo soprattutto perché, in questo caso, a pagarne le conseguenze sono i cittadini di Pineta e chi, da tempo,  aspetta di dare soluzione ai propri problemi abitativi.



Rifondazione Comunista - Laives


 

Zona d'espansione Toggenburg 1 - Stop dalla Provincia


Allorchè in consiglio comunale fu presentato e discusso il progetto d’attuazione della  zona Toggenburg 1 di Pineta le opposizioni avanzarono numerose critiche, pur in un apprezzamento complessivo del lavoro svolto dallo studio incaricato.


Da parte nostra, al di là della contrarietà ad alcune scelte poco convincenti e che riguardavano gli accessi ai garage, la soluzione data alla viabilità, la scelta di posizionare i parcheggi all’interno e non all’esterno dell’abitato, incentrammo la nostra critica soprattutto sulla estraneità del quartiere che non si integrava né esteticamente, né funzionalmente al resto dell’abitato. L’impressione che si procedesse per giustapposizioni successive senza però un’idea complessiva del risultato a cui si sarebbe giunti, sia dal punto di vista urbanistico che dei servizi e delle strutture, era molto forte ed immediatamente percepibile solo osservando il  plastico che faceva bella mostra di sé al centro della sala consiliare.


Di tutt’altro avviso il sindaco che giudicò inconsistenti i rilievi mossi e ne trasse la convinzione di essere nel giusto e di aver effettuato le scelte più opportune e consone alle esigenze della comunità di Pineta.


La molteplicità delle soluzioni proposte, la complessità delle problematiche da affrontare e la difficoltà di armonizzare il nuovo quartiere con il vecchio nucleo abitativo avrebbe, a nostro avviso, richiesto un iter maggiormente partecipato.


Oggi apprendiamo che la Provincia ha sollevato dubbi e perplessità proprio sugli  aspetti sottoposti a critica dalle opposizioni. Ci verrebbe da dire:”L’avevamo detto!”, ma sarebbe magra soddisfazione.


Ci preoccupa invece un modo di operare della maggioranza scarsamente attento al coinvolgimento dei cittadini ed alle critiche delle opposizioni e questo soprattutto perché, in questo caso, a pagarne le conseguenze sono i cittadini di Pineta e chi, da tempo,  aspetta di dare soluzione ai propri problemi abitativi.



Rifondazione Comunista - Laives