lunedì 5 gennaio 2009
«L’esenzione dell’Irpef per aiutare le aziende»
ALTO ADIGE - SABATO, 03 GENNAIO 2009
Ne parla il sindaco
LAIVES. Fra le misure che potrebbero incentivare l’insediamento di nuove aziende sul territorio comunale ci sarebbe anche l’esenzione dal pagamento dell’addizionale Irpef nei primi 2 o 3 anni. Se ne è parlato in consiglio comunale e pur non escludendolo a priori, il sindaco Polonioli ha però spiegato che nel caso in cui si decidesse di adottare una simile agevolazione, prima di tutto bisogna verificare la sua applicabilità dal punto di vista giuridico. Nessun problema invece per quanto riguarda gli incassi proprio perché, spiega Polonioli, «Questa agevolazione fiscale riguarderebbe solamente quelle imprese che decidessero di insediarsi qui da noi e non quelle che invece già ci sono».
Per quanto concerne l’addizionale Irpef, il consiglio comunale ha deliberato di mantenerla invariata anche durante il 2009 al 2 per mille e già questo è uno sforzo di buona volontà viste le carenze di bilancio delle quali si lamentano gli amministratori. «Dall’applicazione dell’addizionale Irpef entrano complessivamente nelle casse comunali 440 mila euro l’anno circa - continua il sindaco - soldi dei quali attualmente faremmo fatica a rinunciare con il bilancio sempre più ingessato».
Ad ogni modo bisogna incentivare gli insediamenti produttivi sul territorio comunale perché, come si nota ad esempio nella grande area di interesse provinciale di Vurza a nord di Pineta, è sempre più difficile trovare chi abbia intenzione di investire, creando reddito e posti di lavoro preziosi. (b.c.)
«L’esenzione dell’Irpef per aiutare le aziende»
ALTO ADIGE - SABATO, 03 GENNAIO 2009
Ne parla il sindaco
LAIVES. Fra le misure che potrebbero incentivare l’insediamento di nuove aziende sul territorio comunale ci sarebbe anche l’esenzione dal pagamento dell’addizionale Irpef nei primi 2 o 3 anni. Se ne è parlato in consiglio comunale e pur non escludendolo a priori, il sindaco Polonioli ha però spiegato che nel caso in cui si decidesse di adottare una simile agevolazione, prima di tutto bisogna verificare la sua applicabilità dal punto di vista giuridico. Nessun problema invece per quanto riguarda gli incassi proprio perché, spiega Polonioli, «Questa agevolazione fiscale riguarderebbe solamente quelle imprese che decidessero di insediarsi qui da noi e non quelle che invece già ci sono».
Per quanto concerne l’addizionale Irpef, il consiglio comunale ha deliberato di mantenerla invariata anche durante il 2009 al 2 per mille e già questo è uno sforzo di buona volontà viste le carenze di bilancio delle quali si lamentano gli amministratori. «Dall’applicazione dell’addizionale Irpef entrano complessivamente nelle casse comunali 440 mila euro l’anno circa - continua il sindaco - soldi dei quali attualmente faremmo fatica a rinunciare con il bilancio sempre più ingessato».
Ad ogni modo bisogna incentivare gli insediamenti produttivi sul territorio comunale perché, come si nota ad esempio nella grande area di interesse provinciale di Vurza a nord di Pineta, è sempre più difficile trovare chi abbia intenzione di investire, creando reddito e posti di lavoro preziosi. (b.c.)
mercoledì 24 dicembre 2008
LETTERE
Il buon senso nei controlli delle Fiamme Gialle
L’Alto Adige riporta a caratteri cubitali: “Allarme evasione” e poi “Troppi controlli”, e Durnwalder “Controlli troppo stringenti - Le leggi vanno applicate con maggior buon senso”. Ora, io mi sforzo di usare il buon senso, ma recentemente l’Agenzia delle Entrate si è accorta, con i controlli incrociati, che io avevo dichiarato a carico, nel Mod. 730/2006, mio figlio il cui reddito però superava di 50 euro il limite consentito per legge (credetemi o no, per dimenticanza) con le relative conseguenze che non sto a spiegare. Mi sorge quindi spontanea una semplice domanda che avrei piacere, per spirito di conoscenza, che qualcuno mi esaudisse (magari pubblicamente tramite il giornale): “Se i controlli troppo stringenti si riferiscono al mio caso e simili, beh sono d’accordo, ma siccome ho la vaga sensazione che non sia così e che si cerchi di attenuare la pressione della Guardia di Finanza sugli evasori quelli veri, ci sarà sicuramente un motivo che io (e probabilmente altri come me) non comprendo, ma confesso che la curiosità di venirne a conoscenza è tanta!”. Non mi sembra che in questo caso si possa giustificare con il “buon senso”.
Cesare R. BOLZANO
LETTERE
Il buon senso nei controlli delle Fiamme Gialle
L’Alto Adige riporta a caratteri cubitali: “Allarme evasione” e poi “Troppi controlli”, e Durnwalder “Controlli troppo stringenti - Le leggi vanno applicate con maggior buon senso”. Ora, io mi sforzo di usare il buon senso, ma recentemente l’Agenzia delle Entrate si è accorta, con i controlli incrociati, che io avevo dichiarato a carico, nel Mod. 730/2006, mio figlio il cui reddito però superava di 50 euro il limite consentito per legge (credetemi o no, per dimenticanza) con le relative conseguenze che non sto a spiegare. Mi sorge quindi spontanea una semplice domanda che avrei piacere, per spirito di conoscenza, che qualcuno mi esaudisse (magari pubblicamente tramite il giornale): “Se i controlli troppo stringenti si riferiscono al mio caso e simili, beh sono d’accordo, ma siccome ho la vaga sensazione che non sia così e che si cerchi di attenuare la pressione della Guardia di Finanza sugli evasori quelli veri, ci sarà sicuramente un motivo che io (e probabilmente altri come me) non comprendo, ma confesso che la curiosità di venirne a conoscenza è tanta!”. Non mi sembra che in questo caso si possa giustificare con il “buon senso”.
Cesare R. BOLZANO
lunedì 8 dicembre 2008
MERANO: «Buona la scelta di bloccare le tariffe»
ALTO ADIGE - LUNEDÌ, 08 DICEMBRE 2008 |
Soddisfatti i sindacati |
MERANO. «Possiamo dire che l’incontro fra sindacato e giunta è stato positivo per le famiglie dei lavoratori e dei cittadini della terza età a medio-basso reddito. Le nostre ripetute prese di posizione contrarie ad ogni aumento - scrive la segretaria della Cgil, Christine Pichler - se non altro, sono servite a mettere un freno alle spinte dei rincari. Nell’incontro sindaco e giunta si sono pronunciati per il mantenimento pressoché inalterato del costo delle tariffe comunali e dei tributi. Una scelta da noi condivisa e apprezzata: in particolare non aumenterà la tariffa per i rifiuti domestici urbani e dell’acqua potabile, mentre per quanto riguarda la tariffa dell’acqua reflua, si avrà un piccolo ritocco di qualche euro nella parte relativa alla quota fissa annuale che passerà da 23 a 30 euro fino ad un consumo di 3000m². Per i consumi maggiori questo costo annuale fisso aumenterà in modo direttamente proporzionale alla dimensione del tubo di allacciamento alla rete idrica urbana. E’ stata anche accolta la nostra richiesta di estendere la fascia di agevolazione prevista per la tariffa elettrica a quella dei rifiuti e del gas. Modalità e criteri saranno identici. Potranno beneficiare della riduzione tariffaria, i cittadini residenti che risulteranno certificati dal servizio Caaf di un reddito residuo annuale fino a 7500 euro». |
La crisi internazionale fa sentire sempre più i suoi effetti anche in Alto Adige, le richieste di cassa integrazione si moltiplicano e i redditi delle famiglie vengono ulteriormente falcidiati.
Gli interventi annunciati a tutti i livelli sono inadeguati a fronteggiare la gravità della situazione, ma ci sono comuni che fanno più di altri.
A Merano, in accordo con i sindacati, si procederà ad un sostanziale blocco delle tariffe e dei tributi mentre a Laives è stata respinta la nostra proposta!
Eppure entrambi i comuni sono retti da giunte del cosiddetto centrosinistra.
Rifondazione Comunista - Laives
MERANO: «Buona la scelta di bloccare le tariffe»
ALTO ADIGE - LUNEDÌ, 08 DICEMBRE 2008 |
Soddisfatti i sindacati |
MERANO. «Possiamo dire che l’incontro fra sindacato e giunta è stato positivo per le famiglie dei lavoratori e dei cittadini della terza età a medio-basso reddito. Le nostre ripetute prese di posizione contrarie ad ogni aumento - scrive la segretaria della Cgil, Christine Pichler - se non altro, sono servite a mettere un freno alle spinte dei rincari. Nell’incontro sindaco e giunta si sono pronunciati per il mantenimento pressoché inalterato del costo delle tariffe comunali e dei tributi. Una scelta da noi condivisa e apprezzata: in particolare non aumenterà la tariffa per i rifiuti domestici urbani e dell’acqua potabile, mentre per quanto riguarda la tariffa dell’acqua reflua, si avrà un piccolo ritocco di qualche euro nella parte relativa alla quota fissa annuale che passerà da 23 a 30 euro fino ad un consumo di 3000m². Per i consumi maggiori questo costo annuale fisso aumenterà in modo direttamente proporzionale alla dimensione del tubo di allacciamento alla rete idrica urbana. E’ stata anche accolta la nostra richiesta di estendere la fascia di agevolazione prevista per la tariffa elettrica a quella dei rifiuti e del gas. Modalità e criteri saranno identici. Potranno beneficiare della riduzione tariffaria, i cittadini residenti che risulteranno certificati dal servizio Caaf di un reddito residuo annuale fino a 7500 euro». |
La crisi internazionale fa sentire sempre più i suoi effetti anche in Alto Adige, le richieste di cassa integrazione si moltiplicano e i redditi delle famiglie vengono ulteriormente falcidiati.
Gli interventi annunciati a tutti i livelli sono inadeguati a fronteggiare la gravità della situazione, ma ci sono comuni che fanno più di altri.
A Merano, in accordo con i sindacati, si procederà ad un sostanziale blocco delle tariffe e dei tributi mentre a Laives è stata respinta la nostra proposta!
Eppure entrambi i comuni sono retti da giunte del cosiddetto centrosinistra.
Rifondazione Comunista - Laives
giovedì 4 dicembre 2008
Più caro il servizio dei rifiuti
LAIVES. La giunta ieri ha dato seguito all’aumento programmato tre anni fa nell’ambito del piano industriale relativo al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel frattempo passato, come gestione, alla Seab. L’aumento è dell’8 per cento e si aggiunge all’8 per cento precedente e al 10 per cento dell’inizio. «È quanto avevamo deciso tre anni orsono - spiega il sindaco Polonioli - e l’unico rammarico è che nel frattempo però, l’inflazione si è mangiata un buon 15 o 16 per cento di questi aumenti. La soddisfazione invece è che comunque siamo riusciti a non uscire da quelle che erano le previsioni di tre anni fa». Sinteticamente, il calcolo della tariffa sui rifiuti a Laives viene fatto tenendo conto in massima parte della composizione del nucleo familiare per quanto riguarda le utenze domestiche e solo in minima parte anche della superficie dell’appartamento. Differentemente invece, per quanto riguarda le attività economiche, suddivise in 30 tipologie, si guarda ai metri quadrati che impresa, bar, mensa o ristorante che sia, occupano realmente. (b.c.) |
Più caro il servizio dei rifiuti
LAIVES. La giunta ieri ha dato seguito all’aumento programmato tre anni fa nell’ambito del piano industriale relativo al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel frattempo passato, come gestione, alla Seab. L’aumento è dell’8 per cento e si aggiunge all’8 per cento precedente e al 10 per cento dell’inizio. «È quanto avevamo deciso tre anni orsono - spiega il sindaco Polonioli - e l’unico rammarico è che nel frattempo però, l’inflazione si è mangiata un buon 15 o 16 per cento di questi aumenti. La soddisfazione invece è che comunque siamo riusciti a non uscire da quelle che erano le previsioni di tre anni fa». Sinteticamente, il calcolo della tariffa sui rifiuti a Laives viene fatto tenendo conto in massima parte della composizione del nucleo familiare per quanto riguarda le utenze domestiche e solo in minima parte anche della superficie dell’appartamento. Differentemente invece, per quanto riguarda le attività economiche, suddivise in 30 tipologie, si guarda ai metri quadrati che impresa, bar, mensa o ristorante che sia, occupano realmente. (b.c.) |
sabato 22 novembre 2008
L'addizionale Irpef andava eliminata
No della maggioranza all'eliminazione dell'addizionale Irpef ed al blocco delle tariffe.
Di fronte all’aggravarsi della crisi ed all’inerzia del comune abbiamo preso l’iniziativa di presentare una mozione in cui chiedevamo l’abolizione dell’addizionale Irpef, il blocco delle tariffe e la predisposizione di un piano di risparmio pluriennale in grado di sopperire ai mancati introiti e di liberare ulteriori risorse.
Ci è stato risposto che l’amministrazione non può rinunciare ad una somma così importante e che questo comporterebbe il taglio di servizi importanti ai cittadini.
Si tratta per noi di un’impostazione inaccettabile, di un ricatto improponibile che oltretutto non corrisponde al vero.
Il dibattito ha infatti dimostrato come proprio attraverso il risparmio ed una politica più oculata di investimenti sarebbe possibile mantenere inalterati i bilanci e contemporaneamente alleviare il peso che grava sulle fasce meno abbienti della popolazione.
Naturalmente sarebbe indispensabile ribaltare l’impostazione sin qui seguita e che vede come prioritarie le compatibilità economiche, mentre le problematiche sociali e il come affrontarle sono ridotte ad una variabile dipendente.
D’altra parte che sia così e che gli aspetti sociali siano del tutto marginali lo dimostra il fatto che la commissione sul carovita, le promesse di un convegno e di misure di intervento ad hoc siano rimaste del tutto lettera morta.
Se poi poniamo attenzione al dibattito sulla successione all’assessore Tommasini in cui il caro vita, la crisi economica e le sue conseguenze sociali non hanno fatto capolino nemmeno per errore, e che a nessuno sia venuto in mente la possibilità di risparmiare rinunciando alla sua sostituzione, comprendiamo quanto realmente stiano a cuore queste questioni alle forze politiche di maggioranza.
Rifondazione Comunista – Laives
L'addizionale Irpef andava eliminata
No della maggioranza all'eliminazione dell'addizionale Irpef ed al blocco delle tariffe.
Di fronte all’aggravarsi della crisi ed all’inerzia del comune abbiamo preso l’iniziativa di presentare una mozione in cui chiedevamo l’abolizione dell’addizionale Irpef, il blocco delle tariffe e la predisposizione di un piano di risparmio pluriennale in grado di sopperire ai mancati introiti e di liberare ulteriori risorse.
Ci è stato risposto che l’amministrazione non può rinunciare ad una somma così importante e che questo comporterebbe il taglio di servizi importanti ai cittadini.
Si tratta per noi di un’impostazione inaccettabile, di un ricatto improponibile che oltretutto non corrisponde al vero.
Il dibattito ha infatti dimostrato come proprio attraverso il risparmio ed una politica più oculata di investimenti sarebbe possibile mantenere inalterati i bilanci e contemporaneamente alleviare il peso che grava sulle fasce meno abbienti della popolazione.
Naturalmente sarebbe indispensabile ribaltare l’impostazione sin qui seguita e che vede come prioritarie le compatibilità economiche, mentre le problematiche sociali e il come affrontarle sono ridotte ad una variabile dipendente.
D’altra parte che sia così e che gli aspetti sociali siano del tutto marginali lo dimostra il fatto che la commissione sul carovita, le promesse di un convegno e di misure di intervento ad hoc siano rimaste del tutto lettera morta.
Se poi poniamo attenzione al dibattito sulla successione all’assessore Tommasini in cui il caro vita, la crisi economica e le sue conseguenze sociali non hanno fatto capolino nemmeno per errore, e che a nessuno sia venuto in mente la possibilità di risparmiare rinunciando alla sua sostituzione, comprendiamo quanto realmente stiano a cuore queste questioni alle forze politiche di maggioranza.
Rifondazione Comunista – Laives
«L’addizionale Irpef deve rimanere»
Caro vita: lunga discussione in aula consiliare sulle misure da adottare per aiutare le numerose famiglie in difficoltà |
Respinta mozione di Grasso. L’assessore: i servizi costano troppo |
Il sindaco: impossibile rinunciare alla somma di 420 mila euro annui |
LAIVES. Cosa si può fare per combattere il carovita, in particolare adesso, che si sta aggravando la crisi e numerose famiglie faticano ad arrivare a fine mese?. Se ne è parlato in consiglio comunale sulla scorta di una mozione presentata da Rosario Grasso e si è anche capito che l’amministrazione comunale non ha molti strumenti a disposizione se non quello di tagliare ancora le spese. La discussione, nel corso della seduta consiliare, è servita anche a ribadire che proprio in questo momento - a causa anche della crisi finanziaria internazionale - le difficoltà delle famiglie sono ulteriormente aumentate. Una delle idee lanciate proprio dagli intervenuti in aula consiliare è stata di eliminare ad esempio l’addizionale Irpef che attualmente a Laives viene applicata nella misura del 2 per mille. «Molti comuni della nostra provincia lo hanno fatto - ha affermato Grasso - e sarebbe un passo concreto per le famiglie in difficoltà. Io ho chiesto più volte interventi, che in parte mi sono stati promessi dalla giunta, salvo poi non fare nulla e intanto il problema si sta aggravando». «Dall’addizionale Irpef - ha però spiegato il sindaco Polonioli - il Comune ricava 420 mila euro l’anno, somma alla quale assolutamente non possiamo rinunciare, a meno che non si pensi ad eliminare contemporaneamente una serie di servizi al cittadino. Speriamo che la nuova giunta provinciale in primis dia qualche segnale in positivo». «Certo che il Comune non ne ha dati di questi segnali - ha incalzato Christian Bianchi (An-Pdl) - basti pensare agli aumenti delle tariffe in questi ultimi anni. È necessario avviare un discorso serio sulla riduzione delle spese superflue in Comune, predisponendo piani di risparmio a lungo termine, ad iniziare dal bilancio di previsione». Una analisi a questo punto l’ha accennata l’assessore alle politiche sociali Liliana Di Fede, che pure si è allineata sulle parole del sindaco nel sostenere che, effettivamente, la realtà di Laives, mediamente formata da giovani famiglie, necessita di servizi che purtroppo costano, così come altri, vedi l’acqua, debbono puntare al pareggio fra spese ed entrate. «Certamente occorre ridurre la spesa dove è possibile - ha aggiunto la Di Fede - e stiamo verificando euro per euro il bilancio, con il fine di non dover mettere mano ad aumenti». Margini di manovra effettivamente il Comune non ne ha molti e dato che non si vuole aumentare la pressione tariffaria, non rimane altro che tagliare spese anche se l’apparato comunale è ridotto al minimo indispensabile, ha detto il sindaco Polonioli nel corso della discussione che c’è stata l’altra sera in aula consiliare. LA MOZIONE L’incapacità di arrivare alla fine del mese da parte di fasce sempre più estese della popolazione, ceto medio compreso, preoccupa ormai anche settori importanti dell’imprenditoria e perfino esponenti ultraliberisti a causa delle evidenti ricadute sulla domanda interna. Gli interventi nella disponibilità delle amministrazioni locali non sono numerosi, ma sarebbero comunque una boccata d’ossigeno per chi si trova in una condizione ormai insostenibile: è dunque necessario a questo punto passare dalle parole ai fatti prendendo una serie di provvedimenti in grado di mitigare lo stato di sofferenza in cui si trova questa fascia di cittadini. Tenuto quindi conto che
il consiglio comunale impegna la giunta a
Il Consigliere comunale Rosario Grasso Laives, 12 ottobre 2008 |
«L’addizionale Irpef deve rimanere»
Caro vita: lunga discussione in aula consiliare sulle misure da adottare per aiutare le numerose famiglie in difficoltà |
Respinta mozione di Grasso. L’assessore: i servizi costano troppo |
Il sindaco: impossibile rinunciare alla somma di 420 mila euro annui |
LAIVES. Cosa si può fare per combattere il carovita, in particolare adesso, che si sta aggravando la crisi e numerose famiglie faticano ad arrivare a fine mese?. Se ne è parlato in consiglio comunale sulla scorta di una mozione presentata da Rosario Grasso e si è anche capito che l’amministrazione comunale non ha molti strumenti a disposizione se non quello di tagliare ancora le spese. La discussione, nel corso della seduta consiliare, è servita anche a ribadire che proprio in questo momento - a causa anche della crisi finanziaria internazionale - le difficoltà delle famiglie sono ulteriormente aumentate. Una delle idee lanciate proprio dagli intervenuti in aula consiliare è stata di eliminare ad esempio l’addizionale Irpef che attualmente a Laives viene applicata nella misura del 2 per mille. «Molti comuni della nostra provincia lo hanno fatto - ha affermato Grasso - e sarebbe un passo concreto per le famiglie in difficoltà. Io ho chiesto più volte interventi, che in parte mi sono stati promessi dalla giunta, salvo poi non fare nulla e intanto il problema si sta aggravando». «Dall’addizionale Irpef - ha però spiegato il sindaco Polonioli - il Comune ricava 420 mila euro l’anno, somma alla quale assolutamente non possiamo rinunciare, a meno che non si pensi ad eliminare contemporaneamente una serie di servizi al cittadino. Speriamo che la nuova giunta provinciale in primis dia qualche segnale in positivo». «Certo che il Comune non ne ha dati di questi segnali - ha incalzato Christian Bianchi (An-Pdl) - basti pensare agli aumenti delle tariffe in questi ultimi anni. È necessario avviare un discorso serio sulla riduzione delle spese superflue in Comune, predisponendo piani di risparmio a lungo termine, ad iniziare dal bilancio di previsione». Una analisi a questo punto l’ha accennata l’assessore alle politiche sociali Liliana Di Fede, che pure si è allineata sulle parole del sindaco nel sostenere che, effettivamente, la realtà di Laives, mediamente formata da giovani famiglie, necessita di servizi che purtroppo costano, così come altri, vedi l’acqua, debbono puntare al pareggio fra spese ed entrate. «Certamente occorre ridurre la spesa dove è possibile - ha aggiunto la Di Fede - e stiamo verificando euro per euro il bilancio, con il fine di non dover mettere mano ad aumenti». Margini di manovra effettivamente il Comune non ne ha molti e dato che non si vuole aumentare la pressione tariffaria, non rimane altro che tagliare spese anche se l’apparato comunale è ridotto al minimo indispensabile, ha detto il sindaco Polonioli nel corso della discussione che c’è stata l’altra sera in aula consiliare. LA MOZIONE L’incapacità di arrivare alla fine del mese da parte di fasce sempre più estese della popolazione, ceto medio compreso, preoccupa ormai anche settori importanti dell’imprenditoria e perfino esponenti ultraliberisti a causa delle evidenti ricadute sulla domanda interna. Gli interventi nella disponibilità delle amministrazioni locali non sono numerosi, ma sarebbero comunque una boccata d’ossigeno per chi si trova in una condizione ormai insostenibile: è dunque necessario a questo punto passare dalle parole ai fatti prendendo una serie di provvedimenti in grado di mitigare lo stato di sofferenza in cui si trova questa fascia di cittadini. Tenuto quindi conto che
il consiglio comunale impegna la giunta a
Il Consigliere comunale Rosario Grasso Laives, 12 ottobre 2008 |
sabato 18 ottobre 2008
«L’addizionale Irpef deve essere eliminata»
ALTOADIGE - SABATO, 18 OTTOBRE 2008 |
CARO VITA: Grasso presenta una mozione |
LAIVES. Il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista ha presentato una mozione in merito alla lotta al carovita partendo dalla considerazione che «Laives è uno dei pochi comuni altoatesini in cui i suoi contribuenti sono assoggettati al pagamento dell’addizionale Irpef». Da qui le richieste di «1. verificare la possibilità di eliminare, entro il corrente anno, l’addizionale Irpef; 2. procedere al blocco delle tariffe almeno fino alla fine del mandato amministrativo; 3. predisporre un piano di risparmio su base pluriennale in grado di sopperire ai mancati introiti dovuti all’adozione dei provvedimenti summenzionati». Lo stesso Grasso, in merito appunto alla lotta al caro vita, ha diffuso una nota in cui evidenzia che «Gli interventi nella disponibilità delle amministrazioni locali non sono numerosi, ma quei pochi costituirebbero comunque una boccata di ossigeno per chi fatica ad arrivare alla quarta e qualche volta alla terza settimana del mese. Purtroppo sembra non esservi piena comprensione della gravità della situazione altrimenti diverso sarebbe l’impegno di molti amministratori in questo campo. Le cause vanno ricercate talvolta nella convinzione di non avere strumenti in grado di incidere in maniera significativa, ma purtroppo anche nel prevalere di una mentalità che mette al primo posto le compatibilità economiche e solo secondariamente le necessità delle persone. Vi è poi, e questo è insopportabile, il cinismo di molti politici. Ora anche l’amministrazione di Laives, pur sollecitata sin dal suo insediamento, non ha fatto molto per venire incontro alle difficoltà di gran parte dei suoi concittadini. Se non andiamo errati gli unici provvedimenti presi sono quelli in favore delle famiglie numerose, ma in una concezione di un welfare residuale e di sensibilità verso un unico quanto ristretto gruppo di cittadini. La cosa è ancor più grave se si considera che in giunta siedono alcuni dei principali esponenti di quel Partito Democratico che attraverso il proprio segretario indica giustamente il carovita come il primo dei problemi da affrontare e giura che questo, una volta eletto, sarà il suo primo impegno. Difficile credergli se dove ne aveva la possibilità, per le deleghe ricevute e per i numeri a disposizione in consiglio comunale, in realtà nulla ha fatto. Qui a Laives è stata approvata su nostra sollecitazione una commissione sul carovita che però finora non ha avuto seguito, le tariffe di tutti i servizi sono state aumentate, l’addizionale Irpef continua ad essere in vigore, il rapporto con gli operatori commerciali è di netta sudditanza nella convinzione errata di fare così i loro interessi, nessuna iniziativa è stata di fatto presa e quelle ipotizzate non sono arrivate a buon fine». |
«L’addizionale Irpef deve essere eliminata»
ALTOADIGE - SABATO, 18 OTTOBRE 2008 |
CARO VITA: Grasso presenta una mozione |
LAIVES. Il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista ha presentato una mozione in merito alla lotta al carovita partendo dalla considerazione che «Laives è uno dei pochi comuni altoatesini in cui i suoi contribuenti sono assoggettati al pagamento dell’addizionale Irpef». Da qui le richieste di «1. verificare la possibilità di eliminare, entro il corrente anno, l’addizionale Irpef; 2. procedere al blocco delle tariffe almeno fino alla fine del mandato amministrativo; 3. predisporre un piano di risparmio su base pluriennale in grado di sopperire ai mancati introiti dovuti all’adozione dei provvedimenti summenzionati». Lo stesso Grasso, in merito appunto alla lotta al caro vita, ha diffuso una nota in cui evidenzia che «Gli interventi nella disponibilità delle amministrazioni locali non sono numerosi, ma quei pochi costituirebbero comunque una boccata di ossigeno per chi fatica ad arrivare alla quarta e qualche volta alla terza settimana del mese. Purtroppo sembra non esservi piena comprensione della gravità della situazione altrimenti diverso sarebbe l’impegno di molti amministratori in questo campo. Le cause vanno ricercate talvolta nella convinzione di non avere strumenti in grado di incidere in maniera significativa, ma purtroppo anche nel prevalere di una mentalità che mette al primo posto le compatibilità economiche e solo secondariamente le necessità delle persone. Vi è poi, e questo è insopportabile, il cinismo di molti politici. Ora anche l’amministrazione di Laives, pur sollecitata sin dal suo insediamento, non ha fatto molto per venire incontro alle difficoltà di gran parte dei suoi concittadini. Se non andiamo errati gli unici provvedimenti presi sono quelli in favore delle famiglie numerose, ma in una concezione di un welfare residuale e di sensibilità verso un unico quanto ristretto gruppo di cittadini. La cosa è ancor più grave se si considera che in giunta siedono alcuni dei principali esponenti di quel Partito Democratico che attraverso il proprio segretario indica giustamente il carovita come il primo dei problemi da affrontare e giura che questo, una volta eletto, sarà il suo primo impegno. Difficile credergli se dove ne aveva la possibilità, per le deleghe ricevute e per i numeri a disposizione in consiglio comunale, in realtà nulla ha fatto. Qui a Laives è stata approvata su nostra sollecitazione una commissione sul carovita che però finora non ha avuto seguito, le tariffe di tutti i servizi sono state aumentate, l’addizionale Irpef continua ad essere in vigore, il rapporto con gli operatori commerciali è di netta sudditanza nella convinzione errata di fare così i loro interessi, nessuna iniziativa è stata di fatto presa e quelle ipotizzate non sono arrivate a buon fine». |
mercoledì 15 ottobre 2008
Carovita e promesse elettorali
Con l’avvicinarsi delle elezioni non vi è partito che non ponga il problema del carovita come prioritario e, d’altra parte, non vi è nessuno che oggi possa realisticamente negarne l’evidenza senza coprirsi di ridicolo: l’incapacità di arrivare alla fine del mese da parte di fasce sempre più estese della popolazione, ceto medio compreso, preoccupa, a parte i diretti interessati, settori importanti dell’imprenditoria e perfino esponenti ultraliberisti: le evidenti ricadute sulla domanda interna, hanno indotto infatti anche il direttore dell’Unione Commercio di Bolzano, a richiedere qualche tempo fa l’aumento dei salari.
Gli interventi nella disponibilità delle amministrazioni locali non sono numerosi, ma quei pochi costituirebbero comunque una boccata di ossigeno per chi fatica ad arrivare alla quarta e qualche volta alla terza settimana del mese. Purtroppo sembra non esservi piena comprensione della gravità della situazione altrimenti diverso sarebbe l’impegno di molti amministratori in questo campo.
Le cause vanno ricercate talvolta nella convinzione di non avere strumenti in grado di incidere in maniera significativa, ma purtroppo anche nel prevalere di una mentalità che mette al primo posto le compatibilità economiche e solo secondariamente le necessità delle persone. Vi è poi, e questo è insopportabile, il cinismo di molti politici che si riempono la bocca di belle parole a cui, immancabilmente, non fanno seguire i fatti.
Ora anche l’amministrazione di Laives, pur sollecitata sin dal suo insediamento, non ha fatto molto per venire incontro alle difficoltà di gran parte dei suoi concittadini. Se non andiamo errati gli unici provvedimenti presi sono quelli in favore delle famiglie numerose, ma in una concezione di un welfare residuale e di sensibilità verso un unico quanto ristretto gruppo di cittadini.
La cosa è ancor più grave se si considera che in giunta siedono alcuni dei principali esponenti di quel partito democratico che attraverso il proprio segretario indica giustamente il carovita come il primo dei problemi da affrontare e giura che questo, una volta eletto, sarà il suo primo impegno.
Difficile credergli se dove ne aveva la possibilità, per le deleghe ricevute e per i numeri a disposizione in consiglio comunale, in realtà nulla ha fatto.
Qui a Laives è stata approvata su nostra sollecitazione una commissione sul carovita che però finora non ha avuto seguito, le tariffe di tutti i servizi sono state aumentate, l’addizionale IRPEF continua ad essere in vigore, il rapporto con gli operatori commerciali è di netta sudditanza nella convinzione errata di fare così i loro interessi, nessuna iniziativa è stata di fatto presa e quelle ipotizzate non sono arrivate a buon fine.
Insomma, se finora nulla di tangibile è stato fatto, difficilmente potranno concretizzarsi quelle che, a ragion veduta, appaiono solo promesse elettorali.
Rifondazione Comunista – Laives
Carovita e promesse elettorali
Con l’avvicinarsi delle elezioni non vi è partito che non ponga il problema del carovita come prioritario e, d’altra parte, non vi è nessuno che oggi possa realisticamente negarne l’evidenza senza coprirsi di ridicolo: l’incapacità di arrivare alla fine del mese da parte di fasce sempre più estese della popolazione, ceto medio compreso, preoccupa, a parte i diretti interessati, settori importanti dell’imprenditoria e perfino esponenti ultraliberisti: le evidenti ricadute sulla domanda interna, hanno indotto infatti anche il direttore dell’Unione Commercio di Bolzano, a richiedere qualche tempo fa l’aumento dei salari.
Gli interventi nella disponibilità delle amministrazioni locali non sono numerosi, ma quei pochi costituirebbero comunque una boccata di ossigeno per chi fatica ad arrivare alla quarta e qualche volta alla terza settimana del mese. Purtroppo sembra non esservi piena comprensione della gravità della situazione altrimenti diverso sarebbe l’impegno di molti amministratori in questo campo.
Le cause vanno ricercate talvolta nella convinzione di non avere strumenti in grado di incidere in maniera significativa, ma purtroppo anche nel prevalere di una mentalità che mette al primo posto le compatibilità economiche e solo secondariamente le necessità delle persone. Vi è poi, e questo è insopportabile, il cinismo di molti politici che si riempono la bocca di belle parole a cui, immancabilmente, non fanno seguire i fatti.
Ora anche l’amministrazione di Laives, pur sollecitata sin dal suo insediamento, non ha fatto molto per venire incontro alle difficoltà di gran parte dei suoi concittadini. Se non andiamo errati gli unici provvedimenti presi sono quelli in favore delle famiglie numerose, ma in una concezione di un welfare residuale e di sensibilità verso un unico quanto ristretto gruppo di cittadini.
La cosa è ancor più grave se si considera che in giunta siedono alcuni dei principali esponenti di quel partito democratico che attraverso il proprio segretario indica giustamente il carovita come il primo dei problemi da affrontare e giura che questo, una volta eletto, sarà il suo primo impegno.
Difficile credergli se dove ne aveva la possibilità, per le deleghe ricevute e per i numeri a disposizione in consiglio comunale, in realtà nulla ha fatto.
Qui a Laives è stata approvata su nostra sollecitazione una commissione sul carovita che però finora non ha avuto seguito, le tariffe di tutti i servizi sono state aumentate, l’addizionale IRPEF continua ad essere in vigore, il rapporto con gli operatori commerciali è di netta sudditanza nella convinzione errata di fare così i loro interessi, nessuna iniziativa è stata di fatto presa e quelle ipotizzate non sono arrivate a buon fine.
Insomma, se finora nulla di tangibile è stato fatto, difficilmente potranno concretizzarsi quelle che, a ragion veduta, appaiono solo promesse elettorali.
Rifondazione Comunista – Laives
Al Sindaco del Comune di Laives
Alla Presidente del Consiglio Comunale
MOZIONE
Oggetto: Lotta al carovita
L’incapacità di arrivare alla fine del mese da parte di fasce sempre più estese della popolazione, ceto medio compreso, preoccupa ormai anche settori importanti dell’imprenditoria e perfino esponenti ultraliberisti a causa delle evidenti ricadute sulla domanda interna.
Gli interventi nella disponibilità delle amministrazioni locali non sono numerosi, ma sarebbero comunque una boccata d’ossigeno per chi si trova in una condizione ormai insostenibile: è dunque necessario a questo punto passare dalle parole ai fatti prendendo una serie di provvedimenti in grado di mitigare lo stato di sofferenza in cui si trova questa fascia di cittadini.
Tenuto quindi conto che
- Laives è uno dei pochi comuni altoatesini in cui i suoi contribuenti sono assoggettati al pagamento dell’addizionale Irpef;
- ciò costituisce un’intollerabile sperequazione rispetto ad altri abitanti della nostra provincia essendo la maggiore o minore o nessuna riduzione delle entrate familiari, a parità di reddito, determinata unicamente dal luogo di residenza;
- la maggior parte degli abitanti del nostro comune ha redditi medio-bassi, e pertanto, a ben guardare, essa va ad incidere in modo significato sulla parte meno abbiente della popolazione,
il consiglio comunale impegna la giunta a
- verificare la possibilità di eliminare, entro il corrente anno, l’addizionale Irpef ;
- procedere al blocco delle tariffe almeno fino alla fine del mandato amministrativo;
- predisporre un piano di risparmio su base pluriennale in grado di sopperire ai mancati introiti dovuti all’adozione dei provvedimenti summenzionati.
Il Consigliere comunale
Rosario Grasso
Laives, 12 ottobre 2008
Al Sindaco del Comune di Laives
Alla Presidente del Consiglio Comunale
MOZIONE
Oggetto: Lotta al carovita
L’incapacità di arrivare alla fine del mese da parte di fasce sempre più estese della popolazione, ceto medio compreso, preoccupa ormai anche settori importanti dell’imprenditoria e perfino esponenti ultraliberisti a causa delle evidenti ricadute sulla domanda interna.
Gli interventi nella disponibilità delle amministrazioni locali non sono numerosi, ma sarebbero comunque una boccata d’ossigeno per chi si trova in una condizione ormai insostenibile: è dunque necessario a questo punto passare dalle parole ai fatti prendendo una serie di provvedimenti in grado di mitigare lo stato di sofferenza in cui si trova questa fascia di cittadini.
Tenuto quindi conto che
- Laives è uno dei pochi comuni altoatesini in cui i suoi contribuenti sono assoggettati al pagamento dell’addizionale Irpef;
- ciò costituisce un’intollerabile sperequazione rispetto ad altri abitanti della nostra provincia essendo la maggiore o minore o nessuna riduzione delle entrate familiari, a parità di reddito, determinata unicamente dal luogo di residenza;
- la maggior parte degli abitanti del nostro comune ha redditi medio-bassi, e pertanto, a ben guardare, essa va ad incidere in modo significato sulla parte meno abbiente della popolazione,
il consiglio comunale impegna la giunta a
- verificare la possibilità di eliminare, entro il corrente anno, l’addizionale Irpef ;
- procedere al blocco delle tariffe almeno fino alla fine del mandato amministrativo;
- predisporre un piano di risparmio su base pluriennale in grado di sopperire ai mancati introiti dovuti all’adozione dei provvedimenti summenzionati.
Il Consigliere comunale
Rosario Grasso
Laives, 12 ottobre 2008