L’odierno consiglio si svolge a pochi giorni dalla notizia della probabile archiviazione dell’esposto del signor Tiozzo, non avendo la magistratura riscontrato notizie di reato. Bene.
La cosa non può che renderci felici perché così la discussione rientra completamente nell’ambito che le è proprio e cioè quello politico.
Dico questo al di là del merito e delle perplessità personali che questa decisione ha suscitato, perché credo che gli episodi di cui parliamo investano un modo di concepire il fare politica ed i rapporti tra questa e l’apparato amministrativo non sempre limpidi e che necessitino dunque di una chiarificazione.
Vede, signor Sindaco, da un po’ di tempo siamo avvicinati da semplici cittadini i quali, oltre ad esporci qualche particolarissimo problema, ci pongono questa semplice domanda:
Cosa sta succedendo al comune di Laives ed alla sua maggioranza?
È una domanda che a nostro avviso è necessario porsi e l’esigenza nasce dal fatto che questa giunta aveva suscitato molte aspettative.
Il successo personale del primo cittadino aveva in qualche modo fatto auspicare che si potesse sganciare dalle pressioni dei partiti e delle conventicole più o meno presenti tra le forze che lo appoggiavano.
La presenza di forze nuove, per la prima volta accettate in maggioranza, sembravano essere garanzia per un modo di operare più trasparente.
Il programma, poi, aveva numerosi aspetti condivisibili e caratteristiche in parte innovative che sin dal primo momento gli avevamo riconosciuto.
Ricordiamo i temi sociali e quelli ambientali, la partecipazione, la trasparenza, …
Insomma vi era la possibilità di dare una svolta effettiva alla vita politico-amministrativa della nostra città.
Da parte nostra avevamo in sede di discussione, avanzato dei dubbi sia per le ambiguità presenti nella relazione, per la indeterminatezza di certi enunciati e per la mancanza di fondi disponibili.
Avremmo dovuto aggiungere, col senno di poi, “per la presenza di forze fortemente ancorate a vecchie concezioni della politica ed alla loro capacità di condizionamento”
Ci siamo dunque sbagliati e nulla di positivo è stato fatto da questa amministrazione? Non lo crediamo e non saremo tanto stupidi da affermarlo e sostenerlo.
Molti sono gli sforzi che sono stati profusi per andare, ad esempio, verso un rapporto nuovo con le frazioni ed i cittadini, ma con troppi tentennamenti e senza che divenisse il modo di operare condiviso da tutti i membri della giunta.
Si è stati costretti, infatti, a togliere la delega a chi ha dato l’impressione di bearsi più delle parole che dei fatti.
Ma il punto dolente è quello della trasparenza.
Certo, lo ammetto, è difficile quando si ereditano i pesi del passato uscirne in modo limpido. Ma era qui, in questo campo, in questi frangenti, che si chiedeva di dar prova del proprio valore.
La gestione del caso GLM, le nomine nel cosiddetto sottogoverno, hanno sinora avuto tutti i crismi eccetto quello della trasparenza.
Non è informatizzando il comune, o con qualche dichiarazione di principio che si ottiene un rapporto nuovo con il cittadino e nemmeno mettendo qualche vetrata sul brutto edificio del municipio.
Abbiamo già avuto modo di dire che sulle problematiche sollevate dal caso Glm-Tiozzo sarebbe stata necessaria un’iniziativa autonoma della maggioranza che sgombrasse i dubbi da ogni sospetto (Una riorganizzazione degli uffici, un codice di autoregolamentazione, l’istituzione di un’indagine interna, non per punire chicchessia, ma per appurare il funzionamento della macchina amministrativa in quel settore e porre i rimedi più opportuni…)
Ed invece non si è avuta né la commissione d’inchiesta invocata dalle opposizioni ed in un primo momento promessa, né altro.
Oggi abbiamo un fatto che, se confermato, è di una gravità enorme.
Un consigliere presenta delle interrogazioni, gli viene chiesto di ritirarle. Fin qui nulla di male, ma poi qualcuno, forse troppo zelante, tenta di cancellarne ogni traccia.
Ma cosa contenevano quelle due interrogazioni di così grave, di così compromettente, di così imbarazzante, da non essere sufficiente il semplice ritiro? Cosa contenevano di talmente indicibile da impedire a chiunque di potervi risalire?
Il sospetto, ne converrete, è lecito, giustificato, addirittura doveroso, almeno per noi dell’opposizione, ma vi assicuro anche per la maggioranza dei cittadini di Laives.
E chi è stato così zelante da imporre la manomissione del protocollo ad un’impiegata costringendola ad un atto illegale al quale difficilmente poteva opporsi?
Non si può infatti certo ignorare che:
- L’impiegata non aveva alcun interesse ad alterare il registro del protocollo;
- Difficilmente avrebbe potuto rifiutarsi di ottemperare alla richiesta.
Su questo va fatta chiarezza ed è necessario che qualcuno ci dica esattamente:
- cosa contenevano le interrogazioni del consigliere Gabbia;
- chi ha dato l’ordine di far sparire traccia dei due documenti;
- se si intendano prendere dei provvedimenti, di quale natura e soprattutto nei confronti di chi?
Lei signor sindaco porta la responsabilità politica degli atti della sua giunta ma come responsabile del personale ha il dovere di tutelare il buon nome dei suoi sottoposti ed evitare che anche l’ultimo dei dipendenti di questo comune possa essere costretto a fare qualcosa contro il regolamento e contro la sua volontà.
A scanso di equivoci ripeto che non accetteremmo mai che a pagare fosse chi ha l’unica colpa di aver ottemperato ad una richiesta che per le condizioni date aveva la forza di un ordine a cui era impossibile opporsi.
Personalmente spero che non voglia difendere ciò e chi difendibile non è, ma che si ricostruisca l’accaduto con nomi e cognomi. In caso contrario sarà Lei, signor sindaco, a portarne tutta la responsabilità.
Vede, signor sindaco, vi sono atti che segnano in maniera direi indelebile la vita di un’amministrazione. Ne determinano per così dire la natura, in positivo o in negativo. Sono la cartina di tornasole di un modo di fare e di concepire la gestione della cosa pubblica.
Sapersi sottrarre a logiche di appartenenza e di casta, forse potrà crearle grossi problemi con alcuni dei suoi alleati, ma non fare chiarezza sarebbe molto peggio e segnerebbe in maniera profonda e duratura, la sua amministrazione e la sua politica.