ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 09 LUGLIO 2008
di Davide Pasquali
Ogni mese le famiglie sborsano 2866 euro Si spende ancor meno per i non alimentari
L’Alto Adige è al terzo posto in Italia: più care di noi solo Veneto e Lombardia
BOLZANO. L’Alto Adige è terzo in Italia per spesa media mensile delle famiglie, ma la spesa stessa sta via via “crollando”. Dividendo i consumi provinciali totali per il numero di famiglie, si scopre che ogni nucleo familiare altoatesino spendeva nel 2005 ben 3.228 euro, mentre l’anno scorso è arrivata solo a 2.866. Lo dice l’Istat nello studio sui consumi 2007. Gli altoatesini, dunque, spendono più di tanti altri. Ma è altro a preoccupare: se i consumi alimentari sono più o meno costanti, quelli non alimentari continuano a diminuire, da 2.789 euro nel 2005 ai 2.435 del 2007. L’Istat non spiega il perché, ma a farlo è Luca Marcon, del Ctcu: «Si spende di meno per consumi non alimentari, perché si è costretti a spendere sempre più per i mutui casa».
A livello nazionale l’Alto Adige è in netta controtendenza. Se si considera l’intera penisola, infatti, la spesa mensile media delle famiglie è aumentata quasi di un punto percentuale, dal 2006 al 2007. Non molto, ma è aumentata. In Alto Adige, al contrario, è diminuita. Anzi, continua a diminuire. E non di poco: 362 euro in due anni.
La spesa media mensile a livello nazionale raggiunge i 2.480 euro, ed è ben al di sotto di quella altoatesina. In provincia di Bolzano, infatti, ogni famiglia spende ogni mese la bella cifra di 2.866 euro. Se in Italia si spendono 466 euro al mese per i consumi alimentari, in Alto Adige se ne spendono un po’ di meno: 431. Ben al di sopra, invece, i consumi non alimentari. Se la media italiana è di 2.014 euro mensili, in Alto Adige si raggiungono i 2.435.
Ciò che colpisce davvero, però, sorvolando i dati a volo d’uccello, è tutt’altro. Che da noi si spendesse molto più rispetto ad altre regioni o province, era fatto assai noto.
Che si sia al terzo posto, o giù di lì, ai consumatori interessa poi poco o nulla. Ma c’è un dato che sorprende assai: mentre nel resto del Bel Paese i consumi alimentari rimangono più o meno sullo stesso livello, non così per quelli non alimentari, aumentati, seppure non di molto. Dal 2005 al 2007, l’anno cui siriferiscono i dati dell’indagine campionaria dell’Istat, in Italia si è passati da 1.941 a 1.994 e infine a 2.014 euro. In Alto Adige, invece, è accaduto il contrario. Se nel 2005 spendevamo in media 2.789 euro al mese, nel 2006 si era scesi a 2.494; e nel 2007 si è registrato un ulteriore crollo: siamo a 2.435.
A guardare i dati con superficialità, si sarebbe spinti a credere quanto segue: gli altoatesini spendono in media un bel po’ di meno rispetto agli ultimi anni. Dunque, il tutto parrebbe positivo. Ma le cose non stanno affatto così. Perché, se si scorrono le indicazioni al termine dello studio dell’Istat, si scopre che l’istituto non considera fra i consumi gli interessi da pagare per i mutui casa. Peccato però che per gli altoatesini le rate siano una spesa, e tutt’altro che indifferente.
«L’Istat - spiega Luca Marcon, del Centro tutela consumatori utenti del capoluogo - considera come spese per i consumi solo quelle monetarie. L’ho scoperto anche io, con notevole sconcerto, la settimana scorsa, proprio alla presentazione di uno studio dello stesso istituto».
A detta di Marcon, il fatto di prendere in considerazione le sole dinamiche monetarie, tralasciando quelle finanziarie, dice qualcosa, ma non spiega tutto. In primis il fatto che in provincia di Bolzano la spesa delle famiglie sia tutt’altro che in diminuzione, come parrebbe dai dati Istat. «Mentre i consumi alimentari rimangono più o meno costanti nel tempo, come è ovvio, a diminuire sono le spese non alimentari, per esempio per abbigliamento o calzature. Non si taglia sul necessario, lo si fa sul non necessario». Il perché? «Difficile stabilirlo su due piedi con esattezza, ma è certo che nella nostra provincia i mutui casa stiano lievitando in maniera esagerata. Parlo per esperienza personale: se prima pagavo 150 euro al mese, adesso sono arrivato a 360. Ovvio che essendo aumentato l’esborso per la rata del mutuo, si può spendere meno per il resto».
Rimane da stabilire - visto che in molte altre regioni la spesa per consumi non alimentari non è così in diminuzione - se questo crollo di consumi sia dovuto al fatto che da noi le case costano di più.
LA STATISTICA
La voce più pesante è l’abitazione Poi viene l’auto
BOLZANO. A Bolzano si spende tanto, ma per acquistare cosa?
L’indagine campionaria effettuata dall’Istituto nazionale di statistica evidenzia quale sia la spesa più consistente: l’abitazione. La famiglia altoatesina spende in media per la casa il 27,2% di ciò che consuma. Al secondo posto, le spese per alimentari e bevande: 15%. Al terzo, i trasporti, con un 14,2%. Tolti i cosiddetti altri beni e servizi, troppo generici, le altre spese consistenti sono per arredamento (6,1%), abbigliamento e calzature (5,7%) e tempo libero e cultura (5,5%).
A livello nazionale, l’Alto Adige si distingue per la bassa spesa percentuale in sanità; con il suo 3,3% è in assoluto la più bassa di tutte. Bassissima anche la quota totale di spesa per combustibili ed energia, che segna a Bolzano il limite minimo nazionale, con il suo 3,8%.
A TRENTO SI STA MEGLIO
A Trento si spende meno, molto meno. E la spesa per beni di consumo non alimentari non è calata a picco come accaduto in Alto Adige. Qui la spesa familiare media è di 2.866 euro al mese, mentre nel vicino Trentino è di soli, si fa per dire, 2.573 euro. Una bella differenza: 293 euro. Quasi dieci al giorno. Differente è anche il dato disaggregato per tipologia di consumo. La spesa trentina per alimentari è simile a quella altoatesina: nel 2007 si sono spesi 405 euro a Trento, contro i 431 di Bolzano. Ma i consumi non alimentari a Bolzano sono stati di 2.435 euro, a Trento di soli 2.169.