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domenica 20 luglio 2008

Maggioranza, nuovo vento di crisi

ALTO ADIGE - DOMENICA, 20 LUGLIO 2008





Ceol dà l’aut-aut al sindaco La replica: mi ripresenterei



Il consigliere: snobbate le varie richieste avanzate già a maggio




BRUNO CANALI



LAIVES. Torna a spirare vento di crisi sull’amministrazione comunale e ancora una volta è il consigliere socialista Roberto Ceol (membro di maggioranza) a minacciare la fine anticipata. Ceol è nuovamente tornato all’attacco del sindaco Polonioli con la lista delle priorità che aveva predisposto ancora a maggio: «Dei punti che sottoposi allora al sindaco non ne è stato rispettato nessuno».

Così ieri il capogruppo socialista in consiglio comunale (l’altro rappresentante è Loris Frazza) ha deciso di procedere oltre, anche a costo di arrivare, in autunno, all’apertura di una crisi politica che potrebbe avere effetti nefasti per l’amministrazione guidata dal sindaco Polonioli. «Ho chiesto con urgenza un incontro di maggioranza - spiega Ceol - perché esigo chiarimenti dal sindaco e dalla giunta relativamente alla lista di priorità che presentai a maggio. Già allora sottolineai che, qualora non fossero state rispettate le scadenze, a settembre noi socialisti avremmo tolto l’appoggio alla maggioranza, passando armi e bagagli sui banchi di opposizione. Dalla verifica di questi giorni mi risulta che tali scadenze non sono state rispettate e l’ho detto al sindaco chiedendo un incontro urgente».

Nella lista dei socialisti per rimanere in maggioranza figurano punti come la pianta organica comunale da rivedere, il Lido da spostare, il concorso per il nuovo segretario comunale, la trasformazione del comparto pubblico in centro e il rifacimento del Puc, con altrettante date entro le quali la giunta avrebbe dovuto portare le soluzioni. È il caso di ricordare che dal punto di vista numerico oggi la maggioranza in consiglio si regge su un solo voto di differenza rispetto all’opposizione, e che se uscissero Ceol e Frazza si ritroverebbe in minoranza: 14 su 30.

«Se vogliono mandare a casa l’amministrazione comunale facciano pure - risponde il sindaco -, ma dovrà essere il consiglio comunale a votare la sfiducia nei miei confronti. Per quanto concerne la lista di scadenze, i tempi li stiamo rispettando, fatta salva la pianta organica comunale e il Lido, per il quale la Svp ci ha chiesto ancora un mese prima di decidere. Se Ceol e soci decideranno di sfiduciarci, sappiano che comunque io mi ripresenterei alle votazioni comunali per chiedere la fiducia ai cittadini sulla base di un programma nuovo e con nuovi metodi, che tengano fuori dalla porta questo modo di fare politica che sta condizionando da due anni l’attività amministrativa. Siamo tranquilli e andremo avanti fino alla fine». Questo il clima che si respira attualmente in Municipio, con la Svp che fatica sempre più ad accettare la tensione che sta dilaniando il centrosinistra. Vero è anche che l’assenza da circa un anno del segretario comunale e un notevole turn over del personale stanno frenando l’attività amministrativa.

Maggioranza, nuovo vento di crisi

ALTO ADIGE - DOMENICA, 20 LUGLIO 2008





Ceol dà l’aut-aut al sindaco La replica: mi ripresenterei



Il consigliere: snobbate le varie richieste avanzate già a maggio




BRUNO CANALI



LAIVES. Torna a spirare vento di crisi sull’amministrazione comunale e ancora una volta è il consigliere socialista Roberto Ceol (membro di maggioranza) a minacciare la fine anticipata. Ceol è nuovamente tornato all’attacco del sindaco Polonioli con la lista delle priorità che aveva predisposto ancora a maggio: «Dei punti che sottoposi allora al sindaco non ne è stato rispettato nessuno».

Così ieri il capogruppo socialista in consiglio comunale (l’altro rappresentante è Loris Frazza) ha deciso di procedere oltre, anche a costo di arrivare, in autunno, all’apertura di una crisi politica che potrebbe avere effetti nefasti per l’amministrazione guidata dal sindaco Polonioli. «Ho chiesto con urgenza un incontro di maggioranza - spiega Ceol - perché esigo chiarimenti dal sindaco e dalla giunta relativamente alla lista di priorità che presentai a maggio. Già allora sottolineai che, qualora non fossero state rispettate le scadenze, a settembre noi socialisti avremmo tolto l’appoggio alla maggioranza, passando armi e bagagli sui banchi di opposizione. Dalla verifica di questi giorni mi risulta che tali scadenze non sono state rispettate e l’ho detto al sindaco chiedendo un incontro urgente».

Nella lista dei socialisti per rimanere in maggioranza figurano punti come la pianta organica comunale da rivedere, il Lido da spostare, il concorso per il nuovo segretario comunale, la trasformazione del comparto pubblico in centro e il rifacimento del Puc, con altrettante date entro le quali la giunta avrebbe dovuto portare le soluzioni. È il caso di ricordare che dal punto di vista numerico oggi la maggioranza in consiglio si regge su un solo voto di differenza rispetto all’opposizione, e che se uscissero Ceol e Frazza si ritroverebbe in minoranza: 14 su 30.

«Se vogliono mandare a casa l’amministrazione comunale facciano pure - risponde il sindaco -, ma dovrà essere il consiglio comunale a votare la sfiducia nei miei confronti. Per quanto concerne la lista di scadenze, i tempi li stiamo rispettando, fatta salva la pianta organica comunale e il Lido, per il quale la Svp ci ha chiesto ancora un mese prima di decidere. Se Ceol e soci decideranno di sfiduciarci, sappiano che comunque io mi ripresenterei alle votazioni comunali per chiedere la fiducia ai cittadini sulla base di un programma nuovo e con nuovi metodi, che tengano fuori dalla porta questo modo di fare politica che sta condizionando da due anni l’attività amministrativa. Siamo tranquilli e andremo avanti fino alla fine». Questo il clima che si respira attualmente in Municipio, con la Svp che fatica sempre più ad accettare la tensione che sta dilaniando il centrosinistra. Vero è anche che l’assenza da circa un anno del segretario comunale e un notevole turn over del personale stanno frenando l’attività amministrativa.

«Le strutture si auto-mantengano»

ALTO ADIGE - SABATO, 19 LUGLIO 2008



di Bruno Canali





Polonioli: niente spese per la gestione

Per ora rispettata la tabella di marcia






LAIVES. Una alla volta, le strutture sportive della zona Galizia stanno finalmente per essere consegnate. In questi giorni tocca all’impianto per il gioco dei birilli automatici, mentre è pronto l’adiacente bocciodromo e sono stati consegnati da qualche tempo i locali del centro giovanile «No Logo». Si lavora invece per la costruzione del «Black Box», sempre per i giovani. L’area insomma sta crescendo e assomiglia sempre più a una vera e propria città nella città

Ieri l’assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon ha effettuato un sopralluogo in Galizia. «I lavori stanno andando avanti regolarmente - spiega -. Una volta che sarà tutto pronto avremo un bel complesso, non solo per lo sport: per questo abbiamo previsto bar e ristorante. Certo che quando poi sarà pronta anche la parte destinata all’Fc Alto Adige con i suoi 4 campi da calcio e magari verrà spostato qui pure il lido e si costruirà il velodromo, avremo una città dello sport di rilevanza provinciale».

Meno facile invece il capitolo delle spese, non tanto di costruzione (gli ultimi lavori, Black Box compreso, sono costati circa 4,5 milioni di euro) quanto per le future manutenzioni e per l’energia elettrica e del riscaldamento che si renderanno indispensabili. Un complesso di queste dimensioni richiederà una spesa annuale molto elevata, che il Comune di Laives, da solo, probabilmente non potrà permettersi. Per questo il sindaco Polonioli ha già le idee chiare su come fare: «In linea di principio la nostra idea è che le strutture debbano mantenersi da sole - dice il sindaco -, anche grazie alla presenza di bar e ristorante. Devono anche contribuire i costi di esercizio delle varie attività, come bocciodromo e birilli automatici e lo stesso vale per il Black Box, che andrà usato il più possibile e anche affittato a chi lo chiederà. Quando tutta la zona sportiva sarà a regime, compresa la parte dell’Fc Alto Adige, dovrà rendere al Comune, magari anche solo pochi euro, ma quello che basterà per non diventare un costo per la collettività».

«Le strutture si auto-mantengano»

ALTO ADIGE - SABATO, 19 LUGLIO 2008



di Bruno Canali





Polonioli: niente spese per la gestione

Per ora rispettata la tabella di marcia






LAIVES. Una alla volta, le strutture sportive della zona Galizia stanno finalmente per essere consegnate. In questi giorni tocca all’impianto per il gioco dei birilli automatici, mentre è pronto l’adiacente bocciodromo e sono stati consegnati da qualche tempo i locali del centro giovanile «No Logo». Si lavora invece per la costruzione del «Black Box», sempre per i giovani. L’area insomma sta crescendo e assomiglia sempre più a una vera e propria città nella città

Ieri l’assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon ha effettuato un sopralluogo in Galizia. «I lavori stanno andando avanti regolarmente - spiega -. Una volta che sarà tutto pronto avremo un bel complesso, non solo per lo sport: per questo abbiamo previsto bar e ristorante. Certo che quando poi sarà pronta anche la parte destinata all’Fc Alto Adige con i suoi 4 campi da calcio e magari verrà spostato qui pure il lido e si costruirà il velodromo, avremo una città dello sport di rilevanza provinciale».

Meno facile invece il capitolo delle spese, non tanto di costruzione (gli ultimi lavori, Black Box compreso, sono costati circa 4,5 milioni di euro) quanto per le future manutenzioni e per l’energia elettrica e del riscaldamento che si renderanno indispensabili. Un complesso di queste dimensioni richiederà una spesa annuale molto elevata, che il Comune di Laives, da solo, probabilmente non potrà permettersi. Per questo il sindaco Polonioli ha già le idee chiare su come fare: «In linea di principio la nostra idea è che le strutture debbano mantenersi da sole - dice il sindaco -, anche grazie alla presenza di bar e ristorante. Devono anche contribuire i costi di esercizio delle varie attività, come bocciodromo e birilli automatici e lo stesso vale per il Black Box, che andrà usato il più possibile e anche affittato a chi lo chiederà. Quando tutta la zona sportiva sarà a regime, compresa la parte dell’Fc Alto Adige, dovrà rendere al Comune, magari anche solo pochi euro, ma quello che basterà per non diventare un costo per la collettività».

sabato 19 luglio 2008

«Il vecchio Puc è stato devastante»

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 18 LUGLIO 2008



di Bruno Canali



Polonioli: paghiamo scelte sbagliate

Nuovo Piano, 3 professionisti in gara



Duro attacco del sindaco: Ora una commissione per valutare le offerte



LAIVES. Ieri si sono chiusi i termini per partecipare alla gara per la rielaborazione del Piano urbanistico comunale: tre le buste pervenute. Adesso toccherà a una commissione valutare le offerte presentate dai professionisti e farlo tenendo come riferimento la qualità e il prezzo. «Per come sarà strutturata la gara - spiega il sindaco Polonioli - saranno favoriti i professionisti che si metteranno assieme perché otterranno un punteggio maggiore rispetto ai singoli».

Il perché della scelta lo spiega lo stesso sindaco: «Più teste che ragionano su un piano di questa delicatezza ed importanza, sono una garanzia di maggiori idee e poi saranno più facili anche i colloqui che necessariamente avremo con la gente quando si tratterà di illustrare le scelte fatte in materia urbanistica». Ma - abbiamo chiesto al primo cittadino - cosa si aspetta l’amministrazione comunale dalla revisione del Puc a dieci anni di distanza da quando venne elaborato quello che sta per scadere? «Per come l’abbiamo pensato noi - spiega Polonioli - il nuovo Puc dovrà privilegiare più la qualità che la quantità. Del resto, in termini di quantità dal vecchio Puc ereditiamo ancora migliaia di metri cubi disponibili, che significherebbero altre migliaia di residenti».

Ed è qui che il sindaco, senza remore, spara a zero sulle scelte urbanistiche delle passate amministrazioni. «Dobbiamo mettere a posto situazioni determinate dal vecchio Puc - afferma Polonioli - che sono state devastanti per Laives. Si pensi ad esempio alle enormi cubature concesse per la trasformazione dei vecchi magazzini agricoli, uno scempio che adesso Laives ed in particolare San Giacomo stanno pagando: scelte che non hanno una giustificazione reale. Evidentemente il vecchio consiglio comunale che le ha fatte non aveva ben presente l’impatto che avrebbero prodotto sul territorio e sui centri abitati, come poi puntualmente si è verificato. Ecco, dovremo cercare di rimediare quanto possibile a quanto di sbagliato è stato fatto. Inoltre vogliamo andare avanti con la massima cautela affinché anche la comunità possa comprendere i perché di determinate scelte che verranno fatte». D’altra parte un Puc, per la rilevanza che ha, è in grado di condizionare, positivamente o no, tutto il territorio per molto anni a venire.



UNA CURIOSITA' .....



MA IL SINDACO E BUONA PARTE DELLA SUA MAGGIORANZA, DOVE ERANO QUANDO è STATO APPROVATO IL VECCHIO PUC?

SI SONO OPPOSTI O NE HANNO MAGNIFICATO I PREGI?

Saremmo curiosi di avere una risposta.



Rifondazione Comunista - Laives

«Il vecchio Puc è stato devastante»

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 18 LUGLIO 2008



di Bruno Canali



Polonioli: paghiamo scelte sbagliate

Nuovo Piano, 3 professionisti in gara



Duro attacco del sindaco: Ora una commissione per valutare le offerte



LAIVES. Ieri si sono chiusi i termini per partecipare alla gara per la rielaborazione del Piano urbanistico comunale: tre le buste pervenute. Adesso toccherà a una commissione valutare le offerte presentate dai professionisti e farlo tenendo come riferimento la qualità e il prezzo. «Per come sarà strutturata la gara - spiega il sindaco Polonioli - saranno favoriti i professionisti che si metteranno assieme perché otterranno un punteggio maggiore rispetto ai singoli».

Il perché della scelta lo spiega lo stesso sindaco: «Più teste che ragionano su un piano di questa delicatezza ed importanza, sono una garanzia di maggiori idee e poi saranno più facili anche i colloqui che necessariamente avremo con la gente quando si tratterà di illustrare le scelte fatte in materia urbanistica». Ma - abbiamo chiesto al primo cittadino - cosa si aspetta l’amministrazione comunale dalla revisione del Puc a dieci anni di distanza da quando venne elaborato quello che sta per scadere? «Per come l’abbiamo pensato noi - spiega Polonioli - il nuovo Puc dovrà privilegiare più la qualità che la quantità. Del resto, in termini di quantità dal vecchio Puc ereditiamo ancora migliaia di metri cubi disponibili, che significherebbero altre migliaia di residenti».

Ed è qui che il sindaco, senza remore, spara a zero sulle scelte urbanistiche delle passate amministrazioni. «Dobbiamo mettere a posto situazioni determinate dal vecchio Puc - afferma Polonioli - che sono state devastanti per Laives. Si pensi ad esempio alle enormi cubature concesse per la trasformazione dei vecchi magazzini agricoli, uno scempio che adesso Laives ed in particolare San Giacomo stanno pagando: scelte che non hanno una giustificazione reale. Evidentemente il vecchio consiglio comunale che le ha fatte non aveva ben presente l’impatto che avrebbero prodotto sul territorio e sui centri abitati, come poi puntualmente si è verificato. Ecco, dovremo cercare di rimediare quanto possibile a quanto di sbagliato è stato fatto. Inoltre vogliamo andare avanti con la massima cautela affinché anche la comunità possa comprendere i perché di determinate scelte che verranno fatte». D’altra parte un Puc, per la rilevanza che ha, è in grado di condizionare, positivamente o no, tutto il territorio per molto anni a venire.



UNA CURIOSITA' .....



MA IL SINDACO E BUONA PARTE DELLA SUA MAGGIORANZA, DOVE ERANO QUANDO è STATO APPROVATO IL VECCHIO PUC?

SI SONO OPPOSTI O NE HANNO MAGNIFICATO I PREGI?

Saremmo curiosi di avere una risposta.



Rifondazione Comunista - Laives

«Troppo pericolosa la rotonda a sud»

GIOVEDÌ, 17 LUGLIO 2008



Secondo il consigliere comunale serve una segnaletica più chiara. «Problemi per chi entra in zona produttiva»



Allarme di Ceol: le macchine arrivano veloci all’incrocio, rischio incidenti





LAIVES. A qualche settimana dall’entrata in funzione, alla rotatoria che ha preso il posto dell’incrocio per la zona industriale sud si sta manifestando una situazione di pericolo. L’ha sperimentata a più riprese, transitando da là, anche il consigliere Roberto Ceol, che afferma di averne parlato a più riprese anche con i vigili urbani affinché si adottino delle soluzioni. «Capita continuamente di vedere macchine che arrivano da sud alla rotatoria per la zona industriale - spiega Ceol - e che sfrecciano verso Laives senza rendersi conto che se in quel momento arriva qualcuno dalla zona industriale l’incidente è inevitabile. Per questo ho consigliato a più riprese, parlandone anche con i nostri vigili urbani, che quella rotatoria venga dotata di segnaletica più efficace, tipo luci lampeggianti che segnalano il pericolo. Occorre inoltre trovare la maniera di far rallentare coloro che, arrivando lungo la statale 12 da sud, diretti a Laives, oggi invece sfrecciano come se la rotatoria non esistesse e questo perché la corsia della statale 12 in quel punto è rimasta praticamente diritta».

«Troppo pericolosa la rotonda a sud»

GIOVEDÌ, 17 LUGLIO 2008



Secondo il consigliere comunale serve una segnaletica più chiara. «Problemi per chi entra in zona produttiva»



Allarme di Ceol: le macchine arrivano veloci all’incrocio, rischio incidenti





LAIVES. A qualche settimana dall’entrata in funzione, alla rotatoria che ha preso il posto dell’incrocio per la zona industriale sud si sta manifestando una situazione di pericolo. L’ha sperimentata a più riprese, transitando da là, anche il consigliere Roberto Ceol, che afferma di averne parlato a più riprese anche con i vigili urbani affinché si adottino delle soluzioni. «Capita continuamente di vedere macchine che arrivano da sud alla rotatoria per la zona industriale - spiega Ceol - e che sfrecciano verso Laives senza rendersi conto che se in quel momento arriva qualcuno dalla zona industriale l’incidente è inevitabile. Per questo ho consigliato a più riprese, parlandone anche con i nostri vigili urbani, che quella rotatoria venga dotata di segnaletica più efficace, tipo luci lampeggianti che segnalano il pericolo. Occorre inoltre trovare la maniera di far rallentare coloro che, arrivando lungo la statale 12 da sud, diretti a Laives, oggi invece sfrecciano come se la rotatoria non esistesse e questo perché la corsia della statale 12 in quel punto è rimasta praticamente diritta».

In arrivo in centro una sala civica

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 17 LUGLIO 2008



di Bruno Canali





Ospiterà pinacoteca o biblioteca Nuovi spazi anche per l’archivio



Progetto preliminare entro pochi giorni Parcheggio interrato



LAIVES. Entro questo mese gli architetti dello studio Cappuccio e Donato dovrebbero consegnare alla giunta il progetto preliminare relativo al secondo lotto del centro storico cittadino. «Noi nel frattempo stiamo approntando la gara - spiega il sindaco Polonioli - assieme agli incarichi per la statica e la sicurezza. La spesa per questi due ultimi incarichi verrà rimborsata da chi vincerà la gara». I progettisti sono gli stessi che hanno realizzato anche il nuovo municipio.

Adesso si tratta invece di andare avanti e completare la trasformazione del comparto storico. Particolare interesse riveste la proposta di costruire una sala interrata, nello spazio attualmente occupato dal sagrato della chiesa. «Dovrebbe diventare una sala civica con una capienza di cento posti circa - dice il sindaco - spazio che attualmente non abbiamo in città: l’aula magna è troppo grande per piccole riunioni e altro non esiste».

Polonioli afferma quindi che c’è un dibattito in corso per quanto riguarda la destinazione di questa sala, a seconda dell’uso che si vorrà fare. «Se decideremo di farne una pinacoteca, diventerà spazio espositivi dei quadri che stiamo accumulando anche attraverso il premio di pittura - continua il sindaco -, mentre se si deciderà di spostare lì la biblioteca oggi al Centro Don Bosco, potrà trasformarsi in sala di lettura. Sono tutte ipotesi che andranno valutate e intanto cerchiamo di decollare con il progetto complessivo». Di certo sarà realizzato anche uno spazio per l’archivio comunale: uno già esiste alla base del nuovo municipio, ma servono ulteriori superfici e quindi si andrà sottoterra, collegando poi l’archivio attuale col nuovo attraverso un cunicolo che passerà sotto la via Pietralba.

Per quanto riguarda gli spazi a cielo aperto invece, già è stabilito che verrà abbattuto il vecchio municipio per fare posto alla piazza e ad altre cubature in parte private. Dove c’è l’attuale parcheggio pubblico si scaverà per realizzarne uno interrato con alcune centinaia di posti macchina. Da definire rimane il tipo di accesso al parcheggio interrato, perché inizialmente sarà da via Pietralba ma l’idea sarebbe di uscire in direzione del supermercato «Poli» non appena il Comune troverà l’accordo con i proprietari privati del terreno.



Per i finanziamenti si punta anche ai privati



Il Comune mette sulla bilancia parte della cubatura disponibile



LAIVES. Un intervento come quello di trasformazione del centro storico cittadino è molto impegnativo sia dal punto d vista progettuale che da quello finanziario. L’amministrazione comunale, che deve continuamente lottare per far quadrare i bilanci, ha già ipotizzato di aprire l’impresa anche ai privati, in maniera da raggiungere il risultato a costo zero o quantomeno, a prezzi decisamente abbordabili. Così l’opzione sarebbe quella di mettere a disposizione dei privati parte delle cubature e dei posti macchina interrati che verranno costruiti grazie al nuovo progetto. In altri termini, il Comune dà la possibilità ai privati di costruire un determinati numero di metri cubi ed in cambio chiederà di averne una parte per sé, senza doverla pagare. Questa ipotesi ha già trovato una certa attenzione da parte dei possibili investitori e, ad esempio, una banca con sede in via Kennedy avrebbe già avanzato la propria «candidatura». Avere gli sportelli in pieno centro, sulla futura piazza, con municipio, chiesa, bar, parcheggio e negozi, rappresenta una occasione da sfruttare al meglio ed è probabile perciò che altri imprenditori privati si facciano avanti per partecipare.

L’amministrazione comunale a sua volta da tutta questa operazione ricaverebbe un certo numero di posti macchina nel parcheggio interrato ed anche degli spazi negli edifici che verranno costruiti attorno alla futura piazza cittadina. (b.c.)



In arrivo in centro una sala civica

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 17 LUGLIO 2008



di Bruno Canali





Ospiterà pinacoteca o biblioteca Nuovi spazi anche per l’archivio



Progetto preliminare entro pochi giorni Parcheggio interrato



LAIVES. Entro questo mese gli architetti dello studio Cappuccio e Donato dovrebbero consegnare alla giunta il progetto preliminare relativo al secondo lotto del centro storico cittadino. «Noi nel frattempo stiamo approntando la gara - spiega il sindaco Polonioli - assieme agli incarichi per la statica e la sicurezza. La spesa per questi due ultimi incarichi verrà rimborsata da chi vincerà la gara». I progettisti sono gli stessi che hanno realizzato anche il nuovo municipio.

Adesso si tratta invece di andare avanti e completare la trasformazione del comparto storico. Particolare interesse riveste la proposta di costruire una sala interrata, nello spazio attualmente occupato dal sagrato della chiesa. «Dovrebbe diventare una sala civica con una capienza di cento posti circa - dice il sindaco - spazio che attualmente non abbiamo in città: l’aula magna è troppo grande per piccole riunioni e altro non esiste».

Polonioli afferma quindi che c’è un dibattito in corso per quanto riguarda la destinazione di questa sala, a seconda dell’uso che si vorrà fare. «Se decideremo di farne una pinacoteca, diventerà spazio espositivi dei quadri che stiamo accumulando anche attraverso il premio di pittura - continua il sindaco -, mentre se si deciderà di spostare lì la biblioteca oggi al Centro Don Bosco, potrà trasformarsi in sala di lettura. Sono tutte ipotesi che andranno valutate e intanto cerchiamo di decollare con il progetto complessivo». Di certo sarà realizzato anche uno spazio per l’archivio comunale: uno già esiste alla base del nuovo municipio, ma servono ulteriori superfici e quindi si andrà sottoterra, collegando poi l’archivio attuale col nuovo attraverso un cunicolo che passerà sotto la via Pietralba.

Per quanto riguarda gli spazi a cielo aperto invece, già è stabilito che verrà abbattuto il vecchio municipio per fare posto alla piazza e ad altre cubature in parte private. Dove c’è l’attuale parcheggio pubblico si scaverà per realizzarne uno interrato con alcune centinaia di posti macchina. Da definire rimane il tipo di accesso al parcheggio interrato, perché inizialmente sarà da via Pietralba ma l’idea sarebbe di uscire in direzione del supermercato «Poli» non appena il Comune troverà l’accordo con i proprietari privati del terreno.



Per i finanziamenti si punta anche ai privati



Il Comune mette sulla bilancia parte della cubatura disponibile



LAIVES. Un intervento come quello di trasformazione del centro storico cittadino è molto impegnativo sia dal punto d vista progettuale che da quello finanziario. L’amministrazione comunale, che deve continuamente lottare per far quadrare i bilanci, ha già ipotizzato di aprire l’impresa anche ai privati, in maniera da raggiungere il risultato a costo zero o quantomeno, a prezzi decisamente abbordabili. Così l’opzione sarebbe quella di mettere a disposizione dei privati parte delle cubature e dei posti macchina interrati che verranno costruiti grazie al nuovo progetto. In altri termini, il Comune dà la possibilità ai privati di costruire un determinati numero di metri cubi ed in cambio chiederà di averne una parte per sé, senza doverla pagare. Questa ipotesi ha già trovato una certa attenzione da parte dei possibili investitori e, ad esempio, una banca con sede in via Kennedy avrebbe già avanzato la propria «candidatura». Avere gli sportelli in pieno centro, sulla futura piazza, con municipio, chiesa, bar, parcheggio e negozi, rappresenta una occasione da sfruttare al meglio ed è probabile perciò che altri imprenditori privati si facciano avanti per partecipare.

L’amministrazione comunale a sua volta da tutta questa operazione ricaverebbe un certo numero di posti macchina nel parcheggio interrato ed anche degli spazi negli edifici che verranno costruiti attorno alla futura piazza cittadina. (b.c.)



«Sì al citybus che colleghi pure i rioni»

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 16 LUGLIO 2008





LAIVES. Sul fatto che il citybus funga anche da collegamento interno all’abitato di Pineta, soprattutto quando in un prossimo futuro si aggiungerà la zona residenziale Toggenburg, il sindaco Polonioli è perfettamente d’accordo con il Comitato civico che ha chiesto questo servizio. Invece bisognerà studiare quale tipo di tracciato privilegiare, afferma Polonioli, «perché in ballo vi è ancora l’ipotesi di realizzare un passaggio pedociclabile da Pineta centro alla Toggenburg, nei pressi di casa Balzan. Stiamo attendendo di chiarire la questione urbanistica legata all’eventuale spostamento di cubatura della Balzan altrove e poi la questione sarà più chiara». La proposta del Comitato di Pineta è quella di realizzare il passaggio pedociclabile con sbarra telecomandata per mezzi di soccorso e citybus.

«Sì al citybus che colleghi pure i rioni»

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 16 LUGLIO 2008





LAIVES. Sul fatto che il citybus funga anche da collegamento interno all’abitato di Pineta, soprattutto quando in un prossimo futuro si aggiungerà la zona residenziale Toggenburg, il sindaco Polonioli è perfettamente d’accordo con il Comitato civico che ha chiesto questo servizio. Invece bisognerà studiare quale tipo di tracciato privilegiare, afferma Polonioli, «perché in ballo vi è ancora l’ipotesi di realizzare un passaggio pedociclabile da Pineta centro alla Toggenburg, nei pressi di casa Balzan. Stiamo attendendo di chiarire la questione urbanistica legata all’eventuale spostamento di cubatura della Balzan altrove e poi la questione sarà più chiara». La proposta del Comitato di Pineta è quella di realizzare il passaggio pedociclabile con sbarra telecomandata per mezzi di soccorso e citybus.

Rifiuti, da gennaio scattano gli aumenti

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 15 LUGLIO 2008



di Antonella Mattioli





La Seab proporrà un ritocco pari al 3,8% Deciderà il Comune,

ma è un coro di no





BOLZANO. Adesso è ufficiale: da gennaio scattano gli aumenti delle tariffe dei rifiuti. Ipotizzati, per altro due giorni fa, dal vicepresidente del cda di Seab Silvano Tiozzo, subito investito da una pioggia di critiche arrivate sia da destra che da sinistra. Ieri Seab ha deciso di uscire allo scoperto: per il prossimo anno la società, di proprietà dei Comuni di Bolzano (99%) e Laives (1%), proporrà in accordo con l’assessore Klaus Ladinser un aumento della tariffa rifiuti del 3,8%, “necessario - secondo la società - per compensare l’inflazione (oggi al 4,1%, ndr)”. La decisione finale sull’applicazione dell’aumento e della sua entità spetta però all’amministrazione comunale che finora, contro il carovita, si è impegnata a tenere ferme le tariffe.

Stabilito che una famiglia che abiti un alloggio di 70-80 metri oggi in media paga 130 euro all’anno per i rifiuti, un aumento del 3,8% significherebbe circa 5 euro in più. In sé è poca cosa. Il problema è che il ritocco delle tariffe di Seab va ad aggiungersi ad una serie di altri aumenti. Lo ammette la società stessa che, in una nota, riconosce che “aumentare le tariffe determina un’ulteriore diminuzione del potere d’acquisto in un periodo tutt’altro che semplice”.

A favore della società gioca il fatto che le tariffe rifiuti sono ferme dal 2001. «In questi anni però - spiega la società - Seab ha migliorato l’organizzazione interna ed aumentato il numero di servizi e la qualità, compensando inoltre l’inflazione 2001-2007, pari al 17,4%. Sono stati introdotti la raccolta serale dei rifiuti, la raccolta dei cartoni e dell’organico, il ritiro degli ingombranti; è stata incrementata la pulizia delle strade e la raccolta dei rifiuti depositati vicino ai cassonetti. I dati sulla raccolta differenziata dimostrano i risultati ottenuti». Tutto ciò però ha un costo.

«Finora le maggiori spese - spiega Seab - sono state coperte con una gestione attenta ed oculata delle risorse disponibili e mediante la ricerca degli evasori, ma in futuro - volendo mantenere l’attuale standard dei servizi - ciò non sarà più possibile».

Di qui la necessità di aumentare le tariffe del 3,8%, per compensare l’attuale inflazione.

La società, quest’anno per la prima volta, ha chiuso il bilancio 2007 con una perdita di 110 mila euro. Ma la proposta di aumento, secondo i vertici di Seab, non è motivata dai conti in rosso (il fatturato è di 34 milioni di euro).

La perdita registrata non è da imputare al settore igiene urbana, ma “al calo nella distribuzione di gas a causa dell’inverno mite, ad un costo elevato per lo smaltimento delle acque reflue e soprattutto al numero di investimenti, pari a circa 6.700.000, effettuati nel 2007 per la realizzazione di una serie di opere necessarie per migliorare i servizi”.

All’aumento della tariffa rifiuti, che per quanto contenuto graverà sulle famiglie sempre più in difficoltà ad arrivare a fine mese, si oppongono i consiglieri Vitantonio Gambetti (An) e Guido Margheri (Sd): entrambi contrari a “mettere le mani nelle tasche dei cittadini”.

Ancora più dura Maria Teresa Tomada (An) che, oltre a criticare la “faraonica e incomprensibile” campagna My Bio, invita Seab a trovare margini di risparmio all’interno della società stessa e poi attacca il vicepresidente: «Tiozzo si dovrebbe preoccupare di dare il buon esempio, cominciando col ridursi il compenso (circa 30.000 euro annui) e quello dei consiglieri (circa 13-14.000 annui). Ricordiamo che colui che propone aumenti a carico dei bolzanini ha percepito fino al 18 maggio 2007 la bellezza di circa 1.200 euro al mese quale membro del cda di Sasa».



E a Laives cosa succederà?

Questi aumenti colpiranno anche i nostri concittadini o gli accordi sottoscritti al momento del passaggio del servizio a Seab eviteranno questo ulteriore balzello?

Rifiuti, da gennaio scattano gli aumenti

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 15 LUGLIO 2008



di Antonella Mattioli





La Seab proporrà un ritocco pari al 3,8% Deciderà il Comune,

ma è un coro di no





BOLZANO. Adesso è ufficiale: da gennaio scattano gli aumenti delle tariffe dei rifiuti. Ipotizzati, per altro due giorni fa, dal vicepresidente del cda di Seab Silvano Tiozzo, subito investito da una pioggia di critiche arrivate sia da destra che da sinistra. Ieri Seab ha deciso di uscire allo scoperto: per il prossimo anno la società, di proprietà dei Comuni di Bolzano (99%) e Laives (1%), proporrà in accordo con l’assessore Klaus Ladinser un aumento della tariffa rifiuti del 3,8%, “necessario - secondo la società - per compensare l’inflazione (oggi al 4,1%, ndr)”. La decisione finale sull’applicazione dell’aumento e della sua entità spetta però all’amministrazione comunale che finora, contro il carovita, si è impegnata a tenere ferme le tariffe.

Stabilito che una famiglia che abiti un alloggio di 70-80 metri oggi in media paga 130 euro all’anno per i rifiuti, un aumento del 3,8% significherebbe circa 5 euro in più. In sé è poca cosa. Il problema è che il ritocco delle tariffe di Seab va ad aggiungersi ad una serie di altri aumenti. Lo ammette la società stessa che, in una nota, riconosce che “aumentare le tariffe determina un’ulteriore diminuzione del potere d’acquisto in un periodo tutt’altro che semplice”.

A favore della società gioca il fatto che le tariffe rifiuti sono ferme dal 2001. «In questi anni però - spiega la società - Seab ha migliorato l’organizzazione interna ed aumentato il numero di servizi e la qualità, compensando inoltre l’inflazione 2001-2007, pari al 17,4%. Sono stati introdotti la raccolta serale dei rifiuti, la raccolta dei cartoni e dell’organico, il ritiro degli ingombranti; è stata incrementata la pulizia delle strade e la raccolta dei rifiuti depositati vicino ai cassonetti. I dati sulla raccolta differenziata dimostrano i risultati ottenuti». Tutto ciò però ha un costo.

«Finora le maggiori spese - spiega Seab - sono state coperte con una gestione attenta ed oculata delle risorse disponibili e mediante la ricerca degli evasori, ma in futuro - volendo mantenere l’attuale standard dei servizi - ciò non sarà più possibile».

Di qui la necessità di aumentare le tariffe del 3,8%, per compensare l’attuale inflazione.

La società, quest’anno per la prima volta, ha chiuso il bilancio 2007 con una perdita di 110 mila euro. Ma la proposta di aumento, secondo i vertici di Seab, non è motivata dai conti in rosso (il fatturato è di 34 milioni di euro).

La perdita registrata non è da imputare al settore igiene urbana, ma “al calo nella distribuzione di gas a causa dell’inverno mite, ad un costo elevato per lo smaltimento delle acque reflue e soprattutto al numero di investimenti, pari a circa 6.700.000, effettuati nel 2007 per la realizzazione di una serie di opere necessarie per migliorare i servizi”.

All’aumento della tariffa rifiuti, che per quanto contenuto graverà sulle famiglie sempre più in difficoltà ad arrivare a fine mese, si oppongono i consiglieri Vitantonio Gambetti (An) e Guido Margheri (Sd): entrambi contrari a “mettere le mani nelle tasche dei cittadini”.

Ancora più dura Maria Teresa Tomada (An) che, oltre a criticare la “faraonica e incomprensibile” campagna My Bio, invita Seab a trovare margini di risparmio all’interno della società stessa e poi attacca il vicepresidente: «Tiozzo si dovrebbe preoccupare di dare il buon esempio, cominciando col ridursi il compenso (circa 30.000 euro annui) e quello dei consiglieri (circa 13-14.000 annui). Ricordiamo che colui che propone aumenti a carico dei bolzanini ha percepito fino al 18 maggio 2007 la bellezza di circa 1.200 euro al mese quale membro del cda di Sasa».



E a Laives cosa succederà?

Questi aumenti colpiranno anche i nostri concittadini o gli accordi sottoscritti al momento del passaggio del servizio a Seab eviteranno questo ulteriore balzello?

Arriva l’assegno da 150 euro per i libri

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 15 LUGLIO 2008





Lo riceveranno tutti gli studenti di terza, quarta e quinta superiore





BOLZANO. Un buono da 150 euro per acquistare i libri di testo: lo riceveranno dalla Provincia tutti gli studenti di terza, quarta e quinta superiore. La novità è stata decisa ieri dalla giunta dopo che l’annunciato prestito gratuito dei libri di testo aveva suscitato parecchie perplessità all’interno del mondo scolastico. Per questo la Provincia ha deciso di cambiare il tipo di agevolazione: invece dei libri, gli studenti riceveranno un buono da 150 euro all’anno con il quale potranno acquistare i libri di testo. Ieri sono state poi definite le scadenze per l’attuazione delle misure per la famiglia. Ecco il dettaglio.

1º agosto 2008: riduzione tariffa elettricità per clienti Sel; abrogazione del ticket da 10 euro sul ricovero ospedaliero

1º settembre 2008: aumento del reddito minimo di inserimento sociale di 100 euro al mese; incremento della pensione di invalidità di 100 euro; riduzione dell’importo per il rinnovo della patente con il dimezzamento della tariffa per la visita medica che passerà da 52 a 26 euro; aumento di 100 euro dell’assegno provinciale al nucleo familiare; esenzione di tutte le tasse scolastiche; azzeramento dei costi dell’abbonamento per i trasporti pubblici riservato agli studenti di elementari, medie e superiore; buono da 150 per i libri di testo.

1º gennaio 2009: riduzione della tassa automobilistica al minimo consentito dalla legge (equivale ad uno sconto del 10% sul bollo auto attuale); dilazionamento delle rate dovute dai Comuni alla Provincia per ridurre le tariffe a livello comunale.

Già in vigore: assegno regionale al nucleo familiare, contributo pensionistico per l’educazione dei figli e l’assistenza, copertura previdenziale per l’assistenza ai non autosufficienti, assegno mensile per l’assistenza per non autosufficienti, introduzione di un abbonamento da 100 euro per il trasporto pubblico per gli over 60 e abbonamento gratis per gli over 70.

Arriva l’assegno da 150 euro per i libri

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 15 LUGLIO 2008





Lo riceveranno tutti gli studenti di terza, quarta e quinta superiore





BOLZANO. Un buono da 150 euro per acquistare i libri di testo: lo riceveranno dalla Provincia tutti gli studenti di terza, quarta e quinta superiore. La novità è stata decisa ieri dalla giunta dopo che l’annunciato prestito gratuito dei libri di testo aveva suscitato parecchie perplessità all’interno del mondo scolastico. Per questo la Provincia ha deciso di cambiare il tipo di agevolazione: invece dei libri, gli studenti riceveranno un buono da 150 euro all’anno con il quale potranno acquistare i libri di testo. Ieri sono state poi definite le scadenze per l’attuazione delle misure per la famiglia. Ecco il dettaglio.

1º agosto 2008: riduzione tariffa elettricità per clienti Sel; abrogazione del ticket da 10 euro sul ricovero ospedaliero

1º settembre 2008: aumento del reddito minimo di inserimento sociale di 100 euro al mese; incremento della pensione di invalidità di 100 euro; riduzione dell’importo per il rinnovo della patente con il dimezzamento della tariffa per la visita medica che passerà da 52 a 26 euro; aumento di 100 euro dell’assegno provinciale al nucleo familiare; esenzione di tutte le tasse scolastiche; azzeramento dei costi dell’abbonamento per i trasporti pubblici riservato agli studenti di elementari, medie e superiore; buono da 150 per i libri di testo.

1º gennaio 2009: riduzione della tassa automobilistica al minimo consentito dalla legge (equivale ad uno sconto del 10% sul bollo auto attuale); dilazionamento delle rate dovute dai Comuni alla Provincia per ridurre le tariffe a livello comunale.

Già in vigore: assegno regionale al nucleo familiare, contributo pensionistico per l’educazione dei figli e l’assistenza, copertura previdenziale per l’assistenza ai non autosufficienti, assegno mensile per l’assistenza per non autosufficienti, introduzione di un abbonamento da 100 euro per il trasporto pubblico per gli over 60 e abbonamento gratis per gli over 70.

«Il citybus colleghi anche i rioni»

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 15 LUGLIO 2008





Pineta, proposta del comitato per gli spostamenti interni



BRUNO CANALI



LAIVES. L’introduzione del nuovo servizio di citybus che fa la spola tra Pineta Monte, Laives e quindi anche Vadena e Bronzolo, ha aperto nuovi scenari anche per quelli che potrebbero essere i «microspostamenti» all’interno degli abitati, a Pineta in particolare. I rappresentanti del Comitato civico che opera nella frazione ne hanno discusso con il sindaco Polonioli, che sarebbe d’accordo.

Franco Magagna, del Comitato civico di Pineta, ricorda prima di tutto come nella frazione a suo tempo vennero raccolte rapidamente 850 firme di residenti contro l’ipotesi di aprire un varco carrabile tra Pineta centro e il futuro quartiere Toggenburg 1. «Sarebbero state alcune centinaia di vetture al giorno come minimo - sottolinea Magagna - che attraversando le anguste strade di Pineta Centro avrebbero creato il caos. Ringraziamo perciò chi, tra gli amministratori comunali, ha avuto la lungimiranza di prevedere invece solo un collegamento pedociclabile verso Pineta Monte. Per quanto riguarda la zona Toggenburg, i mezzi motorizzati la raggiungeranno solo da via Maso Renner, mentre si starebbe studiando un ingresso da Pineta Centro con pedociclabile e, per eventuali mezzi di soccorso, installando una sbarra telecomandata. Non tutto comunque è ancora chiaro, staremo a vedere». Magagna quindi accenna alla proposta del citybus fatta al sindaco: «In futuro il mezzo potrebbe collegare i 3 rioni di Pineta - dice Magagna - ponendo così fine ad ipotesi obsolete che avrebbero il solo risultato di compromettere la tranquillità della quale gode oggi la frazione. Il citybus potrebbe passare per via Dolomiti ed entrare in zona Toggenburg attraverso il passaggio con la sbarra telecomandata e da là raggiungere anche Pineta Monte. Questo agevolerebbe gli spostamenti interni alle frazioni, che sono poste su diversi livelli: per gli anziani è faticoso spostarsi da una all’altra. Inoltre si favorirebbe l’interscambio commerciale e sociale con Laives. Su questo il sindaco è d’accordo».

«Il citybus colleghi anche i rioni»

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 15 LUGLIO 2008





Pineta, proposta del comitato per gli spostamenti interni



BRUNO CANALI



LAIVES. L’introduzione del nuovo servizio di citybus che fa la spola tra Pineta Monte, Laives e quindi anche Vadena e Bronzolo, ha aperto nuovi scenari anche per quelli che potrebbero essere i «microspostamenti» all’interno degli abitati, a Pineta in particolare. I rappresentanti del Comitato civico che opera nella frazione ne hanno discusso con il sindaco Polonioli, che sarebbe d’accordo.

Franco Magagna, del Comitato civico di Pineta, ricorda prima di tutto come nella frazione a suo tempo vennero raccolte rapidamente 850 firme di residenti contro l’ipotesi di aprire un varco carrabile tra Pineta centro e il futuro quartiere Toggenburg 1. «Sarebbero state alcune centinaia di vetture al giorno come minimo - sottolinea Magagna - che attraversando le anguste strade di Pineta Centro avrebbero creato il caos. Ringraziamo perciò chi, tra gli amministratori comunali, ha avuto la lungimiranza di prevedere invece solo un collegamento pedociclabile verso Pineta Monte. Per quanto riguarda la zona Toggenburg, i mezzi motorizzati la raggiungeranno solo da via Maso Renner, mentre si starebbe studiando un ingresso da Pineta Centro con pedociclabile e, per eventuali mezzi di soccorso, installando una sbarra telecomandata. Non tutto comunque è ancora chiaro, staremo a vedere». Magagna quindi accenna alla proposta del citybus fatta al sindaco: «In futuro il mezzo potrebbe collegare i 3 rioni di Pineta - dice Magagna - ponendo così fine ad ipotesi obsolete che avrebbero il solo risultato di compromettere la tranquillità della quale gode oggi la frazione. Il citybus potrebbe passare per via Dolomiti ed entrare in zona Toggenburg attraverso il passaggio con la sbarra telecomandata e da là raggiungere anche Pineta Monte. Questo agevolerebbe gli spostamenti interni alle frazioni, che sono poste su diversi livelli: per gli anziani è faticoso spostarsi da una all’altra. Inoltre si favorirebbe l’interscambio commerciale e sociale con Laives. Su questo il sindaco è d’accordo».

Seab in perdita, tariffe più care in vista

ALTO ADIGE - DOMENICA, 13 LUGLIO 2008



di Mirco Marchiodi





È il primo bilancio in rosso per la società Costi più alti per colpa della differenziata



Il vicepresidente Tiozzo «Un piccolo ritocco ci permetterebbe di aiutare dipendenti e famiglie numerose»



BOLZANO. È in rosso il bilancio 2007 della Seab. La perdita è di 110 mila euro ed è la prima volta che la società controllata dal Comune non chiude in attivo. Mercoledì il cda della Seab affronterà la questione con sul tavolo due alternative: alzare le tariffe oppure tagliare i costi. Il vicepresidente Silvano Tiozzo propende per la prima ipotesi: «Un incremento del 5% significherebbe un aggravio di soli 50 centesimi in più al mese per ogni famiglia, ma ci permetterebbe di rinnovare il contratto ai dipendenti gratificandoli per l’ottimo lavoro svolto». L’opposizione però è contraria.

L’allarme viene lanciato dall’opposizione. Luigi Schiatti (Unitalia), Roberto Cemin (Lista Benussi) e Josè Castrejon (Forza Italia) - rappresentanti delle minoranze all’interno del cda della Seab - hanno predisposto un piano che prevede una serie di tagli. «In compenso - spiega Schiatti - non ci saranno aumenti tariffari come invece vorrebbe proporre il presidente». Il problema è che per la prima volta il bilancio della Seab non chiude in attivo. Negli ultimi anni il risultato netto è andato in crescendo (380 mila euro nel 2004, 582 mila nel 2005 e 1,3 milioni nel 2006), ma il 2007 vede la società leggermente in perdita: il rosso è di circa 110 mila euro, «ma anche se la perdita è modesta, si tratta sempre di un segnale preoccupante», dice Schiatti. A causare il peggioramento dei conti sono i maggiori costi per la raccolta differenziata. Quando, a fine 2006, era stato lanciato il nuovo servizio, il presidente della Seab Herbert Mayr aveva messo tutti in guardia: «Per noi ci saranno costi aggiuntivi per circa un milione di euro». La Seab aveva fatto uno sforzo straordinario e attingendo ad un apposito fondo finanziato dai soldi recuperati attraverso la caccia agli evasori era riuscita a mantenere invariate le tariffe.

Ora però la situazione è cambiata. «Non possiamo pensare di recuperare un milione all’anno andando a scovare sempre nuovi evasori», spiega il vicepresidente della società Silvano Tiozzo (Udc). I ritocchi alle tariffe saranno inevitabili, anche perché in ballo c’è pure il rinnovo del contratto per il personale. Sono passati appena dieci giorni dallo sciopero nazionale dei dipendenti del servizio igiene urbana che ha coinvolto anche gli operatori della Seab. «Il lavoro che svolgono i dipendenti Seab - sottolinea Tiozzo - è davvero esemplare e sarebbe giusto che ottenessero una gratificazione. Da parte nostra ipotizziamo un aumento delle tariffe nella misura del 5%. Per le famiglie non si tratterebbe di un rincaro drammatico: si tratterebbe di circa 50 centesimi al mese di aumento in bolletta». L’aumento non riguarderebbe comunque tutti: Tiozzo propone infatti una speciale tariffa risparmio per le famiglie numerose. «In questo modo contiamo di aiutare le coppie che decidono di fare figli».





Tra acqua, rifiuti e parcheggi





BOLZANO. La Seab è stata costituita nel 2005 dal Comune di Bolzano, allora l’unico socio (oggi c’è anche Laives, seppure con una quota del solo 1%). Dal 2001 gestisce i servizi gas, acqua, fognatura e igiene ambientale, a cui due anni più tardi si è aggiunta la gestione dei parcheggi pubblici (Bolzano Centro, Tribunale, Palasport), delle zone blu e dei parcheggi periferici presso la Fiera e in via Maso della Pieve. Nel 2004 la Seab ha perso la gestione del ramo gas-vendita, passata ad Ae.

Seab in perdita, tariffe più care in vista

ALTO ADIGE - DOMENICA, 13 LUGLIO 2008



di Mirco Marchiodi





È il primo bilancio in rosso per la società Costi più alti per colpa della differenziata



Il vicepresidente Tiozzo «Un piccolo ritocco ci permetterebbe di aiutare dipendenti e famiglie numerose»



BOLZANO. È in rosso il bilancio 2007 della Seab. La perdita è di 110 mila euro ed è la prima volta che la società controllata dal Comune non chiude in attivo. Mercoledì il cda della Seab affronterà la questione con sul tavolo due alternative: alzare le tariffe oppure tagliare i costi. Il vicepresidente Silvano Tiozzo propende per la prima ipotesi: «Un incremento del 5% significherebbe un aggravio di soli 50 centesimi in più al mese per ogni famiglia, ma ci permetterebbe di rinnovare il contratto ai dipendenti gratificandoli per l’ottimo lavoro svolto». L’opposizione però è contraria.

L’allarme viene lanciato dall’opposizione. Luigi Schiatti (Unitalia), Roberto Cemin (Lista Benussi) e Josè Castrejon (Forza Italia) - rappresentanti delle minoranze all’interno del cda della Seab - hanno predisposto un piano che prevede una serie di tagli. «In compenso - spiega Schiatti - non ci saranno aumenti tariffari come invece vorrebbe proporre il presidente». Il problema è che per la prima volta il bilancio della Seab non chiude in attivo. Negli ultimi anni il risultato netto è andato in crescendo (380 mila euro nel 2004, 582 mila nel 2005 e 1,3 milioni nel 2006), ma il 2007 vede la società leggermente in perdita: il rosso è di circa 110 mila euro, «ma anche se la perdita è modesta, si tratta sempre di un segnale preoccupante», dice Schiatti. A causare il peggioramento dei conti sono i maggiori costi per la raccolta differenziata. Quando, a fine 2006, era stato lanciato il nuovo servizio, il presidente della Seab Herbert Mayr aveva messo tutti in guardia: «Per noi ci saranno costi aggiuntivi per circa un milione di euro». La Seab aveva fatto uno sforzo straordinario e attingendo ad un apposito fondo finanziato dai soldi recuperati attraverso la caccia agli evasori era riuscita a mantenere invariate le tariffe.

Ora però la situazione è cambiata. «Non possiamo pensare di recuperare un milione all’anno andando a scovare sempre nuovi evasori», spiega il vicepresidente della società Silvano Tiozzo (Udc). I ritocchi alle tariffe saranno inevitabili, anche perché in ballo c’è pure il rinnovo del contratto per il personale. Sono passati appena dieci giorni dallo sciopero nazionale dei dipendenti del servizio igiene urbana che ha coinvolto anche gli operatori della Seab. «Il lavoro che svolgono i dipendenti Seab - sottolinea Tiozzo - è davvero esemplare e sarebbe giusto che ottenessero una gratificazione. Da parte nostra ipotizziamo un aumento delle tariffe nella misura del 5%. Per le famiglie non si tratterebbe di un rincaro drammatico: si tratterebbe di circa 50 centesimi al mese di aumento in bolletta». L’aumento non riguarderebbe comunque tutti: Tiozzo propone infatti una speciale tariffa risparmio per le famiglie numerose. «In questo modo contiamo di aiutare le coppie che decidono di fare figli».





Tra acqua, rifiuti e parcheggi





BOLZANO. La Seab è stata costituita nel 2005 dal Comune di Bolzano, allora l’unico socio (oggi c’è anche Laives, seppure con una quota del solo 1%). Dal 2001 gestisce i servizi gas, acqua, fognatura e igiene ambientale, a cui due anni più tardi si è aggiunta la gestione dei parcheggi pubblici (Bolzano Centro, Tribunale, Palasport), delle zone blu e dei parcheggi periferici presso la Fiera e in via Maso della Pieve. Nel 2004 la Seab ha perso la gestione del ramo gas-vendita, passata ad Ae.

Lido da spostare, nuova frenata Svp

ALTO ADIGE - SABATO, 12 LUGLIO 2008



Dossier del sindaco a Forti ma il partito resta scettico



BRUNO CANALI



LAIVES. Sono tornati a parlare di spostamento del lido comunale da via Stazione alla zona sportiva Galizia, sindaco e vicesindaco. La decisione finale però verrà adottata solo dopo il 17 agosto, perché è quella la data indicata dal vicesindaco Georg Forti (che è anche Obmann Svp) per una riunione degli iscritti locali della Stella Alpina. Da quella assemblea uscirà un’indicazione definitiva.

Tornando al colloquio recente tra sindaco e vicesindaco, si sa che Polonioli ha riproposto la sua ipotesi (condivisa da gran parte del consiglio comunale), vale a dire quella dello spostamento del lido in zona Galizia. Per quanto riguarda la Svp, però, rimangono le perplessità verso questa operazione, non tanto per l’idea di spostamento (l’ala economica della Svp lo sostiene) quanto per l’ipotesi di rendere poi edificabile la superficie liberata in via Stazione, sia pure con indici di cubatura molto ridotti.

«Al vicesindaco ho illustrato le mie idee di soluzione per il lido - afferma Polonioli - inquadrandole in un pacchetto di proposte più ampio, che dovrebbe rendere accettabile alla Svp la proposta. Quando poi si parla di edificabilità del terreno liberato dal lido in via Stazione, va tenuto presente che non si andrebbe al di là dello 0,6 ovvero, cubatura molto contenuta».

Gli fa eco il vicesindaco Forti, specificando prima di tutto che, raccolte le proposte di Polonioli, le porterà agli iscritti Svp e quindi, il 17 agosto ci sarà la risposta definitiva. «Comunque - aggiunge Forti - stiamo parlando di un ’operazione molto difficile e le perplessità rimangono. Certo si può fare tutto, ma bisogna valutare molto attentamente cosa si sceglie. Ad ogni modo, è tempo di decidere».

Si sa che i rappresentanti del Bauernbund non sono favorevoli all’idea di spostare il lido trasformando in edificabile il terreno, così come i giovani Svp, per bocca del consigliere Dagostin hanno anche bocciato la proposta. L’ala economica invece è a favore e sarà una lotta all’interno del Sammelpartei locale.

Lido da spostare, nuova frenata Svp

ALTO ADIGE - SABATO, 12 LUGLIO 2008



Dossier del sindaco a Forti ma il partito resta scettico



BRUNO CANALI



LAIVES. Sono tornati a parlare di spostamento del lido comunale da via Stazione alla zona sportiva Galizia, sindaco e vicesindaco. La decisione finale però verrà adottata solo dopo il 17 agosto, perché è quella la data indicata dal vicesindaco Georg Forti (che è anche Obmann Svp) per una riunione degli iscritti locali della Stella Alpina. Da quella assemblea uscirà un’indicazione definitiva.

Tornando al colloquio recente tra sindaco e vicesindaco, si sa che Polonioli ha riproposto la sua ipotesi (condivisa da gran parte del consiglio comunale), vale a dire quella dello spostamento del lido in zona Galizia. Per quanto riguarda la Svp, però, rimangono le perplessità verso questa operazione, non tanto per l’idea di spostamento (l’ala economica della Svp lo sostiene) quanto per l’ipotesi di rendere poi edificabile la superficie liberata in via Stazione, sia pure con indici di cubatura molto ridotti.

«Al vicesindaco ho illustrato le mie idee di soluzione per il lido - afferma Polonioli - inquadrandole in un pacchetto di proposte più ampio, che dovrebbe rendere accettabile alla Svp la proposta. Quando poi si parla di edificabilità del terreno liberato dal lido in via Stazione, va tenuto presente che non si andrebbe al di là dello 0,6 ovvero, cubatura molto contenuta».

Gli fa eco il vicesindaco Forti, specificando prima di tutto che, raccolte le proposte di Polonioli, le porterà agli iscritti Svp e quindi, il 17 agosto ci sarà la risposta definitiva. «Comunque - aggiunge Forti - stiamo parlando di un ’operazione molto difficile e le perplessità rimangono. Certo si può fare tutto, ma bisogna valutare molto attentamente cosa si sceglie. Ad ogni modo, è tempo di decidere».

Si sa che i rappresentanti del Bauernbund non sono favorevoli all’idea di spostare il lido trasformando in edificabile il terreno, così come i giovani Svp, per bocca del consigliere Dagostin hanno anche bocciato la proposta. L’ala economica invece è a favore e sarà una lotta all’interno del Sammelpartei locale.

È in arrivo un discount per Pineta

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 11 LUGLIO 2008



Dopo l’addio del «Su»



LAIVES. L’abitato di Pineta non rimarrà ancora molto senza un supermercato. Dopo la chiusura del «Su», qualche settimana fa, nei locali che occupava sono in corso lavori di ristrutturazione da parte del proprietario e già si sa che dovrebbe poi arrivare un punto vendita della catena «Eurospin». Quanto al supermercato di prima, la chiusura, come si è poi saputo, non è stata determinata dal volume di affari bensì da un mancato accordo con il proprietario del locale per quel che riguardava l’affitto. Di fatto attualmente a Pineta rimane un unico negozio, in via Giovanni Bosco, e questo aveva sollevato qualche polemica anche a livello politico, con una interrogazione del consigliere Rosario Grasso che ha chiesto come l’amministrazione comunale intende procedere. «In realtà - aveva spiegato però l’assessore al commercio Bruno Ceschini - il Comune ha ben poca voce in capitolo per quanto concerne i supermercati e in questo settore della grande distribuzione i permessi vengono rilasciati direttamente dalla Provincia». Tra non molto comunque arriva Eurospin e il problema - soprattutto per gli anziani e per chi non ha una macchina - dovrebbe essere risolto. (b.c.)

È in arrivo un discount per Pineta

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 11 LUGLIO 2008



Dopo l’addio del «Su»



LAIVES. L’abitato di Pineta non rimarrà ancora molto senza un supermercato. Dopo la chiusura del «Su», qualche settimana fa, nei locali che occupava sono in corso lavori di ristrutturazione da parte del proprietario e già si sa che dovrebbe poi arrivare un punto vendita della catena «Eurospin». Quanto al supermercato di prima, la chiusura, come si è poi saputo, non è stata determinata dal volume di affari bensì da un mancato accordo con il proprietario del locale per quel che riguardava l’affitto. Di fatto attualmente a Pineta rimane un unico negozio, in via Giovanni Bosco, e questo aveva sollevato qualche polemica anche a livello politico, con una interrogazione del consigliere Rosario Grasso che ha chiesto come l’amministrazione comunale intende procedere. «In realtà - aveva spiegato però l’assessore al commercio Bruno Ceschini - il Comune ha ben poca voce in capitolo per quanto concerne i supermercati e in questo settore della grande distribuzione i permessi vengono rilasciati direttamente dalla Provincia». Tra non molto comunque arriva Eurospin e il problema - soprattutto per gli anziani e per chi non ha una macchina - dovrebbe essere risolto. (b.c.)

«Riaprire via Damiano Chiesa

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 10 LUGLIO 2008



Il consigliere critica Forti: «Il piano del traffico è sparito nei cassetti del Comune»



La proposta arriva da Ceol. Ancora perplessità su via Diaz





LAIVES. Insieme al consigliere Rosario Grasso, adesso c’è anche il collega di maggioranza Roberto Ceol a criticare il vicesindaco per la riapertura a doppio senso di marcia della via Diaz, a sud della città. Forti ha difeso la decisione ma, accusa Ceol, «così si crea una situazione di pericolo, posto che lì sono stati edificati anche alcuni condomini. Ho fatto presente al sindaco che il piano generale del traffico, predisposto dall’ingegner Stefano Ciurnelli, giace in qualche cassetto del municipio da tempo e che andrebbe invece preso in mano per non procedere (come si sta facendo) a spizzichi e bocconi. E visto che il vicesindaco ha ritenuto di riaprire via Diaz a doppio senso, chiedo che si riapra anche via Damiano Chiesa, da qualche anno sbarrata a metà: la si riapra a senso unico, da via Kennedy verso via Noldin, come è sempre stato in precedenza».

Quest’ultima proposta è destinata a sollevare una accesa discussione tra chi la approva e chi invece ritiene che la via Damiano Chiesa debba rimanere sbarrata come oggi. Di sicuro chi abita in via Noldin sarà favorevole, perché con la via Damiano Chiesa sbarrata tutti coloro che debbono svoltare verso la parte a valle della città, inevitabilmente transitano da via Noldin passando per l’incrocio «Corsara».

«Riaprire via Damiano Chiesa

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 10 LUGLIO 2008



Il consigliere critica Forti: «Il piano del traffico è sparito nei cassetti del Comune»



La proposta arriva da Ceol. Ancora perplessità su via Diaz





LAIVES. Insieme al consigliere Rosario Grasso, adesso c’è anche il collega di maggioranza Roberto Ceol a criticare il vicesindaco per la riapertura a doppio senso di marcia della via Diaz, a sud della città. Forti ha difeso la decisione ma, accusa Ceol, «così si crea una situazione di pericolo, posto che lì sono stati edificati anche alcuni condomini. Ho fatto presente al sindaco che il piano generale del traffico, predisposto dall’ingegner Stefano Ciurnelli, giace in qualche cassetto del municipio da tempo e che andrebbe invece preso in mano per non procedere (come si sta facendo) a spizzichi e bocconi. E visto che il vicesindaco ha ritenuto di riaprire via Diaz a doppio senso, chiedo che si riapra anche via Damiano Chiesa, da qualche anno sbarrata a metà: la si riapra a senso unico, da via Kennedy verso via Noldin, come è sempre stato in precedenza».

Quest’ultima proposta è destinata a sollevare una accesa discussione tra chi la approva e chi invece ritiene che la via Damiano Chiesa debba rimanere sbarrata come oggi. Di sicuro chi abita in via Noldin sarà favorevole, perché con la via Damiano Chiesa sbarrata tutti coloro che debbono svoltare verso la parte a valle della città, inevitabilmente transitano da via Noldin passando per l’incrocio «Corsara».

Spesa sempre alta, ma consumi a picco

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 09 LUGLIO 2008



di Davide Pasquali





Ogni mese le famiglie sborsano 2866 euro Si spende ancor meno per i non alimentari



L’Alto Adige è al terzo posto in Italia: più care di noi solo Veneto e Lombardia



BOLZANO. L’Alto Adige è terzo in Italia per spesa media mensile delle famiglie, ma la spesa stessa sta via via “crollando”. Dividendo i consumi provinciali totali per il numero di famiglie, si scopre che ogni nucleo familiare altoatesino spendeva nel 2005 ben 3.228 euro, mentre l’anno scorso è arrivata solo a 2.866. Lo dice l’Istat nello studio sui consumi 2007. Gli altoatesini, dunque, spendono più di tanti altri. Ma è altro a preoccupare: se i consumi alimentari sono più o meno costanti, quelli non alimentari continuano a diminuire, da 2.789 euro nel 2005 ai 2.435 del 2007. L’Istat non spiega il perché, ma a farlo è Luca Marcon, del Ctcu: «Si spende di meno per consumi non alimentari, perché si è costretti a spendere sempre più per i mutui casa».

A livello nazionale l’Alto Adige è in netta controtendenza. Se si considera l’intera penisola, infatti, la spesa mensile media delle famiglie è aumentata quasi di un punto percentuale, dal 2006 al 2007. Non molto, ma è aumentata. In Alto Adige, al contrario, è diminuita. Anzi, continua a diminuire. E non di poco: 362 euro in due anni.

La spesa media mensile a livello nazionale raggiunge i 2.480 euro, ed è ben al di sotto di quella altoatesina. In provincia di Bolzano, infatti, ogni famiglia spende ogni mese la bella cifra di 2.866 euro. Se in Italia si spendono 466 euro al mese per i consumi alimentari, in Alto Adige se ne spendono un po’ di meno: 431. Ben al di sopra, invece, i consumi non alimentari. Se la media italiana è di 2.014 euro mensili, in Alto Adige si raggiungono i 2.435.

Ciò che colpisce davvero, però, sorvolando i dati a volo d’uccello, è tutt’altro. Che da noi si spendesse molto più rispetto ad altre regioni o province, era fatto assai noto.

Che si sia al terzo posto, o giù di lì, ai consumatori interessa poi poco o nulla. Ma c’è un dato che sorprende assai: mentre nel resto del Bel Paese i consumi alimentari rimangono più o meno sullo stesso livello, non così per quelli non alimentari, aumentati, seppure non di molto. Dal 2005 al 2007, l’anno cui siriferiscono i dati dell’indagine campionaria dell’Istat, in Italia si è passati da 1.941 a 1.994 e infine a 2.014 euro. In Alto Adige, invece, è accaduto il contrario. Se nel 2005 spendevamo in media 2.789 euro al mese, nel 2006 si era scesi a 2.494; e nel 2007 si è registrato un ulteriore crollo: siamo a 2.435.

A guardare i dati con superficialità, si sarebbe spinti a credere quanto segue: gli altoatesini spendono in media un bel po’ di meno rispetto agli ultimi anni. Dunque, il tutto parrebbe positivo. Ma le cose non stanno affatto così. Perché, se si scorrono le indicazioni al termine dello studio dell’Istat, si scopre che l’istituto non considera fra i consumi gli interessi da pagare per i mutui casa. Peccato però che per gli altoatesini le rate siano una spesa, e tutt’altro che indifferente.

«L’Istat - spiega Luca Marcon, del Centro tutela consumatori utenti del capoluogo - considera come spese per i consumi solo quelle monetarie. L’ho scoperto anche io, con notevole sconcerto, la settimana scorsa, proprio alla presentazione di uno studio dello stesso istituto».

A detta di Marcon, il fatto di prendere in considerazione le sole dinamiche monetarie, tralasciando quelle finanziarie, dice qualcosa, ma non spiega tutto. In primis il fatto che in provincia di Bolzano la spesa delle famiglie sia tutt’altro che in diminuzione, come parrebbe dai dati Istat. «Mentre i consumi alimentari rimangono più o meno costanti nel tempo, come è ovvio, a diminuire sono le spese non alimentari, per esempio per abbigliamento o calzature. Non si taglia sul necessario, lo si fa sul non necessario». Il perché? «Difficile stabilirlo su due piedi con esattezza, ma è certo che nella nostra provincia i mutui casa stiano lievitando in maniera esagerata. Parlo per esperienza personale: se prima pagavo 150 euro al mese, adesso sono arrivato a 360. Ovvio che essendo aumentato l’esborso per la rata del mutuo, si può spendere meno per il resto».

Rimane da stabilire - visto che in molte altre regioni la spesa per consumi non alimentari non è così in diminuzione - se questo crollo di consumi sia dovuto al fatto che da noi le case costano di più.





LA STATISTICA



La voce più pesante è l’abitazione Poi viene l’auto





BOLZANO. A Bolzano si spende tanto, ma per acquistare cosa?

L’indagine campionaria effettuata dall’Istituto nazionale di statistica evidenzia quale sia la spesa più consistente: l’abitazione. La famiglia altoatesina spende in media per la casa il 27,2% di ciò che consuma. Al secondo posto, le spese per alimentari e bevande: 15%. Al terzo, i trasporti, con un 14,2%. Tolti i cosiddetti altri beni e servizi, troppo generici, le altre spese consistenti sono per arredamento (6,1%), abbigliamento e calzature (5,7%) e tempo libero e cultura (5,5%).

A livello nazionale, l’Alto Adige si distingue per la bassa spesa percentuale in sanità; con il suo 3,3% è in assoluto la più bassa di tutte. Bassissima anche la quota totale di spesa per combustibili ed energia, che segna a Bolzano il limite minimo nazionale, con il suo 3,8%.





A TRENTO SI STA MEGLIO





A Trento si spende meno, molto meno. E la spesa per beni di consumo non alimentari non è calata a picco come accaduto in Alto Adige. Qui la spesa familiare media è di 2.866 euro al mese, mentre nel vicino Trentino è di soli, si fa per dire, 2.573 euro. Una bella differenza: 293 euro. Quasi dieci al giorno. Differente è anche il dato disaggregato per tipologia di consumo. La spesa trentina per alimentari è simile a quella altoatesina: nel 2007 si sono spesi 405 euro a Trento, contro i 431 di Bolzano. Ma i consumi non alimentari a Bolzano sono stati di 2.435 euro, a Trento di soli 2.169.

Spesa sempre alta, ma consumi a picco

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 09 LUGLIO 2008



di Davide Pasquali





Ogni mese le famiglie sborsano 2866 euro Si spende ancor meno per i non alimentari



L’Alto Adige è al terzo posto in Italia: più care di noi solo Veneto e Lombardia



BOLZANO. L’Alto Adige è terzo in Italia per spesa media mensile delle famiglie, ma la spesa stessa sta via via “crollando”. Dividendo i consumi provinciali totali per il numero di famiglie, si scopre che ogni nucleo familiare altoatesino spendeva nel 2005 ben 3.228 euro, mentre l’anno scorso è arrivata solo a 2.866. Lo dice l’Istat nello studio sui consumi 2007. Gli altoatesini, dunque, spendono più di tanti altri. Ma è altro a preoccupare: se i consumi alimentari sono più o meno costanti, quelli non alimentari continuano a diminuire, da 2.789 euro nel 2005 ai 2.435 del 2007. L’Istat non spiega il perché, ma a farlo è Luca Marcon, del Ctcu: «Si spende di meno per consumi non alimentari, perché si è costretti a spendere sempre più per i mutui casa».

A livello nazionale l’Alto Adige è in netta controtendenza. Se si considera l’intera penisola, infatti, la spesa mensile media delle famiglie è aumentata quasi di un punto percentuale, dal 2006 al 2007. Non molto, ma è aumentata. In Alto Adige, al contrario, è diminuita. Anzi, continua a diminuire. E non di poco: 362 euro in due anni.

La spesa media mensile a livello nazionale raggiunge i 2.480 euro, ed è ben al di sotto di quella altoatesina. In provincia di Bolzano, infatti, ogni famiglia spende ogni mese la bella cifra di 2.866 euro. Se in Italia si spendono 466 euro al mese per i consumi alimentari, in Alto Adige se ne spendono un po’ di meno: 431. Ben al di sopra, invece, i consumi non alimentari. Se la media italiana è di 2.014 euro mensili, in Alto Adige si raggiungono i 2.435.

Ciò che colpisce davvero, però, sorvolando i dati a volo d’uccello, è tutt’altro. Che da noi si spendesse molto più rispetto ad altre regioni o province, era fatto assai noto.

Che si sia al terzo posto, o giù di lì, ai consumatori interessa poi poco o nulla. Ma c’è un dato che sorprende assai: mentre nel resto del Bel Paese i consumi alimentari rimangono più o meno sullo stesso livello, non così per quelli non alimentari, aumentati, seppure non di molto. Dal 2005 al 2007, l’anno cui siriferiscono i dati dell’indagine campionaria dell’Istat, in Italia si è passati da 1.941 a 1.994 e infine a 2.014 euro. In Alto Adige, invece, è accaduto il contrario. Se nel 2005 spendevamo in media 2.789 euro al mese, nel 2006 si era scesi a 2.494; e nel 2007 si è registrato un ulteriore crollo: siamo a 2.435.

A guardare i dati con superficialità, si sarebbe spinti a credere quanto segue: gli altoatesini spendono in media un bel po’ di meno rispetto agli ultimi anni. Dunque, il tutto parrebbe positivo. Ma le cose non stanno affatto così. Perché, se si scorrono le indicazioni al termine dello studio dell’Istat, si scopre che l’istituto non considera fra i consumi gli interessi da pagare per i mutui casa. Peccato però che per gli altoatesini le rate siano una spesa, e tutt’altro che indifferente.

«L’Istat - spiega Luca Marcon, del Centro tutela consumatori utenti del capoluogo - considera come spese per i consumi solo quelle monetarie. L’ho scoperto anche io, con notevole sconcerto, la settimana scorsa, proprio alla presentazione di uno studio dello stesso istituto».

A detta di Marcon, il fatto di prendere in considerazione le sole dinamiche monetarie, tralasciando quelle finanziarie, dice qualcosa, ma non spiega tutto. In primis il fatto che in provincia di Bolzano la spesa delle famiglie sia tutt’altro che in diminuzione, come parrebbe dai dati Istat. «Mentre i consumi alimentari rimangono più o meno costanti nel tempo, come è ovvio, a diminuire sono le spese non alimentari, per esempio per abbigliamento o calzature. Non si taglia sul necessario, lo si fa sul non necessario». Il perché? «Difficile stabilirlo su due piedi con esattezza, ma è certo che nella nostra provincia i mutui casa stiano lievitando in maniera esagerata. Parlo per esperienza personale: se prima pagavo 150 euro al mese, adesso sono arrivato a 360. Ovvio che essendo aumentato l’esborso per la rata del mutuo, si può spendere meno per il resto».

Rimane da stabilire - visto che in molte altre regioni la spesa per consumi non alimentari non è così in diminuzione - se questo crollo di consumi sia dovuto al fatto che da noi le case costano di più.





LA STATISTICA



La voce più pesante è l’abitazione Poi viene l’auto





BOLZANO. A Bolzano si spende tanto, ma per acquistare cosa?

L’indagine campionaria effettuata dall’Istituto nazionale di statistica evidenzia quale sia la spesa più consistente: l’abitazione. La famiglia altoatesina spende in media per la casa il 27,2% di ciò che consuma. Al secondo posto, le spese per alimentari e bevande: 15%. Al terzo, i trasporti, con un 14,2%. Tolti i cosiddetti altri beni e servizi, troppo generici, le altre spese consistenti sono per arredamento (6,1%), abbigliamento e calzature (5,7%) e tempo libero e cultura (5,5%).

A livello nazionale, l’Alto Adige si distingue per la bassa spesa percentuale in sanità; con il suo 3,3% è in assoluto la più bassa di tutte. Bassissima anche la quota totale di spesa per combustibili ed energia, che segna a Bolzano il limite minimo nazionale, con il suo 3,8%.





A TRENTO SI STA MEGLIO





A Trento si spende meno, molto meno. E la spesa per beni di consumo non alimentari non è calata a picco come accaduto in Alto Adige. Qui la spesa familiare media è di 2.866 euro al mese, mentre nel vicino Trentino è di soli, si fa per dire, 2.573 euro. Una bella differenza: 293 euro. Quasi dieci al giorno. Differente è anche il dato disaggregato per tipologia di consumo. La spesa trentina per alimentari è simile a quella altoatesina: nel 2007 si sono spesi 405 euro a Trento, contro i 431 di Bolzano. Ma i consumi non alimentari a Bolzano sono stati di 2.435 euro, a Trento di soli 2.169.

lunedì 7 luglio 2008

«Via Diaz più sicura, sì al doppio senso»

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 08 LUGLIO 2008






Strada aperta in entrambe le direzioni di marcia. Sparito il semaforo: «Niente più auto ferme, è un passo avanti»





Forti replica alle critiche. «Col marciapiede le cose sono cambiate»






BRUNO CANALI



LAIVES. Per anni il tratto finale di via Diaz, tra gli incroci con le vie Vadena e Kennedy, è stato un senso unico: si poteva percorrere in auto solo da via Vadena verso via Kennedy, mentre viceversa era accessibile soltanto a bici e trattori. Chi arrivava da sud e doveva svoltare, lo poteva fare solamente presso l’incrocio con semaforo, posto sulla via Kennedy qualche decina di metri più oltre.

Adesso invece la via Diaz è stata completamente riaperta ai transiti in entrambi i sensi di marcia, cosa che ha già fatto esprimere perplessità al consigliere di Rifondazione, Rosario Grasso. Il perché di tale scelta lo spiega però il vicesindaco Georg Forti. «Abbiamo deciso di riaprire in tutti due i sensi di marcia - afferma - perché adesso c’è il marciapiede e quindi i pedoni sono al sicuro. Rimane comunque lo stop all’incrocio con via Vadena che, quando sarà pronto il collegamento con la zona produttiva sud, diventerà pedociclabile e aperta solamente ai residenti. Inoltre prima svoltare presso il semaforo era effettivamente laborioso, soprattutto per i mezzi di grandi dimensioni, che regolarmente girando da via Kennedy verso via Vadena al semaforo finivano per piegare i paletti metallici presso l’incrocio». Grasso aveva paventato la possibilità che con la riapertura in entrambi i sensi possa creare un aumento di traffico in via Marconi e anche in via Delle Part. «Il rischio c’è - continua il vice sindaco - ma esisteva anche con il senso unico, perché chi cercava di evitare il passaggio in via Kennedy comunque poteva svoltare all’incrocio con via Vadena. Invece non avremo più il traffico fermo al semaforo ed è già un buon risultato».

«Via Diaz più sicura, sì al doppio senso»

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 08 LUGLIO 2008






Strada aperta in entrambe le direzioni di marcia. Sparito il semaforo: «Niente più auto ferme, è un passo avanti»





Forti replica alle critiche. «Col marciapiede le cose sono cambiate»






BRUNO CANALI



LAIVES. Per anni il tratto finale di via Diaz, tra gli incroci con le vie Vadena e Kennedy, è stato un senso unico: si poteva percorrere in auto solo da via Vadena verso via Kennedy, mentre viceversa era accessibile soltanto a bici e trattori. Chi arrivava da sud e doveva svoltare, lo poteva fare solamente presso l’incrocio con semaforo, posto sulla via Kennedy qualche decina di metri più oltre.

Adesso invece la via Diaz è stata completamente riaperta ai transiti in entrambi i sensi di marcia, cosa che ha già fatto esprimere perplessità al consigliere di Rifondazione, Rosario Grasso. Il perché di tale scelta lo spiega però il vicesindaco Georg Forti. «Abbiamo deciso di riaprire in tutti due i sensi di marcia - afferma - perché adesso c’è il marciapiede e quindi i pedoni sono al sicuro. Rimane comunque lo stop all’incrocio con via Vadena che, quando sarà pronto il collegamento con la zona produttiva sud, diventerà pedociclabile e aperta solamente ai residenti. Inoltre prima svoltare presso il semaforo era effettivamente laborioso, soprattutto per i mezzi di grandi dimensioni, che regolarmente girando da via Kennedy verso via Vadena al semaforo finivano per piegare i paletti metallici presso l’incrocio». Grasso aveva paventato la possibilità che con la riapertura in entrambi i sensi possa creare un aumento di traffico in via Marconi e anche in via Delle Part. «Il rischio c’è - continua il vice sindaco - ma esisteva anche con il senso unico, perché chi cercava di evitare il passaggio in via Kennedy comunque poteva svoltare all’incrocio con via Vadena. Invece non avremo più il traffico fermo al semaforo ed è già un buon risultato».

Per maggiore sicurezza.......offri un dito a Maroni!

Dal sito: http://sucardrom.blogspot.com

Dal sito: http://sucardrom.blogspot.com

 



Prima di tutto vennero a prendere gli zingari









Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

e fui contento, perché rubacchiavano.



Poi vennero a prendere gli ebrei

e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.



Poi vennero a prendere gli omosessuali,

e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.



Poi vennero a prendere i comunisti,

ed io non dissi niente, perché non ero comunista.



Un giorno vennero a prendere me,

e non c'era rimasto nessuno a protestare.






Brecht, Bertold - Berlino, 1932


Per maggiore sicurezza.......offri un dito a Maroni!

Dal sito: http://sucardrom.blogspot.com

Dal sito: http://sucardrom.blogspot.com

 



Prima di tutto vennero a prendere gli zingari









Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

e fui contento, perché rubacchiavano.



Poi vennero a prendere gli ebrei

e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.



Poi vennero a prendere gli omosessuali,

e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.



Poi vennero a prendere i comunisti,

ed io non dissi niente, perché non ero comunista.



Un giorno vennero a prendere me,

e non c'era rimasto nessuno a protestare.






Brecht, Bertold - Berlino, 1932





Al Sindaco del Comune di Laives


All’Assessore competente






INTERROGAZIONE





Oggetto: Terreni in zona Toggenburg


Sui terreni alle spalle di Pineta sorgerà la zona di espansione denominata “Toggenburg uno” per la quale sono stati approntati i relativi progetti. Ora su quei terreni sussistono ancora i meleti il cui prodotto viene regolarmente raccolto, supponiamo, dai vecchi proprietari.


Tutto ciò premesso




il sottoscritto consigliere comunale chiede:







  1. chi sia l'attuale proprietario dei terreni in questione;




  2. se di proprietà del comune, da che data ne sia venuto in possesso;




  3. se esistano accordi che permettano ai vecchi proprietari di continuare a sfruttare detti terreni (nel caso si prega di fornire relativa copia dell'atto);




  4. in caso contrario chi abbia consentito la continuazione dell'attività agricola;




  5. chi sia il beneficiario in tutto o in parte dei proventi;




  6. se sia possibile una loro stima suddivisa per gli anni successivi alla stipula del contratto.




  7. se e quando sia stato ingiunto al vecchio proprietario di liberare il terreno (si prega di fornire copia della relativa documentazione).









Si richiede cortesemente risposta scritta.



Il Consigliere comunale


Rosario Grasso








Laives, li 2 luglio 2008