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domenica 28 dicembre 2008

Palazzetto, carenza di soldi

ALTO ADIGE - DOMENICA, 28 DICEMBRE 2008





















 
Rischia una battuta d’arresto il progetto di ristrutturazione completa dell’impianto
 
L’assessore Gerolimon: forse un assestamento di bilancio


 LAIVES. Rischia una battuta d’arresto il progetto di ristrutturazione completa del palazzetto dello sport e questo per carenza di fondi a disposizione. «Ci mancano attualmente 900 mila euro per portare a compimento questo importante intervento - dice l’assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon - e vedremo se sarà possibile trovare questi soldi in occasione di un assestamento di bilancio».

 Il progetto, redatto dall’architetto Noselli, prevede una spesa di poco superiore ai 4 milioni di euro, un milione e 150 mila euro in più rispetto a quanto preventivato inizialmente. Questa lievitazione del prezzo è stata determinata dalla necessità di aggiornare la parte relativa alla sicurezza antincendio secondo le recenti normative e già è disponibile il progetto esecutivo (presentato al consiglio comunale qualche tempo fa) ma, come detto, manca parte del finanziamento e questo costringe a rivedere il calendario dell’appalto.

 In base a quanto previsto dal progettista, tutto il palazzetto dello sport verrà rivisto e verranno aggiunti dei nuovi volumi. Tra le cose più importanti, l’eliminazione di tutte le barriere architettoniche esistenti, con la costruzione di un ascensore che porterà direttamente alle tribune le quali verranno dotate di una scala di sicurezza in caso di fuga. A «frenare» il progetto ora potrebbe arrivare la carenza di finanziamenti. (b.c.)






Palazzetto, carenza di soldi

ALTO ADIGE - DOMENICA, 28 DICEMBRE 2008





















 
Rischia una battuta d’arresto il progetto di ristrutturazione completa dell’impianto
 
L’assessore Gerolimon: forse un assestamento di bilancio


 LAIVES. Rischia una battuta d’arresto il progetto di ristrutturazione completa del palazzetto dello sport e questo per carenza di fondi a disposizione. «Ci mancano attualmente 900 mila euro per portare a compimento questo importante intervento - dice l’assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon - e vedremo se sarà possibile trovare questi soldi in occasione di un assestamento di bilancio».

 Il progetto, redatto dall’architetto Noselli, prevede una spesa di poco superiore ai 4 milioni di euro, un milione e 150 mila euro in più rispetto a quanto preventivato inizialmente. Questa lievitazione del prezzo è stata determinata dalla necessità di aggiornare la parte relativa alla sicurezza antincendio secondo le recenti normative e già è disponibile il progetto esecutivo (presentato al consiglio comunale qualche tempo fa) ma, come detto, manca parte del finanziamento e questo costringe a rivedere il calendario dell’appalto.

 In base a quanto previsto dal progettista, tutto il palazzetto dello sport verrà rivisto e verranno aggiunti dei nuovi volumi. Tra le cose più importanti, l’eliminazione di tutte le barriere architettoniche esistenti, con la costruzione di un ascensore che porterà direttamente alle tribune le quali verranno dotate di una scala di sicurezza in caso di fuga. A «frenare» il progetto ora potrebbe arrivare la carenza di finanziamenti. (b.c.)






La variante è «frenata» dalla neve

ALTO ADIGE - DOMENICA, 28 DICEMBRE 2008





















 
Asfalto solo provvisorio. Adesso è troppo freddo per quello definitivo
 
L’assessorato provinciale prevede l’apertura entro la fine di gennaio




 LAIVES. Le abbondanti nevicate prima e il freddo adesso contribuiscono a tenere fermi gli ultimi lavori di completamento della variante davanti all’abitato di Pineta. L’apertura quindi scivola ai primi mesi del prossimo anno, anche se un primo tentativo di asfaltatura è stato fatto. Poi c’è stata l’abbondante nevicata e quindi il gelo, che sconsigliano la posa del manto di asfalto definitivo.

 Niente “regalo di Natale” insomma per la comunità di Pineta. Poco male ad ogni modo, perché è questione di poco prima di avere il tratto di strada che sposterà un po’ più lontano dalle abitazioni il traffico. Intanto, prima della pausa per le feste di fine anno, si è lavorato alla predisposizione dei cantieri per quanto riguarda la trivellazione della nuova galleria alle spalle di Laives, la più lunga in assoluto dell’intera variante con i suoi 2.800 metri circa, tra Pineta e Laives sud. L’area davanti al portale nord, quello di Pineta appunto, è stata preparata, consolidando anche la parete rocciosa, mentre a sud della città di Laives, nei paraggi di Bronzolo, è stata allestita anche l’area con i baraccamenti dove avranno sede uffici e ricoveri per le maestranze e si sta preparando il collegamento accanto alla statale 12 dove passeranno i camion che porteranno i materiali di scavo fino alla cava “Lunz”, dove verrà installato un impianto di frantumazione e di betonaggio. Nel frattempo sul versante di Montelargo, alle spalle della città, si sta lavorando per realizzare una strada attraverso la quale raggiungere il punto dove sbucherà il camino di sfiato della galleria.

 Rimane invece ancora nella vecchia sede, la ditta “Petrolcapa” e quindi, fino a che non si sposterà, non sarà possibile predisporre il punto dove sbucherà il tunnel verso sud. Ad ogni modo anche per la Petrolcapa è questione di poco, perché tra Ora e Bronzolo, di fronte alla zona produttiva è in costruzione la nuova sede della ditta che commercia gas combustibili. Complessivamente, tra Bolzano e Bronzolo, la variante sarà lunga poco più di nove chilometri, dei quali sono da costruire poco più di 5 ancora. Impressionante anche la montagna di inerti che risulterà dalla trivellazione della galleria: circa 319 mila metri cubi solo per quanto riguarderà la galleria alle spalle di Laives, buona parte dei quali verrà riutilizzata per i cementi armati e le bitumazioni.






La variante è «frenata» dalla neve

ALTO ADIGE - DOMENICA, 28 DICEMBRE 2008





















 
Asfalto solo provvisorio. Adesso è troppo freddo per quello definitivo
 
L’assessorato provinciale prevede l’apertura entro la fine di gennaio




 LAIVES. Le abbondanti nevicate prima e il freddo adesso contribuiscono a tenere fermi gli ultimi lavori di completamento della variante davanti all’abitato di Pineta. L’apertura quindi scivola ai primi mesi del prossimo anno, anche se un primo tentativo di asfaltatura è stato fatto. Poi c’è stata l’abbondante nevicata e quindi il gelo, che sconsigliano la posa del manto di asfalto definitivo.

 Niente “regalo di Natale” insomma per la comunità di Pineta. Poco male ad ogni modo, perché è questione di poco prima di avere il tratto di strada che sposterà un po’ più lontano dalle abitazioni il traffico. Intanto, prima della pausa per le feste di fine anno, si è lavorato alla predisposizione dei cantieri per quanto riguarda la trivellazione della nuova galleria alle spalle di Laives, la più lunga in assoluto dell’intera variante con i suoi 2.800 metri circa, tra Pineta e Laives sud. L’area davanti al portale nord, quello di Pineta appunto, è stata preparata, consolidando anche la parete rocciosa, mentre a sud della città di Laives, nei paraggi di Bronzolo, è stata allestita anche l’area con i baraccamenti dove avranno sede uffici e ricoveri per le maestranze e si sta preparando il collegamento accanto alla statale 12 dove passeranno i camion che porteranno i materiali di scavo fino alla cava “Lunz”, dove verrà installato un impianto di frantumazione e di betonaggio. Nel frattempo sul versante di Montelargo, alle spalle della città, si sta lavorando per realizzare una strada attraverso la quale raggiungere il punto dove sbucherà il camino di sfiato della galleria.

 Rimane invece ancora nella vecchia sede, la ditta “Petrolcapa” e quindi, fino a che non si sposterà, non sarà possibile predisporre il punto dove sbucherà il tunnel verso sud. Ad ogni modo anche per la Petrolcapa è questione di poco, perché tra Ora e Bronzolo, di fronte alla zona produttiva è in costruzione la nuova sede della ditta che commercia gas combustibili. Complessivamente, tra Bolzano e Bronzolo, la variante sarà lunga poco più di nove chilometri, dei quali sono da costruire poco più di 5 ancora. Impressionante anche la montagna di inerti che risulterà dalla trivellazione della galleria: circa 319 mila metri cubi solo per quanto riguarderà la galleria alle spalle di Laives, buona parte dei quali verrà riutilizzata per i cementi armati e le bitumazioni.






sabato 27 dicembre 2008

BUONE NOTIZIE





Bergamo, niente Bambinello nel presepe.






Il parroco spiega ai fedeli: "Non siete pronti"






In una chiesa di Bergamo il parroco si è rifiutato di mettere la statuetta di Gesù Bambino nel presepe (come accade, per tradizione, il 24 dicembre), perché la gente "non è pronta". E ora fa discutere la scelta di monsignor Attilio Bianchi, parroco della chiesa di Santa Lucia, il Tempio votivo di Bergamo, annunciata nel corso dell'omelia, alla Messa di Mezzanotte.

Il sacerdote, che durante le omelie domenicali invita i fedeli a curarsi dei poveri e degli emarginati, ha deciso di comportarsi di conseguenza. E durante l'omelia ha proclamato:



"Questa notte non è Natale. Non siete pronti. Se non sapete accogliere lo straniero, il diverso, non potete accogliere il Bambin Gesù. Perciò Gesù non nasce".



E quindi non ha fatto porre nel presepe della chiesa la statuetta (già pronta) del Bambinello. A chi ha chiesto spiegazioni ha poi detto che il presepe era basato sul racconto di Ezio del Favero 'Al chiaro delle stelle', in cui Gesù Bambino esce dalla culla per andare da un bimbo povero che non osava stargli vicino: "Il messaggio che abbiamo voluto dare è proprio questo: Gesù non ha paura di avvicinarsi agli emarginati, agli ultimi. E' ora che chi si dice cattolico metta in pratica gli insegnamenti di Cristo".



da: La Repubblica del 27.12.2008

BUONE NOTIZIE





Bergamo, niente Bambinello nel presepe.






Il parroco spiega ai fedeli: "Non siete pronti"






In una chiesa di Bergamo il parroco si è rifiutato di mettere la statuetta di Gesù Bambino nel presepe (come accade, per tradizione, il 24 dicembre), perché la gente "non è pronta". E ora fa discutere la scelta di monsignor Attilio Bianchi, parroco della chiesa di Santa Lucia, il Tempio votivo di Bergamo, annunciata nel corso dell'omelia, alla Messa di Mezzanotte.

Il sacerdote, che durante le omelie domenicali invita i fedeli a curarsi dei poveri e degli emarginati, ha deciso di comportarsi di conseguenza. E durante l'omelia ha proclamato:



"Questa notte non è Natale. Non siete pronti. Se non sapete accogliere lo straniero, il diverso, non potete accogliere il Bambin Gesù. Perciò Gesù non nasce".



E quindi non ha fatto porre nel presepe della chiesa la statuetta (già pronta) del Bambinello. A chi ha chiesto spiegazioni ha poi detto che il presepe era basato sul racconto di Ezio del Favero 'Al chiaro delle stelle', in cui Gesù Bambino esce dalla culla per andare da un bimbo povero che non osava stargli vicino: "Il messaggio che abbiamo voluto dare è proprio questo: Gesù non ha paura di avvicinarsi agli emarginati, agli ultimi. E' ora che chi si dice cattolico metta in pratica gli insegnamenti di Cristo".



da: La Repubblica del 27.12.2008

venerdì 26 dicembre 2008

«Per la sala teatrale servono persone fra loro coordinate»










 
ALTO ADIGE - SABATO, 27 DICEMBRE 2008
















 
Il Centro Attenzione Permanente fa una serie di proposte al Comune e sollecita un pubblico confronto


 LAIVES. Continua la discussione in merito all’utilizzo e alla gestione della nuova sala teatrale che dovrebbe essere agibile, a San Giacomo, entro il prossimo mese di gennaio. Il Centro Attenzione Permanente della frazione, in una lunga nota a firma di Lorenzo Merlini, fa una serie di proposte destinate a stimolare il dibattito in particolare per quanto riguarda la gestione della struttura.

 «Stabilire la programmazione delle possibili attività nella nuova struttura di San Giacomo è forse il tema più delicato da affrontare e misurare. Sicuramente ogni associazione o gruppo, ma anche il singolo individuo operante sul territorio, ha una propria idea. Ciò è corretto, ma non sufficiente, perchè è necessario un orientamento ben preciso, potremmo definirlo indirizzo programmatico dell’assessorato alla cultura e più ancora dell’intera amministrazione comunale». Partendo da queste considerazioni, il Centro Attenzione Permanente fa la prima proposta: «L’amministrazione comunale deve stabilire di stanziare nel proprio bilancio annuale una somma volta a perseguire gli obiettivi indicati e se intende avvalersi anche di partecipazioni private e di sponsor finanziari nel rispetto delle finalità della vita culturale della sala. È quindi necessario che l’amministrazione si esprima quanto prima, che dica quanto vuole impegnarsi e verso quali filoni di attività e con quali proposte intenda iniziare». Seconda proposta: «Un aspetto certamente da non trascurare e che offre legami stretti fra i diversi enti, associazioni, istituzioni nel loro operare, può essere l’istituzione di un comitato di programmazione che potrebbe svolgere funzioni significative quali: a) esaminare le proposte delle attività culturali da realizzare nella struttura e stendere un programma annuale degli impegni in armonia con gli indirizzi della giunta comunale; b) promuovere incontri con le istituzioni e con le formazioni culturali e sociali per attivare collaborazioni e la promozione di iniziative ed eventi nella sala; c) vagliare le richieste di utilizzo dei centri polivalenti esistenti per le attività da svolgersi negli stessi ed esprimere parere relativamente alla conformità della struttura ed alle finalità sociali e culturali dell’iniziativa stessa; d) vigilare sulla rispondenza tra le attività programmate e quelle realizzate; e) presentare all’amministrazione comunale, entro una certa data (inizio anno successivo), una sintetica relazione sulle attività svolte».

 Le proposte del Centro Attenzione Permanente vanno oltre e considerano anche ulteriori figure «che potrebbero migliorare i numerosi aspetti della vita culturale nel territorio di Laives». Ecco dunque che si potrebbe «Ipotizzare un responsabile dell’Ufficio cultura che: a) studia in collaborazione con il responsabile organizzativo il programma di ogni singola manifestazione per l’individuazione deiprovvedimenti amministrativi necessari o opportuni per la buona riuscita della manifestazione stessa; b) predispone le direttive, le proposte di deliberazione e determinazioni necessarie per la esecuzione del programma delle manifestazioni approvato dal comitato di programmazione; c) appronta la documentazione necessaria per l’inoltro delle richieste di contributo previste dalle norme. Il responsabile organizzativo potrebbe occuparsi della gestione dell’agenda delle iniziative che si svolgono nella struttura e della stesura semestrale o annuale del palinsesto delle manifestazioni da sottoporre all’approvazione del comitato di programmazione; potrebbe occuparsi della organizzazione di ogni singola manifestazione, curare le relazioni con il mondo artistico, culturale e con altri soggetti preposti ad organizzare eventi sul territorio...».

 Le proposte del Centro Attenzione Permanente arrivano in un momento in cui della nuova sala teatrale bisogna per forza discutere. Il dibattito è aperto e questo giornale è disponibile ad ospitarlo. (e.d.)








«Per la sala teatrale servono persone fra loro coordinate»










 
ALTO ADIGE - SABATO, 27 DICEMBRE 2008
















 
Il Centro Attenzione Permanente fa una serie di proposte al Comune e sollecita un pubblico confronto


 LAIVES. Continua la discussione in merito all’utilizzo e alla gestione della nuova sala teatrale che dovrebbe essere agibile, a San Giacomo, entro il prossimo mese di gennaio. Il Centro Attenzione Permanente della frazione, in una lunga nota a firma di Lorenzo Merlini, fa una serie di proposte destinate a stimolare il dibattito in particolare per quanto riguarda la gestione della struttura.

 «Stabilire la programmazione delle possibili attività nella nuova struttura di San Giacomo è forse il tema più delicato da affrontare e misurare. Sicuramente ogni associazione o gruppo, ma anche il singolo individuo operante sul territorio, ha una propria idea. Ciò è corretto, ma non sufficiente, perchè è necessario un orientamento ben preciso, potremmo definirlo indirizzo programmatico dell’assessorato alla cultura e più ancora dell’intera amministrazione comunale». Partendo da queste considerazioni, il Centro Attenzione Permanente fa la prima proposta: «L’amministrazione comunale deve stabilire di stanziare nel proprio bilancio annuale una somma volta a perseguire gli obiettivi indicati e se intende avvalersi anche di partecipazioni private e di sponsor finanziari nel rispetto delle finalità della vita culturale della sala. È quindi necessario che l’amministrazione si esprima quanto prima, che dica quanto vuole impegnarsi e verso quali filoni di attività e con quali proposte intenda iniziare». Seconda proposta: «Un aspetto certamente da non trascurare e che offre legami stretti fra i diversi enti, associazioni, istituzioni nel loro operare, può essere l’istituzione di un comitato di programmazione che potrebbe svolgere funzioni significative quali: a) esaminare le proposte delle attività culturali da realizzare nella struttura e stendere un programma annuale degli impegni in armonia con gli indirizzi della giunta comunale; b) promuovere incontri con le istituzioni e con le formazioni culturali e sociali per attivare collaborazioni e la promozione di iniziative ed eventi nella sala; c) vagliare le richieste di utilizzo dei centri polivalenti esistenti per le attività da svolgersi negli stessi ed esprimere parere relativamente alla conformità della struttura ed alle finalità sociali e culturali dell’iniziativa stessa; d) vigilare sulla rispondenza tra le attività programmate e quelle realizzate; e) presentare all’amministrazione comunale, entro una certa data (inizio anno successivo), una sintetica relazione sulle attività svolte».

 Le proposte del Centro Attenzione Permanente vanno oltre e considerano anche ulteriori figure «che potrebbero migliorare i numerosi aspetti della vita culturale nel territorio di Laives». Ecco dunque che si potrebbe «Ipotizzare un responsabile dell’Ufficio cultura che: a) studia in collaborazione con il responsabile organizzativo il programma di ogni singola manifestazione per l’individuazione deiprovvedimenti amministrativi necessari o opportuni per la buona riuscita della manifestazione stessa; b) predispone le direttive, le proposte di deliberazione e determinazioni necessarie per la esecuzione del programma delle manifestazioni approvato dal comitato di programmazione; c) appronta la documentazione necessaria per l’inoltro delle richieste di contributo previste dalle norme. Il responsabile organizzativo potrebbe occuparsi della gestione dell’agenda delle iniziative che si svolgono nella struttura e della stesura semestrale o annuale del palinsesto delle manifestazioni da sottoporre all’approvazione del comitato di programmazione; potrebbe occuparsi della organizzazione di ogni singola manifestazione, curare le relazioni con il mondo artistico, culturale e con altri soggetti preposti ad organizzare eventi sul territorio...».

 Le proposte del Centro Attenzione Permanente arrivano in un momento in cui della nuova sala teatrale bisogna per forza discutere. Il dibattito è aperto e questo giornale è disponibile ad ospitarlo. (e.d.)








«Toggenburg, piano vecchio»










 
ALTO ADIGE - SABATO, 27 DICEMBRE 2008






















 
Il consigliere comunale ribadisce le critiche in seno alla commissione edilizia


Ceol: le finestre si apriranno sul passaggio pedonale


 LAIVES. Il consigliere Roberto Ceol aveva criticato determinate scelte del piano di attuazione relativo alla zona residenziale Toggenburg 1 di Pineta e puntualmente, anche qualche giorno fa, in commissione edilizia comunale ha ribadito queste critiche, che riassume così: «Come ho avuto modo di sottolineare quando approdò in consiglio comunale il piano redatto dallo studio Boeri - che ricalca dettami più da anni 50 che odierni - ho rilevato in commissione edilizia, dove sono stati approvati i 4 progetti delle cooperative, che ad esempio, le finestre al piano terreno, si apriranno direttamente sul passaggio pedonale. Così chi camminerà per la Toggenburg avrà la sensazione di essere dentro le stanze degli appartamenti e viceversa. Invece si potevano benissimo spostare i lotti facendo in maniera che davanti alle finestre si trovasse una fascia di verde. Adesso invece i progetti di chi andrà ad abitare in zona Toggenburg 1, dovranno per forza di cose rispettare le indicazioni del piano di attuazione e non saranno le soluzioni migliori». Come ha accennato il consigliere Ceol, i progetti relativi alle quattro cooperative sono stati approvati e sbrigate le ultime formalità, potranno iniziare le costruzioni. (b.c.)








«Toggenburg, piano vecchio»










 
ALTO ADIGE - SABATO, 27 DICEMBRE 2008






















 
Il consigliere comunale ribadisce le critiche in seno alla commissione edilizia


Ceol: le finestre si apriranno sul passaggio pedonale


 LAIVES. Il consigliere Roberto Ceol aveva criticato determinate scelte del piano di attuazione relativo alla zona residenziale Toggenburg 1 di Pineta e puntualmente, anche qualche giorno fa, in commissione edilizia comunale ha ribadito queste critiche, che riassume così: «Come ho avuto modo di sottolineare quando approdò in consiglio comunale il piano redatto dallo studio Boeri - che ricalca dettami più da anni 50 che odierni - ho rilevato in commissione edilizia, dove sono stati approvati i 4 progetti delle cooperative, che ad esempio, le finestre al piano terreno, si apriranno direttamente sul passaggio pedonale. Così chi camminerà per la Toggenburg avrà la sensazione di essere dentro le stanze degli appartamenti e viceversa. Invece si potevano benissimo spostare i lotti facendo in maniera che davanti alle finestre si trovasse una fascia di verde. Adesso invece i progetti di chi andrà ad abitare in zona Toggenburg 1, dovranno per forza di cose rispettare le indicazioni del piano di attuazione e non saranno le soluzioni migliori». Come ha accennato il consigliere Ceol, i progetti relativi alle quattro cooperative sono stati approvati e sbrigate le ultime formalità, potranno iniziare le costruzioni. (b.c.)








Zona Cervo, in campo anche Durnwalder










 
SABATO, 27 DICEMBRE 2008






















 
Il vertice è previsto dopo le feste. Tensioni nella Svp cittadina. Forti: «Il nostro progetto è pronto, ci serve per la stazione»
 
Incontrerà i contadini per ottenere il passaggio della pista ciclabile


 LAIVES. Per cercare di sbloccare la situazione venutasi a creare in zona Cervo con l’opposizione dei contadini alla creazione della ciclabile da via Stazione all’argine dell’Adige, scende in campo il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder. Dovrebbe arrivare dopo le feste per incontrare i proprietari della stradina (che si trova sul territorio comunale di Vadena) e l’auspicio di tutti è che finalmente il presidente riesca a convincerli a lasciar passare il percorso ciclabile diretto all’argine dell’Adige da dove, rapidamente, si raggiunge la pista provinciale.

 Benchè sia sul territorio di Vadena, la stradina interessa maggiormente la comunità di Laives essendo posta fra via Stazione e l’argine del fiume. Questo fa sì che il Comune di Laives non abbia alcuna voce in capitolo anche se che continuano ad arrivare sollecitazioni affinché venga aperta alle bici. Quanto agli agricoltori, la giustificazione è sempre la stessa: «Non ce l’abbiamo con le biciclette, ma il percorso non è sicuro e se dovesse succedere un incidente la responsabilità sarebbe nostra». Così hanno anche montato da tempo un cancello all’ingresso verso Laives, cancello che, per la verità, è sempre rimasto aperto finora, consentendo i transiti con un tacito assenso. Si tratta di una situazione paradossale, perché proprio la Provincia ha previsto un collegamento ciclabile tra Laives e la pista che passa sull’argine destro dell’Adige. Lo ha fatto dotando il nuovo ponte della discarica Ischia Frizzi della pista ciclabile, con un breve troncone verso la città. È evidente quindi che questa sarebbe l’intenzione provinciale e perciò in molti chiedono che venga applicata l’autorità superiore nei confronti di coloro che si dimostrano restii a cedere, fino ad arrivare ad eventuali espropri.

 Il Comune di Laives ha a sua volta previsto di indirizzare le biciclette in quella direzione e infatti c’è un progetto per realizzare la ciclabile lungo via Stazione, fino al confine con la zona Cervo. «Il progetto è pronto - dice il vice sindaco Georg Forti - anche perché ci serve per la nostra stazione ferroviaria».

 Questo stallo al confine tra Laives e Vadena, sta anche creando attriti all’interno della Svp locale viste le prese di posizione a favore del collegamento da parte di Mario Martinelli, presidente dell’associazione turistica.








Zona Cervo, in campo anche Durnwalder










 
SABATO, 27 DICEMBRE 2008






















 
Il vertice è previsto dopo le feste. Tensioni nella Svp cittadina. Forti: «Il nostro progetto è pronto, ci serve per la stazione»
 
Incontrerà i contadini per ottenere il passaggio della pista ciclabile


 LAIVES. Per cercare di sbloccare la situazione venutasi a creare in zona Cervo con l’opposizione dei contadini alla creazione della ciclabile da via Stazione all’argine dell’Adige, scende in campo il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder. Dovrebbe arrivare dopo le feste per incontrare i proprietari della stradina (che si trova sul territorio comunale di Vadena) e l’auspicio di tutti è che finalmente il presidente riesca a convincerli a lasciar passare il percorso ciclabile diretto all’argine dell’Adige da dove, rapidamente, si raggiunge la pista provinciale.

 Benchè sia sul territorio di Vadena, la stradina interessa maggiormente la comunità di Laives essendo posta fra via Stazione e l’argine del fiume. Questo fa sì che il Comune di Laives non abbia alcuna voce in capitolo anche se che continuano ad arrivare sollecitazioni affinché venga aperta alle bici. Quanto agli agricoltori, la giustificazione è sempre la stessa: «Non ce l’abbiamo con le biciclette, ma il percorso non è sicuro e se dovesse succedere un incidente la responsabilità sarebbe nostra». Così hanno anche montato da tempo un cancello all’ingresso verso Laives, cancello che, per la verità, è sempre rimasto aperto finora, consentendo i transiti con un tacito assenso. Si tratta di una situazione paradossale, perché proprio la Provincia ha previsto un collegamento ciclabile tra Laives e la pista che passa sull’argine destro dell’Adige. Lo ha fatto dotando il nuovo ponte della discarica Ischia Frizzi della pista ciclabile, con un breve troncone verso la città. È evidente quindi che questa sarebbe l’intenzione provinciale e perciò in molti chiedono che venga applicata l’autorità superiore nei confronti di coloro che si dimostrano restii a cedere, fino ad arrivare ad eventuali espropri.

 Il Comune di Laives ha a sua volta previsto di indirizzare le biciclette in quella direzione e infatti c’è un progetto per realizzare la ciclabile lungo via Stazione, fino al confine con la zona Cervo. «Il progetto è pronto - dice il vice sindaco Georg Forti - anche perché ci serve per la nostra stazione ferroviaria».

 Questo stallo al confine tra Laives e Vadena, sta anche creando attriti all’interno della Svp locale viste le prese di posizione a favore del collegamento da parte di Mario Martinelli, presidente dell’associazione turistica.








mercoledì 24 dicembre 2008

Riflessioni








qualche domanda













mercoledì 24 dicembre 2008


I manifesti dell' arcigay erano sicuramente duri, pesanti soprattutto sbagliati se affissi davanti ad una scuola; ma cos'è più osceno? il manifesto dell' arcigay o dichiararsi neofascista sui giornali e magari passare per un' associazione di solidarietà? il manifesto dell' arcigay o quei manifesti che spesso in questi anni dicevano "no alle case a zingari e extracomunitari"? l manifesto dell' arcigay o la violenza che tutti i giorni è presente in tutti i mezzi di informazione acccessibili anche ai bimbi? il manifesto dell' arcigay o l' utilizzo dei bambini da parte della pubblicità; il manifesto dell' arcigay o il razzismo strisciante delle istituzioni... troppe domande per una sinistra moribonda e dimentica del proprio orgoglio Nessuna risposta?



dal sito: www.luigigallo.info

Riflessioni








qualche domanda













mercoledì 24 dicembre 2008


I manifesti dell' arcigay erano sicuramente duri, pesanti soprattutto sbagliati se affissi davanti ad una scuola; ma cos'è più osceno? il manifesto dell' arcigay o dichiararsi neofascista sui giornali e magari passare per un' associazione di solidarietà? il manifesto dell' arcigay o quei manifesti che spesso in questi anni dicevano "no alle case a zingari e extracomunitari"? l manifesto dell' arcigay o la violenza che tutti i giorni è presente in tutti i mezzi di informazione acccessibili anche ai bimbi? il manifesto dell' arcigay o l' utilizzo dei bambini da parte della pubblicità; il manifesto dell' arcigay o il razzismo strisciante delle istituzioni... troppe domande per una sinistra moribonda e dimentica del proprio orgoglio Nessuna risposta?



dal sito: www.luigigallo.info

«Gli inerti distanti da Pineta»

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 24 DICEMBRE 2008





















 
Comitato civico soddisfatto in vista degli scavi per la variante in tunnel sotto la città
 
Garanzie sulla frantumazione del materiale estratto


 LAIVES. Ancora non c’è una data certa per l’apertura del tratto di variante alla statale 12 davanti a Pineta e comunque tutto slitta ai primi mesi del 2009. Nel frattempo il comitato civico della frazione, che segue costantemente l’evolversi della situazione, esprime soddisfazione, soprattutto dopo le parole sentite dall’ingegner Umberto Simone. «Ci ha confermato che gli impianti di frantumazione della ghiaia per la nuova galleria della variante tra Pineta e Bronzolo, non verranno installati nei paraggi di Pineta - dice Franco Magagna, rappresentante del comitato - e ci ha spiegato che il materiale inerte verrà trasportato all’impianto della ditta Anton Maier, a sud dell’inceneritore di Bolzano per essere lì lavorati. Altra conferma che l’ingegnere ci ha dato è che per la variante verranno utilizzati asfalti fonoassorbenti, atti a ridurre il rumore dei mezzi che vi transiteranno sopra».

 Intanto a nord di Bronzolo sono state già montati i prefabbricati che ospiteranno uffici e sale degli operai che tra breve inizieranno con la trivellazione della galleria alle spalle di Laives. In zona si sta pure costruendo una bretella provvisoria a fianco della Ss12 dove passeranno i camion carichi di pietrisco da portare alla cava Lunz, sopra Bronzolo. (b.c.)






«Gli inerti distanti da Pineta»

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 24 DICEMBRE 2008





















 
Comitato civico soddisfatto in vista degli scavi per la variante in tunnel sotto la città
 
Garanzie sulla frantumazione del materiale estratto


 LAIVES. Ancora non c’è una data certa per l’apertura del tratto di variante alla statale 12 davanti a Pineta e comunque tutto slitta ai primi mesi del 2009. Nel frattempo il comitato civico della frazione, che segue costantemente l’evolversi della situazione, esprime soddisfazione, soprattutto dopo le parole sentite dall’ingegner Umberto Simone. «Ci ha confermato che gli impianti di frantumazione della ghiaia per la nuova galleria della variante tra Pineta e Bronzolo, non verranno installati nei paraggi di Pineta - dice Franco Magagna, rappresentante del comitato - e ci ha spiegato che il materiale inerte verrà trasportato all’impianto della ditta Anton Maier, a sud dell’inceneritore di Bolzano per essere lì lavorati. Altra conferma che l’ingegnere ci ha dato è che per la variante verranno utilizzati asfalti fonoassorbenti, atti a ridurre il rumore dei mezzi che vi transiteranno sopra».

 Intanto a nord di Bronzolo sono state già montati i prefabbricati che ospiteranno uffici e sale degli operai che tra breve inizieranno con la trivellazione della galleria alle spalle di Laives. In zona si sta pure costruendo una bretella provvisoria a fianco della Ss12 dove passeranno i camion carichi di pietrisco da portare alla cava Lunz, sopra Bronzolo. (b.c.)






LETTERE

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 24 DICEMBRE 2008



Il buon senso nei controlli delle Fiamme Gialle




 L’Alto Adige riporta a caratteri cubitali: “Allarme evasione” e poi “Troppi controlli”, e Durnwalder “Controlli troppo stringenti - Le leggi vanno applicate con maggior buon senso”. Ora, io mi sforzo di usare il buon senso, ma recentemente l’Agenzia delle Entrate si è accorta, con i controlli incrociati, che io avevo dichiarato a carico, nel Mod. 730/2006, mio figlio il cui reddito però superava di 50 euro il limite consentito per legge (credetemi o no, per dimenticanza) con le relative conseguenze che non sto a spiegare. Mi sorge quindi spontanea una semplice domanda che avrei piacere, per spirito di conoscenza, che qualcuno mi esaudisse (magari pubblicamente tramite il giornale): “Se i controlli troppo stringenti si riferiscono al mio caso e simili, beh sono d’accordo, ma siccome ho la vaga sensazione che non sia così e che si cerchi di attenuare la pressione della Guardia di Finanza sugli evasori quelli veri, ci sarà sicuramente un motivo che io (e probabilmente altri come me) non comprendo, ma confesso che la curiosità di venirne a conoscenza è tanta!”. Non mi sembra che in questo caso si possa giustificare con il “buon senso”.

Cesare R. BOLZANO

LETTERE

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 24 DICEMBRE 2008



Il buon senso nei controlli delle Fiamme Gialle




 L’Alto Adige riporta a caratteri cubitali: “Allarme evasione” e poi “Troppi controlli”, e Durnwalder “Controlli troppo stringenti - Le leggi vanno applicate con maggior buon senso”. Ora, io mi sforzo di usare il buon senso, ma recentemente l’Agenzia delle Entrate si è accorta, con i controlli incrociati, che io avevo dichiarato a carico, nel Mod. 730/2006, mio figlio il cui reddito però superava di 50 euro il limite consentito per legge (credetemi o no, per dimenticanza) con le relative conseguenze che non sto a spiegare. Mi sorge quindi spontanea una semplice domanda che avrei piacere, per spirito di conoscenza, che qualcuno mi esaudisse (magari pubblicamente tramite il giornale): “Se i controlli troppo stringenti si riferiscono al mio caso e simili, beh sono d’accordo, ma siccome ho la vaga sensazione che non sia così e che si cerchi di attenuare la pressione della Guardia di Finanza sugli evasori quelli veri, ci sarà sicuramente un motivo che io (e probabilmente altri come me) non comprendo, ma confesso che la curiosità di venirne a conoscenza è tanta!”. Non mi sembra che in questo caso si possa giustificare con il “buon senso”.

Cesare R. BOLZANO

martedì 23 dicembre 2008

TRASLOCO IN ZONA PRODUTTIVA










 
ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 23 DICEMBRE 2008
















 
Sedi trasferite: Forti contraddice il sindaco Polonioli


 LAIVES. Per ora sarebbero solo di illazioni quelle che vedrebbero la giunta comunale interessata allo spostamento di varie sedi (Cantiere, Cri, associazioni, protezione civile) dagli stabili dove si trovano ad un capannone in costruzione presso la zona industriale sud. Così ha risposto in sostanza il vice sindaco Georg Forti ad una interrogazione del consigliere di opposizione Raimondo Pusateri che chiedeva maggiori informazioni, anche se però, il sindaco Polonioli qualche tempo prima aveva confermato che tra le varie opzioni a disposizione del Comune per questa operazione di spostamento vi sarebbe pure quella del capannone in zona industriale, una operazione che sarebbe possibile grazie all’adozione dell’urbanistica concordata.

 Il vice sindaco quindi minimizza, ma è evidente che qualche cosa si sta muovendo tenuto conto che il Comune, da anni, ha intenzione di spostare proprio il cantiere, la sede della Croce Rossa, alcune sedi di associazioni e anche realizzare quella per la protezione civile. Non avendo i fondi per farlo autonomamente, sarà giocoforza individuare altre possibilità, prima fra tutte proprio l’urbanistica concordata ovvero, coinvolgere i privati in determinate operazioni, come ha spiegato in consiglio comunale anche l’assessore Renzo Gerolimon quando ha illustrato la «Integrazione al programma generale delle opere pubbliche comunali». Nessuno ha ancora spiegato però se il capannone in fase di completamento presso la zona industriale sud sia stato offerto dal proprietario oppure se, viceversa, sia la giunta comunale che ci ha messo su gli occhi. Si sa anche che in questa fase critica per l’economia, sarebbero più di uno i capannoni disponibili, con proprietari che non vedono l’ora di venderli e quindi diventerebbe questione delicata fare una scelta. (b.c.)






TRASLOCO IN ZONA PRODUTTIVA










 
ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 23 DICEMBRE 2008
















 
Sedi trasferite: Forti contraddice il sindaco Polonioli


 LAIVES. Per ora sarebbero solo di illazioni quelle che vedrebbero la giunta comunale interessata allo spostamento di varie sedi (Cantiere, Cri, associazioni, protezione civile) dagli stabili dove si trovano ad un capannone in costruzione presso la zona industriale sud. Così ha risposto in sostanza il vice sindaco Georg Forti ad una interrogazione del consigliere di opposizione Raimondo Pusateri che chiedeva maggiori informazioni, anche se però, il sindaco Polonioli qualche tempo prima aveva confermato che tra le varie opzioni a disposizione del Comune per questa operazione di spostamento vi sarebbe pure quella del capannone in zona industriale, una operazione che sarebbe possibile grazie all’adozione dell’urbanistica concordata.

 Il vice sindaco quindi minimizza, ma è evidente che qualche cosa si sta muovendo tenuto conto che il Comune, da anni, ha intenzione di spostare proprio il cantiere, la sede della Croce Rossa, alcune sedi di associazioni e anche realizzare quella per la protezione civile. Non avendo i fondi per farlo autonomamente, sarà giocoforza individuare altre possibilità, prima fra tutte proprio l’urbanistica concordata ovvero, coinvolgere i privati in determinate operazioni, come ha spiegato in consiglio comunale anche l’assessore Renzo Gerolimon quando ha illustrato la «Integrazione al programma generale delle opere pubbliche comunali». Nessuno ha ancora spiegato però se il capannone in fase di completamento presso la zona industriale sud sia stato offerto dal proprietario oppure se, viceversa, sia la giunta comunale che ci ha messo su gli occhi. Si sa anche che in questa fase critica per l’economia, sarebbero più di uno i capannoni disponibili, con proprietari che non vedono l’ora di venderli e quindi diventerebbe questione delicata fare una scelta. (b.c.)






Sala di San Giacomo

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 23 DICEMBRE 2008















 
«Sul teatro coinvolgere gli abitanti»


 LAIVES. Si è finalmente saputo dal progettista architetto Giorgio Cattelan che lo spazio teatrale a San Giacomo sarà pronto con molta probabilità verso la fine di gennaio 2009. I lavori stanno proseguendo e quindi la scadenza dovrebbe essere rispettata in modo tale da venire incontro alla programmazione che è stata impostata da alcune associazioni locali. In merito interviene, con una nota, Giovanni Barborini, vice presidente del consiglio di quartiere Oltrisarco Aslago.

 «Sul teatro a San Giacomo siamo stati lasciati fuori fino dall’inizio. Non conosciamo il progetto, non siamo mai stati coinvolti neanche in qualità di uditori». È decisamente seccato il vice presidente Barborini del Consiglio di quartiere di Oltrisarco Aslago che copre fino a Maso della Pieve il suo raggio di intervento. Continua la nota di Barborini: «Do piena ragione al dottor Merlini del Centro Attenzione permanente sulla necessità di coinvolgere da subito anche gli abitanti di Oltrisarco. Che il Comune di Bolzano non sia intenzionato a coinvolgere il Consiglio di quartiere lo dimostra il fatto che non è stata mai convocata una riunione per presentarci il progetto del teatro o meglio ancora di permetterci di seguire le varie fasi di costruzione. Questo lo posso confermare per i quattro anni passati in consiglio. Da tempo sollecitiamo per Maso della Pieve l’esigenza di migliorare la vita sociale creando punti di incontro e di cultura che mettano in movimento associazioni e strutture dei due Comuni, il teatro va sicuramente in quella direzione. Adesso però chiedo con fermezza al Comune di Bolzano di allargare la discussione ed i coinvolgere il quartiere sulla gestione dell’attività del teatro. Chiedo che si apra una nuova fase di confronto che veda il Consiglio di quartiere e gli abitanti di Oltrisarco Maso della Pieve maggiormente coinvolti. Se la struttura teatrale, pagata in parte dal Comune di Bolzano, verrà avviata è gestita bene per San Giacomo e Oltrisarco si aprono in futuro delle prospettive interessanti. Faccio proprie le frasi riportate sul giornale: “il teatro è molto bello ed invidiabile, significativo se tutti lo vedessero e potessero sentirlo proprio. Serve far capire quanto sia importante la nuova struttura e sopratutto cosa ci si aspetta da essa».

Sala di San Giacomo

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 23 DICEMBRE 2008















 
«Sul teatro coinvolgere gli abitanti»


 LAIVES. Si è finalmente saputo dal progettista architetto Giorgio Cattelan che lo spazio teatrale a San Giacomo sarà pronto con molta probabilità verso la fine di gennaio 2009. I lavori stanno proseguendo e quindi la scadenza dovrebbe essere rispettata in modo tale da venire incontro alla programmazione che è stata impostata da alcune associazioni locali. In merito interviene, con una nota, Giovanni Barborini, vice presidente del consiglio di quartiere Oltrisarco Aslago.

 «Sul teatro a San Giacomo siamo stati lasciati fuori fino dall’inizio. Non conosciamo il progetto, non siamo mai stati coinvolti neanche in qualità di uditori». È decisamente seccato il vice presidente Barborini del Consiglio di quartiere di Oltrisarco Aslago che copre fino a Maso della Pieve il suo raggio di intervento. Continua la nota di Barborini: «Do piena ragione al dottor Merlini del Centro Attenzione permanente sulla necessità di coinvolgere da subito anche gli abitanti di Oltrisarco. Che il Comune di Bolzano non sia intenzionato a coinvolgere il Consiglio di quartiere lo dimostra il fatto che non è stata mai convocata una riunione per presentarci il progetto del teatro o meglio ancora di permetterci di seguire le varie fasi di costruzione. Questo lo posso confermare per i quattro anni passati in consiglio. Da tempo sollecitiamo per Maso della Pieve l’esigenza di migliorare la vita sociale creando punti di incontro e di cultura che mettano in movimento associazioni e strutture dei due Comuni, il teatro va sicuramente in quella direzione. Adesso però chiedo con fermezza al Comune di Bolzano di allargare la discussione ed i coinvolgere il quartiere sulla gestione dell’attività del teatro. Chiedo che si apra una nuova fase di confronto che veda il Consiglio di quartiere e gli abitanti di Oltrisarco Maso della Pieve maggiormente coinvolti. Se la struttura teatrale, pagata in parte dal Comune di Bolzano, verrà avviata è gestita bene per San Giacomo e Oltrisarco si aprono in futuro delle prospettive interessanti. Faccio proprie le frasi riportate sul giornale: “il teatro è molto bello ed invidiabile, significativo se tutti lo vedessero e potessero sentirlo proprio. Serve far capire quanto sia importante la nuova struttura e sopratutto cosa ci si aspetta da essa».

Bolzano, confronto prezzi



La convenienza è a Trento



«Rispetto a Bolzano, fare shopping a Trento è più economico, ma a Innsbruck la spesa costa di più». È questo il risultato del confronto prezzi pubblicato dall'Astat. Dall’indagine emerge che in Trentino la vita costa molto meno, a partire dalla casa. La differenza di spesa calcolata utilizzando un minipaniere di 40 prodotti - dagli alimentari ai servizi ricettivi fino ai prodotti di uso quotidiano - è nell’ordine del 7%.



Per acquistare tutti gli articoli del minipaniere a Bolzano si spendono 154 euro, mentre a Trento ne bastano 143. A Innsbruck però il costo sale a 166 euro. Molto vicini ai prezzi bolzanini quelli degli altri Comuni altoatesini, con l’eccezione costituita dalle località turistiche, che sono più care.



L’osservatorio prezzi dell’Astat ha messo a confronto i prezzi di un centinaio di prodotti rilevando il loro costo nei centri maggiori dell’Alto Adige oltre che a Trento e Innsbruck. Un’i ndagine laboriosa, resa difficile anche dal fatto che non sempre i prodotti presi in esame sono confrontabili tra di loro. La tendenza generale comunque è chiara, come afferma lo stesso ufficio di statistica provinciale: «Lo shopping a Trento è il più economico, mentre al contrario quello di Innsbruck è relativamente caro».



Caro-casa. Bolzano si conferma la città con i canoni di affitto più elevati. Per un’abitazione di 75 metri quadrati in centro si pagano mediamente 960 euro mensili contro gli 834 di Trento e i 738 di Innsbruck. Passando alla periferia le cose non migliorano: il canone d’affitto mensile a Bolzano è di 800 euro, a Trento invece solo di 640 mentre a Innsbruck addirittura si scende a 612 euro. I bolzanini possono consolarsi con le tariffe: per acqua e rifiuti si paga meno che a Trento.



Abbigliamento. Dice l’Astat: «Nonostante i confronti territoriali in questo settore siano piuttosto problematici, emerge con evidenza la convenienza ad effettuare questo tipo di acquisti a Trento». Bolzano però è perdente anche nel confronto con Innsbruck, sebbene il Comune più caro in assoluto in questo comparto sia quello di Brunico.



Trasporti. Confermata anche qui la tendenza che indica Trento come città più conveniente. Comprando la stessa auto a Trento invece che a Bolzano si arrivano a risparmiare anche più di mille euro su una spesa complessiva che non supera i 20 mila. Innsbruck però è ancora più cara rispetto all’Alto Adige, ma in compenso in Tirolo è meno costosa la benzina.



Tempo libero. Innsbruck è la più cara se si vuole andare al cinema, ma la più conveniente per chi vuole divertirsi in discoteca. Difficile individuare una tendenza tra i prodotti di elettronica: a seconda del modello, il primato di città più conveniente passa da Bolzano a Innsbruck a Trento, con quest’ultima però che conta il maggior numero di prezzi più bassi.



Alimentari. La spesa quotidiana conviene senza dubbio farla a Trento. La pasta costa circa il 10% in meno rispetto a Bolzano. Stesso discorso per il riso, mentre prodotti come i biscotti, il latte o il grana padano presentano differenze ancora maggiori. Per quanto riguarda frutta e verdura, la città meno cara sembra invece essere Innsbruck.



Bar e ristoranti. Bolzano ha il caffè più caro d’I talia (ma ad Innsbruck stanno molto peggio, e in Alto Adige Bressanone e Brunico registrano prezzi più elevati rispetto a quelli del capoluogo), però è meno cara di Trento se si vuole pranzare in ristorante (11,10 euro contro i 13,30 di Trento). Bolzano conviene anche per le consumazioni al bar (la birra, un bicchiere di vino rosso o un aperitivo costano meno rispetto a Trento), mentre il gelato è generalmente più costoso.



Altri beni e servizi. Il taglio capelli per uomo a Bolzano costa un euro più rispetto a Trento (21 contro 20), ma due in meno che a Innsbruck. Il Tirolo è il più conveniente per i pannolini e per la carta igienica, mentre il dentifricio costa meno a Trento. Prendendo in esame i 40 prodotti dei settori alimentari, servizi e ristorazione, Trento presenta la spesa più bassa: 143 euro contro i 154 di Bolzano e i 167 di Innsbruck. Attorno ai 150 euro la spesa a Merano, Brunico e Bressanone.
(20 dicembre 2008)



Fonte: www.altoadige.it

Bolzano, confronto prezzi



La convenienza è a Trento



«Rispetto a Bolzano, fare shopping a Trento è più economico, ma a Innsbruck la spesa costa di più». È questo il risultato del confronto prezzi pubblicato dall'Astat. Dall’indagine emerge che in Trentino la vita costa molto meno, a partire dalla casa. La differenza di spesa calcolata utilizzando un minipaniere di 40 prodotti - dagli alimentari ai servizi ricettivi fino ai prodotti di uso quotidiano - è nell’ordine del 7%.



Per acquistare tutti gli articoli del minipaniere a Bolzano si spendono 154 euro, mentre a Trento ne bastano 143. A Innsbruck però il costo sale a 166 euro. Molto vicini ai prezzi bolzanini quelli degli altri Comuni altoatesini, con l’eccezione costituita dalle località turistiche, che sono più care.



L’osservatorio prezzi dell’Astat ha messo a confronto i prezzi di un centinaio di prodotti rilevando il loro costo nei centri maggiori dell’Alto Adige oltre che a Trento e Innsbruck. Un’i ndagine laboriosa, resa difficile anche dal fatto che non sempre i prodotti presi in esame sono confrontabili tra di loro. La tendenza generale comunque è chiara, come afferma lo stesso ufficio di statistica provinciale: «Lo shopping a Trento è il più economico, mentre al contrario quello di Innsbruck è relativamente caro».



Caro-casa. Bolzano si conferma la città con i canoni di affitto più elevati. Per un’abitazione di 75 metri quadrati in centro si pagano mediamente 960 euro mensili contro gli 834 di Trento e i 738 di Innsbruck. Passando alla periferia le cose non migliorano: il canone d’affitto mensile a Bolzano è di 800 euro, a Trento invece solo di 640 mentre a Innsbruck addirittura si scende a 612 euro. I bolzanini possono consolarsi con le tariffe: per acqua e rifiuti si paga meno che a Trento.



Abbigliamento. Dice l’Astat: «Nonostante i confronti territoriali in questo settore siano piuttosto problematici, emerge con evidenza la convenienza ad effettuare questo tipo di acquisti a Trento». Bolzano però è perdente anche nel confronto con Innsbruck, sebbene il Comune più caro in assoluto in questo comparto sia quello di Brunico.



Trasporti. Confermata anche qui la tendenza che indica Trento come città più conveniente. Comprando la stessa auto a Trento invece che a Bolzano si arrivano a risparmiare anche più di mille euro su una spesa complessiva che non supera i 20 mila. Innsbruck però è ancora più cara rispetto all’Alto Adige, ma in compenso in Tirolo è meno costosa la benzina.



Tempo libero. Innsbruck è la più cara se si vuole andare al cinema, ma la più conveniente per chi vuole divertirsi in discoteca. Difficile individuare una tendenza tra i prodotti di elettronica: a seconda del modello, il primato di città più conveniente passa da Bolzano a Innsbruck a Trento, con quest’ultima però che conta il maggior numero di prezzi più bassi.



Alimentari. La spesa quotidiana conviene senza dubbio farla a Trento. La pasta costa circa il 10% in meno rispetto a Bolzano. Stesso discorso per il riso, mentre prodotti come i biscotti, il latte o il grana padano presentano differenze ancora maggiori. Per quanto riguarda frutta e verdura, la città meno cara sembra invece essere Innsbruck.



Bar e ristoranti. Bolzano ha il caffè più caro d’I talia (ma ad Innsbruck stanno molto peggio, e in Alto Adige Bressanone e Brunico registrano prezzi più elevati rispetto a quelli del capoluogo), però è meno cara di Trento se si vuole pranzare in ristorante (11,10 euro contro i 13,30 di Trento). Bolzano conviene anche per le consumazioni al bar (la birra, un bicchiere di vino rosso o un aperitivo costano meno rispetto a Trento), mentre il gelato è generalmente più costoso.



Altri beni e servizi. Il taglio capelli per uomo a Bolzano costa un euro più rispetto a Trento (21 contro 20), ma due in meno che a Innsbruck. Il Tirolo è il più conveniente per i pannolini e per la carta igienica, mentre il dentifricio costa meno a Trento. Prendendo in esame i 40 prodotti dei settori alimentari, servizi e ristorazione, Trento presenta la spesa più bassa: 143 euro contro i 154 di Bolzano e i 167 di Innsbruck. Attorno ai 150 euro la spesa a Merano, Brunico e Bressanone.
(20 dicembre 2008)



Fonte: www.altoadige.it

lunedì 22 dicembre 2008

AEROPORTO ED ALTA VELOCITA'






L’interessante articolo di Ezio Danieli, pubblicato qualche giorno fa sull’Alto Adige, ha messo in luce  come la Provincia, lungi dall’aver abbandonato l’idea di ampliare l’aeroporto, stia mettendo in atto una strategia ben più complessa ed articolata per raggiungere i suoi intendimenti e contemporaneamente dar soddisfazione alle lobby politico-affaristiche  che su quella struttura hanno deciso di puntare. A nulla sono valse le argomentazioni puntuali di chi nella mediazione ha dimostrato come la crescita di questa terra non sia legata all’aeroporto e che anzi proprio puntando su un modello alternativo ad un turismo energivoro e distruttivo delle risorse del territorio sia possibile coniugare sviluppo e salvaguardia dell’ambiente.


C’è chi afferma che i soldi spesi per quella iniziativa siano stati un inutile spreco di risorse pubbliche: i sostenitori di questa tesi si pongono dal punto di vista di chi ne aveva fatto lo strumento per raggiungere, senza opposizioni, l’ampliamento dello scalo di via Baracca, ma a nostro modo di vedere, l’aver scoperto il bluff dell’ala economica, non deve farci rimpiangere troppo quella spesa.


Sono di questi giorni le prese di posizione di ambienti economici che, sordi alle ragioni degli altri, ripropongono le loro argomentazioni giungendo a fasi sostenere dall’ambasciatore americano, ma senza controbattere a chi quei ragionamenti aveva dimostrato essere falsi.


Walter Meister, presidente degli albergatori, ribadisce infatti la necessità dell’aeroporto, ma anche dell’alta velocità, ed è Christoph Engl, direttore di Alto Adige Marketing, a chiarirne le ragioni e a evidenziare come lo scalo di S. Giacomo serva solo ad una ristretta elite: «La questione è semplice. L’Alto Adige ha bisogno di 5,5 milioni di turisti all’anno. …basta che l’aeroporto funzioni per dare la possibilità a chi vuole e se lo può permettere di raggiungere Bolzano in aereo”.


L’idea che ne vien fuori è in definitiva quella di un’isola felice dove i trasporti interni, sul modello della Merano-Malles o della Pusteria, siano all’avanguardia, ma che, appunto come un’isola, per collegarsi al resto del mondo, debba far necessariamente uso dell’aereo, o del suo corrispettivo via terra che è l’alta velocità.


 


Rifondazione Comunista - Laives

AEROPORTO ED ALTA VELOCITA'






L’interessante articolo di Ezio Danieli, pubblicato qualche giorno fa sull’Alto Adige, ha messo in luce  come la Provincia, lungi dall’aver abbandonato l’idea di ampliare l’aeroporto, stia mettendo in atto una strategia ben più complessa ed articolata per raggiungere i suoi intendimenti e contemporaneamente dar soddisfazione alle lobby politico-affaristiche  che su quella struttura hanno deciso di puntare. A nulla sono valse le argomentazioni puntuali di chi nella mediazione ha dimostrato come la crescita di questa terra non sia legata all’aeroporto e che anzi proprio puntando su un modello alternativo ad un turismo energivoro e distruttivo delle risorse del territorio sia possibile coniugare sviluppo e salvaguardia dell’ambiente.


C’è chi afferma che i soldi spesi per quella iniziativa siano stati un inutile spreco di risorse pubbliche: i sostenitori di questa tesi si pongono dal punto di vista di chi ne aveva fatto lo strumento per raggiungere, senza opposizioni, l’ampliamento dello scalo di via Baracca, ma a nostro modo di vedere, l’aver scoperto il bluff dell’ala economica, non deve farci rimpiangere troppo quella spesa.


Sono di questi giorni le prese di posizione di ambienti economici che, sordi alle ragioni degli altri, ripropongono le loro argomentazioni giungendo a fasi sostenere dall’ambasciatore americano, ma senza controbattere a chi quei ragionamenti aveva dimostrato essere falsi.


Walter Meister, presidente degli albergatori, ribadisce infatti la necessità dell’aeroporto, ma anche dell’alta velocità, ed è Christoph Engl, direttore di Alto Adige Marketing, a chiarirne le ragioni e a evidenziare come lo scalo di S. Giacomo serva solo ad una ristretta elite: «La questione è semplice. L’Alto Adige ha bisogno di 5,5 milioni di turisti all’anno. …basta che l’aeroporto funzioni per dare la possibilità a chi vuole e se lo può permettere di raggiungere Bolzano in aereo”.


L’idea che ne vien fuori è in definitiva quella di un’isola felice dove i trasporti interni, sul modello della Merano-Malles o della Pusteria, siano all’avanguardia, ma che, appunto come un’isola, per collegarsi al resto del mondo, debba far necessariamente uso dell’aereo, o del suo corrispettivo via terra che è l’alta velocità.


 


Rifondazione Comunista - Laives