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mercoledì 27 agosto 2008

Go kart in pista, braccio di ferro

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 20 AGOSTO 2008



di Ezio Danieli



Il consigliere: sono vietati. Il direttore: è tutto in regola



VADENA. Continua la polemiche sulla manifestazione «Go-Kart-Contest» prevista sabato 30 agosto sulle piste del Safety Park. A sollevare la questione sono stati i Verdi provinciali secondo i quali «28 team correranno in gara per tre ore, sperando di vincere il titolo di maggior inquinatore». A gettare ulteriore re benzina sul fuoco le considerazioni a proposito dell’ordine del giorno che venne approvato in consiglio provinciale il 16 dicembre 2005 (un no ed una astensione) dove si legge «Non si svolgono gare di go kart, sull’intera area sono ammessi solo motocicli che possono circolare anche sulle strade...».

Il direttore del Safety Park, Paul von Guggenberg, al nostro giornale ha dichiarato: «I kart in nostra dotazione sono stati testati, alla metà di maggio, davanti agli abitanti di Vadena e all’amministrazione comunale. Tutti hanno ammesso che fanno un rumore assolutamente contenuto o comunque inferiore al preventivato». Al direttore replica ora Pasquale Paolillo (consigliere comunale di An a Vadena) replica alle affermazione fatte al nostro giornale da Paul von Guggenberg, direttore del Safety Park. Scrive Paolillo: «Dagli atti in mio possesso la struttura non ha alcun permesso e nessuna omologazione per lo svolgimento di gare o similari di kart. Non si devono creare i presupposti per far partire un parco divertimento a spese della cittadinanza che subirà un peggioramento della qualità della vita. Dobbiamo assolutamente far cessare o quantomeno ridurre le emissioni di gas tossici per l’ambiente e noi cosa facciamo? In inverno non possiamo usare le nostre autovetture nemmeno per lavoro ma, quando arriva l’estate altri si possono divertire. Il sacrificio richiesto è troppo alto per questi passatempi anche perché di benefici non se ne vedono. Sono certo che non tarderanno proposte sempre più audaci a copertura di sicuri deficit».





«Basta con le accuse: i nostri mezzi non inquinano»



Gozzer, delegato regionale della Federazione Italiana Karting, respinge le critiche



In queste ultime settimane ci si è dati un gran impegno a scrivere articoli contro lo sport che rappresento e di cui sono il delegato provinciale. Ora intervengo anche a tutela di tutti gli sportivi e praticanti di quello che fino adesso pare sia il male assoluto. Comprendo che la campagna elettorale alle porte possa fomentare qualsiasi presa di posizione in assoluto dispregio sia nella forma che nel contenuto: si azzardano solo ipotesi senza la dovuta informazione solo per partito preso. In una provincia come la nostra - che dispone di piste ciclabili, campi da calcio, palazzetti sportivi e quant’altro pagati anche da noi tutti che siamo pure contribuenti - noi abbiamo pazientemente atteso che i politici mantenessero la loro promessa. Adesso finalmente è stata realizzata in una area disagiata (l’impianto è stato costruito a pochi metri dalla discarica Ischia Frizzi dove per molti giorni all’anno si avvertono olezzi disgustosi prodotti dalle immondizie “coperte” da un rigoglioso pendio verde). Ma finiamola una buona volta di credere che con un filtro FAP (il cui prodotto di polveri deve essere comunque bruciato e scaricato nell’aria) sistemiamo il problema inquinamento e che cinque gare di kart all’anno possano turbare il sistema ambientale, paragonandolo al traffico cittadino. Basta continuare a dire che il nostro consumo di benzina (pochi litri) quando gareggiamo con le nostre “macchinette” (che si chiamano Kart) può incentivare lo spreco energetico e di denaro. Ma che bello però sentirsi orgogliosi di fregiarsi di essere italiani e non solo quando vince la Ferrari (o altre) e quando un nostro pilota emerge nel contesto mondiale.

Dopo la doverosa puntualizzazione sugli aspetti più evidenti di questa polemica che si trascina da troppo tempo (senza un doveroso e esplicativo confronto per tutelare i diritti di ognuno) credo che non sia più il caso di continuare a demonizzare uno sport che tra l’altro nulla condivide al momento con il Safety Park che amministra e organizza le sue attività in piena autonomia, ma che utilizza un kartodromo all’avanguardia per quanto riguarda la sicurezza che tutti gli riconosciamo e che auspichiamo in un tempo ragionevole di poter con diritto usufruire e praticare il nostro sport nel nostro ambito provinciale dopo lunghi anni da pendolaristi nonché ospiti. Sottolineo inoltre che per la costruzione della pista kart, furono raccolte oltre 3 mila firme in 5 giorni nel solo bacino locale, e che tutti i sostenitori di tale impianto continuano a ricordarmi che i nostri politici le promesse le devono mantenere. Per quanto riguarda la sicurezza stradale e gli insegnamenti che vengono dal praticare la nostra disciplina, credo sia superfluo dire: prima di parlare bisogna verificare: viva lo sport del karting».

delegato regionale Federazione Italiana Karting

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