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mercoledì 30 maggio 2007

Alto Adige - mercoledì 30 maggio 2007



«Piazza in centro: ascolteremo anche il parere degli abitanti» 


   


IL SINDACO Polonioli risponde ai timori di Grasso 


 


LAIVES. Sulle preoccupazioni espresse dal consigliere di Rifondazione Comunista Rosario Grasso in merito al futuro della piazza in centro città, il sindaco rassicura che si tratta delle stesse preoccupazioni alla base delle scelte della maggioranza. Grasso auspicava che il centro cittadino, quando sarà trasformato, diventi veramente il cuore pulsante della città, anche per escludere rischi sociali. «Sono tematiche che abbiamo chiare - dice Polonioli - e da tempo stiamo studiando le soluzioni più opportune per la nuova piazza e tutto il resto che caratterizzerà il centro cittadino, con particolare attenzione alla viabilità e ai collegamenti che non dovranno assolutamente penalizzare la via Pietralba. È anche per questo che nel futuro centro andranno inserite presenze anche pubbliche atte a garantire vitalità e voglia della nostra comunità, di ritrovarsi nella piazza. Pensiamo ad esempio alla pinacoteca che si attende da anni e per la quale stiamo raccogliendo opere anche attraverso il concorso di pittura Città di Laives. Stiamo poi valutando come coinvolgere anche la gente in queste scelte e ad esempio, durante i prossimi giovedì lunghi dei commercianti, potremmo aprire uno stand apposito nel quale illustrare i nostri programmi per il futuro centro cittadino, raccogliendo nel contempo pareri e critiche della popolazione. Si tratterebbe di un sistema come quello adottato per l’ampliamento del parco di via Marconi, dove anche è stata coinvolta la comunità mediante questionari con cui le famiglie potevano indicare ciò che volevano o non volevano nel futuro parco pubblico. Così si potrebbe operare che per la piazza perché, lo ripeto, dovrà diventare il cuore pulsante dell’intera città. Un riferimento qualificante per tutti». Dopo il parco di via Marconi, la realizzazione della piazza centrale potrebbe vedere l’applicazione della «democrazia partecipata», ovvero sentire preventivamente il parere dei cittadini e tenerne conto nel limite del possibile durante la fase concreta della progettazione e quindi della costruzione. (b.c.)


 

Alto Adige - mercoledì 30 maggio 2007



«Piazza in centro: ascolteremo anche il parere degli abitanti» 


   


IL SINDACO Polonioli risponde ai timori di Grasso 


 


LAIVES. Sulle preoccupazioni espresse dal consigliere di Rifondazione Comunista Rosario Grasso in merito al futuro della piazza in centro città, il sindaco rassicura che si tratta delle stesse preoccupazioni alla base delle scelte della maggioranza. Grasso auspicava che il centro cittadino, quando sarà trasformato, diventi veramente il cuore pulsante della città, anche per escludere rischi sociali. «Sono tematiche che abbiamo chiare - dice Polonioli - e da tempo stiamo studiando le soluzioni più opportune per la nuova piazza e tutto il resto che caratterizzerà il centro cittadino, con particolare attenzione alla viabilità e ai collegamenti che non dovranno assolutamente penalizzare la via Pietralba. È anche per questo che nel futuro centro andranno inserite presenze anche pubbliche atte a garantire vitalità e voglia della nostra comunità, di ritrovarsi nella piazza. Pensiamo ad esempio alla pinacoteca che si attende da anni e per la quale stiamo raccogliendo opere anche attraverso il concorso di pittura Città di Laives. Stiamo poi valutando come coinvolgere anche la gente in queste scelte e ad esempio, durante i prossimi giovedì lunghi dei commercianti, potremmo aprire uno stand apposito nel quale illustrare i nostri programmi per il futuro centro cittadino, raccogliendo nel contempo pareri e critiche della popolazione. Si tratterebbe di un sistema come quello adottato per l’ampliamento del parco di via Marconi, dove anche è stata coinvolta la comunità mediante questionari con cui le famiglie potevano indicare ciò che volevano o non volevano nel futuro parco pubblico. Così si potrebbe operare che per la piazza perché, lo ripeto, dovrà diventare il cuore pulsante dell’intera città. Un riferimento qualificante per tutti». Dopo il parco di via Marconi, la realizzazione della piazza centrale potrebbe vedere l’applicazione della «democrazia partecipata», ovvero sentire preventivamente il parere dei cittadini e tenerne conto nel limite del possibile durante la fase concreta della progettazione e quindi della costruzione. (b.c.)


 

Aeroporto ed inquinamenti


Una proposta di mediazione



La scorsa settimana nella mediazione è stata presentata una proposta del “Gruppo di lavoro di Laives” di cui fanno parte i rappresentanti del Centro di Attenzione Permanente di S. Giacomo e quelli indicati da Rifondazione Comunista.


Si è trattato, a nostro avviso, di un contributo importante che ha dimostrato come si possa seriamente concorrere alla ricerca di una soluzione pur avanzando dubbi e perplessità sullo strumento prescelto.


Nella prima parte Lorenzo Merlini ha fatto un’analisi dettagliata della situazione ambientale attuale e futura sulla base dei dati forniti durante la mediazione e dei prospettati interventi di carattere urbanistico. Ne è uscita confermata la preoccupazione dell’Appa che individua in Bolzano e nella Bassa Atesina, una delle zone  a maggior rischio inquinamento.


Successivamente è toccato a Massimo Gigliotti evidenziare, partendo dai dati forniti dalla Camera di Commercio e dall’ABD, come non vi sia alcun rapporto diretto tra presenza dell’aeroporto e sviluppo economico: ad una lettura attenta, sembra quasi  essere, se non di ostacolo, ininfluente.  In particolare sono state contestate le ragioni portate avanti dall’ala economica presente nella mediazione che legava alla presenza di uno scalo lo sviluppo del turismo e dell’occupazione, l’aumento delle esportazioni, la raggiungibilità del nostro territorio e la possibilità di spostamento degli altoatesini. I dati messi a confronto dimostrano la risibilità delle ragioni addotte dai sostenitori dello scalo.


Infine Marco Bove, a nome di tutto il gruppo, ha presentato una proposta di mediazione che si basa essenzialmente sulle aspettative della popolazione, su quanto promesso anche di recente dalla politica e sul contratto di mediazione sottoscritto da tutti i partecipanti che al punto 3 prevede di:


1.       svolgere un’analisi conoscitiva dello stato di fatto identificando tutte le fonti inquinanti, concordando criteri e strumenti di misurazione, ecc.;


2.       elaborare un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’impatto attuale.


Su questa base sono stati richiesti la Valutazione di Impatto Territoriale e di Impatto Ambientale, il Piano di Sviluppo Aeroportuale e la zonizzazione.


A corredo la puntuale elencazione dei principali riferimenti normativi e di legge e tutta una serie di interventi, anche minimi, da attuare nel breve-medio periodo e su cui aprire la discussione.


Si tratta di proposte che vanno nella direzione auspicata dal presidente Durnwalder che di recente ha affermato: ”La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” per cui  “un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”.



Rifondazione Comunista - Laives


 


Aeroporto ed inquinamenti


Una proposta di mediazione



La scorsa settimana nella mediazione è stata presentata una proposta del “Gruppo di lavoro di Laives” di cui fanno parte i rappresentanti del Centro di Attenzione Permanente di S. Giacomo e quelli indicati da Rifondazione Comunista.


Si è trattato, a nostro avviso, di un contributo importante che ha dimostrato come si possa seriamente concorrere alla ricerca di una soluzione pur avanzando dubbi e perplessità sullo strumento prescelto.


Nella prima parte Lorenzo Merlini ha fatto un’analisi dettagliata della situazione ambientale attuale e futura sulla base dei dati forniti durante la mediazione e dei prospettati interventi di carattere urbanistico. Ne è uscita confermata la preoccupazione dell’Appa che individua in Bolzano e nella Bassa Atesina, una delle zone  a maggior rischio inquinamento.


Successivamente è toccato a Massimo Gigliotti evidenziare, partendo dai dati forniti dalla Camera di Commercio e dall’ABD, come non vi sia alcun rapporto diretto tra presenza dell’aeroporto e sviluppo economico: ad una lettura attenta, sembra quasi  essere, se non di ostacolo, ininfluente.  In particolare sono state contestate le ragioni portate avanti dall’ala economica presente nella mediazione che legava alla presenza di uno scalo lo sviluppo del turismo e dell’occupazione, l’aumento delle esportazioni, la raggiungibilità del nostro territorio e la possibilità di spostamento degli altoatesini. I dati messi a confronto dimostrano la risibilità delle ragioni addotte dai sostenitori dello scalo.


Infine Marco Bove, a nome di tutto il gruppo, ha presentato una proposta di mediazione che si basa essenzialmente sulle aspettative della popolazione, su quanto promesso anche di recente dalla politica e sul contratto di mediazione sottoscritto da tutti i partecipanti che al punto 3 prevede di:


1.       svolgere un’analisi conoscitiva dello stato di fatto identificando tutte le fonti inquinanti, concordando criteri e strumenti di misurazione, ecc.;


2.       elaborare un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’impatto attuale.


Su questa base sono stati richiesti la Valutazione di Impatto Territoriale e di Impatto Ambientale, il Piano di Sviluppo Aeroportuale e la zonizzazione.


A corredo la puntuale elencazione dei principali riferimenti normativi e di legge e tutta una serie di interventi, anche minimi, da attuare nel breve-medio periodo e su cui aprire la discussione.


Si tratta di proposte che vanno nella direzione auspicata dal presidente Durnwalder che di recente ha affermato: ”La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” per cui  “un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”.



Rifondazione Comunista - Laives


 


martedì 22 maggio 2007

Ripensare la piazza





Ha ragione Claudio Vedovelli quando, in una lettera inviata alla stampa, afferma che l’intervista rilasciata dal dott. Chiereghin e da sua moglie all’indomani della rapina alla loro farmacia, apre il cuore alla speranza: se esistono persone così allora non tutto è perduto.


Nelle parole dei due farmacisti non vi è traccia di rancore, non chiedono maggiore sicurezza e più polizia, ma preferiscono analizzare le ragioni di fondo che hanno portato a quegli avvenimenti a partire da una città incapace di favorire il senso di appartenenza ad una comunità e sicuramente non a misura dei suoi abitanti. Vi è poi l’auspicio, per niente nostalgico, di quartieri in cui tutti si conoscano, il calore umano sia la norma, i bambini tornino a giocare nei cortili ed in cui perfino il degrado sia a misura d’uomo.


L’analisi è spietata e non ammette repliche.


«Qui è mancato, e manca tutt’ora, un progetto globale, di ampio respiro; si sono dati da fare gli architetti, con le loro idee da accademia, ma gli amministratori non hanno fatto il loro dovere. Basti pensare alle licenze commerciali. A una piazza servono bar, ristoranti, tabacchini, gelaterie. Punti di aggregazione. Verde, frescura, ombrelloni. Non il deserto di pietra.(..) si è persa l’occasione di trasformare la realtà in qualcosa di vivo, positivo, partecipato.».


Noi riteniamo che a queste parole non vi sia altro da aggiungere, ma le offriamo al sindaco ed agli amministratori di Laives affinché, nell’atto di deliberare la nuova piazza e più in generale l’assetto urbanistico della nostra città, possano evitare gli errori denunciati con lucida semplicità dai coniugi Chiereghin.


 


Rifondazione Comunista - Laives

Ripensare la piazza





Ha ragione Claudio Vedovelli quando, in una lettera inviata alla stampa, afferma che l’intervista rilasciata dal dott. Chiereghin e da sua moglie all’indomani della rapina alla loro farmacia, apre il cuore alla speranza: se esistono persone così allora non tutto è perduto.


Nelle parole dei due farmacisti non vi è traccia di rancore, non chiedono maggiore sicurezza e più polizia, ma preferiscono analizzare le ragioni di fondo che hanno portato a quegli avvenimenti a partire da una città incapace di favorire il senso di appartenenza ad una comunità e sicuramente non a misura dei suoi abitanti. Vi è poi l’auspicio, per niente nostalgico, di quartieri in cui tutti si conoscano, il calore umano sia la norma, i bambini tornino a giocare nei cortili ed in cui perfino il degrado sia a misura d’uomo.


L’analisi è spietata e non ammette repliche.


«Qui è mancato, e manca tutt’ora, un progetto globale, di ampio respiro; si sono dati da fare gli architetti, con le loro idee da accademia, ma gli amministratori non hanno fatto il loro dovere. Basti pensare alle licenze commerciali. A una piazza servono bar, ristoranti, tabacchini, gelaterie. Punti di aggregazione. Verde, frescura, ombrelloni. Non il deserto di pietra.(..) si è persa l’occasione di trasformare la realtà in qualcosa di vivo, positivo, partecipato.».


Noi riteniamo che a queste parole non vi sia altro da aggiungere, ma le offriamo al sindaco ed agli amministratori di Laives affinché, nell’atto di deliberare la nuova piazza e più in generale l’assetto urbanistico della nostra città, possano evitare gli errori denunciati con lucida semplicità dai coniugi Chiereghin.


 


Rifondazione Comunista - Laives

venerdì 18 maggio 2007

Nomine nel CDA della Sasa


 




Durante l’ultimo consiglio comunale si è provveduto a nominare i rappresentanti del nostro comune  all’interno del CDA della Sasa.


Si tratta di un atto importante che avrebbe richiesto di guardare alle capacità ed all’esperienza delle persone più che all’appartenenza politica. Necessario sarebbe stato poi un metodo basato su criteri di trasparenza.


La nostra proposta è stata dunque quella di procedere all’elezione scegliendo tra vari candidati sulla base di un programma anche minimo, ma serio, e su impegni precisi. Questo avrebbe permesso, a fine mandato, di avere elementi concreti di valutazione del loro operato.


Sulla base di questo ragionamento abbiamo chiesto la sospensione dei lavori per verificare se vi fosse la volontà comune di cambiare il metodo nelle nomine e di giungere a soluzioni condivise.  Dare un’immagine diversa da quello di un mercato delle poltrone legando i nostri rappresentanti all’impegno di trasformare le indennità in minimi gettoni di presenza, ad informare regolarmente il consiglio e, perché no, ad un impegno di dimissioni in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi enunciati, sarebbe stato un segnale di un modo diverso di operare che avrebbe dato lustro al nostro comune.


Rifondazione Comunista – Laives

Nomine nel CDA della Sasa


 




Durante l’ultimo consiglio comunale si è provveduto a nominare i rappresentanti del nostro comune  all’interno del CDA della Sasa.


Si tratta di un atto importante che avrebbe richiesto di guardare alle capacità ed all’esperienza delle persone più che all’appartenenza politica. Necessario sarebbe stato poi un metodo basato su criteri di trasparenza.


La nostra proposta è stata dunque quella di procedere all’elezione scegliendo tra vari candidati sulla base di un programma anche minimo, ma serio, e su impegni precisi. Questo avrebbe permesso, a fine mandato, di avere elementi concreti di valutazione del loro operato.


Sulla base di questo ragionamento abbiamo chiesto la sospensione dei lavori per verificare se vi fosse la volontà comune di cambiare il metodo nelle nomine e di giungere a soluzioni condivise.  Dare un’immagine diversa da quello di un mercato delle poltrone legando i nostri rappresentanti all’impegno di trasformare le indennità in minimi gettoni di presenza, ad informare regolarmente il consiglio e, perché no, ad un impegno di dimissioni in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi enunciati, sarebbe stato un segnale di un modo diverso di operare che avrebbe dato lustro al nostro comune.


Rifondazione Comunista – Laives

venerdì 11 maggio 2007

Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERROGAZIONE


 


Oggetto: Sportello Energas


 


Tenuto conto


1.      che su gran parte del territorio comunale gli impianti di riscaldamento e le utenze cucina funzionano a gas;


2.      che da parecchio tempo lo sportello di Laives della Energas è stato chiuso;


3.      che per il momento è da escludere una sua prossima riapertura;


4.      che questa situazione è di grave nocumento per i cittadini che vogliono, come loro diritto, pagare la bolletta direttamente allo sportello o semplicemente chiedere delucidazioni o informazioni costringendoli a recarsi nelle sedi di Egna o Bolzano;


5.      che è inaccettabile che una città come Laives non abbia tale servizio;


6.      che è compito dell’amministrazione preoccuparsi di garantire servizi puntuali ed efficienti ai propri amministrati;


il sottoscritto consigliere comunale chiede:


1.      se si sia a conoscenza di tale situazione;


2.      a quando risalga esattamente la chiusura dello sportello;


3.      se si conoscano le ragioni della cessazione del servizio;


4.      se sia da considerarsi temporanea o definitiva;


5.      nel primo caso quando si presume possa essere riattivato;


6.      se vi siano impegni sottoscritti dalla società Energas che la obblighino all’apertura di uno sportello nel nostro territorio comunale;


7.      quali iniziative si intendano eventualmente prendere per ottenere il rispetto di quanto sottoscritto.


 Si richiede cortesemente risposta scritta.


                                                      Il Consigliere comunale


                                                    Rosario Grasso


Laives, li  7 maggio 2007


 

Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERROGAZIONE


 


Oggetto: Sportello Energas


 


Tenuto conto


1.      che su gran parte del territorio comunale gli impianti di riscaldamento e le utenze cucina funzionano a gas;


2.      che da parecchio tempo lo sportello di Laives della Energas è stato chiuso;


3.      che per il momento è da escludere una sua prossima riapertura;


4.      che questa situazione è di grave nocumento per i cittadini che vogliono, come loro diritto, pagare la bolletta direttamente allo sportello o semplicemente chiedere delucidazioni o informazioni costringendoli a recarsi nelle sedi di Egna o Bolzano;


5.      che è inaccettabile che una città come Laives non abbia tale servizio;


6.      che è compito dell’amministrazione preoccuparsi di garantire servizi puntuali ed efficienti ai propri amministrati;


il sottoscritto consigliere comunale chiede:


1.      se si sia a conoscenza di tale situazione;


2.      a quando risalga esattamente la chiusura dello sportello;


3.      se si conoscano le ragioni della cessazione del servizio;


4.      se sia da considerarsi temporanea o definitiva;


5.      nel primo caso quando si presume possa essere riattivato;


6.      se vi siano impegni sottoscritti dalla società Energas che la obblighino all’apertura di uno sportello nel nostro territorio comunale;


7.      quali iniziative si intendano eventualmente prendere per ottenere il rispetto di quanto sottoscritto.


 Si richiede cortesemente risposta scritta.


                                                      Il Consigliere comunale


                                                    Rosario Grasso


Laives, li  7 maggio 2007


 

martedì 8 maggio 2007

Ciclabile, egoismi ed incapacità delle amministrazioni.


 


In passato abbiamo espresso la nostra solidarietà agli abitanti della zona Cervo per la presenza nelle vicinanze di numerose strutture inquinanti, ma oggi come allora non comprendiamo il loro ostracismo  ad una pista ciclabile che congiungerebbe naturalmente Laives al tracciato provinciale.  Il filmato visionabile sul sito del Comitato-Pineta dimostra come l’unico percorso ragionevole sia quello che da via Stazione porta all’argine dell’Adige specialmente oggi che è stata deliberata la ciclabile che consentirà di raggiungere in tutta sicurezza la stazione ferroviaria.


Impedire di proseguire fino al fiume e imporre alla comunità la spesa di almeno un milione di euro per salvaguardare un paio di abitazioni la cui tranquillità sarebbe messa in forse dal passaggio dei ciclisti, ci pare francamente eccessivo.


Cosa dovrebbero dire allora gli abitanti di via Kennedy che da anni vivono in condizioni impossibili? Sicuramente baratterebbero volentieri gli amanti delle due ruote, invisi ai loro concittadini, con i tir e le automobili che quotidianamente percorrono incolonnati l’arteria rendendo l’aria irrespirabile e impedendo perfino la conversazione.


Un’ultima osservazione riguarda le amministrazioni locali coinvolte che non essendo state in grado di trovare un accordo sulla base degli interessi complessivi della comunitá hanno giustificato l’intervento d’imperio del presidente provinciale che poi puó giustamente irridere alla richiesta di maggiori poteri che giunge dai rappresentanti dei comuni.


                         Rifondazione Comunista – Laives

Ciclabile, egoismi ed incapacità delle amministrazioni.


 


In passato abbiamo espresso la nostra solidarietà agli abitanti della zona Cervo per la presenza nelle vicinanze di numerose strutture inquinanti, ma oggi come allora non comprendiamo il loro ostracismo  ad una pista ciclabile che congiungerebbe naturalmente Laives al tracciato provinciale.  Il filmato visionabile sul sito del Comitato-Pineta dimostra come l’unico percorso ragionevole sia quello che da via Stazione porta all’argine dell’Adige specialmente oggi che è stata deliberata la ciclabile che consentirà di raggiungere in tutta sicurezza la stazione ferroviaria.


Impedire di proseguire fino al fiume e imporre alla comunità la spesa di almeno un milione di euro per salvaguardare un paio di abitazioni la cui tranquillità sarebbe messa in forse dal passaggio dei ciclisti, ci pare francamente eccessivo.


Cosa dovrebbero dire allora gli abitanti di via Kennedy che da anni vivono in condizioni impossibili? Sicuramente baratterebbero volentieri gli amanti delle due ruote, invisi ai loro concittadini, con i tir e le automobili che quotidianamente percorrono incolonnati l’arteria rendendo l’aria irrespirabile e impedendo perfino la conversazione.


Un’ultima osservazione riguarda le amministrazioni locali coinvolte che non essendo state in grado di trovare un accordo sulla base degli interessi complessivi della comunitá hanno giustificato l’intervento d’imperio del presidente provinciale che poi puó giustamente irridere alla richiesta di maggiori poteri che giunge dai rappresentanti dei comuni.


                         Rifondazione Comunista – Laives

Laives, 25 aprile 2007








Non è mai troppo tardi per rimediare ad errori o brutture.


 


Il sindaco Polonioli, rispondendo alla nostra proposta di fermarsi e ripensare quello che nelle intenzioni dovrebbe divenire il cuore di Laives, non entra nel merito delle argomentazioni addotte, ma si limita a dire che la proposta giunge fuori tempo massimo. Ora a parte che si è sempre in tempo a correggere errori o ad evitare brutture, vorremmo ricordare che se è vero che risale a più di un decennio fa la decisione di costruire una piazza, ad oggi non vi è ancora un finanziamento e non si sa nemmeno se vi siano privati interessati a costruire. Dunque vi è tutto il tempo per una riflessione che coinvolga anche i cittadini che dell’attuale piazza non sono certo entusiasti.


Insomma non vorremmo che per non voler riaprire il discorso si facesse come per altre opere in corso e si costruisse una piazza che “non scalda i cuori”.


                                                                                                                                 Rifondazione Comunista - Laives

Laives, 25 aprile 2007








Non è mai troppo tardi per rimediare ad errori o brutture.


 


Il sindaco Polonioli, rispondendo alla nostra proposta di fermarsi e ripensare quello che nelle intenzioni dovrebbe divenire il cuore di Laives, non entra nel merito delle argomentazioni addotte, ma si limita a dire che la proposta giunge fuori tempo massimo. Ora a parte che si è sempre in tempo a correggere errori o ad evitare brutture, vorremmo ricordare che se è vero che risale a più di un decennio fa la decisione di costruire una piazza, ad oggi non vi è ancora un finanziamento e non si sa nemmeno se vi siano privati interessati a costruire. Dunque vi è tutto il tempo per una riflessione che coinvolga anche i cittadini che dell’attuale piazza non sono certo entusiasti.


Insomma non vorremmo che per non voler riaprire il discorso si facesse come per altre opere in corso e si costruisse una piazza che “non scalda i cuori”.


                                                                                                                                 Rifondazione Comunista - Laives

Alto Adige-martedì 24 aprile 2007


 


Polonioli ricorda il concorso di idee di un decennio fa. L’edificio sarebbe un ostacolo per la piazza


«L’ex municipio demolito»


IL SINDACO: QUELLA DI GRASSO È UNA PROPOSTA FUORI TEMPO


«La trasformazione del centro cittadino è stabilita da tempo e non la cambieremo»


 


LAIVES. L’idea proposta qualche giorno fa dal consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione comunista) di ripensare la trasformazione del centro storico mantenendo anche il vecchio municipio di via Pietralba «è una proposta oramai fuori luogo e fuori tempo». Lo sottolinea il sindaco Giovanni Polonioli ricordando che il concorso di idee risale a un decennio fa.


 Grasso aveva proposto di lasciare il vecchio municipio come una sorta di raccordo fra la piazzetta attuale, davanti al nuovo municipio e quella che nascerà con il prossimo intervento in programma. Il vecchio municipio potrebbe quindi essere utilizzato per scopi pubblici e sociali. «Si tratta di discorsi oramai alle spalle - taglia corto il sindaco Polonioli - proprio perché la trasformazione del centro storico cittadino è stabilita, nelle sue linee di intervento, dal progetto che ancora nel 94 - 95, aveva vinto il concorso per idee, quel progetto che porta la firma dello studio di architettura Donato, Cappuccio e Macchia. Questo è il progetto che ha dettato le linee e noi non abbiamo alcuna intenzione di cambiare, anche perché questo comporterebbe ulteriori problemi, senza contare che la scelta è anche parte integrante del nostro programma di coalizione».


 Polonioli quindi aggiunge che il vecchio municipio non ha ad esempio alcun pregio architettonico, tesi ribadita dagli esperti. «Invece diventerebbe un ostacolo per la realizzazione della piazza - aggiunge il sindaco - e poi, solo se si realizzerà la cubatura così come previsto dal progetto di trasformazione, si riuscirà ad individuare una suddivisione equa fra cubatura privata e pubblica, compreso il parcheggio interrato. Per questo non intendiamo cambiare opinione». Due parole Polonioli le spende anche per la proposta dell’ex assessore Delli Zotti sul coinvolgimento dei privati già in fase progettuale: «Non avrebbe alcun senso - conclude il sindaco - ed il Comune farà la “scatola” del centro; poi si vedrà come e quanto coinvolgere i privati».


 

Alto Adige-martedì 24 aprile 2007


 


Polonioli ricorda il concorso di idee di un decennio fa. L’edificio sarebbe un ostacolo per la piazza


«L’ex municipio demolito»


IL SINDACO: QUELLA DI GRASSO È UNA PROPOSTA FUORI TEMPO


«La trasformazione del centro cittadino è stabilita da tempo e non la cambieremo»


 


LAIVES. L’idea proposta qualche giorno fa dal consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione comunista) di ripensare la trasformazione del centro storico mantenendo anche il vecchio municipio di via Pietralba «è una proposta oramai fuori luogo e fuori tempo». Lo sottolinea il sindaco Giovanni Polonioli ricordando che il concorso di idee risale a un decennio fa.


 Grasso aveva proposto di lasciare il vecchio municipio come una sorta di raccordo fra la piazzetta attuale, davanti al nuovo municipio e quella che nascerà con il prossimo intervento in programma. Il vecchio municipio potrebbe quindi essere utilizzato per scopi pubblici e sociali. «Si tratta di discorsi oramai alle spalle - taglia corto il sindaco Polonioli - proprio perché la trasformazione del centro storico cittadino è stabilita, nelle sue linee di intervento, dal progetto che ancora nel 94 - 95, aveva vinto il concorso per idee, quel progetto che porta la firma dello studio di architettura Donato, Cappuccio e Macchia. Questo è il progetto che ha dettato le linee e noi non abbiamo alcuna intenzione di cambiare, anche perché questo comporterebbe ulteriori problemi, senza contare che la scelta è anche parte integrante del nostro programma di coalizione».


 Polonioli quindi aggiunge che il vecchio municipio non ha ad esempio alcun pregio architettonico, tesi ribadita dagli esperti. «Invece diventerebbe un ostacolo per la realizzazione della piazza - aggiunge il sindaco - e poi, solo se si realizzerà la cubatura così come previsto dal progetto di trasformazione, si riuscirà ad individuare una suddivisione equa fra cubatura privata e pubblica, compreso il parcheggio interrato. Per questo non intendiamo cambiare opinione». Due parole Polonioli le spende anche per la proposta dell’ex assessore Delli Zotti sul coinvolgimento dei privati già in fase progettuale: «Non avrebbe alcun senso - conclude il sindaco - ed il Comune farà la “scatola” del centro; poi si vedrà come e quanto coinvolgere i privati».


 

giovedì 3 maggio 2007

Aeroporto: i nuovi dati rendono più urgente una presa di posizione

Se l'aeroporto di Bolzano venisse ampliato le emissioni inquinanti verrebbero quadruplicate senza contare il traffico di automezzi da e per l'aeroporto. Sarebbe come se sull’autostrada transitassero 1.000 tir in più al giorno. A questo dato, di per sé gia molto chiaro, se ne aggiunge un altro ugualmente significativo ed in grado di dare concretezza ai freddi numeri: un solo aereo da 120 passeggeri, consuma quanto 209 pullman che però di passeggeri ne trasporterebbero più di un migliaio.


Di fronte a questa evidenza il consiglio comunale di Laives non può continuare a tergiversare, ma facendosi forte  della preoccupata presa di posizione dei medici e pediatri del nostro comprensorio, deve pretendere che vengano ascoltati i cittadini e che, prima di qualsiasi decisione, si dia corso  agli impegni presi nella mediazione:



  1. svolgere un’analisi conoscitiva dello stato di fatto identificando tutte le fonti inquinanti, concordando criteri e strumenti di misurazione, nominando esperti o periti, ecc.;

  2. elaborare un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’impatto attuale;

  3. attuare concretamente tali interventi, valutandone le ricadute e garantendo il rispetto degli impegni presi.


Il fine è quello di ridurre l’attuale impatto ambientale nel territorio circostante l’aeroporto, a prescindere dal fatto che lo scalo sia ridimensionato, mantenuto nello stato attuale o ampliato.


Si tratta, in fin dei conti, di dar corso all’impegno controfirmato nella mediazione anche dai rappresentanti del nostro comune.  Se a questo aggiungiamo che lo stesso Durnwalder ha assicurato che un “adeguamento dell’aeroporto ci sarà solo a condizione di non aggravare l’impatto complessivo per la cittadinanza, ma, anzi, di poterlo ridurre”, non comprendiamo perché si abbia paura di mettere nero su bianco ciò che si è sottoscritto e di cui lo stesso presidente provinciale si fa garante.


                            Rifondazione Comunista - Laives

Aeroporto: i nuovi dati rendono più urgente una presa di posizione

Se l'aeroporto di Bolzano venisse ampliato le emissioni inquinanti verrebbero quadruplicate senza contare il traffico di automezzi da e per l'aeroporto. Sarebbe come se sull’autostrada transitassero 1.000 tir in più al giorno. A questo dato, di per sé gia molto chiaro, se ne aggiunge un altro ugualmente significativo ed in grado di dare concretezza ai freddi numeri: un solo aereo da 120 passeggeri, consuma quanto 209 pullman che però di passeggeri ne trasporterebbero più di un migliaio.


Di fronte a questa evidenza il consiglio comunale di Laives non può continuare a tergiversare, ma facendosi forte  della preoccupata presa di posizione dei medici e pediatri del nostro comprensorio, deve pretendere che vengano ascoltati i cittadini e che, prima di qualsiasi decisione, si dia corso  agli impegni presi nella mediazione:



  1. svolgere un’analisi conoscitiva dello stato di fatto identificando tutte le fonti inquinanti, concordando criteri e strumenti di misurazione, nominando esperti o periti, ecc.;

  2. elaborare un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’impatto attuale;

  3. attuare concretamente tali interventi, valutandone le ricadute e garantendo il rispetto degli impegni presi.


Il fine è quello di ridurre l’attuale impatto ambientale nel territorio circostante l’aeroporto, a prescindere dal fatto che lo scalo sia ridimensionato, mantenuto nello stato attuale o ampliato.


Si tratta, in fin dei conti, di dar corso all’impegno controfirmato nella mediazione anche dai rappresentanti del nostro comune.  Se a questo aggiungiamo che lo stesso Durnwalder ha assicurato che un “adeguamento dell’aeroporto ci sarà solo a condizione di non aggravare l’impatto complessivo per la cittadinanza, ma, anzi, di poterlo ridurre”, non comprendiamo perché si abbia paura di mettere nero su bianco ciò che si è sottoscritto e di cui lo stesso presidente provinciale si fa garante.


                            Rifondazione Comunista - Laives

Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERROGAZIONE


 


 


Oggetto: Posizione della maggioranza e contratto di mediazione


 


Nel contratto di mediazione, sottoscritto anche dai rappresentanti del nostro comune, si può leggere:


 “… sta alle parti in causa impegnarsi attivamente nella mediazione, esprimendo le proprie posizioni e contribuendo, in uno spirito costruttivo, a individuare una soluzione complessiva soddisfacente.”  (pag. 5)


 


“…le parti in causa dichiarano di voler svolgere la mediazione in modo corretto e col massimo impegno…”  (pag 9)


 


Tutte le parti in causa dichiarano di voler prendere parte seriamente al processo decisionale comune, anche considerata la sua importanza per la popolazione coinvolta, la salute, le attività produttive, l’ambiente, il turismo, gli organi politici, la società di gestione dell’aeroporto e cosí via. ( pag. 10)


…Le parti in causa, inoltre, s’impegnano a esprimere chiaramente le proprie rivendicazioni e aspirazioni. (pag. 10)


 


“Le parti in causa collaborano con spirito attivo e costruttivo alla mediazione e dichiarano espressamente di accettare tutte le disposizioni della presente convenzione.”  (Pag.15)


 


Il sindaco, invece, a nome della maggioranza, ha più volte dichiarato che poiché nella maggioranza non vi sono posizioni condivise si partecipa al processo di mediazione come semplici osservatori il che implicitamente significa demandare ad altri la soluzioni di problemi che riguardano direttamente il nostro territorio comunale, la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente.


Tenuto conto di tutto ciò



il sottoscritto consigliere comunale chiede: 


1.      come sia possibile conciliare le dichiarazioni di cui sopra con quanto sottoscritto dai rappresentanti del comune nel processo di mediazione;


2.      se non si ritenga necessario e non più procrastinabile giungere ad una posizione condivisa e di rappresentarla e sostenerla all’interno del processo di mediazione;


3.      se si ritenga del tutto impossibile giungere ad un documento condiviso che, tralasciando per il momento l’aspetto dell’ampliamento della struttura aeroportuale, punti sul diritto dei cittadini ad essere ascoltati, sul rispetto delle leggi e delle normative in vigore e quindi sul diritto dei propri amministrati a vedere salvaguardati salute ed ambiente.


 Si richiede cortesemente risposta scritta


                             Il Consigliere comunale


                                       Rosario Grasso


Laives, li  1 maggio 2007

Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERROGAZIONE


 


 


Oggetto: Posizione della maggioranza e contratto di mediazione


 


Nel contratto di mediazione, sottoscritto anche dai rappresentanti del nostro comune, si può leggere:


 “… sta alle parti in causa impegnarsi attivamente nella mediazione, esprimendo le proprie posizioni e contribuendo, in uno spirito costruttivo, a individuare una soluzione complessiva soddisfacente.”  (pag. 5)


 


“…le parti in causa dichiarano di voler svolgere la mediazione in modo corretto e col massimo impegno…”  (pag 9)


 


Tutte le parti in causa dichiarano di voler prendere parte seriamente al processo decisionale comune, anche considerata la sua importanza per la popolazione coinvolta, la salute, le attività produttive, l’ambiente, il turismo, gli organi politici, la società di gestione dell’aeroporto e cosí via. ( pag. 10)


…Le parti in causa, inoltre, s’impegnano a esprimere chiaramente le proprie rivendicazioni e aspirazioni. (pag. 10)


 


“Le parti in causa collaborano con spirito attivo e costruttivo alla mediazione e dichiarano espressamente di accettare tutte le disposizioni della presente convenzione.”  (Pag.15)


 


Il sindaco, invece, a nome della maggioranza, ha più volte dichiarato che poiché nella maggioranza non vi sono posizioni condivise si partecipa al processo di mediazione come semplici osservatori il che implicitamente significa demandare ad altri la soluzioni di problemi che riguardano direttamente il nostro territorio comunale, la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente.


Tenuto conto di tutto ciò



il sottoscritto consigliere comunale chiede: 


1.      come sia possibile conciliare le dichiarazioni di cui sopra con quanto sottoscritto dai rappresentanti del comune nel processo di mediazione;


2.      se non si ritenga necessario e non più procrastinabile giungere ad una posizione condivisa e di rappresentarla e sostenerla all’interno del processo di mediazione;


3.      se si ritenga del tutto impossibile giungere ad un documento condiviso che, tralasciando per il momento l’aspetto dell’ampliamento della struttura aeroportuale, punti sul diritto dei cittadini ad essere ascoltati, sul rispetto delle leggi e delle normative in vigore e quindi sul diritto dei propri amministrati a vedere salvaguardati salute ed ambiente.


 Si richiede cortesemente risposta scritta


                             Il Consigliere comunale


                                       Rosario Grasso


Laives, li  1 maggio 2007