mercoledì 11 febbraio 2009
Pineta, nastro tagliato. Poi le prime auto
di Bruno Canali
Via libera ai transiti dopo l’inaugurazione Mussner: «Ora il recupero della vivibilità»
Durnwalder: preziosa la collaborazione data dagli abitanti Prima volata di mine del lotto successivo
LAIVES. Grande festa, ieri mattina a Pineta, per salutare un nuovo passo avanti nel progetto di completamento della variante alla statale 12. Luis Durnwalder e l’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, hanno tagliato il nastro inaugurale prima del via ai transiti sulla bretella a cielo aperto - un chilometro circa - che toglie il traffico da Pineta, recuperando contemporaneamente un ettaro di terreno tra variante e statale, buono per un parco pubblico. Poi è stata fatta brillare la prima volata di mine per la costruzione del nuovo tunnel alle spalle di Laives.
È stato l’assessore Mussner a ricordare il grave disagio subito fin qui dall’abitato «a ridosso del quale passano fino a 25 mila macchine durante il giorno. In questo senso, Laives è seconda solo ad Appiano e quindi era più che giusta la decisione che abbiamo preso, di costruire la variante». L’assessore Mussner ha spiegato con soddisfazione che quest’anno la Provincia ha stanziato maggiori fondi per il settore di sua competenza, soldi che si tradurranno in strutture a favore della collettività. «Debbo anche ringraziare il sindaco e l’amministrazione comunale di Laives - ha aggiunto Mussner - che hanno scelto un buon progetto e hanno fin dal principio collaborato con noi per la sua realizzazione, altrimenti oggi non saremmo qui ad inaugurare l’opera. Grazie anche alla gente, che ha seguito con attenzione ogni passo del progetto, una cosa che non succede dappertutto».
Le parole di Mussner sono state raccolte anche da Durnwalder che ha sottolineato proprio la buona collaborazione che c’è stata fra tutti per arrivare alla soluzione migliore: «Non c’è mai stata un’opposizione all’iniziativa - ha ricordato Durnwalder - ma sempre collaborazione da parte di tutti e questo ha fatto in modo che non si perdesse tempo. Voi - ha detto rivolto ai presenti - siete riusciti a convincerci a spostare la strada senza fermare l’iter progettuale e abbiamo sempre dialogato per trovare la migliore soluzione. Adesso non vogliamo perdere neanche un minuto», ha concluso il presidente della giunta provinciale annunciando che di lì a poco avrebbe fatto brillare la prima volata di mine per la costruzione del nuovo tunnel alle spalle di Laives.
Il sindaco Giovanni Polonioli ha pure manifestato soddisfazione, illustrando brevemente quello che si farà con l’area rimasta libera fra le due strade e ha anche annunciato che il 20 di questo mese verrà inaugurata la nuova stazione ferroviaria.
All’ingegner Pagani, responsabile di progetto, come sempre durante questi incontri pubblici, il compito di illustrare gli aspetti tecnici dell’intervento e di quelli che verranno fatti nei prossimi mesi. La variante davanti a Pineta è costata in tutto poco più di 17 milioni di euro e i lavori erano iniziati il 15 luglio del 2007. Adesso si parte con la galleria di Laives.
«Adesso aspettiamo il verde»
Lo spazio attrezzato è previsto al posto del cantiere
I RESIDENTI La soddisfazione mista ai desideri
LAIVES. Ieri mattina a Pineta è stata anche la festa di tutti coloro che hanno creduto nel progetto di variante a cielo aperto (comitato civico in testa) e hanno battagliato a lungo (lo ha ricordato anche Durnwalder) per imporlo rispetto a quello iniziale, che prevedeva invece la variante interrata sotto l’attuale statale. Tutto questo “popolo” si è dato appuntamento presso il tendone montato nel cantiere di fronte a Pineta.
Paolo Margoni è stato uno di questi e sorride soddisfatto. «Direi che la nuova variante sia proprio al soluzione migliore per noi di Pineta e rispetto al progetto interrato offre migliori soluzioni, prima fra tutte l’eliminazione dei passaggi di mezzi provenienti da sud, cosa che invece non avrebbe garantito il tombone interrato, a causa del quale non si sarebbe potuto realizzare il rondello sud di collegamento. Piuttosto, in questa prima fase abbiamo problemi con i collegamenti e le fermate della Sasa; speriamo siano solo transitori».
Carlo Conci gli fa eco: «Certo che adesso va molto meglio e Pineta entra in una fase nuova e più vivibile per noi residenti. Almeno non ci avvelenano più con i gas di scarico di migliaia di mezzi in transito ogni giorno. Qualche pensiero se lo fanno invece coloro che hanno attività commerciali qui. Ma credo che, come succede per le pizzerie, se si offre un buon prodotto, i clienti arrivano comunque».
Le donne a loro volta gettano già il cuore oltre l’ostacolo e guardano a come sarà l’abitato quando avrà anche il polmone verde attrezzato tra vecchia statale e nuova variante. Carla Decristian spiega: «Sono molto contenta del traguardo raggiunto ed attendo di vedere anche come sarà lo spazio verde attrezzato che ci hanno promesso nell’area oggi occupata dal cantiere tra le due strade. Senza dubbio comunque, se faranno quello che ci hanno spiegato, allora veramente sarà una grande cosa per noi di Pineta».
Eleonora Perotti attende il completamento del progetto «Proprio per poter dare un giudizio definitivo. Però già adesso si vede che la soluzione adottata è la migliore e per quel che riguarda il parco futuro, sarà prezioso soprattutto per i nostri bambini e per gli anziani. Io ero a favore della variante a cielo aperto perché ricordo che mio nonno aveva costruito la sesta casa di Pineta e già allora mi parlava dei problemi idrogeologici del sottosuolo, quelli che avrebbero incontrato se avessero optato per la variante interrata sotto la vecchia statale e chissà allora cosa sarebbe successo».
Il partito di coloro che approvano la scelta di costruire la variante a cielo aperto è numeroso a Pineta e questo lo hanno implicitamente riconosciuto Durnwalder e Mussner nei rispettivi interventi per l’inaugurazione. (b.c.)
Pineta, nastro tagliato. Poi le prime auto
di Bruno Canali
Via libera ai transiti dopo l’inaugurazione Mussner: «Ora il recupero della vivibilità»
Durnwalder: preziosa la collaborazione data dagli abitanti Prima volata di mine del lotto successivo
LAIVES. Grande festa, ieri mattina a Pineta, per salutare un nuovo passo avanti nel progetto di completamento della variante alla statale 12. Luis Durnwalder e l’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, hanno tagliato il nastro inaugurale prima del via ai transiti sulla bretella a cielo aperto - un chilometro circa - che toglie il traffico da Pineta, recuperando contemporaneamente un ettaro di terreno tra variante e statale, buono per un parco pubblico. Poi è stata fatta brillare la prima volata di mine per la costruzione del nuovo tunnel alle spalle di Laives.
È stato l’assessore Mussner a ricordare il grave disagio subito fin qui dall’abitato «a ridosso del quale passano fino a 25 mila macchine durante il giorno. In questo senso, Laives è seconda solo ad Appiano e quindi era più che giusta la decisione che abbiamo preso, di costruire la variante». L’assessore Mussner ha spiegato con soddisfazione che quest’anno la Provincia ha stanziato maggiori fondi per il settore di sua competenza, soldi che si tradurranno in strutture a favore della collettività. «Debbo anche ringraziare il sindaco e l’amministrazione comunale di Laives - ha aggiunto Mussner - che hanno scelto un buon progetto e hanno fin dal principio collaborato con noi per la sua realizzazione, altrimenti oggi non saremmo qui ad inaugurare l’opera. Grazie anche alla gente, che ha seguito con attenzione ogni passo del progetto, una cosa che non succede dappertutto».
Le parole di Mussner sono state raccolte anche da Durnwalder che ha sottolineato proprio la buona collaborazione che c’è stata fra tutti per arrivare alla soluzione migliore: «Non c’è mai stata un’opposizione all’iniziativa - ha ricordato Durnwalder - ma sempre collaborazione da parte di tutti e questo ha fatto in modo che non si perdesse tempo. Voi - ha detto rivolto ai presenti - siete riusciti a convincerci a spostare la strada senza fermare l’iter progettuale e abbiamo sempre dialogato per trovare la migliore soluzione. Adesso non vogliamo perdere neanche un minuto», ha concluso il presidente della giunta provinciale annunciando che di lì a poco avrebbe fatto brillare la prima volata di mine per la costruzione del nuovo tunnel alle spalle di Laives.
Il sindaco Giovanni Polonioli ha pure manifestato soddisfazione, illustrando brevemente quello che si farà con l’area rimasta libera fra le due strade e ha anche annunciato che il 20 di questo mese verrà inaugurata la nuova stazione ferroviaria.
All’ingegner Pagani, responsabile di progetto, come sempre durante questi incontri pubblici, il compito di illustrare gli aspetti tecnici dell’intervento e di quelli che verranno fatti nei prossimi mesi. La variante davanti a Pineta è costata in tutto poco più di 17 milioni di euro e i lavori erano iniziati il 15 luglio del 2007. Adesso si parte con la galleria di Laives.
«Adesso aspettiamo il verde»
Lo spazio attrezzato è previsto al posto del cantiere
I RESIDENTI La soddisfazione mista ai desideri
LAIVES. Ieri mattina a Pineta è stata anche la festa di tutti coloro che hanno creduto nel progetto di variante a cielo aperto (comitato civico in testa) e hanno battagliato a lungo (lo ha ricordato anche Durnwalder) per imporlo rispetto a quello iniziale, che prevedeva invece la variante interrata sotto l’attuale statale. Tutto questo “popolo” si è dato appuntamento presso il tendone montato nel cantiere di fronte a Pineta.
Paolo Margoni è stato uno di questi e sorride soddisfatto. «Direi che la nuova variante sia proprio al soluzione migliore per noi di Pineta e rispetto al progetto interrato offre migliori soluzioni, prima fra tutte l’eliminazione dei passaggi di mezzi provenienti da sud, cosa che invece non avrebbe garantito il tombone interrato, a causa del quale non si sarebbe potuto realizzare il rondello sud di collegamento. Piuttosto, in questa prima fase abbiamo problemi con i collegamenti e le fermate della Sasa; speriamo siano solo transitori».
Carlo Conci gli fa eco: «Certo che adesso va molto meglio e Pineta entra in una fase nuova e più vivibile per noi residenti. Almeno non ci avvelenano più con i gas di scarico di migliaia di mezzi in transito ogni giorno. Qualche pensiero se lo fanno invece coloro che hanno attività commerciali qui. Ma credo che, come succede per le pizzerie, se si offre un buon prodotto, i clienti arrivano comunque».
Le donne a loro volta gettano già il cuore oltre l’ostacolo e guardano a come sarà l’abitato quando avrà anche il polmone verde attrezzato tra vecchia statale e nuova variante. Carla Decristian spiega: «Sono molto contenta del traguardo raggiunto ed attendo di vedere anche come sarà lo spazio verde attrezzato che ci hanno promesso nell’area oggi occupata dal cantiere tra le due strade. Senza dubbio comunque, se faranno quello che ci hanno spiegato, allora veramente sarà una grande cosa per noi di Pineta».
Eleonora Perotti attende il completamento del progetto «Proprio per poter dare un giudizio definitivo. Però già adesso si vede che la soluzione adottata è la migliore e per quel che riguarda il parco futuro, sarà prezioso soprattutto per i nostri bambini e per gli anziani. Io ero a favore della variante a cielo aperto perché ricordo che mio nonno aveva costruito la sesta casa di Pineta e già allora mi parlava dei problemi idrogeologici del sottosuolo, quelli che avrebbero incontrato se avessero optato per la variante interrata sotto la vecchia statale e chissà allora cosa sarebbe successo».
Il partito di coloro che approvano la scelta di costruire la variante a cielo aperto è numeroso a Pineta e questo lo hanno implicitamente riconosciuto Durnwalder e Mussner nei rispettivi interventi per l’inaugurazione. (b.c.)
domenica 8 febbraio 2009
PINETA-inizio lavori variante in tunnel e modifica orari della Sasa
COMUNICATO
Martedì 10 febbraio verranno inaugurati i lavori del tratto di variante in galleria alle spalle di Laives e la prima conseguenza sarà una serie di disagi per gli abitanti di Pineta tra i quali le variazioni alla viabilità e ai collegamenti con i mezzi pubblici sia verso Laives che verso Bolzano.
Abbiamo appreso dalla stampa il piano approntato dalla SASA dal quale si evince un peggioramento complessivo del servizio che non riguarderà solo gli abitanti di Pineta.
Non siamo in grado di valutare di primo acchito se sarebbe stato possibile un piano migliore, ma di sicuro alcune perplessità sono difficili da fugare e riguardano in particolare la frequenza delle corse, la sorte degli autobus per gli scolari e le interconnessioni.
Gli interrogativi più inquietanti sono però altri: innanzitutto ci chiediamo infatti cosa facciano i rappresentanti del comune di Laives all’interno del CDA della Sasa se è vero che, come riportato dalla stampa, l’azienda sarebbe stata “informata dei lavori per la variante il 5 febbraio scorso, - e che - ha dovuto attuare in tempi molto brevi alcune modifiche, per garantire agli utenti di poter fruire di un servizio soddisfacente”.
Contemporaneamente sarebbe interessante sapere se all’interno di Sasa qualcuno legga i giornali, perché del problema, forse, dovevano essere informati da lungo tempo.
Giungere in emergenza ad approntare un piano non può che portare ad errori, incongruenze e incomprensioni con l’utenza.
Può darsi che si tratti solo di un’impressione, ma sarebbe stato facile evitarla se si fosse proceduto con un’informazione preventiva e capillare, aprendosi ai suggerimenti dei cittadini organizzando, ad esempio, degli incontri pubblici.
Invece ancora una volta si cala dall’alto una soluzione studiata a tavolino che probabilmente non tiene nel debito conto le reali esigenze di lavoratori, studenti, semplici cittadini, ai quali non è stata data la possibilità di apportare il proprio contributo.
Rifondazione Comunista - Laives
PINETA-inizio lavori variante in tunnel e modifica orari della Sasa
COMUNICATO
Martedì 10 febbraio verranno inaugurati i lavori del tratto di variante in galleria alle spalle di Laives e la prima conseguenza sarà una serie di disagi per gli abitanti di Pineta tra i quali le variazioni alla viabilità e ai collegamenti con i mezzi pubblici sia verso Laives che verso Bolzano.
Abbiamo appreso dalla stampa il piano approntato dalla SASA dal quale si evince un peggioramento complessivo del servizio che non riguarderà solo gli abitanti di Pineta.
Non siamo in grado di valutare di primo acchito se sarebbe stato possibile un piano migliore, ma di sicuro alcune perplessità sono difficili da fugare e riguardano in particolare la frequenza delle corse, la sorte degli autobus per gli scolari e le interconnessioni.
Gli interrogativi più inquietanti sono però altri: innanzitutto ci chiediamo infatti cosa facciano i rappresentanti del comune di Laives all’interno del CDA della Sasa se è vero che, come riportato dalla stampa, l’azienda sarebbe stata “informata dei lavori per la variante il 5 febbraio scorso, - e che - ha dovuto attuare in tempi molto brevi alcune modifiche, per garantire agli utenti di poter fruire di un servizio soddisfacente”.
Contemporaneamente sarebbe interessante sapere se all’interno di Sasa qualcuno legga i giornali, perché del problema, forse, dovevano essere informati da lungo tempo.
Giungere in emergenza ad approntare un piano non può che portare ad errori, incongruenze e incomprensioni con l’utenza.
Può darsi che si tratti solo di un’impressione, ma sarebbe stato facile evitarla se si fosse proceduto con un’informazione preventiva e capillare, aprendosi ai suggerimenti dei cittadini organizzando, ad esempio, degli incontri pubblici.
Invece ancora una volta si cala dall’alto una soluzione studiata a tavolino che probabilmente non tiene nel debito conto le reali esigenze di lavoratori, studenti, semplici cittadini, ai quali non è stata data la possibilità di apportare il proprio contributo.
Rifondazione Comunista - Laives
PINETA: Variante pronta e da scavare Cambiano i percorsi dei bus
Le modifiche annunciate dalla Sasa. Con le scuse nei confronti degli utenti
LAIVES. Il tratto di variante davanti a Pineta è pronto e martedì 10 febbraio alle 11 sarà inaugurato, alla presenza del presidente Durnwalder e dell’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner. Contestualmente si darà anche il via alla perforazione della galleria per il lotto di variante che passerà alle spalle della città. L’apertura del tratto di variante davanti a Pineta ed il contemporaneo inizio degli scavi per il lotto in tunnel sotto la città comporterà, appunto da martedì una sorta di novità.
LA VIABILITÀ. L’accesso all’abitato di Pineta, provenendo da Bolzano, sarà possibile dalla rotatoria di smistamento a nord della frazione e non più proseguendo sul tratto principale. Per proseguire verso Laives sarà quindi necessario tornare sulla rotatoria e prendere la direzione di Laives in quanto, sino a completamento del lotto in galleria, non sarà possibile accedere da Pineta sud verso Laives. Provenendo dalla città sarà invece possibile accedere direttamente a Pineta sud attraverso una bretella provvisoria a senso unico.
LINEE BUS. Con una comunicazione a tutti i residenti, la Sasa annuncia le variazioni dei percorsi: «Questa società, informata dei lavori per la variante il 5 febbraio scorso, ha dovuto attuare in tempi molto brevi alcune modifiche, per garantire agli utenti di poter fruire di un servizio soddisfacente, che potesse rispondere alle loro esigenze. La direzione della Sasa si scusa con gli utenti, chiedendo la loro comprensione». Ecco le modifiche:
Linea 2. Il percorso resterà invariato fino alla rotatoria di Pineta nord, proseguirà per Laives sulla nuova variante, escludendo Pineta. La frequenza passerà dai 12 ai 15 minuti, con l’aumento del tempo di percorrenza che passserà da 42’+42’ a 45’+45’”. Circoleranno 6 autobus con la suddetta frequenza.
Linea 4. Il percorso della linea 4 resterà invariato fino a San Giacomo, proseguirà fino a Pineta con l’inversione alla rotatoria di nuova realizzazione a sud dell’abitato, mantenendo l’attuale frequenza di 15 minuti ed aumentando il tempo di percorrenza da 30’+30’ a 37+38. Circoleranno 5 autobus, quindi uno in più rispetto al passato.
Linea Vadena-Laives-Pineta.
Il bus di linea continuerà a transitare nell’abitato di Pineta. In direzione Laives, dopo aver effettuato la fermata Pineta, ritornerà alla rotatoria nord, proseguendo per Laives sul nuovo percorso».
LE CONSEGUENZE. Seconda la direzione della Sasa vi sarà un aumento del tempo di percorrenza della linea 2 per compensarne i ritardi. Dato che la linea 2 non si fermerà più a Pineta, ci sarà il recupero di un ulteriore tempo di percorrenza. Previsti anche maggiore garanzia di mantenimento della frequenza sulla linea 2, miglioramento della frequenza su San Giacomo, che con l’alternanza delle due linee diventa di 7/8 minuti (attualmente alcune corse delle linee 2 e 4 si sovrappongono a causa della diversa frequenza, 12 e 15 minuti); riduzione della frequenza su Pineta, Laives e Bronzolo che passa dai 12 ai 15 minuti; viene meno il collegamento diretto tra Pineta e Laives, però sono possibili l’interconnessione tra la linea 4 e la linea 2 alla fermata Costa, oppure l’utilizzo della linea Vadena-Laives- Pineta. La linea 4 andrà fino a Pineta e non più fino a San Giacomo; fino alle ore 6 del mattino e dalle ore 20, nonché al sabato pomeriggio e nei giorni festivi, sarà garantito il collegamento diretto tra Pineta e Laives mediante la linea 2».
I LAVORI. Martedì - dopo l’inaugurazione del tratto di variante davanti all’abitato di Pineta, sarà fatta brillare la prima volata di mine e quindi, di fatto, sarà l’inizio dei lavori per il successivo della variante alla statale del Brennero che, in tunnel, passerà sotto la città di Laives. Sarà la galleria più lunga dell’intera variante con i suoi 2.900 metri e arriverà fino alle porte di Bronzolo. Anche sotto il profilo tecnico, si tratterà del lavoro più impegnativo e l’intenzione è quella di scavare il tunnel da entrambi i versanti, in maniera da non passare poi con i mezzi pesanti di cantiere lungo via Kennedy. Per questo nei pressi di Bronzolo è stato predisposto lo spazio per i baraccamenti e si sta completando una strada parallela alla statale 12 sulla quale i camion faranno la spola per trasportare gli inerti provenienti dalla trivellazione, fino alla cava Lunz sopra Bronzolo. A nord invece, i materiali verranno trasportati ad un impianto che si trova presso Bolzano. (e.d.)
PINETA: Variante pronta e da scavare Cambiano i percorsi dei bus
Le modifiche annunciate dalla Sasa. Con le scuse nei confronti degli utenti
LAIVES. Il tratto di variante davanti a Pineta è pronto e martedì 10 febbraio alle 11 sarà inaugurato, alla presenza del presidente Durnwalder e dell’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner. Contestualmente si darà anche il via alla perforazione della galleria per il lotto di variante che passerà alle spalle della città. L’apertura del tratto di variante davanti a Pineta ed il contemporaneo inizio degli scavi per il lotto in tunnel sotto la città comporterà, appunto da martedì una sorta di novità.
LA VIABILITÀ. L’accesso all’abitato di Pineta, provenendo da Bolzano, sarà possibile dalla rotatoria di smistamento a nord della frazione e non più proseguendo sul tratto principale. Per proseguire verso Laives sarà quindi necessario tornare sulla rotatoria e prendere la direzione di Laives in quanto, sino a completamento del lotto in galleria, non sarà possibile accedere da Pineta sud verso Laives. Provenendo dalla città sarà invece possibile accedere direttamente a Pineta sud attraverso una bretella provvisoria a senso unico.
LINEE BUS. Con una comunicazione a tutti i residenti, la Sasa annuncia le variazioni dei percorsi: «Questa società, informata dei lavori per la variante il 5 febbraio scorso, ha dovuto attuare in tempi molto brevi alcune modifiche, per garantire agli utenti di poter fruire di un servizio soddisfacente, che potesse rispondere alle loro esigenze. La direzione della Sasa si scusa con gli utenti, chiedendo la loro comprensione». Ecco le modifiche:
Linea 2. Il percorso resterà invariato fino alla rotatoria di Pineta nord, proseguirà per Laives sulla nuova variante, escludendo Pineta. La frequenza passerà dai 12 ai 15 minuti, con l’aumento del tempo di percorrenza che passserà da 42’+42’ a 45’+45’”. Circoleranno 6 autobus con la suddetta frequenza.
Linea 4. Il percorso della linea 4 resterà invariato fino a San Giacomo, proseguirà fino a Pineta con l’inversione alla rotatoria di nuova realizzazione a sud dell’abitato, mantenendo l’attuale frequenza di 15 minuti ed aumentando il tempo di percorrenza da 30’+30’ a 37+38. Circoleranno 5 autobus, quindi uno in più rispetto al passato.
Linea Vadena-Laives-Pineta.
Il bus di linea continuerà a transitare nell’abitato di Pineta. In direzione Laives, dopo aver effettuato la fermata Pineta, ritornerà alla rotatoria nord, proseguendo per Laives sul nuovo percorso».
LE CONSEGUENZE. Seconda la direzione della Sasa vi sarà un aumento del tempo di percorrenza della linea 2 per compensarne i ritardi. Dato che la linea 2 non si fermerà più a Pineta, ci sarà il recupero di un ulteriore tempo di percorrenza. Previsti anche maggiore garanzia di mantenimento della frequenza sulla linea 2, miglioramento della frequenza su San Giacomo, che con l’alternanza delle due linee diventa di 7/8 minuti (attualmente alcune corse delle linee 2 e 4 si sovrappongono a causa della diversa frequenza, 12 e 15 minuti); riduzione della frequenza su Pineta, Laives e Bronzolo che passa dai 12 ai 15 minuti; viene meno il collegamento diretto tra Pineta e Laives, però sono possibili l’interconnessione tra la linea 4 e la linea 2 alla fermata Costa, oppure l’utilizzo della linea Vadena-Laives- Pineta. La linea 4 andrà fino a Pineta e non più fino a San Giacomo; fino alle ore 6 del mattino e dalle ore 20, nonché al sabato pomeriggio e nei giorni festivi, sarà garantito il collegamento diretto tra Pineta e Laives mediante la linea 2».
I LAVORI. Martedì - dopo l’inaugurazione del tratto di variante davanti all’abitato di Pineta, sarà fatta brillare la prima volata di mine e quindi, di fatto, sarà l’inizio dei lavori per il successivo della variante alla statale del Brennero che, in tunnel, passerà sotto la città di Laives. Sarà la galleria più lunga dell’intera variante con i suoi 2.900 metri e arriverà fino alle porte di Bronzolo. Anche sotto il profilo tecnico, si tratterà del lavoro più impegnativo e l’intenzione è quella di scavare il tunnel da entrambi i versanti, in maniera da non passare poi con i mezzi pesanti di cantiere lungo via Kennedy. Per questo nei pressi di Bronzolo è stato predisposto lo spazio per i baraccamenti e si sta completando una strada parallela alla statale 12 sulla quale i camion faranno la spola per trasportare gli inerti provenienti dalla trivellazione, fino alla cava Lunz sopra Bronzolo. A nord invece, i materiali verranno trasportati ad un impianto che si trova presso Bolzano. (e.d.)
giovedì 5 febbraio 2009
Variante: «battesimo» e perforazione
Martedì 10 cerimonia a Pineta. Apre il tratto davanti alla frazione.
Poi il nuovo lotto
LAIVES. Il tratto di variante davanti a Pineta è pronto e martedì 10 febbraio alle 11 sarà inaugurato, alla presenza del presidente Durnwalder e dell’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner. Contestualmente si darà anche il via alla perforazione della galleria per il lotto di variante che passerà alle spalle della città, fino alla periferia sud facendo brillare la prima volata di mine. Sarà la galleria più lunga dell’intera variante con i suoi 2.900 metri e arriverà fino alle porte di Bronzolo. Anche sotto il profilo tecnico, si tratterà del lavoro più impegnativo e l’intenzione è quella di scavare il tunnel da entrambi i versanti, in maniera da non passare poi con i mezzi pesanti di cantiere lungo via Kennedy. Per questo nei pressi di Bronzolo è stato predisposto lo spazio per i baraccamenti e si sta completando una strada parallela alla statale 12 sulla quale i camion faranno la spola per trasportare gli inerti provenienti dalla trivellazione, fino alla cava Lunz sopra Bronzolo. A nord invece, i materiali verranno trasportati ad un impianto che si trova presso Bolzano. (b.c.)
Variante: «battesimo» e perforazione
Martedì 10 cerimonia a Pineta. Apre il tratto davanti alla frazione.
Poi il nuovo lotto
LAIVES. Il tratto di variante davanti a Pineta è pronto e martedì 10 febbraio alle 11 sarà inaugurato, alla presenza del presidente Durnwalder e dell’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner. Contestualmente si darà anche il via alla perforazione della galleria per il lotto di variante che passerà alle spalle della città, fino alla periferia sud facendo brillare la prima volata di mine. Sarà la galleria più lunga dell’intera variante con i suoi 2.900 metri e arriverà fino alle porte di Bronzolo. Anche sotto il profilo tecnico, si tratterà del lavoro più impegnativo e l’intenzione è quella di scavare il tunnel da entrambi i versanti, in maniera da non passare poi con i mezzi pesanti di cantiere lungo via Kennedy. Per questo nei pressi di Bronzolo è stato predisposto lo spazio per i baraccamenti e si sta completando una strada parallela alla statale 12 sulla quale i camion faranno la spola per trasportare gli inerti provenienti dalla trivellazione, fino alla cava Lunz sopra Bronzolo. A nord invece, i materiali verranno trasportati ad un impianto che si trova presso Bolzano. (b.c.)
«A22, no alla terza corsia»
Seppi nella commissione paritetica: freno ai capitoli di bilancio «etnici»
Voto trasversale di destra tedesca, Svp e Verdi
Contrario anch’io La corsia d’emergenza però va adeguata
BOLZANO. No alla terza corsia dell’A22. Il consiglio provinciale ha trovato una maggioranza trasversale approvando la mozione di Andreas Pöder (Ufs) contro l’allargamento dell’autostrada. L’assessore Thomas Widmann si è detto disponibile ad appoggiarla, purché venisse modificata facendo riferimento solo all’area altoatesina ed eliminando il «no» anche ad un allargamento per periodi limitati. Widmann: «Sono contrario alla terza corsia, ma la corsia di emergenza va adeguata agli standard di sicurezza, anche per essere disponibile in caso di incidenti o di cantieri». Riccardo Dello Sbarba (Verdi): «Dobbiamo ribadire sempre il nostro no, sono preoccupato per le manovre nella società della A22, la Lega in consiglio regionale si è espressa a favore». Hans Heiss (Verdi): «La corsia dinamica è già attivabile tra Trento e Rovereto in caso di emergenza: immagino che sia una prova per estenderla lungo tutto l’asse». Ha votato no Alessandro Urzì (Pdl): «L’A22 è satura. Va studiata una soluzione, tenendosi lontani sia dal “no” ad ogni costo sia dalla predisposizione verso le colate di cemento». Favorevoli alla terza corsia dinamica Maurizio Vezzali (Pdl) ed Elena Artioli (Lega).
Sospesa (come chiesto dall’assessore Tomamsini) la mozione di Dello Sbarba favorevole a un piano per aumentare il numero di alloggi da affittare. Tommasini: ci stiamo lavorando.
Respinta la mozione di Pöder per la soppressione delle rette alle scuole materne. L’assessore Kasslatter Mur: «Chiederemo ai Comuni la soppressione della retta minima, stiamo studiando una armonizzazione delle rette».
Approvata all’unanimità la mozione di Pöder per avviare la discussione in consiglio provinciale sul Lerop, il Piano provinciale di sviluppo e di coordinamento territoriale.
Galvanizzato Donato Seppi (Unitalia) per la propria elezione, con Vezzali, nella commissione paritetica che vedrà il gruppo tedesco rappresentato da Luis Durnwalder e Hans Berger. «La Svp ha calato gli assi», gongola Seppi. Organo tecnico sconosciuto ai più, la commissione paritetica può diventare un ring politico, come spiega Seppi: «Lo Statuto prevede la votazione separata per gruppi linguistici, su richiesta, di capitoli del bilancio. Vi si può ricorrere quando c’è il sospetto di una discriminazione etnica nei provvedimenti. La commissione paritetica dirime il caso, quando quel capitolo non raggiunge la maggioranza di voti di ciascun gruppo. Nella nuova commissione siamo due di minoranza contro due Svp. In caso di controversie, si finisce davanti al Tar». Seppi è il re dell’ostruzionismo, la Svp studia come arginarlo con il regolamento d’aula. Il consigliere avverte «ci divertiremo». (fr.g.)
«A22, no alla terza corsia»
Seppi nella commissione paritetica: freno ai capitoli di bilancio «etnici»
Voto trasversale di destra tedesca, Svp e Verdi
Contrario anch’io La corsia d’emergenza però va adeguata
BOLZANO. No alla terza corsia dell’A22. Il consiglio provinciale ha trovato una maggioranza trasversale approvando la mozione di Andreas Pöder (Ufs) contro l’allargamento dell’autostrada. L’assessore Thomas Widmann si è detto disponibile ad appoggiarla, purché venisse modificata facendo riferimento solo all’area altoatesina ed eliminando il «no» anche ad un allargamento per periodi limitati. Widmann: «Sono contrario alla terza corsia, ma la corsia di emergenza va adeguata agli standard di sicurezza, anche per essere disponibile in caso di incidenti o di cantieri». Riccardo Dello Sbarba (Verdi): «Dobbiamo ribadire sempre il nostro no, sono preoccupato per le manovre nella società della A22, la Lega in consiglio regionale si è espressa a favore». Hans Heiss (Verdi): «La corsia dinamica è già attivabile tra Trento e Rovereto in caso di emergenza: immagino che sia una prova per estenderla lungo tutto l’asse». Ha votato no Alessandro Urzì (Pdl): «L’A22 è satura. Va studiata una soluzione, tenendosi lontani sia dal “no” ad ogni costo sia dalla predisposizione verso le colate di cemento». Favorevoli alla terza corsia dinamica Maurizio Vezzali (Pdl) ed Elena Artioli (Lega).
Sospesa (come chiesto dall’assessore Tomamsini) la mozione di Dello Sbarba favorevole a un piano per aumentare il numero di alloggi da affittare. Tommasini: ci stiamo lavorando.
Respinta la mozione di Pöder per la soppressione delle rette alle scuole materne. L’assessore Kasslatter Mur: «Chiederemo ai Comuni la soppressione della retta minima, stiamo studiando una armonizzazione delle rette».
Approvata all’unanimità la mozione di Pöder per avviare la discussione in consiglio provinciale sul Lerop, il Piano provinciale di sviluppo e di coordinamento territoriale.
Galvanizzato Donato Seppi (Unitalia) per la propria elezione, con Vezzali, nella commissione paritetica che vedrà il gruppo tedesco rappresentato da Luis Durnwalder e Hans Berger. «La Svp ha calato gli assi», gongola Seppi. Organo tecnico sconosciuto ai più, la commissione paritetica può diventare un ring politico, come spiega Seppi: «Lo Statuto prevede la votazione separata per gruppi linguistici, su richiesta, di capitoli del bilancio. Vi si può ricorrere quando c’è il sospetto di una discriminazione etnica nei provvedimenti. La commissione paritetica dirime il caso, quando quel capitolo non raggiunge la maggioranza di voti di ciascun gruppo. Nella nuova commissione siamo due di minoranza contro due Svp. In caso di controversie, si finisce davanti al Tar». Seppi è il re dell’ostruzionismo, la Svp studia come arginarlo con il regolamento d’aula. Il consigliere avverte «ci divertiremo». (fr.g.)
venerdì 30 gennaio 2009
BILANCIO
Pubblichiamo la traccia del nostro intervento in Consiglio comunale
Anche quest’anno sono subito andato a leggermi la relazione del sindaco non tanto perché sia la prima in ordine di impaginazione, ma perché solitamente è la più densa di contenuti politici.
Devo però dire di averla trovata deludente.
È una relazione, intendiamoci, inappuntabile sul piano formale, supportata dai numeri, ma troppo scarna, quasi da contabile. Manca la politica, la progettualità, sono assenti progetti ambiziosi. Vi è come una presa d’atto della realtà di un bilancio povero, troppo condizionato dall’incidenza delle spese ordinarie e dalla mancanza di fondi in grado di supportare dei progetti e della necessità quindi di andare a battere cassa in provincia il che pone l’amministrazione inevitabilmente in una posizione di subalternità.
Ed ecco allora la puntuale e fredda esposizione dei dati, la loro analisi, la rivendicazione del lavoro fatto a stretto contatto degli uffici per ridurre gli sprechi, ma si tratta di una pura operazione contabile, di facciata, che non inverte sostanzialmente la situazione economica del comune e che ha come conseguenza una sorta di distacco dai problemi più urgenti.
Quello che viene a mancare è la passione politica che nel sindaco abbiamo conosciuto in altri tempi.
Certo vi è la consapevolezza che non sia possibile un aggravio del bilancio delle famiglie, ma è vissuto come una maledizione che ostacola il libero dispiegarsi della progettualità della maggioranza che quindi resta inintellegibile, in secondo piano.
È dunque lo scoramento la cifra che domina tutte le relazioni ed è tale da oscurare il problema centrale per la popolazione di Laives tanto che non trova spazio, nemmeno il minimo accenno, quasi si volesse esorcizzarlo.
Eppure il carovita, la difficoltà di arrivare a fine mese per una popolazione con redditi medio bassi, dovrebbe essere “il problema” per un’amministrazione che, nonostante i mutamenti occorsi, continua a definirsi di centrosinistra.
Si tratta di una situazione comprensibile, quasi oggettiva. I dati parlano chiaro e non sono contestabili, ma c’è un ma, un’obiezione che non si può trascurare.
La coscienza della rigidità dei bilanci è pregressa, veniva denunciata ancora all’inizio del mandato amministrativo e faceva addirittura capolino nei programmi elettorali e dunque non si può andare avanti con lamentele e piagnistei più o meno giustificati, più o meno condivisibili.
A questa amministrazione si chiedeva altro rispetto alle lamentazioni sulla mancanza di fondi.
Cosa si è fatto finora per modificare questa situazione? Quali interventi si sono approntati?
La risposta è che si è continuato a far affidamento su mamma provincia che in un modo o nell’altro avrebbe tirato fuori le castagne dal fuoco (naturalmente in cambio –aggiungo io- della rinuncia alla propria autonomia e dignità di amministrazione comunale)
Il lavoro di attenta analisi delle spese al fine di ridurle e razionalizzarle, lo ripetiamo, a noi sembra una pura operazione di facciata che non affronta il cuore del problema.
Appare più come un mettere le mani avanti per ciò che non si riesce a portare a compimento.
Da tempo insistiamo che oltre a mendicare risorse dalla provincia occorra un piano pluriennale di risparmio che nel contingente può risolversi anche in un aumento delle spese, ma che nel medio periodo possa portare ad un abbattimento delle stesse.
Invece troppo poco è stato intrapreso e si è sorvolato colpevolmente su suggerimenti che venivano dalle opposizioni.
Si continua invece con spese a volte dal vago sapore clientelare, investendo in opere e strutture senza porsi in anticipo il problema dei costi di gestione, la loro reale corrispondenza alle esigenze della comunità per poi essere costretti a rincorrere soluzioni che condizionano l’utilizzo stesso di quelle strutture.
(Black box, birillometro, teatro di S. Giacomo, nuova zona sportiva, ma anche lo stesso municipio).
Ciò che manca è il riferimento sicuro ad una scala di priorità a cui attenersi senza lasciarsi imporre dall’esterno strutture di cui il comune non ha bisogno, oppure ideati per una sorta di ambizione che porta a progettare strutture sovradimensionate per le esigenze dei nostri concittadini.
Certo nella relazione del primo cittadino vi è il riferimento ad alcune importanti capitoli di spesa inerenti il sostegno ai cittadini bisognosi, all’aumento della quota dei servizi domiciliari, ma rimaniamo nella pura continuità amministrativa e nell’ambito di una concezione residuale di welfare con l’attenzione solo a determinati soggetti, alle famiglie numerose, ai poveri….
Non si coglie cioè il segnale della gravità e dell’ampiezza della crisi che, tra l’altro, non ha ancora dispiegato tutti i suoi effetti e che proprio oggi ha portato all’annuncio che 750 posti alla Roechling Automotive sono in pericolo.
La decisione di non ricorrere ad ulteriori mutui, a non rinnovare quelli in scadenza, farà certamente quadrare il bilancio, ma pone Laives nelle condizione di non possedere strumenti per affrontare le emergenze sociali.
Insomma a noi pare che dalle parole del sindaco non emerga un piano e delle priorità che rendano immediatamente intellegibile come si intenda affrontare quest’ultimo scorcio di mandato amministrativo e naturalmente condiziona il nostro voto.
Ma veniamo ora alle singole relazioni
Urbanistica
Il vicesindaco Forti ci dice che questo sarà l’anno del Puc e che molte delle risorse saranno impiegate per preparare l’estensione di questo importante strumento.
Bene. Siamo infatti in colpevole ritardo tanto da mettere in dubbio che si possa giungere alla sua approvazione entro il mandato amministrativo.
Ma la cosa che più ci pare criticabile è il metodo che disattende le promesse di un coinvolgimento della popolazione. Eppure sarebbe bastato guardare al vicino comune di Ora e prendere esempio di come si possa coinvolgere i cittadini.
Secondariamente molte decisioni sono già state prese e certamente non si intende derogare, tanto che, a nostro avviso, si può parlare di un Puc in cui le decisioni strategiche sono già determinate. (Parcheggi, piazza, viabilità, zona sportiva Engl Ossanna,…)
Non ritornerò poi sulle considerazione già espresse sull’uso programmatico della convenzione urbanistica che per noi resta uno strumento per eludere qualsiasi altra determinazione.
Molti poi degli impegni sono solo sulla carta e difficilmente troveranno attuazione per l’opposizione di parti importanti della maggioranza (nucleo centrale di Laives) o perché non vi è copertura finanziaria.
Rimaniamo dunque nel campo delle buone intenzioni.
Sociale.
La relazione appare ponderosa, ma ad una lettura attenta non vi sono novità. Vi è una continuità con il passato, ma non si coglie l’aggravarsi della crisi economica e non si interviene con strumenti o iniziative nuove. Tutto il ragionamento si basa sul trinomio famiglia, poveri, solidarietà ed è forse proprio questa impostazione che non permette di vedere nella sua giusta ampiezza e veridicità la crisi che stiamo attraversando e quindi di individuare gli strumenti più idonei.
Famiglia – si interviene solo sulle famiglie numerose –
Poveri - ci si fa sponsor del banco alimentare
Solidarietà- volontariato
Non si riesce a intervenire con provvedimenti strutturali, duraturi
Cultura e giovani
Abbiamo già avuto modo di dire che l’assessore da una parte dice di non essere a conoscenza di quello che è stato fatto il che ci interroga sul funzionamento della maggioranza.
Dall’altra si pone in continuità con l’operato del suo predecessore quando è evidente che necessitava una cesura.
Questi aspetti condizionano la relazione e il nostro giudizio. Da una parte si rimane ancora troppo nel vago sulle scelte strategiche da operare in questo campo e dall’altra non vi è nessuna nuova proposta nell’elenco delle iniziative previste.
Un ultima considerazione riguarda poi la partecipazione che dev’essere proprio una patata bollente perché appena ve n’è la possibilità viene scaricata su qualcun altro.
Lavori pubblici
Quest’anno non dedicherò molto spazio alla relazione dell’assessore Gerolimon. D’altra parte con i pochi soldi a disposizione devo dire che è riuscito a produrre una relazione ponderosa. Interessante è l’impegno a indire gare con il metodo qualità prezzo il che vuol dire che si inizia a far tesoro delle esperienze negative sin qui avute.
Per il resto si evince che non si sa dove andare a sbattere la testa per realizzare le opere in programma in quanto i finanziamenti non sono ancora sicuri.
Assessorato alle attività economiche.
Credo che sarebbe più giusto ridenominarlo assessore dei commercianti lasciando alla categoria giudicare la bontà del suo operato.
Da parte mia trovo vergognoso che dopo i ripetuti impegni presi non abbia trovato la decenza di inserire una riga sul problema carovita.
Un altro appunto, che non riguarda nello specifico solamente l’assessore Ceschini riguarda l’impegno alla copertura dello stadio del ghiaccio.
Questa struttura negli anni è stata sempre oggetto di critiche da più parti e io oggi mi chiedo se sia una priorità o se sarebbe meglio stanziare quei soldi per la scuola di Pineta, o per il secondo lotto di S. Giacomo o per altre opere ed iniziative che sicuramente sono più necessarie.
E qui torniamo al discorso delle priorità: il bilancio sembra più rispondere alle richieste dei vari assessorati o gruppi che fanno parte della maggioranza che a una visione compessiva di costruzione di un bilancio economicamente e socialmente compatibile.
Riqualificazione urbana
Qui la critica è soprattutto alla riqualificazione di S. Giacomo. Il primo lotto non è ancora partito e il secondo lotto non si sa se vedrà mai la luce.
Intanto i transiti superflui sono all’ordine del giorno e non si può ignorare che così facendo sarà sempre più difficile ottenere i risultati che ci si prefiggeva essendo quasi impossibile modificare abitudini consolidate in mancanza di eventi straordinari quale poteva essere l’apertura del tunnel.
Nulla si dice poi sulla piazza di Laives.
Dichiarazione di voto
Ho già avuto modo di complimentarmi con il sindaco per la sua replica di ieri sera per il tono dialogante e perché vi ho ritrovato in parte ciò che mancava nella sua relazione.
Non mi ha però convinto: innanzitutto perché a me pare che la richiesta da parte di tutte le opposizioni fosse quella di individuare delle priorità e su quella base giungere ad una discriminazione nelle spese, negli investimenti.
Questo non c’è stato, ma anzi le opere citate come preminenti sono quelle su cui abbiamo espresso i nostri maggiori dubbi (Galizia – II lotto municipio, ...), né nella replica vi è stato un ravvedimento sul metodo con cui si vuole affrontare l’iter progettuale delle stesse.
Eppure, per fare un esempio su come si possa affrontare in maniera partecipata l’elaborazione del Puc, basterebbe guardare al comune di Ora in cui un processo partecipato sta giungendo a compimento. ....e si tratta di un comune governato più o meno dalle stesse forze presenti in giunta a Laives.
Non vi è inoltre la volontà, o forse la possibilità, di rinunciare ad investimenti che sicuramente non sono “Lebenswichtig” ma che invece rispondono alla logica del “do ut des”.
Questi i principali motivi che ci inducono ad un voto negativo.
BILANCIO
Pubblichiamo la traccia del nostro intervento in Consiglio comunale
Anche quest’anno sono subito andato a leggermi la relazione del sindaco non tanto perché sia la prima in ordine di impaginazione, ma perché solitamente è la più densa di contenuti politici.
Devo però dire di averla trovata deludente.
È una relazione, intendiamoci, inappuntabile sul piano formale, supportata dai numeri, ma troppo scarna, quasi da contabile. Manca la politica, la progettualità, sono assenti progetti ambiziosi. Vi è come una presa d’atto della realtà di un bilancio povero, troppo condizionato dall’incidenza delle spese ordinarie e dalla mancanza di fondi in grado di supportare dei progetti e della necessità quindi di andare a battere cassa in provincia il che pone l’amministrazione inevitabilmente in una posizione di subalternità.
Ed ecco allora la puntuale e fredda esposizione dei dati, la loro analisi, la rivendicazione del lavoro fatto a stretto contatto degli uffici per ridurre gli sprechi, ma si tratta di una pura operazione contabile, di facciata, che non inverte sostanzialmente la situazione economica del comune e che ha come conseguenza una sorta di distacco dai problemi più urgenti.
Quello che viene a mancare è la passione politica che nel sindaco abbiamo conosciuto in altri tempi.
Certo vi è la consapevolezza che non sia possibile un aggravio del bilancio delle famiglie, ma è vissuto come una maledizione che ostacola il libero dispiegarsi della progettualità della maggioranza che quindi resta inintellegibile, in secondo piano.
È dunque lo scoramento la cifra che domina tutte le relazioni ed è tale da oscurare il problema centrale per la popolazione di Laives tanto che non trova spazio, nemmeno il minimo accenno, quasi si volesse esorcizzarlo.
Eppure il carovita, la difficoltà di arrivare a fine mese per una popolazione con redditi medio bassi, dovrebbe essere “il problema” per un’amministrazione che, nonostante i mutamenti occorsi, continua a definirsi di centrosinistra.
Si tratta di una situazione comprensibile, quasi oggettiva. I dati parlano chiaro e non sono contestabili, ma c’è un ma, un’obiezione che non si può trascurare.
La coscienza della rigidità dei bilanci è pregressa, veniva denunciata ancora all’inizio del mandato amministrativo e faceva addirittura capolino nei programmi elettorali e dunque non si può andare avanti con lamentele e piagnistei più o meno giustificati, più o meno condivisibili.
A questa amministrazione si chiedeva altro rispetto alle lamentazioni sulla mancanza di fondi.
Cosa si è fatto finora per modificare questa situazione? Quali interventi si sono approntati?
La risposta è che si è continuato a far affidamento su mamma provincia che in un modo o nell’altro avrebbe tirato fuori le castagne dal fuoco (naturalmente in cambio –aggiungo io- della rinuncia alla propria autonomia e dignità di amministrazione comunale)
Il lavoro di attenta analisi delle spese al fine di ridurle e razionalizzarle, lo ripetiamo, a noi sembra una pura operazione di facciata che non affronta il cuore del problema.
Appare più come un mettere le mani avanti per ciò che non si riesce a portare a compimento.
Da tempo insistiamo che oltre a mendicare risorse dalla provincia occorra un piano pluriennale di risparmio che nel contingente può risolversi anche in un aumento delle spese, ma che nel medio periodo possa portare ad un abbattimento delle stesse.
Invece troppo poco è stato intrapreso e si è sorvolato colpevolmente su suggerimenti che venivano dalle opposizioni.
Si continua invece con spese a volte dal vago sapore clientelare, investendo in opere e strutture senza porsi in anticipo il problema dei costi di gestione, la loro reale corrispondenza alle esigenze della comunità per poi essere costretti a rincorrere soluzioni che condizionano l’utilizzo stesso di quelle strutture.
(Black box, birillometro, teatro di S. Giacomo, nuova zona sportiva, ma anche lo stesso municipio).
Ciò che manca è il riferimento sicuro ad una scala di priorità a cui attenersi senza lasciarsi imporre dall’esterno strutture di cui il comune non ha bisogno, oppure ideati per una sorta di ambizione che porta a progettare strutture sovradimensionate per le esigenze dei nostri concittadini.
Certo nella relazione del primo cittadino vi è il riferimento ad alcune importanti capitoli di spesa inerenti il sostegno ai cittadini bisognosi, all’aumento della quota dei servizi domiciliari, ma rimaniamo nella pura continuità amministrativa e nell’ambito di una concezione residuale di welfare con l’attenzione solo a determinati soggetti, alle famiglie numerose, ai poveri….
Non si coglie cioè il segnale della gravità e dell’ampiezza della crisi che, tra l’altro, non ha ancora dispiegato tutti i suoi effetti e che proprio oggi ha portato all’annuncio che 750 posti alla Roechling Automotive sono in pericolo.
La decisione di non ricorrere ad ulteriori mutui, a non rinnovare quelli in scadenza, farà certamente quadrare il bilancio, ma pone Laives nelle condizione di non possedere strumenti per affrontare le emergenze sociali.
Insomma a noi pare che dalle parole del sindaco non emerga un piano e delle priorità che rendano immediatamente intellegibile come si intenda affrontare quest’ultimo scorcio di mandato amministrativo e naturalmente condiziona il nostro voto.
Ma veniamo ora alle singole relazioni
Urbanistica
Il vicesindaco Forti ci dice che questo sarà l’anno del Puc e che molte delle risorse saranno impiegate per preparare l’estensione di questo importante strumento.
Bene. Siamo infatti in colpevole ritardo tanto da mettere in dubbio che si possa giungere alla sua approvazione entro il mandato amministrativo.
Ma la cosa che più ci pare criticabile è il metodo che disattende le promesse di un coinvolgimento della popolazione. Eppure sarebbe bastato guardare al vicino comune di Ora e prendere esempio di come si possa coinvolgere i cittadini.
Secondariamente molte decisioni sono già state prese e certamente non si intende derogare, tanto che, a nostro avviso, si può parlare di un Puc in cui le decisioni strategiche sono già determinate. (Parcheggi, piazza, viabilità, zona sportiva Engl Ossanna,…)
Non ritornerò poi sulle considerazione già espresse sull’uso programmatico della convenzione urbanistica che per noi resta uno strumento per eludere qualsiasi altra determinazione.
Molti poi degli impegni sono solo sulla carta e difficilmente troveranno attuazione per l’opposizione di parti importanti della maggioranza (nucleo centrale di Laives) o perché non vi è copertura finanziaria.
Rimaniamo dunque nel campo delle buone intenzioni.
Sociale.
La relazione appare ponderosa, ma ad una lettura attenta non vi sono novità. Vi è una continuità con il passato, ma non si coglie l’aggravarsi della crisi economica e non si interviene con strumenti o iniziative nuove. Tutto il ragionamento si basa sul trinomio famiglia, poveri, solidarietà ed è forse proprio questa impostazione che non permette di vedere nella sua giusta ampiezza e veridicità la crisi che stiamo attraversando e quindi di individuare gli strumenti più idonei.
Famiglia – si interviene solo sulle famiglie numerose –
Poveri - ci si fa sponsor del banco alimentare
Solidarietà- volontariato
Non si riesce a intervenire con provvedimenti strutturali, duraturi
Cultura e giovani
Abbiamo già avuto modo di dire che l’assessore da una parte dice di non essere a conoscenza di quello che è stato fatto il che ci interroga sul funzionamento della maggioranza.
Dall’altra si pone in continuità con l’operato del suo predecessore quando è evidente che necessitava una cesura.
Questi aspetti condizionano la relazione e il nostro giudizio. Da una parte si rimane ancora troppo nel vago sulle scelte strategiche da operare in questo campo e dall’altra non vi è nessuna nuova proposta nell’elenco delle iniziative previste.
Un ultima considerazione riguarda poi la partecipazione che dev’essere proprio una patata bollente perché appena ve n’è la possibilità viene scaricata su qualcun altro.
Lavori pubblici
Quest’anno non dedicherò molto spazio alla relazione dell’assessore Gerolimon. D’altra parte con i pochi soldi a disposizione devo dire che è riuscito a produrre una relazione ponderosa. Interessante è l’impegno a indire gare con il metodo qualità prezzo il che vuol dire che si inizia a far tesoro delle esperienze negative sin qui avute.
Per il resto si evince che non si sa dove andare a sbattere la testa per realizzare le opere in programma in quanto i finanziamenti non sono ancora sicuri.
Assessorato alle attività economiche.
Credo che sarebbe più giusto ridenominarlo assessore dei commercianti lasciando alla categoria giudicare la bontà del suo operato.
Da parte mia trovo vergognoso che dopo i ripetuti impegni presi non abbia trovato la decenza di inserire una riga sul problema carovita.
Un altro appunto, che non riguarda nello specifico solamente l’assessore Ceschini riguarda l’impegno alla copertura dello stadio del ghiaccio.
Questa struttura negli anni è stata sempre oggetto di critiche da più parti e io oggi mi chiedo se sia una priorità o se sarebbe meglio stanziare quei soldi per la scuola di Pineta, o per il secondo lotto di S. Giacomo o per altre opere ed iniziative che sicuramente sono più necessarie.
E qui torniamo al discorso delle priorità: il bilancio sembra più rispondere alle richieste dei vari assessorati o gruppi che fanno parte della maggioranza che a una visione compessiva di costruzione di un bilancio economicamente e socialmente compatibile.
Riqualificazione urbana
Qui la critica è soprattutto alla riqualificazione di S. Giacomo. Il primo lotto non è ancora partito e il secondo lotto non si sa se vedrà mai la luce.
Intanto i transiti superflui sono all’ordine del giorno e non si può ignorare che così facendo sarà sempre più difficile ottenere i risultati che ci si prefiggeva essendo quasi impossibile modificare abitudini consolidate in mancanza di eventi straordinari quale poteva essere l’apertura del tunnel.
Nulla si dice poi sulla piazza di Laives.
Dichiarazione di voto
Ho già avuto modo di complimentarmi con il sindaco per la sua replica di ieri sera per il tono dialogante e perché vi ho ritrovato in parte ciò che mancava nella sua relazione.
Non mi ha però convinto: innanzitutto perché a me pare che la richiesta da parte di tutte le opposizioni fosse quella di individuare delle priorità e su quella base giungere ad una discriminazione nelle spese, negli investimenti.
Questo non c’è stato, ma anzi le opere citate come preminenti sono quelle su cui abbiamo espresso i nostri maggiori dubbi (Galizia – II lotto municipio, ...), né nella replica vi è stato un ravvedimento sul metodo con cui si vuole affrontare l’iter progettuale delle stesse.
Eppure, per fare un esempio su come si possa affrontare in maniera partecipata l’elaborazione del Puc, basterebbe guardare al comune di Ora in cui un processo partecipato sta giungendo a compimento. ....e si tratta di un comune governato più o meno dalle stesse forze presenti in giunta a Laives.
Non vi è inoltre la volontà, o forse la possibilità, di rinunciare ad investimenti che sicuramente non sono “Lebenswichtig” ma che invece rispondono alla logica del “do ut des”.
Questi i principali motivi che ci inducono ad un voto negativo.