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mercoledì 11 febbraio 2009

Pineta, nastro tagliato. Poi le prime auto

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 11 FEBBRAIO 2009



di Bruno Canali



Via libera ai transiti dopo l’inaugurazione Mussner: «Ora il recupero della vivibilità»



Durnwalder: preziosa la collaborazione data dagli abitanti Prima volata di mine del lotto successivo



LAIVES. Grande festa, ieri mattina a Pineta, per salutare un nuovo passo avanti nel progetto di completamento della variante alla statale 12. Luis Durnwalder e l’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, hanno tagliato il nastro inaugurale prima del via ai transiti sulla bretella a cielo aperto - un chilometro circa - che toglie il traffico da Pineta, recuperando contemporaneamente un ettaro di terreno tra variante e statale, buono per un parco pubblico. Poi è stata fatta brillare la prima volata di mine per la costruzione del nuovo tunnel alle spalle di Laives.

È stato l’assessore Mussner a ricordare il grave disagio subito fin qui dall’abitato «a ridosso del quale passano fino a 25 mila macchine durante il giorno. In questo senso, Laives è seconda solo ad Appiano e quindi era più che giusta la decisione che abbiamo preso, di costruire la variante». L’assessore Mussner ha spiegato con soddisfazione che quest’anno la Provincia ha stanziato maggiori fondi per il settore di sua competenza, soldi che si tradurranno in strutture a favore della collettività. «Debbo anche ringraziare il sindaco e l’amministrazione comunale di Laives - ha aggiunto Mussner - che hanno scelto un buon progetto e hanno fin dal principio collaborato con noi per la sua realizzazione, altrimenti oggi non saremmo qui ad inaugurare l’opera. Grazie anche alla gente, che ha seguito con attenzione ogni passo del progetto, una cosa che non succede dappertutto».

Le parole di Mussner sono state raccolte anche da Durnwalder che ha sottolineato proprio la buona collaborazione che c’è stata fra tutti per arrivare alla soluzione migliore: «Non c’è mai stata un’opposizione all’iniziativa - ha ricordato Durnwalder - ma sempre collaborazione da parte di tutti e questo ha fatto in modo che non si perdesse tempo. Voi - ha detto rivolto ai presenti - siete riusciti a convincerci a spostare la strada senza fermare l’iter progettuale e abbiamo sempre dialogato per trovare la migliore soluzione. Adesso non vogliamo perdere neanche un minuto», ha concluso il presidente della giunta provinciale annunciando che di lì a poco avrebbe fatto brillare la prima volata di mine per la costruzione del nuovo tunnel alle spalle di Laives.

Il sindaco Giovanni Polonioli ha pure manifestato soddisfazione, illustrando brevemente quello che si farà con l’area rimasta libera fra le due strade e ha anche annunciato che il 20 di questo mese verrà inaugurata la nuova stazione ferroviaria.

All’ingegner Pagani, responsabile di progetto, come sempre durante questi incontri pubblici, il compito di illustrare gli aspetti tecnici dell’intervento e di quelli che verranno fatti nei prossimi mesi. La variante davanti a Pineta è costata in tutto poco più di 17 milioni di euro e i lavori erano iniziati il 15 luglio del 2007. Adesso si parte con la galleria di Laives.







«Adesso aspettiamo il verde»



Lo spazio attrezzato è previsto al posto del cantiere



I RESIDENTI La soddisfazione mista ai desideri




LAIVES. Ieri mattina a Pineta è stata anche la festa di tutti coloro che hanno creduto nel progetto di variante a cielo aperto (comitato civico in testa) e hanno battagliato a lungo (lo ha ricordato anche Durnwalder) per imporlo rispetto a quello iniziale, che prevedeva invece la variante interrata sotto l’attuale statale. Tutto questo “popolo” si è dato appuntamento presso il tendone montato nel cantiere di fronte a Pineta.

Paolo Margoni è stato uno di questi e sorride soddisfatto. «Direi che la nuova variante sia proprio al soluzione migliore per noi di Pineta e rispetto al progetto interrato offre migliori soluzioni, prima fra tutte l’eliminazione dei passaggi di mezzi provenienti da sud, cosa che invece non avrebbe garantito il tombone interrato, a causa del quale non si sarebbe potuto realizzare il rondello sud di collegamento. Piuttosto, in questa prima fase abbiamo problemi con i collegamenti e le fermate della Sasa; speriamo siano solo transitori».

Carlo Conci gli fa eco: «Certo che adesso va molto meglio e Pineta entra in una fase nuova e più vivibile per noi residenti. Almeno non ci avvelenano più con i gas di scarico di migliaia di mezzi in transito ogni giorno. Qualche pensiero se lo fanno invece coloro che hanno attività commerciali qui. Ma credo che, come succede per le pizzerie, se si offre un buon prodotto, i clienti arrivano comunque».

Le donne a loro volta gettano già il cuore oltre l’ostacolo e guardano a come sarà l’abitato quando avrà anche il polmone verde attrezzato tra vecchia statale e nuova variante. Carla Decristian spiega: «Sono molto contenta del traguardo raggiunto ed attendo di vedere anche come sarà lo spazio verde attrezzato che ci hanno promesso nell’area oggi occupata dal cantiere tra le due strade. Senza dubbio comunque, se faranno quello che ci hanno spiegato, allora veramente sarà una grande cosa per noi di Pineta».

Eleonora Perotti attende il completamento del progetto «Proprio per poter dare un giudizio definitivo. Però già adesso si vede che la soluzione adottata è la migliore e per quel che riguarda il parco futuro, sarà prezioso soprattutto per i nostri bambini e per gli anziani. Io ero a favore della variante a cielo aperto perché ricordo che mio nonno aveva costruito la sesta casa di Pineta e già allora mi parlava dei problemi idrogeologici del sottosuolo, quelli che avrebbero incontrato se avessero optato per la variante interrata sotto la vecchia statale e chissà allora cosa sarebbe successo».

Il partito di coloro che approvano la scelta di costruire la variante a cielo aperto è numeroso a Pineta e questo lo hanno implicitamente riconosciuto Durnwalder e Mussner nei rispettivi interventi per l’inaugurazione. (b.c.)

Pineta, nastro tagliato. Poi le prime auto

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 11 FEBBRAIO 2009



di Bruno Canali



Via libera ai transiti dopo l’inaugurazione Mussner: «Ora il recupero della vivibilità»



Durnwalder: preziosa la collaborazione data dagli abitanti Prima volata di mine del lotto successivo



LAIVES. Grande festa, ieri mattina a Pineta, per salutare un nuovo passo avanti nel progetto di completamento della variante alla statale 12. Luis Durnwalder e l’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, hanno tagliato il nastro inaugurale prima del via ai transiti sulla bretella a cielo aperto - un chilometro circa - che toglie il traffico da Pineta, recuperando contemporaneamente un ettaro di terreno tra variante e statale, buono per un parco pubblico. Poi è stata fatta brillare la prima volata di mine per la costruzione del nuovo tunnel alle spalle di Laives.

È stato l’assessore Mussner a ricordare il grave disagio subito fin qui dall’abitato «a ridosso del quale passano fino a 25 mila macchine durante il giorno. In questo senso, Laives è seconda solo ad Appiano e quindi era più che giusta la decisione che abbiamo preso, di costruire la variante». L’assessore Mussner ha spiegato con soddisfazione che quest’anno la Provincia ha stanziato maggiori fondi per il settore di sua competenza, soldi che si tradurranno in strutture a favore della collettività. «Debbo anche ringraziare il sindaco e l’amministrazione comunale di Laives - ha aggiunto Mussner - che hanno scelto un buon progetto e hanno fin dal principio collaborato con noi per la sua realizzazione, altrimenti oggi non saremmo qui ad inaugurare l’opera. Grazie anche alla gente, che ha seguito con attenzione ogni passo del progetto, una cosa che non succede dappertutto».

Le parole di Mussner sono state raccolte anche da Durnwalder che ha sottolineato proprio la buona collaborazione che c’è stata fra tutti per arrivare alla soluzione migliore: «Non c’è mai stata un’opposizione all’iniziativa - ha ricordato Durnwalder - ma sempre collaborazione da parte di tutti e questo ha fatto in modo che non si perdesse tempo. Voi - ha detto rivolto ai presenti - siete riusciti a convincerci a spostare la strada senza fermare l’iter progettuale e abbiamo sempre dialogato per trovare la migliore soluzione. Adesso non vogliamo perdere neanche un minuto», ha concluso il presidente della giunta provinciale annunciando che di lì a poco avrebbe fatto brillare la prima volata di mine per la costruzione del nuovo tunnel alle spalle di Laives.

Il sindaco Giovanni Polonioli ha pure manifestato soddisfazione, illustrando brevemente quello che si farà con l’area rimasta libera fra le due strade e ha anche annunciato che il 20 di questo mese verrà inaugurata la nuova stazione ferroviaria.

All’ingegner Pagani, responsabile di progetto, come sempre durante questi incontri pubblici, il compito di illustrare gli aspetti tecnici dell’intervento e di quelli che verranno fatti nei prossimi mesi. La variante davanti a Pineta è costata in tutto poco più di 17 milioni di euro e i lavori erano iniziati il 15 luglio del 2007. Adesso si parte con la galleria di Laives.







«Adesso aspettiamo il verde»



Lo spazio attrezzato è previsto al posto del cantiere



I RESIDENTI La soddisfazione mista ai desideri




LAIVES. Ieri mattina a Pineta è stata anche la festa di tutti coloro che hanno creduto nel progetto di variante a cielo aperto (comitato civico in testa) e hanno battagliato a lungo (lo ha ricordato anche Durnwalder) per imporlo rispetto a quello iniziale, che prevedeva invece la variante interrata sotto l’attuale statale. Tutto questo “popolo” si è dato appuntamento presso il tendone montato nel cantiere di fronte a Pineta.

Paolo Margoni è stato uno di questi e sorride soddisfatto. «Direi che la nuova variante sia proprio al soluzione migliore per noi di Pineta e rispetto al progetto interrato offre migliori soluzioni, prima fra tutte l’eliminazione dei passaggi di mezzi provenienti da sud, cosa che invece non avrebbe garantito il tombone interrato, a causa del quale non si sarebbe potuto realizzare il rondello sud di collegamento. Piuttosto, in questa prima fase abbiamo problemi con i collegamenti e le fermate della Sasa; speriamo siano solo transitori».

Carlo Conci gli fa eco: «Certo che adesso va molto meglio e Pineta entra in una fase nuova e più vivibile per noi residenti. Almeno non ci avvelenano più con i gas di scarico di migliaia di mezzi in transito ogni giorno. Qualche pensiero se lo fanno invece coloro che hanno attività commerciali qui. Ma credo che, come succede per le pizzerie, se si offre un buon prodotto, i clienti arrivano comunque».

Le donne a loro volta gettano già il cuore oltre l’ostacolo e guardano a come sarà l’abitato quando avrà anche il polmone verde attrezzato tra vecchia statale e nuova variante. Carla Decristian spiega: «Sono molto contenta del traguardo raggiunto ed attendo di vedere anche come sarà lo spazio verde attrezzato che ci hanno promesso nell’area oggi occupata dal cantiere tra le due strade. Senza dubbio comunque, se faranno quello che ci hanno spiegato, allora veramente sarà una grande cosa per noi di Pineta».

Eleonora Perotti attende il completamento del progetto «Proprio per poter dare un giudizio definitivo. Però già adesso si vede che la soluzione adottata è la migliore e per quel che riguarda il parco futuro, sarà prezioso soprattutto per i nostri bambini e per gli anziani. Io ero a favore della variante a cielo aperto perché ricordo che mio nonno aveva costruito la sesta casa di Pineta e già allora mi parlava dei problemi idrogeologici del sottosuolo, quelli che avrebbero incontrato se avessero optato per la variante interrata sotto la vecchia statale e chissà allora cosa sarebbe successo».

Il partito di coloro che approvano la scelta di costruire la variante a cielo aperto è numeroso a Pineta e questo lo hanno implicitamente riconosciuto Durnwalder e Mussner nei rispettivi interventi per l’inaugurazione. (b.c.)

domenica 8 febbraio 2009

PINETA-inizio lavori variante in tunnel e modifica orari della Sasa


                                      


                          COMUNICATO





Martedì 10 febbraio verranno inaugurati i lavori del tratto di variante in galleria alle spalle di Laives e la prima conseguenza sarà una serie di disagi per gli abitanti di Pineta tra i quali le variazioni alla viabilità e ai collegamenti con i mezzi pubblici sia verso Laives che verso Bolzano.





Abbiamo appreso dalla stampa il piano approntato dalla SASA dal quale si evince un peggioramento complessivo del servizio che non riguarderà solo gli abitanti di Pineta.





Non siamo in grado di valutare di primo acchito se sarebbe stato possibile un piano migliore, ma di sicuro alcune perplessità sono difficili da fugare e riguardano in particolare la frequenza delle corse, la sorte degli autobus per gli scolari e le interconnessioni.





Gli interrogativi più inquietanti sono però altri: innanzitutto ci chiediamo infatti cosa facciano i rappresentanti del comune di Laives all’interno del CDA della Sasa se è vero che, come riportato dalla stampa, l’azienda sarebbe stata “informata dei lavori per la variante il 5 febbraio scorso, - e che - ha dovuto attuare in tempi molto brevi alcune modifiche, per garantire agli utenti di poter fruire di un servizio soddisfacente”.





Contemporaneamente sarebbe interessante sapere se all’interno di Sasa qualcuno legga i giornali, perché del problema, forse, dovevano essere informati da lungo tempo.


Giungere in emergenza ad approntare un piano non può che portare ad errori, incongruenze e incomprensioni con l’utenza.





Può darsi che si tratti solo di un’impressione, ma sarebbe stato facile evitarla se si fosse proceduto con un’informazione preventiva e capillare, aprendosi ai suggerimenti dei cittadini organizzando, ad esempio, degli incontri pubblici.





Invece  ancora una volta si cala dall’alto una soluzione studiata a tavolino che probabilmente non tiene nel debito conto le reali esigenze di lavoratori, studenti, semplici cittadini, ai quali non è stata data la possibilità di apportare il proprio contributo.


 


Rifondazione Comunista - Laives


 

PINETA-inizio lavori variante in tunnel e modifica orari della Sasa


                                      


                          COMUNICATO





Martedì 10 febbraio verranno inaugurati i lavori del tratto di variante in galleria alle spalle di Laives e la prima conseguenza sarà una serie di disagi per gli abitanti di Pineta tra i quali le variazioni alla viabilità e ai collegamenti con i mezzi pubblici sia verso Laives che verso Bolzano.





Abbiamo appreso dalla stampa il piano approntato dalla SASA dal quale si evince un peggioramento complessivo del servizio che non riguarderà solo gli abitanti di Pineta.





Non siamo in grado di valutare di primo acchito se sarebbe stato possibile un piano migliore, ma di sicuro alcune perplessità sono difficili da fugare e riguardano in particolare la frequenza delle corse, la sorte degli autobus per gli scolari e le interconnessioni.





Gli interrogativi più inquietanti sono però altri: innanzitutto ci chiediamo infatti cosa facciano i rappresentanti del comune di Laives all’interno del CDA della Sasa se è vero che, come riportato dalla stampa, l’azienda sarebbe stata “informata dei lavori per la variante il 5 febbraio scorso, - e che - ha dovuto attuare in tempi molto brevi alcune modifiche, per garantire agli utenti di poter fruire di un servizio soddisfacente”.





Contemporaneamente sarebbe interessante sapere se all’interno di Sasa qualcuno legga i giornali, perché del problema, forse, dovevano essere informati da lungo tempo.


Giungere in emergenza ad approntare un piano non può che portare ad errori, incongruenze e incomprensioni con l’utenza.





Può darsi che si tratti solo di un’impressione, ma sarebbe stato facile evitarla se si fosse proceduto con un’informazione preventiva e capillare, aprendosi ai suggerimenti dei cittadini organizzando, ad esempio, degli incontri pubblici.





Invece  ancora una volta si cala dall’alto una soluzione studiata a tavolino che probabilmente non tiene nel debito conto le reali esigenze di lavoratori, studenti, semplici cittadini, ai quali non è stata data la possibilità di apportare il proprio contributo.


 


Rifondazione Comunista - Laives


 

PINETA: Variante pronta e da scavare Cambiano i percorsi dei bus

ALTO ADIGE - DOMENICA, 08 FEBBRAIO 2009



Le modifiche annunciate dalla Sasa. Con le scuse nei confronti degli utenti



LAIVES. Il tratto di variante davanti a Pineta è pronto e martedì 10 febbraio alle 11 sarà inaugurato, alla presenza del presidente Durnwalder e dell’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner. Contestualmente si darà anche il via alla perforazione della galleria per il lotto di variante che passerà alle spalle della città. L’apertura del tratto di variante davanti a Pineta ed il contemporaneo inizio degli scavi per il lotto in tunnel sotto la città comporterà, appunto da martedì una sorta di novità.



LA VIABILITÀ. L’accesso all’abitato di Pineta, provenendo da Bolzano, sarà possibile dalla rotatoria di smistamento a nord della frazione e non più proseguendo sul tratto principale. Per proseguire verso Laives sarà quindi necessario tornare sulla rotatoria e prendere la direzione di Laives in quanto, sino a completamento del lotto in galleria, non sarà possibile accedere da Pineta sud verso Laives. Provenendo dalla città sarà invece possibile accedere direttamente a Pineta sud attraverso una bretella provvisoria a senso unico.



LINEE BUS. Con una comunicazione a tutti i residenti, la Sasa annuncia le variazioni dei percorsi: «Questa società, informata dei lavori per la variante il 5 febbraio scorso, ha dovuto attuare in tempi molto brevi alcune modifiche, per garantire agli utenti di poter fruire di un servizio soddisfacente, che potesse rispondere alle loro esigenze. La direzione della Sasa si scusa con gli utenti, chiedendo la loro comprensione». Ecco le modifiche:

Linea 2. Il percorso resterà invariato fino alla rotatoria di Pineta nord, proseguirà per Laives sulla nuova variante, escludendo Pineta. La frequenza passerà dai 12 ai 15 minuti, con l’aumento del tempo di percorrenza che passserà da 42’+42’ a 45’+45’”. Circoleranno 6 autobus con la suddetta frequenza.

Linea 4. Il percorso della linea 4 resterà invariato fino a San Giacomo, proseguirà fino a Pineta con l’inversione alla rotatoria di nuova realizzazione a sud dell’abitato, mantenendo l’attuale frequenza di 15 minuti ed aumentando il tempo di percorrenza da 30’+30’ a 37+38. Circoleranno 5 autobus, quindi uno in più rispetto al passato.

Linea Vadena-Laives-Pineta.

Il bus di linea continuerà a transitare nell’abitato di Pineta. In direzione Laives, dopo aver effettuato la fermata Pineta, ritornerà alla rotatoria nord, proseguendo per Laives sul nuovo percorso».



LE CONSEGUENZE. Seconda la direzione della Sasa vi sarà un aumento del tempo di percorrenza della linea 2 per compensarne i ritardi. Dato che la linea 2 non si fermerà più a Pineta, ci sarà il recupero di un ulteriore tempo di percorrenza. Previsti anche maggiore garanzia di mantenimento della frequenza sulla linea 2, miglioramento della frequenza su San Giacomo, che con l’alternanza delle due linee diventa di 7/8 minuti (attualmente alcune corse delle linee 2 e 4 si sovrappongono a causa della diversa frequenza, 12 e 15 minuti); riduzione della frequenza su Pineta, Laives e Bronzolo che passa dai 12 ai 15 minuti; viene meno il collegamento diretto tra Pineta e Laives, però sono possibili l’interconnessione tra la linea 4 e la linea 2 alla fermata Costa, oppure l’utilizzo della linea Vadena-Laives- Pineta. La linea 4 andrà fino a Pineta e non più fino a San Giacomo; fino alle ore 6 del mattino e dalle ore 20, nonché al sabato pomeriggio e nei giorni festivi, sarà garantito il collegamento diretto tra Pineta e Laives mediante la linea 2».



I LAVORI. Martedì - dopo l’inaugurazione del tratto di variante davanti all’abitato di Pineta, sarà fatta brillare la prima volata di mine e quindi, di fatto, sarà l’inizio dei lavori per il successivo della variante alla statale del Brennero che, in tunnel, passerà sotto la città di Laives. Sarà la galleria più lunga dell’intera variante con i suoi 2.900 metri e arriverà fino alle porte di Bronzolo. Anche sotto il profilo tecnico, si tratterà del lavoro più impegnativo e l’intenzione è quella di scavare il tunnel da entrambi i versanti, in maniera da non passare poi con i mezzi pesanti di cantiere lungo via Kennedy. Per questo nei pressi di Bronzolo è stato predisposto lo spazio per i baraccamenti e si sta completando una strada parallela alla statale 12 sulla quale i camion faranno la spola per trasportare gli inerti provenienti dalla trivellazione, fino alla cava Lunz sopra Bronzolo. A nord invece, i materiali verranno trasportati ad un impianto che si trova presso Bolzano. (e.d.)

PINETA: Variante pronta e da scavare Cambiano i percorsi dei bus

ALTO ADIGE - DOMENICA, 08 FEBBRAIO 2009



Le modifiche annunciate dalla Sasa. Con le scuse nei confronti degli utenti



LAIVES. Il tratto di variante davanti a Pineta è pronto e martedì 10 febbraio alle 11 sarà inaugurato, alla presenza del presidente Durnwalder e dell’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner. Contestualmente si darà anche il via alla perforazione della galleria per il lotto di variante che passerà alle spalle della città. L’apertura del tratto di variante davanti a Pineta ed il contemporaneo inizio degli scavi per il lotto in tunnel sotto la città comporterà, appunto da martedì una sorta di novità.



LA VIABILITÀ. L’accesso all’abitato di Pineta, provenendo da Bolzano, sarà possibile dalla rotatoria di smistamento a nord della frazione e non più proseguendo sul tratto principale. Per proseguire verso Laives sarà quindi necessario tornare sulla rotatoria e prendere la direzione di Laives in quanto, sino a completamento del lotto in galleria, non sarà possibile accedere da Pineta sud verso Laives. Provenendo dalla città sarà invece possibile accedere direttamente a Pineta sud attraverso una bretella provvisoria a senso unico.



LINEE BUS. Con una comunicazione a tutti i residenti, la Sasa annuncia le variazioni dei percorsi: «Questa società, informata dei lavori per la variante il 5 febbraio scorso, ha dovuto attuare in tempi molto brevi alcune modifiche, per garantire agli utenti di poter fruire di un servizio soddisfacente, che potesse rispondere alle loro esigenze. La direzione della Sasa si scusa con gli utenti, chiedendo la loro comprensione». Ecco le modifiche:

Linea 2. Il percorso resterà invariato fino alla rotatoria di Pineta nord, proseguirà per Laives sulla nuova variante, escludendo Pineta. La frequenza passerà dai 12 ai 15 minuti, con l’aumento del tempo di percorrenza che passserà da 42’+42’ a 45’+45’”. Circoleranno 6 autobus con la suddetta frequenza.

Linea 4. Il percorso della linea 4 resterà invariato fino a San Giacomo, proseguirà fino a Pineta con l’inversione alla rotatoria di nuova realizzazione a sud dell’abitato, mantenendo l’attuale frequenza di 15 minuti ed aumentando il tempo di percorrenza da 30’+30’ a 37+38. Circoleranno 5 autobus, quindi uno in più rispetto al passato.

Linea Vadena-Laives-Pineta.

Il bus di linea continuerà a transitare nell’abitato di Pineta. In direzione Laives, dopo aver effettuato la fermata Pineta, ritornerà alla rotatoria nord, proseguendo per Laives sul nuovo percorso».



LE CONSEGUENZE. Seconda la direzione della Sasa vi sarà un aumento del tempo di percorrenza della linea 2 per compensarne i ritardi. Dato che la linea 2 non si fermerà più a Pineta, ci sarà il recupero di un ulteriore tempo di percorrenza. Previsti anche maggiore garanzia di mantenimento della frequenza sulla linea 2, miglioramento della frequenza su San Giacomo, che con l’alternanza delle due linee diventa di 7/8 minuti (attualmente alcune corse delle linee 2 e 4 si sovrappongono a causa della diversa frequenza, 12 e 15 minuti); riduzione della frequenza su Pineta, Laives e Bronzolo che passa dai 12 ai 15 minuti; viene meno il collegamento diretto tra Pineta e Laives, però sono possibili l’interconnessione tra la linea 4 e la linea 2 alla fermata Costa, oppure l’utilizzo della linea Vadena-Laives- Pineta. La linea 4 andrà fino a Pineta e non più fino a San Giacomo; fino alle ore 6 del mattino e dalle ore 20, nonché al sabato pomeriggio e nei giorni festivi, sarà garantito il collegamento diretto tra Pineta e Laives mediante la linea 2».



I LAVORI. Martedì - dopo l’inaugurazione del tratto di variante davanti all’abitato di Pineta, sarà fatta brillare la prima volata di mine e quindi, di fatto, sarà l’inizio dei lavori per il successivo della variante alla statale del Brennero che, in tunnel, passerà sotto la città di Laives. Sarà la galleria più lunga dell’intera variante con i suoi 2.900 metri e arriverà fino alle porte di Bronzolo. Anche sotto il profilo tecnico, si tratterà del lavoro più impegnativo e l’intenzione è quella di scavare il tunnel da entrambi i versanti, in maniera da non passare poi con i mezzi pesanti di cantiere lungo via Kennedy. Per questo nei pressi di Bronzolo è stato predisposto lo spazio per i baraccamenti e si sta completando una strada parallela alla statale 12 sulla quale i camion faranno la spola per trasportare gli inerti provenienti dalla trivellazione, fino alla cava Lunz sopra Bronzolo. A nord invece, i materiali verranno trasportati ad un impianto che si trova presso Bolzano. (e.d.)

giovedì 5 febbraio 2009

Variante: «battesimo» e perforazione

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 05 FEBBRAIO 2009





Martedì 10 cerimonia a Pineta. Apre il tratto davanti alla frazione.

Poi il nuovo lotto





LAIVES. Il tratto di variante davanti a Pineta è pronto e martedì 10 febbraio alle 11 sarà inaugurato, alla presenza del presidente Durnwalder e dell’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner. Contestualmente si darà anche il via alla perforazione della galleria per il lotto di variante che passerà alle spalle della città, fino alla periferia sud facendo brillare la prima volata di mine. Sarà la galleria più lunga dell’intera variante con i suoi 2.900 metri e arriverà fino alle porte di Bronzolo. Anche sotto il profilo tecnico, si tratterà del lavoro più impegnativo e l’intenzione è quella di scavare il tunnel da entrambi i versanti, in maniera da non passare poi con i mezzi pesanti di cantiere lungo via Kennedy. Per questo nei pressi di Bronzolo è stato predisposto lo spazio per i baraccamenti e si sta completando una strada parallela alla statale 12 sulla quale i camion faranno la spola per trasportare gli inerti provenienti dalla trivellazione, fino alla cava Lunz sopra Bronzolo. A nord invece, i materiali verranno trasportati ad un impianto che si trova presso Bolzano. (b.c.)

Variante: «battesimo» e perforazione

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 05 FEBBRAIO 2009





Martedì 10 cerimonia a Pineta. Apre il tratto davanti alla frazione.

Poi il nuovo lotto





LAIVES. Il tratto di variante davanti a Pineta è pronto e martedì 10 febbraio alle 11 sarà inaugurato, alla presenza del presidente Durnwalder e dell’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner. Contestualmente si darà anche il via alla perforazione della galleria per il lotto di variante che passerà alle spalle della città, fino alla periferia sud facendo brillare la prima volata di mine. Sarà la galleria più lunga dell’intera variante con i suoi 2.900 metri e arriverà fino alle porte di Bronzolo. Anche sotto il profilo tecnico, si tratterà del lavoro più impegnativo e l’intenzione è quella di scavare il tunnel da entrambi i versanti, in maniera da non passare poi con i mezzi pesanti di cantiere lungo via Kennedy. Per questo nei pressi di Bronzolo è stato predisposto lo spazio per i baraccamenti e si sta completando una strada parallela alla statale 12 sulla quale i camion faranno la spola per trasportare gli inerti provenienti dalla trivellazione, fino alla cava Lunz sopra Bronzolo. A nord invece, i materiali verranno trasportati ad un impianto che si trova presso Bolzano. (b.c.)

CITTADELLA DELLO SPORT






Sin dal momento in cui si era iniziato a parlare di ampliamento della zona sportiva Galizia, oggi Engl Ossanna, avevamo, unica forza politica presente in consiglio, espresso i nostri dubbi sull’impatto che un progetto di tali dimensioni e su una zona idrogeologicamente delicata, avrebbe avuto sul territorio.


Anche di recente abbiamo presentato un’interrogazione chiedendo se non si ritenesse opportuna una valutazione di impatto ambientale e la consultazione dei cittadini anche per il tramite di un referendum.


La risposta che abbiamo ricevuto è di sostanziale e totale noncuranza e la cosa ci ha preoccupato non poco perché vuol dire che la giunta intende procedere senza intralci alla sua realizzazione e questo anche nel momento in cui lo stesso presidente Durnwalder, di fronte agli scarsi risultati sportivi del Südtirol, avverte che non intende finanziare e soprattutto accollarsi i costi di una megastruttura del tutto inutile o che tale potrebbe rivelarsi.


Siamo dunque contenti che i dubbi aumentino e altre voci si uniscano alla nostra chiedendo che i cittadini vengano consultati a priori e non informati solo a cose fatte.


Per fare ciò, e non ridurre tutto a una finzione, occorre però che tutti siano messi in grado di valutare le opportunità e i pericoli a cui si andrà incontro e solo alla fine va chiesto un parere che dovrebbe divenire vincolante per l’amministrazione.


Solo così verrebbero effettivamente rispettati gli impegni programmatici di questa maggioranza.


 


Rifondazione  Comunista - Laives

CITTADELLA DELLO SPORT






Sin dal momento in cui si era iniziato a parlare di ampliamento della zona sportiva Galizia, oggi Engl Ossanna, avevamo, unica forza politica presente in consiglio, espresso i nostri dubbi sull’impatto che un progetto di tali dimensioni e su una zona idrogeologicamente delicata, avrebbe avuto sul territorio.


Anche di recente abbiamo presentato un’interrogazione chiedendo se non si ritenesse opportuna una valutazione di impatto ambientale e la consultazione dei cittadini anche per il tramite di un referendum.


La risposta che abbiamo ricevuto è di sostanziale e totale noncuranza e la cosa ci ha preoccupato non poco perché vuol dire che la giunta intende procedere senza intralci alla sua realizzazione e questo anche nel momento in cui lo stesso presidente Durnwalder, di fronte agli scarsi risultati sportivi del Südtirol, avverte che non intende finanziare e soprattutto accollarsi i costi di una megastruttura del tutto inutile o che tale potrebbe rivelarsi.


Siamo dunque contenti che i dubbi aumentino e altre voci si uniscano alla nostra chiedendo che i cittadini vengano consultati a priori e non informati solo a cose fatte.


Per fare ciò, e non ridurre tutto a una finzione, occorre però che tutti siano messi in grado di valutare le opportunità e i pericoli a cui si andrà incontro e solo alla fine va chiesto un parere che dovrebbe divenire vincolante per l’amministrazione.


Solo così verrebbero effettivamente rispettati gli impegni programmatici di questa maggioranza.


 


Rifondazione  Comunista - Laives

LA CITTADELLA DELLO SPORT

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 05 FEBBRAIO 2009





«Se l’Alto Adige finirà in serie D avanti con velodromo e pista»



LAIVES. «Sono convinto che alla fine l’Fc Alto Adige riuscirà a salvarsi ma se dovesse servire, sia io che il presidente Durnwalder, scenderemo in campo maglietta e pantaloncini per dare una mano». Inizia con una battuta la considerazione che il sindaco Giovanni Polonioli fa all’indomani delle parole di Durnwalder il quale avrebbe affermato che se l’Fc dovesse retrocedere, verrebbe anche rivisto il discorso del finanziamento per la sua nuova sede in zona Galizia. «Certo - dice Polonioli - 11 milioni di investimento si giustificano se ci sono i risultati. Se i biancorossi tornassero in serie D anche la Provincia sarebbe costretta a diversa considerazione. Sono convito che Durnwalder abbia inteso spronare la squadra. Per quello che ci riguarda, non è comunque in discussione la volontà di spostare il lido così e di realizzare il velodromo e la pista coperta per l’atletica. Si tratta di strutture sportive che non sono legate al progetto della cittadella per l’Fc Alto Adige e quindi andranno avanti a prescindere dai campionati». (b.c.)

LA CITTADELLA DELLO SPORT

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 05 FEBBRAIO 2009





«Se l’Alto Adige finirà in serie D avanti con velodromo e pista»



LAIVES. «Sono convinto che alla fine l’Fc Alto Adige riuscirà a salvarsi ma se dovesse servire, sia io che il presidente Durnwalder, scenderemo in campo maglietta e pantaloncini per dare una mano». Inizia con una battuta la considerazione che il sindaco Giovanni Polonioli fa all’indomani delle parole di Durnwalder il quale avrebbe affermato che se l’Fc dovesse retrocedere, verrebbe anche rivisto il discorso del finanziamento per la sua nuova sede in zona Galizia. «Certo - dice Polonioli - 11 milioni di investimento si giustificano se ci sono i risultati. Se i biancorossi tornassero in serie D anche la Provincia sarebbe costretta a diversa considerazione. Sono convito che Durnwalder abbia inteso spronare la squadra. Per quello che ci riguarda, non è comunque in discussione la volontà di spostare il lido così e di realizzare il velodromo e la pista coperta per l’atletica. Si tratta di strutture sportive che non sono legate al progetto della cittadella per l’Fc Alto Adige e quindi andranno avanti a prescindere dai campionati». (b.c.)

martedì 3 febbraio 2009

«L’Alto Adige in serie D? Allora niente stadio»




ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 03 FEBBRAIO 2009





Durnwalder: la società deve fare il massimo, se no non useremo i soldi pubblici



Il presidente del club biancorosso Seeber: «Sono sorpreso, stiamo facendo di tutto per risollevarci da questo periodo no»




MIRCO MARCHIODI



BOLZANO. Il nuovo stadio in cambio della salvezza. È un bel premio partita quello promesso da Luis Durnwalder all’Alto Adige. Ma quella del presidente della Provincia è anche una minaccia da non sottovalutare, soprattutto perché i biancorossi si trovano all’ultimo posto (pur con una partita da recuperare) e sono invischiati fino al collo nella lotta per non retrocedere. Durnwalder è stato chiaro: «Ho già parlato con i soci della squadra dicendo loro che devono fare il massimo per evitare la retrocessione. E questo devono fare. Se non sarà così, certo la Provincia non spenderà dei soldi pubblici per una squadra che è retrocessa».

Il problema dello stadio è cosa nota. Dopo un’annosa querelle legata all’utilizzo del “Druso” da parte dell’Alto Adige, alla fine del 2007 la Provincia aveva deciso di realizzare una cittadella dello sport in zona Galizia, a Laives. A questo proposito la scorsa primavera la giunta aveva stanziato undici milioni di euro. Il progetto prevedeva la realizzazione di uno stadio da 8.000 posti (ma la cittadella ospiterà anche altre infrastrutture sportive). Poi però è iniziato il nuovo campionato e l’Alto Adige si è subito trovato in difficoltà. Ora, seppur con una partita ancora da recuperare, chiude la classifica. E il nuovo stadio è a rischio: «Se l’Alto Adige dovesse retrocedere - ha detto Durnwalder - allora lo stadio sarà realizzato solo se sarà dimostrato che la retrocessione è legata alla mancata disponibilità di un campo su cui allenarsi. Altrimenti non spenderemo soldi pubblici».

Werner Seeber, presidente dell’Alto Adige, viene colto di sorpresa: «Non so che dire. L’unica cosa che posso assicurare è che qui tutti noi stiamo dando il massimo. Nello sport ci sono momenti positivi e negativi, noi stiamo facendo il possibile per uscire da questa situazione. E per il territorio e i giovani il nostro lavoro è importante».

Niente, comunque, è ancora deciso. In questi mesi si attende la realizzazione del progetto esecutivo, poi si vedrà. Nel frattempo toccherà ai ragazzi dell’Alto Adige e alla società meritarsi sul campo da calcio la loro nuova «casa» sportiva.









«Centro sportivo: opportuno sentire gli abitanti»

 

IL CONSIGLIERE STRAUDI REPLICA A FORTI



LAIVES. Mentre Durnwalder congela, di fatto, la realizzazione del nuovo stadio per l’Alto Adige (il servizio è a pagina 14), il vicesindaco Forti risponde al consigliere Cristian Straudi (Pdl), che tempo fa aveva chiesto alla giunta se era intenzione dell’amministrazione comunale promuovere incontri informativi con la popolazione per illustrare lo studio di fattibilità del futuro centro sportivo «Engel Ossanna», in zona Galizia, quello, per l’appunto, con le strutture destinate all’Fc Alto Adige (stadio da 8000 posti), il velodromo, lido e tutto il resto. «Occorre analizzare, di concerto con i cittadini, le conseguenze, positive e negative, che un tale sviluppo della zona potrebbe avere in futuro - proponeva il consigliere Straudi - ed i riflessi sul territorio circostante, in particolare lungo le vie Galizia e Hofer, oggi uniche strade di collegamento con la zona sportiva». «La risposta del vice sindaco - afferma adesso deluso Straudi - è stata che sarebbe intenzione della giunta comunale dare corso a una azione informativa volta a consentire ai cittadini interessati di prendere atto delle scelte che caratterizzeranno la trasformazione dell’area in questione». Il consigliere Straudi così commenta: «Quale occasione migliore per coinvolgere la popolazione nelle scelte dell’amministrazione se non il progetto dell’area sportiva, progetto ancora avvolto da incertezza sui costi e anche sui collegamenti? Un polo sportivo di queste dimensioni finirà per attirare traffico e quindi ritengo che proprio gli abitanti di via Galizia e di via Andreas Hofer, avrebbero pieno diritto di sentirsi parte attiva nella fase di elaborazione. Potrebbero infatti proporre e quindi portare spunti di riflessione utili piuttosto che essere semplicemente “informati” delle scelte già adottate e quindi, fatalmente, poterne solamente prenderne atto». (b.c.)








Sin da quando si era iniziato a parlare di ampliamento della zona sportiva Galizia, oggi Engl Ossanna, avevamo, unica forza politica presente in consiglio, espresso i nostri dubbi sull’impatto che un progetto di tali dimensioni e su una zona idrogeologicamente delicata, avrebbe avuto sul territorio.


Anche di recente abbiamo presentato un’interrogazione chiedendo se non si ritenesse opportuna una valutazione di impatto ambientale e la consultazione dei cittadini anche per il tramite di un referendum.


La risposta che abbiamo ricevuto è di sostanziale e totale non curanza e la cosa ci ha preoccupato non poco perché vuol dire che la giunta vuole procedere senza intralci alla sua realizzazione e questo anche nel momento in cui lo stesso presidente Durnwalder, di fronte agli scarsi risultati sportivi del Suedtirol, avverte che non intende finanziare e soprattutto accollarsi i costi di una megastruttura del tutto inutile o che tale potrebbe rivelarsi.


Siamo dunque contenti che altre voci si uniscano alla nostra perché un'opera di tal genere potrebbe portare piú svantaggi che vantaggi: i cittadini quindi vanno consultati a priori e non informati a cose fatte.


Per fare ciò e non ridurre tutto a una finzione occorre però che tutti siano messi in grado di poter valutare l’impatto del nuovo stadio, i   parcheggi e tutto il resto e solo alla fine va chiesto un parere che per noi dovrebbe essere vincolante per l’amministrazione.


Solo così verrebbero effettivamente rispettati gli impegni programmatici di questa maggioranza.


 


Rifondazione    Comunista - Laives




«L’Alto Adige in serie D? Allora niente stadio»




ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 03 FEBBRAIO 2009





Durnwalder: la società deve fare il massimo, se no non useremo i soldi pubblici



Il presidente del club biancorosso Seeber: «Sono sorpreso, stiamo facendo di tutto per risollevarci da questo periodo no»




MIRCO MARCHIODI



BOLZANO. Il nuovo stadio in cambio della salvezza. È un bel premio partita quello promesso da Luis Durnwalder all’Alto Adige. Ma quella del presidente della Provincia è anche una minaccia da non sottovalutare, soprattutto perché i biancorossi si trovano all’ultimo posto (pur con una partita da recuperare) e sono invischiati fino al collo nella lotta per non retrocedere. Durnwalder è stato chiaro: «Ho già parlato con i soci della squadra dicendo loro che devono fare il massimo per evitare la retrocessione. E questo devono fare. Se non sarà così, certo la Provincia non spenderà dei soldi pubblici per una squadra che è retrocessa».

Il problema dello stadio è cosa nota. Dopo un’annosa querelle legata all’utilizzo del “Druso” da parte dell’Alto Adige, alla fine del 2007 la Provincia aveva deciso di realizzare una cittadella dello sport in zona Galizia, a Laives. A questo proposito la scorsa primavera la giunta aveva stanziato undici milioni di euro. Il progetto prevedeva la realizzazione di uno stadio da 8.000 posti (ma la cittadella ospiterà anche altre infrastrutture sportive). Poi però è iniziato il nuovo campionato e l’Alto Adige si è subito trovato in difficoltà. Ora, seppur con una partita ancora da recuperare, chiude la classifica. E il nuovo stadio è a rischio: «Se l’Alto Adige dovesse retrocedere - ha detto Durnwalder - allora lo stadio sarà realizzato solo se sarà dimostrato che la retrocessione è legata alla mancata disponibilità di un campo su cui allenarsi. Altrimenti non spenderemo soldi pubblici».

Werner Seeber, presidente dell’Alto Adige, viene colto di sorpresa: «Non so che dire. L’unica cosa che posso assicurare è che qui tutti noi stiamo dando il massimo. Nello sport ci sono momenti positivi e negativi, noi stiamo facendo il possibile per uscire da questa situazione. E per il territorio e i giovani il nostro lavoro è importante».

Niente, comunque, è ancora deciso. In questi mesi si attende la realizzazione del progetto esecutivo, poi si vedrà. Nel frattempo toccherà ai ragazzi dell’Alto Adige e alla società meritarsi sul campo da calcio la loro nuova «casa» sportiva.









«Centro sportivo: opportuno sentire gli abitanti»

 

IL CONSIGLIERE STRAUDI REPLICA A FORTI



LAIVES. Mentre Durnwalder congela, di fatto, la realizzazione del nuovo stadio per l’Alto Adige (il servizio è a pagina 14), il vicesindaco Forti risponde al consigliere Cristian Straudi (Pdl), che tempo fa aveva chiesto alla giunta se era intenzione dell’amministrazione comunale promuovere incontri informativi con la popolazione per illustrare lo studio di fattibilità del futuro centro sportivo «Engel Ossanna», in zona Galizia, quello, per l’appunto, con le strutture destinate all’Fc Alto Adige (stadio da 8000 posti), il velodromo, lido e tutto il resto. «Occorre analizzare, di concerto con i cittadini, le conseguenze, positive e negative, che un tale sviluppo della zona potrebbe avere in futuro - proponeva il consigliere Straudi - ed i riflessi sul territorio circostante, in particolare lungo le vie Galizia e Hofer, oggi uniche strade di collegamento con la zona sportiva». «La risposta del vice sindaco - afferma adesso deluso Straudi - è stata che sarebbe intenzione della giunta comunale dare corso a una azione informativa volta a consentire ai cittadini interessati di prendere atto delle scelte che caratterizzeranno la trasformazione dell’area in questione». Il consigliere Straudi così commenta: «Quale occasione migliore per coinvolgere la popolazione nelle scelte dell’amministrazione se non il progetto dell’area sportiva, progetto ancora avvolto da incertezza sui costi e anche sui collegamenti? Un polo sportivo di queste dimensioni finirà per attirare traffico e quindi ritengo che proprio gli abitanti di via Galizia e di via Andreas Hofer, avrebbero pieno diritto di sentirsi parte attiva nella fase di elaborazione. Potrebbero infatti proporre e quindi portare spunti di riflessione utili piuttosto che essere semplicemente “informati” delle scelte già adottate e quindi, fatalmente, poterne solamente prenderne atto». (b.c.)








Sin da quando si era iniziato a parlare di ampliamento della zona sportiva Galizia, oggi Engl Ossanna, avevamo, unica forza politica presente in consiglio, espresso i nostri dubbi sull’impatto che un progetto di tali dimensioni e su una zona idrogeologicamente delicata, avrebbe avuto sul territorio.


Anche di recente abbiamo presentato un’interrogazione chiedendo se non si ritenesse opportuna una valutazione di impatto ambientale e la consultazione dei cittadini anche per il tramite di un referendum.


La risposta che abbiamo ricevuto è di sostanziale e totale non curanza e la cosa ci ha preoccupato non poco perché vuol dire che la giunta vuole procedere senza intralci alla sua realizzazione e questo anche nel momento in cui lo stesso presidente Durnwalder, di fronte agli scarsi risultati sportivi del Suedtirol, avverte che non intende finanziare e soprattutto accollarsi i costi di una megastruttura del tutto inutile o che tale potrebbe rivelarsi.


Siamo dunque contenti che altre voci si uniscano alla nostra perché un'opera di tal genere potrebbe portare piú svantaggi che vantaggi: i cittadini quindi vanno consultati a priori e non informati a cose fatte.


Per fare ciò e non ridurre tutto a una finzione occorre però che tutti siano messi in grado di poter valutare l’impatto del nuovo stadio, i   parcheggi e tutto il resto e solo alla fine va chiesto un parere che per noi dovrebbe essere vincolante per l’amministrazione.


Solo così verrebbero effettivamente rispettati gli impegni programmatici di questa maggioranza.


 


Rifondazione    Comunista - Laives




venerdì 30 gennaio 2009

BILANCIO

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 30 GENNAIO 2009



Grasso (Rifondazione)



«Per la scuola di Pineta mancano soldi»





LAIVES. «A pensar male molto spesso ci si azzecca e infatti quando in consiglio fu annunciata l’intenzione di procedere ad un concorso d’idee per il recupero urbanistico di Pineta subito vi vedemmo un modo per procrastinare gli interventi sulla scuola. Infatti fino a quel momento mai si era voluta prendere in considerazione l’idea di un piano complessivo per l’abitato». Inizia così una nota di Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, che così prosegue: «Chiedemmo dunque che fine avrebbe fatto il progetto di ristrutturazione della scuola di Pineta anche perché il capogruppo dell’Svp, in commissione, aveva avanzato altre priorità. Il sindaco ci rassicurò che ci sarebbero stati finanziamenti per tutte le scuole del territorio, Pineta compresa. Oggi vediamo come quelle rassicurazioni e quei progetti non fossero altro che un modo per nascondere una verità eclatante: non ci sono risorse per finanziare quell’opera. La cosa è già di per sé grave, ma quando poi le poche risorse si investono in strutture come la copertura dello stadio del ghiaccio e non vi sono i soldi per le scuole o per la riqualificazione di San Giacomo, né per interventi in grado di attenuare gli effetti della crisi economica, c’è da chiedersi quali siano realmente le priorità di questa maggioranza».

BILANCIO

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 30 GENNAIO 2009



Grasso (Rifondazione)



«Per la scuola di Pineta mancano soldi»





LAIVES. «A pensar male molto spesso ci si azzecca e infatti quando in consiglio fu annunciata l’intenzione di procedere ad un concorso d’idee per il recupero urbanistico di Pineta subito vi vedemmo un modo per procrastinare gli interventi sulla scuola. Infatti fino a quel momento mai si era voluta prendere in considerazione l’idea di un piano complessivo per l’abitato». Inizia così una nota di Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, che così prosegue: «Chiedemmo dunque che fine avrebbe fatto il progetto di ristrutturazione della scuola di Pineta anche perché il capogruppo dell’Svp, in commissione, aveva avanzato altre priorità. Il sindaco ci rassicurò che ci sarebbero stati finanziamenti per tutte le scuole del territorio, Pineta compresa. Oggi vediamo come quelle rassicurazioni e quei progetti non fossero altro che un modo per nascondere una verità eclatante: non ci sono risorse per finanziare quell’opera. La cosa è già di per sé grave, ma quando poi le poche risorse si investono in strutture come la copertura dello stadio del ghiaccio e non vi sono i soldi per le scuole o per la riqualificazione di San Giacomo, né per interventi in grado di attenuare gli effetti della crisi economica, c’è da chiedersi quali siano realmente le priorità di questa maggioranza».

mercoledì 28 gennaio 2009

La polemica

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 29 GENNAIO 2009





Concessioni richiesta l’indagine



LAIVES. La richiesta di una commissione di inchiesta che indaghi sulle pratiche edilizie degli ultimi anni è rieccheggiata in consiglio comunale l’altra sera a cura dei gruppi di opposizione. Questa volta l’occasione è stata la trasformazione di una mansarda in spazi abitabili, nonostante, a detta dei consiglieri di opposizione, fosse priva della necessaria cubatura. Questo episodio, verificatosi a Pineta, è stato messo a confronto con uno analogo successo a San Giacomo: «Lì - ha spiegato Raimondo Pusateri - una signora ha chiesto di poter trasformare la propria mansarda e giustamente gli è stato negato dalla commissione edilizia perché non ci sono i requisiti di legge; a Pineta, per analoga situazione, dove l’abuso a mio giudizio è stato fatto, non si interviene per contestarlo al proprietario». «Perché, per due situazioni analoghe - ha chiesto anche il consigliere Rosario Grasso - avete usato due misure diverse? E’ opportuno che venga fatta massima chiarezza anche per evitare malintesi». Il vice sindaco comunque ha negato l’istituzione della commissione di inchiesta anche perché, ha spiegato, «gli organi superiori stanno facendo le opportune verifiche». La questione però non sembra chiusa e i gruppi di opposizione hanno minacciato di arrivare fino alla mozione di sfiducia nei confronti del sindaco. (b.c.)

La polemica

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 29 GENNAIO 2009





Concessioni richiesta l’indagine



LAIVES. La richiesta di una commissione di inchiesta che indaghi sulle pratiche edilizie degli ultimi anni è rieccheggiata in consiglio comunale l’altra sera a cura dei gruppi di opposizione. Questa volta l’occasione è stata la trasformazione di una mansarda in spazi abitabili, nonostante, a detta dei consiglieri di opposizione, fosse priva della necessaria cubatura. Questo episodio, verificatosi a Pineta, è stato messo a confronto con uno analogo successo a San Giacomo: «Lì - ha spiegato Raimondo Pusateri - una signora ha chiesto di poter trasformare la propria mansarda e giustamente gli è stato negato dalla commissione edilizia perché non ci sono i requisiti di legge; a Pineta, per analoga situazione, dove l’abuso a mio giudizio è stato fatto, non si interviene per contestarlo al proprietario». «Perché, per due situazioni analoghe - ha chiesto anche il consigliere Rosario Grasso - avete usato due misure diverse? E’ opportuno che venga fatta massima chiarezza anche per evitare malintesi». Il vice sindaco comunque ha negato l’istituzione della commissione di inchiesta anche perché, ha spiegato, «gli organi superiori stanno facendo le opportune verifiche». La questione però non sembra chiusa e i gruppi di opposizione hanno minacciato di arrivare fino alla mozione di sfiducia nei confronti del sindaco. (b.c.)





Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERROGAZIONE


 


Oggetto: Pineta: passaggio pedonale impraticabile


In seguito alla straordinaria nevicata dei primi giorni di dicembre dello scorso anno avevamo avuto modo di segnalare al vicesindaco l’impraticabilità del passaggio pedonale che unisce a Pineta via degli Alpini con via Schiller. La prima parte della strada viene solitamente liberata dalla neve dai confinanti, ma la seconda parte, quella più stretta, rimane troppo spesso innevata e nessuno se ne preoccupa.


In seguito alla nostra segnalazione in occasione della successiva nevicata gli addetti del comune hanno provveduto ad aprire un passaggio e a spargere sabbia per evitare che i pedoni potessero scivolare.


La cosa non si è invece ripetuta con la recente nevicata del 12 gennaio e la neve calpestata ha ora formato uno spesso strato di ghiaccio senza che nessuno si sia preoccupato non solo di liberare la strada, ma anche di spargere della sabbia per rendere meno scivoloso il fondo stradale e del sale per ottenere lo scioglimento del ghiaccio.


 Il tratto di strada in questione è utilizzato da moltissime persone, tra cui molti anziani, che rischiano ad ogni passo di cadere e farsi male.


Tenuto conto di ciò


 


il sottoscritto consigliere chiede


 


se non si intenda dare disposizione agli addetti del comune affinchè:



  1. provvedano periodicamente alla pulizia anche di quel tratto di strada;

  2. in caso di nevicate intervengano tempestivamente per liberare lo stretto passaggio dalla neve e per impedire la formazione di ghiaccio così come viene fatto per le altre strade del territorio comunale.


 


Si richiede cortesemente risposta scritta.


 


                                                                       Il Consigliere comunale


                                                                       Rosario Grasso


 


Laives, li  23 gennaio 2009






Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERROGAZIONE


 


Oggetto: Pineta: passaggio pedonale impraticabile


In seguito alla straordinaria nevicata dei primi giorni di dicembre dello scorso anno avevamo avuto modo di segnalare al vicesindaco l’impraticabilità del passaggio pedonale che unisce a Pineta via degli Alpini con via Schiller. La prima parte della strada viene solitamente liberata dalla neve dai confinanti, ma la seconda parte, quella più stretta, rimane troppo spesso innevata e nessuno se ne preoccupa.


In seguito alla nostra segnalazione in occasione della successiva nevicata gli addetti del comune hanno provveduto ad aprire un passaggio e a spargere sabbia per evitare che i pedoni potessero scivolare.


La cosa non si è invece ripetuta con la recente nevicata del 12 gennaio e la neve calpestata ha ora formato uno spesso strato di ghiaccio senza che nessuno si sia preoccupato non solo di liberare la strada, ma anche di spargere della sabbia per rendere meno scivoloso il fondo stradale e del sale per ottenere lo scioglimento del ghiaccio.


 Il tratto di strada in questione è utilizzato da moltissime persone, tra cui molti anziani, che rischiano ad ogni passo di cadere e farsi male.


Tenuto conto di ciò


 


il sottoscritto consigliere chiede


 


se non si intenda dare disposizione agli addetti del comune affinchè:



  1. provvedano periodicamente alla pulizia anche di quel tratto di strada;

  2. in caso di nevicate intervengano tempestivamente per liberare lo stretto passaggio dalla neve e per impedire la formazione di ghiaccio così come viene fatto per le altre strade del territorio comunale.


 


Si richiede cortesemente risposta scritta.


 


                                                                       Il Consigliere comunale


                                                                       Rosario Grasso


 


Laives, li  23 gennaio 2009