Visualizzazioni totali

Visualizzazione post con etichetta servizi pubblici. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta servizi pubblici. Mostra tutti i post

mercoledì 11 febbraio 2009






Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERROGAZIONE


 


Oggetto: Mensa: qualità delle pietanze e spreco di alimenti


Nel verbale  Nr. 3 della riunione del comitato genitori dell’Istituto Comprensivo Laives 1 di mercoledi’ 14 gennaio 2009 si può leggere: ”Alcuni genitori si sono lamentati con l’assessore dott.ssa Di Fede sulla qualità della mensa della scuola media, riguardo alla qualità delle pietanze servite. Inoltre è stato verificato da un genitore che sono stati distribuiti yogurt scaduti da oltre una settimana. La dott.ssa Di Fede s’incarica personalmente di discuterne con il capo cuoco del comune e con la ditta SR che gestisce il servizio mensa, per cercare di risolvere il problema”.


Poiché da qualche tempo sono giunte anche a noi alcune voci che confermerebbero quanto lamentato da questi genitori ed inoltre che vi sarebbe un elevato spreco di alimenti,


 


il sottoscritto consigliere comunale chiede di sapere:


 



  1. a quale esito abbiano condotto i colloqui con il capo cuoco del comune e con la ditta SR che gestisce il servizio mensa;

  2. se i problemi sollevati dai genitori siano stati risolti.

  3. se corrisponda al vero che buona parte delle pietanze servite agli alunni non vengano consumate;

  4. se vi siano giornate in cui questo fenomeno sia maggiormente accentuato e se dipenda dalla qualità del cibo servito o da altre cause;

  5. se si sia in grado di quantificare il rapporto tra cibo consumato e sprecato;

  6. se parte delle pietanze consumate possano essere o vengano in qualche modo riutilizzate;

  7. se sia mai stato fatto un calcolo dei costi economici di questi sprechi;

  8. se in base alle esperienze pregresse si intenda intervenire per ridurre sprechi e costi e in quali modi.


 


Si richiede cortesemente risposta scritta.


 


                                                                       Il Consigliere comunale


                                                                       Rosario Grasso


 


Laives, li 5 febbraio 2009






Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERROGAZIONE


 


Oggetto: Mensa: qualità delle pietanze e spreco di alimenti


Nel verbale  Nr. 3 della riunione del comitato genitori dell’Istituto Comprensivo Laives 1 di mercoledi’ 14 gennaio 2009 si può leggere: ”Alcuni genitori si sono lamentati con l’assessore dott.ssa Di Fede sulla qualità della mensa della scuola media, riguardo alla qualità delle pietanze servite. Inoltre è stato verificato da un genitore che sono stati distribuiti yogurt scaduti da oltre una settimana. La dott.ssa Di Fede s’incarica personalmente di discuterne con il capo cuoco del comune e con la ditta SR che gestisce il servizio mensa, per cercare di risolvere il problema”.


Poiché da qualche tempo sono giunte anche a noi alcune voci che confermerebbero quanto lamentato da questi genitori ed inoltre che vi sarebbe un elevato spreco di alimenti,


 


il sottoscritto consigliere comunale chiede di sapere:


 



  1. a quale esito abbiano condotto i colloqui con il capo cuoco del comune e con la ditta SR che gestisce il servizio mensa;

  2. se i problemi sollevati dai genitori siano stati risolti.

  3. se corrisponda al vero che buona parte delle pietanze servite agli alunni non vengano consumate;

  4. se vi siano giornate in cui questo fenomeno sia maggiormente accentuato e se dipenda dalla qualità del cibo servito o da altre cause;

  5. se si sia in grado di quantificare il rapporto tra cibo consumato e sprecato;

  6. se parte delle pietanze consumate possano essere o vengano in qualche modo riutilizzate;

  7. se sia mai stato fatto un calcolo dei costi economici di questi sprechi;

  8. se in base alle esperienze pregresse si intenda intervenire per ridurre sprechi e costi e in quali modi.


 


Si richiede cortesemente risposta scritta.


 


                                                                       Il Consigliere comunale


                                                                       Rosario Grasso


 


Laives, li 5 febbraio 2009

martedì 10 febbraio 2009

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 10 FEBBRAIO 2009



La coop lacerata. La protesta di 70 socie: «Non ne possiamo più della gestione che è eccessivamente dirigistica»



«Casa Bimbo», stasera alle 20 assemblea bollente





LAIVES. Tensioni continue a “Casa Bimbo” che ha in calendario questa sera alle ore 20 un’assemblea (fissata dal giudice) nella sede di via Noldin che si annuncia bollente per discutere del futuro della cooperativa. Nata dodici anni fa da una costola di Confcoop “Casa Bimbo” ha all’attivo una novantina di socie in tutto e gestisce nell’intero Alto Adige diciannove strutture per l’infanzia, una trentina di Tagesmutter oltre ad avere altre sedi in varie zone del Nord Italia. «La cooperativa che un anno e mezzo fa ha deciso di staccarsi dalla “casa madre” negli ultimi mesi - lamentano una settantina di socie esasperate - vive un momento di disagio profondo dovuto ad una gestione eccessivamente dirigistica del vertice. Non possiamo dire nulla, protestano le socie, se osiamo parlare o siamo in disaccordo con i vertici ci cacciano e noi ne possiamo più di avere a che fare con una gestione imbarazzante e poco trasparente. È già successo infatti che una trentina di lavoratrici siano state allontanate con motivi pretestuosi perché non erano in sintonia con la leadership e questo non deve più accadere anche perché c’è chi ha perso il posto di lavoro. Certo è che così non possiamo più andare avanti. Per far funzionare l’assemblea di questa sera abbiamo chiesto anche l’intervento di due avvocati. Il punto centrale della questione - continuano - sarà proprio la messa in discussione della leadership che continua a fare il bello ed il cattivo tempo».
ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 10 FEBBRAIO 2009



La coop lacerata. La protesta di 70 socie: «Non ne possiamo più della gestione che è eccessivamente dirigistica»



«Casa Bimbo», stasera alle 20 assemblea bollente





LAIVES. Tensioni continue a “Casa Bimbo” che ha in calendario questa sera alle ore 20 un’assemblea (fissata dal giudice) nella sede di via Noldin che si annuncia bollente per discutere del futuro della cooperativa. Nata dodici anni fa da una costola di Confcoop “Casa Bimbo” ha all’attivo una novantina di socie in tutto e gestisce nell’intero Alto Adige diciannove strutture per l’infanzia, una trentina di Tagesmutter oltre ad avere altre sedi in varie zone del Nord Italia. «La cooperativa che un anno e mezzo fa ha deciso di staccarsi dalla “casa madre” negli ultimi mesi - lamentano una settantina di socie esasperate - vive un momento di disagio profondo dovuto ad una gestione eccessivamente dirigistica del vertice. Non possiamo dire nulla, protestano le socie, se osiamo parlare o siamo in disaccordo con i vertici ci cacciano e noi ne possiamo più di avere a che fare con una gestione imbarazzante e poco trasparente. È già successo infatti che una trentina di lavoratrici siano state allontanate con motivi pretestuosi perché non erano in sintonia con la leadership e questo non deve più accadere anche perché c’è chi ha perso il posto di lavoro. Certo è che così non possiamo più andare avanti. Per far funzionare l’assemblea di questa sera abbiamo chiesto anche l’intervento di due avvocati. Il punto centrale della questione - continuano - sarà proprio la messa in discussione della leadership che continua a fare il bello ed il cattivo tempo».

domenica 8 febbraio 2009

PINETA-inizio lavori variante in tunnel e modifica orari della Sasa


                                      


                          COMUNICATO





Martedì 10 febbraio verranno inaugurati i lavori del tratto di variante in galleria alle spalle di Laives e la prima conseguenza sarà una serie di disagi per gli abitanti di Pineta tra i quali le variazioni alla viabilità e ai collegamenti con i mezzi pubblici sia verso Laives che verso Bolzano.





Abbiamo appreso dalla stampa il piano approntato dalla SASA dal quale si evince un peggioramento complessivo del servizio che non riguarderà solo gli abitanti di Pineta.





Non siamo in grado di valutare di primo acchito se sarebbe stato possibile un piano migliore, ma di sicuro alcune perplessità sono difficili da fugare e riguardano in particolare la frequenza delle corse, la sorte degli autobus per gli scolari e le interconnessioni.





Gli interrogativi più inquietanti sono però altri: innanzitutto ci chiediamo infatti cosa facciano i rappresentanti del comune di Laives all’interno del CDA della Sasa se è vero che, come riportato dalla stampa, l’azienda sarebbe stata “informata dei lavori per la variante il 5 febbraio scorso, - e che - ha dovuto attuare in tempi molto brevi alcune modifiche, per garantire agli utenti di poter fruire di un servizio soddisfacente”.





Contemporaneamente sarebbe interessante sapere se all’interno di Sasa qualcuno legga i giornali, perché del problema, forse, dovevano essere informati da lungo tempo.


Giungere in emergenza ad approntare un piano non può che portare ad errori, incongruenze e incomprensioni con l’utenza.





Può darsi che si tratti solo di un’impressione, ma sarebbe stato facile evitarla se si fosse proceduto con un’informazione preventiva e capillare, aprendosi ai suggerimenti dei cittadini organizzando, ad esempio, degli incontri pubblici.





Invece  ancora una volta si cala dall’alto una soluzione studiata a tavolino che probabilmente non tiene nel debito conto le reali esigenze di lavoratori, studenti, semplici cittadini, ai quali non è stata data la possibilità di apportare il proprio contributo.


 


Rifondazione Comunista - Laives


 

PINETA-inizio lavori variante in tunnel e modifica orari della Sasa


                                      


                          COMUNICATO





Martedì 10 febbraio verranno inaugurati i lavori del tratto di variante in galleria alle spalle di Laives e la prima conseguenza sarà una serie di disagi per gli abitanti di Pineta tra i quali le variazioni alla viabilità e ai collegamenti con i mezzi pubblici sia verso Laives che verso Bolzano.





Abbiamo appreso dalla stampa il piano approntato dalla SASA dal quale si evince un peggioramento complessivo del servizio che non riguarderà solo gli abitanti di Pineta.





Non siamo in grado di valutare di primo acchito se sarebbe stato possibile un piano migliore, ma di sicuro alcune perplessità sono difficili da fugare e riguardano in particolare la frequenza delle corse, la sorte degli autobus per gli scolari e le interconnessioni.





Gli interrogativi più inquietanti sono però altri: innanzitutto ci chiediamo infatti cosa facciano i rappresentanti del comune di Laives all’interno del CDA della Sasa se è vero che, come riportato dalla stampa, l’azienda sarebbe stata “informata dei lavori per la variante il 5 febbraio scorso, - e che - ha dovuto attuare in tempi molto brevi alcune modifiche, per garantire agli utenti di poter fruire di un servizio soddisfacente”.





Contemporaneamente sarebbe interessante sapere se all’interno di Sasa qualcuno legga i giornali, perché del problema, forse, dovevano essere informati da lungo tempo.


Giungere in emergenza ad approntare un piano non può che portare ad errori, incongruenze e incomprensioni con l’utenza.





Può darsi che si tratti solo di un’impressione, ma sarebbe stato facile evitarla se si fosse proceduto con un’informazione preventiva e capillare, aprendosi ai suggerimenti dei cittadini organizzando, ad esempio, degli incontri pubblici.





Invece  ancora una volta si cala dall’alto una soluzione studiata a tavolino che probabilmente non tiene nel debito conto le reali esigenze di lavoratori, studenti, semplici cittadini, ai quali non è stata data la possibilità di apportare il proprio contributo.


 


Rifondazione Comunista - Laives


 

PINETA: Variante pronta e da scavare Cambiano i percorsi dei bus

ALTO ADIGE - DOMENICA, 08 FEBBRAIO 2009



Le modifiche annunciate dalla Sasa. Con le scuse nei confronti degli utenti



LAIVES. Il tratto di variante davanti a Pineta è pronto e martedì 10 febbraio alle 11 sarà inaugurato, alla presenza del presidente Durnwalder e dell’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner. Contestualmente si darà anche il via alla perforazione della galleria per il lotto di variante che passerà alle spalle della città. L’apertura del tratto di variante davanti a Pineta ed il contemporaneo inizio degli scavi per il lotto in tunnel sotto la città comporterà, appunto da martedì una sorta di novità.



LA VIABILITÀ. L’accesso all’abitato di Pineta, provenendo da Bolzano, sarà possibile dalla rotatoria di smistamento a nord della frazione e non più proseguendo sul tratto principale. Per proseguire verso Laives sarà quindi necessario tornare sulla rotatoria e prendere la direzione di Laives in quanto, sino a completamento del lotto in galleria, non sarà possibile accedere da Pineta sud verso Laives. Provenendo dalla città sarà invece possibile accedere direttamente a Pineta sud attraverso una bretella provvisoria a senso unico.



LINEE BUS. Con una comunicazione a tutti i residenti, la Sasa annuncia le variazioni dei percorsi: «Questa società, informata dei lavori per la variante il 5 febbraio scorso, ha dovuto attuare in tempi molto brevi alcune modifiche, per garantire agli utenti di poter fruire di un servizio soddisfacente, che potesse rispondere alle loro esigenze. La direzione della Sasa si scusa con gli utenti, chiedendo la loro comprensione». Ecco le modifiche:

Linea 2. Il percorso resterà invariato fino alla rotatoria di Pineta nord, proseguirà per Laives sulla nuova variante, escludendo Pineta. La frequenza passerà dai 12 ai 15 minuti, con l’aumento del tempo di percorrenza che passserà da 42’+42’ a 45’+45’”. Circoleranno 6 autobus con la suddetta frequenza.

Linea 4. Il percorso della linea 4 resterà invariato fino a San Giacomo, proseguirà fino a Pineta con l’inversione alla rotatoria di nuova realizzazione a sud dell’abitato, mantenendo l’attuale frequenza di 15 minuti ed aumentando il tempo di percorrenza da 30’+30’ a 37+38. Circoleranno 5 autobus, quindi uno in più rispetto al passato.

Linea Vadena-Laives-Pineta.

Il bus di linea continuerà a transitare nell’abitato di Pineta. In direzione Laives, dopo aver effettuato la fermata Pineta, ritornerà alla rotatoria nord, proseguendo per Laives sul nuovo percorso».



LE CONSEGUENZE. Seconda la direzione della Sasa vi sarà un aumento del tempo di percorrenza della linea 2 per compensarne i ritardi. Dato che la linea 2 non si fermerà più a Pineta, ci sarà il recupero di un ulteriore tempo di percorrenza. Previsti anche maggiore garanzia di mantenimento della frequenza sulla linea 2, miglioramento della frequenza su San Giacomo, che con l’alternanza delle due linee diventa di 7/8 minuti (attualmente alcune corse delle linee 2 e 4 si sovrappongono a causa della diversa frequenza, 12 e 15 minuti); riduzione della frequenza su Pineta, Laives e Bronzolo che passa dai 12 ai 15 minuti; viene meno il collegamento diretto tra Pineta e Laives, però sono possibili l’interconnessione tra la linea 4 e la linea 2 alla fermata Costa, oppure l’utilizzo della linea Vadena-Laives- Pineta. La linea 4 andrà fino a Pineta e non più fino a San Giacomo; fino alle ore 6 del mattino e dalle ore 20, nonché al sabato pomeriggio e nei giorni festivi, sarà garantito il collegamento diretto tra Pineta e Laives mediante la linea 2».



I LAVORI. Martedì - dopo l’inaugurazione del tratto di variante davanti all’abitato di Pineta, sarà fatta brillare la prima volata di mine e quindi, di fatto, sarà l’inizio dei lavori per il successivo della variante alla statale del Brennero che, in tunnel, passerà sotto la città di Laives. Sarà la galleria più lunga dell’intera variante con i suoi 2.900 metri e arriverà fino alle porte di Bronzolo. Anche sotto il profilo tecnico, si tratterà del lavoro più impegnativo e l’intenzione è quella di scavare il tunnel da entrambi i versanti, in maniera da non passare poi con i mezzi pesanti di cantiere lungo via Kennedy. Per questo nei pressi di Bronzolo è stato predisposto lo spazio per i baraccamenti e si sta completando una strada parallela alla statale 12 sulla quale i camion faranno la spola per trasportare gli inerti provenienti dalla trivellazione, fino alla cava Lunz sopra Bronzolo. A nord invece, i materiali verranno trasportati ad un impianto che si trova presso Bolzano. (e.d.)

PINETA: Variante pronta e da scavare Cambiano i percorsi dei bus

ALTO ADIGE - DOMENICA, 08 FEBBRAIO 2009



Le modifiche annunciate dalla Sasa. Con le scuse nei confronti degli utenti



LAIVES. Il tratto di variante davanti a Pineta è pronto e martedì 10 febbraio alle 11 sarà inaugurato, alla presenza del presidente Durnwalder e dell’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner. Contestualmente si darà anche il via alla perforazione della galleria per il lotto di variante che passerà alle spalle della città. L’apertura del tratto di variante davanti a Pineta ed il contemporaneo inizio degli scavi per il lotto in tunnel sotto la città comporterà, appunto da martedì una sorta di novità.



LA VIABILITÀ. L’accesso all’abitato di Pineta, provenendo da Bolzano, sarà possibile dalla rotatoria di smistamento a nord della frazione e non più proseguendo sul tratto principale. Per proseguire verso Laives sarà quindi necessario tornare sulla rotatoria e prendere la direzione di Laives in quanto, sino a completamento del lotto in galleria, non sarà possibile accedere da Pineta sud verso Laives. Provenendo dalla città sarà invece possibile accedere direttamente a Pineta sud attraverso una bretella provvisoria a senso unico.



LINEE BUS. Con una comunicazione a tutti i residenti, la Sasa annuncia le variazioni dei percorsi: «Questa società, informata dei lavori per la variante il 5 febbraio scorso, ha dovuto attuare in tempi molto brevi alcune modifiche, per garantire agli utenti di poter fruire di un servizio soddisfacente, che potesse rispondere alle loro esigenze. La direzione della Sasa si scusa con gli utenti, chiedendo la loro comprensione». Ecco le modifiche:

Linea 2. Il percorso resterà invariato fino alla rotatoria di Pineta nord, proseguirà per Laives sulla nuova variante, escludendo Pineta. La frequenza passerà dai 12 ai 15 minuti, con l’aumento del tempo di percorrenza che passserà da 42’+42’ a 45’+45’”. Circoleranno 6 autobus con la suddetta frequenza.

Linea 4. Il percorso della linea 4 resterà invariato fino a San Giacomo, proseguirà fino a Pineta con l’inversione alla rotatoria di nuova realizzazione a sud dell’abitato, mantenendo l’attuale frequenza di 15 minuti ed aumentando il tempo di percorrenza da 30’+30’ a 37+38. Circoleranno 5 autobus, quindi uno in più rispetto al passato.

Linea Vadena-Laives-Pineta.

Il bus di linea continuerà a transitare nell’abitato di Pineta. In direzione Laives, dopo aver effettuato la fermata Pineta, ritornerà alla rotatoria nord, proseguendo per Laives sul nuovo percorso».



LE CONSEGUENZE. Seconda la direzione della Sasa vi sarà un aumento del tempo di percorrenza della linea 2 per compensarne i ritardi. Dato che la linea 2 non si fermerà più a Pineta, ci sarà il recupero di un ulteriore tempo di percorrenza. Previsti anche maggiore garanzia di mantenimento della frequenza sulla linea 2, miglioramento della frequenza su San Giacomo, che con l’alternanza delle due linee diventa di 7/8 minuti (attualmente alcune corse delle linee 2 e 4 si sovrappongono a causa della diversa frequenza, 12 e 15 minuti); riduzione della frequenza su Pineta, Laives e Bronzolo che passa dai 12 ai 15 minuti; viene meno il collegamento diretto tra Pineta e Laives, però sono possibili l’interconnessione tra la linea 4 e la linea 2 alla fermata Costa, oppure l’utilizzo della linea Vadena-Laives- Pineta. La linea 4 andrà fino a Pineta e non più fino a San Giacomo; fino alle ore 6 del mattino e dalle ore 20, nonché al sabato pomeriggio e nei giorni festivi, sarà garantito il collegamento diretto tra Pineta e Laives mediante la linea 2».



I LAVORI. Martedì - dopo l’inaugurazione del tratto di variante davanti all’abitato di Pineta, sarà fatta brillare la prima volata di mine e quindi, di fatto, sarà l’inizio dei lavori per il successivo della variante alla statale del Brennero che, in tunnel, passerà sotto la città di Laives. Sarà la galleria più lunga dell’intera variante con i suoi 2.900 metri e arriverà fino alle porte di Bronzolo. Anche sotto il profilo tecnico, si tratterà del lavoro più impegnativo e l’intenzione è quella di scavare il tunnel da entrambi i versanti, in maniera da non passare poi con i mezzi pesanti di cantiere lungo via Kennedy. Per questo nei pressi di Bronzolo è stato predisposto lo spazio per i baraccamenti e si sta completando una strada parallela alla statale 12 sulla quale i camion faranno la spola per trasportare gli inerti provenienti dalla trivellazione, fino alla cava Lunz sopra Bronzolo. A nord invece, i materiali verranno trasportati ad un impianto che si trova presso Bolzano. (e.d.)

venerdì 6 febbraio 2009

CASA BIMBO Altre critiche alla direzione

ALTO ADIGE - SABATO, 07 FEBBRAIO 2009



«Nessuna pressione i problemi ci sono»



LAIVES. Invece che calmare la polemica in corso tra direzione della cooperativa Casa Bimbo per la gestione della struttura di San Giacomo, le dichiarazioni della direzione della coop, esternate qualche giorno fa su queste pagine, hanno ottenuto la risposta piccata di alcuni genitori interessati. Marcello Savoia e Sabrina Ciscato hanno infatti scritto una lunga replica dove respingono in sostanza le accuse, in particolare quella che vedrebbe dietro le polemiche una manovra per esautorare la direzione della cooperativa Casa Bimbo.

«Sia chiaro - esordisce Marcello Savoia - che io, primo firmatario ed estensore della missiva che ha dato origine alla questione, sono arrivato da pochi anni a Bolzano da Bologna e sono completamente al di fuori di qualunque speculazione che abbia come oggetto la cooperativa. La signora Ciscato, che ha contribuito alla stesura della lettera, a sua volta non ha alcun motivo di manovrare (né di essere manovrata) per questioni che non la riguardano. Non abbiamo quindi ricevuto alcuna spinta a scrivere ciò che abbiamo scritto e sfidiamo a dimostrare il contrario». Ciò che rimprovera quindi il signor Savoia, è di avere scritto «Giudizi pesantissimi senza alcun contraddittorio con gli interessati. Riteniamo che affermazioni di questo tenore, non supportate da alcun elemento di fatto, rappresentino solo il tentativo di distogliere l’attenzione da quelli che sono i quesiti e gli interrogativi che abbiamo posto».

I genitori firmatari della lettera iniziale con critiche alla gestione di Casa Bimbo a San Giacomo intendono porre in evidenza «I comportamenti gestionali che si ritengono inaccettabili perché contrari alla trasparenza e alla correttezza che dovrebbero animare qualunque rapporto contrattuale, tanto più se ha come oggetto la prima infanzia». Per questo i genitori si dicono stupiti per come è stata accolta la loro iniziativa «E per il fatto che i rappresentanti della cooperativa avrebbero incontrato sindaco, assessore e funzionario senza la presenza dei genitori stessi». Alla fine della nota auspicano comunque il ritorno ad una discussione più pacata per risolvere i problemi della struttura. (b.c.)







Grasso: «Accuse gravi, vanno chiarite»



LAIVES. Dopo la recente interrogazione, il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) torna sulla polemica innescata da un gruppo di genitori con la direzione della microstruttura di San Giacom. In una nota evidenzia che «Le accuse avanzate sono molto precise e circostanziate, mentre la risposta evita di entrare nel merito dell’accusa principale ossia l’elevato ricambio di educatrici presenti nella struttura. Non ci è dato conoscere le motivazioni che portano ad un così alto turn over del personale di questa struttura, ma quel che è certo è che le esternalizzazioni di servizi vengono fatte per ridurre i costi. Ora questo, in un’economia di mercato, può essere fatto solo con una riduzione della qualità del servizio e/o incidendo sulle spese per il personale agendo sugli stipendi e sugli orari di lavoro. Attendiamo di sapere quindi a quali motivi sia riconducibile il continuo ricambio di personale ed in particolare se sia in qualche modo legato alle condizioni lavorative. L’accusa di strumentalizzazione dei genitori ci pare poi assai grave e richiede un immediato chiarimento da parte della giunta comunale per sgomberare il campo da sospetti e per assicurare un servizio efficiente, oltre che relativamente poco costoso per il Comune».

CASA BIMBO Altre critiche alla direzione

ALTO ADIGE - SABATO, 07 FEBBRAIO 2009



«Nessuna pressione i problemi ci sono»



LAIVES. Invece che calmare la polemica in corso tra direzione della cooperativa Casa Bimbo per la gestione della struttura di San Giacomo, le dichiarazioni della direzione della coop, esternate qualche giorno fa su queste pagine, hanno ottenuto la risposta piccata di alcuni genitori interessati. Marcello Savoia e Sabrina Ciscato hanno infatti scritto una lunga replica dove respingono in sostanza le accuse, in particolare quella che vedrebbe dietro le polemiche una manovra per esautorare la direzione della cooperativa Casa Bimbo.

«Sia chiaro - esordisce Marcello Savoia - che io, primo firmatario ed estensore della missiva che ha dato origine alla questione, sono arrivato da pochi anni a Bolzano da Bologna e sono completamente al di fuori di qualunque speculazione che abbia come oggetto la cooperativa. La signora Ciscato, che ha contribuito alla stesura della lettera, a sua volta non ha alcun motivo di manovrare (né di essere manovrata) per questioni che non la riguardano. Non abbiamo quindi ricevuto alcuna spinta a scrivere ciò che abbiamo scritto e sfidiamo a dimostrare il contrario». Ciò che rimprovera quindi il signor Savoia, è di avere scritto «Giudizi pesantissimi senza alcun contraddittorio con gli interessati. Riteniamo che affermazioni di questo tenore, non supportate da alcun elemento di fatto, rappresentino solo il tentativo di distogliere l’attenzione da quelli che sono i quesiti e gli interrogativi che abbiamo posto».

I genitori firmatari della lettera iniziale con critiche alla gestione di Casa Bimbo a San Giacomo intendono porre in evidenza «I comportamenti gestionali che si ritengono inaccettabili perché contrari alla trasparenza e alla correttezza che dovrebbero animare qualunque rapporto contrattuale, tanto più se ha come oggetto la prima infanzia». Per questo i genitori si dicono stupiti per come è stata accolta la loro iniziativa «E per il fatto che i rappresentanti della cooperativa avrebbero incontrato sindaco, assessore e funzionario senza la presenza dei genitori stessi». Alla fine della nota auspicano comunque il ritorno ad una discussione più pacata per risolvere i problemi della struttura. (b.c.)







Grasso: «Accuse gravi, vanno chiarite»



LAIVES. Dopo la recente interrogazione, il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) torna sulla polemica innescata da un gruppo di genitori con la direzione della microstruttura di San Giacom. In una nota evidenzia che «Le accuse avanzate sono molto precise e circostanziate, mentre la risposta evita di entrare nel merito dell’accusa principale ossia l’elevato ricambio di educatrici presenti nella struttura. Non ci è dato conoscere le motivazioni che portano ad un così alto turn over del personale di questa struttura, ma quel che è certo è che le esternalizzazioni di servizi vengono fatte per ridurre i costi. Ora questo, in un’economia di mercato, può essere fatto solo con una riduzione della qualità del servizio e/o incidendo sulle spese per il personale agendo sugli stipendi e sugli orari di lavoro. Attendiamo di sapere quindi a quali motivi sia riconducibile il continuo ricambio di personale ed in particolare se sia in qualche modo legato alle condizioni lavorative. L’accusa di strumentalizzazione dei genitori ci pare poi assai grave e richiede un immediato chiarimento da parte della giunta comunale per sgomberare il campo da sospetti e per assicurare un servizio efficiente, oltre che relativamente poco costoso per il Comune».

SAN GIACOMO: la frazione ha diritto alla sua scuola.






In merito al ventilato scioglimento del consorzio della scuola elementare di S. Giacomo ed allo spostamento dei bambini di Maso della Pieve ad Oltrisarco, sono necessarie alcune precisazioni al fine di non ingenerare confusione.


Innanzitutto deve essere chiaro che non sussiste nessun obbligo per le famiglie di spostare i propri figli in una scuola piuttosto che in un'altra e quindi il comune di Bolzano non può costringere le famiglie ad iscrivere i propri figli nel quartiere bolzanino.


Occorre invece un impegno deciso da parte dell’amministrazione di Laives per rafforzare le sperimentazioni, e a procedere senza indugi alla costruzione della mensa perché solo cosí si avrebbe un ampliamento dell'offerta e si  renderebbe più appetibile frequentare le scuole a S. Giacomo.


Certo non sarebbe male sentire preventivamente anche il parere e gli orientamenti dei genitori o attraverso un'inchiesta e/o organizzando un'assemblea al fine di coinvolgere le famiglie e renderle partecipi di un progetto chiarendo gli aspetti positivi legati al mantenimento di una scuola, sí piccola, ma all’avanguardia sul piano didattico.


Attendere invece le decisioni di Bolzano senza nulla intraprendere ci pare la cosa più sbagliata.


Diverso è il discorso per la compartecipazione al consorzio: qui il comune di Bolzano è libero di fare le proprie valutazioni e le proprie scelte, ma in ogni caso non potrebbe non contribuire alle spese qualora la maggioranza dei bambini abitanti nel quartiere del capoluogo provinciale continuassero a frequentare la scuola nel nostro comune.


Da una parte è dunque necessaria un’opera di convincimento e di sensibilizzazione delle famiglie e dall’altra una trattativa con Bolzano che metta al primo posto non le esigenze di bilancio delle due amministrazione, ma il primario interesse ad una scuola e a servizi di qualitá da parte di una comunitá giá fortemente penalizzata dalla divisione su due comuni diversi.


 


Rifondazione Comunista - Laives

SAN GIACOMO: la frazione ha diritto alla sua scuola.






In merito al ventilato scioglimento del consorzio della scuola elementare di S. Giacomo ed allo spostamento dei bambini di Maso della Pieve ad Oltrisarco, sono necessarie alcune precisazioni al fine di non ingenerare confusione.


Innanzitutto deve essere chiaro che non sussiste nessun obbligo per le famiglie di spostare i propri figli in una scuola piuttosto che in un'altra e quindi il comune di Bolzano non può costringere le famiglie ad iscrivere i propri figli nel quartiere bolzanino.


Occorre invece un impegno deciso da parte dell’amministrazione di Laives per rafforzare le sperimentazioni, e a procedere senza indugi alla costruzione della mensa perché solo cosí si avrebbe un ampliamento dell'offerta e si  renderebbe più appetibile frequentare le scuole a S. Giacomo.


Certo non sarebbe male sentire preventivamente anche il parere e gli orientamenti dei genitori o attraverso un'inchiesta e/o organizzando un'assemblea al fine di coinvolgere le famiglie e renderle partecipi di un progetto chiarendo gli aspetti positivi legati al mantenimento di una scuola, sí piccola, ma all’avanguardia sul piano didattico.


Attendere invece le decisioni di Bolzano senza nulla intraprendere ci pare la cosa più sbagliata.


Diverso è il discorso per la compartecipazione al consorzio: qui il comune di Bolzano è libero di fare le proprie valutazioni e le proprie scelte, ma in ogni caso non potrebbe non contribuire alle spese qualora la maggioranza dei bambini abitanti nel quartiere del capoluogo provinciale continuassero a frequentare la scuola nel nostro comune.


Da una parte è dunque necessaria un’opera di convincimento e di sensibilizzazione delle famiglie e dall’altra una trattativa con Bolzano che metta al primo posto non le esigenze di bilancio delle due amministrazione, ma il primario interesse ad una scuola e a servizi di qualitá da parte di una comunitá giá fortemente penalizzata dalla divisione su due comuni diversi.


 


Rifondazione Comunista - Laives

«I bimbi restino a San Giacomo»



L’assessore Primo Schönsberg contro il trasloco a Oltrisarco



Anche Minniti (Pdl) chiede che l’istituto non sia ridimensionato




BRUNO CANALI



LAIVES. «Non mi risulta esserci una proposta ufficiale per far andare i bambini di Maso della Pieve alle elementari di Oltrisarco e non a San Giacomo. Se ci fosse, sarei contrario»: lo dice Primo Schönsberg, assessore alla cultura di Bolzano. Intanto anche il consigliere provinciale Mauro Minniti (Pdl) chiede che le scuole di San Giacomo non siano ridimensionate.

Per affrontare il futuro del complesso scolastico di San Giacomo ci sono già stati incontri tra i vertici dei Comuni di Laives e di Bolzano, con i due sindaci accompagnati dagli assessori alla cultura e alla scuola. La questione ora torna di attualità dopo una interrogazione in consiglio comunale. Il timore a Laives è che in futuro Bolzano possa «sganciarsi» dal consorzio nel quale partecipa insieme a Laives alla gestione (e quindi alle spese) della scuola elementare di San Giacomo. «Ne abbiamo parlato - conferma l’assessore Schönsberg - anche per valutare le modalità di gestione della sala. Abbiamo anche analizzato quello che è successo durante gli anni passati, con la comunità di Maso della Pieve che pur abitando in territorio comunale di Bolzano, storicamente ha sempre fatto riferimento a San Giacomo, anche per la scuola elementare».

E qui Schönsberg non lascia spazio ad equivoci sulla sua opinione: «Nessuna iniziativa che modificasse il diritto dei cittadini di Maso della Pieve va adottata - spiega -, tenuto conto che si tratta di una zona periferica del territorio comunale di Bolzano da sempre trascurata. Io non ho notizia ufficiale di una proposta per far andare i bambini di Maso della Pieve alle elementari di Oltrisarco: ma se ci fosse, non la condividerei. Ritengo infatti che i bambini di Maso della Pieve non abbiano nulla da condividere con la realtà di Oltrisarco e anche le attenzioni della circoscrizione non sono mai andate oltre il cimitero... Così come negli anni passati si è detto no allo spostamento dei bambini di Rencio verso le scuole in centro a Bolzano, così ritengo vada fatto anche a San Giacomo. Non costringiamo le famiglie a fatiche inutili».

E anche il consigliere provinciale del Pdl Minniti interviene sulla vicenda: «Mandare i bambini di Maso della Pieve a Oltrisarco andrebbe contro le richieste dei residenti, che ripongono delle valide aspettative nel progetto innovativo delle elementari di San Giacomo. Da una parte si chiede l’immersione linguistica e dall’altra si vuole chiudere la scuola dove la sperimentazione è in atto... È un gatto che si morde la coda».

«I bimbi restino a San Giacomo»



L’assessore Primo Schönsberg contro il trasloco a Oltrisarco



Anche Minniti (Pdl) chiede che l’istituto non sia ridimensionato




BRUNO CANALI



LAIVES. «Non mi risulta esserci una proposta ufficiale per far andare i bambini di Maso della Pieve alle elementari di Oltrisarco e non a San Giacomo. Se ci fosse, sarei contrario»: lo dice Primo Schönsberg, assessore alla cultura di Bolzano. Intanto anche il consigliere provinciale Mauro Minniti (Pdl) chiede che le scuole di San Giacomo non siano ridimensionate.

Per affrontare il futuro del complesso scolastico di San Giacomo ci sono già stati incontri tra i vertici dei Comuni di Laives e di Bolzano, con i due sindaci accompagnati dagli assessori alla cultura e alla scuola. La questione ora torna di attualità dopo una interrogazione in consiglio comunale. Il timore a Laives è che in futuro Bolzano possa «sganciarsi» dal consorzio nel quale partecipa insieme a Laives alla gestione (e quindi alle spese) della scuola elementare di San Giacomo. «Ne abbiamo parlato - conferma l’assessore Schönsberg - anche per valutare le modalità di gestione della sala. Abbiamo anche analizzato quello che è successo durante gli anni passati, con la comunità di Maso della Pieve che pur abitando in territorio comunale di Bolzano, storicamente ha sempre fatto riferimento a San Giacomo, anche per la scuola elementare».

E qui Schönsberg non lascia spazio ad equivoci sulla sua opinione: «Nessuna iniziativa che modificasse il diritto dei cittadini di Maso della Pieve va adottata - spiega -, tenuto conto che si tratta di una zona periferica del territorio comunale di Bolzano da sempre trascurata. Io non ho notizia ufficiale di una proposta per far andare i bambini di Maso della Pieve alle elementari di Oltrisarco: ma se ci fosse, non la condividerei. Ritengo infatti che i bambini di Maso della Pieve non abbiano nulla da condividere con la realtà di Oltrisarco e anche le attenzioni della circoscrizione non sono mai andate oltre il cimitero... Così come negli anni passati si è detto no allo spostamento dei bambini di Rencio verso le scuole in centro a Bolzano, così ritengo vada fatto anche a San Giacomo. Non costringiamo le famiglie a fatiche inutili».

E anche il consigliere provinciale del Pdl Minniti interviene sulla vicenda: «Mandare i bambini di Maso della Pieve a Oltrisarco andrebbe contro le richieste dei residenti, che ripongono delle valide aspettative nel progetto innovativo delle elementari di San Giacomo. Da una parte si chiede l’immersione linguistica e dall’altra si vuole chiudere la scuola dove la sperimentazione è in atto... È un gatto che si morde la coda».

Treni, un passo verso la provincializzazione



ALTO ADIGE - VENERDÌ, 06 FEBBRAIO 2009



di Massimiliano Bona



L’ente pubblico pagherà 37 milioni «ma inciderà sulla qualità del servizio»



Per la prima volta le risorse saranno girate in Alto Adige dal ministero delle Finanze




BOLZANO. Treni, altro passo avanti verso la provincializzazione. Ieri l’ente pubblico ha firmato un contratto di servizio in base al quale pagherà a Trenitalia circa 37 milioni, ovvero 12,5 euro per ognuno dei 3 milioni di Km «macinati» dai convogli ferroviari in Alto Adige. In cambio la Provincia otterrà la gestione del sistema tariffario e incasserà gli introiti di biglietti e abbonamenti. «Avremo treni più puntuali e stazioni più pulite», ha sottolineato l’assessore Thomas Widmann.

«Un passo in avanti importante, all’insegna di una sempre maggiore qualità del trasporto pubblico». Così l’assessore alla mobilità Thomas Widmann ha definito il nuovo contratto di servizio tra Provincia e Trenitalia sottoscritto ieri assieme al direttore della divisione passeggeri regionale Giancarlo Laguzzi. Il nuovo contratto di servizio tra l’ente pubblico e Trenitalia rappresenta l’inizio di una nuova era per il trasporto pubblico su rotaia in Alto Adige. Per la prima volta, infatti, le risorse destinate al trasporto ferroviario regionale verranno girate direttamente dal ministero delle Finanze all’amministrazione provinciale, che provvederà poi a versare il contributo a chilometro a Trenitalia.

«In concreto - ha spiegato l’assessore Widmann - ciò significa che la Provincia sarà l’unico partner di Trenitalia, che opererà dunque come concessionario del servizio, e che la Provincia potrà influenzare direttamente, in modo significativo, la qualità del servizio per quanto riguarda non solo la puntualità, ma anche le informazioni all’utente, la pulizia di treni e stazioni, fatto quest’ultimo non trascurabile».

Il contratto di servizio prevede che la Provincia paghi a Trenitalia 12,5 euro per ognuno dei circa 3 milioni di chilometri effettuati dai convogli ferroviari in Alto Adige (un totale di circa 37 miloni di euro). È prevista in aggiunta la corresponsione di un euro in più a chilometro come premio in caso di rispetto dei parametri di qualità del servizio. In cambio la Provincia ottiene la gestione pressochè completa del sistema tariffario, incassando gli introiti di biglietti e abbonamenti. «Quello che abbiamo firmato - ha sottolineato il direttore della Divisione passeggeri regionale di Trenitalia Giancarlo Laguzzi - è il primo contratto di servizio del genere stipulato in Italia. Si tratta di una formula estremamente innovativa per il nostro territorio, che prende spunto da ciò che viene già sperimentato con successo in altre realtà come l’area metropolitana di Londra. Bolzano è stata la prima realtà a lanciare l’integrazione tariffaria fin nel lontano 1986, ed è di nuovo la prima a compiere il passaggio successivo, accollandosi onori ed oneri dell’efficacia della pianificazione integrata tra più imprese di trasporto».

Nell’ambito dell’accordo è prevista anche la creazione di un fondo di circa 4 milioni di euro all’anno (metà versati dalla Provincia, metà da Trenitalia) da destinare agli investimenti per il rinnovamento del materiale rotabile.

«In sei anni - ha concluso l’assessore provinciale Widmann - metteremo dunque a disposizione circa 24 milioni di euro da destinare interamente al miglioramento delle infrastrutture di base. Grazie a questo nuovo contratto di servizio, prosegue l’impegno della Provincia verso un’incentivazione sempre maggiore della mobilità su rotaia: basti pensare che, negli ultimi sei anni, il numero dei chilometri percorsi dai treni sul territorio locale è più che raddoppiato, passando da 2.400.000 km annui a oltre 5 milioni e mezzo».

Alla presentazione del nuovo contratto di servizio hanno preso parte anche il direttore regionale di Trenitalia Roger Hopfinger e il direttore di dipartimento Gianfranco Jellici.

Treni, un passo verso la provincializzazione



ALTO ADIGE - VENERDÌ, 06 FEBBRAIO 2009



di Massimiliano Bona



L’ente pubblico pagherà 37 milioni «ma inciderà sulla qualità del servizio»



Per la prima volta le risorse saranno girate in Alto Adige dal ministero delle Finanze




BOLZANO. Treni, altro passo avanti verso la provincializzazione. Ieri l’ente pubblico ha firmato un contratto di servizio in base al quale pagherà a Trenitalia circa 37 milioni, ovvero 12,5 euro per ognuno dei 3 milioni di Km «macinati» dai convogli ferroviari in Alto Adige. In cambio la Provincia otterrà la gestione del sistema tariffario e incasserà gli introiti di biglietti e abbonamenti. «Avremo treni più puntuali e stazioni più pulite», ha sottolineato l’assessore Thomas Widmann.

«Un passo in avanti importante, all’insegna di una sempre maggiore qualità del trasporto pubblico». Così l’assessore alla mobilità Thomas Widmann ha definito il nuovo contratto di servizio tra Provincia e Trenitalia sottoscritto ieri assieme al direttore della divisione passeggeri regionale Giancarlo Laguzzi. Il nuovo contratto di servizio tra l’ente pubblico e Trenitalia rappresenta l’inizio di una nuova era per il trasporto pubblico su rotaia in Alto Adige. Per la prima volta, infatti, le risorse destinate al trasporto ferroviario regionale verranno girate direttamente dal ministero delle Finanze all’amministrazione provinciale, che provvederà poi a versare il contributo a chilometro a Trenitalia.

«In concreto - ha spiegato l’assessore Widmann - ciò significa che la Provincia sarà l’unico partner di Trenitalia, che opererà dunque come concessionario del servizio, e che la Provincia potrà influenzare direttamente, in modo significativo, la qualità del servizio per quanto riguarda non solo la puntualità, ma anche le informazioni all’utente, la pulizia di treni e stazioni, fatto quest’ultimo non trascurabile».

Il contratto di servizio prevede che la Provincia paghi a Trenitalia 12,5 euro per ognuno dei circa 3 milioni di chilometri effettuati dai convogli ferroviari in Alto Adige (un totale di circa 37 miloni di euro). È prevista in aggiunta la corresponsione di un euro in più a chilometro come premio in caso di rispetto dei parametri di qualità del servizio. In cambio la Provincia ottiene la gestione pressochè completa del sistema tariffario, incassando gli introiti di biglietti e abbonamenti. «Quello che abbiamo firmato - ha sottolineato il direttore della Divisione passeggeri regionale di Trenitalia Giancarlo Laguzzi - è il primo contratto di servizio del genere stipulato in Italia. Si tratta di una formula estremamente innovativa per il nostro territorio, che prende spunto da ciò che viene già sperimentato con successo in altre realtà come l’area metropolitana di Londra. Bolzano è stata la prima realtà a lanciare l’integrazione tariffaria fin nel lontano 1986, ed è di nuovo la prima a compiere il passaggio successivo, accollandosi onori ed oneri dell’efficacia della pianificazione integrata tra più imprese di trasporto».

Nell’ambito dell’accordo è prevista anche la creazione di un fondo di circa 4 milioni di euro all’anno (metà versati dalla Provincia, metà da Trenitalia) da destinare agli investimenti per il rinnovamento del materiale rotabile.

«In sei anni - ha concluso l’assessore provinciale Widmann - metteremo dunque a disposizione circa 24 milioni di euro da destinare interamente al miglioramento delle infrastrutture di base. Grazie a questo nuovo contratto di servizio, prosegue l’impegno della Provincia verso un’incentivazione sempre maggiore della mobilità su rotaia: basti pensare che, negli ultimi sei anni, il numero dei chilometri percorsi dai treni sul territorio locale è più che raddoppiato, passando da 2.400.000 km annui a oltre 5 milioni e mezzo».

Alla presentazione del nuovo contratto di servizio hanno preso parte anche il direttore regionale di Trenitalia Roger Hopfinger e il direttore di dipartimento Gianfranco Jellici.

martedì 3 febbraio 2009

«Genitori, questa protesta è pilotata»

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 03 FEBBRAIO 2009



Immediata risposta della cooperativa dopo la lettera di mamme e papà che hanno i bimbi alla Kitas di San Giacomo



La direzione di Casa Bimbo: una manovra in atto da alcuni mesi



«Riunioni periodiche e bambini seguiti con professionalità»



LAIVES. Immediata - ed altrettato dura - replica della direzione della cooperativa Casa Bimbo alla lettera di protesta firmata da una decina di genitori che hanno i loro figlioletti affidati alla Kitas di San Giacomo. Mamme e papà, come è noto, si lamentano non tanto del lavoro delle educatrici attualmente operanti nella struttura, quanto, invece, della gestione della Cooperativa. La protesta, oltre alla cooperativa, è stata indirizzata anche al sindaco di Laives, Giovanni Polonioli.

Secondo la direzione di Casa Bimbo «la lettera dei genitori ha tutte le caratteristiche di essere pilotata da chi dall’esterno è da mesi che cerca in tutti i modi e con tutti i mezzi di prendere le redini di questa cooperativa... I genitori si sono fatti coinvolgere in una realtà che nuoce a tutti e particolarmente anche alle educatrici che stanno svolgendo il loro lavoro al meglio. In ogni caso, precisiamo che la direzione, lo stesso giorno in cui ha ricevuto la lettera dei genitori, ha contattato il sindaco Polonioli ed il giorno dopo si è svolta una riunione in Comune alla presenza dello stesso, del dirigente Gianluca Nettis e dell’assessore Di Fede dove è stata presentata e discussa la lettera dei genitori». La nota ricorda che «La cooperativa Casa Bimbo opera da molti anni nel settore della prima infanzia con qualità professionalità e tanti successi; è molto apprezzata per la sua potenzialità e per le sue capacità manageriali e organizzative, e, proprio, il 17 gennaio di quest’anno ha ottenuto con successo anche la certificazione ISO 9001, conseguito per il servizio di microstruttura e, quindi, anche per quella di San Giacomo - Laives, per i nidi aziendali, per il servizio di Tagesmutter e per la formazione. Un certificato di questo genere ha portato la cooperativa a verificare la capacità delle proprie collaboratrici, delle proprie educatrici e ausiliarie e dello staff organizzativo, nonché di tutto il gruppo manageriale. La struttura di San Giacomo è organizzata con uno sportello di coordinamento utenti che, da ottobre, è gestito provvisoriamente dalla Vice Presidente Elfride Haller in quanto la persona che dovrebbe svolgere questo ruolo di coordinamento genitori e personale è in malattia da ben 195 giorni. La signora Haller - avendo contatti continui con gli utenti genitori - li ha costantemente informati sulle sostituzioni avvenute e sulle motivazioni delle stesse. Sono state fatte le regolari e periodiche riunioni genitori e non è vero che le educatrici che sono state sostituite non sono state adeguatamente presentate: e’ stata indetta una riunione il 23 ottobre 2008. Chiaro è che se il personale si dimette, come e’ stato per le due responsabili di struttura, la cooperativa non può fare altro che selezionare adeguatamente il personale da sostituire, così come è stato fatto. È stato adeguatamente monitorato tale personale nuovo e questo ci pare faccia parte della capacità gestionale della cooperativa, infatti nessuna contestazione viene mossa alle educatrici e ausiliarie. Diciamo ai 9 genitori su 24 bambini frequentanti che l’aspetto importante è avere la certezza della cura, della assistenza e dell’educazione dei propri figli all’interno della struttura: guai se questo non dovesse succedere. Comunque a breve verrà indetta una riunione per chiarire questo spiacevole equivoco che mette in difficoltà anche gli altri genitori che questa lettera non l’hanno sottoscritta».

«Genitori, questa protesta è pilotata»

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 03 FEBBRAIO 2009



Immediata risposta della cooperativa dopo la lettera di mamme e papà che hanno i bimbi alla Kitas di San Giacomo



La direzione di Casa Bimbo: una manovra in atto da alcuni mesi



«Riunioni periodiche e bambini seguiti con professionalità»



LAIVES. Immediata - ed altrettato dura - replica della direzione della cooperativa Casa Bimbo alla lettera di protesta firmata da una decina di genitori che hanno i loro figlioletti affidati alla Kitas di San Giacomo. Mamme e papà, come è noto, si lamentano non tanto del lavoro delle educatrici attualmente operanti nella struttura, quanto, invece, della gestione della Cooperativa. La protesta, oltre alla cooperativa, è stata indirizzata anche al sindaco di Laives, Giovanni Polonioli.

Secondo la direzione di Casa Bimbo «la lettera dei genitori ha tutte le caratteristiche di essere pilotata da chi dall’esterno è da mesi che cerca in tutti i modi e con tutti i mezzi di prendere le redini di questa cooperativa... I genitori si sono fatti coinvolgere in una realtà che nuoce a tutti e particolarmente anche alle educatrici che stanno svolgendo il loro lavoro al meglio. In ogni caso, precisiamo che la direzione, lo stesso giorno in cui ha ricevuto la lettera dei genitori, ha contattato il sindaco Polonioli ed il giorno dopo si è svolta una riunione in Comune alla presenza dello stesso, del dirigente Gianluca Nettis e dell’assessore Di Fede dove è stata presentata e discussa la lettera dei genitori». La nota ricorda che «La cooperativa Casa Bimbo opera da molti anni nel settore della prima infanzia con qualità professionalità e tanti successi; è molto apprezzata per la sua potenzialità e per le sue capacità manageriali e organizzative, e, proprio, il 17 gennaio di quest’anno ha ottenuto con successo anche la certificazione ISO 9001, conseguito per il servizio di microstruttura e, quindi, anche per quella di San Giacomo - Laives, per i nidi aziendali, per il servizio di Tagesmutter e per la formazione. Un certificato di questo genere ha portato la cooperativa a verificare la capacità delle proprie collaboratrici, delle proprie educatrici e ausiliarie e dello staff organizzativo, nonché di tutto il gruppo manageriale. La struttura di San Giacomo è organizzata con uno sportello di coordinamento utenti che, da ottobre, è gestito provvisoriamente dalla Vice Presidente Elfride Haller in quanto la persona che dovrebbe svolgere questo ruolo di coordinamento genitori e personale è in malattia da ben 195 giorni. La signora Haller - avendo contatti continui con gli utenti genitori - li ha costantemente informati sulle sostituzioni avvenute e sulle motivazioni delle stesse. Sono state fatte le regolari e periodiche riunioni genitori e non è vero che le educatrici che sono state sostituite non sono state adeguatamente presentate: e’ stata indetta una riunione il 23 ottobre 2008. Chiaro è che se il personale si dimette, come e’ stato per le due responsabili di struttura, la cooperativa non può fare altro che selezionare adeguatamente il personale da sostituire, così come è stato fatto. È stato adeguatamente monitorato tale personale nuovo e questo ci pare faccia parte della capacità gestionale della cooperativa, infatti nessuna contestazione viene mossa alle educatrici e ausiliarie. Diciamo ai 9 genitori su 24 bambini frequentanti che l’aspetto importante è avere la certezza della cura, della assistenza e dell’educazione dei propri figli all’interno della struttura: guai se questo non dovesse succedere. Comunque a breve verrà indetta una riunione per chiarire questo spiacevole equivoco che mette in difficoltà anche gli altri genitori che questa lettera non l’hanno sottoscritta».

domenica 1 febbraio 2009

Contestata la gestione di Casa Bimbo

ALTO ADIGE - DOMENICA, 01 FEBBRAIO 2009



Protestano una decina di genitori che hanno i loro figli nella struttura di San Giacomo. Una lettera con accuse



Mamme e papà: «Eccessivo turn over e carenza di informazioni»



Elogio al personale Chiesto un incontro presente il sindaco




LAIVES. I genitori dei bambini che frequentano la struttura di San Giacomo, gestita dalla cooperativa Casa Bimbo, non sono contenti per come vanno le cose. In dieci, fra mamme e papa, proprio nei giorni scorsi hanno sottoscritto una lettera per manifestare «disappunto in merito ai criteri con i quali, da qualche mese, la struttura viene gestita». La sede di Casa Bimbo a San Giacomo si trova in alcuni spazi al primo piano della palazzina che ospita anche la farmacia Bertazzoni, presso il complesso Garden Village. La lettera è stata inviata anche al sindaco Polonioli.

«Non intendiamo riferirci all’encomiabile lavoro che viene svolto dal personale che opera nella struttura - chiariscono prima di tutto questi genitori - ma alla gestione portata avanti dalla direzione della cooperativa sociale». L’elenco delle cose che secondo i genitori non vanno parla dell’eccessivo turn over degli ultimi 12 mesi «Durante i quali - scrivono - la struttura ha visto alternarsi ben 7 educatrici, senza che della cosa sia mai stata data spiegazione e senza che tali cambiamenti ci venissero segnalati dato che li abbiamo scoperti a cose fatte». C’è poi l’inserimento delle nuove educatrici «Che non viene accompagnato da alcuna forma di presentazione ufficiale, ma è lasciato alla buona educazione dei singoli. Nelle ultime settimane in particolare hanno dato le dimissioni due figure molto rappresentative all’interno della struttura, molto amate dai bambini, di cui una, per di più, era anche responsabile dell’asilo». Secondo i genitori «Non siamo stati informati: la sensazione è che al personale rimasto sarebbero state date istruzioni di raccontare bugie a chi chiedeva notizie, cosa capitata alla famiglia di Sofia Savoia, alla quale, per settimane, è stato detto che la responsabile era in ferie o in malattia, mentre in realtà aveva già rassegnato le dimissioni». Secondo i genitori «La continuità educativa, come quella di individuare dei punti di riferimento, così importanti per i bambini di questa età, è evidentemente messa in crisi da una situazione di turn over del personale così elevato». Accuse anche al comportamento della cooperativa definito «inqualificabile» non solo per la mancanza di comunicazione, di per sé già grave, ma «Perché si tenta di nascondere con menzogne la realtà dei fatti a quei genitori che si sono lamentati. La risposta è stata la seguente: se non vi va bene come è gestito l’asilo potete iscrivere i vostri figli altrove». I genitori hanno chiesto un incontro con i responsabili della cooperativa Casa Bimbo, presenti il sindaco ed i funzionari comunali.




Non ci è dato conoscere quali siano le motivazioni che portano ad un così alto turn over del personale di questa struttura, ma quel che è certo è che le esternalizzazioni di servizi vengono fatte per ridurre i costi.



Ora questo, in un'economia di mercato, può essere fatto solo con una riduzione della qualità del servizio e/o incidendo sulle spese per il personale.




Attendiamo di conoscere quali siano le motivazioni che inducono il personale ad andarsene e la direzione a nascondere ciò che sta realmente accadendo, ma riteniamo che il comune, oltre a magnificare quanto fatto in questo campo,  debba immediatamente intervenire per fare chiarezza e assicurare un servizio efficiente, oltre che  relativamente poco costoso per le casse comunali.




Rifondazione Comunista - Laives