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mercoledì 27 agosto 2008

Viaggio con gli addetti alla raccolta: «In giro c’è troppa inciviltà»

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 19 AGOSTO 2008



di Bruno Canali



Cartoni e plastica nelle isole ecologiche



Nei cassonetti finisce molta immondizia che andrebbe altrove



LAIVES. Ore 5.30 del mattino: inizia presto il lavoro per gli operatori ecologici della Seab che garantiscono la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Appuntamento al centro di riciclaggio in zona Galizia ed è da lì che parte anche il furgoncino destinato alla pulizia preventiva delle isole ecologiche, sparse a decine sul territorio. Si tratta di un servizio che consente di misurare il gradi di maleducazione e di inciviltà che ancora esistono tra la comunità cittadina: sono moltissime infatti le isole ecologiche piene di rifiuti che andrebbero conferiti altrove.

«Non fosse per la maleducazione della gente - spiega una rappresentante della Seab che fa il giro di ricognizione mattutino tra le isole ecologiche - si potrebbero risparmiare parecchi soldi e, ad esempio, non servirebbe questo lavoro quotidiano di raccolta straordinaria dei rifiuti ma basterebbe quello normalmente svolto dai camion compattatori e dalle ditte che curano la differenziata». Ed effettivamente è un campionario dell’inciviltà quello che si incontra ogni mattina girando la città. Non c’è quasi isola ecologica o gruppo di cassonetti, che non abbia accanto il suo bel mucchio di sacchetti, oppure di rifiuti ingombranti, fino ai materiali più incredibili e difficili da immaginare.

Il giro del furgoncino inizia qualche centinaio di metri dopo il centro di riciclaggio, preso l’isola posta accanto al cimitero Galizia: lì, abbandonati, ci sono cartoni (nonostante il cassonetto apposito sia mezzo vuoto), plastica e resti di un vecchio divano che dovrebbe andare al riciclaggio, dove questi ingombranti vengono smaltiti gratuitamente.

Stessa musica anche nelle altre isole qua e là per la città e cambia solo il tipo di materiali abbandonati. «Un classico sono i rifiuti gettati nel cassonetto sbagliato», dice l’operatore, e infatti basta aprire quello dei rifiuti verdi per vedere, mescolati con erba e ramaglie, plastica e rifiuti di cucina. Più in là, una bottiglia con dell’olio di cucina e cassette di tutti i tipi. All’operatore non rimane che caricare tutto il possibile sul furgoncino e fare pulizia. Ma la cosa più preoccupante è che da là ad una mezz’ora, ripassando nello stesso posto, si notano altri sacchetti abbandonati, anche vicino alle isole interrate, nonostante funzionino perfettamente con la scheda.





«Tanta gente in difficoltà»



LAIVES. «Parlare dell’anti-economicità e della carente gestione dei rifiuti Seab/Comune, non è affatto una novità, e, contrariamente al Sindaco ed alla sua Giunta - indifferenti e troppo impegnati a pubblicizzare incrementi tariffari non veritieri e sondaggi molto discutibili sulla qualità del servizio - non possiamo non rappresentare un problema che affligge, da diverso tempo, numerosi anziani»: lo sostengono in una nota il coordinatore di Forza Italia Francesco Paolo Cocca ed il delegato di collegio Bolzano-Bassa Atesina Andrea Ropele. Che così proseguono: «Molti di loro, infatti, ci hanno segnalato che, non avendo alcuna possibilità di farsi aiutare quotidianamente dai propri familiari o da eventuali badanti, fanno fatica a raggiungere le isole ecologiche. Alcuni, ad esempio, pur di liberarsi dei sacchetti pieni di spazzatura, sono costretti ad attraversare la strada statale, percorrendo, a piedi, più di 200 metri. Altri, invece, pur di evitare tale tragitto preferiscono consegnare i propri rifiuti, previa ricompensa non decurtabile dal costo fatturato dalla Seab, a qualche ragazzino volenteroso. I disagi, dunque, esistono, e nessuno si preoccupa di trovare soluzioni. Possiamo capire - conclude la nota - che per qualcuno la distribuzione di nuove tessere e di nuovi cassonetti sia molto “glamour” e redditizia - questo disservizio lo paghiamo a peso d’oro -, ma non possiamo accettare che situazioni così delicate non siano risolte con una certa celerità».



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