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martedì 30 settembre 2008

TRATTE D'ACCESSO: «No al collegamento a cielo aperto»

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 30 SETTEMBRE 2008



Binari dal tunnel all’areale ferroviario: Bronzolo mette le mani avanti



Il sindaco Zito: «Serve maggiore chiarezza sul progetto». Protesta anche il consiglio di Ora




BRONZOLO. La tratta di accesso sud alla nuova linea del Brennero sta sollevando una serie di preoccupazioni. Dopo i timori - e le proteste - del consiglio comunale di Ora, ecco che anche Bronzolo rizza le antenne e chiede chiarimenti, immediati, sul collegamento fra il portale di uscita della galleria e l’areale ferroviario dove, come noto, è previsto uno scalo tecnico per i locomotori.

Il consiglio comunale di Ora, all’unanimità, ha approvato la scorsa settimana una risoluzione contro un tracciato all’aperto degli allacciamenti al futuro tunnel di base del Brennero. Si tratta di una «finestra» - di 1200 metri circa - prevista nelle immediate vicinanze della zona per insediamenti produttivi ed a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. «Un tracciato - sostiene il consiglio comunale nella risoluzione approvata all’unanimità - che comporterebbe per Ora un’ulteriore inaccettabile fonte di rumore ed avrebbe conseguenze negative anche sulla fauna e sulla flora». Nel corso di una recente riunione della Comunità di Valle, il sindaco di Ora ha chiesto ai progettisti di spostare la «finestra» a nord, verso Bronzolo.

Ma proprio Bronzolo ha una preoccupazione in più e riguarda, come detto, il collegamento fra il portale sud del tunnel e l’areale ferroviario della stazione di treni. Questa galleria - è il passante fra Ora e Cardano destinato a bypassare anche la città e la stazione di Bolzano - dovrebbe essere realizzata in largo anticipo rispetto al resto della tratta di accesso. Dice il sindaco Benedetto Zito: «Manca ancora la indispensabile chiarezza da parte dei progettisti. Noi abbiamo bisogno di vedere nero su bianco cosa intendono fare. Ciò che potremmo mai accettare è la costruzione di questo collegamento all’aperto con una sorta di mega barriera che verrebbe costruita nella vallata fra la zona della Atzwanger ed appunto la stazione dei treni».

La preoccupazione del sindaco Zito - che ovviamente parla a nome dell’amministrazione comunale e della comunità - è dettata dal fatto che sembrerebbe prevalere, in questo momento, la soluzione di un collegamento «aperto», contrariamente a quanto era previsto da sempre. «Se le preoccupazioni del consiglio comunale di Ora sono giustificate e condivisibili anche da parte nostra, mi preme ricordare che la tratta di accesso in Bassa Atesina verrà realizzata fra diversi anni e quindi c’è tutto il tempo per discutere. Invece per il passante ferroviario, con relativo collegamento all’areale della nostra stazione dei treni, è stata confermata la priorità. C’è dunque, da parte nostra, la pressante richiesta di ottenere la massima chiarezza».

TRATTE D'ACCESSO: «No al collegamento a cielo aperto»

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 30 SETTEMBRE 2008



Binari dal tunnel all’areale ferroviario: Bronzolo mette le mani avanti



Il sindaco Zito: «Serve maggiore chiarezza sul progetto». Protesta anche il consiglio di Ora




BRONZOLO. La tratta di accesso sud alla nuova linea del Brennero sta sollevando una serie di preoccupazioni. Dopo i timori - e le proteste - del consiglio comunale di Ora, ecco che anche Bronzolo rizza le antenne e chiede chiarimenti, immediati, sul collegamento fra il portale di uscita della galleria e l’areale ferroviario dove, come noto, è previsto uno scalo tecnico per i locomotori.

Il consiglio comunale di Ora, all’unanimità, ha approvato la scorsa settimana una risoluzione contro un tracciato all’aperto degli allacciamenti al futuro tunnel di base del Brennero. Si tratta di una «finestra» - di 1200 metri circa - prevista nelle immediate vicinanze della zona per insediamenti produttivi ed a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. «Un tracciato - sostiene il consiglio comunale nella risoluzione approvata all’unanimità - che comporterebbe per Ora un’ulteriore inaccettabile fonte di rumore ed avrebbe conseguenze negative anche sulla fauna e sulla flora». Nel corso di una recente riunione della Comunità di Valle, il sindaco di Ora ha chiesto ai progettisti di spostare la «finestra» a nord, verso Bronzolo.

Ma proprio Bronzolo ha una preoccupazione in più e riguarda, come detto, il collegamento fra il portale sud del tunnel e l’areale ferroviario della stazione di treni. Questa galleria - è il passante fra Ora e Cardano destinato a bypassare anche la città e la stazione di Bolzano - dovrebbe essere realizzata in largo anticipo rispetto al resto della tratta di accesso. Dice il sindaco Benedetto Zito: «Manca ancora la indispensabile chiarezza da parte dei progettisti. Noi abbiamo bisogno di vedere nero su bianco cosa intendono fare. Ciò che potremmo mai accettare è la costruzione di questo collegamento all’aperto con una sorta di mega barriera che verrebbe costruita nella vallata fra la zona della Atzwanger ed appunto la stazione dei treni».

La preoccupazione del sindaco Zito - che ovviamente parla a nome dell’amministrazione comunale e della comunità - è dettata dal fatto che sembrerebbe prevalere, in questo momento, la soluzione di un collegamento «aperto», contrariamente a quanto era previsto da sempre. «Se le preoccupazioni del consiglio comunale di Ora sono giustificate e condivisibili anche da parte nostra, mi preme ricordare che la tratta di accesso in Bassa Atesina verrà realizzata fra diversi anni e quindi c’è tutto il tempo per discutere. Invece per il passante ferroviario, con relativo collegamento all’areale della nostra stazione dei treni, è stata confermata la priorità. C’è dunque, da parte nostra, la pressante richiesta di ottenere la massima chiarezza».

lunedì 29 settembre 2008

Il nuovo PUC condizionato da scelte poco meditate


In molti comuni della nostra provincia, compresa la Bassa Atesina, l’elaborazione del PUC, proprio per le  ricadute che ha sul territorio, è stato preceduto da una serie di riunioni che hanno coinvolto categorie economiche e professionali, associazioni, partiti e semplici cittadini. A dire dei promotori si è trattato di un’esperienza positiva da cui sono usciti suggerimenti preziosi per le varie amministrazioni e che hanno inoltre permesso di fornire agli estensori materiali del piano le linee guida entro le quali muoversi. La consapevolezza dei problemi da affrontare ha poi avvicinato i cittadini ai loro amministratori diminuendo le incomprensioni e i sospetti che sempre accompagnano la stesura di documenti di tale importanza.


Solo a Laives, nonostante le sollecitazioni giunte da più parti, non vi è segno di una volontà di coinvolgimento dei cittadini e al contrario si procede a testa bassa a scelte che condizioneranno irrimediabilmente il futuro piano urbanistico.


Ci riferiamo naturalmente al centro storico di Laives ed alla sua piazza per la quale le decisioni  sembrano ormai prese.


Ciò che preoccupa sono:



  1. l’improvviso ed inopinato aumento della cubatura, dovuto più alla necessità di rendere appetibile la partecipazione dei privati che alle reali esigenze dell’amministrazione la quale, peraltro, aveva sempre affermato di non avere bisogno di ulteriori spazi;

  2. l’edificazione di un parcheggio da 130 posti, con la rinuncia definitiva a tenere il traffico fuori dal centro cittadino e, per di più, senza una valutazione complessiva dell’effettiva necessità di posti macchina in quella zona e delle conseguenze sulla viabilità interna;

  3. la scelta dell’accesso al parcheggio da via Pietralba che renderà solamente virtuale la chiusura al traffico di quel tratto di strada;

  4. l’abbattimento del vecchio municipio, unico richiamo familiare rimasto, senza una chiara indicazione sull’arredo urbano prescelto;

  5. il vero e proprio attentato all’acero centenario, elevato a simbolo delle politiche ambientali, messo seriamente in pericolo da questo progetto senza una voce che inviti per lo meno alla prudenza.


 


Insomma non si capisce perché di fronte alle esperienze passate che lo stesso sindaco ha definito “devastanti”, non si scelga, in ottemperanza anche alle promesse elettorali, un modo di procedere più trasparente e partecipato.


 


Rifondazione Comunista - Laives


Il nuovo PUC condizionato da scelte poco meditate


In molti comuni della nostra provincia, compresa la Bassa Atesina, l’elaborazione del PUC, proprio per le  ricadute che ha sul territorio, è stato preceduto da una serie di riunioni che hanno coinvolto categorie economiche e professionali, associazioni, partiti e semplici cittadini. A dire dei promotori si è trattato di un’esperienza positiva da cui sono usciti suggerimenti preziosi per le varie amministrazioni e che hanno inoltre permesso di fornire agli estensori materiali del piano le linee guida entro le quali muoversi. La consapevolezza dei problemi da affrontare ha poi avvicinato i cittadini ai loro amministratori diminuendo le incomprensioni e i sospetti che sempre accompagnano la stesura di documenti di tale importanza.


Solo a Laives, nonostante le sollecitazioni giunte da più parti, non vi è segno di una volontà di coinvolgimento dei cittadini e al contrario si procede a testa bassa a scelte che condizioneranno irrimediabilmente il futuro piano urbanistico.


Ci riferiamo naturalmente al centro storico di Laives ed alla sua piazza per la quale le decisioni  sembrano ormai prese.


Ciò che preoccupa sono:



  1. l’improvviso ed inopinato aumento della cubatura, dovuto più alla necessità di rendere appetibile la partecipazione dei privati che alle reali esigenze dell’amministrazione la quale, peraltro, aveva sempre affermato di non avere bisogno di ulteriori spazi;

  2. l’edificazione di un parcheggio da 130 posti, con la rinuncia definitiva a tenere il traffico fuori dal centro cittadino e, per di più, senza una valutazione complessiva dell’effettiva necessità di posti macchina in quella zona e delle conseguenze sulla viabilità interna;

  3. la scelta dell’accesso al parcheggio da via Pietralba che renderà solamente virtuale la chiusura al traffico di quel tratto di strada;

  4. l’abbattimento del vecchio municipio, unico richiamo familiare rimasto, senza una chiara indicazione sull’arredo urbano prescelto;

  5. il vero e proprio attentato all’acero centenario, elevato a simbolo delle politiche ambientali, messo seriamente in pericolo da questo progetto senza una voce che inviti per lo meno alla prudenza.


 


Insomma non si capisce perché di fronte alle esperienze passate che lo stesso sindaco ha definito “devastanti”, non si scelga, in ottemperanza anche alle promesse elettorali, un modo di procedere più trasparente e partecipato.


 


Rifondazione Comunista - Laives


domenica 28 settembre 2008

Redditi: un'indagine afi-ipl

Potere d'acquisto in affanno nonostante gli aumenti retributivi. Due lavoratori su tre considerano il proprio reddito inadeguato al costo della vita




Il fatto: Quasi 2 lavoratori ogni 3 (63,1%) dichiarano che il proprio reddito è “per niente” o “poco” adeguato al costo della vita. Più specificatamente il 25% dichiara che il proprio reddito non è “per niente” adeguato mentre il 38,2% lo considera “poco” adeguato. Un 25,3% degli intervistati si dichiara invece “abbastanza” soddisfatto mentre solo 1 lavoratore ogni 10 (10,8%) si considera “molto” soddisfatto del proprio reddito.








Non esistono sostanziali differenze tra uomo e donna: le risposte sono risultate letteralmente speculari. Si registrano tuttavia rilevanti differenze in base ad altre caratteristiche socio-demografiche.

Come nelle indagini degli scorsi anni, la valutazione di adeguatezza del reddito (somma delle risposte “abbastanza” e “molto” adeguato) è maggiore nei dipendenti con qualifica di “dirigente o quadro” (60,0% ) e scende progressivamente per gli operai specializzati (36%), gli impiegati (33,0%) e ancor di più per gli operai semplici (26%).



L’analisi settoriale mette in luce che sono perlopiù i lavoratori del commercio (66%) e del Turismo (67%) a considerare il proprio reddito “poco” o “per niente” adeguato al costo della vita mentre, nel settore banche e assicurazioni, un lavoratore ogni 3 (30%) considera il proprio “molto” adeguato.



Volendo fare un identikit del lavoratore che considera “per niente” adeguato il proprio reddito al costo della vita possiamo dire che si tratta di un operaio semplice con basso titolo di studio, di età compresa tra i 50-55 anni e lavora in una piccola azienda commerciale.



Per ulteriori informazioni vai al link:

http://www.afi-ipl.org/download/NL_2_Retribuzioni_IT_DEF.pdf

Redditi: un'indagine afi-ipl

Potere d'acquisto in affanno nonostante gli aumenti retributivi. Due lavoratori su tre considerano il proprio reddito inadeguato al costo della vita




Il fatto: Quasi 2 lavoratori ogni 3 (63,1%) dichiarano che il proprio reddito è “per niente” o “poco” adeguato al costo della vita. Più specificatamente il 25% dichiara che il proprio reddito non è “per niente” adeguato mentre il 38,2% lo considera “poco” adeguato. Un 25,3% degli intervistati si dichiara invece “abbastanza” soddisfatto mentre solo 1 lavoratore ogni 10 (10,8%) si considera “molto” soddisfatto del proprio reddito.








Non esistono sostanziali differenze tra uomo e donna: le risposte sono risultate letteralmente speculari. Si registrano tuttavia rilevanti differenze in base ad altre caratteristiche socio-demografiche.

Come nelle indagini degli scorsi anni, la valutazione di adeguatezza del reddito (somma delle risposte “abbastanza” e “molto” adeguato) è maggiore nei dipendenti con qualifica di “dirigente o quadro” (60,0% ) e scende progressivamente per gli operai specializzati (36%), gli impiegati (33,0%) e ancor di più per gli operai semplici (26%).



L’analisi settoriale mette in luce che sono perlopiù i lavoratori del commercio (66%) e del Turismo (67%) a considerare il proprio reddito “poco” o “per niente” adeguato al costo della vita mentre, nel settore banche e assicurazioni, un lavoratore ogni 3 (30%) considera il proprio “molto” adeguato.



Volendo fare un identikit del lavoratore che considera “per niente” adeguato il proprio reddito al costo della vita possiamo dire che si tratta di un operaio semplice con basso titolo di studio, di età compresa tra i 50-55 anni e lavora in una piccola azienda commerciale.



Per ulteriori informazioni vai al link:

http://www.afi-ipl.org/download/NL_2_Retribuzioni_IT_DEF.pdf

Nota del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo

Alto Adige, 28 SETTEMBRE 2008



«Nuovo Puc più attento ai bisogni della gente»
















 LAIVES. In merito al nuovo Piano urbanistico comunale interviene, con una nota, anche il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo. Questa la nota: «Il nuovo Puc di Laives dovrà avere più attenzione alla qualità della vita, viene detto. L’impegno per un “mondo” migliore, la salvaguardia dell’ambiente ed il rispetto e la crescita delle persone sono i nuovi valori che creano valore aggiunto, sostengono le imprese del futuro. Competitività e progresso saranno le chiavi delle amministrazioni e delle imprese del futuro? Cittadinanza d’impresa, ma anche sviluppo sostenibile, sostenibilità sociale, business etico o, meglio ancora, responsabilità sociale d’impresa sono termini per lo più intercambiabili inseriti in un unico fenomeno che potremmo riassumere così: assunzione di responsabilità. Le trasformazioni in corso nei sistemi economici e sociali, la crescente influenza dei criteri sociali ed ambientali sulle scelte di consumatori e investitori; le frequenti e approfondite informazioni a disposizione delle diverse identità pubbliche di riferimento, debbono, necessariamente, portare ad un’attenzione crescente alla qualità della vita, alla sicurezza e alla salute degli individui ed ad forte interesse verso la salvaguardia del patrimonio ambientale. Non più il luogo comune imperante legato ad attività finalizzate ad interessi aziendali o amministrativi “convenienti”, bensì una evoluzione, un progetto favorevole alla crescita con più “valore” con un maggior ruolo di responsabilità, una maggior sensibilità per una società più consapevole, sostiene anche l’architetto Giorgio Cattelan. Dunque un Puc di Laives che nella sua futura visione e articolazione, possa dare un contributo al miglioramento della società. È necessario che l’obiettivo possa massimizzare i benefici usufruibili, contribuendo al benessere sociale (educazione, salute, sviluppo della forza lovorativa e formazione giovanile). Il nuovo Puc deve prevedere risanamenti, scelte non invasive e più attenzione».

Nota del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo

Alto Adige, 28 SETTEMBRE 2008



«Nuovo Puc più attento ai bisogni della gente»
















 LAIVES. In merito al nuovo Piano urbanistico comunale interviene, con una nota, anche il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo. Questa la nota: «Il nuovo Puc di Laives dovrà avere più attenzione alla qualità della vita, viene detto. L’impegno per un “mondo” migliore, la salvaguardia dell’ambiente ed il rispetto e la crescita delle persone sono i nuovi valori che creano valore aggiunto, sostengono le imprese del futuro. Competitività e progresso saranno le chiavi delle amministrazioni e delle imprese del futuro? Cittadinanza d’impresa, ma anche sviluppo sostenibile, sostenibilità sociale, business etico o, meglio ancora, responsabilità sociale d’impresa sono termini per lo più intercambiabili inseriti in un unico fenomeno che potremmo riassumere così: assunzione di responsabilità. Le trasformazioni in corso nei sistemi economici e sociali, la crescente influenza dei criteri sociali ed ambientali sulle scelte di consumatori e investitori; le frequenti e approfondite informazioni a disposizione delle diverse identità pubbliche di riferimento, debbono, necessariamente, portare ad un’attenzione crescente alla qualità della vita, alla sicurezza e alla salute degli individui ed ad forte interesse verso la salvaguardia del patrimonio ambientale. Non più il luogo comune imperante legato ad attività finalizzate ad interessi aziendali o amministrativi “convenienti”, bensì una evoluzione, un progetto favorevole alla crescita con più “valore” con un maggior ruolo di responsabilità, una maggior sensibilità per una società più consapevole, sostiene anche l’architetto Giorgio Cattelan. Dunque un Puc di Laives che nella sua futura visione e articolazione, possa dare un contributo al miglioramento della società. È necessario che l’obiettivo possa massimizzare i benefici usufruibili, contribuendo al benessere sociale (educazione, salute, sviluppo della forza lovorativa e formazione giovanile). Il nuovo Puc deve prevedere risanamenti, scelte non invasive e più attenzione».

Trenini in miniatura al posto di quelli veri









La giunta comunale ha individuato una soluzione per la vecchia stazione che presto sarà sostituita da quella nuova












 
Alto Adige, 28 SETTEMBRE 2008





 LAIVES. L’amministrazione comunale ha individuato cosa fare della vecchia stazione ferroviaria che ha ricevuto dalla Provincia dopo che questa l’aveva avuta dalle Fs. Le ipotesi di un utilizzo futuro (l’edificio, come noto, verrà presto sostituito da quello nuovo) sono state valutate a lungo e alla fine sembra che la scelta sia quella più consona: la piccola stazioncina diventerà sede di un grande plastico con i trenini in miniatura del gruppo bolzanino Amici dei trenini. «Credo che nessun altro edificio possa essere più idoneo per una esposizione del genere», dice il sindaco.

 In questo periodo, tutta l’area attorno alla vecchia stazione è interessata dai lavori per la costruzione della stazione nuova e dei relativi parcheggi, pensiline e quant’altro. Una volta concluso l’intervento si aprirà invece l’iniziativa che riguarda il futuro della vecchia stazioncina, perché la Provincia dopo averla acquisita dalle Fs, come ha fatto con altre del genere, l’ha “girata” al Comune. «Dopo una serie di valutazioni - spiega il sindaco - siamo arrivati all’idea di assegnarla al gruppo che si interessa dei trenini e che costruirebbe dentro l’edificio un plastico tra i più grandi che ci siano in giro, con modellini di treni in movimento e tutto ciò che caratterizza queste splendide installazioni. Sarebbe certamente un’attrazione per tutti. Inoltre gli Amici dei trenini si incaricherebbero di eseguire i lavori di sistemazione della vecchia stazione, adattando gli spazi al loro progetto. Personalmente sono molto favorevole a questa scelta, proprio perché la ritengo la più idonea. Mentre sui binari all’esterno transiteranno i treni “veri”, sul grande plastico all’interno si potranno ammirare quelli in miniatura».

 Altre idee altrettanto consone non ce n’erano e del resto, utilizzare una vecchia stazione ferroviaria per altri scopi che non siano quelli per i quali era stata costruita, sarebbe diventato un problema. È troppo fuori mano ad esempio per immaginare di mettere lì una sede associativa e poi rimane pur sempre il pericolo per la vicinanza dei binari. A tale proposito, bisognerà anche fare in modo che sul lato verso la ferrovia, in futuro non si possa accedere perché manca qualunque barriera protettiva. A pochi metri di distanza è in costruzione la nuova stazione ferroviaria, architettonicamente tutta un’altra cosa rispetto alla vecchia, che dovrebbe anche essere una delle ultime rimaste, di questo tipo, lungo l’intera linea del Brennero e perciò sicuramente degna di essere conservata e restaurata a dovere come testimonianza. Visto l’interesse manifestato dai vertici della giunta comunale, non dovrebbero sussistere grossi problemi per raggiungere un accordo con gli appassionati dei trenini.





LA SCHEDA



Entro fine anno la nuova stazione ferroviaria sarà operativa. L’edificio è già stato costruito a pochi metri dalla vecchia struttura, così come le nuove pensiline coperte. Si lavora anche nell’area attorno per sistemare parcheggi e portabici; sul lato dei binari verso ovest arriveranno le barriere antirumore. Grazie anche a tutti questi miglioramenti, il treno è diventato sempre più una valida alternativa all’uso del mezzo privato, soprattutto per quanti riguarda i numerosi pendolari che quotidianamente vanno e vengono da Bolzano.

Trenini in miniatura al posto di quelli veri









La giunta comunale ha individuato una soluzione per la vecchia stazione che presto sarà sostituita da quella nuova












 
Alto Adige, 28 SETTEMBRE 2008





 LAIVES. L’amministrazione comunale ha individuato cosa fare della vecchia stazione ferroviaria che ha ricevuto dalla Provincia dopo che questa l’aveva avuta dalle Fs. Le ipotesi di un utilizzo futuro (l’edificio, come noto, verrà presto sostituito da quello nuovo) sono state valutate a lungo e alla fine sembra che la scelta sia quella più consona: la piccola stazioncina diventerà sede di un grande plastico con i trenini in miniatura del gruppo bolzanino Amici dei trenini. «Credo che nessun altro edificio possa essere più idoneo per una esposizione del genere», dice il sindaco.

 In questo periodo, tutta l’area attorno alla vecchia stazione è interessata dai lavori per la costruzione della stazione nuova e dei relativi parcheggi, pensiline e quant’altro. Una volta concluso l’intervento si aprirà invece l’iniziativa che riguarda il futuro della vecchia stazioncina, perché la Provincia dopo averla acquisita dalle Fs, come ha fatto con altre del genere, l’ha “girata” al Comune. «Dopo una serie di valutazioni - spiega il sindaco - siamo arrivati all’idea di assegnarla al gruppo che si interessa dei trenini e che costruirebbe dentro l’edificio un plastico tra i più grandi che ci siano in giro, con modellini di treni in movimento e tutto ciò che caratterizza queste splendide installazioni. Sarebbe certamente un’attrazione per tutti. Inoltre gli Amici dei trenini si incaricherebbero di eseguire i lavori di sistemazione della vecchia stazione, adattando gli spazi al loro progetto. Personalmente sono molto favorevole a questa scelta, proprio perché la ritengo la più idonea. Mentre sui binari all’esterno transiteranno i treni “veri”, sul grande plastico all’interno si potranno ammirare quelli in miniatura».

 Altre idee altrettanto consone non ce n’erano e del resto, utilizzare una vecchia stazione ferroviaria per altri scopi che non siano quelli per i quali era stata costruita, sarebbe diventato un problema. È troppo fuori mano ad esempio per immaginare di mettere lì una sede associativa e poi rimane pur sempre il pericolo per la vicinanza dei binari. A tale proposito, bisognerà anche fare in modo che sul lato verso la ferrovia, in futuro non si possa accedere perché manca qualunque barriera protettiva. A pochi metri di distanza è in costruzione la nuova stazione ferroviaria, architettonicamente tutta un’altra cosa rispetto alla vecchia, che dovrebbe anche essere una delle ultime rimaste, di questo tipo, lungo l’intera linea del Brennero e perciò sicuramente degna di essere conservata e restaurata a dovere come testimonianza. Visto l’interesse manifestato dai vertici della giunta comunale, non dovrebbero sussistere grossi problemi per raggiungere un accordo con gli appassionati dei trenini.





LA SCHEDA



Entro fine anno la nuova stazione ferroviaria sarà operativa. L’edificio è già stato costruito a pochi metri dalla vecchia struttura, così come le nuove pensiline coperte. Si lavora anche nell’area attorno per sistemare parcheggi e portabici; sul lato dei binari verso ovest arriveranno le barriere antirumore. Grazie anche a tutti questi miglioramenti, il treno è diventato sempre più una valida alternativa all’uso del mezzo privato, soprattutto per quanti riguarda i numerosi pendolari che quotidianamente vanno e vengono da Bolzano.

sabato 27 settembre 2008

PINETA: «Gli studenti ad alto rischio»

ALTO ADIGE - SABATO, 27 SETTEMBRE 2008



Dura presa di posizione del comitato civico di Pineta: divieto non rispettato



Critiche: automobilisti poco sensibili in zona scolastica




LAIVES. Dura presa di posizione, in una nota, del comitato civico di Pineta a causa della «scarsa sensibilità di quegli automobilisti che ignorano il divieto di circolazione in via Don Bosco nell’orario di ingresso ed uscita dei bambini, sia della scuola elementare che di quella materna. Tutto questo accade nonostante il divieto sia segnalato molto chiaramente e che i vigili del Comune abbiano presenziato in zona per un lungo periodo di rodaggio». La nota prosegue ricordando che «proprio il comitato civico di Pineta è stato promotore della realizzazione di quella area scolastica protetta dove fino ad un anno fa la situazione era caotica ed estremamente pericolosa. Proprio di fronte all’uscita dell’asilo si trova l’ingresso di un esercizio commerciale, le vetture erano parcheggiate lungo tutto il limite esterno dell’asilo e la strada è a doppio senso e senza marciapiede. Tutto questo rappresentava un reale pericolo non solo per i più piccini ma anche per gli adulti. In una situazione analoga ricordiamo il dramma di qualche anno fa a Ganda di Appiano dove una bimba venne travolta ed uccisa dall’auto di un genitore». Tornando alla situazione di Pineta, il comitato ricorda che «Con molto senso civico nessuno protestò per la soppressione di una decina di posti auto, e proprio questa dimostrazione di sensibilità al problema è un ulteriore motivo perché l’ordinanza del sindaco venga fatta rispettare senza indugio. Aggiungiamo che per il comitato il problema di un nuovo parcheggio pubblico anche in zona centrale è prioritario ed anche di possibile realizzazione». La nota prosegue ricordando che proprio il comitato, in questi ultimi anni, s’è dato molto da fare anche per «la sicurezza dei cittadini: ora vediamo mamme con i loro bimbi sul carrozzino che possono, grazie al semaforo, attraversare in tutta sicurezza la statale per raggiungere la fermata dell’autobus. Perchè nessuno è intervenuto in passato?».

PINETA: «Gli studenti ad alto rischio»

ALTO ADIGE - SABATO, 27 SETTEMBRE 2008



Dura presa di posizione del comitato civico di Pineta: divieto non rispettato



Critiche: automobilisti poco sensibili in zona scolastica




LAIVES. Dura presa di posizione, in una nota, del comitato civico di Pineta a causa della «scarsa sensibilità di quegli automobilisti che ignorano il divieto di circolazione in via Don Bosco nell’orario di ingresso ed uscita dei bambini, sia della scuola elementare che di quella materna. Tutto questo accade nonostante il divieto sia segnalato molto chiaramente e che i vigili del Comune abbiano presenziato in zona per un lungo periodo di rodaggio». La nota prosegue ricordando che «proprio il comitato civico di Pineta è stato promotore della realizzazione di quella area scolastica protetta dove fino ad un anno fa la situazione era caotica ed estremamente pericolosa. Proprio di fronte all’uscita dell’asilo si trova l’ingresso di un esercizio commerciale, le vetture erano parcheggiate lungo tutto il limite esterno dell’asilo e la strada è a doppio senso e senza marciapiede. Tutto questo rappresentava un reale pericolo non solo per i più piccini ma anche per gli adulti. In una situazione analoga ricordiamo il dramma di qualche anno fa a Ganda di Appiano dove una bimba venne travolta ed uccisa dall’auto di un genitore». Tornando alla situazione di Pineta, il comitato ricorda che «Con molto senso civico nessuno protestò per la soppressione di una decina di posti auto, e proprio questa dimostrazione di sensibilità al problema è un ulteriore motivo perché l’ordinanza del sindaco venga fatta rispettare senza indugio. Aggiungiamo che per il comitato il problema di un nuovo parcheggio pubblico anche in zona centrale è prioritario ed anche di possibile realizzazione». La nota prosegue ricordando che proprio il comitato, in questi ultimi anni, s’è dato molto da fare anche per «la sicurezza dei cittadini: ora vediamo mamme con i loro bimbi sul carrozzino che possono, grazie al semaforo, attraversare in tutta sicurezza la statale per raggiungere la fermata dell’autobus. Perchè nessuno è intervenuto in passato?».

Il giardino dell’asilo non è agibile

ALTO ADIGE - SABATO, 27 SETTEMBRE 2008



di Bruno Canali





Ceol (presidente del comitato) contesta il sistema per l’appalto



«Per i lavori è stato scelto il criterio provinciale perdendo di conseguenza troppo tempo»




LAIVES. La scuola è iniziata oramai da alcune settimane e alla materna italiana di via Nazario Sauro ancora non è agibile il giardino. Roberto Ceol, consigliere comunale e presidente del comitato della materna, accusa la giunta per il ritardo nella consegna e critica il sistema adottato per l’appalto del lavoro. «Non si capisce con quale criterio vengano scelte le formule degli appalti nel settore lavori pubblici - dice appunto Ceol - perché a volte va quello nazionale e a volte quello provinciale». Intanto il giardino rischia di essere pronto in inverno, quando non servirà.

A spiegare la differenza tra i due sistemi è lo stesso consigliere comunale: «Applicando la legge nazionale, fino ad un importo di 20 mila euro, l’amministrazione comunale potrebbe dare incarichi diretti delle opere o progetti da fare, senza dover indire un appalto vero e proprio. La legge provinciale invece consente di salire con l’importo fino a 50 mila euro. Normalmente, per quanto riguarda il nostro Comune, ci si affida soprattutto alla legge nazionale; nel caso della scuola materna di via Nazario Sauro invece si è preferita la legge provinciale e così al progettista è stato possibile affidare l’incarico anche se costa 37 mila euro. Somma di tutto, ci troviamo con il giardino della scuola materna ancora interdetto ai bambini, nonostante sia iniziato il nuovo anno scolastico e, se ben ricordo, le offerte delle ditte risalgano allo scorso mese di aprile».

Come detto, in veste di presidente del comitato della materna di via Nazario Sauro, Ceol critica severamente l’operato dell’amministrazione comunale (ricordiamo che è consigliere di maggioranza) per come sono andate le cose con l’intervento che in questa fase è alle battute finali.

I lavori erano iniziati durante le vacanze scolastiche ma evidentemente erano stati calcolati male i tempi di consegna se è vero, come è vero, che a scuola iniziata il giardino non è ancora agibile per i bambini. In realtà, come spiega l’assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon, strada facendo sono intervenute alcune modifiche che hanno imposto un rallentamento dei lavori in corso e la necessità di reperire anche nuovi finanziamenti per fare fronte alla maggiore spesa. Questione di poco comunque e tutto dovrebbe terminare, anche se la coda polemica probabilmente si trasferirà in seno alla maggioranza.























L’assessore Gerolimon spiega come sono andate le cose
 
«Superate le previsioni di spesa»


 LAIVES. «I lavori veri e propri al giardino della materna di via Sauro sono terminati - spiega l’assessore Gerolimon - e manca solo l’installazione di alcuni giochi. L’area non è calpestabile perché è stata appena seminata l’erba e quindi bisognerà attendere, ovviamente, un po’ di tempo. Quanto al sistema di appalto che abbiamo adottato, essendo importi superiori a 50 mila euro, non potevamo scorporarne parti ed è stato necessario invitare almeno 3 ditte. Eravamo partiti con una previsione di spesa attorno ai 50 mila euro, ma poi siamo arrivati attorno ai 100 mila (Sic!) e questi soldi li abbiamo dovuti reperire con un assestamento di bilancio che ci ha portato via ulteriore tempo: il Comune infatti non può assegnare lavori se prima non ha la garanzia della copertura finanziaria». (b.c.)





Il giardino dell’asilo non è agibile

ALTO ADIGE - SABATO, 27 SETTEMBRE 2008



di Bruno Canali





Ceol (presidente del comitato) contesta il sistema per l’appalto



«Per i lavori è stato scelto il criterio provinciale perdendo di conseguenza troppo tempo»




LAIVES. La scuola è iniziata oramai da alcune settimane e alla materna italiana di via Nazario Sauro ancora non è agibile il giardino. Roberto Ceol, consigliere comunale e presidente del comitato della materna, accusa la giunta per il ritardo nella consegna e critica il sistema adottato per l’appalto del lavoro. «Non si capisce con quale criterio vengano scelte le formule degli appalti nel settore lavori pubblici - dice appunto Ceol - perché a volte va quello nazionale e a volte quello provinciale». Intanto il giardino rischia di essere pronto in inverno, quando non servirà.

A spiegare la differenza tra i due sistemi è lo stesso consigliere comunale: «Applicando la legge nazionale, fino ad un importo di 20 mila euro, l’amministrazione comunale potrebbe dare incarichi diretti delle opere o progetti da fare, senza dover indire un appalto vero e proprio. La legge provinciale invece consente di salire con l’importo fino a 50 mila euro. Normalmente, per quanto riguarda il nostro Comune, ci si affida soprattutto alla legge nazionale; nel caso della scuola materna di via Nazario Sauro invece si è preferita la legge provinciale e così al progettista è stato possibile affidare l’incarico anche se costa 37 mila euro. Somma di tutto, ci troviamo con il giardino della scuola materna ancora interdetto ai bambini, nonostante sia iniziato il nuovo anno scolastico e, se ben ricordo, le offerte delle ditte risalgano allo scorso mese di aprile».

Come detto, in veste di presidente del comitato della materna di via Nazario Sauro, Ceol critica severamente l’operato dell’amministrazione comunale (ricordiamo che è consigliere di maggioranza) per come sono andate le cose con l’intervento che in questa fase è alle battute finali.

I lavori erano iniziati durante le vacanze scolastiche ma evidentemente erano stati calcolati male i tempi di consegna se è vero, come è vero, che a scuola iniziata il giardino non è ancora agibile per i bambini. In realtà, come spiega l’assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon, strada facendo sono intervenute alcune modifiche che hanno imposto un rallentamento dei lavori in corso e la necessità di reperire anche nuovi finanziamenti per fare fronte alla maggiore spesa. Questione di poco comunque e tutto dovrebbe terminare, anche se la coda polemica probabilmente si trasferirà in seno alla maggioranza.























L’assessore Gerolimon spiega come sono andate le cose
 
«Superate le previsioni di spesa»


 LAIVES. «I lavori veri e propri al giardino della materna di via Sauro sono terminati - spiega l’assessore Gerolimon - e manca solo l’installazione di alcuni giochi. L’area non è calpestabile perché è stata appena seminata l’erba e quindi bisognerà attendere, ovviamente, un po’ di tempo. Quanto al sistema di appalto che abbiamo adottato, essendo importi superiori a 50 mila euro, non potevamo scorporarne parti ed è stato necessario invitare almeno 3 ditte. Eravamo partiti con una previsione di spesa attorno ai 50 mila euro, ma poi siamo arrivati attorno ai 100 mila (Sic!) e questi soldi li abbiamo dovuti reperire con un assestamento di bilancio che ci ha portato via ulteriore tempo: il Comune infatti non può assegnare lavori se prima non ha la garanzia della copertura finanziaria». (b.c.)





venerdì 26 settembre 2008

Casello A22, c’è lo studio di fattibilità

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 26 SETTEMBRE 2008



Lo studio dell’ing. Ciurnelli ha consegnato da poco il documento che gli era stato commissionato dalla società



I tecnici dell’Autobrennero hanno già iniziato le prime verifiche



Entro la fine dell’anno una dettagliata relazione a Provincia e Comuni






LAIVES. La società dell’Autobrennero ha ricevuto nei giorni scorsi lo studio sulla fattibilità o meno del casello autostradale. I tecnici hanno già iniziato le prime verifiche cui ne seguiranno, nelle prossime settimane, delle altre più articolate, soprattutto in prospettiva. Entro la fine dell’anno è prevista una dettagliata relazione alle parti interessate, ovvero Provincia e Comuni.

Lo studio dell’ing. Ciurnelli - è lo stesso che ha elaborato i due Piani del traffico commissionati dal Comune di Laives, il secondo dei quali è ancora nel cassetto della giunta - era stato incaricato dall’Autobrennero - d’accordo anche la Provincia - di verificare la convenienza o meno di realizzare il casello A22. Le prime valutazioni erano state fatte tenendo in particolare considerazione gli scenari futuri, soprattutto la completa percorribilità della variante alla statale 12 prevista, come noto, per il 2011. All’inizio dell’estate erano emerse - anche se ovviamente incomplete - le prime indicazioni da parte dello studio Ciurnelli che, sulla base di una serie di scenari che erano stati accuratamente ipotizzati - la realizzazione del casello autostradale porterebbe vantaggi tutto sommato contenuti. I tecnici avevano comunque sottolineato che vi sono due variabili che potrebbero modificare questa prima, parziale valutazione: 1) l’ancora incerta data sulla percorribilità completa della variante alla statale; 2) la possibilità che venga realizzato il centro intermodale sull’areale ferroviario compreso fra le stazioni di Bronzolo e di Ora. Per quanto riguarda proprio quest’ultima struttura la Provincia, benchè sollecitata anche dagli imprenditori, non ha ancora fornito spiegazioni in merito all’ubicazione o meno del centro di intermodalità in considerazione che quello esistente ai Piani di Bolzano è destinato ad essere abolito non appena sarà percorribile il passante ferroviario fra Ora e Cardano. La Provincia nel contempo ha invece ribadito, in più occasioni, che la variante alla statale 12 sarà percorribile entro il 2011. È proprio sulla base di questa conferma che lo studio dell’ing. Ciurnelli ha completato le proprie considerazioni sul casello autostradale e le ha inviate, di recente, alla società dell’Autobrennero.

I tecnici dell’A22, come detto, hanno già iniziato le prime verifiche sulla base appunto delle indicazionin avute. Da qui in avanti sarà tutta una comparazione dei flussi di traffico in considerazione anche del fatto che il casello Bolzano Sud dell’Autobrennero sta dimostrando la sua inadeguatezza in relazione alla mole di traffico, fra l’altro in aumento, che sopporta. È evidente, in questo contesto, anche il ruolo della zona produttiva di via Einstein, nel capoluogo altoatesino, che è in costante ampliamento.

Ricordiamo che il casello A22 è stato messo nero su bianco in un verbale a margine dell’intesa generale sottoscritta il 13 febbraio 2004 a Roma fra la Provincia ed il governo, firmata dal presidente del consiglio dei ministri (era Silvio Berlusconi), da alcuni ministri ed anche dal presidente Luis Durnwalder che comunque ha sempre ribadito la netta opposizione a questa struttura. Anni fa erano state raccolte migliaia di firme a favore della realizzazione del casello sempre rifiutato dalla Provincia.

Casello A22, c’è lo studio di fattibilità

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 26 SETTEMBRE 2008



Lo studio dell’ing. Ciurnelli ha consegnato da poco il documento che gli era stato commissionato dalla società



I tecnici dell’Autobrennero hanno già iniziato le prime verifiche



Entro la fine dell’anno una dettagliata relazione a Provincia e Comuni






LAIVES. La società dell’Autobrennero ha ricevuto nei giorni scorsi lo studio sulla fattibilità o meno del casello autostradale. I tecnici hanno già iniziato le prime verifiche cui ne seguiranno, nelle prossime settimane, delle altre più articolate, soprattutto in prospettiva. Entro la fine dell’anno è prevista una dettagliata relazione alle parti interessate, ovvero Provincia e Comuni.

Lo studio dell’ing. Ciurnelli - è lo stesso che ha elaborato i due Piani del traffico commissionati dal Comune di Laives, il secondo dei quali è ancora nel cassetto della giunta - era stato incaricato dall’Autobrennero - d’accordo anche la Provincia - di verificare la convenienza o meno di realizzare il casello A22. Le prime valutazioni erano state fatte tenendo in particolare considerazione gli scenari futuri, soprattutto la completa percorribilità della variante alla statale 12 prevista, come noto, per il 2011. All’inizio dell’estate erano emerse - anche se ovviamente incomplete - le prime indicazioni da parte dello studio Ciurnelli che, sulla base di una serie di scenari che erano stati accuratamente ipotizzati - la realizzazione del casello autostradale porterebbe vantaggi tutto sommato contenuti. I tecnici avevano comunque sottolineato che vi sono due variabili che potrebbero modificare questa prima, parziale valutazione: 1) l’ancora incerta data sulla percorribilità completa della variante alla statale; 2) la possibilità che venga realizzato il centro intermodale sull’areale ferroviario compreso fra le stazioni di Bronzolo e di Ora. Per quanto riguarda proprio quest’ultima struttura la Provincia, benchè sollecitata anche dagli imprenditori, non ha ancora fornito spiegazioni in merito all’ubicazione o meno del centro di intermodalità in considerazione che quello esistente ai Piani di Bolzano è destinato ad essere abolito non appena sarà percorribile il passante ferroviario fra Ora e Cardano. La Provincia nel contempo ha invece ribadito, in più occasioni, che la variante alla statale 12 sarà percorribile entro il 2011. È proprio sulla base di questa conferma che lo studio dell’ing. Ciurnelli ha completato le proprie considerazioni sul casello autostradale e le ha inviate, di recente, alla società dell’Autobrennero.

I tecnici dell’A22, come detto, hanno già iniziato le prime verifiche sulla base appunto delle indicazionin avute. Da qui in avanti sarà tutta una comparazione dei flussi di traffico in considerazione anche del fatto che il casello Bolzano Sud dell’Autobrennero sta dimostrando la sua inadeguatezza in relazione alla mole di traffico, fra l’altro in aumento, che sopporta. È evidente, in questo contesto, anche il ruolo della zona produttiva di via Einstein, nel capoluogo altoatesino, che è in costante ampliamento.

Ricordiamo che il casello A22 è stato messo nero su bianco in un verbale a margine dell’intesa generale sottoscritta il 13 febbraio 2004 a Roma fra la Provincia ed il governo, firmata dal presidente del consiglio dei ministri (era Silvio Berlusconi), da alcuni ministri ed anche dal presidente Luis Durnwalder che comunque ha sempre ribadito la netta opposizione a questa struttura. Anni fa erano state raccolte migliaia di firme a favore della realizzazione del casello sempre rifiutato dalla Provincia.

«Nuovo» centro storico: il progetto verrà esposto nello stand che la Provincia allestirà davanti al nuovo municipio

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 26 SETTEMBRE 2008





Cubatura e posti macchina per chi vincerà l’appalto



LAIVES. Quando ci sarà qualche cosa di più concreto che le carte progettuali relative alla trasformazione del centro storico cittadino, la giunta porterà tutto in maggioranza. Lo garantisce il sindaco Polonioli che l’altra mattina, per la prima volta, ha avuto in mano il progetto realizzato dallo studio di architettura Cappuccio, Donato, Macchia e Cassia. «Chi l’ha visto comunque ha espresso soddisfazione per le soluzioni adottate - spiega Polonioli - e contiamo anche di esporre il tutto al pubblico. Lo faremo approfittando dello stand che la Provincia allestirà proprio nello spazio davanti al nuovo municipio per i lavori della variante in galleria. Sarà una struttura che rimarrà per qualche tempo e chiunque, entrando, potrà prendere visione di cosa significherà completare la variante».

L’intervento in centro costerà circa 8 milioni di euro e doterà la città di una piazza, di un parcheggio interrato da 130 posti macchina e di due sale sotterranee, oltre all’ampliamento dell’archivio comunale e a cubature a disposizione dei privati. Ma come conta di procedere, l’amministrazione comunale, per affrontare una spesa così ingente?

«Metteremo in appalto l’intervento - spiega ancora il sindaco - e chi vincerà la gara costruirà il nuovo centro. In cambio avrà la possibilità di ottenere adeguata cubatura e un certo numero di posti macchina interrati. Indicativamente, degli 8 milioni complessivi di valore, il 60 per cento circa sarà appannaggio del privato ed il 40% invece del Comune, compresi ovviamente la piazza e il verde pubblico. Riteniamo che questa proporzione possa creare interesse tra coloro che avrebbero la possibilità e l’intenzione di partecipare all’operazione urbanistica». (b.c.)

«Nuovo» centro storico: il progetto verrà esposto nello stand che la Provincia allestirà davanti al nuovo municipio

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 26 SETTEMBRE 2008





Cubatura e posti macchina per chi vincerà l’appalto



LAIVES. Quando ci sarà qualche cosa di più concreto che le carte progettuali relative alla trasformazione del centro storico cittadino, la giunta porterà tutto in maggioranza. Lo garantisce il sindaco Polonioli che l’altra mattina, per la prima volta, ha avuto in mano il progetto realizzato dallo studio di architettura Cappuccio, Donato, Macchia e Cassia. «Chi l’ha visto comunque ha espresso soddisfazione per le soluzioni adottate - spiega Polonioli - e contiamo anche di esporre il tutto al pubblico. Lo faremo approfittando dello stand che la Provincia allestirà proprio nello spazio davanti al nuovo municipio per i lavori della variante in galleria. Sarà una struttura che rimarrà per qualche tempo e chiunque, entrando, potrà prendere visione di cosa significherà completare la variante».

L’intervento in centro costerà circa 8 milioni di euro e doterà la città di una piazza, di un parcheggio interrato da 130 posti macchina e di due sale sotterranee, oltre all’ampliamento dell’archivio comunale e a cubature a disposizione dei privati. Ma come conta di procedere, l’amministrazione comunale, per affrontare una spesa così ingente?

«Metteremo in appalto l’intervento - spiega ancora il sindaco - e chi vincerà la gara costruirà il nuovo centro. In cambio avrà la possibilità di ottenere adeguata cubatura e un certo numero di posti macchina interrati. Indicativamente, degli 8 milioni complessivi di valore, il 60 per cento circa sarà appannaggio del privato ed il 40% invece del Comune, compresi ovviamente la piazza e il verde pubblico. Riteniamo che questa proporzione possa creare interesse tra coloro che avrebbero la possibilità e l’intenzione di partecipare all’operazione urbanistica». (b.c.)

giovedì 25 settembre 2008

URBANISTICA PARTECIPATA


Allorché in consiglio fu presentato il documento programmatico della maggioranza  una delle ragioni della nostra non condivisione fu la presenza di termini ambigui che avrebbero potuto trarre in inganno i cittadini dando seguito a interpretazioni controverse, dissidi e contestazioni. Ci dichiarammo invece favorevolmente colpiti dagli impegni su partecipazione e trasparenza della nuova compagine amministrativa. Purtroppo, con il passare del tempo, molte delle aspettative sono andate deluse e i timori che avevamo espresso trovano nuovamente conferma in relazione al nuovo piano urbanistico ed alla costruenda piazza del nostro comune.


Non vi è infatti chi non veda l’importanza delle scelte che si stanno operando e le conseguenze che avranno sul futuro sviluppo del nostro territorio, sulla mobilità interna ed, in una parola, sulla qualità di vita della nostra città. Proprio per questo, per non ripetere gli errori del passato, sarebbe stato auspicabile un surplus di trasparenza ed il coinvolgimento piú ampio dei cittadini.


Invece tutto avviene nel chiuso delle stanze di via Pietralba senza che nemmeno il consiglio comunale sia informato e se qualcuno avanza delle rimostranze gli si risponde infastiditi che a tempo debito tutto sará portato in consiglio e i cittadini informati.


Abbiamo giá avuto modo di notare come a nulla serva informare i cittadini a decisioni giá prese ma, fortunatamente, a fare chiarezza ci ha pensato la stampa che riporta l’interpretazione autentica di  “urbanistica partecipata”: condividere un affare da otto milioni di euro con i privati…


Complimenti! Non c’è che dire.


E tutto questo nel silenzio più assordante di quelle forze politiche che hanno fatto di partecipazione e trasparenza il loro cavallo di battaglia.


 


Rifondazione Comunista – Laives

URBANISTICA PARTECIPATA


Allorché in consiglio fu presentato il documento programmatico della maggioranza  una delle ragioni della nostra non condivisione fu la presenza di termini ambigui che avrebbero potuto trarre in inganno i cittadini dando seguito a interpretazioni controverse, dissidi e contestazioni. Ci dichiarammo invece favorevolmente colpiti dagli impegni su partecipazione e trasparenza della nuova compagine amministrativa. Purtroppo, con il passare del tempo, molte delle aspettative sono andate deluse e i timori che avevamo espresso trovano nuovamente conferma in relazione al nuovo piano urbanistico ed alla costruenda piazza del nostro comune.


Non vi è infatti chi non veda l’importanza delle scelte che si stanno operando e le conseguenze che avranno sul futuro sviluppo del nostro territorio, sulla mobilità interna ed, in una parola, sulla qualità di vita della nostra città. Proprio per questo, per non ripetere gli errori del passato, sarebbe stato auspicabile un surplus di trasparenza ed il coinvolgimento piú ampio dei cittadini.


Invece tutto avviene nel chiuso delle stanze di via Pietralba senza che nemmeno il consiglio comunale sia informato e se qualcuno avanza delle rimostranze gli si risponde infastiditi che a tempo debito tutto sará portato in consiglio e i cittadini informati.


Abbiamo giá avuto modo di notare come a nulla serva informare i cittadini a decisioni giá prese ma, fortunatamente, a fare chiarezza ci ha pensato la stampa che riporta l’interpretazione autentica di  “urbanistica partecipata”: condividere un affare da otto milioni di euro con i privati…


Complimenti! Non c’è che dire.


E tutto questo nel silenzio più assordante di quelle forze politiche che hanno fatto di partecipazione e trasparenza il loro cavallo di battaglia.


 


Rifondazione Comunista – Laives

Posti auto per il Distretto

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 25 SETTEMBRE 2008



Sono stati riservati dal Comune in cima a via Innerhofer



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LAIVES. Sono destinati al personale e alle attività del Distretto sociosanitario i 9 posti macchina che la giunta comunale ha deciso di assegnare il locazione alla Comunità di valle Oltradige Bassa Atesina, dalla quale dipende il Distretto. I posti si trovano nel piano interrato dell’ampio parcheggio in cima a via Innehofer, proprio accanto al Distretto. Quel parcheggio, sia nel piano interrato che sul sovrastante piazzale, serve anche altre strutture pubbliche situate attorno: c’è la sede della Croce Rossa, quella dell’Elki, la biblioteca interscolastica e vari servizi per i cittadini. Inoltre, essendo a pochi passi dalla scuola elementare italiana «Gandhi», inevitabilmente viene «preso d’assalto» ogni giorno durante gli orari di uscita dei bambini. In buona parte, anche questi posti auto sono a pagamento, condizione indispensabile per garantirne una rotazione d’uso da parte di tutta la cittadinanza. Adesso come detto il Comune ne ha dati nove in locazione al Comprensorio.



Posti auto per il Distretto

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 25 SETTEMBRE 2008



Sono stati riservati dal Comune in cima a via Innerhofer



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LAIVES. Sono destinati al personale e alle attività del Distretto sociosanitario i 9 posti macchina che la giunta comunale ha deciso di assegnare il locazione alla Comunità di valle Oltradige Bassa Atesina, dalla quale dipende il Distretto. I posti si trovano nel piano interrato dell’ampio parcheggio in cima a via Innehofer, proprio accanto al Distretto. Quel parcheggio, sia nel piano interrato che sul sovrastante piazzale, serve anche altre strutture pubbliche situate attorno: c’è la sede della Croce Rossa, quella dell’Elki, la biblioteca interscolastica e vari servizi per i cittadini. Inoltre, essendo a pochi passi dalla scuola elementare italiana «Gandhi», inevitabilmente viene «preso d’assalto» ogni giorno durante gli orari di uscita dei bambini. In buona parte, anche questi posti auto sono a pagamento, condizione indispensabile per garantirne una rotazione d’uso da parte di tutta la cittadinanza. Adesso come detto il Comune ne ha dati nove in locazione al Comprensorio.



Via Broger, troppe auto. Tardano gli interventi

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 25 SETTEMBRE 2008



Problemi dopo la creazione della zona Visintin

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LAIVES. La situazione della viabilità in via Broger è ormai insostenibile: l’allarme arriva dagli stessi residenti della zona. La via Broger infatti non ha le dimensioni per sopportare il traffico che la caratterizza e del resto, date le dimensioni particolarmente anguste, le automobili vi possono transitare solo a senso alternato. Se questa situazione tutto sommato poteva andare fino a quando non esisteva la zona residenziale Visintin (la strada serviva solo il Caffè Egon) oggi non è più così e lo si può verificare costantemente. Diverse decine di famiglie abitano la zona Visintin, che possono raggiungere, in macchina, passando per via Innerhofer. In uscita invece si percorre appunto via Broger e ogni volta che si incrocia qualche mezzo in senso contrario (ad esempio gli avventori del Caffè Egon) diventa un problema. Inoltre, la via Broger immette su via Kennedy, dove c’è quasi sempre colonna e fin che si svolta in direzione nord ancora funziona, mentre se si deve girare verso sud, diventa pressoché impossibile uscire.

Questa situazione era stata ampiamente prevista quando si decise di trasformare la zona Visintin, ma nonostante ciò nulla ancora è stato fatto per risolvere il collegamento. E le proteste dei residenti aumentano, insieme all’aumento del traffico. (b.c.)






Via Broger, troppe auto. Tardano gli interventi

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 25 SETTEMBRE 2008



Problemi dopo la creazione della zona Visintin

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LAIVES. La situazione della viabilità in via Broger è ormai insostenibile: l’allarme arriva dagli stessi residenti della zona. La via Broger infatti non ha le dimensioni per sopportare il traffico che la caratterizza e del resto, date le dimensioni particolarmente anguste, le automobili vi possono transitare solo a senso alternato. Se questa situazione tutto sommato poteva andare fino a quando non esisteva la zona residenziale Visintin (la strada serviva solo il Caffè Egon) oggi non è più così e lo si può verificare costantemente. Diverse decine di famiglie abitano la zona Visintin, che possono raggiungere, in macchina, passando per via Innerhofer. In uscita invece si percorre appunto via Broger e ogni volta che si incrocia qualche mezzo in senso contrario (ad esempio gli avventori del Caffè Egon) diventa un problema. Inoltre, la via Broger immette su via Kennedy, dove c’è quasi sempre colonna e fin che si svolta in direzione nord ancora funziona, mentre se si deve girare verso sud, diventa pressoché impossibile uscire.

Questa situazione era stata ampiamente prevista quando si decise di trasformare la zona Visintin, ma nonostante ciò nulla ancora è stato fatto per risolvere il collegamento. E le proteste dei residenti aumentano, insieme all’aumento del traffico. (b.c.)






Nuova piazza e parcheggio da 130 posti








ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 25 SETTEMBRE 2008






























 
di Bruno Canali
 
Presentato il progetto. Giunta soddisfatta Due sale riunioni sotto l’attuale sagrato
 

Polonioli: «Intervento da 8 milioni ma l’affronteremo con una convenzione urbanistica con i privati» Entro 90 giorni va presentato il piano d’attuazione





 LAIVES. L’amministrazione comunale ha finalmente in mano il progetto definitivo che riguarda il secondo lotto del centro, quello che fa seguito alla costruzione del nuovo municipio. Lo studio di architettura incaricato (Donato, Cappuccio, Macchia e Cassia) lo ha consegnato ieri mattina e la giunta ha potuto già prenderne visione, ricavandone - come ha poi affermato il sindaco Polonioli - «una impressione favorevole, le soluzioni esprimono le nostre intenzioni». Sarà demolito il vecchio municipio, si realizzerà un parcheggio interrato da 130 posti e una nuova piazza.

  Dal punto di vista tecnico, inizia da ieri il conteggio dei 90 giorni entro i quali i progettisti dovranno consegnare il piano di attuazione che poi, insieme al resto della documentazione verrà analizzato dalla commissione edilizia comunale, mentre gli uffici prepareranno anche il bando di gara. «La spesa che si prevede per questa trasformazione del centro storico cittadino arriva a 8 milioni di euro - continua il sindaco - e contiamo di affrontarla attraverso il sistema dell’urbanistica partecipata». In sostanza si tratterebbe di condividerla con i privati, mettendo loro a disposizione una percentuale delle cubature previste attorno alla piazza e un determinato numero di posti macchina nel garage sotterraneo.

 Cosa hanno indicato i progettisti per la realizzazione del nuovo centro storico lo spiega il sindaco: «Prima di tutto la demolizione del vecchio municipio ovviamente e il garage interrato da 130 posti macchina distribuiti su due piani che verrà realizzato più o meno sotto il parcheggio attuale. L’accesso è previsto da via Pietralba ed è anche ipotizzata, per il futuro, una uscita in direzione del supermercato Poli se si troverà in seguito l’accordo con il privato. La sovrastante piazza avrà una superficie di 900 metri quadrati, che saliranno però a 3000 metri quadrati se si comprendono anche tutti gli altri spazi pubblici, il verde ecc». Per quanto riguarda il Comune, verrà realizzato un archivio interrato, praticamente sotto la via Pietralba, da 870 metri quadrati, collegato, sempre sotto terra, a quello del nuovo municipio. Sotto l’attuale sagrato della chiesa invece sono previste due sale per riunioni o altro e con particolari accorgimenti si potrà scavare senza danneggiare l’albero-monumento che si trova proprio sul sagrato.

 La giunta dopo avere visto queste previsioni progettuali ha espresso un parere positivo, giudicando le soluzioni indicate dagli architetti «molto belle e funzionali». Dalla prossima primavera potrebbero iniziare quindi le prime gare di appalto. L’unico nodo rimane a questo punto quello dei finanziamenti. È un progetto indubbiamente ambizioso e a quanto è dato sapere già si sarebbe fatto avanti qualcuno, in particolare un istituto di credito locale.


VIA PIETRALBA





Quando la trasformazione del centro storico, con la piazza e il resto previsto dal progetto, sarà completata, la parte bassa di via Pietralba verrà «pedonalizzata». In sostanza si potrà accedere solo a piedi o con l’autorizzazione. Questa è la condizione per avere la piazza nel cuore della città e per chi abita attorno saranno studiate soluzioni alternative di ingresso.












Nuova piazza e parcheggio da 130 posti








ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 25 SETTEMBRE 2008






























 
di Bruno Canali
 
Presentato il progetto. Giunta soddisfatta Due sale riunioni sotto l’attuale sagrato
 

Polonioli: «Intervento da 8 milioni ma l’affronteremo con una convenzione urbanistica con i privati» Entro 90 giorni va presentato il piano d’attuazione





 LAIVES. L’amministrazione comunale ha finalmente in mano il progetto definitivo che riguarda il secondo lotto del centro, quello che fa seguito alla costruzione del nuovo municipio. Lo studio di architettura incaricato (Donato, Cappuccio, Macchia e Cassia) lo ha consegnato ieri mattina e la giunta ha potuto già prenderne visione, ricavandone - come ha poi affermato il sindaco Polonioli - «una impressione favorevole, le soluzioni esprimono le nostre intenzioni». Sarà demolito il vecchio municipio, si realizzerà un parcheggio interrato da 130 posti e una nuova piazza.

  Dal punto di vista tecnico, inizia da ieri il conteggio dei 90 giorni entro i quali i progettisti dovranno consegnare il piano di attuazione che poi, insieme al resto della documentazione verrà analizzato dalla commissione edilizia comunale, mentre gli uffici prepareranno anche il bando di gara. «La spesa che si prevede per questa trasformazione del centro storico cittadino arriva a 8 milioni di euro - continua il sindaco - e contiamo di affrontarla attraverso il sistema dell’urbanistica partecipata». In sostanza si tratterebbe di condividerla con i privati, mettendo loro a disposizione una percentuale delle cubature previste attorno alla piazza e un determinato numero di posti macchina nel garage sotterraneo.

 Cosa hanno indicato i progettisti per la realizzazione del nuovo centro storico lo spiega il sindaco: «Prima di tutto la demolizione del vecchio municipio ovviamente e il garage interrato da 130 posti macchina distribuiti su due piani che verrà realizzato più o meno sotto il parcheggio attuale. L’accesso è previsto da via Pietralba ed è anche ipotizzata, per il futuro, una uscita in direzione del supermercato Poli se si troverà in seguito l’accordo con il privato. La sovrastante piazza avrà una superficie di 900 metri quadrati, che saliranno però a 3000 metri quadrati se si comprendono anche tutti gli altri spazi pubblici, il verde ecc». Per quanto riguarda il Comune, verrà realizzato un archivio interrato, praticamente sotto la via Pietralba, da 870 metri quadrati, collegato, sempre sotto terra, a quello del nuovo municipio. Sotto l’attuale sagrato della chiesa invece sono previste due sale per riunioni o altro e con particolari accorgimenti si potrà scavare senza danneggiare l’albero-monumento che si trova proprio sul sagrato.

 La giunta dopo avere visto queste previsioni progettuali ha espresso un parere positivo, giudicando le soluzioni indicate dagli architetti «molto belle e funzionali». Dalla prossima primavera potrebbero iniziare quindi le prime gare di appalto. L’unico nodo rimane a questo punto quello dei finanziamenti. È un progetto indubbiamente ambizioso e a quanto è dato sapere già si sarebbe fatto avanti qualcuno, in particolare un istituto di credito locale.


VIA PIETRALBA





Quando la trasformazione del centro storico, con la piazza e il resto previsto dal progetto, sarà completata, la parte bassa di via Pietralba verrà «pedonalizzata». In sostanza si potrà accedere solo a piedi o con l’autorizzazione. Questa è la condizione per avere la piazza nel cuore della città e per chi abita attorno saranno studiate soluzioni alternative di ingresso.