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venerdì 30 gennaio 2009

Bici e pedoni: a Vadena è gradito il sottopasso

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 30 GENNAIO 2009





Il sindaco Beati dice grazie per la scelta di Forti



LAIVES. Il sindaco di Vadena, Alessandro Beati, è contento: il vice sindaco di Laives ha definitivamente scelto quale progetto portare avanti per garantire un collegamento pedociclabile tra Laives e Vadena: è l’idea che anche la comunità del paese chiedeva. «Laives ha scelto il sottopasso ferroviario in via Vadena al posto del passaggio a livello chiuso da tempo - dice Beati - ed è la soluzione migliore anche per noi oltre che per coloro che da Laives vorranno raggiungere Vadena e la ciclabile provinciale in bici o a piedi. Per questo mi sento di ringraziare sinceramente il vice sindaco di Laives Georg Forti, che ha rinnovato così lo spirito di collaborazione esistente tra le nostre amministrazioni comunali».

Costruire un sottopasso pedociclabile in via Vadena significherà spende più o meno 2 milioni di euro ed era questo in realtà il dubbio manifestato dal vice sindaco di Laives, posto che il suo Comune dispone attualmente di 1,7 milioni per questo lavoro. Però le alternative, anche se meno onerose, avrebbero comportato problemi e resistenze da parte dei privati, con il rallentamento del progetto chissà per quanto. (b.c.)

Bici e pedoni: a Vadena è gradito il sottopasso

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 30 GENNAIO 2009





Il sindaco Beati dice grazie per la scelta di Forti



LAIVES. Il sindaco di Vadena, Alessandro Beati, è contento: il vice sindaco di Laives ha definitivamente scelto quale progetto portare avanti per garantire un collegamento pedociclabile tra Laives e Vadena: è l’idea che anche la comunità del paese chiedeva. «Laives ha scelto il sottopasso ferroviario in via Vadena al posto del passaggio a livello chiuso da tempo - dice Beati - ed è la soluzione migliore anche per noi oltre che per coloro che da Laives vorranno raggiungere Vadena e la ciclabile provinciale in bici o a piedi. Per questo mi sento di ringraziare sinceramente il vice sindaco di Laives Georg Forti, che ha rinnovato così lo spirito di collaborazione esistente tra le nostre amministrazioni comunali».

Costruire un sottopasso pedociclabile in via Vadena significherà spende più o meno 2 milioni di euro ed era questo in realtà il dubbio manifestato dal vice sindaco di Laives, posto che il suo Comune dispone attualmente di 1,7 milioni per questo lavoro. Però le alternative, anche se meno onerose, avrebbero comportato problemi e resistenze da parte dei privati, con il rallentamento del progetto chissà per quanto. (b.c.)

mercoledì 28 gennaio 2009

COLLEGAMENTO CON LA CICLABILE PROVINCIALE

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 28 GENNAIO 2009



Arrivano 400 mila euro. Il 10 Durnwalder incontra i contadini



Finanziamenti dalla Provincia




LAIVES. Ieri mattina il vicesindaco Georg Forti è stato a colloquio con il presidente Durnwalder ed è poi rientrato a Laives con un contributo di 400 mila euro. «Si tratta di soldi che serviranno per costruire la strada tra via Vadena e la zona industriale a sud della città - spiega Forti - ma che non basteranno certo per completare l’opera che, a spanne, potrebbe arrivare a costare, con gli espropri, più di un milione di euro». Durnwalder sarà a Laives il 10 febbraio per incontrare i proprietari della stradina in zona Cervo e cercare di convincerli a concederla come collegamento ciclabile tra via Stazione e l’argine dell’Adige. La Provincia stessa del resto aveva inserito questo collegamento nel Puc. (b.c.)

COLLEGAMENTO CON LA CICLABILE PROVINCIALE

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 28 GENNAIO 2009



Arrivano 400 mila euro. Il 10 Durnwalder incontra i contadini



Finanziamenti dalla Provincia




LAIVES. Ieri mattina il vicesindaco Georg Forti è stato a colloquio con il presidente Durnwalder ed è poi rientrato a Laives con un contributo di 400 mila euro. «Si tratta di soldi che serviranno per costruire la strada tra via Vadena e la zona industriale a sud della città - spiega Forti - ma che non basteranno certo per completare l’opera che, a spanne, potrebbe arrivare a costare, con gli espropri, più di un milione di euro». Durnwalder sarà a Laives il 10 febbraio per incontrare i proprietari della stradina in zona Cervo e cercare di convincerli a concederla come collegamento ciclabile tra via Stazione e l’argine dell’Adige. La Provincia stessa del resto aveva inserito questo collegamento nel Puc. (b.c.)

Il sottopasso per la pista pedociclabile

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 28 GENNAIO 2009





Sorgerà poco distante da quello di via Filzi. Scartata l’ipotesi del giro per la zona industriale. Opera da circa 2 milioni



Collegamento per Vadena: il Comune ha deciso. Ora servono i fondi






LAIVES. Il vicesindaco Georg Forti ha scelto definitivamente quale progetto portare avanti per il collegamento pedociclabile verso Vadena. «Faremo il sottopasso all’ex passaggio a livello chiuso da tempo - dice -, quello in fondo a via Vadena. Abbiamo un progetto pronto e anche un finanziamento di circa 1,7 milioni di euro; più di questi soldi però non intendiamo metterne come Comune». La decisione di Forti farà sicuramente piacere anche al Comune di Vadena: fino a qualche giorno fa Laives si era detta a favore di una soluzione attraverso la zona industriale.

L’idea era quella di un circuito che si sarebbe realizzato con la predisposizione della strada di collegamento da via Vadena verso la zona industriale (che deve essere ampliata in direzione della città) per poi da là poi arrivare fino a via Dogana, sul territorio di Bronzolo da dove sai imboccherebbe il sottopaso verso Vadena. «Noi però non accettiamo che la nostra gente debba fare un giro simile per arrivare fino a Laives - aveva spiegato il sindaco di Vadena Alessandro Beati - e quindi diciamo sì al sottopasso in via Vadena oppure, in alternativa, alla bretella lungo la linea ferroviaria del Brennero».

La terza possibilità, che sarebbe anche la più logica e che viene indicata da anni, ormai è stata definitivamente accantonata dopo le resistenze manifestate dai contadini. Si tratterebbe di passare per via Fabio Filzi (ovviamente solo bici e pedoni) dove già esiste un sottopasso e poi, con un percorso di poche centinaia di metri si arriverebbe in via Vadena, nei pressi del magazzino Eso. Come detto, questa ipotesi è stata sempre osteggiata dai contadini e quindi, di fronte all’ipotesi di uno scontro che avrebbe allungato i tempi, si è preferito andare a spendere quasi due milioni di euro per costruire un nuovo sottopassaggio ferroviario a poche centinaia di metri da quello di via Filzi.

Fatta la scelta definitiva, si tratta adesso di andare avanti fino alla gara di appalto dei lavori perché, bene che vada, prima di avere quel nuovo collegamento tra Vadena e Laives passerà diverso tempo. Quanto al finanziamento, Laives dispone già di 1,7 milioni e il vicesindaco conta di realizzare il sottopasso con questi soldi, altrimenti dovrà tornare a batter cassa in Provincia; Vadena non avrebbe intenzione di contribuire.

Il sottopasso per la pista pedociclabile

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 28 GENNAIO 2009





Sorgerà poco distante da quello di via Filzi. Scartata l’ipotesi del giro per la zona industriale. Opera da circa 2 milioni



Collegamento per Vadena: il Comune ha deciso. Ora servono i fondi






LAIVES. Il vicesindaco Georg Forti ha scelto definitivamente quale progetto portare avanti per il collegamento pedociclabile verso Vadena. «Faremo il sottopasso all’ex passaggio a livello chiuso da tempo - dice -, quello in fondo a via Vadena. Abbiamo un progetto pronto e anche un finanziamento di circa 1,7 milioni di euro; più di questi soldi però non intendiamo metterne come Comune». La decisione di Forti farà sicuramente piacere anche al Comune di Vadena: fino a qualche giorno fa Laives si era detta a favore di una soluzione attraverso la zona industriale.

L’idea era quella di un circuito che si sarebbe realizzato con la predisposizione della strada di collegamento da via Vadena verso la zona industriale (che deve essere ampliata in direzione della città) per poi da là poi arrivare fino a via Dogana, sul territorio di Bronzolo da dove sai imboccherebbe il sottopaso verso Vadena. «Noi però non accettiamo che la nostra gente debba fare un giro simile per arrivare fino a Laives - aveva spiegato il sindaco di Vadena Alessandro Beati - e quindi diciamo sì al sottopasso in via Vadena oppure, in alternativa, alla bretella lungo la linea ferroviaria del Brennero».

La terza possibilità, che sarebbe anche la più logica e che viene indicata da anni, ormai è stata definitivamente accantonata dopo le resistenze manifestate dai contadini. Si tratterebbe di passare per via Fabio Filzi (ovviamente solo bici e pedoni) dove già esiste un sottopasso e poi, con un percorso di poche centinaia di metri si arriverebbe in via Vadena, nei pressi del magazzino Eso. Come detto, questa ipotesi è stata sempre osteggiata dai contadini e quindi, di fronte all’ipotesi di uno scontro che avrebbe allungato i tempi, si è preferito andare a spendere quasi due milioni di euro per costruire un nuovo sottopassaggio ferroviario a poche centinaia di metri da quello di via Filzi.

Fatta la scelta definitiva, si tratta adesso di andare avanti fino alla gara di appalto dei lavori perché, bene che vada, prima di avere quel nuovo collegamento tra Vadena e Laives passerà diverso tempo. Quanto al finanziamento, Laives dispone già di 1,7 milioni e il vicesindaco conta di realizzare il sottopasso con questi soldi, altrimenti dovrà tornare a batter cassa in Provincia; Vadena non avrebbe intenzione di contribuire.

venerdì 26 dicembre 2008

Zona Cervo, in campo anche Durnwalder










 
SABATO, 27 DICEMBRE 2008






















 
Il vertice è previsto dopo le feste. Tensioni nella Svp cittadina. Forti: «Il nostro progetto è pronto, ci serve per la stazione»
 
Incontrerà i contadini per ottenere il passaggio della pista ciclabile


 LAIVES. Per cercare di sbloccare la situazione venutasi a creare in zona Cervo con l’opposizione dei contadini alla creazione della ciclabile da via Stazione all’argine dell’Adige, scende in campo il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder. Dovrebbe arrivare dopo le feste per incontrare i proprietari della stradina (che si trova sul territorio comunale di Vadena) e l’auspicio di tutti è che finalmente il presidente riesca a convincerli a lasciar passare il percorso ciclabile diretto all’argine dell’Adige da dove, rapidamente, si raggiunge la pista provinciale.

 Benchè sia sul territorio di Vadena, la stradina interessa maggiormente la comunità di Laives essendo posta fra via Stazione e l’argine del fiume. Questo fa sì che il Comune di Laives non abbia alcuna voce in capitolo anche se che continuano ad arrivare sollecitazioni affinché venga aperta alle bici. Quanto agli agricoltori, la giustificazione è sempre la stessa: «Non ce l’abbiamo con le biciclette, ma il percorso non è sicuro e se dovesse succedere un incidente la responsabilità sarebbe nostra». Così hanno anche montato da tempo un cancello all’ingresso verso Laives, cancello che, per la verità, è sempre rimasto aperto finora, consentendo i transiti con un tacito assenso. Si tratta di una situazione paradossale, perché proprio la Provincia ha previsto un collegamento ciclabile tra Laives e la pista che passa sull’argine destro dell’Adige. Lo ha fatto dotando il nuovo ponte della discarica Ischia Frizzi della pista ciclabile, con un breve troncone verso la città. È evidente quindi che questa sarebbe l’intenzione provinciale e perciò in molti chiedono che venga applicata l’autorità superiore nei confronti di coloro che si dimostrano restii a cedere, fino ad arrivare ad eventuali espropri.

 Il Comune di Laives ha a sua volta previsto di indirizzare le biciclette in quella direzione e infatti c’è un progetto per realizzare la ciclabile lungo via Stazione, fino al confine con la zona Cervo. «Il progetto è pronto - dice il vice sindaco Georg Forti - anche perché ci serve per la nostra stazione ferroviaria».

 Questo stallo al confine tra Laives e Vadena, sta anche creando attriti all’interno della Svp locale viste le prese di posizione a favore del collegamento da parte di Mario Martinelli, presidente dell’associazione turistica.








Zona Cervo, in campo anche Durnwalder










 
SABATO, 27 DICEMBRE 2008






















 
Il vertice è previsto dopo le feste. Tensioni nella Svp cittadina. Forti: «Il nostro progetto è pronto, ci serve per la stazione»
 
Incontrerà i contadini per ottenere il passaggio della pista ciclabile


 LAIVES. Per cercare di sbloccare la situazione venutasi a creare in zona Cervo con l’opposizione dei contadini alla creazione della ciclabile da via Stazione all’argine dell’Adige, scende in campo il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder. Dovrebbe arrivare dopo le feste per incontrare i proprietari della stradina (che si trova sul territorio comunale di Vadena) e l’auspicio di tutti è che finalmente il presidente riesca a convincerli a lasciar passare il percorso ciclabile diretto all’argine dell’Adige da dove, rapidamente, si raggiunge la pista provinciale.

 Benchè sia sul territorio di Vadena, la stradina interessa maggiormente la comunità di Laives essendo posta fra via Stazione e l’argine del fiume. Questo fa sì che il Comune di Laives non abbia alcuna voce in capitolo anche se che continuano ad arrivare sollecitazioni affinché venga aperta alle bici. Quanto agli agricoltori, la giustificazione è sempre la stessa: «Non ce l’abbiamo con le biciclette, ma il percorso non è sicuro e se dovesse succedere un incidente la responsabilità sarebbe nostra». Così hanno anche montato da tempo un cancello all’ingresso verso Laives, cancello che, per la verità, è sempre rimasto aperto finora, consentendo i transiti con un tacito assenso. Si tratta di una situazione paradossale, perché proprio la Provincia ha previsto un collegamento ciclabile tra Laives e la pista che passa sull’argine destro dell’Adige. Lo ha fatto dotando il nuovo ponte della discarica Ischia Frizzi della pista ciclabile, con un breve troncone verso la città. È evidente quindi che questa sarebbe l’intenzione provinciale e perciò in molti chiedono che venga applicata l’autorità superiore nei confronti di coloro che si dimostrano restii a cedere, fino ad arrivare ad eventuali espropri.

 Il Comune di Laives ha a sua volta previsto di indirizzare le biciclette in quella direzione e infatti c’è un progetto per realizzare la ciclabile lungo via Stazione, fino al confine con la zona Cervo. «Il progetto è pronto - dice il vice sindaco Georg Forti - anche perché ci serve per la nostra stazione ferroviaria».

 Questo stallo al confine tra Laives e Vadena, sta anche creando attriti all’interno della Svp locale viste le prese di posizione a favore del collegamento da parte di Mario Martinelli, presidente dell’associazione turistica.








lunedì 20 ottobre 2008

Zona sportiva ampliata: ecco il progetto

ALTO ADIGE - DOMENICA, 19 OTTOBRE 2008



























 
Per la prima volta esposto in pubblico lo studio dell’ing. Guglielmo Concer. Spesa prevista di 11 milioni di euro
 
Campi da calcio, velodromo coperto, lido, parcheggi e diversi servizi
 
Un collegamento verso Pineta soltanto per ciclisti e pedoni




 LAIVES. Le «porte aperte», ieri, alle strutture della zona sportiva Galizia hanno offerto anche l’occasione, a giunta comunale e progettista, di esporre per la prima volta in pubblico il progetto relativo all’ampliamento futuro, quello che prevede i campi da calcio dell’Fc Alto Adige, il lido comunale, il velodromo e un’ampia area di verde attrezzato con laghetto, parcheggi e altri servizi.

 Inserito nel progetto realizzato dall’ingegner Guglielmo Concer c’è anche lo spazio pubblico che verrà allestito a Pineta tra statale 12 del Brennero e variante, un’area che si troverà a poca distanza dalla zona Galizia, alla quale inoltre sarà collegata mediante pista pedociclabile.

 Le dimensioni dell’intervento futuro - come ha sottolineato il sindaco presentando l’elaborato tecnico - si possono intuire verificando l’esistente. Del resto la spesa prevista raggiunge gli 11 milioni di euro, soldi che la Provincia ha già garantito per questa grande operazione che darà a Laives una zona sportiva senza uguali in provincia». Dall’elaborato dell’ingegner Concer si vede che questo ampliamento avverrà in buona parte nella direzione di Pineta, utilizzando una vasta area di terreno agricolo. Lì troveranno posto il velodromo, un congruo numero di parcheggi (altri invece saranno realizzati tra zona Galizia e cimitero), tre campi da calcio destinati alla cittadella dell’Fc Alto Adige e quindi il verde pubblico con percorso ricreativo e laghetto. Anche il collegamento stradale sarà da Pineta, precisamente dalla rotatoria che verrà realizzata per la variante alla statale 12, davanti all’ingresso nord della galleria che sta per essere scavata nella montagna alle spalle della città.

 Il lido comunale invece dovrebbe trovare posto dalla parte opposta della zona, vale a dire dove oggi si trovano il parcheggio ed il centro di riciclaggio comunale. La costruzione di un complesso così imponente verrà suddivisa in lotti, il primo dei quali riguarderebbe proprio l’area del parcheggio principale, capace di ospitare quasi 700 automobili. L’ultimo lotto invece sarà per il velodromo con pista di atletica indoor: è l’ultima proposta arrivata, in ordine di tempo, rispetto alle altre previste nell’ampliamento della zona Galizia.






Zona sportiva ampliata: ecco il progetto

ALTO ADIGE - DOMENICA, 19 OTTOBRE 2008



























 
Per la prima volta esposto in pubblico lo studio dell’ing. Guglielmo Concer. Spesa prevista di 11 milioni di euro
 
Campi da calcio, velodromo coperto, lido, parcheggi e diversi servizi
 
Un collegamento verso Pineta soltanto per ciclisti e pedoni




 LAIVES. Le «porte aperte», ieri, alle strutture della zona sportiva Galizia hanno offerto anche l’occasione, a giunta comunale e progettista, di esporre per la prima volta in pubblico il progetto relativo all’ampliamento futuro, quello che prevede i campi da calcio dell’Fc Alto Adige, il lido comunale, il velodromo e un’ampia area di verde attrezzato con laghetto, parcheggi e altri servizi.

 Inserito nel progetto realizzato dall’ingegner Guglielmo Concer c’è anche lo spazio pubblico che verrà allestito a Pineta tra statale 12 del Brennero e variante, un’area che si troverà a poca distanza dalla zona Galizia, alla quale inoltre sarà collegata mediante pista pedociclabile.

 Le dimensioni dell’intervento futuro - come ha sottolineato il sindaco presentando l’elaborato tecnico - si possono intuire verificando l’esistente. Del resto la spesa prevista raggiunge gli 11 milioni di euro, soldi che la Provincia ha già garantito per questa grande operazione che darà a Laives una zona sportiva senza uguali in provincia». Dall’elaborato dell’ingegner Concer si vede che questo ampliamento avverrà in buona parte nella direzione di Pineta, utilizzando una vasta area di terreno agricolo. Lì troveranno posto il velodromo, un congruo numero di parcheggi (altri invece saranno realizzati tra zona Galizia e cimitero), tre campi da calcio destinati alla cittadella dell’Fc Alto Adige e quindi il verde pubblico con percorso ricreativo e laghetto. Anche il collegamento stradale sarà da Pineta, precisamente dalla rotatoria che verrà realizzata per la variante alla statale 12, davanti all’ingresso nord della galleria che sta per essere scavata nella montagna alle spalle della città.

 Il lido comunale invece dovrebbe trovare posto dalla parte opposta della zona, vale a dire dove oggi si trovano il parcheggio ed il centro di riciclaggio comunale. La costruzione di un complesso così imponente verrà suddivisa in lotti, il primo dei quali riguarderebbe proprio l’area del parcheggio principale, capace di ospitare quasi 700 automobili. L’ultimo lotto invece sarà per il velodromo con pista di atletica indoor: è l’ultima proposta arrivata, in ordine di tempo, rispetto alle altre previste nell’ampliamento della zona Galizia.






venerdì 17 ottobre 2008

Citybus, a Vadena ora monta la protesta

VENERDÌ, 17 OTTOBRE 2008





















 
Si pensa a una raccolta di firme. In molti rimpiangono il taxi-bus. Beati: il Comune è stato snobbato da Provincia e Sasa
 
Abitanti infuriati. Il sindaco: «Troppi disagi per orari e percorsi»


 VADENA. Il servizio di citybus in funzione da qualche mese tra Pineta, Laives, Bronzolo e Vadena funziona bene in particolare per chi abita a Pineta Monte ma non va per nulla bene invece per gli abitanti di Vadena. «La gente continua a lamentarsi, anche in municipio - spiega il sindaco Alessandro Beati - e a rimpiangere il taxi-bus che c’era prima. Con il cambio, la comunità di Vadena è penalizzata». Ora si pensa anche a una raccolta di firme per fare conoscere il Provincia il disagio dei residenti.

 Beati spiega che quando Provincia e Sasa decisero di introdurre il citybus e di sopprimere il taxi-bus gestito da una ditta privata, nessuno si premurò di avvisare l’amministrazione comunale, colta di sorpresa come la gente. «In quell’occasione comunque io dissi che avremmo monitorato il nuovo servizio per Vadena - spiega adesso Beati - e oggi le cose stanno come stanno: la gente è assolutamente scontenta di come funziona e di come è stato strutturato e in paese si sta meditando una raccolta di firme».

 Il sindaco di Vadena spiega poi che erano una trentina le persone che quotidianamente utilizzavano il taxi-bus, oltre agli studenti, e che oggi invece il citybus che lo ha sostituito viaggia quasi sempre vuoto. «Prima del resto, il taxi-bus portava la gente fin nel centro della città di Laives - prosegue Beati - mentre adesso il citybus fa un giro periferico che costringe poi a lunghe camminate anche per raggiungere gli ambulatori medici. Così in molti sono tornati a piedi o in bicicletta, anche se comporta un lungo giro verso Bronzolo (manca infatti ancora il passaggio pedociclabile da via Vadena) e notevoli disagi». Penalizzati sono anche gli studenti di Vadena «perché è impossibile prendere un autobus della linea 2 della Sasa prima delle 7 e al sabato invece chi frequenta gli istituti superiori a Bolzano e rientra verso le 14 non trova un mezzo pubblico e deve arrangiarsi tornando a piedi». L’amministrazione comunale, conclude il sindaco, contatterà l’Ufficio viabilità della Provincia «per far presente questi problemi e anche il malcontento crescente della nostra comunità». (b.c.)






Citybus, a Vadena ora monta la protesta

VENERDÌ, 17 OTTOBRE 2008





















 
Si pensa a una raccolta di firme. In molti rimpiangono il taxi-bus. Beati: il Comune è stato snobbato da Provincia e Sasa
 
Abitanti infuriati. Il sindaco: «Troppi disagi per orari e percorsi»


 VADENA. Il servizio di citybus in funzione da qualche mese tra Pineta, Laives, Bronzolo e Vadena funziona bene in particolare per chi abita a Pineta Monte ma non va per nulla bene invece per gli abitanti di Vadena. «La gente continua a lamentarsi, anche in municipio - spiega il sindaco Alessandro Beati - e a rimpiangere il taxi-bus che c’era prima. Con il cambio, la comunità di Vadena è penalizzata». Ora si pensa anche a una raccolta di firme per fare conoscere il Provincia il disagio dei residenti.

 Beati spiega che quando Provincia e Sasa decisero di introdurre il citybus e di sopprimere il taxi-bus gestito da una ditta privata, nessuno si premurò di avvisare l’amministrazione comunale, colta di sorpresa come la gente. «In quell’occasione comunque io dissi che avremmo monitorato il nuovo servizio per Vadena - spiega adesso Beati - e oggi le cose stanno come stanno: la gente è assolutamente scontenta di come funziona e di come è stato strutturato e in paese si sta meditando una raccolta di firme».

 Il sindaco di Vadena spiega poi che erano una trentina le persone che quotidianamente utilizzavano il taxi-bus, oltre agli studenti, e che oggi invece il citybus che lo ha sostituito viaggia quasi sempre vuoto. «Prima del resto, il taxi-bus portava la gente fin nel centro della città di Laives - prosegue Beati - mentre adesso il citybus fa un giro periferico che costringe poi a lunghe camminate anche per raggiungere gli ambulatori medici. Così in molti sono tornati a piedi o in bicicletta, anche se comporta un lungo giro verso Bronzolo (manca infatti ancora il passaggio pedociclabile da via Vadena) e notevoli disagi». Penalizzati sono anche gli studenti di Vadena «perché è impossibile prendere un autobus della linea 2 della Sasa prima delle 7 e al sabato invece chi frequenta gli istituti superiori a Bolzano e rientra verso le 14 non trova un mezzo pubblico e deve arrangiarsi tornando a piedi». L’amministrazione comunale, conclude il sindaco, contatterà l’Ufficio viabilità della Provincia «per far presente questi problemi e anche il malcontento crescente della nostra comunità». (b.c.)






Ecco i fondi per la bretella da via Vadena

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 17 OTTOBRE 2008















 
Stanziati 80 mila euro


 LAIVES. Realizzare la bretella di collegamento tra via Vadena e la zona industriale a sud della città costerà circa 80mila euro. La somma è stata deliberata l’altro giorno dalla giunta comunale, che ha approvato anche la gara per la progettazione. La strada collegherà la periferia sud con la zona industriale approfittando del progetto di ampliamento di quest’ultima che porterà l’area produttiva ancora più vicina al centro abitato. Sarà lunga più o meno 150 metri, ma diventerà preziosa per diversi motivi. Prima di tutto perché in questa maniera il traffico pesante diretto al magazzino di frutta Kaiser Alexander, in via Fabio Filzi, invece che passare, come oggi, per via Diaz, passerà per la zona industriale e poi anche perché la nuova strada di collegamento sarà dotata anche di pista pedociclabile e marciapiede, cosicché chi si recherà al lavoro in zona industriale, in futuro non dovrà più passare sulla statale 12 facendo un ampio giro come è oggi, con il disagio e i rischi che questo comporta. Con poche centinaia di metri da via Marconi si arriverà in zona.






Ecco i fondi per la bretella da via Vadena

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 17 OTTOBRE 2008















 
Stanziati 80 mila euro


 LAIVES. Realizzare la bretella di collegamento tra via Vadena e la zona industriale a sud della città costerà circa 80mila euro. La somma è stata deliberata l’altro giorno dalla giunta comunale, che ha approvato anche la gara per la progettazione. La strada collegherà la periferia sud con la zona industriale approfittando del progetto di ampliamento di quest’ultima che porterà l’area produttiva ancora più vicina al centro abitato. Sarà lunga più o meno 150 metri, ma diventerà preziosa per diversi motivi. Prima di tutto perché in questa maniera il traffico pesante diretto al magazzino di frutta Kaiser Alexander, in via Fabio Filzi, invece che passare, come oggi, per via Diaz, passerà per la zona industriale e poi anche perché la nuova strada di collegamento sarà dotata anche di pista pedociclabile e marciapiede, cosicché chi si recherà al lavoro in zona industriale, in futuro non dovrà più passare sulla statale 12 facendo un ampio giro come è oggi, con il disagio e i rischi che questo comporta. Con poche centinaia di metri da via Marconi si arriverà in zona.






martedì 7 ottobre 2008

ELEZIONI E LAVORI PUBBLICI






L’approssimarsi delle elezioni sembra aver dato una scossa anche all’amministrazione di Laives: l’assessore Zanvettor ci fa sapere che il primo lotto per la riqualificazione di S. Giacomo è in partenza, il sindaco e il suo vice ci informano che troppi sono i veicoli che passano per S. Giacomo e che quindi si interverrà finalmente sui tempi semaforici e addirittura con un autovelox sulla retta del Vurza, a Pineta sono già partiti i lavori per la passeggiata a monte dell’abitato e, presumibilmente, una volta demolito il manufatto di cui nessuno si era accorto, riprenderanno con nuovo vigore anche i lavori per il parco di via Marconi.


Naturalmente non possiamo che essere contenti se ci si impegna a realizzare ciò che fino ad ieri sembrava incontrare ostacoli insormontabili, ma se poi dovessero intervenire nuovi intoppi o avessero nuovamente il sopravvento posizioni contrarie ad esempio all’abbattimento del traffico nell’abitato di S. Giacomo e ben presenti all’interno della maggioranza, si rischia di mettere in gioco definitivamente la propria credibilità.


 


Rifondazione Comunista - Laives

ELEZIONI E LAVORI PUBBLICI






L’approssimarsi delle elezioni sembra aver dato una scossa anche all’amministrazione di Laives: l’assessore Zanvettor ci fa sapere che il primo lotto per la riqualificazione di S. Giacomo è in partenza, il sindaco e il suo vice ci informano che troppi sono i veicoli che passano per S. Giacomo e che quindi si interverrà finalmente sui tempi semaforici e addirittura con un autovelox sulla retta del Vurza, a Pineta sono già partiti i lavori per la passeggiata a monte dell’abitato e, presumibilmente, una volta demolito il manufatto di cui nessuno si era accorto, riprenderanno con nuovo vigore anche i lavori per il parco di via Marconi.


Naturalmente non possiamo che essere contenti se ci si impegna a realizzare ciò che fino ad ieri sembrava incontrare ostacoli insormontabili, ma se poi dovessero intervenire nuovi intoppi o avessero nuovamente il sopravvento posizioni contrarie ad esempio all’abbattimento del traffico nell’abitato di S. Giacomo e ben presenti all’interno della maggioranza, si rischia di mettere in gioco definitivamente la propria credibilità.


 


Rifondazione Comunista - Laives

San Giacomo: 3 milioni per gli interventi

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 07 OTTOBRE 2008






















 
La giunta comunale discute le osservazioni dei privati prima degli espropri. Zanvettor: «La vita della frazione migliorerà»
 
Due lotti per la riqualificazione, ma servono i fondi dalla Provincia


 LAIVES. Nei prossimi giorni la giunta comunale analizzerà le osservazioni che i proprietari privati hanno avanzato in merito al progetto di riqualificazione urbana della statale 12 a San Giacomo e relativi espropri. C’è infatti chi non è molto d’accordo con la scelta dell’amministrazione comunale oppure chi chiede che, con l’occasione, si facciano anche determinati interventi, e via di questo passo. La fase degli espropri, dato il numero dei proprietari interessati, è sempre operazione laboriosa. Ne parla l’assessore Giorgio Zanvettor che segue questa problematica. Dice, appunto, l’assessore: «Ad ogni modo si va avanti sulla base del progetto che ci ha preparato da tempo l’ingegner Giovanni Perini. Per noi si tratta in sostanza della naturale continuazione dopo la costruzione della variante in galleria per migliorare la qualità di vita a San Giacomo».

 L’intervento - inizierà alla periferia sud della frazione per arrivare infine a Maso della Pieve, collegandosi con Bolzano - costerà poco più di 3 milioni di euro e per questo è stato diviso in due lotti, il primo dei quali riguarderà proprio la statale 12 a sud: il costo preventivato è di 1,6 milioni di euro. «Il finanziamento per questo primo lotto è quasi al completo - continua l’assessore Zanvettor - e dovremo solo integrarlo con i soldi che speravamo di ottenere dalla Provincia per un’opera che riteniamo sovracomunale, ma che intanto non sono ancora arrivati. Per il resto, ci sono i soldi per gli espropri e anche per l’affidamento degli incarichi. Diversamente da quello che prevedevamo all’inizio, con ogni probabilità la pista ciclabile da sud non la faremo passare per via Pascoli (che è troppo angusta) ma lungo il lato est della statale 12, proseguendo quindi fino all’incrocio con via Thaler. Da lì inizierà il secondo lotto dentro l’abitato, in direzione di Bolzano».

 In sintesi, il progetto di riqualificazione urbana prevede un lieve ridimensionamento della carreggiata della Ss12 per fare posto alla ciclabile. L’incrocio con via Thaler lascerà il posto ad una rotatoria e in quel punto la ciclabile passerà sul lato opposto, entrando direttamente nell’abitato, fino al Garden Village, dove si diramerà una direttrice verso la ferrovia e l’aeroporto, mentre un ramo proseguirà verso la ciclabile di Bolzano, a Maso della Pieve.
























I socialisti: basta nuove idee, realizziamo prima le promesse
 
«Spingere per il casello A22»


 LAIVES. L’amministrazione comunale e il vice sindaco in particolare data la sua competenza sul traffico, stanno valutando l’opportunità di installare un autovelox fisso lungo la retta di Vurza, a sud di San Giacomo. Su questo non è d’accordo il consigliere Roberto Ceol, che ricorda come esista il piano di riqualificazione urbana, quello generale del traffico (fatto dall’ingegner Ciurnelli) ed anche i vigili urbani, con compito di controllare. «Si faccia dunque un progetto unico e complessivo per il traffico - afferma Ceol - spingendo anche per l’accesso autostradale e si completino tutti gli altri interventi in ballo da tempo invece di continuare a lanciare nuove e costose idee». (b.c.)










San Giacomo: 3 milioni per gli interventi

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 07 OTTOBRE 2008






















 
La giunta comunale discute le osservazioni dei privati prima degli espropri. Zanvettor: «La vita della frazione migliorerà»
 
Due lotti per la riqualificazione, ma servono i fondi dalla Provincia


 LAIVES. Nei prossimi giorni la giunta comunale analizzerà le osservazioni che i proprietari privati hanno avanzato in merito al progetto di riqualificazione urbana della statale 12 a San Giacomo e relativi espropri. C’è infatti chi non è molto d’accordo con la scelta dell’amministrazione comunale oppure chi chiede che, con l’occasione, si facciano anche determinati interventi, e via di questo passo. La fase degli espropri, dato il numero dei proprietari interessati, è sempre operazione laboriosa. Ne parla l’assessore Giorgio Zanvettor che segue questa problematica. Dice, appunto, l’assessore: «Ad ogni modo si va avanti sulla base del progetto che ci ha preparato da tempo l’ingegner Giovanni Perini. Per noi si tratta in sostanza della naturale continuazione dopo la costruzione della variante in galleria per migliorare la qualità di vita a San Giacomo».

 L’intervento - inizierà alla periferia sud della frazione per arrivare infine a Maso della Pieve, collegandosi con Bolzano - costerà poco più di 3 milioni di euro e per questo è stato diviso in due lotti, il primo dei quali riguarderà proprio la statale 12 a sud: il costo preventivato è di 1,6 milioni di euro. «Il finanziamento per questo primo lotto è quasi al completo - continua l’assessore Zanvettor - e dovremo solo integrarlo con i soldi che speravamo di ottenere dalla Provincia per un’opera che riteniamo sovracomunale, ma che intanto non sono ancora arrivati. Per il resto, ci sono i soldi per gli espropri e anche per l’affidamento degli incarichi. Diversamente da quello che prevedevamo all’inizio, con ogni probabilità la pista ciclabile da sud non la faremo passare per via Pascoli (che è troppo angusta) ma lungo il lato est della statale 12, proseguendo quindi fino all’incrocio con via Thaler. Da lì inizierà il secondo lotto dentro l’abitato, in direzione di Bolzano».

 In sintesi, il progetto di riqualificazione urbana prevede un lieve ridimensionamento della carreggiata della Ss12 per fare posto alla ciclabile. L’incrocio con via Thaler lascerà il posto ad una rotatoria e in quel punto la ciclabile passerà sul lato opposto, entrando direttamente nell’abitato, fino al Garden Village, dove si diramerà una direttrice verso la ferrovia e l’aeroporto, mentre un ramo proseguirà verso la ciclabile di Bolzano, a Maso della Pieve.
























I socialisti: basta nuove idee, realizziamo prima le promesse
 
«Spingere per il casello A22»


 LAIVES. L’amministrazione comunale e il vice sindaco in particolare data la sua competenza sul traffico, stanno valutando l’opportunità di installare un autovelox fisso lungo la retta di Vurza, a sud di San Giacomo. Su questo non è d’accordo il consigliere Roberto Ceol, che ricorda come esista il piano di riqualificazione urbana, quello generale del traffico (fatto dall’ingegner Ciurnelli) ed anche i vigili urbani, con compito di controllare. «Si faccia dunque un progetto unico e complessivo per il traffico - afferma Ceol - spingendo anche per l’accesso autostradale e si completino tutti gli altri interventi in ballo da tempo invece di continuare a lanciare nuove e costose idee». (b.c.)










lunedì 6 ottobre 2008

Risposta all'assessore Zanvettor


L'articolo a cui si fa riferimento è stato pubblicato in data 1-10-2008 sull'Alto Adige ed è possibile consultarlo all'interno del blog.







 




Chiunque frequenti le riunioni del consiglio comunale sa che  il sindaco Polonioli non ha certo bisogno di un avvocato.


C’è da chiedersi pertanto quali siano le vere ragioni dell’intervento dell’assessore Zanvettor, il quale di sicuro è consapevole che il primo cittadino ha responsabilità prettamente politiche che non cancellano quelle dei singoli assessori.


Certo vi è anche la possibilità che volesse farci sapere che la delega che gli è stata attribuita è in effetti dimezzata, che il sindaco mantiene per sé la supervisione e accentra con protervia nelle sue mani tutto il potere. Se così fosse ci troveremmo di fronte ad assessorati a responsabilità limitata e ad assessori di serie “B”, cosa che nel suo caso non crediamo affatto.


L’unica spiegazione plausibile è dunque che si finga di intervenire a difesa del sindaco per generosità, per lealtà nei confronti della coalizione, mentre in realtà si cerca di distogliere l’attenzione dal proprio operato.


Il tentativo è però maldestro, non si entra nel merito delle critiche e si contraddice la propria storia: la chiusura al traffico di via Pietralba, l’elezione a simbolo intangibile dell’acero centenario, la contrarietà al traffico nei centri urbani e quindi ai parcheggi in zone centrali, l’attenzione alla qualità dell’edificazione urbana, sono infatti temi che hanno storicamente caratterizzato le forze ambientaliste anche a Laives.


Meglio sarebbe stato allora un intervento chiarificatore  sui ritardi per il parco Marconi, negli interventi di riqualificazione di S. Giacomo, sulle ciclabili, invece di accusarci di fare campagna elettorale nel tentativo di indurci all’autocensura.


 


Rifondazione Comunista – Laives

Risposta all'assessore Zanvettor


L'articolo a cui si fa riferimento è stato pubblicato in data 1-10-2008 sull'Alto Adige ed è possibile consultarlo all'interno del blog.







 




Chiunque frequenti le riunioni del consiglio comunale sa che  il sindaco Polonioli non ha certo bisogno di un avvocato.


C’è da chiedersi pertanto quali siano le vere ragioni dell’intervento dell’assessore Zanvettor, il quale di sicuro è consapevole che il primo cittadino ha responsabilità prettamente politiche che non cancellano quelle dei singoli assessori.


Certo vi è anche la possibilità che volesse farci sapere che la delega che gli è stata attribuita è in effetti dimezzata, che il sindaco mantiene per sé la supervisione e accentra con protervia nelle sue mani tutto il potere. Se così fosse ci troveremmo di fronte ad assessorati a responsabilità limitata e ad assessori di serie “B”, cosa che nel suo caso non crediamo affatto.


L’unica spiegazione plausibile è dunque che si finga di intervenire a difesa del sindaco per generosità, per lealtà nei confronti della coalizione, mentre in realtà si cerca di distogliere l’attenzione dal proprio operato.


Il tentativo è però maldestro, non si entra nel merito delle critiche e si contraddice la propria storia: la chiusura al traffico di via Pietralba, l’elezione a simbolo intangibile dell’acero centenario, la contrarietà al traffico nei centri urbani e quindi ai parcheggi in zone centrali, l’attenzione alla qualità dell’edificazione urbana, sono infatti temi che hanno storicamente caratterizzato le forze ambientaliste anche a Laives.


Meglio sarebbe stato allora un intervento chiarificatore  sui ritardi per il parco Marconi, negli interventi di riqualificazione di S. Giacomo, sulle ciclabili, invece di accusarci di fare campagna elettorale nel tentativo di indurci all’autocensura.


 


Rifondazione Comunista – Laives