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domenica 31 agosto 2008

LA LOTTA AL CAROVITA

ALTO ADIGE - DOMENICA, 31 AGOSTO 2008





Sale il prezzo degli alimentari (+8,6%): per i Consumatori è colpa del monopolio. La contrazione della spesa per famiglia segna un meno 3,4%



Prezzi alti, consumi sempre più giù



In un anno aumento del 4,8%. Male casa (+11%) e combustibili (+13%)




VALERIA FRANGIPANE



BOLZANO. Bolzano città più cara d’Italia con i prezzi che corrono ed i consumi in frenata (-3.4%). Dagli ultimi dati emerge come l’aumento generale sia del 4,8% rispetto all’agosto dell’anno scorso. Tutto costa di più. E il maggiore incremento rispetto al 2007 si registra ancora una volta nel settore della casa e ancora per acqua, energia e combustibili (+11,6%), seguito da alimentari e bevande analcoliche (+8,6%), trasporti (+8,5%), bevande alcoliche e tabacchi (+5,5%), alberghi e ristorazione (+4,1%).

In discesa comunicazioni (-3,7%) e salute (-0,2%).

La casa compare ancora una volta in cima alla lista.

Ma gli addetti ai lavori non sono d’accordo.

Per Carlo Perseghin, vicepresidente regionale della Fiaip (l’associazione degli agenti immobiliari), i prezzi della casa invece di crescere stanno scendendo e questo è davvero il momento buono per comperare: «Sì, questo è il momento giusto per fare dei buoni affari sul mercato dell’usato perché tanti sono disposti a trattare».

I più richiesti in assoluto sono gli appartamenti di 80-90 metri che vanno da un minimo di 230-240.000 euro per le zone periferiche ai 370-380.000 euro di quelle pregiate. Bene anche i bilocali, male invece i monolocali. Gli alloggi di media grandezza restano i più gettonati anche sul fronte del nuovo. Arranca anche il mercato dei negozi: sia l’affitto che la vendita. «La crisi dei consumi è evidente - precisa Perseghin e trascina sul fondo i negozi che non sono più né richiesti, né appetiti. Fanno eccezione, ovviamente, le attività in posizione strategica, per tutti gli altri il prezzo è sceso di un buon 25 per cento». E basta pensare a Cisalfa che lascia via Museo perché non è più disposta a pagare più di 20 mila euro al mese, ad Emil Desaler che, si dice, abbia venduto l’intero palazzo a 9 milioni e 200 mila euro ed a Marketti che sta pensando di affittare una parte per incassare di più.

Altra nota dolente quella degli alimentari che - secondo gli ultimi rilevamenti dell’Istat - a Bolzano costano in media il 13% in più rispetto al resto d’Italia.

Aspiag e Omniscom però non sono d’accordo: «Guardate che anche per noi Bolzano è una piazza più cara rispetto al resto della penisola. Paghiamo di più i terreni, paghiamo di più l’affitto dei locali ed il personale». Nessuno, comunque, nega gli aumenti. Ci sono stati e sono stati pesanti. Negli ultimi mesi la pasta è aumentata del 36% (dall’indagine dell’Istat risulta poi a Bolzano il pane e la pasta costano il 6,6% in più rispetto alla media italiana), l’olio del 25%, sono schizzati i latticini e tutti i derivati. Il granoturco infatti è alle stelle, la crusca di frumento ha subito rincari del 30%, vino e birra oscillazioni che vanno dal 25% al 35% e avanti così.

Ma Fabio De Gaudenz, vicepresidente del Centro tutela consumatori e sindacalista della Cgil è perplesso: «Mah, qui abbiamo il problema del monopolio. Il gruppo Aspiag Despar ha in mano il 60% dei supermercati della città e fa quel che vuole. Si continua a parlare di duopolio e si divide il mercato in due mettendoci dentro anche Omniscom ma il dato non è reale. Di fatto Despar decide tutto e fa il mercato dell’alimentare. E questo non è giusto e crea un grave squilibrio nei prezzi che va ad incidere sulle tasche delle famiglie che non arrivano alla terza settimana del mese. Basta dare un’occhiata ai saldi, che sono andati male, per capire che aria tira».

I saldi, appunto.

Angelo Curia, presidente dei commercianti di Confesercenti, non si tira mai indietro: «Abbiamo venduto bene solo nei primi tre quattro giorni di svendite». Ma poi è stata calma piatta. «Il calo del volume degli affari rispetto al 2007, che già era andato male, è del 10%». Le file e gli spintoni per entrare nei negozi, la ressa per pagare ed i prodotti in offerta che si esauriscono in pochi minuti sono ricordi delle svendite degli anni scorsi. Due i settori più in crisi: calzature e abbigliamento. Vestiti, scarpe e borse sono i primi a rimetterci quando le famiglie finiscono lo stipendio alla terza settimana e non è andata meglio al settore dell’abbigliamento sportivo. A molti commercianti costretti a tirare le prime somme resta l’amaro in bocca.





Tariffe, i sindacati premono



Chiesto incontro urgente col Consorzio dei Comuni



BOLZANO. Le organizzazioni sindacali confederali hanno chiesto un incontro urgente con il Consorzio dei Comuni sul tema tariffe e imposizione fiscale locale. I sindacati, assieme a Asgb, Acli e Kvw, a giugno avevano già presentato alcune proposte contro il carovita e per il sostegno al reddito delle famiglie. I sindacati ritengono i primi interventi della giunta provinciale “positivi ma insufficienti in quanto rivolti a una parte della popolazione, salvo quello riguardante le agevolazioni per gli anziani per il trasporto pubblico”. In particolare viene denunciato come tutti gli sforzi finalizzati al sostegno alle famiglie e alla riduzione dell’inflazione si renderebbero vani “se molti Comuni, come preannunciato da mesi, dovessero procedere ad aumenti indiscriminati delle tariffe dei servizi di loro competenza, o di Consorzi, (come asili nido, case di riposo, asporto rifiuti e acqua) o a tagli nell’erogazione dei servizi e ad aumenti delle imposizioni fiscali, Ici e addizionali comunali, cui si aggiungerebbero gli aumenti già previsti di energia elettrica e gas”. L’incontro dovrà quindi servire per verificare l’impegno del Consorzio a trovare una linea da indicare ai Comuni, che vada nella direzione prospettata dai sindacati. Sarà inoltre necessario un ulteriore incontro con Durnwalder “per chiedere che la Provincia intervenga a compensare eventuali difficoltà di bilancio con trasferimenti ai Comuni virtuosi”.



In Alto Adige non bisogna temere il caro-libri, perché ci sono gli aiuti provinciali



Inizia la scuola, una stangata



I prezzi di astucci, zaini e matite sono schizzati del 9%



LA «SORPRESA» Un trend a livello nazionale



BOLZANO. Inizia la scuola e il portafoglio trema. I supermercati traboccano già di zaini, astucci e quaderni colorati e anche a Bolzano è arrivato in anticipo l’appuntamento con il rinnovo del corredo scolastico. L’ideale sarebbe far usare ai ragazzi gli articoli dell’anno precedente, soprattutto zaini ed astucci. Purtroppo, però, questo raramente accade e bisogna scontrarsi con il caro-scuola. Dalle Winx ai personaggi della Disney, da Spiderman ai Gormiti, infatti, le mode, le tendenze ed i gusti cambiano di anno in anno. La moda invade il mercato e si porta dietro i prezzi alle stelle. Basta fare un viaggio nei supermercati e nelle cartolerie per scoprire le differenze rispetto al 2007.

I rincari sono stati registrati anche dall’Osservatorio nazionale di Intesaconsumatori (confederazione di associazioni dei consumatori formata da Adoc, Federconsumatori, Codacons, Adusbef). I prezzi di zaini, diari, matite colorate e quaderni anche quest’anno sono in rialzo. Per i diari si è passati dai 12 euro medi dello scorso anno ai 13 del 2008, un’impennata del 6 per cento. La musica non cambia per le cartelle, che arrivano a costare fino a 62 euro (un aumento del quattro per cento). E tra gli scaffali, un’altra stangata la tirano le matite colorate: una confezione da 12 pezzi poteva costare fino a 8,80 euro, ma quest’anno i cartellini segnano 9,50. Oltre alle notizie negative per il portafoglio, però, ci sono anche alcune note positive. Registrano un calo, infatti, i costi degli astucci pieni, quelli che si acquistano già completi di pennarelli, penne e matite colorate. Negli ipermercati il prezzo è rimasto invariato: 20,10 euro. La nuova tendenza tra i ragazzi, infatti, è quella di acquistare gli astucci vuoti, da riempire a proprio piacimento e da riutilizzare in maniera differente nel tempo libero o al di fuori della scuola. Questi ultimi tuttavia hanno subìto un aumento di circa il 9%. Secondo i calcoli di Intesaconsumatori in media la spesa per il kit scolastico è aumentata di circa il 7% rispetto all’anno scorso. Le famiglie spenderanno circa 400 euro rispetto ai 375 del 2007.

Alcuni suggerimenti: le associazioni dei consumatori consigliano di confrontare i prezzi applicati nei diversi punti vendita. Spesso, la differenza può essere notevole e si arriva a risparmiare fino al 28%, soprattutto se si acquista nei supermercati. Per i libri, invece, le famiglie altoatesine possono stare più tranquille rispetto a quelle del resto d’Italia. La Provicia, infatti, ha da poco istituito il buono libro per tutti: 150 euro per gli studenti delle scuole secondarie di 2/o grado. Gli studenti che hanno avuto diritto alla borsa di studio utilizzeranno ancora il sistema di prestito libri, ma questi diverranno di loro proprietà; le famiglie con figli che non percepiscono borsa di studio e dunque non utilizzano attualmente il sistema dei libri in prestito, riceveranno dalle singole scuole un sussidio di 150 euro; alle famiglie con figli che stanno svolgendo un periodo di apprendistato al di fuori dell’obbligo scolastico, sarà assicurato un sussidio annuale di 60 euro.

Altre soluzioni? Il mercatino dei libri in Corso Libertà, lo scambio informale e la spesa al supermercato. A volte, però, le richieste degli insegnanti obbligano l’acquisto del materiale nei negozi.





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