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venerdì 6 febbraio 2009

GALLERIA DEL BRENNERO



«Il tunnel? Sta diventando un fantasma»



I Freiheitlichen: «Sui finanziamenti un ping pong tra Austria, Italia e Ue»





BOLZANO. La “telenovela” relativa alla fattibilità del tunnel del Brennero riserva - ormai giornalmente - delle nuove puntate. All’indomamni della “precisazione” del governo italiano che oltre a riconfermare l’importanza dell’opera e la non contrarietà al fatto che gli accantonamenti di A22 confluiscano in BBT per il sovvenzionamento del traforo, il consigliere provinciale dei Freicheilichen Pius Leitner ha dichiarato che «alla luce delle recenti dichiarazioni di qualificati esponenti politici sia germanici che austriaci c’è l’impressione che il tunnel del Brennero resti null’altro che un fantasma». Leitner considera questa evenienza anche in considerazione delle riserve sui finanziamenti sollevate sia da parte austriaca che da parte italiana «e ora anche dal parte dell’Europa».

«Mi pare che in tema finanziamenti siamo di fronte ad un autentico ping pong - ha sottolineato il consigliere dei Freiheitlichen - L’Unione europea dice che contribuirà solo nel momento in cui Italia e Austria garantiranno per il resto della spesa. Da parte sua il governo di Vienna ha diachiarato di voler affrontare l’impegno solo se anche Berlino e Roma chiariscono a loro volta il loro impegno nei confronti delle rispettive tratte di accesso».

Tutto questo mentre il coordinatore del tunnel Karel van Miert si era impegnato di garantire un contributo comunitario del 20% (pari a circa 800 milioni di euro) se entro fine gennaio (termine ora proprogato ad inizio marzo) fosse arrivato sul suo tavolo un piano di finanziamento dettagliato sia da parte del governo austriaco che italiano. Piano che non è stato ancora presentato.

GALLERIA DEL BRENNERO



«Il tunnel? Sta diventando un fantasma»



I Freiheitlichen: «Sui finanziamenti un ping pong tra Austria, Italia e Ue»





BOLZANO. La “telenovela” relativa alla fattibilità del tunnel del Brennero riserva - ormai giornalmente - delle nuove puntate. All’indomamni della “precisazione” del governo italiano che oltre a riconfermare l’importanza dell’opera e la non contrarietà al fatto che gli accantonamenti di A22 confluiscano in BBT per il sovvenzionamento del traforo, il consigliere provinciale dei Freicheilichen Pius Leitner ha dichiarato che «alla luce delle recenti dichiarazioni di qualificati esponenti politici sia germanici che austriaci c’è l’impressione che il tunnel del Brennero resti null’altro che un fantasma». Leitner considera questa evenienza anche in considerazione delle riserve sui finanziamenti sollevate sia da parte austriaca che da parte italiana «e ora anche dal parte dell’Europa».

«Mi pare che in tema finanziamenti siamo di fronte ad un autentico ping pong - ha sottolineato il consigliere dei Freiheitlichen - L’Unione europea dice che contribuirà solo nel momento in cui Italia e Austria garantiranno per il resto della spesa. Da parte sua il governo di Vienna ha diachiarato di voler affrontare l’impegno solo se anche Berlino e Roma chiariscono a loro volta il loro impegno nei confronti delle rispettive tratte di accesso».

Tutto questo mentre il coordinatore del tunnel Karel van Miert si era impegnato di garantire un contributo comunitario del 20% (pari a circa 800 milioni di euro) se entro fine gennaio (termine ora proprogato ad inizio marzo) fosse arrivato sul suo tavolo un piano di finanziamento dettagliato sia da parte del governo austriaco che italiano. Piano che non è stato ancora presentato.

martedì 27 gennaio 2009

La Cgil: basta tagli nelle Fs, ripristinare l’Eurostar

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 27 GENNAIO 2009



Il segretario della Filt ricorda le promesse dell’ad Moretti sulle potenzialità della linea ferroviaria del Brennero





BOLZANO. I numerosi tagli sui treni effettuate recentemente da Trenitalia, in Alto Adige, hanno fortemente penalizzato la nostra Provincia. La categoria dei trasporti e la Cgil/Agb denunciano innanzitutto la soppressione dell’Eurostar per Roma, che risultava essere di fatto l’unico collegamento valido per la capitale. Secondo il sindacato l’amministratore delegato Mauro Moretti ha così dimostrato “un’assoluta mancanza di sensibilità, nonostante gli interventi dei presidenti delle due Provincie, un’interrogazione parlamentare e numerose proteste pervenute da più parti”.

“Fatto ancor più grave e contraddittorio - afferma il segretario della Filt/Gtv Michele Barbieri - se si ricordano le dichiarazioni di Moretti all’inaugurazione del tunnel pilota del Brennero. In quell’occasione, infatti, mise in risalto le potenzialità e l’importanza dell’asse nord sud con l’attivazione del doppio binario della linea Verona/Bologna. Ora, invece, si sopprime un collegamento importante sulla stessa linea”.

Per la categoria dei trasporti e la Cgil/Agb questa decisione è “incomprensibile e preoccupante”. “Oramai Trenitalia - spiega il segretario Barbieri - sta esclusivamente investendo nell’alta velocità, ponendosi come alternativa all’aereo. Questo progetto da solo non potrà però risolvere né i problemi del trasporto su rotaia in Italia, né i problemi di bilancio”. La Cgil/Agb e la Filt/Gtv ritengono “fondamentale il ripristino dell’Eurostar per Roma per avere un servizio adeguato”. Per il sindacato la scelta di investire tutte le risorse disponibili per il tunnel del Brennero e l’alta velocità, eliminando le tratte considerate non redditizie, risulta essere profondamente sbagliata.

La Cgil: basta tagli nelle Fs, ripristinare l’Eurostar

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 27 GENNAIO 2009



Il segretario della Filt ricorda le promesse dell’ad Moretti sulle potenzialità della linea ferroviaria del Brennero





BOLZANO. I numerosi tagli sui treni effettuate recentemente da Trenitalia, in Alto Adige, hanno fortemente penalizzato la nostra Provincia. La categoria dei trasporti e la Cgil/Agb denunciano innanzitutto la soppressione dell’Eurostar per Roma, che risultava essere di fatto l’unico collegamento valido per la capitale. Secondo il sindacato l’amministratore delegato Mauro Moretti ha così dimostrato “un’assoluta mancanza di sensibilità, nonostante gli interventi dei presidenti delle due Provincie, un’interrogazione parlamentare e numerose proteste pervenute da più parti”.

“Fatto ancor più grave e contraddittorio - afferma il segretario della Filt/Gtv Michele Barbieri - se si ricordano le dichiarazioni di Moretti all’inaugurazione del tunnel pilota del Brennero. In quell’occasione, infatti, mise in risalto le potenzialità e l’importanza dell’asse nord sud con l’attivazione del doppio binario della linea Verona/Bologna. Ora, invece, si sopprime un collegamento importante sulla stessa linea”.

Per la categoria dei trasporti e la Cgil/Agb questa decisione è “incomprensibile e preoccupante”. “Oramai Trenitalia - spiega il segretario Barbieri - sta esclusivamente investendo nell’alta velocità, ponendosi come alternativa all’aereo. Questo progetto da solo non potrà però risolvere né i problemi del trasporto su rotaia in Italia, né i problemi di bilancio”. La Cgil/Agb e la Filt/Gtv ritengono “fondamentale il ripristino dell’Eurostar per Roma per avere un servizio adeguato”. Per il sindacato la scelta di investire tutte le risorse disponibili per il tunnel del Brennero e l’alta velocità, eliminando le tratte considerate non redditizie, risulta essere profondamente sbagliata.

mercoledì 21 gennaio 2009

«Il treno deve fermarsi a San Giacomo»

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 21 GENNAIO 2009



La proposta in un’interrogazione del deputato Pdl Holzmann. D’accordo (da tempo) anche la giunta comunale



Potrebbe agevolare gli abitanti ed anche gli utenti dell’aeroporto



L’assessore Widmann contrario: aspettiamo il passante ferroviario





LAIVES. L’importanza di una fermata dei treni a San Giacomo - con possibilità di collegarsi anche al vicino aeroporto - è sostenuta da anni. Ne fa riferimento specifico anche il piano provinciale dei trasporti rimasto (colpevolmente) nel cassetto delle buone intenzioni. Di recente la problematica è stata sollevata anche dal deputato di An - Pdl Giorgio Holzmann con un’interrogazione.

«Per ingrandire il bacino d’utenza dell’aeroporto di Bolzano, minacciato di tagli al personale per il calo dei passeggeri, si realizzi una fermata del treno accanto allo scalo». Lo propone il deputato Pdl, Giorgio Holzmann, che chiede in un’interrogazione che si realizzi una fermata del treno presso l’aerostazione di Bolzano «che dista circa 30 metri dal binario della linea del Brennero e renderebbe più comodo raggiungere l’aeroporto per coloro che sono comunque costretti ad utilizzare l’auto per raggiungere gli aeroporti di Verona ed Innsbruck. La realizzazione della fermata - afferma - presuppone la realizzazione di un terzo binario».

Purtroppo la posizione della Provincia non lascia prospettive in tal senso: secondo l’assessore alla mobilità Thomas Widmann la soluzione si troverà con il passante ferroviario in galleria fra Ora e Cardano che renderà superflua la costruzione del ventilato terzo binario fra Ora (o Salorno) e Bolzano, con un risparmio di 40 milioni di euro e senza un eccessivo prolungamento dei tempi. La realizzazione del tunnel, nel quadro dell’ammodernamento della linea del Brennero in accordo con le Ferrovie, secondo l’assessore provinciale avrà la precedenza assoluta. I lavori potrebbero iniziare entro due anni e i binari percorribili entro altri due, al massimo tre anni, mentre il terzo binario, benché già progettato e finanziabile, fra valutazioni ambientali e soprattutto espropri, non potrebbe essere avviato comunque prima di due anni. Tanto vale quindi rinviare di uno o due anni e deviare gran parte dei 120-180 (con sviluppo previsto fino a 250) treni quotidiani fra Verona e il Brennero in galleria, lasciando i due attuali a disposizione solo del trasporto locale che ne ha bisogno.



Ricordiamo che anche l’amministrazione comunale è favorevole alla fermata dei treni all’altezza di San Giacomo: il vice sindaco Georg Forti ha più volte ricordato che «Sarebbe opportuno avere anche una fermata all’altezza della frazione tenuto conto che lì la popolazione sta crescendo rapidamente anche per le grandi aree edilizie messe a disposizione. «Una linea tranviaria andrebbe incontro a problemi notevoli vista la situazione esistente - afferma Forti - mentre invece potrebbe essere proprio il treno la soluzione di tanti problemi».



In merito al collegamento tranviario, da registrare una interrogazione di Rosario Grasso (consigliere comunale di Rifondazione Comunista) che chiede se è rimasto l’entusiasmo degli amministratori di Laives per questa eventuale linea, se si ha o meno un’idea di dove fare passare il tracciato e se questo non metterebbe in forse la realizzazione delle piste ciclabili ed il risanamento di San Giacomo». Il consigliere Grasso chiede inoltre «se non sia l’eventuale collegamento un’alternativa all’idea di una metropolitana di superficie e quindi alla realizzazione di una fermata ferroviaria a San Giacomo per la quale si era autorevolmente espresso il capogruppo della Svp; se esiste o m,ano una linea unitaria e condivisa sulla mobilità da parte di questa amministrazione».

«Il treno deve fermarsi a San Giacomo»

ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 21 GENNAIO 2009



La proposta in un’interrogazione del deputato Pdl Holzmann. D’accordo (da tempo) anche la giunta comunale



Potrebbe agevolare gli abitanti ed anche gli utenti dell’aeroporto



L’assessore Widmann contrario: aspettiamo il passante ferroviario





LAIVES. L’importanza di una fermata dei treni a San Giacomo - con possibilità di collegarsi anche al vicino aeroporto - è sostenuta da anni. Ne fa riferimento specifico anche il piano provinciale dei trasporti rimasto (colpevolmente) nel cassetto delle buone intenzioni. Di recente la problematica è stata sollevata anche dal deputato di An - Pdl Giorgio Holzmann con un’interrogazione.

«Per ingrandire il bacino d’utenza dell’aeroporto di Bolzano, minacciato di tagli al personale per il calo dei passeggeri, si realizzi una fermata del treno accanto allo scalo». Lo propone il deputato Pdl, Giorgio Holzmann, che chiede in un’interrogazione che si realizzi una fermata del treno presso l’aerostazione di Bolzano «che dista circa 30 metri dal binario della linea del Brennero e renderebbe più comodo raggiungere l’aeroporto per coloro che sono comunque costretti ad utilizzare l’auto per raggiungere gli aeroporti di Verona ed Innsbruck. La realizzazione della fermata - afferma - presuppone la realizzazione di un terzo binario».

Purtroppo la posizione della Provincia non lascia prospettive in tal senso: secondo l’assessore alla mobilità Thomas Widmann la soluzione si troverà con il passante ferroviario in galleria fra Ora e Cardano che renderà superflua la costruzione del ventilato terzo binario fra Ora (o Salorno) e Bolzano, con un risparmio di 40 milioni di euro e senza un eccessivo prolungamento dei tempi. La realizzazione del tunnel, nel quadro dell’ammodernamento della linea del Brennero in accordo con le Ferrovie, secondo l’assessore provinciale avrà la precedenza assoluta. I lavori potrebbero iniziare entro due anni e i binari percorribili entro altri due, al massimo tre anni, mentre il terzo binario, benché già progettato e finanziabile, fra valutazioni ambientali e soprattutto espropri, non potrebbe essere avviato comunque prima di due anni. Tanto vale quindi rinviare di uno o due anni e deviare gran parte dei 120-180 (con sviluppo previsto fino a 250) treni quotidiani fra Verona e il Brennero in galleria, lasciando i due attuali a disposizione solo del trasporto locale che ne ha bisogno.



Ricordiamo che anche l’amministrazione comunale è favorevole alla fermata dei treni all’altezza di San Giacomo: il vice sindaco Georg Forti ha più volte ricordato che «Sarebbe opportuno avere anche una fermata all’altezza della frazione tenuto conto che lì la popolazione sta crescendo rapidamente anche per le grandi aree edilizie messe a disposizione. «Una linea tranviaria andrebbe incontro a problemi notevoli vista la situazione esistente - afferma Forti - mentre invece potrebbe essere proprio il treno la soluzione di tanti problemi».



In merito al collegamento tranviario, da registrare una interrogazione di Rosario Grasso (consigliere comunale di Rifondazione Comunista) che chiede se è rimasto l’entusiasmo degli amministratori di Laives per questa eventuale linea, se si ha o meno un’idea di dove fare passare il tracciato e se questo non metterebbe in forse la realizzazione delle piste ciclabili ed il risanamento di San Giacomo». Il consigliere Grasso chiede inoltre «se non sia l’eventuale collegamento un’alternativa all’idea di una metropolitana di superficie e quindi alla realizzazione di una fermata ferroviaria a San Giacomo per la quale si era autorevolmente espresso il capogruppo della Svp; se esiste o m,ano una linea unitaria e condivisa sulla mobilità da parte di questa amministrazione».

martedì 20 gennaio 2009

Traffico da nord, tunnel sotto Monte Tondo

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 20 GENNAIO 2009



di Antonella Mattioli





La soluzione non convince i Verdi: priorità allo spostamento dell’A22



Fabbisogno abitativo: l’Ipes chiede aree subito per 400 alloggi




BOLZANO. No al raddoppio dell’arginale, sì allo spostamento dell’A22 in galleria. E per evitare che il fiume di auto che ogni giorno arriva da nord attraversi la città, priorità alla realizzazione della variante di nord-ovest. Si possono riassumere così le linee guida in materia di viabilità del nuovo Piano urbanistico, illustrate ieri in commissione da Francesco Sbetti, incaricato dalla giunta di elaborare il piano di sviluppo del capoluogo nei prossimi 10 anni.

La variante nord-ovest prevede la creazione di una nuova arteria da imboccare più o meno all’altezza di Cardano, quindi il traffico verrebbe incanalato in galleria che passando sotto Monte Tondo e sotto il Guncina, sbucherebbe in prossimità dell’ospedale. Grandi progetti che presuppongono ingenti investimenti. Il timore della verde Wally Rungger è che se si fa la variante di nord-ovest, non vi siano più le risorse per spostare l’autostrada. Questo, ovviamente, si aggiunge alla generale contrarietà degli ambientalisti alla realizzazione di nuove arterie. Perplessa, ma per altre ragioni, anche la consigliera di An Maria Teresa Tomada: «Non mi risulta che il problema principale della viabilità del capoluogo sia rappresentato dalle auto che arrivano da nord. La vera emergenza sono i pendolari che arrivano dalla Bassa Atesina e dall’Oltradige: è lì che bisogna intervenire. Da una parte potenziando la ferrovia, dall’altra puntando sul tram». È chiaro che il consiglio comunale nei prossimi mesi sarà chiamato a scelte strategiche: Sbetti, che ha ottenuto l’incarico ufficiale il 16 dicembre, ha intenzione di presentare entro cinque mesi il masterplan, dove si definiscono le linee di sviluppo del capoluogo. Obiettivo dell’assessore Chiara Pasquali: arrivare all’approvazione in prima lettura del Puc entro la fine del mandato che scade a maggio del 2010. Ma se l’assessore è ottimista sul rispetto dei tempi, l’opposizione è scettica.

«Perché - spiega l’esponente della destra Tomada - è ancora tutto molto vago. A partire dal fabbisogno di alloggi».

Tremila, secondo i calcoli del Comune; il doppio, per Assoimprenditori. Il Comune punta a ridurre al minimo il consumo di nuove aree. Per questo Rungger ha proposto di prendere in considerazione l’ipotesi di alzare di un piano gli edifici esistenti, a partire da quelli dell’Ipes. La Svp, ovviamente, approva.

In attesa di quantificare il fabbisogno abitativo dei prossimi 10 anni, bisogna però dare risposte rapide all’Ipes per quanto riguarda le aree su cui realizzare un’ottantina di alloggi e altri 330 da destinare al ceto medio. I primi dovrebbero trovare spazio già all’interno della variante di assestamento. L’idea è di recuperare gli 80 alloggi dalla ristrutturazione di vecchi edifici. Richieste di aree arrivano anche dalle aziende, ma l’indicazione è quella di verificare prima se gli spazi esistenti a Bolzano sud sono tutti occupati, perché se così non fosse la risposta ci sarebbe già.

Traffico da nord, tunnel sotto Monte Tondo

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 20 GENNAIO 2009



di Antonella Mattioli





La soluzione non convince i Verdi: priorità allo spostamento dell’A22



Fabbisogno abitativo: l’Ipes chiede aree subito per 400 alloggi




BOLZANO. No al raddoppio dell’arginale, sì allo spostamento dell’A22 in galleria. E per evitare che il fiume di auto che ogni giorno arriva da nord attraversi la città, priorità alla realizzazione della variante di nord-ovest. Si possono riassumere così le linee guida in materia di viabilità del nuovo Piano urbanistico, illustrate ieri in commissione da Francesco Sbetti, incaricato dalla giunta di elaborare il piano di sviluppo del capoluogo nei prossimi 10 anni.

La variante nord-ovest prevede la creazione di una nuova arteria da imboccare più o meno all’altezza di Cardano, quindi il traffico verrebbe incanalato in galleria che passando sotto Monte Tondo e sotto il Guncina, sbucherebbe in prossimità dell’ospedale. Grandi progetti che presuppongono ingenti investimenti. Il timore della verde Wally Rungger è che se si fa la variante di nord-ovest, non vi siano più le risorse per spostare l’autostrada. Questo, ovviamente, si aggiunge alla generale contrarietà degli ambientalisti alla realizzazione di nuove arterie. Perplessa, ma per altre ragioni, anche la consigliera di An Maria Teresa Tomada: «Non mi risulta che il problema principale della viabilità del capoluogo sia rappresentato dalle auto che arrivano da nord. La vera emergenza sono i pendolari che arrivano dalla Bassa Atesina e dall’Oltradige: è lì che bisogna intervenire. Da una parte potenziando la ferrovia, dall’altra puntando sul tram». È chiaro che il consiglio comunale nei prossimi mesi sarà chiamato a scelte strategiche: Sbetti, che ha ottenuto l’incarico ufficiale il 16 dicembre, ha intenzione di presentare entro cinque mesi il masterplan, dove si definiscono le linee di sviluppo del capoluogo. Obiettivo dell’assessore Chiara Pasquali: arrivare all’approvazione in prima lettura del Puc entro la fine del mandato che scade a maggio del 2010. Ma se l’assessore è ottimista sul rispetto dei tempi, l’opposizione è scettica.

«Perché - spiega l’esponente della destra Tomada - è ancora tutto molto vago. A partire dal fabbisogno di alloggi».

Tremila, secondo i calcoli del Comune; il doppio, per Assoimprenditori. Il Comune punta a ridurre al minimo il consumo di nuove aree. Per questo Rungger ha proposto di prendere in considerazione l’ipotesi di alzare di un piano gli edifici esistenti, a partire da quelli dell’Ipes. La Svp, ovviamente, approva.

In attesa di quantificare il fabbisogno abitativo dei prossimi 10 anni, bisogna però dare risposte rapide all’Ipes per quanto riguarda le aree su cui realizzare un’ottantina di alloggi e altri 330 da destinare al ceto medio. I primi dovrebbero trovare spazio già all’interno della variante di assestamento. L’idea è di recuperare gli 80 alloggi dalla ristrutturazione di vecchi edifici. Richieste di aree arrivano anche dalle aziende, ma l’indicazione è quella di verificare prima se gli spazi esistenti a Bolzano sud sono tutti occupati, perché se così non fosse la risposta ci sarebbe già.

domenica 18 gennaio 2009

Holzmann: fermata Fs all’aeroporto

ALTO ADIGE - DOMENICA, 18 GENNAIO 2009





BOLZANO. «Per ingrandire il bacino d’utenza dell’aeroporto di Bolzano, minacciato di tagli al personale per il calo dei passeggeri, si realizzi una fermata del treno accanto allo scalo». Lo propone il deputato Pdl, Giorgio Holzmann. Quest’ultimo chiede in un’interrogazione che si realizzi una fermata del treno presso l’aerostazione di Bolzano “che dista circa 30 metri dal binario della linea del Brennero e renderebbe più comodo raggiungere l’aeroporto per coloro che sono comunque costretti ad utilizzare l’auto per raggiungere gli aeroporti di Verona ed Innsbruck”. “La realizzazione della fermata - afferma - presuppone la realizzazione di un terzo binario al fine di non costituire intralcio agli altri treni e naturalmente va concordato l’eventuale intervento con la Provincia autonoma di Bolzano che, tra l’altro, sarebbe interessata alla realizzazione del terzo binario fino a Ora».

Holzmann: fermata Fs all’aeroporto

ALTO ADIGE - DOMENICA, 18 GENNAIO 2009





BOLZANO. «Per ingrandire il bacino d’utenza dell’aeroporto di Bolzano, minacciato di tagli al personale per il calo dei passeggeri, si realizzi una fermata del treno accanto allo scalo». Lo propone il deputato Pdl, Giorgio Holzmann. Quest’ultimo chiede in un’interrogazione che si realizzi una fermata del treno presso l’aerostazione di Bolzano “che dista circa 30 metri dal binario della linea del Brennero e renderebbe più comodo raggiungere l’aeroporto per coloro che sono comunque costretti ad utilizzare l’auto per raggiungere gli aeroporti di Verona ed Innsbruck”. “La realizzazione della fermata - afferma - presuppone la realizzazione di un terzo binario al fine di non costituire intralcio agli altri treni e naturalmente va concordato l’eventuale intervento con la Provincia autonoma di Bolzano che, tra l’altro, sarebbe interessata alla realizzazione del terzo binario fino a Ora».

venerdì 16 gennaio 2009






Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERROGAZIONE


 


Oggetto: Tram


In seguito allo studio di fattibilità approntato qualche tempo fa dai comuni dell’Oltradige e alla disponibilità palesata dalla provincia, alcuni amministratori ed alcune forze politiche di Laives avevano aderito entusiasti all’idea prospettando a breve uno studio di fattibilità anche per la Bassa Atesina.


Tenuto conto di ciò


 


il sottoscritto consigliere comunale chiede:


 



  1. se si sia dato in qualche modo seguito a quell’intenzione espressa autorevolmente sulla stampa;

  2. se non fosse già a disposizione del comune uno studio di tal fatta e a quando risalga;

  3. in caso affermativo a quali conclusioni avesse portato e se le si ritenga ancora valide;

  4. se siano venute a mancare le ragioni di contrarietà che in passato in consiglio comunale erano state espresse e che si possono riassumere negli alti costi, nei tempi di realizzazione e nella mancanza di spazio per una tale opera;

  5. se si abbia idea di dove eventualmente far passare il tracciato;

  6. se questo non metterebbe in forse la realizzazione delle piste ciclabili e il risanamento di S. Giacomo;

  7. se non lo si ritenga concorrenziale all’idea di una metropolitana di superficie, e quindi alla realizzazione di una stazione ferroviaria a S. Giacomo per la quale si era autorevolmente espresso il capogruppo della SVP;

  8. se esista in definitiva una linea unitaria e condivisa sulla mobilità da parte di questa amministrazione;

  9. in caso affermativo se non si ritenga opportuno informarne tutto il consiglio.


Si richiede cortesemente risposta scritta.


 


                                                                       Il Consigliere comunale


                                                                       Rosario Grasso


 


Laives, li  12 gennaio 2009






Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERROGAZIONE


 


Oggetto: Tram


In seguito allo studio di fattibilità approntato qualche tempo fa dai comuni dell’Oltradige e alla disponibilità palesata dalla provincia, alcuni amministratori ed alcune forze politiche di Laives avevano aderito entusiasti all’idea prospettando a breve uno studio di fattibilità anche per la Bassa Atesina.


Tenuto conto di ciò


 


il sottoscritto consigliere comunale chiede:


 



  1. se si sia dato in qualche modo seguito a quell’intenzione espressa autorevolmente sulla stampa;

  2. se non fosse già a disposizione del comune uno studio di tal fatta e a quando risalga;

  3. in caso affermativo a quali conclusioni avesse portato e se le si ritenga ancora valide;

  4. se siano venute a mancare le ragioni di contrarietà che in passato in consiglio comunale erano state espresse e che si possono riassumere negli alti costi, nei tempi di realizzazione e nella mancanza di spazio per una tale opera;

  5. se si abbia idea di dove eventualmente far passare il tracciato;

  6. se questo non metterebbe in forse la realizzazione delle piste ciclabili e il risanamento di S. Giacomo;

  7. se non lo si ritenga concorrenziale all’idea di una metropolitana di superficie, e quindi alla realizzazione di una stazione ferroviaria a S. Giacomo per la quale si era autorevolmente espresso il capogruppo della SVP;

  8. se esista in definitiva una linea unitaria e condivisa sulla mobilità da parte di questa amministrazione;

  9. in caso affermativo se non si ritenga opportuno informarne tutto il consiglio.


Si richiede cortesemente risposta scritta.


 


                                                                       Il Consigliere comunale


                                                                       Rosario Grasso


 


Laives, li  12 gennaio 2009

domenica 11 gennaio 2009

«Treno frequentato ma orario scomodo»










 
ALTO ADIGE - DOMENICA, 11 GENNAIO 2009































Pagina 23 - Provincia
 
I pendolari soddisfatti per l’apertura delle sale d’aspetto nella nuova stazione. Ma non mancano ogni mattina i disagi
 
Parte alle 8.14 ma spesso è in ritardo: conseguenze per chi lavora
 
Sono ancora chiusi (sembra per poco) i servizi igienici


 LAIVES. La nuova stazione ferroviaria è certamente bella e funzionale, così come è stata una scelta opportuna quella di aprire le sale di aspetto anche se i lavori non sono del tutto completati nell’area. Quello che invece lascia ancora a desiderare è il servizio ferroviario vero e proprio. Lo affermano molti di coloro che prendono il treno ogni mattina da Laives per andare a lavorare a Bolzano: «Tra ritardi, qualche corsa soppressa e modifiche degli orari, spesso è un’odissea». Una di queste lamentele riguarda il treno delle 8.14: chi lo utilizza incontra diversi disagi.

 «Prima del cambio di orario alla metà di dicembre questo convoglio fermava a Laives alle 8.09 ed era certamente un orario più consono a chi deve essere sul posto di lavoro a Bolzano entro le 8.30 - spiegano i pendolari - poi però hanno spostato la fermata alle 8.14 ed è diventato problematico per diversi di noi arrivare in orario sul posto di lavoro, anche perché spesso il treno non rispetta la tabella di marcia ma arriva con qualche ritardo e quindi salta anche il programma di arrivare in città entro le 8.30». Si tratta di un problema che potrebbe essere risolto senza troppi sforzi, calibrando ad esempio gli orari sull’effettiva necessità di chi va a lavorare ogni giorno e deve assolutamente arrivare puntuale. Resta anche il problema di diversi treni classificati regionali che tirano dritto: la fermata, in orario, non è prevista a questo comporta disagi per i potenziali passeggeri che, pur non essendo pendolari, vorrebbero scegliere il treno per evitare le ricorrenti code sulla trafficatissima strada statale.

 Torniamo alla nuova stazione. Dice una signora che fa la commessa nel capoluogo e che si serve regolarmente del treno: «È stata una ottima idea quella di aprire le sale di attesa per farci aspettare il treno al riparo dal gelo e dalle intemperie, però potevano anche aprire i bagni che invece sono chiusi. Anche gli autisti della linea bus circolare si sono lamentati di questo. Quanto ai treni, succede che talvolta si attende parecchio e magari poi arriva la comunicazione improvvisa che il convoglio è stato soppresso».

 Quanto ai servizi igienici chiusi, dovrebbe essere solo questione di poco perchè una volta che il Comune di Laives avrà in mano del tutto la stazione ferroviaria, potrà garantire gestione e pulizia e proprio quest’ultima, fino a quando non sarà affidata a qualcuno, sarebbe alla base della chiusura dei servizi nella nuova stazione ferroviaria cittadina.






«Treno frequentato ma orario scomodo»










 
ALTO ADIGE - DOMENICA, 11 GENNAIO 2009































Pagina 23 - Provincia
 
I pendolari soddisfatti per l’apertura delle sale d’aspetto nella nuova stazione. Ma non mancano ogni mattina i disagi
 
Parte alle 8.14 ma spesso è in ritardo: conseguenze per chi lavora
 
Sono ancora chiusi (sembra per poco) i servizi igienici


 LAIVES. La nuova stazione ferroviaria è certamente bella e funzionale, così come è stata una scelta opportuna quella di aprire le sale di aspetto anche se i lavori non sono del tutto completati nell’area. Quello che invece lascia ancora a desiderare è il servizio ferroviario vero e proprio. Lo affermano molti di coloro che prendono il treno ogni mattina da Laives per andare a lavorare a Bolzano: «Tra ritardi, qualche corsa soppressa e modifiche degli orari, spesso è un’odissea». Una di queste lamentele riguarda il treno delle 8.14: chi lo utilizza incontra diversi disagi.

 «Prima del cambio di orario alla metà di dicembre questo convoglio fermava a Laives alle 8.09 ed era certamente un orario più consono a chi deve essere sul posto di lavoro a Bolzano entro le 8.30 - spiegano i pendolari - poi però hanno spostato la fermata alle 8.14 ed è diventato problematico per diversi di noi arrivare in orario sul posto di lavoro, anche perché spesso il treno non rispetta la tabella di marcia ma arriva con qualche ritardo e quindi salta anche il programma di arrivare in città entro le 8.30». Si tratta di un problema che potrebbe essere risolto senza troppi sforzi, calibrando ad esempio gli orari sull’effettiva necessità di chi va a lavorare ogni giorno e deve assolutamente arrivare puntuale. Resta anche il problema di diversi treni classificati regionali che tirano dritto: la fermata, in orario, non è prevista a questo comporta disagi per i potenziali passeggeri che, pur non essendo pendolari, vorrebbero scegliere il treno per evitare le ricorrenti code sulla trafficatissima strada statale.

 Torniamo alla nuova stazione. Dice una signora che fa la commessa nel capoluogo e che si serve regolarmente del treno: «È stata una ottima idea quella di aprire le sale di attesa per farci aspettare il treno al riparo dal gelo e dalle intemperie, però potevano anche aprire i bagni che invece sono chiusi. Anche gli autisti della linea bus circolare si sono lamentati di questo. Quanto ai treni, succede che talvolta si attende parecchio e magari poi arriva la comunicazione improvvisa che il convoglio è stato soppresso».

 Quanto ai servizi igienici chiusi, dovrebbe essere solo questione di poco perchè una volta che il Comune di Laives avrà in mano del tutto la stazione ferroviaria, potrà garantire gestione e pulizia e proprio quest’ultima, fino a quando non sarà affidata a qualcuno, sarebbe alla base della chiusura dei servizi nella nuova stazione ferroviaria cittadina.






venerdì 9 gennaio 2009

L’attesa dei treni finalmente al caldo

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 06 GENNAIO 2009



























 
Mancano soltanto alcuni dettagli per completare i lavori alla stazione ferroviaria e quindi «passarla» al Comune
 
Agibili le due sale di aspetto, una per binario. Utenti soddisfatti
 
Si lamentano gli autisti della Sasa: «Chiusi i servizi igienici»


 LAIVES. Mancano soltanto gli ultimi dettagli per completare la zona della stazione ferroviaria dove, da una decina di giorni, i passeggeri che attendono i convogli possono farlo rimanendo al caldo all’interno delle due sale di attesa, una per binario, aperte per prime. I responsabili della Sta garantiscono che i vari interventi saranno conclusi rapidamente «visto che fra pochi giorni riprenderanno i lavori dopo la breve pausa in occasione delle recenti festività».

 «Questione di poco - conferma il vice sindaco Georg Forti - e quindi prenderemo definitivamente in carico tutte le strutture della stazione ferroviaria, dai parcheggi per auto e bici alla pulizia dei locali compresa». La decisione di aprire appena è stato possibile le sale di attesa è stata dettata dal fatto che non era certo agevole attendere il treno all’aria aperta, alla mercè delle intemperie e del gelo. «Anche nei giorni scorsi, con le scuole chiuse e tanta gente in ferie - dice Sieglinde Fauster, presidente del consiglio comunale - ho notato parecchie persone che utilizzavano il treno per andare e venire da Bolzano. Io stessa ho apprezzato particolarmente il fatto di poterlo comodamente attendere in una sala riscaldata. All’interno, oltre ad alcune panchine, ci sono le macchinette obliteratrici per il biglietto. Finalmente abbiamo una stazione come si deve».

 Davanti alla nuova stazione ferroviaria c’è il capolinea dell’autobus circolare della Sasa, che fa la spola con la città e proprio gli autisti del mezzo hanno rilevato un piccolo disguido. «Si tratta dei bagni della nuova stazione - dicono - che sono pronti ma ancora chiusi. Lo avevamo fatto presente a chi stava completando i lavori di costruzione perché sarebbe comodo sia per noi che per i passeggeri, poter utilizzare il bagno. Invece è ancora chiuso e non abbiamo capito perché».

 Probabilmente è una questione di pulizia e di sorveglianza e tutto verrà risolto con la presa in carico da parte del Comune di Laives. Per il resto, le soluzioni adottate sono tra le più moderne: ci sono l’ascensore per i portatori di handicap e le rampe che consentono l’accesso alle carrozzine. Lungo la banchina davanti ai binari sono stati realizzati con particolari piastrelle, dei percorsi per non vedenti; grazie alla consistenza diversa dei materiali con i quali sono costruite, anche chi non vede è in grado di orientarsi e di arrivare fino al treno senza problemi. Per il Comune sarà una struttura in più da mantenere ad ogni modo e questo è già stato messo nel conto per il futuro.

 All’esterno anche gli spazi per parcheggiare sono pronti e pavimentati, così come la pensilina per le biciclette. Unica cosa che manca semmai è la pista ciclabile che vada dalla città alla stazione ferroviaria e dopo varie proposte, l’amministrazione comunale alla fine ha deciso di optare per un tracciato separato da via Stazione con necessità di un esproprio.






L’attesa dei treni finalmente al caldo

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 06 GENNAIO 2009



























 
Mancano soltanto alcuni dettagli per completare i lavori alla stazione ferroviaria e quindi «passarla» al Comune
 
Agibili le due sale di aspetto, una per binario. Utenti soddisfatti
 
Si lamentano gli autisti della Sasa: «Chiusi i servizi igienici»


 LAIVES. Mancano soltanto gli ultimi dettagli per completare la zona della stazione ferroviaria dove, da una decina di giorni, i passeggeri che attendono i convogli possono farlo rimanendo al caldo all’interno delle due sale di attesa, una per binario, aperte per prime. I responsabili della Sta garantiscono che i vari interventi saranno conclusi rapidamente «visto che fra pochi giorni riprenderanno i lavori dopo la breve pausa in occasione delle recenti festività».

 «Questione di poco - conferma il vice sindaco Georg Forti - e quindi prenderemo definitivamente in carico tutte le strutture della stazione ferroviaria, dai parcheggi per auto e bici alla pulizia dei locali compresa». La decisione di aprire appena è stato possibile le sale di attesa è stata dettata dal fatto che non era certo agevole attendere il treno all’aria aperta, alla mercè delle intemperie e del gelo. «Anche nei giorni scorsi, con le scuole chiuse e tanta gente in ferie - dice Sieglinde Fauster, presidente del consiglio comunale - ho notato parecchie persone che utilizzavano il treno per andare e venire da Bolzano. Io stessa ho apprezzato particolarmente il fatto di poterlo comodamente attendere in una sala riscaldata. All’interno, oltre ad alcune panchine, ci sono le macchinette obliteratrici per il biglietto. Finalmente abbiamo una stazione come si deve».

 Davanti alla nuova stazione ferroviaria c’è il capolinea dell’autobus circolare della Sasa, che fa la spola con la città e proprio gli autisti del mezzo hanno rilevato un piccolo disguido. «Si tratta dei bagni della nuova stazione - dicono - che sono pronti ma ancora chiusi. Lo avevamo fatto presente a chi stava completando i lavori di costruzione perché sarebbe comodo sia per noi che per i passeggeri, poter utilizzare il bagno. Invece è ancora chiuso e non abbiamo capito perché».

 Probabilmente è una questione di pulizia e di sorveglianza e tutto verrà risolto con la presa in carico da parte del Comune di Laives. Per il resto, le soluzioni adottate sono tra le più moderne: ci sono l’ascensore per i portatori di handicap e le rampe che consentono l’accesso alle carrozzine. Lungo la banchina davanti ai binari sono stati realizzati con particolari piastrelle, dei percorsi per non vedenti; grazie alla consistenza diversa dei materiali con i quali sono costruite, anche chi non vede è in grado di orientarsi e di arrivare fino al treno senza problemi. Per il Comune sarà una struttura in più da mantenere ad ogni modo e questo è già stato messo nel conto per il futuro.

 All’esterno anche gli spazi per parcheggiare sono pronti e pavimentati, così come la pensilina per le biciclette. Unica cosa che manca semmai è la pista ciclabile che vada dalla città alla stazione ferroviaria e dopo varie proposte, l’amministrazione comunale alla fine ha deciso di optare per un tracciato separato da via Stazione con necessità di un esproprio.






«Regionali»: l’orario non prevede la fermata

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 06 GENNAIO 2009















 
Alcuni convogli tirano dritto


 LAIVES. Dal 14 dicembre scorso, con l’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario, è stata garantita maggiore puntualità anche in Bassa Atesina, dove tra l’altro sono reintrodotte le fermate di Magrè e Salorno. È stato anche introdotto un collegamento diretto da Bolzano (partenza alle 6.30). «Con il nuovo orario - sostiene l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann - è stato fatto un passo avanti verso il cadenzamento sui 30 minuti oltre che per garantire i tempi delle corse e coincidenze adeguate». Per quanto riguarda la stazione ferroviaria cittadina - lo stesso problema si ripete a quella di Bronzolo - vi sono diversi treni classificati regionali che tirano dritto: la fermata, in orario, non è prevista a questo comporta disagi per i potenziali passeggeri che, pur non essendo pendolari, vorrebbero scegliere il treno per evitare le ricorrenti code sulla trafficatissima strada statale. A differenza di Salorno e Magrè, nessuno (per ora) ha protestato ufficialmente e quindi, chi ha elaborato l’orario, non ha tenuto in debita considerazione le esigenze di chi abita a Laives. (e.d.)

«Regionali»: l’orario non prevede la fermata

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 06 GENNAIO 2009















 
Alcuni convogli tirano dritto


 LAIVES. Dal 14 dicembre scorso, con l’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario, è stata garantita maggiore puntualità anche in Bassa Atesina, dove tra l’altro sono reintrodotte le fermate di Magrè e Salorno. È stato anche introdotto un collegamento diretto da Bolzano (partenza alle 6.30). «Con il nuovo orario - sostiene l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann - è stato fatto un passo avanti verso il cadenzamento sui 30 minuti oltre che per garantire i tempi delle corse e coincidenze adeguate». Per quanto riguarda la stazione ferroviaria cittadina - lo stesso problema si ripete a quella di Bronzolo - vi sono diversi treni classificati regionali che tirano dritto: la fermata, in orario, non è prevista a questo comporta disagi per i potenziali passeggeri che, pur non essendo pendolari, vorrebbero scegliere il treno per evitare le ricorrenti code sulla trafficatissima strada statale. A differenza di Salorno e Magrè, nessuno (per ora) ha protestato ufficialmente e quindi, chi ha elaborato l’orario, non ha tenuto in debita considerazione le esigenze di chi abita a Laives. (e.d.)

lunedì 5 gennaio 2009

«Fondi ridotti all’osso, progetti in forse»







VENERDÌ, 02 GENNAIO 2009




























 
di Bruno Canali
 
Allarme lanciato dall’assessore Gerolimon Tante le difficoltà: a partire dalla mensa
 
«Niente mutui da anni e lavori rimandati Speriamo nella Provincia»


 LAIVES. Sembra ormai inevitabile lo sbarco in tribunale per il contenzioso in atto tra la ditta che aveva avuto in appalto i lavori di ampliamento di mensa e cucina in zona scolastica e il Comune. Dopo la serie di traversie che hanno caratterizzato il difficile rapporto, la ditta (si tratta del consorzio imprese Altogarda) è stata «cacciata» per inadempienze contrattuali. Con questo, ancora prima delle festività natalizie, avrebbe dovuto anche sgomberare il cantiere, ma ancora ieri mattina, l’area appariva ingombra di materiali come lo era qualche settimana fa.

  «Siamo in grosse difficoltà - ammette l’assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon - e andrà a finire che bisognerà ricorrere all’azione legale per far rispettare le regole». Il Comune infatti ha già deciso di preparare una gara tra ditte di fiducia per terminare i lavori e consentire così il ritorno alla normalità per quanto riguarda il servizio di refezione scolastica, perché centinaia di studenti dallo scorso autunno stanno mangiando nella sala della Haus der Kultur, mentre i pasti vengono loro forniti da una ditta di catering con la quale il Comune di Laives ha stipulato un contratto che viene procrastinato di volta in volta, non sapendo ancora oggi quando sarà pronta la nuova sala mensa e relativa cucina.

 Non c’è solo questo lavoro però a impensierire l’assessore Gerolimon, che parla di difficoltà in generale, messe in evidenza maggiormente proprio in questa fase dove la giunta sta mettendo a punto il bilancio di previsione 2009. «Le disponibilità finanziarie sono ridotte all’osso - spiega Gerolimon - e in questa situazione facciamo fatica anche a completare quanto avviato negli scorsi anni. Da qualche anno non assumiamo nuovi mutui e anche per il progetto di ristrutturazione del palazzetto cittadino dovremo attendere con ogni probabilità un assestamento di bilancio. Di questa situazione ho accennato anche al neo assessore provinciale Christian Tommasini, speriamo che la Provincia ci dia una mano».

 Un po’ meno pessimista si dice il sindaco Polonioli, convinto di riuscire a far quadrare i conti. L’altra sera c’è stato un summit di maggioranza per iniziare ad affrontare il bilancio nei dettagli e secondo Polonioli, almeno per il primo lotto del palazzetto dello sport, i soldi si potrebbero trovare, per il resto non reclude il ricorso allo strumento dei mutui e all’assestamento di bilancio. Il documento programmatico che fotografa ciò che l’esecutivo intende fare nel 2009, con ogni probabilità arriverà in consiglio comunale entro la fine del mese, dopo un incontro con Durnwalder.








«Fondi ridotti all’osso, progetti in forse»







VENERDÌ, 02 GENNAIO 2009




























 
di Bruno Canali
 
Allarme lanciato dall’assessore Gerolimon Tante le difficoltà: a partire dalla mensa
 
«Niente mutui da anni e lavori rimandati Speriamo nella Provincia»


 LAIVES. Sembra ormai inevitabile lo sbarco in tribunale per il contenzioso in atto tra la ditta che aveva avuto in appalto i lavori di ampliamento di mensa e cucina in zona scolastica e il Comune. Dopo la serie di traversie che hanno caratterizzato il difficile rapporto, la ditta (si tratta del consorzio imprese Altogarda) è stata «cacciata» per inadempienze contrattuali. Con questo, ancora prima delle festività natalizie, avrebbe dovuto anche sgomberare il cantiere, ma ancora ieri mattina, l’area appariva ingombra di materiali come lo era qualche settimana fa.

  «Siamo in grosse difficoltà - ammette l’assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon - e andrà a finire che bisognerà ricorrere all’azione legale per far rispettare le regole». Il Comune infatti ha già deciso di preparare una gara tra ditte di fiducia per terminare i lavori e consentire così il ritorno alla normalità per quanto riguarda il servizio di refezione scolastica, perché centinaia di studenti dallo scorso autunno stanno mangiando nella sala della Haus der Kultur, mentre i pasti vengono loro forniti da una ditta di catering con la quale il Comune di Laives ha stipulato un contratto che viene procrastinato di volta in volta, non sapendo ancora oggi quando sarà pronta la nuova sala mensa e relativa cucina.

 Non c’è solo questo lavoro però a impensierire l’assessore Gerolimon, che parla di difficoltà in generale, messe in evidenza maggiormente proprio in questa fase dove la giunta sta mettendo a punto il bilancio di previsione 2009. «Le disponibilità finanziarie sono ridotte all’osso - spiega Gerolimon - e in questa situazione facciamo fatica anche a completare quanto avviato negli scorsi anni. Da qualche anno non assumiamo nuovi mutui e anche per il progetto di ristrutturazione del palazzetto cittadino dovremo attendere con ogni probabilità un assestamento di bilancio. Di questa situazione ho accennato anche al neo assessore provinciale Christian Tommasini, speriamo che la Provincia ci dia una mano».

 Un po’ meno pessimista si dice il sindaco Polonioli, convinto di riuscire a far quadrare i conti. L’altra sera c’è stato un summit di maggioranza per iniziare ad affrontare il bilancio nei dettagli e secondo Polonioli, almeno per il primo lotto del palazzetto dello sport, i soldi si potrebbero trovare, per il resto non reclude il ricorso allo strumento dei mutui e all’assestamento di bilancio. Il documento programmatico che fotografa ciò che l’esecutivo intende fare nel 2009, con ogni probabilità arriverà in consiglio comunale entro la fine del mese, dopo un incontro con Durnwalder.