ALTO ADIGE - VENERDÌ, 19 DICEMBRE 2008
L’opposizione: non dà garanzie. Il sindaco: una possibilità in più |
Lunga discussione sulle nuove sedi di cantiere, Cri e alloggi per anziani |
LAIVES. L’altra sera in consiglio comunale s’è parlato ancora a lungo delle possibilità che offre la convenzione urbanistica nel settore degli interventi pubblici. L’assessore Gerolimon ha portato all’approvazione l’integrazione del programma generale delle opere pubbliche nel Comune di Laives. Complessivamente si tratta di una serie di proposte che prevederebbe 18 milioni di investimenti. Nella delibera della giunta si accenna infatti alla possibilità di utilizzare lo strumento dell’urbanistica concordata per spostare il lido da via Stazione alla zona sportiva Galizia. Quindi lo spostamento anche del centro di riciclaggio; del cantiere comunale con sede della protezione civile e della Croce Rossa che oggi si trova in via Innerhofer e ancora lo spostamento di sedi delle associazioni e creazione di una struttura socioassistenziale ovvero, di alloggi protetti per anziani. Tutte queste iniziative potrebbero avere maggiori prospettive di essere realizzate in tempi ragionevoli proprio utilizzando l’urbanistica concordata dove si cercano accordi con i privati, una sorta di dare-avere che, almeno in teoria, dovrebbe consentire all’amministrazione comunale di sviluppare i propri programmi spendendo il meno possibile. «Però - ha attaccato il consigliere Rosario Grasso - dove questo strumento è stato concretamente utilizzato ha dato cattiva prova di sé. Proprio con l’urbanistica concordata la Provincia poi potrebbe intervenire pesantemente sul nostro territorio». Secondo il consigliere Raimondo Pusateri «Più che urbanistica contrattata si può parlare di “commercializzazione urbanistica” a Laives. Sono allibito dalle scelte della giunta in questo senso, anche perché non mi sembra siano state valutate a dovere le conseguenze che determinate scelte avrebbero sulla città». Lo stesso ha sostenuto Christian Bianchi (An-Pdl): «Auspico solo che le scelte vengano fatte nell’effettivo interesse pubblico perché la convenzione urbanistica è uno strumento che si può utilizzare ma anche no e quindi bisogna valutare con grande attenzione». Il sindaco Polonioli a sua volta ha continuato a ribadire che la convenzione urbanistica non cambia alcunché ma rappresenta una possibilità in più per il Comune, il quale non è obbligato a seguirla laddove, fatte le attente verifiche, non lo ritenga opportuno. |
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