L’associazione dei consumatori protesta con le ferrovie: assurdo il taglio dell’Eurostar mattutino per Roma |
Dura presa di posizione del Ctcu: il trasporto pubblico vicino al collasso |
BOLZANO. Non si placano le polemiche dopo la soppressione dell’Eurostar mattutino per Roma deciso dalle Ferrovie. Dopo che l’altro giorno l’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti ha spiegato che spetta alle Province portare i viaggiatori fino a Verona, ora interviene il direttore del Centro consumatori Walther Andreaus: «Il trasporto pubblico - afferma il direttore del Ctcu - sta diventando sempre più importante per la mobilità delle persone, ma anche per la loro qualità di vita e non per ultimo per la tutela dell’ambiente. Peccato che il servizio stia peggiorando in maniera drammatica ogni giorno che passa. Quotidianamente il nostro centralino è intasato da chiamate di cittadini furibondi che si lamentano di treni soppressi, sovraffollati, sporchi, gelati o roventi e anche l’informazione ai passeggeri sono spesso carenti. I deficit del trasporto locale si stanno ora estendendo anche al trasporto interregionale e di oltrefrontiera: meno treni Eurostar da e per Roma, meno treni Eurocity da e per Monaco. Un taglio di queste dimensioni lungo una delle più trafficate e importanti tratte ferroviarie europee è semplicemente assurdo». Secondo il Ctcu, vengono calpestati i diritti dei cittadini: «In particolare - dice Andreaus - viene quasi sempre negato il diritto al risarcimento in caso di ritardi, soppressioni o mancanza di qualità. I diritti dei clienti del trasporto pubblico vanno perciò migliorati con urgenza e questo può avvenire solo tramite l’adozione delle relative carte di qualità. Secondo la Finanziaria 2008 la Provincia e gli enti locali sono obbligati a richiedere ai gestori dei servizi queste carte, ma su questo aspetto sono ancora molto in ritardo». Collegamenti ferroviari da ripristinare in fretta L’articolo di Ezio Danieli, pubblicato ieri dall’Alto Adige in prima pagina, dal titolo “Eurostar tagliato, un favore all’aereo”, è pienamente condivisibile. Il peggioramento dei collegamenti ferroviari con il resto del Paese, Milano e Roma, in particolare, sta andando avanti da almeno due anni. Purtroppo al sottoscritto e pochi altri è spesso toccata la parte della “voce che declama nel deserto” perché a quasi nessuno è mai interessato veramente farsi carico del problema. Tra l’altro, in questi anni, il giusto potenziamento dei treni del Trasporto Pubblico Locale ha riguardato anche i cosiddetti treni “corridoio” della Pusteria salvaguardati da un apposito accordo con le ferrovie austriache. Invece, sui collegamenti tra il Capoluogo e il resto del Paese (e anche su quelli internazionali) solo comunicati stampa, ma mai nessuna vera iniziativa. Con buona pace di tutti coloro che si stracciano le vesti, le scelte aziendaliste di Trenitalia che puntano a fare cassa riducendo seccamente l’offerta complessiva a vantaggio dei servizi più remunerativi, sono purtroppo lucide e legate a filo doppio alle politiche governative. Lo ha detto qualche giorno fa anche il Governatore della Lombardia Roberto Formigoni quando esasperato dai continui disservizi dei treni che trasportano i pendolari ha minacciato di bloccare il nuovo treno superveloce denominato “Freccia Rossa”. Noi purtroppo non potremmo farlo neanche se volessimo a meno di non andare a Bologna. Per cui occorre un’iniziativa della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nei confronti del Governo che chiarisca il ruolo di Trenitalia e modifichi gli aspetti più negativi delle sue scelte attuali. Nello stesso tempo però occorre comunque che la Provincia investa su una soluzione ragionevole che ripristini collegamenti ferroviari decenti almeno verso Roma e Milano. E qui le maliziose domande di Danieli sull’Aeroporto meritano attenzione. Guarda caso, in questi giorni la Provincia autonoma ha trasformato ABD in una sorta di ripartizione provinciale acquisendo tramite la STA il controllo del 100% delle quote dell’Aeroporto. La scusa ufficiale è legata ai costi della politica e alla riduzione dei consigli di Amministrazione (SIC!). In realtà escono da ABD tutti i soci privati e il Comune di Bolzano (che, forse, rientrerà per via istituzionale). Insomma, nel dibattito in corso sulla crisi, tra Angela Merkel che magnificava il capitalismo “renano” e Gordon Brown che difendeva il modello americano e anglosassone, la Provincia ha scelto il Venezuela di Chavez e, in mancanza del petrolio, ha provincializzato, un aeroporto in perdita trasformando ABD in una società “in house” e accollandosi così tutti i debiti e gli oneri futuri. Un capolavoro che sarà studiato alla London School of Economy e al MIT!! Ironia a parte, gli operatori economici invocano ecumenici sia lo sviluppo dell’aeroporto che quello dei collegamenti ferroviari. Noi, invece, maliziosi come Danieli, abbiamo la presunzione di porre il problema delle scelte strategiche e chiediamo di dare la priorità al ripristino di collegamenti ferroviari decenti (e alle infrastrutture necessarie per lo sviluppo della Città). Può darsi che avremo qualche turista americano in meno, con grande dispiacere del simpatico console statunitense, ma complessivamente saremo più efficienti e competitivi. Guido Margheri cons. comunale a Bolzano Sinistra democratica |
sabato 20 dicembre 2008
«Treni, calpestati i diritti degli utenti»
ALTO ADIGE - SABATO, 20 DICEMBRE 2008
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