mercoledì 11 febbraio 2009
Scuole a San Giacomo
Da rivedere la formula del consorzio
LAIVES. Forse non ci sarà lo “sganciamento” del Comune di Bolzano dal consorzio dove con Laives gestisce la zona scolastica di San Giacomo, un’evenienza temuta dai residenti perché sarebbe la premessa ad un possibile ridimensionamento della zona stessa dove, fra l’altro, sono stati fatti importanti investimenti. Laives dovrebbe a quel punto assumersi in toto le spese della gestione, però in futuro la formula del consorzio dovrà essere comunque rivista. Ne ha accennato anche Primo Schoensberg, assessore alla cultura del Comune di Bolzano parlando della zona scolastica di San Giacomo e di come, a suo giudizio, debba rimanere com’è, riferimento anche per le famiglie che abitano a Maso della Pieve. «Però - aveva aggiunto Schoensberg - la Provincia ha previsto lo scioglimento dei consorzi di questo genere, una ipotesi che né Bolzano (che vi ha investito parecchio) né Laives caldeggiano). «Sciogliere il consorzio che gestisce la zona scolastica di San Giacomo e le sue strutture - spiega il sindaco Giovanni Polonioli - è soprattutto una questione giuridica e non politica. Che la formula vada cambiata è chiaro, ma io sarei dell’idea di trasformare l’organismo attuale in una sorta di consorzio-azienda, come ad esempio per il depuratore Fossa Grande, dove l’ente pubblico continuerebbe ad avere una determinata responsabilità».
Intanto si va avanti come sempre e anche le famiglie dei bambini che frequentano la scuola elementare a San Giacomo possono dormire sonni tranquilli. (b.c.)
Scuole a San Giacomo
Da rivedere la formula del consorzio
LAIVES. Forse non ci sarà lo “sganciamento” del Comune di Bolzano dal consorzio dove con Laives gestisce la zona scolastica di San Giacomo, un’evenienza temuta dai residenti perché sarebbe la premessa ad un possibile ridimensionamento della zona stessa dove, fra l’altro, sono stati fatti importanti investimenti. Laives dovrebbe a quel punto assumersi in toto le spese della gestione, però in futuro la formula del consorzio dovrà essere comunque rivista. Ne ha accennato anche Primo Schoensberg, assessore alla cultura del Comune di Bolzano parlando della zona scolastica di San Giacomo e di come, a suo giudizio, debba rimanere com’è, riferimento anche per le famiglie che abitano a Maso della Pieve. «Però - aveva aggiunto Schoensberg - la Provincia ha previsto lo scioglimento dei consorzi di questo genere, una ipotesi che né Bolzano (che vi ha investito parecchio) né Laives caldeggiano). «Sciogliere il consorzio che gestisce la zona scolastica di San Giacomo e le sue strutture - spiega il sindaco Giovanni Polonioli - è soprattutto una questione giuridica e non politica. Che la formula vada cambiata è chiaro, ma io sarei dell’idea di trasformare l’organismo attuale in una sorta di consorzio-azienda, come ad esempio per il depuratore Fossa Grande, dove l’ente pubblico continuerebbe ad avere una determinata responsabilità».
Intanto si va avanti come sempre e anche le famiglie dei bambini che frequentano la scuola elementare a San Giacomo possono dormire sonni tranquilli. (b.c.)
martedì 10 febbraio 2009
La coop lacerata. La protesta di 70 socie: «Non ne possiamo più della gestione che è eccessivamente dirigistica»
«Casa Bimbo», stasera alle 20 assemblea bollente
LAIVES. Tensioni continue a “Casa Bimbo” che ha in calendario questa sera alle ore 20 un’assemblea (fissata dal giudice) nella sede di via Noldin che si annuncia bollente per discutere del futuro della cooperativa. Nata dodici anni fa da una costola di Confcoop “Casa Bimbo” ha all’attivo una novantina di socie in tutto e gestisce nell’intero Alto Adige diciannove strutture per l’infanzia, una trentina di Tagesmutter oltre ad avere altre sedi in varie zone del Nord Italia. «La cooperativa che un anno e mezzo fa ha deciso di staccarsi dalla “casa madre” negli ultimi mesi - lamentano una settantina di socie esasperate - vive un momento di disagio profondo dovuto ad una gestione eccessivamente dirigistica del vertice. Non possiamo dire nulla, protestano le socie, se osiamo parlare o siamo in disaccordo con i vertici ci cacciano e noi ne possiamo più di avere a che fare con una gestione imbarazzante e poco trasparente. È già successo infatti che una trentina di lavoratrici siano state allontanate con motivi pretestuosi perché non erano in sintonia con la leadership e questo non deve più accadere anche perché c’è chi ha perso il posto di lavoro. Certo è che così non possiamo più andare avanti. Per far funzionare l’assemblea di questa sera abbiamo chiesto anche l’intervento di due avvocati. Il punto centrale della questione - continuano - sarà proprio la messa in discussione della leadership che continua a fare il bello ed il cattivo tempo».
La coop lacerata. La protesta di 70 socie: «Non ne possiamo più della gestione che è eccessivamente dirigistica»
«Casa Bimbo», stasera alle 20 assemblea bollente
LAIVES. Tensioni continue a “Casa Bimbo” che ha in calendario questa sera alle ore 20 un’assemblea (fissata dal giudice) nella sede di via Noldin che si annuncia bollente per discutere del futuro della cooperativa. Nata dodici anni fa da una costola di Confcoop “Casa Bimbo” ha all’attivo una novantina di socie in tutto e gestisce nell’intero Alto Adige diciannove strutture per l’infanzia, una trentina di Tagesmutter oltre ad avere altre sedi in varie zone del Nord Italia. «La cooperativa che un anno e mezzo fa ha deciso di staccarsi dalla “casa madre” negli ultimi mesi - lamentano una settantina di socie esasperate - vive un momento di disagio profondo dovuto ad una gestione eccessivamente dirigistica del vertice. Non possiamo dire nulla, protestano le socie, se osiamo parlare o siamo in disaccordo con i vertici ci cacciano e noi ne possiamo più di avere a che fare con una gestione imbarazzante e poco trasparente. È già successo infatti che una trentina di lavoratrici siano state allontanate con motivi pretestuosi perché non erano in sintonia con la leadership e questo non deve più accadere anche perché c’è chi ha perso il posto di lavoro. Certo è che così non possiamo più andare avanti. Per far funzionare l’assemblea di questa sera abbiamo chiesto anche l’intervento di due avvocati. Il punto centrale della questione - continuano - sarà proprio la messa in discussione della leadership che continua a fare il bello ed il cattivo tempo».
venerdì 6 febbraio 2009
CASA BIMBO Altre critiche alla direzione
«Nessuna pressione i problemi ci sono»
LAIVES. Invece che calmare la polemica in corso tra direzione della cooperativa Casa Bimbo per la gestione della struttura di San Giacomo, le dichiarazioni della direzione della coop, esternate qualche giorno fa su queste pagine, hanno ottenuto la risposta piccata di alcuni genitori interessati. Marcello Savoia e Sabrina Ciscato hanno infatti scritto una lunga replica dove respingono in sostanza le accuse, in particolare quella che vedrebbe dietro le polemiche una manovra per esautorare la direzione della cooperativa Casa Bimbo.
«Sia chiaro - esordisce Marcello Savoia - che io, primo firmatario ed estensore della missiva che ha dato origine alla questione, sono arrivato da pochi anni a Bolzano da Bologna e sono completamente al di fuori di qualunque speculazione che abbia come oggetto la cooperativa. La signora Ciscato, che ha contribuito alla stesura della lettera, a sua volta non ha alcun motivo di manovrare (né di essere manovrata) per questioni che non la riguardano. Non abbiamo quindi ricevuto alcuna spinta a scrivere ciò che abbiamo scritto e sfidiamo a dimostrare il contrario». Ciò che rimprovera quindi il signor Savoia, è di avere scritto «Giudizi pesantissimi senza alcun contraddittorio con gli interessati. Riteniamo che affermazioni di questo tenore, non supportate da alcun elemento di fatto, rappresentino solo il tentativo di distogliere l’attenzione da quelli che sono i quesiti e gli interrogativi che abbiamo posto».
I genitori firmatari della lettera iniziale con critiche alla gestione di Casa Bimbo a San Giacomo intendono porre in evidenza «I comportamenti gestionali che si ritengono inaccettabili perché contrari alla trasparenza e alla correttezza che dovrebbero animare qualunque rapporto contrattuale, tanto più se ha come oggetto la prima infanzia». Per questo i genitori si dicono stupiti per come è stata accolta la loro iniziativa «E per il fatto che i rappresentanti della cooperativa avrebbero incontrato sindaco, assessore e funzionario senza la presenza dei genitori stessi». Alla fine della nota auspicano comunque il ritorno ad una discussione più pacata per risolvere i problemi della struttura. (b.c.)
Grasso: «Accuse gravi, vanno chiarite»
LAIVES. Dopo la recente interrogazione, il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) torna sulla polemica innescata da un gruppo di genitori con la direzione della microstruttura di San Giacom. In una nota evidenzia che «Le accuse avanzate sono molto precise e circostanziate, mentre la risposta evita di entrare nel merito dell’accusa principale ossia l’elevato ricambio di educatrici presenti nella struttura. Non ci è dato conoscere le motivazioni che portano ad un così alto turn over del personale di questa struttura, ma quel che è certo è che le esternalizzazioni di servizi vengono fatte per ridurre i costi. Ora questo, in un’economia di mercato, può essere fatto solo con una riduzione della qualità del servizio e/o incidendo sulle spese per il personale agendo sugli stipendi e sugli orari di lavoro. Attendiamo di sapere quindi a quali motivi sia riconducibile il continuo ricambio di personale ed in particolare se sia in qualche modo legato alle condizioni lavorative. L’accusa di strumentalizzazione dei genitori ci pare poi assai grave e richiede un immediato chiarimento da parte della giunta comunale per sgomberare il campo da sospetti e per assicurare un servizio efficiente, oltre che relativamente poco costoso per il Comune».
CASA BIMBO Altre critiche alla direzione
«Nessuna pressione i problemi ci sono»
LAIVES. Invece che calmare la polemica in corso tra direzione della cooperativa Casa Bimbo per la gestione della struttura di San Giacomo, le dichiarazioni della direzione della coop, esternate qualche giorno fa su queste pagine, hanno ottenuto la risposta piccata di alcuni genitori interessati. Marcello Savoia e Sabrina Ciscato hanno infatti scritto una lunga replica dove respingono in sostanza le accuse, in particolare quella che vedrebbe dietro le polemiche una manovra per esautorare la direzione della cooperativa Casa Bimbo.
«Sia chiaro - esordisce Marcello Savoia - che io, primo firmatario ed estensore della missiva che ha dato origine alla questione, sono arrivato da pochi anni a Bolzano da Bologna e sono completamente al di fuori di qualunque speculazione che abbia come oggetto la cooperativa. La signora Ciscato, che ha contribuito alla stesura della lettera, a sua volta non ha alcun motivo di manovrare (né di essere manovrata) per questioni che non la riguardano. Non abbiamo quindi ricevuto alcuna spinta a scrivere ciò che abbiamo scritto e sfidiamo a dimostrare il contrario». Ciò che rimprovera quindi il signor Savoia, è di avere scritto «Giudizi pesantissimi senza alcun contraddittorio con gli interessati. Riteniamo che affermazioni di questo tenore, non supportate da alcun elemento di fatto, rappresentino solo il tentativo di distogliere l’attenzione da quelli che sono i quesiti e gli interrogativi che abbiamo posto».
I genitori firmatari della lettera iniziale con critiche alla gestione di Casa Bimbo a San Giacomo intendono porre in evidenza «I comportamenti gestionali che si ritengono inaccettabili perché contrari alla trasparenza e alla correttezza che dovrebbero animare qualunque rapporto contrattuale, tanto più se ha come oggetto la prima infanzia». Per questo i genitori si dicono stupiti per come è stata accolta la loro iniziativa «E per il fatto che i rappresentanti della cooperativa avrebbero incontrato sindaco, assessore e funzionario senza la presenza dei genitori stessi». Alla fine della nota auspicano comunque il ritorno ad una discussione più pacata per risolvere i problemi della struttura. (b.c.)
Grasso: «Accuse gravi, vanno chiarite»
LAIVES. Dopo la recente interrogazione, il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) torna sulla polemica innescata da un gruppo di genitori con la direzione della microstruttura di San Giacom. In una nota evidenzia che «Le accuse avanzate sono molto precise e circostanziate, mentre la risposta evita di entrare nel merito dell’accusa principale ossia l’elevato ricambio di educatrici presenti nella struttura. Non ci è dato conoscere le motivazioni che portano ad un così alto turn over del personale di questa struttura, ma quel che è certo è che le esternalizzazioni di servizi vengono fatte per ridurre i costi. Ora questo, in un’economia di mercato, può essere fatto solo con una riduzione della qualità del servizio e/o incidendo sulle spese per il personale agendo sugli stipendi e sugli orari di lavoro. Attendiamo di sapere quindi a quali motivi sia riconducibile il continuo ricambio di personale ed in particolare se sia in qualche modo legato alle condizioni lavorative. L’accusa di strumentalizzazione dei genitori ci pare poi assai grave e richiede un immediato chiarimento da parte della giunta comunale per sgomberare il campo da sospetti e per assicurare un servizio efficiente, oltre che relativamente poco costoso per il Comune».
REFERENDUM
Petizione
Al Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano - Südtiroler Landtag
Noi cittadini della provincia di Bolzano chiediamo di poter votare in concomitanza con le elezioni Europee del 6/7 giugno.
In questa maniera eviteremo un notevole sperpero di denaro pubblico e non saremo costretti a tornare più volte alle urne in un breve periodo.
Questo sarebbe possibile:
1. con una definizione su quale sia l’interpretazione autentica della legge sui referendum, se quella del Consiglio provinciale che permetterebbe la votazione dal 26 aprile in poi, o quella dell’Amministrazione provinciale- adottata da Durnwalder- che scavalcherebbe il Consiglio provinciale e permetterebbe il referendum solo dopo il 6 luglio;
2. con dei facili adeguamenti della legge attuale sulle consultazioni elettorali, esattamente come è stato fatto a livello nazionale dal Presidente della Repubblica Napolitano per far coincidere la data dei referendum nazionali sempre con le elezioni europee.
Chiediamo quindi che il Consiglio provinciale faccia tutto quanto in suo potere per realizzare i referendum provinicali in concomitanza con le elezioni europee del 6/7 giugno 2009.
----------------------------------------------------
Der Landeshauptmann trifft in den nächsten Tagen eine Vorentscheidung betreffend den Termin der ersten landesweiten Volksabstimmung. Dabei geht es vor allem um die Erweiterung des Bozner Flugplatzes und um eine bessere Regelung der Direkten Demokratie.
Wir Südtirolerinnen und Südtiroler erwarten uns eine Zusammenlegung der Volksabstimmung mit den Europawahlen am 6./7. Juni. Damit würde ein wiederholter Urnengang vermieden und viel Geld gespart.
Das ließe sich machen, wenn:
1.Der Landtag mit einer authentischen Interpretation sich die Gesetzesauslegung des eigenen Rechtsamtes zueigen machen würde, und damit der Termin für die Abstimmung ab 26. April 2009 – und nicht erst, wie der Landeshauptmann behautet, am 6. Juli 2009 - festgelegt werden könnte;
2.Mit einer einfachen Gesetzesänderung die Zusammenlegung sowohl der Europawahlen und der Volksabstimmungen, als auch der Volksabstimmungen über die zwei Reformvorschläge zur Direkten Demokratie möglich gemacht würde - so wie der Staatspräsident Napolitano per Dekret eine Zusammenlegung der Provinz- und Gemeindewahlen mit den Europawahlen möglich gemacht hat.
Wir erwarten uns, dass der Südtiroler Landtag alles in seiner Macht stehende unternimmt, damit wir am 6./7. Juni 2009 gleichzeitig das Europäische Parlament wählen und zur ersten landesweiten Volksabstimmung abstimmen können.
Unterschreibe auch Du für die erste landesweite Volksabstimmung am 6./7. Juni 2009!
REFERENDUM
Petizione
Al Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano - Südtiroler Landtag
Noi cittadini della provincia di Bolzano chiediamo di poter votare in concomitanza con le elezioni Europee del 6/7 giugno.
In questa maniera eviteremo un notevole sperpero di denaro pubblico e non saremo costretti a tornare più volte alle urne in un breve periodo.
Questo sarebbe possibile:
1. con una definizione su quale sia l’interpretazione autentica della legge sui referendum, se quella del Consiglio provinciale che permetterebbe la votazione dal 26 aprile in poi, o quella dell’Amministrazione provinciale- adottata da Durnwalder- che scavalcherebbe il Consiglio provinciale e permetterebbe il referendum solo dopo il 6 luglio;
2. con dei facili adeguamenti della legge attuale sulle consultazioni elettorali, esattamente come è stato fatto a livello nazionale dal Presidente della Repubblica Napolitano per far coincidere la data dei referendum nazionali sempre con le elezioni europee.
Chiediamo quindi che il Consiglio provinciale faccia tutto quanto in suo potere per realizzare i referendum provinicali in concomitanza con le elezioni europee del 6/7 giugno 2009.
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Der Landeshauptmann trifft in den nächsten Tagen eine Vorentscheidung betreffend den Termin der ersten landesweiten Volksabstimmung. Dabei geht es vor allem um die Erweiterung des Bozner Flugplatzes und um eine bessere Regelung der Direkten Demokratie.
Wir Südtirolerinnen und Südtiroler erwarten uns eine Zusammenlegung der Volksabstimmung mit den Europawahlen am 6./7. Juni. Damit würde ein wiederholter Urnengang vermieden und viel Geld gespart.
Das ließe sich machen, wenn:
1.Der Landtag mit einer authentischen Interpretation sich die Gesetzesauslegung des eigenen Rechtsamtes zueigen machen würde, und damit der Termin für die Abstimmung ab 26. April 2009 – und nicht erst, wie der Landeshauptmann behautet, am 6. Juli 2009 - festgelegt werden könnte;
2.Mit einer einfachen Gesetzesänderung die Zusammenlegung sowohl der Europawahlen und der Volksabstimmungen, als auch der Volksabstimmungen über die zwei Reformvorschläge zur Direkten Demokratie möglich gemacht würde - so wie der Staatspräsident Napolitano per Dekret eine Zusammenlegung der Provinz- und Gemeindewahlen mit den Europawahlen möglich gemacht hat.
Wir erwarten uns, dass der Südtiroler Landtag alles in seiner Macht stehende unternimmt, damit wir am 6./7. Juni 2009 gleichzeitig das Europäische Parlament wählen und zur ersten landesweiten Volksabstimmung abstimmen können.
Unterschreibe auch Du für die erste landesweite Volksabstimmung am 6./7. Juni 2009!
SAN GIACOMO: la frazione ha diritto alla sua scuola.
In merito al ventilato scioglimento del consorzio della scuola elementare di S. Giacomo ed allo spostamento dei bambini di Maso della Pieve ad Oltrisarco, sono necessarie alcune precisazioni al fine di non ingenerare confusione.
Innanzitutto deve essere chiaro che non sussiste nessun obbligo per le famiglie di spostare i propri figli in una scuola piuttosto che in un'altra e quindi il comune di Bolzano non può costringere le famiglie ad iscrivere i propri figli nel quartiere bolzanino.
Occorre invece un impegno deciso da parte dell’amministrazione di Laives per rafforzare le sperimentazioni, e a procedere senza indugi alla costruzione della mensa perché solo cosí si avrebbe un ampliamento dell'offerta e si renderebbe più appetibile frequentare le scuole a S. Giacomo.
Certo non sarebbe male sentire preventivamente anche il parere e gli orientamenti dei genitori o attraverso un'inchiesta e/o organizzando un'assemblea al fine di coinvolgere le famiglie e renderle partecipi di un progetto chiarendo gli aspetti positivi legati al mantenimento di una scuola, sí piccola, ma all’avanguardia sul piano didattico.
Attendere invece le decisioni di Bolzano senza nulla intraprendere ci pare la cosa più sbagliata.
Diverso è il discorso per la compartecipazione al consorzio: qui il comune di Bolzano è libero di fare le proprie valutazioni e le proprie scelte, ma in ogni caso non potrebbe non contribuire alle spese qualora la maggioranza dei bambini abitanti nel quartiere del capoluogo provinciale continuassero a frequentare la scuola nel nostro comune.
Da una parte è dunque necessaria un’opera di convincimento e di sensibilizzazione delle famiglie e dall’altra una trattativa con Bolzano che metta al primo posto non le esigenze di bilancio delle due amministrazione, ma il primario interesse ad una scuola e a servizi di qualitá da parte di una comunitá giá fortemente penalizzata dalla divisione su due comuni diversi.
Rifondazione Comunista - Laives
SAN GIACOMO: la frazione ha diritto alla sua scuola.
In merito al ventilato scioglimento del consorzio della scuola elementare di S. Giacomo ed allo spostamento dei bambini di Maso della Pieve ad Oltrisarco, sono necessarie alcune precisazioni al fine di non ingenerare confusione.
Innanzitutto deve essere chiaro che non sussiste nessun obbligo per le famiglie di spostare i propri figli in una scuola piuttosto che in un'altra e quindi il comune di Bolzano non può costringere le famiglie ad iscrivere i propri figli nel quartiere bolzanino.
Occorre invece un impegno deciso da parte dell’amministrazione di Laives per rafforzare le sperimentazioni, e a procedere senza indugi alla costruzione della mensa perché solo cosí si avrebbe un ampliamento dell'offerta e si renderebbe più appetibile frequentare le scuole a S. Giacomo.
Certo non sarebbe male sentire preventivamente anche il parere e gli orientamenti dei genitori o attraverso un'inchiesta e/o organizzando un'assemblea al fine di coinvolgere le famiglie e renderle partecipi di un progetto chiarendo gli aspetti positivi legati al mantenimento di una scuola, sí piccola, ma all’avanguardia sul piano didattico.
Attendere invece le decisioni di Bolzano senza nulla intraprendere ci pare la cosa più sbagliata.
Diverso è il discorso per la compartecipazione al consorzio: qui il comune di Bolzano è libero di fare le proprie valutazioni e le proprie scelte, ma in ogni caso non potrebbe non contribuire alle spese qualora la maggioranza dei bambini abitanti nel quartiere del capoluogo provinciale continuassero a frequentare la scuola nel nostro comune.
Da una parte è dunque necessaria un’opera di convincimento e di sensibilizzazione delle famiglie e dall’altra una trattativa con Bolzano che metta al primo posto non le esigenze di bilancio delle due amministrazione, ma il primario interesse ad una scuola e a servizi di qualitá da parte di una comunitá giá fortemente penalizzata dalla divisione su due comuni diversi.
Rifondazione Comunista - Laives
«I bimbi restino a San Giacomo»
L’assessore Primo Schönsberg contro il trasloco a Oltrisarco
Anche Minniti (Pdl) chiede che l’istituto non sia ridimensionato
BRUNO CANALI
LAIVES. «Non mi risulta esserci una proposta ufficiale per far andare i bambini di Maso della Pieve alle elementari di Oltrisarco e non a San Giacomo. Se ci fosse, sarei contrario»: lo dice Primo Schönsberg, assessore alla cultura di Bolzano. Intanto anche il consigliere provinciale Mauro Minniti (Pdl) chiede che le scuole di San Giacomo non siano ridimensionate.
Per affrontare il futuro del complesso scolastico di San Giacomo ci sono già stati incontri tra i vertici dei Comuni di Laives e di Bolzano, con i due sindaci accompagnati dagli assessori alla cultura e alla scuola. La questione ora torna di attualità dopo una interrogazione in consiglio comunale. Il timore a Laives è che in futuro Bolzano possa «sganciarsi» dal consorzio nel quale partecipa insieme a Laives alla gestione (e quindi alle spese) della scuola elementare di San Giacomo. «Ne abbiamo parlato - conferma l’assessore Schönsberg - anche per valutare le modalità di gestione della sala. Abbiamo anche analizzato quello che è successo durante gli anni passati, con la comunità di Maso della Pieve che pur abitando in territorio comunale di Bolzano, storicamente ha sempre fatto riferimento a San Giacomo, anche per la scuola elementare».
E qui Schönsberg non lascia spazio ad equivoci sulla sua opinione: «Nessuna iniziativa che modificasse il diritto dei cittadini di Maso della Pieve va adottata - spiega -, tenuto conto che si tratta di una zona periferica del territorio comunale di Bolzano da sempre trascurata. Io non ho notizia ufficiale di una proposta per far andare i bambini di Maso della Pieve alle elementari di Oltrisarco: ma se ci fosse, non la condividerei. Ritengo infatti che i bambini di Maso della Pieve non abbiano nulla da condividere con la realtà di Oltrisarco e anche le attenzioni della circoscrizione non sono mai andate oltre il cimitero... Così come negli anni passati si è detto no allo spostamento dei bambini di Rencio verso le scuole in centro a Bolzano, così ritengo vada fatto anche a San Giacomo. Non costringiamo le famiglie a fatiche inutili».
E anche il consigliere provinciale del Pdl Minniti interviene sulla vicenda: «Mandare i bambini di Maso della Pieve a Oltrisarco andrebbe contro le richieste dei residenti, che ripongono delle valide aspettative nel progetto innovativo delle elementari di San Giacomo. Da una parte si chiede l’immersione linguistica e dall’altra si vuole chiudere la scuola dove la sperimentazione è in atto... È un gatto che si morde la coda».
«I bimbi restino a San Giacomo»
L’assessore Primo Schönsberg contro il trasloco a Oltrisarco
Anche Minniti (Pdl) chiede che l’istituto non sia ridimensionato
BRUNO CANALI
LAIVES. «Non mi risulta esserci una proposta ufficiale per far andare i bambini di Maso della Pieve alle elementari di Oltrisarco e non a San Giacomo. Se ci fosse, sarei contrario»: lo dice Primo Schönsberg, assessore alla cultura di Bolzano. Intanto anche il consigliere provinciale Mauro Minniti (Pdl) chiede che le scuole di San Giacomo non siano ridimensionate.
Per affrontare il futuro del complesso scolastico di San Giacomo ci sono già stati incontri tra i vertici dei Comuni di Laives e di Bolzano, con i due sindaci accompagnati dagli assessori alla cultura e alla scuola. La questione ora torna di attualità dopo una interrogazione in consiglio comunale. Il timore a Laives è che in futuro Bolzano possa «sganciarsi» dal consorzio nel quale partecipa insieme a Laives alla gestione (e quindi alle spese) della scuola elementare di San Giacomo. «Ne abbiamo parlato - conferma l’assessore Schönsberg - anche per valutare le modalità di gestione della sala. Abbiamo anche analizzato quello che è successo durante gli anni passati, con la comunità di Maso della Pieve che pur abitando in territorio comunale di Bolzano, storicamente ha sempre fatto riferimento a San Giacomo, anche per la scuola elementare».
E qui Schönsberg non lascia spazio ad equivoci sulla sua opinione: «Nessuna iniziativa che modificasse il diritto dei cittadini di Maso della Pieve va adottata - spiega -, tenuto conto che si tratta di una zona periferica del territorio comunale di Bolzano da sempre trascurata. Io non ho notizia ufficiale di una proposta per far andare i bambini di Maso della Pieve alle elementari di Oltrisarco: ma se ci fosse, non la condividerei. Ritengo infatti che i bambini di Maso della Pieve non abbiano nulla da condividere con la realtà di Oltrisarco e anche le attenzioni della circoscrizione non sono mai andate oltre il cimitero... Così come negli anni passati si è detto no allo spostamento dei bambini di Rencio verso le scuole in centro a Bolzano, così ritengo vada fatto anche a San Giacomo. Non costringiamo le famiglie a fatiche inutili».
E anche il consigliere provinciale del Pdl Minniti interviene sulla vicenda: «Mandare i bambini di Maso della Pieve a Oltrisarco andrebbe contro le richieste dei residenti, che ripongono delle valide aspettative nel progetto innovativo delle elementari di San Giacomo. Da una parte si chiede l’immersione linguistica e dall’altra si vuole chiudere la scuola dove la sperimentazione è in atto... È un gatto che si morde la coda».
giovedì 5 febbraio 2009
STRUTTURA PER L’INFANZIA
«Fra Casa Bimbo ed i genitori una divergenza da chiarire»
LAIVES. La polemica fra alcuni genitori e la direzione della microstruttura per l’infanzia gestita dalla cooperativa Casa Bimbo di San Giacomo, ha indotto il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) a presentare un’interrogazione. Queste sono le richieste: «1. a chi si riferiva la direzione di Casa Bimbo quando accennava a manovre messe in atto “da chi dall’esterno è da mesi che cerca in tutti i modi e con tutti i mezzi di prendere le redini di questa cooperativa...”; 2. se negli incontri avuti sia stato possibile sgomberare il campo da sospetti ed illazioni e si sia eventualmente giunti ad individuare i responsabili di queste manovre; 3. a quali motivi sia riconducibile il continuo ricambio di personale ed in particolare se sia in qualche modo legato alle condizioni contrattuali; 4. quali assicurazioni abbia eventualmente dato la direzione di Casa Bimbo per evitare un turn over troppo elevato del personale che troppo spesso può risolversi in un servizio meno efficiente». Grasso chiede di avere risposta scritta.
Al Sindaco del Comune di Laives
All’Assessore competente
INTERROGAZIONE
Oggetto: Casa Bimbo e proteste dei genitori
La polemica innescata da un gruppo di genitori con la direzione della microstruttura “Casa bimbo” di S. Giacomo ci interroga sulle modalità di gestione di importanti servizi pubblici. Le critiche avanzate nella lettera pubblicata sulla stampa sono molto precise e circostanziate, mentre la risposta evita di entrare nel merito dell’accusa principale ossia l’elevato ricambio di educatrici presenti nella struttura. Non sono noti i motivi che portano ad un così alto turn over del personale di questa struttura, ma quel che è certo è che le esternalizzazioni di servizi vengono fatte per ridurre i costi.
Ora questo, in un'economia di mercato, può essere fatto solo con una riduzione della qualità del servizio e/o incidendo sulle spese per il personale agendo sugli stipendi e sugli orari di lavoro.
Particolarmente grave appare poi l’accusa di strumentalizzazione dei genitori lanciata dalla direzione della microstruttura.
Tenuto conto di ciò
il sottoscritto consigliere comunale chiede di sapere:
- a chi, secondo quanto riportato dalla stampa, si riferiva la direzione di Casa Bimbo quando accennava a manovre messe in atto “da chi dall’esterno è da mesi che cerca in tutti i modi e con tutti i mezzi di prendere le redini di questa cooperativa...”;
- se negli incontri avuti sia stato possibile sgomberare il campo da sospetti ed illazioni e si sia eventualmente giunti ad individuare i responsabili di queste manovre;
- a quali motivi sia riconducibile il continuo ricambio di personale ed in particolare se sia in qualche modo legato alle condizioni contrattuali;
- quali assicurazioni abbia eventualmente dato la direzione di “Casa bimbo” per evitare un turn over troppo elevato del personale che troppo spesso può risolversi in un servizio meno efficiente.
Si richiede cortesemente risposta scritta.
Il Consigliere comunale
Rosario Grasso
Laives, li 3 febbraio 2009
IL COMUNICATO
La polemica innescata da un gruppo di genitori con la direzione della microstruttura “Casa bimbo” di S. Giacomo ci interroga sulle modalità di gestione di importanti servizi pubblici. Le accuse avanzate nella lettera pubblicata sulla stampa sono molto precise e circostanziate, mentre la risposta evita di entrare nel merito dell’accusa principale ossia l’elevato ricambio di educatrici presenti nella struttura.
Non ci è dato conoscere le motivazioni che portano ad un così alto turn over del personale di questa struttura, ma quel che è certo è che le esternalizzazioni di servizi vengono fatte per ridurre i costi.
Ora questo, in un'economia di mercato, può essere fatto solo con una riduzione della qualità del servizio e/o incidendo sulle spese per il personale agendo sugli stipendi e sugli orari di lavoro.
Attendiamo di sapere quindi a quali motivi sia riconducibile il continuo ricambio di personale ed in particolare se sia in qualche modo legato alle condizioni lavorative. L’accusa di strumentalizzazione dei genitori ci pare poi assai grave e richiede un immediato intervento chiarificatore da parte dell’amministrazione comunale per sgomberare il campo da sospetti e per assicurare un servizio efficiente, oltre che relativamente poco costoso per le casse comunali.
Rifondazione Comunista - Laives
STRUTTURA PER L’INFANZIA
«Fra Casa Bimbo ed i genitori una divergenza da chiarire»
LAIVES. La polemica fra alcuni genitori e la direzione della microstruttura per l’infanzia gestita dalla cooperativa Casa Bimbo di San Giacomo, ha indotto il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) a presentare un’interrogazione. Queste sono le richieste: «1. a chi si riferiva la direzione di Casa Bimbo quando accennava a manovre messe in atto “da chi dall’esterno è da mesi che cerca in tutti i modi e con tutti i mezzi di prendere le redini di questa cooperativa...”; 2. se negli incontri avuti sia stato possibile sgomberare il campo da sospetti ed illazioni e si sia eventualmente giunti ad individuare i responsabili di queste manovre; 3. a quali motivi sia riconducibile il continuo ricambio di personale ed in particolare se sia in qualche modo legato alle condizioni contrattuali; 4. quali assicurazioni abbia eventualmente dato la direzione di Casa Bimbo per evitare un turn over troppo elevato del personale che troppo spesso può risolversi in un servizio meno efficiente». Grasso chiede di avere risposta scritta.
Al Sindaco del Comune di Laives
All’Assessore competente
INTERROGAZIONE
Oggetto: Casa Bimbo e proteste dei genitori
La polemica innescata da un gruppo di genitori con la direzione della microstruttura “Casa bimbo” di S. Giacomo ci interroga sulle modalità di gestione di importanti servizi pubblici. Le critiche avanzate nella lettera pubblicata sulla stampa sono molto precise e circostanziate, mentre la risposta evita di entrare nel merito dell’accusa principale ossia l’elevato ricambio di educatrici presenti nella struttura. Non sono noti i motivi che portano ad un così alto turn over del personale di questa struttura, ma quel che è certo è che le esternalizzazioni di servizi vengono fatte per ridurre i costi.
Ora questo, in un'economia di mercato, può essere fatto solo con una riduzione della qualità del servizio e/o incidendo sulle spese per il personale agendo sugli stipendi e sugli orari di lavoro.
Particolarmente grave appare poi l’accusa di strumentalizzazione dei genitori lanciata dalla direzione della microstruttura.
Tenuto conto di ciò
il sottoscritto consigliere comunale chiede di sapere:
- a chi, secondo quanto riportato dalla stampa, si riferiva la direzione di Casa Bimbo quando accennava a manovre messe in atto “da chi dall’esterno è da mesi che cerca in tutti i modi e con tutti i mezzi di prendere le redini di questa cooperativa...”;
- se negli incontri avuti sia stato possibile sgomberare il campo da sospetti ed illazioni e si sia eventualmente giunti ad individuare i responsabili di queste manovre;
- a quali motivi sia riconducibile il continuo ricambio di personale ed in particolare se sia in qualche modo legato alle condizioni contrattuali;
- quali assicurazioni abbia eventualmente dato la direzione di “Casa bimbo” per evitare un turn over troppo elevato del personale che troppo spesso può risolversi in un servizio meno efficiente.
Si richiede cortesemente risposta scritta.
Il Consigliere comunale
Rosario Grasso
Laives, li 3 febbraio 2009
IL COMUNICATO
La polemica innescata da un gruppo di genitori con la direzione della microstruttura “Casa bimbo” di S. Giacomo ci interroga sulle modalità di gestione di importanti servizi pubblici. Le accuse avanzate nella lettera pubblicata sulla stampa sono molto precise e circostanziate, mentre la risposta evita di entrare nel merito dell’accusa principale ossia l’elevato ricambio di educatrici presenti nella struttura.
Non ci è dato conoscere le motivazioni che portano ad un così alto turn over del personale di questa struttura, ma quel che è certo è che le esternalizzazioni di servizi vengono fatte per ridurre i costi.
Ora questo, in un'economia di mercato, può essere fatto solo con una riduzione della qualità del servizio e/o incidendo sulle spese per il personale agendo sugli stipendi e sugli orari di lavoro.
Attendiamo di sapere quindi a quali motivi sia riconducibile il continuo ricambio di personale ed in particolare se sia in qualche modo legato alle condizioni lavorative. L’accusa di strumentalizzazione dei genitori ci pare poi assai grave e richiede un immediato intervento chiarificatore da parte dell’amministrazione comunale per sgomberare il campo da sospetti e per assicurare un servizio efficiente, oltre che relativamente poco costoso per le casse comunali.
Rifondazione Comunista - Laives
martedì 3 febbraio 2009
«Genitori, questa protesta è pilotata»
Immediata risposta della cooperativa dopo la lettera di mamme e papà che hanno i bimbi alla Kitas di San Giacomo
La direzione di Casa Bimbo: una manovra in atto da alcuni mesi
«Riunioni periodiche e bambini seguiti con professionalità»
LAIVES. Immediata - ed altrettato dura - replica della direzione della cooperativa Casa Bimbo alla lettera di protesta firmata da una decina di genitori che hanno i loro figlioletti affidati alla Kitas di San Giacomo. Mamme e papà, come è noto, si lamentano non tanto del lavoro delle educatrici attualmente operanti nella struttura, quanto, invece, della gestione della Cooperativa. La protesta, oltre alla cooperativa, è stata indirizzata anche al sindaco di Laives, Giovanni Polonioli.
Secondo la direzione di Casa Bimbo «la lettera dei genitori ha tutte le caratteristiche di essere pilotata da chi dall’esterno è da mesi che cerca in tutti i modi e con tutti i mezzi di prendere le redini di questa cooperativa... I genitori si sono fatti coinvolgere in una realtà che nuoce a tutti e particolarmente anche alle educatrici che stanno svolgendo il loro lavoro al meglio. In ogni caso, precisiamo che la direzione, lo stesso giorno in cui ha ricevuto la lettera dei genitori, ha contattato il sindaco Polonioli ed il giorno dopo si è svolta una riunione in Comune alla presenza dello stesso, del dirigente Gianluca Nettis e dell’assessore Di Fede dove è stata presentata e discussa la lettera dei genitori». La nota ricorda che «La cooperativa Casa Bimbo opera da molti anni nel settore della prima infanzia con qualità professionalità e tanti successi; è molto apprezzata per la sua potenzialità e per le sue capacità manageriali e organizzative, e, proprio, il 17 gennaio di quest’anno ha ottenuto con successo anche la certificazione ISO 9001, conseguito per il servizio di microstruttura e, quindi, anche per quella di San Giacomo - Laives, per i nidi aziendali, per il servizio di Tagesmutter e per la formazione. Un certificato di questo genere ha portato la cooperativa a verificare la capacità delle proprie collaboratrici, delle proprie educatrici e ausiliarie e dello staff organizzativo, nonché di tutto il gruppo manageriale. La struttura di San Giacomo è organizzata con uno sportello di coordinamento utenti che, da ottobre, è gestito provvisoriamente dalla Vice Presidente Elfride Haller in quanto la persona che dovrebbe svolgere questo ruolo di coordinamento genitori e personale è in malattia da ben 195 giorni. La signora Haller - avendo contatti continui con gli utenti genitori - li ha costantemente informati sulle sostituzioni avvenute e sulle motivazioni delle stesse. Sono state fatte le regolari e periodiche riunioni genitori e non è vero che le educatrici che sono state sostituite non sono state adeguatamente presentate: e’ stata indetta una riunione il 23 ottobre 2008. Chiaro è che se il personale si dimette, come e’ stato per le due responsabili di struttura, la cooperativa non può fare altro che selezionare adeguatamente il personale da sostituire, così come è stato fatto. È stato adeguatamente monitorato tale personale nuovo e questo ci pare faccia parte della capacità gestionale della cooperativa, infatti nessuna contestazione viene mossa alle educatrici e ausiliarie. Diciamo ai 9 genitori su 24 bambini frequentanti che l’aspetto importante è avere la certezza della cura, della assistenza e dell’educazione dei propri figli all’interno della struttura: guai se questo non dovesse succedere. Comunque a breve verrà indetta una riunione per chiarire questo spiacevole equivoco che mette in difficoltà anche gli altri genitori che questa lettera non l’hanno sottoscritta».
«Genitori, questa protesta è pilotata»
Immediata risposta della cooperativa dopo la lettera di mamme e papà che hanno i bimbi alla Kitas di San Giacomo
La direzione di Casa Bimbo: una manovra in atto da alcuni mesi
«Riunioni periodiche e bambini seguiti con professionalità»
LAIVES. Immediata - ed altrettato dura - replica della direzione della cooperativa Casa Bimbo alla lettera di protesta firmata da una decina di genitori che hanno i loro figlioletti affidati alla Kitas di San Giacomo. Mamme e papà, come è noto, si lamentano non tanto del lavoro delle educatrici attualmente operanti nella struttura, quanto, invece, della gestione della Cooperativa. La protesta, oltre alla cooperativa, è stata indirizzata anche al sindaco di Laives, Giovanni Polonioli.
Secondo la direzione di Casa Bimbo «la lettera dei genitori ha tutte le caratteristiche di essere pilotata da chi dall’esterno è da mesi che cerca in tutti i modi e con tutti i mezzi di prendere le redini di questa cooperativa... I genitori si sono fatti coinvolgere in una realtà che nuoce a tutti e particolarmente anche alle educatrici che stanno svolgendo il loro lavoro al meglio. In ogni caso, precisiamo che la direzione, lo stesso giorno in cui ha ricevuto la lettera dei genitori, ha contattato il sindaco Polonioli ed il giorno dopo si è svolta una riunione in Comune alla presenza dello stesso, del dirigente Gianluca Nettis e dell’assessore Di Fede dove è stata presentata e discussa la lettera dei genitori». La nota ricorda che «La cooperativa Casa Bimbo opera da molti anni nel settore della prima infanzia con qualità professionalità e tanti successi; è molto apprezzata per la sua potenzialità e per le sue capacità manageriali e organizzative, e, proprio, il 17 gennaio di quest’anno ha ottenuto con successo anche la certificazione ISO 9001, conseguito per il servizio di microstruttura e, quindi, anche per quella di San Giacomo - Laives, per i nidi aziendali, per il servizio di Tagesmutter e per la formazione. Un certificato di questo genere ha portato la cooperativa a verificare la capacità delle proprie collaboratrici, delle proprie educatrici e ausiliarie e dello staff organizzativo, nonché di tutto il gruppo manageriale. La struttura di San Giacomo è organizzata con uno sportello di coordinamento utenti che, da ottobre, è gestito provvisoriamente dalla Vice Presidente Elfride Haller in quanto la persona che dovrebbe svolgere questo ruolo di coordinamento genitori e personale è in malattia da ben 195 giorni. La signora Haller - avendo contatti continui con gli utenti genitori - li ha costantemente informati sulle sostituzioni avvenute e sulle motivazioni delle stesse. Sono state fatte le regolari e periodiche riunioni genitori e non è vero che le educatrici che sono state sostituite non sono state adeguatamente presentate: e’ stata indetta una riunione il 23 ottobre 2008. Chiaro è che se il personale si dimette, come e’ stato per le due responsabili di struttura, la cooperativa non può fare altro che selezionare adeguatamente il personale da sostituire, così come è stato fatto. È stato adeguatamente monitorato tale personale nuovo e questo ci pare faccia parte della capacità gestionale della cooperativa, infatti nessuna contestazione viene mossa alle educatrici e ausiliarie. Diciamo ai 9 genitori su 24 bambini frequentanti che l’aspetto importante è avere la certezza della cura, della assistenza e dell’educazione dei propri figli all’interno della struttura: guai se questo non dovesse succedere. Comunque a breve verrà indetta una riunione per chiarire questo spiacevole equivoco che mette in difficoltà anche gli altri genitori che questa lettera non l’hanno sottoscritta».
domenica 1 febbraio 2009
Contestata la gestione di Casa Bimbo
Protestano una decina di genitori che hanno i loro figli nella struttura di San Giacomo. Una lettera con accuse
Mamme e papà: «Eccessivo turn over e carenza di informazioni»
Elogio al personale Chiesto un incontro presente il sindaco
LAIVES. I genitori dei bambini che frequentano la struttura di San Giacomo, gestita dalla cooperativa Casa Bimbo, non sono contenti per come vanno le cose. In dieci, fra mamme e papa, proprio nei giorni scorsi hanno sottoscritto una lettera per manifestare «disappunto in merito ai criteri con i quali, da qualche mese, la struttura viene gestita». La sede di Casa Bimbo a San Giacomo si trova in alcuni spazi al primo piano della palazzina che ospita anche la farmacia Bertazzoni, presso il complesso Garden Village. La lettera è stata inviata anche al sindaco Polonioli.
«Non intendiamo riferirci all’encomiabile lavoro che viene svolto dal personale che opera nella struttura - chiariscono prima di tutto questi genitori - ma alla gestione portata avanti dalla direzione della cooperativa sociale». L’elenco delle cose che secondo i genitori non vanno parla dell’eccessivo turn over degli ultimi 12 mesi «Durante i quali - scrivono - la struttura ha visto alternarsi ben 7 educatrici, senza che della cosa sia mai stata data spiegazione e senza che tali cambiamenti ci venissero segnalati dato che li abbiamo scoperti a cose fatte». C’è poi l’inserimento delle nuove educatrici «Che non viene accompagnato da alcuna forma di presentazione ufficiale, ma è lasciato alla buona educazione dei singoli. Nelle ultime settimane in particolare hanno dato le dimissioni due figure molto rappresentative all’interno della struttura, molto amate dai bambini, di cui una, per di più, era anche responsabile dell’asilo». Secondo i genitori «Non siamo stati informati: la sensazione è che al personale rimasto sarebbero state date istruzioni di raccontare bugie a chi chiedeva notizie, cosa capitata alla famiglia di Sofia Savoia, alla quale, per settimane, è stato detto che la responsabile era in ferie o in malattia, mentre in realtà aveva già rassegnato le dimissioni». Secondo i genitori «La continuità educativa, come quella di individuare dei punti di riferimento, così importanti per i bambini di questa età, è evidentemente messa in crisi da una situazione di turn over del personale così elevato». Accuse anche al comportamento della cooperativa definito «inqualificabile» non solo per la mancanza di comunicazione, di per sé già grave, ma «Perché si tenta di nascondere con menzogne la realtà dei fatti a quei genitori che si sono lamentati. La risposta è stata la seguente: se non vi va bene come è gestito l’asilo potete iscrivere i vostri figli altrove». I genitori hanno chiesto un incontro con i responsabili della cooperativa Casa Bimbo, presenti il sindaco ed i funzionari comunali.
Ora questo, in un'economia di mercato, può essere fatto solo con una riduzione della qualità del servizio e/o incidendo sulle spese per il personale.
Attendiamo di conoscere quali siano le motivazioni che inducono il personale ad andarsene e la direzione a nascondere ciò che sta realmente accadendo, ma riteniamo che il comune, oltre a magnificare quanto fatto in questo campo, debba immediatamente intervenire per fare chiarezza e assicurare un servizio efficiente, oltre che relativamente poco costoso per le casse comunali.
Rifondazione Comunista - Laives
Contestata la gestione di Casa Bimbo
Protestano una decina di genitori che hanno i loro figli nella struttura di San Giacomo. Una lettera con accuse
Mamme e papà: «Eccessivo turn over e carenza di informazioni»
Elogio al personale Chiesto un incontro presente il sindaco
LAIVES. I genitori dei bambini che frequentano la struttura di San Giacomo, gestita dalla cooperativa Casa Bimbo, non sono contenti per come vanno le cose. In dieci, fra mamme e papa, proprio nei giorni scorsi hanno sottoscritto una lettera per manifestare «disappunto in merito ai criteri con i quali, da qualche mese, la struttura viene gestita». La sede di Casa Bimbo a San Giacomo si trova in alcuni spazi al primo piano della palazzina che ospita anche la farmacia Bertazzoni, presso il complesso Garden Village. La lettera è stata inviata anche al sindaco Polonioli.
«Non intendiamo riferirci all’encomiabile lavoro che viene svolto dal personale che opera nella struttura - chiariscono prima di tutto questi genitori - ma alla gestione portata avanti dalla direzione della cooperativa sociale». L’elenco delle cose che secondo i genitori non vanno parla dell’eccessivo turn over degli ultimi 12 mesi «Durante i quali - scrivono - la struttura ha visto alternarsi ben 7 educatrici, senza che della cosa sia mai stata data spiegazione e senza che tali cambiamenti ci venissero segnalati dato che li abbiamo scoperti a cose fatte». C’è poi l’inserimento delle nuove educatrici «Che non viene accompagnato da alcuna forma di presentazione ufficiale, ma è lasciato alla buona educazione dei singoli. Nelle ultime settimane in particolare hanno dato le dimissioni due figure molto rappresentative all’interno della struttura, molto amate dai bambini, di cui una, per di più, era anche responsabile dell’asilo». Secondo i genitori «Non siamo stati informati: la sensazione è che al personale rimasto sarebbero state date istruzioni di raccontare bugie a chi chiedeva notizie, cosa capitata alla famiglia di Sofia Savoia, alla quale, per settimane, è stato detto che la responsabile era in ferie o in malattia, mentre in realtà aveva già rassegnato le dimissioni». Secondo i genitori «La continuità educativa, come quella di individuare dei punti di riferimento, così importanti per i bambini di questa età, è evidentemente messa in crisi da una situazione di turn over del personale così elevato». Accuse anche al comportamento della cooperativa definito «inqualificabile» non solo per la mancanza di comunicazione, di per sé già grave, ma «Perché si tenta di nascondere con menzogne la realtà dei fatti a quei genitori che si sono lamentati. La risposta è stata la seguente: se non vi va bene come è gestito l’asilo potete iscrivere i vostri figli altrove». I genitori hanno chiesto un incontro con i responsabili della cooperativa Casa Bimbo, presenti il sindaco ed i funzionari comunali.
Ora questo, in un'economia di mercato, può essere fatto solo con una riduzione della qualità del servizio e/o incidendo sulle spese per il personale.
Attendiamo di conoscere quali siano le motivazioni che inducono il personale ad andarsene e la direzione a nascondere ciò che sta realmente accadendo, ma riteniamo che il comune, oltre a magnificare quanto fatto in questo campo, debba immediatamente intervenire per fare chiarezza e assicurare un servizio efficiente, oltre che relativamente poco costoso per le casse comunali.
Rifondazione Comunista - Laives
sabato 31 gennaio 2009
SAN GIACOMO Scuola elementare Problema inatteso
Bimbi trasferiti a Bolzano? Spese soltanto per Laives
LAIVES. La scuola elementare di San Giacomo ha bisogno di una mensa. Da qualche anno i bambini che rientrano al pomeriggio mangiano grazie alla disponibilità di una saletta che sarebbe però della caserma dei vigili del fuoco, mentre i cibi vengono forniti da una ditta esterna. L’idea della giunta sarebbe di realizzare la mensa scolastica utilizzando lo spazio dove oggi c’è l’ex palestra, uno spazio abbandonato da tempo. L’architetto Stefano Rebecchi, capo dell’ufficio lavori pubblici comunali, ha anche preparato un progettino.
«Il problema però è sorto con Bolzano - dice il sindaco Polonioli, che è anche presidente del consorzio per la gestione della zona scolastica di San Giacomo - perché la città capoluogo avrebbe intenzione di portare i bambini che abitando a Maso della Pieve presso le elementari di Oltrisarco. Questo significherebbe che le spese per la scuola di San Giacomo non verrebbero più divise a metà tra Laives e Bolzano ma toccherebbero interamente a noi ed inoltre salterebbero i programmi per la formazione delle classi bilingui perché verrebbe a mancare un numero sufficiente di alunni». Polonioli spiega che di questo si sta discutendo tra Laives e Bolzano e intanto arriva anche una presa di posizione critica da parte del gruppo consiliare Progetto Alto Adige, che ricorda come sul tema presentò una mozione che venne respinta. «Nel bilancio 2009 non vi è traccia di finanziamenti per la mensa di San Giacomo - dicono i rappresentanti della lista - e quindi le promesse fatte a suo tempo sono nulle».
La costruzione della mensa scolastica è in forse quindi, proprio per i citati problemi con Bolzano, ma il vice sindaco Georg Forti aggiunge che comunque vada, i bambini dell’elementare non possono rimanere in eterno nei locali dei vigili del fuoco per mangiare. «Noi su questa iniziativa e sulla classe bilingue abbiamo investito tantissimo - conclude l’assessora Liliana Di Fede - e anche se a Bolzano converrebbe economicamente spostare i bambini di Maso della Pieve ad Oltrisarco, non va dimenticato che dal punto di vista educativo sarebbe uno sradicamento dalla loro realtà famigliare. Staremo a vedere». (b.c.)
Diverso è il discorso per la compartecipazione al consorzio.
Ora occorre capire se Laives ha la volontà politica di mantenere quella scuola o meno.
In caso affermativo procedere alla costruzione della mensa vuol dire ampliare l'offerta e rendere più appetibile frequentare le scuole a S. Giacomo.
Non sarebbe male sentire anche il parere e gli orientamenti dei genitori o attraverso un'inchiesta o organizzando un'assemblea.
Attendere invece le decisioni di Bolzano senza nulla intrapprendere ci pare la cosa più sbagliata.
Rifondazione Comunista - Laives
SAN GIACOMO Scuola elementare Problema inatteso
Bimbi trasferiti a Bolzano? Spese soltanto per Laives
LAIVES. La scuola elementare di San Giacomo ha bisogno di una mensa. Da qualche anno i bambini che rientrano al pomeriggio mangiano grazie alla disponibilità di una saletta che sarebbe però della caserma dei vigili del fuoco, mentre i cibi vengono forniti da una ditta esterna. L’idea della giunta sarebbe di realizzare la mensa scolastica utilizzando lo spazio dove oggi c’è l’ex palestra, uno spazio abbandonato da tempo. L’architetto Stefano Rebecchi, capo dell’ufficio lavori pubblici comunali, ha anche preparato un progettino.
«Il problema però è sorto con Bolzano - dice il sindaco Polonioli, che è anche presidente del consorzio per la gestione della zona scolastica di San Giacomo - perché la città capoluogo avrebbe intenzione di portare i bambini che abitando a Maso della Pieve presso le elementari di Oltrisarco. Questo significherebbe che le spese per la scuola di San Giacomo non verrebbero più divise a metà tra Laives e Bolzano ma toccherebbero interamente a noi ed inoltre salterebbero i programmi per la formazione delle classi bilingui perché verrebbe a mancare un numero sufficiente di alunni». Polonioli spiega che di questo si sta discutendo tra Laives e Bolzano e intanto arriva anche una presa di posizione critica da parte del gruppo consiliare Progetto Alto Adige, che ricorda come sul tema presentò una mozione che venne respinta. «Nel bilancio 2009 non vi è traccia di finanziamenti per la mensa di San Giacomo - dicono i rappresentanti della lista - e quindi le promesse fatte a suo tempo sono nulle».
La costruzione della mensa scolastica è in forse quindi, proprio per i citati problemi con Bolzano, ma il vice sindaco Georg Forti aggiunge che comunque vada, i bambini dell’elementare non possono rimanere in eterno nei locali dei vigili del fuoco per mangiare. «Noi su questa iniziativa e sulla classe bilingue abbiamo investito tantissimo - conclude l’assessora Liliana Di Fede - e anche se a Bolzano converrebbe economicamente spostare i bambini di Maso della Pieve ad Oltrisarco, non va dimenticato che dal punto di vista educativo sarebbe uno sradicamento dalla loro realtà famigliare. Staremo a vedere». (b.c.)
Diverso è il discorso per la compartecipazione al consorzio.
Ora occorre capire se Laives ha la volontà politica di mantenere quella scuola o meno.
In caso affermativo procedere alla costruzione della mensa vuol dire ampliare l'offerta e rendere più appetibile frequentare le scuole a S. Giacomo.
Non sarebbe male sentire anche il parere e gli orientamenti dei genitori o attraverso un'inchiesta o organizzando un'assemblea.
Attendere invece le decisioni di Bolzano senza nulla intrapprendere ci pare la cosa più sbagliata.
Rifondazione Comunista - Laives