Visualizzazioni totali

giovedì 11 dicembre 2008

Inceneritore al via, sarà pronto nel 2012

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 11 DICEMBRE 2008



























 
Consegnati i lavori per 98 milioni di euro Mussner: «Il cantiere dovrà essere sicuro»
 
Il coordinatore Pagani: «I fumi passeranno attraverso cinque fasi di depurazione»
 
ALAN CONTI




 BOLZANO. Termovalorizzatore, si parte. Ieri, a Bolzano Sud, l’assessore provinciale Florian Mussner e l’ingegner Valentino Pagani hanno firmato il documento di consegna dei lavori. Ci vorranno 1254 giorni per completare l’opera: la consegna, infatti, è prevista per il 15 maggio 2012.

 Il nuovo termovalorizzatore sorgerà nello spiazzo adiacente al vecchio inceneritore, costruito nel 1988. La vicinanza con l’attuale impianto permetterà una continuità gestionale e non richiede la costruzione di nuove infrastrutture, vista la possibilità di utilizzare quelle esistenti. La capacità di combustione del nuovo termovalorizzatore sarà di 130 mila tonnellate di rifiuti l’anno, 40 mila in più rispetto ad oggi. E ciò consentirà di convogliare e smaltire nel capoluogo tutte le immondizie prodotte in Alto Adige. L’ingegner Valentino Pagani, coordinatore dei lavori, seguirà 200 operai, impegnati a realizzare di un’opera imponente, con una cubatura di 196 mila metri cubi, distribuiti su una superficie di 8 mila metri quadrati, con un’altezza massima di 47 metri e un camino, in gran parte nascosto nella struttura, di 60. Il termovalorizzatore costerà 98,448 milioni. Durante il processo di combustione il vapore scaldato all’interno dei tubi verrà utilizzato per attivare un generatore di corrente elettrica e per produrre teleriscaldamento urbano. L’impianto sarà in grado di produrre energia per 3 mila famiglie e acqua calda per 5.500 case per un totale di 403 milioni di chilocalorie l’anno. Gran parte della corrente sarà utilizzata per alimentare il nuovo ospedale.

 L’aspetto più controverso del termovalorizzatore, però, è quello legato alle emissioni.

«I fumi - spiega l’ingegner Pagani - passano attraverso 5 fasi di depurazione. La prima è un reattore di assorbimento dove vengono raffreddati con una soluzione di latte di calcio, mentre in un secondo reattore viene iniettato un pulviscolo di carbone attivo che assorbe microinquinanti e metalli passanti, diossine e furani. Tutto passa poi attraverso un filtro a maniche, dove vengono trattenute le particelle di granulometria inferiore e solide, per terminare nelle due torri di lavaggio per abbattere gli ossidi di zolfo e le rimanenze organiche. Le emissioni che usciranno dal camino, così, saranno innocue mentre i residui, assieme alle ceneri della caldaia, saranno trasferiti in depositi sotterranei. Le scorie di sostanze inerti, infine, saranno portate nelle discariche provinciali con un risparmio del 90% sul volume dei rifiuti». Soddisfatto l’assessore Mussner che si augura «un sensibile miglioramento nella gestione dei rifiuti e della differenziata e una costante attenzione alle emissioni». La costruzione del nuovo impianto, affidata ad un’Ati con Atzwanger capofila, prevede un massiccio impiego di manodopera e l’aspetto della sicurezza sarà tenuto in debita considerazione. «Spero non ci sia nemmeno un infortunio».

















Gli ambientalisti: «Siamo delusi dal Comune»


  BOLZANO. Presenti alla cerimonia anche gli attivisti del «Comitato Ambiente e Salute», che hanno contestato fin dalle battute iniziali la realizzazione del termovalorizzatore, soprattutto per una questione di emissioni. Ieri, in occasione dell’approntamento del cantiere, gli oppositori dell’impianto hanno esposto uno striscione di dissenso per ribadire che effetti potrebbe avere l’impianto per la salute di chi vive in una conca stretta tra le montagne e con poco ricambio d’aria. In un comunicato diffuso a coloro che hanno presenziato all’approntamento del cantiere vengono chiamati in causa anche il sindaco Spagnolli e l’amministrazione comunale che «accettando supinamente i dettami della Provincia si sono presi una grossa responsabilità, mettendo a repentaglio la salute e l’ambiente della città che, al contrario, dovrebbero essere una priorità per il Comune. L’inceneritore, infatti, è una tecnologia superata e pericolosa e l’unica protesta da portare avanti è ora quella di limitare al massimo la produzione dei rifiuti per far sì che tutto questo si riveli un inutile sperpero di denaro».

 Un invito, dunque, a migliorare ulteriormente la raccolta differenziata puntando ad una riduzione «a monte» dei rifiuti. Per riuscire nell’intento è stato istituto un tavolo, al quale siedono rappresentanti di Comune e Provincia, tecnici e imprenditori. (a.c.)









1 commento: