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venerdì 19 dicembre 2008

L’EUROSTAR TAGLIATO

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 19 DICEMBRE 2008












 
Un favore all’aereo
 

È strana, molto strana la vicenda dell’Eurostar per Roma soppresso. Era l’unico treno comodo, pulito e rapido da Bolzano alla Capitale. E quando una vicenda è strana - fra l’altro senza spiegazioni ufficiali (almeno finora) da parte di Trenitalia - nascono i sospetti, che nessuno smentisce, il primo dei quali è che abolendo il treno è stato fatto un grosso favore al collegamento diretto fra Bolzano e Roma in aereo.



La prima stranezza è la reazione degli amministratori pubblici e quindi dei politici. Che l’Eurostar fosse destinato alla soppressione lo si sapeva da oltre un mese, se non di più. Già in fase di elaborazione del nuovo orario ferroviario il taglio era stato prima annunciato e poi deciso, senza alcuna reazione da parte delle autorità provinciali.

 Le proteste e quindi gli appelli per il ripristino sono arrivati soltanto nell’immediata vigilia e soprattutto dopo l’entrata in vigore, domenica 14 dicembre, del nuovo orario ferroviario.

 

Seconda stranezza: Trenitalia da alcuni anni «taglia» soprattutto i treni non produttivi: sono quelli che trasportano un numero di passeggeri ridotto o comunque non sufficiente a pareggiare i conti. Tutto si può dire tranne che l’Eurostar Bolzano-Roma (ed ovviamente il Roma-Bolzano) fosse anti-economico anche se si considera soltanto il tratto dal capoluogo altoatesino fino a Verona.

 

Terza stranezza: grazie alle competenze avute negli ultimi anni, la Provincia di Bolzano può gestire le linee «interne». I passi in avanti, in tal senso, sono stati rilevanti sulla Merano-Malles-Bolzano e - da domenica scorsa - anche sulla Fortezza-San Candido. Esemplari anche gli sforzi compiuti sulla linea del Brennero con il potenziamento dei «regionali» in modo da favorire soprattutto i pendolari per lavoro e per studio. Ma questo impegno ha creato un sistema di mobilità ferroviaria «chiuso», salvo poche eccezioni. In sostanza si circola su treni ad orario cadenzato - comodi e funzionali - soltanto all’interno della provincia: uscire dai confini (soprattutto verso sud) significa andare incontro a notevoli difficoltà. Oltre all’Eurostar Bolzano-Roma abolito, vi sono obiettive difficoltà di collegamento (anche per Milano) con necessità a Verona di cambiare convoglio e con coincidenze tutt’altro che in sintonia con le esigenze.

 

Quarta stranezza: a giudicare da quello entrato in vigore domenica scorsa, l’impressione è che l’elaborazione dell’orario dei treni avvenga per compartimenti stagni. Ovvero la Provincia di Bolzano propone il suo a Trenitalia che lo integra con il proprio. Se le coincidenze funzionano si tratta di un colpo di fortuna; in caso contrario nulla (o quasi) viene modificato. Chi ha un po’ di pazienza basta che consulti proprio il nuovo orario.

 

Ma torniamo all’Eurostar cancellato. La mancanza di questo collegamento diretto da Bolzano a Roma penalizza anche chi ha bisogno di raggiungere Bologna e Firenze in tempi ragionevoli. Da domenica 14 dicembre comunque i disagi maggiori li sopportano tutti coloro che hanno bisogno di arrivare nella Capitale e che non possono sostenere i costi del viaggio in aereo, sempre ammesso che i velivoli riescano a decollare e quindi ad atterrare a San Giacomo. In mancanza di spiegazioni ufficiali sul «taglio» del treno e su comprensibili spiegazioni da parte di Trenitalia, il tarlo del sospetto sta «lavorando» con sempre maggiore insistenza: vuoi che l’abolizione dell’Eurostar sia stata una manovra concordata per fare un favore al servizio di trasporto aereo?



Ezio Danieli






































 
Bolzano-Roma, le Ferrovie: «Arrangiatevi»
 
L’ad Moretti «gela» le Province: tocca a voi fare arrivare i viaggiatori fino a Verona
 
La protesta degli operatori turistici «L’Alto Adige dev’essere raggiungibile in treno e in aereo, non solo con l’auto»
 









di Mirco Marchiodi



 BOLZANO. «La strada non basta, l’Alto Adige dev’essere raggiungibile anche col treno ad alta velocità e con l’aereo». È questa la richiesta degli operatori turistici, che arriva proprio ora che i collegamenti aerei e ferroviari per Bolzano vengono ridimensionati. E da Roma arriva una nuova doccia gelata: Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie, spiega che il Bolzano-Roma della mattina spesso viaggiava vuoto. Da qui la soppressione. Ora basta il treno veloce che parte da Verona. Ma per arrivare in Veneto come si fa? Moretti: «Devono pensarci gli enti locali».

 Dopo le polemiche di questi giorni per la soppressione dell’Eurostar del mattino che collegava Bolzano a Roma, ieri l’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti ha avuto un incontro col senatore trentino del Pdl Giacomo Santini. Le risposte fornite da Moretti sono state molto chiare, ma certamente non faranno piacere a Provincia e Comune, che in questi giorni avevano duramente criticato la cancellazione del collegamento. «Il collegamento mattutino con Roma - ha spiegato l’ad delle Ferrovie - è stato soppresso perché noi non facciamo viaggiare treni vuoti e questo treno spesso era senza passeggeri. Costa troppo e le Ferrovie non possono coprire i costi sociali». Detto perché il collegamento è stato cancellato, ora bisogna dare una risposta a tutti quelli utenti che non possono più raggiungere la capitale col treno del mattino. «Il treno - ha detto Moretti a Santini - lo possono andare a prendere a Verona da dove ora parte un treno ad alta velocità che porta a Roma in tre ore e 50 minuti». Già, ma come ha replicato Santini resta il problema su come raggiungere Verona. Moretti: «Tocca agli enti locali provvedere ai servizi integrativi».

 Spiega Santini: «La morale delle Ferrovie è che tocca alla Provincia provvedere ai servizi integrativi e al sostegno delle linee antieconomiche. Le Ferrovie ora sono una Spa, quindi il primo obiettivo è quello di non andare in deficit. Le due Province autonome hanno invece le risorse per aiutare i pendolari e i cittadini che viaggiano, anche quando le loro esigenze non garantiscono un bilancio in attivo. Moretti ha detto di essere pronto a trattare per cedere le tratte economicamente in perdita, ma socialmente utili. Tocca ora ai due governatori Luis Durnwalder e Lorenzo Dellai farsi carico di queste esigenze».

 Nel frattempo, dopo i politici ora intervengono gli operatori turistici. Walter Meister, presidente degli albergatori dell’Hgv, porta avanti la richiesta di collegamenti veloci per il capoluogo: «È importante l’aeroporto, ma è importante anche la ferrovia. In questo momento siamo tagliati fuori, le linee ad alta velocità funzionano in Germania e ora in Italia sono state introdotte ma solo fino a Verona. Per l’Alto Adige è di vitale importanza che l’asse tra Nord e Sud venga completato e comprenda anche la nostra provincia».



Sulla stessa linea anche Christoph Engl, direttore di Alto Adige Marketing: «La questione è semplice.

L’Alto Adige ha bisogno di 5,5 milioni di turisti all’anno. Dobbiamo porci la domanda se in futuro sarà sufficiente il solo collegamento stradale per portarli qui. Io credo di no. C’è bisogno di una ferrovia che funzioni e che offra una qualità ottima, sia a livello di pulizia che di puntualità. Un po’ come la ferrovia della Venosta, che viene utilizzata molto dai turisti svizzeri. E poi c’è bisogno di un aeroporto che operi altrettanto bene. Non dev’essere enorme - spiega il direttore di Aam -, basta che funzioni per dare la possibilità a chi vuole e se lo può permettere di raggiungere Bolzano in aereo.



È un po’ come il parcheggio sotto piazza Walther: per il centro basterebbe il Mayr-Nusser, ma chi vuole deve avere la possibilità di parcheggiare direttamente sotto la piazza, anche se questo parcheggio è più piccolo e costa di più».






1 commento:

  1. Incredibile!  Ben 4 famiglie di amici(nel miopiccolo) hanno rinunciato ad effettuare vacanze estive in Alto Adigeper le difficoltà dei trasporti ferroviari!!

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