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venerdì 6 febbraio 2009

REFERENDUM



Petizione



Al Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano - Südtiroler Landtag



Il presidente della giunta provinciale, Luis Durnwalder, in questi giorni definirà la data dei referendum, tra cui quello sulla democrazia diretta e sull’aeroporto.

Noi cittadini della provincia di Bolzano chiediamo di poter votare in concomitanza con le elezioni Europee del 6/7 giugno.

In questa maniera eviteremo un notevole sperpero di denaro pubblico e non saremo costretti a tornare più volte alle urne in un breve periodo.



Questo sarebbe possibile:

1. con una definizione su quale sia l’interpretazione autentica della legge sui referendum, se quella del Consiglio provinciale che permetterebbe la votazione dal 26 aprile in poi, o quella dell’Amministrazione provinciale- adottata da Durnwalder- che scavalcherebbe il Consiglio provinciale e permetterebbe il referendum solo dopo il 6 luglio;



2. con dei facili adeguamenti della legge attuale sulle consultazioni elettorali, esattamente come è stato fatto a livello nazionale dal Presidente della Repubblica Napolitano per far coincidere la data dei referendum nazionali sempre con le elezioni europee.




Chiediamo quindi che il Consiglio provinciale faccia tutto quanto in suo potere per realizzare i referendum provinicali in concomitanza con le elezioni europee del 6/7 giugno 2009.



----------------------------------------------------



Der Landeshauptmann trifft in den nächsten Tagen eine Vorentscheidung betreffend den Termin der ersten landesweiten Volksabstimmung. Dabei geht es vor allem um die Erweiterung des Bozner Flugplatzes und um eine bessere Regelung der Direkten Demokratie.

Wir Südtirolerinnen und Südtiroler erwarten uns eine Zusammenlegung der Volksabstimmung mit den Europawahlen am 6./7. Juni. Damit würde ein wiederholter Urnengang vermieden und viel Geld gespart.



Das ließe sich machen, wenn:

1.Der Landtag mit einer authentischen Interpretation sich die Gesetzesauslegung des eigenen Rechtsamtes zueigen machen würde, und damit der Termin für die Abstimmung ab 26. April 2009 – und nicht erst, wie der Landeshauptmann behautet, am 6. Juli 2009 - festgelegt werden könnte;

2.Mit einer einfachen Gesetzesänderung die Zusammenlegung sowohl der Europawahlen und der Volksabstimmungen, als auch der Volksabstimmungen über die zwei Reformvorschläge zur Direkten Demokratie möglich gemacht würde - so wie der Staatspräsident Napolitano per Dekret eine Zusammenlegung der Provinz- und Gemeindewahlen mit den Europawahlen möglich gemacht hat.




Wir erwarten uns, dass der Südtiroler Landtag alles in seiner Macht stehende unternimmt, damit wir am 6./7. Juni 2009 gleichzeitig das Europäische Parlament wählen und zur ersten landesweiten Volksabstimmung abstimmen können.



Unterschreibe auch Du für die erste landesweite Volksabstimmung am 6./7. Juni 2009!










REFERENDUM



Petizione



Al Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano - Südtiroler Landtag



Il presidente della giunta provinciale, Luis Durnwalder, in questi giorni definirà la data dei referendum, tra cui quello sulla democrazia diretta e sull’aeroporto.

Noi cittadini della provincia di Bolzano chiediamo di poter votare in concomitanza con le elezioni Europee del 6/7 giugno.

In questa maniera eviteremo un notevole sperpero di denaro pubblico e non saremo costretti a tornare più volte alle urne in un breve periodo.



Questo sarebbe possibile:

1. con una definizione su quale sia l’interpretazione autentica della legge sui referendum, se quella del Consiglio provinciale che permetterebbe la votazione dal 26 aprile in poi, o quella dell’Amministrazione provinciale- adottata da Durnwalder- che scavalcherebbe il Consiglio provinciale e permetterebbe il referendum solo dopo il 6 luglio;



2. con dei facili adeguamenti della legge attuale sulle consultazioni elettorali, esattamente come è stato fatto a livello nazionale dal Presidente della Repubblica Napolitano per far coincidere la data dei referendum nazionali sempre con le elezioni europee.




Chiediamo quindi che il Consiglio provinciale faccia tutto quanto in suo potere per realizzare i referendum provinicali in concomitanza con le elezioni europee del 6/7 giugno 2009.



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Der Landeshauptmann trifft in den nächsten Tagen eine Vorentscheidung betreffend den Termin der ersten landesweiten Volksabstimmung. Dabei geht es vor allem um die Erweiterung des Bozner Flugplatzes und um eine bessere Regelung der Direkten Demokratie.

Wir Südtirolerinnen und Südtiroler erwarten uns eine Zusammenlegung der Volksabstimmung mit den Europawahlen am 6./7. Juni. Damit würde ein wiederholter Urnengang vermieden und viel Geld gespart.



Das ließe sich machen, wenn:

1.Der Landtag mit einer authentischen Interpretation sich die Gesetzesauslegung des eigenen Rechtsamtes zueigen machen würde, und damit der Termin für die Abstimmung ab 26. April 2009 – und nicht erst, wie der Landeshauptmann behautet, am 6. Juli 2009 - festgelegt werden könnte;

2.Mit einer einfachen Gesetzesänderung die Zusammenlegung sowohl der Europawahlen und der Volksabstimmungen, als auch der Volksabstimmungen über die zwei Reformvorschläge zur Direkten Demokratie möglich gemacht würde - so wie der Staatspräsident Napolitano per Dekret eine Zusammenlegung der Provinz- und Gemeindewahlen mit den Europawahlen möglich gemacht hat.




Wir erwarten uns, dass der Südtiroler Landtag alles in seiner Macht stehende unternimmt, damit wir am 6./7. Juni 2009 gleichzeitig das Europäische Parlament wählen und zur ersten landesweiten Volksabstimmung abstimmen können.



Unterschreibe auch Du für die erste landesweite Volksabstimmung am 6./7. Juni 2009!










venerdì 16 gennaio 2009

«Aeroporto, serve un nuovo terminal»

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 16 GENNAIO 2009



Ieri riunione con la Provincia e i Comuni di Bolzano e Laives: previsti spazi separati per arrivi e partenze



L’Enac in pressing, enti locali d’accordo: «Ma la pista non si tocca»



BOLZANO. L’aeroporto di Bolzano ha bisogno di un nuovo terminal. Ieri l’Enac lo ha ribadito in una riunione alla quale hanno partecipato i diversi enti interessati, tra i quali Provincia, Comune di Bolzano e Comune di Laives.

Da parte dell’Enac è stato sottolineato che sono le nuove norme ad imporre l’adeguamento della stazione aeroportuale. Servono, tra le altre cose, una divisione tra l’area arrivi e quella partenze, oltre ad una serie di altri accorgimenti. Il progetto di massima prevede la realizzazione di un terminal a due piani: al piano terra ci sarebbero le due aree distinte per arrivi e partenze, così come prevede l’accordo di Schengen, ma anche il ristorante. Al piano superiore troverebbero invece spazio gli uffici amministrativi di Abd ed Enac.

«In linea di massima siamo d’accordo con questo progetto», afferma il vicesindaco di Laives Georg Forti. Via libera anche da parte di Bolzano: «L’adeguamento del terminal - afferma l’assessore all’urbanistica Chiara Pasquali - è previsto dalle norme e quindi ne prendiamo atto. Resta inteso che saremo coinvolti nella definizione del progetto finale e che si tratta di un adeguamento della sola stazione, non della pista».

«Aeroporto, serve un nuovo terminal»

ALTO ADIGE - VENERDÌ, 16 GENNAIO 2009



Ieri riunione con la Provincia e i Comuni di Bolzano e Laives: previsti spazi separati per arrivi e partenze



L’Enac in pressing, enti locali d’accordo: «Ma la pista non si tocca»



BOLZANO. L’aeroporto di Bolzano ha bisogno di un nuovo terminal. Ieri l’Enac lo ha ribadito in una riunione alla quale hanno partecipato i diversi enti interessati, tra i quali Provincia, Comune di Bolzano e Comune di Laives.

Da parte dell’Enac è stato sottolineato che sono le nuove norme ad imporre l’adeguamento della stazione aeroportuale. Servono, tra le altre cose, una divisione tra l’area arrivi e quella partenze, oltre ad una serie di altri accorgimenti. Il progetto di massima prevede la realizzazione di un terminal a due piani: al piano terra ci sarebbero le due aree distinte per arrivi e partenze, così come prevede l’accordo di Schengen, ma anche il ristorante. Al piano superiore troverebbero invece spazio gli uffici amministrativi di Abd ed Enac.

«In linea di massima siamo d’accordo con questo progetto», afferma il vicesindaco di Laives Georg Forti. Via libera anche da parte di Bolzano: «L’adeguamento del terminal - afferma l’assessore all’urbanistica Chiara Pasquali - è previsto dalle norme e quindi ne prendiamo atto. Resta inteso che saremo coinvolti nella definizione del progetto finale e che si tratta di un adeguamento della sola stazione, non della pista».

lunedì 22 dicembre 2008

AEROPORTO ED ALTA VELOCITA'






L’interessante articolo di Ezio Danieli, pubblicato qualche giorno fa sull’Alto Adige, ha messo in luce  come la Provincia, lungi dall’aver abbandonato l’idea di ampliare l’aeroporto, stia mettendo in atto una strategia ben più complessa ed articolata per raggiungere i suoi intendimenti e contemporaneamente dar soddisfazione alle lobby politico-affaristiche  che su quella struttura hanno deciso di puntare. A nulla sono valse le argomentazioni puntuali di chi nella mediazione ha dimostrato come la crescita di questa terra non sia legata all’aeroporto e che anzi proprio puntando su un modello alternativo ad un turismo energivoro e distruttivo delle risorse del territorio sia possibile coniugare sviluppo e salvaguardia dell’ambiente.


C’è chi afferma che i soldi spesi per quella iniziativa siano stati un inutile spreco di risorse pubbliche: i sostenitori di questa tesi si pongono dal punto di vista di chi ne aveva fatto lo strumento per raggiungere, senza opposizioni, l’ampliamento dello scalo di via Baracca, ma a nostro modo di vedere, l’aver scoperto il bluff dell’ala economica, non deve farci rimpiangere troppo quella spesa.


Sono di questi giorni le prese di posizione di ambienti economici che, sordi alle ragioni degli altri, ripropongono le loro argomentazioni giungendo a fasi sostenere dall’ambasciatore americano, ma senza controbattere a chi quei ragionamenti aveva dimostrato essere falsi.


Walter Meister, presidente degli albergatori, ribadisce infatti la necessità dell’aeroporto, ma anche dell’alta velocità, ed è Christoph Engl, direttore di Alto Adige Marketing, a chiarirne le ragioni e a evidenziare come lo scalo di S. Giacomo serva solo ad una ristretta elite: «La questione è semplice. L’Alto Adige ha bisogno di 5,5 milioni di turisti all’anno. …basta che l’aeroporto funzioni per dare la possibilità a chi vuole e se lo può permettere di raggiungere Bolzano in aereo”.


L’idea che ne vien fuori è in definitiva quella di un’isola felice dove i trasporti interni, sul modello della Merano-Malles o della Pusteria, siano all’avanguardia, ma che, appunto come un’isola, per collegarsi al resto del mondo, debba far necessariamente uso dell’aereo, o del suo corrispettivo via terra che è l’alta velocità.


 


Rifondazione Comunista - Laives

AEROPORTO ED ALTA VELOCITA'






L’interessante articolo di Ezio Danieli, pubblicato qualche giorno fa sull’Alto Adige, ha messo in luce  come la Provincia, lungi dall’aver abbandonato l’idea di ampliare l’aeroporto, stia mettendo in atto una strategia ben più complessa ed articolata per raggiungere i suoi intendimenti e contemporaneamente dar soddisfazione alle lobby politico-affaristiche  che su quella struttura hanno deciso di puntare. A nulla sono valse le argomentazioni puntuali di chi nella mediazione ha dimostrato come la crescita di questa terra non sia legata all’aeroporto e che anzi proprio puntando su un modello alternativo ad un turismo energivoro e distruttivo delle risorse del territorio sia possibile coniugare sviluppo e salvaguardia dell’ambiente.


C’è chi afferma che i soldi spesi per quella iniziativa siano stati un inutile spreco di risorse pubbliche: i sostenitori di questa tesi si pongono dal punto di vista di chi ne aveva fatto lo strumento per raggiungere, senza opposizioni, l’ampliamento dello scalo di via Baracca, ma a nostro modo di vedere, l’aver scoperto il bluff dell’ala economica, non deve farci rimpiangere troppo quella spesa.


Sono di questi giorni le prese di posizione di ambienti economici che, sordi alle ragioni degli altri, ripropongono le loro argomentazioni giungendo a fasi sostenere dall’ambasciatore americano, ma senza controbattere a chi quei ragionamenti aveva dimostrato essere falsi.


Walter Meister, presidente degli albergatori, ribadisce infatti la necessità dell’aeroporto, ma anche dell’alta velocità, ed è Christoph Engl, direttore di Alto Adige Marketing, a chiarirne le ragioni e a evidenziare come lo scalo di S. Giacomo serva solo ad una ristretta elite: «La questione è semplice. L’Alto Adige ha bisogno di 5,5 milioni di turisti all’anno. …basta che l’aeroporto funzioni per dare la possibilità a chi vuole e se lo può permettere di raggiungere Bolzano in aereo”.


L’idea che ne vien fuori è in definitiva quella di un’isola felice dove i trasporti interni, sul modello della Merano-Malles o della Pusteria, siano all’avanguardia, ma che, appunto come un’isola, per collegarsi al resto del mondo, debba far necessariamente uso dell’aereo, o del suo corrispettivo via terra che è l’alta velocità.


 


Rifondazione Comunista - Laives

mercoledì 12 marzo 2008

Aeroporto, Trento pronta ad entrare nell’Abd

Alto Adige, 12 MARZO 2008


 

Il presidente Durnwalder ha incassato ieri il consenso del governatore trentino


Soddisfatto Ritsch: «Aumenteremo i passeggeri». Dura Rosa Thaler: «Stop a nuovi voli»


Dellai «spinge» per l’intesa «È giusto iniziare con una serie di partecipazioni incrociate»


 MASSIMILIANO BONA


 


BOLZANO. La Provincia di Trento vuole entrare nell’Abd, la società che gestisce l’aeroporto di Bolzano. Lo ha confermato ieri il presidente Dellai, disponibile a condividere con Bolzano «anche le cose problematiche». «Problematiche, ma importanti», ha replicato Durnwalder.


 Per ora non si è parlato di cifre, «ma sicuramente - ha sottolineato Dellai - non si tratta del 30% ipotizzato dai giornali quando la questione venne trattata per la prima volta, lo scorso anno, a San Michele all’Adige». Probabilmente sarà una percentuale residuale, ma significativa, che potrebbe arrivare fino al 5 per cento. «L’idea di unire gli sforzi - continua Dellai - con una serie di partecipazioni incrociate, tra Bolzano e Trento, merita di essere approfondita. Al presidente altoatesino Durnwalder ho già dato la mia disponibilità ad approfondire l’argomento. È ancora prematuro, invece, fare dei numeri. Ne discuteremo sicuramente nei prossimi mesi».


 L’apertura di Dellai sull’aeroporto ha soddisfatto a pieno il governatore altoatesino Luis Durnwalder, che ha sottolineato la necessità di intensificare la collaborazione tra le due province. «Si tratta di un percorso logico. L’Alto Adige detiene una quota nella Interbrennero Spa ed il Trentino presto sarà presente nell’Abd. Si tratta di questioni rilevanti per il nostro territorio, al pari dell’A22, e mi fa piacere che si possa discutere di co-partecipazioni».


 La notizia, naturalmente, non ha lasciato indifferente il presidente dell’Abd Engelbert Ritsch.


 «Unire gli sforzi quando in gioco ci sono grandi strutture, come l’aeroporto o l’interporto, mi sembra una scelta sensata. Sotto il profilo economico è sempre meglio concentrare le risorse piuttosto che disperderle o realizzare inutili doppioni».


 Ritsch ritiene che l’apertura di Dellai possa avere riflessi importanti anche sull’utenza trentina. «Il numero dei passeggeri provenienti dalla vicina provincia di Trento è in leggera ma costante crescita. Si tratta in gran parte di imprenditori, attirati soprattutto dai voli per Roma, che quest’anno sono stati opportunamente potenziati. L’ingresso del Trentino nell’Abd potrebbe essere un segnale importante e incidere positivamente sui numeri dell’aeroporto bolzanino. Naturalmente lascio ogni decisione alla politica. Se ne occuperanno, come è giusto che sia, Durnwalder e Dellai».


 L’unica a storcere un po’ il naso è la vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler, che ha manifestato le sue preoccupazioni per un’operazione della quale si sa - effettivamente - ancora poco.


 «I contorni della collaborazione con il Trentino - spiega la Thaler - vanno spiegati nel dettaglio». La Thaler, e soprattutto i suoi elettori della Bassa Atesina, temono che un patto d’acciaio tra Bolzano e Trento sull’aeroporto possa tradursi in un aumento dei voli. «L’eventuale partecipazione della Provincia di Trento all’Abd non potrà tradursi, in ogni caso, in una crescita del traffico aereo. Non ritengo corretto che la Bassa Atesina debba sopportare un peso aggiuntivo, in termini di inquinamento acustico e atmosferico, per far arrivare i turisti in val di Fassa e nel nord della provincia. Un incremento dei voli di linea e dei charter sarebbe inaccettabile». Durnwalder, peraltro, non si è fatto impressionare. «Proseguirò le trattative».

Aeroporto, Trento pronta ad entrare nell’Abd

Alto Adige, 12 MARZO 2008


 

Il presidente Durnwalder ha incassato ieri il consenso del governatore trentino


Soddisfatto Ritsch: «Aumenteremo i passeggeri». Dura Rosa Thaler: «Stop a nuovi voli»


Dellai «spinge» per l’intesa «È giusto iniziare con una serie di partecipazioni incrociate»


 MASSIMILIANO BONA


 


BOLZANO. La Provincia di Trento vuole entrare nell’Abd, la società che gestisce l’aeroporto di Bolzano. Lo ha confermato ieri il presidente Dellai, disponibile a condividere con Bolzano «anche le cose problematiche». «Problematiche, ma importanti», ha replicato Durnwalder.


 Per ora non si è parlato di cifre, «ma sicuramente - ha sottolineato Dellai - non si tratta del 30% ipotizzato dai giornali quando la questione venne trattata per la prima volta, lo scorso anno, a San Michele all’Adige». Probabilmente sarà una percentuale residuale, ma significativa, che potrebbe arrivare fino al 5 per cento. «L’idea di unire gli sforzi - continua Dellai - con una serie di partecipazioni incrociate, tra Bolzano e Trento, merita di essere approfondita. Al presidente altoatesino Durnwalder ho già dato la mia disponibilità ad approfondire l’argomento. È ancora prematuro, invece, fare dei numeri. Ne discuteremo sicuramente nei prossimi mesi».


 L’apertura di Dellai sull’aeroporto ha soddisfatto a pieno il governatore altoatesino Luis Durnwalder, che ha sottolineato la necessità di intensificare la collaborazione tra le due province. «Si tratta di un percorso logico. L’Alto Adige detiene una quota nella Interbrennero Spa ed il Trentino presto sarà presente nell’Abd. Si tratta di questioni rilevanti per il nostro territorio, al pari dell’A22, e mi fa piacere che si possa discutere di co-partecipazioni».


 La notizia, naturalmente, non ha lasciato indifferente il presidente dell’Abd Engelbert Ritsch.


 «Unire gli sforzi quando in gioco ci sono grandi strutture, come l’aeroporto o l’interporto, mi sembra una scelta sensata. Sotto il profilo economico è sempre meglio concentrare le risorse piuttosto che disperderle o realizzare inutili doppioni».


 Ritsch ritiene che l’apertura di Dellai possa avere riflessi importanti anche sull’utenza trentina. «Il numero dei passeggeri provenienti dalla vicina provincia di Trento è in leggera ma costante crescita. Si tratta in gran parte di imprenditori, attirati soprattutto dai voli per Roma, che quest’anno sono stati opportunamente potenziati. L’ingresso del Trentino nell’Abd potrebbe essere un segnale importante e incidere positivamente sui numeri dell’aeroporto bolzanino. Naturalmente lascio ogni decisione alla politica. Se ne occuperanno, come è giusto che sia, Durnwalder e Dellai».


 L’unica a storcere un po’ il naso è la vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler, che ha manifestato le sue preoccupazioni per un’operazione della quale si sa - effettivamente - ancora poco.


 «I contorni della collaborazione con il Trentino - spiega la Thaler - vanno spiegati nel dettaglio». La Thaler, e soprattutto i suoi elettori della Bassa Atesina, temono che un patto d’acciaio tra Bolzano e Trento sull’aeroporto possa tradursi in un aumento dei voli. «L’eventuale partecipazione della Provincia di Trento all’Abd non potrà tradursi, in ogni caso, in una crescita del traffico aereo. Non ritengo corretto che la Bassa Atesina debba sopportare un peso aggiuntivo, in termini di inquinamento acustico e atmosferico, per far arrivare i turisti in val di Fassa e nel nord della provincia. Un incremento dei voli di linea e dei charter sarebbe inaccettabile». Durnwalder, peraltro, non si è fatto impressionare. «Proseguirò le trattative».

lunedì 10 settembre 2007

Sull'aeroporto approvato il documento della maggioranza.


Dure critiche dalle opposizioni



Durante il dibattito sull’aeroporto in consiglio comunale è stato discusso un nostro ordine del giorno concepito in modo che anche le forze di maggioranza potessero votarlo. Avevamo per questo motivo rinunciato ad esplicitare la nostra contrarietà all’ampliamento dello scalo concentrandoci invece sulle ragioni che ci portano a comprendere e condividere le preoccupazioni delle associazioni ambientaliste e di larga parte della popolazione.


Tecnicamente il documento riprendeva ampi stralci di un testo presentato dalla maggioranza ed in seguito ritirato, ed il punto tre del contratto di mediazione controfirmato dai rappresentanti del nostro comune, laddove si prevedevano gli accertamenti sullo stato di inquinamento del territorio e gli interventi necessari per contrastarlo. Infine, in sintonia con il punto programmatico della partecipazione tanto caro a questa giunta, avevamo inserito la richiesta di attendere l’esito del referendum prima di procedere ad una decisione definitiva.


Si trattava, come si vede e come inizialmente ci ha riconosciuto anche lo stesso primo cittadino, di un documento in larga misura condivisibile da tutte le forze presenti in consiglio che avrebbe dato voce alle preoccupazioni ed alle richieste di garanzie avanzate nei mesi scorsi dai cittadini. Per questo motivo ci è risultata incomprensibile la decisione di non votarlo soprattutto dopo l’intervenuto del consigliere Mumelter che ha spiegato con argomentata precisione la contrarietà del suo gruppo a qualsivoglia ampliamento della struttura di via Baracca. Peccato che non una parola uscita dalla sua bocca fosse poi rintracciabile nel documento della maggioranza da lui votato.


Insomma il dibattito ha messo in luce le divisioni della maggioranza su questo tema e ha rimarcato ancora una volta la non volontà o l’impossibilità di opporsi allo strapotere provinciale. L’adesione acritica alla proposta Thaler-Durnwalder, spacciata come il mantenimento dello status quo, ne è stata la logica conseguenza.


La cosa peggiore è stata però l’incapacità delle forze contrarie all’ampliamento, presenti in maggioranza, ma troppo spesso silenti, di incidere su tutta la coalizione, con l’aggravante di aver rinunciato a trovare in consiglio i voti necessari per far passare una posizione non in contrasto con i propri convincimenti e con le richieste dei cittadini.


È questa mancanza di coraggio che li ha esposti alle critiche più severe da parte delle opposizioni.


 


Rifondazione Comunista - Laives

Sull'aeroporto approvato il documento della maggioranza.


Dure critiche dalle opposizioni



Durante il dibattito sull’aeroporto in consiglio comunale è stato discusso un nostro ordine del giorno concepito in modo che anche le forze di maggioranza potessero votarlo. Avevamo per questo motivo rinunciato ad esplicitare la nostra contrarietà all’ampliamento dello scalo concentrandoci invece sulle ragioni che ci portano a comprendere e condividere le preoccupazioni delle associazioni ambientaliste e di larga parte della popolazione.


Tecnicamente il documento riprendeva ampi stralci di un testo presentato dalla maggioranza ed in seguito ritirato, ed il punto tre del contratto di mediazione controfirmato dai rappresentanti del nostro comune, laddove si prevedevano gli accertamenti sullo stato di inquinamento del territorio e gli interventi necessari per contrastarlo. Infine, in sintonia con il punto programmatico della partecipazione tanto caro a questa giunta, avevamo inserito la richiesta di attendere l’esito del referendum prima di procedere ad una decisione definitiva.


Si trattava, come si vede e come inizialmente ci ha riconosciuto anche lo stesso primo cittadino, di un documento in larga misura condivisibile da tutte le forze presenti in consiglio che avrebbe dato voce alle preoccupazioni ed alle richieste di garanzie avanzate nei mesi scorsi dai cittadini. Per questo motivo ci è risultata incomprensibile la decisione di non votarlo soprattutto dopo l’intervenuto del consigliere Mumelter che ha spiegato con argomentata precisione la contrarietà del suo gruppo a qualsivoglia ampliamento della struttura di via Baracca. Peccato che non una parola uscita dalla sua bocca fosse poi rintracciabile nel documento della maggioranza da lui votato.


Insomma il dibattito ha messo in luce le divisioni della maggioranza su questo tema e ha rimarcato ancora una volta la non volontà o l’impossibilità di opporsi allo strapotere provinciale. L’adesione acritica alla proposta Thaler-Durnwalder, spacciata come il mantenimento dello status quo, ne è stata la logica conseguenza.


La cosa peggiore è stata però l’incapacità delle forze contrarie all’ampliamento, presenti in maggioranza, ma troppo spesso silenti, di incidere su tutta la coalizione, con l’aggravante di aver rinunciato a trovare in consiglio i voti necessari per far passare una posizione non in contrasto con i propri convincimenti e con le richieste dei cittadini.


È questa mancanza di coraggio che li ha esposti alle critiche più severe da parte delle opposizioni.


 


Rifondazione Comunista - Laives

sabato 9 giugno 2007

Non giocate con la salute e i soldi dei cittadini



La settimana scorsa al forum della “mediazione” sull’aeroporto di Bolzano il “Gruppo di lavoro di Laives”, i due rappresentanti del Centro di Attenzione permanente di S. Giacomo e i due indicati da Rifondazione comunista, presentavano le conclusioni di un lungo e approfondito lavoro. In due documentate relazioni venivano da una parte riconfermate le preoccupazioni formulate dall’Appa: la Bassa Atesina rimane una delle zone a maggior rischio di inquinamento. Dall’altra venivano smontate ad una ad una le motivazioni a favore di un ampliamento della struttura aeroportuale: non esiste nessun rapporto diretto tra lo sviluppo economico dell’Alto Adige e la presenza o meno dell’aeroporto; territori simili al nostro senza disporre di scali aerei hanno uno sviluppo economico analogo e anche superiore.

Pertanto venivano presentate alcune proposte. Si fermi qualsiasi ipotesi di ampliamento finchè:



  1. non sia svolta un’analisi conoscitiva dello stato di fatto dell’inquinamento, identificando tutte le fonti e concordando criteri e strumenti di misurazione, e



  2. non venga elaborato un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’inquinamento attuale.



Su questa base sono stati richiesti la Valutazione di Impatto Territoriale e di Impatto Ambientale, il Piano di Sviluppo Aeroportuale e la zonizzazione.

Su tali proposte silenzio totale, nessuno provava a contestare i dati e le analisi su cui si basavano. Meglio parlare d’altro, anche di proposte che definire folli è un eufemismo, come quella di costruire un aeroporto sul Colle!

Il dibattito di questi giorni è stato invece monopolizzato dalla proposta di Rosa Thaler: la pista per il momento non venga allungata, si faccia uso del Bombardier Q 400 da settanta posti, poco rumoroso e meno inquinante, e si costruisca una stazione ferroviaria in corrispondenza dell'aeroporto. L’obbiettivo è di raggiungere la cifra di 280mila passeggeri, indispensabili allo sviluppo del turismo altoatesino. Chissà poi perché il turismo in Trentino cresce di più di quello nostro anche senza aeroporti. Tra due anni si rifaranno i conti e si vedrà se un’ulteriore ampliamento sarà necessario.

È una logica tutta interna ai ragionamenti delle lobbies economiche, che infatti non ne contesta nè le scelte, nè le argomentazioni e che non tiene assolutamente conto del referendum per il quale sono già state raccolte le firme necessarie.

Il presidente della provincia, valuta positivamente l’idea, ma aggiunge che nel frattempo, per diminuire l’inquinamento, bisogna procedere alla costruzione dell’hangar allo scopo di evitare i voli a vuoto per la manutenzione. Il presidente dell’ABD reagisce scandalizzato e propone una presidenza Thaler, ma si guarda bene dal dare le dimissioni.

A noi tutto questo pare un gioco delle parti: si rinuncia per il momento all’allungamento della pista, ma non si bloccano tutti gli altri lavori. Passate le elezioni si tornerà all’attacco. Intanto si evita di affrontare l’unica proposta seria avanzata nella mediazione dal Gruppo di lavoro di Laives e dal Centro di attenzione permanente di S. Giacomo.

La popolazione di Bolzano e della Bassa Atesina ha diritto di sapere quale è la reale situazione dell’ambiente in cui vive. Vuole una riduzione concreta, tangibile, certa degli inquinamenti e vuole anche essere sicura che i soldi pubblici siano investiti in progetti realmente utili alla comunità e non solo alle imprese che appaltano o finanziano i lavori.

Rifondazione comunista rilancia la richiesta della Valutazione d’Impatto Territoriale, ed Ambientale, della zonizzazione, del Piano di Sviluppo Aeroportuale e l’apertura di una discussione puntuale su un pacchetto di interventi che miri all’abbattimento degli inquinamenti a partire dai concreti suggerimenti allegati alla proposta di mediazione.

 

Per la segreteria provinciale di Rifondazione

Fabio Visentin

 
Non giocate con la salute e i soldi dei cittadini



La settimana scorsa al forum della “mediazione” sull’aeroporto di Bolzano il “Gruppo di lavoro di Laives”, i due rappresentanti del Centro di Attenzione permanente di S. Giacomo e i due indicati da Rifondazione comunista, presentavano le conclusioni di un lungo e approfondito lavoro. In due documentate relazioni venivano da una parte riconfermate le preoccupazioni formulate dall’Appa: la Bassa Atesina rimane una delle zone a maggior rischio di inquinamento. Dall’altra venivano smontate ad una ad una le motivazioni a favore di un ampliamento della struttura aeroportuale: non esiste nessun rapporto diretto tra lo sviluppo economico dell’Alto Adige e la presenza o meno dell’aeroporto; territori simili al nostro senza disporre di scali aerei hanno uno sviluppo economico analogo e anche superiore.

Pertanto venivano presentate alcune proposte. Si fermi qualsiasi ipotesi di ampliamento finchè:



  1. non sia svolta un’analisi conoscitiva dello stato di fatto dell’inquinamento, identificando tutte le fonti e concordando criteri e strumenti di misurazione, e



  2. non venga elaborato un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’inquinamento attuale.



Su questa base sono stati richiesti la Valutazione di Impatto Territoriale e di Impatto Ambientale, il Piano di Sviluppo Aeroportuale e la zonizzazione.

Su tali proposte silenzio totale, nessuno provava a contestare i dati e le analisi su cui si basavano. Meglio parlare d’altro, anche di proposte che definire folli è un eufemismo, come quella di costruire un aeroporto sul Colle!

Il dibattito di questi giorni è stato invece monopolizzato dalla proposta di Rosa Thaler: la pista per il momento non venga allungata, si faccia uso del Bombardier Q 400 da settanta posti, poco rumoroso e meno inquinante, e si costruisca una stazione ferroviaria in corrispondenza dell'aeroporto. L’obbiettivo è di raggiungere la cifra di 280mila passeggeri, indispensabili allo sviluppo del turismo altoatesino. Chissà poi perché il turismo in Trentino cresce di più di quello nostro anche senza aeroporti. Tra due anni si rifaranno i conti e si vedrà se un’ulteriore ampliamento sarà necessario.

È una logica tutta interna ai ragionamenti delle lobbies economiche, che infatti non ne contesta nè le scelte, nè le argomentazioni e che non tiene assolutamente conto del referendum per il quale sono già state raccolte le firme necessarie.

Il presidente della provincia, valuta positivamente l’idea, ma aggiunge che nel frattempo, per diminuire l’inquinamento, bisogna procedere alla costruzione dell’hangar allo scopo di evitare i voli a vuoto per la manutenzione. Il presidente dell’ABD reagisce scandalizzato e propone una presidenza Thaler, ma si guarda bene dal dare le dimissioni.

A noi tutto questo pare un gioco delle parti: si rinuncia per il momento all’allungamento della pista, ma non si bloccano tutti gli altri lavori. Passate le elezioni si tornerà all’attacco. Intanto si evita di affrontare l’unica proposta seria avanzata nella mediazione dal Gruppo di lavoro di Laives e dal Centro di attenzione permanente di S. Giacomo.

La popolazione di Bolzano e della Bassa Atesina ha diritto di sapere quale è la reale situazione dell’ambiente in cui vive. Vuole una riduzione concreta, tangibile, certa degli inquinamenti e vuole anche essere sicura che i soldi pubblici siano investiti in progetti realmente utili alla comunità e non solo alle imprese che appaltano o finanziano i lavori.

Rifondazione comunista rilancia la richiesta della Valutazione d’Impatto Territoriale, ed Ambientale, della zonizzazione, del Piano di Sviluppo Aeroportuale e l’apertura di una discussione puntuale su un pacchetto di interventi che miri all’abbattimento degli inquinamenti a partire dai concreti suggerimenti allegati alla proposta di mediazione.

 

Per la segreteria provinciale di Rifondazione

Fabio Visentin

 

martedì 5 giugno 2007

Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERPELLANZA


 


Oggetto: Serate informative ed impegni disattesi.


 


Nel corso del Consiglio del 13.03.2007 fu presentata ed approvata una nostra mozione che impegnava il Sindaco e l’assessore competente “ad organizzare un incontro, ove possibile già nel mese di aprile, con il mediatore e di valutare la possibilità di organizzare successivi incontri con altri esperti.”


Nel corso del dibattito erano state accolte le sollecitazione venute da più parti ad estendere tali incontri alla popolazione con la presenza di esperti che potessero dare un quadro il più esaustivo possibile della situazione. Il Sindaco aveva tra l’altro affermato:”…non è un problema organizzare l’incontro nel mese di aprile. (…) per i primi del mese di maggio lui (il mediatore) potrebbe venire a riferire quelle che sono le posizioni in campo,…”.


Si tratta , con tutta evidenza, di un impegno politico preso anche formalmente davanti al Consiglio comunale e che tutti si aspettavano venisse puntualmente rispettato. Nel programma di questa maggioranza vi è infatti la partecipazione e per realizzarla è stata istituita una delega ad hoc , che di recente, e dopo una prima esperienza senz’altro non positiva, è stata affidata ad altro Assessore. Tutto ciò premesso


 


il sottoscritto consigliere comunale chiede:


 



  1. a chi sia stato concretamente affidato il compito di organizzare l’incontro;

  2. se siano intervenuti fatti che abbiano impedito l’organizzazione dello stesso o se siano mutati gli intendimenti della maggioranza;

  3. per quale motivo non si sia pensato di darne conto al Consiglio;

  4. se si abbia ancora l’intenzione di rispettare l’impegno preso formalmente in Consiglio con l’approvazione della mozione ed in quali tempi;

  5. in quali tempi ed in quali forme si intenda informare i cittadini sulle problematiche legate all’ampliamento dell’aeroporto di S. Giacomo, sullo stato di salute presente e futuro del nostro territorio e sui possibili rimedi.


Si richiede cortesemente risposta scritta.


                    Il Consigliere comunale


                      Rosario Grasso


Laives, li  5 giugno 2007

Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERPELLANZA


 


Oggetto: Serate informative ed impegni disattesi.


 


Nel corso del Consiglio del 13.03.2007 fu presentata ed approvata una nostra mozione che impegnava il Sindaco e l’assessore competente “ad organizzare un incontro, ove possibile già nel mese di aprile, con il mediatore e di valutare la possibilità di organizzare successivi incontri con altri esperti.”


Nel corso del dibattito erano state accolte le sollecitazione venute da più parti ad estendere tali incontri alla popolazione con la presenza di esperti che potessero dare un quadro il più esaustivo possibile della situazione. Il Sindaco aveva tra l’altro affermato:”…non è un problema organizzare l’incontro nel mese di aprile. (…) per i primi del mese di maggio lui (il mediatore) potrebbe venire a riferire quelle che sono le posizioni in campo,…”.


Si tratta , con tutta evidenza, di un impegno politico preso anche formalmente davanti al Consiglio comunale e che tutti si aspettavano venisse puntualmente rispettato. Nel programma di questa maggioranza vi è infatti la partecipazione e per realizzarla è stata istituita una delega ad hoc , che di recente, e dopo una prima esperienza senz’altro non positiva, è stata affidata ad altro Assessore. Tutto ciò premesso


 


il sottoscritto consigliere comunale chiede:


 



  1. a chi sia stato concretamente affidato il compito di organizzare l’incontro;

  2. se siano intervenuti fatti che abbiano impedito l’organizzazione dello stesso o se siano mutati gli intendimenti della maggioranza;

  3. per quale motivo non si sia pensato di darne conto al Consiglio;

  4. se si abbia ancora l’intenzione di rispettare l’impegno preso formalmente in Consiglio con l’approvazione della mozione ed in quali tempi;

  5. in quali tempi ed in quali forme si intenda informare i cittadini sulle problematiche legate all’ampliamento dell’aeroporto di S. Giacomo, sullo stato di salute presente e futuro del nostro territorio e sui possibili rimedi.


Si richiede cortesemente risposta scritta.


                    Il Consigliere comunale


                      Rosario Grasso


Laives, li  5 giugno 2007

mercoledì 30 maggio 2007

Aeroporto ed inquinamenti


Una proposta di mediazione



La scorsa settimana nella mediazione è stata presentata una proposta del “Gruppo di lavoro di Laives” di cui fanno parte i rappresentanti del Centro di Attenzione Permanente di S. Giacomo e quelli indicati da Rifondazione Comunista.


Si è trattato, a nostro avviso, di un contributo importante che ha dimostrato come si possa seriamente concorrere alla ricerca di una soluzione pur avanzando dubbi e perplessità sullo strumento prescelto.


Nella prima parte Lorenzo Merlini ha fatto un’analisi dettagliata della situazione ambientale attuale e futura sulla base dei dati forniti durante la mediazione e dei prospettati interventi di carattere urbanistico. Ne è uscita confermata la preoccupazione dell’Appa che individua in Bolzano e nella Bassa Atesina, una delle zone  a maggior rischio inquinamento.


Successivamente è toccato a Massimo Gigliotti evidenziare, partendo dai dati forniti dalla Camera di Commercio e dall’ABD, come non vi sia alcun rapporto diretto tra presenza dell’aeroporto e sviluppo economico: ad una lettura attenta, sembra quasi  essere, se non di ostacolo, ininfluente.  In particolare sono state contestate le ragioni portate avanti dall’ala economica presente nella mediazione che legava alla presenza di uno scalo lo sviluppo del turismo e dell’occupazione, l’aumento delle esportazioni, la raggiungibilità del nostro territorio e la possibilità di spostamento degli altoatesini. I dati messi a confronto dimostrano la risibilità delle ragioni addotte dai sostenitori dello scalo.


Infine Marco Bove, a nome di tutto il gruppo, ha presentato una proposta di mediazione che si basa essenzialmente sulle aspettative della popolazione, su quanto promesso anche di recente dalla politica e sul contratto di mediazione sottoscritto da tutti i partecipanti che al punto 3 prevede di:


1.       svolgere un’analisi conoscitiva dello stato di fatto identificando tutte le fonti inquinanti, concordando criteri e strumenti di misurazione, ecc.;


2.       elaborare un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’impatto attuale.


Su questa base sono stati richiesti la Valutazione di Impatto Territoriale e di Impatto Ambientale, il Piano di Sviluppo Aeroportuale e la zonizzazione.


A corredo la puntuale elencazione dei principali riferimenti normativi e di legge e tutta una serie di interventi, anche minimi, da attuare nel breve-medio periodo e su cui aprire la discussione.


Si tratta di proposte che vanno nella direzione auspicata dal presidente Durnwalder che di recente ha affermato: ”La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” per cui  “un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”.



Rifondazione Comunista - Laives


 


Aeroporto ed inquinamenti


Una proposta di mediazione



La scorsa settimana nella mediazione è stata presentata una proposta del “Gruppo di lavoro di Laives” di cui fanno parte i rappresentanti del Centro di Attenzione Permanente di S. Giacomo e quelli indicati da Rifondazione Comunista.


Si è trattato, a nostro avviso, di un contributo importante che ha dimostrato come si possa seriamente concorrere alla ricerca di una soluzione pur avanzando dubbi e perplessità sullo strumento prescelto.


Nella prima parte Lorenzo Merlini ha fatto un’analisi dettagliata della situazione ambientale attuale e futura sulla base dei dati forniti durante la mediazione e dei prospettati interventi di carattere urbanistico. Ne è uscita confermata la preoccupazione dell’Appa che individua in Bolzano e nella Bassa Atesina, una delle zone  a maggior rischio inquinamento.


Successivamente è toccato a Massimo Gigliotti evidenziare, partendo dai dati forniti dalla Camera di Commercio e dall’ABD, come non vi sia alcun rapporto diretto tra presenza dell’aeroporto e sviluppo economico: ad una lettura attenta, sembra quasi  essere, se non di ostacolo, ininfluente.  In particolare sono state contestate le ragioni portate avanti dall’ala economica presente nella mediazione che legava alla presenza di uno scalo lo sviluppo del turismo e dell’occupazione, l’aumento delle esportazioni, la raggiungibilità del nostro territorio e la possibilità di spostamento degli altoatesini. I dati messi a confronto dimostrano la risibilità delle ragioni addotte dai sostenitori dello scalo.


Infine Marco Bove, a nome di tutto il gruppo, ha presentato una proposta di mediazione che si basa essenzialmente sulle aspettative della popolazione, su quanto promesso anche di recente dalla politica e sul contratto di mediazione sottoscritto da tutti i partecipanti che al punto 3 prevede di:


1.       svolgere un’analisi conoscitiva dello stato di fatto identificando tutte le fonti inquinanti, concordando criteri e strumenti di misurazione, ecc.;


2.       elaborare un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’impatto attuale.


Su questa base sono stati richiesti la Valutazione di Impatto Territoriale e di Impatto Ambientale, il Piano di Sviluppo Aeroportuale e la zonizzazione.


A corredo la puntuale elencazione dei principali riferimenti normativi e di legge e tutta una serie di interventi, anche minimi, da attuare nel breve-medio periodo e su cui aprire la discussione.


Si tratta di proposte che vanno nella direzione auspicata dal presidente Durnwalder che di recente ha affermato: ”La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” per cui  “un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”.



Rifondazione Comunista - Laives


 


giovedì 3 maggio 2007

Aeroporto: i nuovi dati rendono più urgente una presa di posizione

Se l'aeroporto di Bolzano venisse ampliato le emissioni inquinanti verrebbero quadruplicate senza contare il traffico di automezzi da e per l'aeroporto. Sarebbe come se sull’autostrada transitassero 1.000 tir in più al giorno. A questo dato, di per sé gia molto chiaro, se ne aggiunge un altro ugualmente significativo ed in grado di dare concretezza ai freddi numeri: un solo aereo da 120 passeggeri, consuma quanto 209 pullman che però di passeggeri ne trasporterebbero più di un migliaio.


Di fronte a questa evidenza il consiglio comunale di Laives non può continuare a tergiversare, ma facendosi forte  della preoccupata presa di posizione dei medici e pediatri del nostro comprensorio, deve pretendere che vengano ascoltati i cittadini e che, prima di qualsiasi decisione, si dia corso  agli impegni presi nella mediazione:



  1. svolgere un’analisi conoscitiva dello stato di fatto identificando tutte le fonti inquinanti, concordando criteri e strumenti di misurazione, nominando esperti o periti, ecc.;

  2. elaborare un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’impatto attuale;

  3. attuare concretamente tali interventi, valutandone le ricadute e garantendo il rispetto degli impegni presi.


Il fine è quello di ridurre l’attuale impatto ambientale nel territorio circostante l’aeroporto, a prescindere dal fatto che lo scalo sia ridimensionato, mantenuto nello stato attuale o ampliato.


Si tratta, in fin dei conti, di dar corso all’impegno controfirmato nella mediazione anche dai rappresentanti del nostro comune.  Se a questo aggiungiamo che lo stesso Durnwalder ha assicurato che un “adeguamento dell’aeroporto ci sarà solo a condizione di non aggravare l’impatto complessivo per la cittadinanza, ma, anzi, di poterlo ridurre”, non comprendiamo perché si abbia paura di mettere nero su bianco ciò che si è sottoscritto e di cui lo stesso presidente provinciale si fa garante.


                            Rifondazione Comunista - Laives

Aeroporto: i nuovi dati rendono più urgente una presa di posizione

Se l'aeroporto di Bolzano venisse ampliato le emissioni inquinanti verrebbero quadruplicate senza contare il traffico di automezzi da e per l'aeroporto. Sarebbe come se sull’autostrada transitassero 1.000 tir in più al giorno. A questo dato, di per sé gia molto chiaro, se ne aggiunge un altro ugualmente significativo ed in grado di dare concretezza ai freddi numeri: un solo aereo da 120 passeggeri, consuma quanto 209 pullman che però di passeggeri ne trasporterebbero più di un migliaio.


Di fronte a questa evidenza il consiglio comunale di Laives non può continuare a tergiversare, ma facendosi forte  della preoccupata presa di posizione dei medici e pediatri del nostro comprensorio, deve pretendere che vengano ascoltati i cittadini e che, prima di qualsiasi decisione, si dia corso  agli impegni presi nella mediazione:



  1. svolgere un’analisi conoscitiva dello stato di fatto identificando tutte le fonti inquinanti, concordando criteri e strumenti di misurazione, nominando esperti o periti, ecc.;

  2. elaborare un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’impatto attuale;

  3. attuare concretamente tali interventi, valutandone le ricadute e garantendo il rispetto degli impegni presi.


Il fine è quello di ridurre l’attuale impatto ambientale nel territorio circostante l’aeroporto, a prescindere dal fatto che lo scalo sia ridimensionato, mantenuto nello stato attuale o ampliato.


Si tratta, in fin dei conti, di dar corso all’impegno controfirmato nella mediazione anche dai rappresentanti del nostro comune.  Se a questo aggiungiamo che lo stesso Durnwalder ha assicurato che un “adeguamento dell’aeroporto ci sarà solo a condizione di non aggravare l’impatto complessivo per la cittadinanza, ma, anzi, di poterlo ridurre”, non comprendiamo perché si abbia paura di mettere nero su bianco ciò che si è sottoscritto e di cui lo stesso presidente provinciale si fa garante.


                            Rifondazione Comunista - Laives

Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERROGAZIONE


 


 


Oggetto: Posizione della maggioranza e contratto di mediazione


 


Nel contratto di mediazione, sottoscritto anche dai rappresentanti del nostro comune, si può leggere:


 “… sta alle parti in causa impegnarsi attivamente nella mediazione, esprimendo le proprie posizioni e contribuendo, in uno spirito costruttivo, a individuare una soluzione complessiva soddisfacente.”  (pag. 5)


 


“…le parti in causa dichiarano di voler svolgere la mediazione in modo corretto e col massimo impegno…”  (pag 9)


 


Tutte le parti in causa dichiarano di voler prendere parte seriamente al processo decisionale comune, anche considerata la sua importanza per la popolazione coinvolta, la salute, le attività produttive, l’ambiente, il turismo, gli organi politici, la società di gestione dell’aeroporto e cosí via. ( pag. 10)


…Le parti in causa, inoltre, s’impegnano a esprimere chiaramente le proprie rivendicazioni e aspirazioni. (pag. 10)


 


“Le parti in causa collaborano con spirito attivo e costruttivo alla mediazione e dichiarano espressamente di accettare tutte le disposizioni della presente convenzione.”  (Pag.15)


 


Il sindaco, invece, a nome della maggioranza, ha più volte dichiarato che poiché nella maggioranza non vi sono posizioni condivise si partecipa al processo di mediazione come semplici osservatori il che implicitamente significa demandare ad altri la soluzioni di problemi che riguardano direttamente il nostro territorio comunale, la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente.


Tenuto conto di tutto ciò



il sottoscritto consigliere comunale chiede: 


1.      come sia possibile conciliare le dichiarazioni di cui sopra con quanto sottoscritto dai rappresentanti del comune nel processo di mediazione;


2.      se non si ritenga necessario e non più procrastinabile giungere ad una posizione condivisa e di rappresentarla e sostenerla all’interno del processo di mediazione;


3.      se si ritenga del tutto impossibile giungere ad un documento condiviso che, tralasciando per il momento l’aspetto dell’ampliamento della struttura aeroportuale, punti sul diritto dei cittadini ad essere ascoltati, sul rispetto delle leggi e delle normative in vigore e quindi sul diritto dei propri amministrati a vedere salvaguardati salute ed ambiente.


 Si richiede cortesemente risposta scritta


                             Il Consigliere comunale


                                       Rosario Grasso


Laives, li  1 maggio 2007

Al Sindaco del Comune di  Laives


All’Assessore competente


 


INTERROGAZIONE


 


 


Oggetto: Posizione della maggioranza e contratto di mediazione


 


Nel contratto di mediazione, sottoscritto anche dai rappresentanti del nostro comune, si può leggere:


 “… sta alle parti in causa impegnarsi attivamente nella mediazione, esprimendo le proprie posizioni e contribuendo, in uno spirito costruttivo, a individuare una soluzione complessiva soddisfacente.”  (pag. 5)


 


“…le parti in causa dichiarano di voler svolgere la mediazione in modo corretto e col massimo impegno…”  (pag 9)


 


Tutte le parti in causa dichiarano di voler prendere parte seriamente al processo decisionale comune, anche considerata la sua importanza per la popolazione coinvolta, la salute, le attività produttive, l’ambiente, il turismo, gli organi politici, la società di gestione dell’aeroporto e cosí via. ( pag. 10)


…Le parti in causa, inoltre, s’impegnano a esprimere chiaramente le proprie rivendicazioni e aspirazioni. (pag. 10)


 


“Le parti in causa collaborano con spirito attivo e costruttivo alla mediazione e dichiarano espressamente di accettare tutte le disposizioni della presente convenzione.”  (Pag.15)


 


Il sindaco, invece, a nome della maggioranza, ha più volte dichiarato che poiché nella maggioranza non vi sono posizioni condivise si partecipa al processo di mediazione come semplici osservatori il che implicitamente significa demandare ad altri la soluzioni di problemi che riguardano direttamente il nostro territorio comunale, la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente.


Tenuto conto di tutto ciò



il sottoscritto consigliere comunale chiede: 


1.      come sia possibile conciliare le dichiarazioni di cui sopra con quanto sottoscritto dai rappresentanti del comune nel processo di mediazione;


2.      se non si ritenga necessario e non più procrastinabile giungere ad una posizione condivisa e di rappresentarla e sostenerla all’interno del processo di mediazione;


3.      se si ritenga del tutto impossibile giungere ad un documento condiviso che, tralasciando per il momento l’aspetto dell’ampliamento della struttura aeroportuale, punti sul diritto dei cittadini ad essere ascoltati, sul rispetto delle leggi e delle normative in vigore e quindi sul diritto dei propri amministrati a vedere salvaguardati salute ed ambiente.


 Si richiede cortesemente risposta scritta


                             Il Consigliere comunale


                                       Rosario Grasso


Laives, li  1 maggio 2007