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lunedì 22 dicembre 2008

Eurostar cancellato, rabbia Durnwalder

ALTO ADIGE - DOMENICA, 21 DICEMBRE 2008





















 
Il presidente della giunta durissimo con Moretti: «Suo dovere ripristinarlo al più presto»
 
Proteste in stazione: Trenitalia ha continuato a vendere biglietti per il Pendolino soppresso


 BOLZANO. «Noi garantiamo i servizi di trasporto locale; lo Stato deve garantire i collegamenti nazionali e internazionali». Lo ha dichiarato ieri il presidente della giunta Luis Durnwalder. «Appena possibile - ha annunciato - prenderò in visione i dati sui viaggiatori dei due treni soppressi. Se si evidenzierà il bisogno, pretenderò da Trenitalia la loro reintroduzione». Intanto, però, in stazione è polemica perché, nonostante Trenitalia avesse deciso la soppressione da tempo, aveva continuato a vendere biglietti per il Pendolino delle 9 per Roma. E ora, code su code per i rimborsi, e tutti sul treno per Lecce. Vecchio e malmesso.

 Non batte ciglio, il riconfermato presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder. Perché, dopo che Trenitalia ha deciso la soppressione dei due Eurostar da e per Roma, alle 9 in “discesa”, alle 16 in “salita”, più di qualcuno aveva ipotizzato si fosse trattato di una manovra per dare ossigeno allo scalo aereo bolzanino. «I voli da e per Roma - spiega Durnwalder - con questa questione non c’entrano proprio nulla». Insomma, i voli non aumenteranno se mancheranno i treni, e viceversa «non è che se c’è il treno non serve più l’aereo».

 Per smentire ulteriormente le voci di una manovra per potenziare l’Abd, Durnwalder, con decisione, annuncia: «Negli ultimi giorni mi è mancato il tempo, ma appena possibile prenderò visione dei dati sui treni soppressi, per verificare come stiano le cose». Trenitalia ha mantenuto il collegamento veloce da e per Roma solo fino a Verona e l’ad della società ha fatto capire che i collegamenti con Trento e Bolzano dovranno essere garantiti dalle due province autonome. «Se sulla linea i passeggeri ci sono - va giù duro il presidente altoatesino - allora il collegamento deve essere garantito dallo Stato; se i passeggeri non fossero sufficienti, non occorrerebbe un collegamento a nostre spese. E poi, non possono costringerci ad accollarci tutto. Già facciamo funzionare il trasporto locale, e poi spendiamo 8 milioni di euro per il conguaglio dei ticket, fra prezzo pagato dagli utenti e prezzo effettivo da pagare alle Ferrovie».

 Sullo stesso fronte, dopo gli appelli lanciati dal sindaco Spagnolli, da Alto Adige Marketing e pure dalla Hgv, si sta mobilitando anche il Trentino. Il governatore Dellai e l’assessore Pacher hanno chiesto un incontro urgente con i vertici di Trenitalia.

 Intanto, a Bolzano monta la polemica. Perché, visto il periodo natalizio e i conseguenti treni sovraffollati, in molti avevano prenotato con largo anticipo il Pendolino delle 9 per Roma, con l’intenzione di prenderlo in questi giorni. Invano, perché il treno è stato soppresso dal 15 dicembre. Peccato che, settimane fa, all’atto della prenotazione, agli sportelli della stazione non avessero battuto ciglio: Trenitalia sapeva della soppressione da tempo, ma i biglietti si erano venduti comunque. Tanto che numerosi bolzanini, possendendo il biglietto, ora si presentano convinti che il treno parta. Ma scoprono che le cose non stanno così. Allora, dopo una abbondante dose di arrabbiatura, si recano agli sportelli per chiedere il rimborso. Che però non viene pagato cash, bensì con un biglietto, sempre per Roma, ma sull’espresso per Lecce. Il ben noto, espresso per Lecce. Quello dalle carrozze, per usare un eufemismo, obsolete e poco dignitose. Per di più, parte mezz’ora dopo, alle 9 e 30. E a Bologna tocca pure cambiare treno. Anche la stessa Polfer ammette: «In questi giorni i passeggeri sono imbufaliti. Ritengono di essere presi in giro». (da.pa)






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