14 gennaio 2007
Aeroporto: contrattacco degli imprenditori
Rifondazione comunista - Laives
In questi giorni assistiamo ad un attacco concentrico dei sostenitori dell'aeroporto che non lesinano argomenti sulla indifferibile necessità di un suo ampliamento: "l'economia ne ha bisogno...", "senza voli penalizzati turismo e cultura...", "no ad ogni forma di populismo...", "no al referendum...", "la Provincia finanzia rete stradale, ferrovia, bus di linea, impianti a fune utilizzando risorse pubbliche; lo stesso trattamento va riservato all'aeroporto...".
E così proprio i sostenitori di "meno stato e più mercato" che alcuni giorni fa piangevano sulla scarsa considerazione accordata loro dalla finanziaria, chiedono espressamente che la popolazione oltre al prezzo in salute si sobbarchi i costi di una struttura che serve i loro interessi privati.
Chi si oppone poi viene tacciato di oscurantismo, demagogia, populismo e di non tenere in debito conto l'interesse generale che però viene identificato in maniera esclusiva con quello delle categorie economiche.
Insomma una visione univoca che vede Bolzano come ombelico del mondo, con un'idea di sviluppo infinito di un turismo energivoro e a forte impatto ambientale e con una concezione strumentale del territorio i cui abitanti sono visti come fastidiosa necessità, poco utili e significativi anche come mercato.
L'importante è che arrivino sempre più turisti e che possano partire le merci.
Se servono lavoratori poi meglio farli arrivare con un low-cost e quando non servono dar loro generosamente la possibilità di ripartirsene velocemente.
La manodopera locale, si sa, è troppo sindacalizzata e pretende salario e ferie e magari anche una pensione dignitosa. Meglio quella più maneggevole che arriva da est.
Di fronte a tutto questo Laives non riesce nemmeno a produrre uno straccio di presa di posizione sull'aeroporto e continua con la sua tattica dilatoria.
E mentre aumentano i comuni e le sezioni dell'SVP che hanno preso posizioni chiare, la maggioranza locale tergiversa, in questo ben supportata anche da forze quali i verdi locali dimentichi delle loro ragioni costitutive e di una SVP perennemente indecisa tra l'obbedienza al potere provinciale e l'ascolto della sua base elettorale.
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