Da sempre abbiamo sostenuto la necessità di un approccio d'insieme alle problematiche di Pineta, di un piano complessivo di recupero e di sviluppo che fosse in grado di dare soluzioni ai problemi più urgenti nel vecchio nucleo abitativo e che portasse ad un'effettiva riqualificazione urbana della frazione.
Le critiche a questa giunta, al suo modo di procedere più per giustapposizioni e con interventi occasionali invece che alla luce di un progetto coerente e partecipato, tendevano infatti ad evidenziare questa necessità e siamo felici che la maggioranza se ne sia finalmente convinta.
L’area occupata dal comparto pubblico è l’unica all’interno della frazione che permetta un intervento sostanziale in grado di dare all’abitato una sua fisionomia e che consenta la realizzazione di quelle strutture di cui da tempo la popolazione ha segnalato la mancanza.
Ben venga dunque questa svolta, per la verità inattesa, ma a precise condizioni e con le dovute garanzie, la prima delle quali riguarda il coinvolgimento della popolazione sin dai primi momenti e non a scelte effettuate.
Si tratta di un aspetto non secondario che dovrebbe prevedere preliminarmente un'indagine conoscitiva dei problemi della frazione anche come occasione di coinvolgimento attivo degli abitanti e strumento di conoscenza da offrire alle professionalità che saranno chiamate al lavoro ideativo e di progettazione.
Detto questo permangono alcuni dubbi che andrebbero fugati immediatamente:
- Cosa succederà ora del progetto di recente approvato di ristrutturazione della scuola elementare con relativa costruzione della sala mensa? Subirà dei ritardi o si intende procedere ugualmente alla loro realizzazione?
- Altro aspetto importante è quello dei finanziamenti. Qualche tempo fa, a fronte di richieste del capogruppo dell’SVP di prioritari interventi per le scuole di S. Giacomo e Laives, ci era stato assicurato che i finanziamenti erano garantiti per tutte le strutture e che Pineta non sarebbe scivolata all’ultimo posto. È ancora così o sono venuti a mancare i fondi necessari? La cosa non è di secondaria importanza perché, nel secondo caso, forte sarebbe il sospetto di una manovra diversiva per nascondere l’impossibilità di dar corso a quanto promesso.
- Infine deve essere ben chiaro che ciò che è pubblico deve rimanere nella disponibilità dei cittadini e va definitivamente abbandonata l’ipotesi avanzata dall’assessore Gerolimon di cedere aree ai privati.
Se si sarà in grado di dare delle risposte certe a questi dubbi e si saprà fare tesoro degli errori passati, il pur tardivo ravvedimento del sindaco e della sua maggioranza aprirà delle prospettive interessanti per la frazione.
Rifondazione Comunista - Laives
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