Alto Adige, 5 febbraio 2008
L’Astat effettuerà degli studi per fotografare la situazione: «Poi potremo intervenire»
Durnwalder: bisogna agire su prezzi e stipendi, chi lavora ha diritto a una vita tranquilla
di MIRCO MARCHIODI
I dati sul carovita ieri sono approdati direttamente sul tavolo della giunta provinciale. Che ha preso atto della situazione, decidendo che è arrivata l’ora di intervenire. Il tempo delle dichiarazioni tranquillizzanti è dunque finito: «Bolzano e l’Alto Adige in generale sono piazze care, il costo della vita è elevato e anche se sono mediamente più alti gli stipendi, questo spesso non basta per mettere da parte qualcosa», non nega il presidente della giunta Luis Durnwalder.
Nemmeno il “Landeshauptmann” però ha la bacchetta magica: «Non possiamo certo fare un decreto per abbassare i prezzi o per aumentare gli stipendi», dice, ma ammette che qualcosa bisogna fare. E così, quando ieri la giunta provinciale si è occupata del programma di attività dell’Astat per il prossimo triennio, è stato subito chiaro che la priorità dell’istituto statistico sarebbe stata proprio quella di monitorare il carovita. «Ci servono informazioni precise su prezzi, redditi e condizioni di vita in Alto Adige», dice Durnwalder. «Con dati concreti - ha proseguito il presidente - la Provincia potrà fungere da mediatore tra le parti sociali». Per quanto riguarda il confronto con Trento, che vede i prodotti venduti a Bolzano quasi sempre più cari, Durnwalder dice: «Fare questi confronti non è mai semplice. Se è vero che da noi i prezzi sono leggermente più alti, è anche vero che sono più alti gli stipendi. Lo sono di certo nel settore pubblico, e credo che lo siano anche nel settore privato».
Ma evidentemente gli stipendi più alti rispetto a quelli trentini non bastano: «E questo - dice Durnwalder - non è giusto, perché chi lavora ha diritto a una vita tranquilla». È questo l’obiettivo che vuole raggiungere la Provincia. Nel frattempo intervengono politici ed esperti. Il consulente del Centro tutela consumatori utenti Paolo Guerriero afferma che «i problemi maggiori delle famiglie sono l’aumento dei prezzi degli alimentari e il pagamento delle rate dei mutui». I consigli del Ctcu sono di tipo preventivo: «Bisogna controllare la propria situazione finanziaria, separare le uscite necessarie da quelle che invece non lo sono», dice Guerriero. Dai partiti politici invece arriva un preciso appello alle istituzioni. Guido Margheri, consigliere comunale di Sinistra Democratica, chiede l’istituzione di una commissione di inchiesta («bisogna finalmente fare chiarezza sul livello dei prezzi e sul perché questi a Bolzano sono più alti che altrove»), mentre Forza Italia in una nota attacca Comune e Provincia: «È incredibile che non facciano nulla per calmierare i prezzi, nonostante le promesse fatte a suo tempo soprattutto dal Comune».
Il caffè mai sotto l’euro Le brioches a «peso d’oro»
PREZZI PAZZI Colazione da noi? La più cara d’Italia
ALAN CONTI
E diamo un’occhiata a come vanno le cose in centro ricordando però che spesso la periferia si adegua.
Iniziamo con una prima colazione mignon al “Blaues Schiff” di Piazza Walther, dove al banco, si può bere caffè e mangiare la mini-brioche con 1 euro e 50.
Chi non rinuncia a “cappuccino e brioche” può andare in Piazza Erbe per sedersi ad un tavolino del “Nadamas” dove, visto che al bancone e al tavolo il prezzo è lo stesso, inizia la giornata sborsando 2 euro e 20. Da nababbi, invece, decidere di puntare su “Walther’s”: 5,90 il prezzo della colazione. Il singolo cappuccino o il singolo croissant al “Nadamas” costano 1,40 e 0,80. Il cappuccino e il croissant più “preziosi”, invece, si trovano ancora una volta al “Walther’s”: 2 euro per la bevanda e 1,40 per il cornetto dolce-salato. Pausa caffè a scelta, a patto di accontentarsi di stare anche in piedi.
Tutti i bar, infatti, offrono la tazzina da banco ad 1 euro.
Solo in Piazza Walther è prevista una maggiorazione per il tavolino di circa 50 centesimi.
Per la spremuta è bene fare due passi all’“Assenzio” di via Dr Streiter e pagare 2 euro, rispetto ai 2,50 di molti altri locali. Al “Città” (seduti) le spremute costano 3,50 e al “Walther’s” (seduti) 2,50 e 3 (in piedi).
E adesso passiamo al classico bicchiere di vino: al “Nadamas” o al “Samba Cafè” in Piazza Domenicani può essere un affare, a patto di scegliere il vino sfuso a 1 euro. Per etichette più pregiate il prezzo sale a 2,50.
Al “Blaues Schiff” il Campari viene 1 euro e 60, mentre il “veneziano” oscilla tra i 2 e i 2,20. Al “Walther’s” si spendono 4 euro e 50 per un Campari e al “Città” 3,50 per un “veneziano”. E passiamo a cocktail e birra. Per un cocktail si va dai 4,50 euro ai 6. Ottima idea potrebbe essere quella di recarsi al “Città” che stavolta presenta il prezzo più basso: 4,50, come all’“Exil”, sia in piedi che seduti. Gli altri locali si fermano tutti a 5 euro, a parte qualche cocktail più elaborato che può costare 1 euro in più come il Mojito dell’“Assenzio”.
Per la birra l’offerta è ampia. La più economica si trova al “Blaues Schiff” dove la piccola da 0.2 viene 1,50 e la grande da 0.4 il doppio. La piccola più cara, venduta a 2,50, è quella del “Walther’s”, mentre la grande arriva a costare anche 4 euro, come all’“Assenzio”.
Nei locali della movida il prezzo del boccale da 0.4 costa 3,80 all’“Exil”, 3,40 al “Nadamas”, 3,50 al “Samba Cafè” e 3,60 al “Città”.
In chiusura, chi deve guidare si affida alle bibite per dissetarsi e qui il prezzo sono i 2 euro quasi dappertutto, a parte “Blaues Schiff”, “Bar Domino” e “Nadamas” dove si risparmia tra i 20 e i 40 centesimi. I gestori dei locali hanno una loro opinione sul carovita: «Qui costa di più, certo - commenta Claudio Marchesini, gestore del “Bar Domino” in Piazza Walther -, ma le tasse le paghiamo fino all’ultimo centesimo e i dipendenti sono tutti in regola ed assicurati. Non solo, i prezzi più alti del giardino sono determinati dall’affitto per l’occupazione di suolo pubblico e, per finire, Piazza Walther vive sui turisti che sono molto contenti quando arrivano. In Austria costa tutto il doppio se si vuole bere qualcosa al tavolino di un bar». E gli italiani? «Prendere qualcosa seduti in Piazza Walther costa molto meno che altrove - sottolinea Francesco D’Onofrio, titolare del “Città”-. Non parlo di Milano, ma già in Piazza Bra a Verona ecc. i prezzi sono alti. Persino a Napoli: in piedi paghi poco, ma se osi sederti... ti pelano».
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