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lunedì 4 febbraio 2008

4 marzo 2007

Iniziativa su "Tunnel del Brennero"


di Claudio Vedovelli



Si è tenuto ieri pomeriggio il convegno promosso da Rifondazione Comunista dal titolo "Il tunnel del Brennero è un buco nero" al quale hanno preso parte esperti e politici dei paesi dell'arco alpino ma anche politici locali.

Dispiaciuti per l'assenza di Erasmo Venosi portavoce dei comitati veneti contro l'alta velocità, una voce apartitica e competente che doveva essere presente.



La parte introduttiva e di presentazione del problema è stata affidata al Presidente del Consiglio Provinciale, il verde Dello Sbarba, il quale, utilizzando i "loro" dati (Provincia, RFI e società BBT connesse), ha mostrato come esistano diverse profonde contraddizioni su un progetto ancora molto vago nei tempi di attuazione e nei finanziamenti.



Il presidente ha confermato che le linee attuali sono sotto utilizzate e che le Ferrovie stanno attuando lavori di potenziamento della linea del Brennero, che da soli porteranno, con costi e impatti ambientali assai minori, ad un aumento del traffico del 50%, non lontano dagli effetti del BBT.



Il secondo problema sono le tratte di accesso, per le quali non esistono per ora nè soldi, nè progetti e che rappresenteranno un tipico "collo di bottiglia" della viabilità ferroviaria su questo tratto.



Punto importante sottolineato da Dello Sbarba è che il progetto BBT comunque non porterebbe automaticamente ad una riduzione del traffico su gomma, senza una politica delle rotaie e un aumento delle tariffe autostradali, che disincentivino quel tipo di trasporto.



Sepp Obermeier portavoce della federazione bavarese di Die Linke-PDS, ha confermato che ci sono delle sopravalutazioni delle previsioni di traffico e che esiste una forte concorrenza dei trafori svizzeri e che in sintesi questo progetto appare come una gigantesca speculazione finanziaria.



Josef Stingl del partito comunista austriaco, ha evidenziato come gran parte del traffico attuale sia inutile e dannoso e comporti gravi disagi per le popolazioni residenti e grossi problemi finanziari.



Molto interessante l'intervento di Mario Branchicella, ferroviere del dipartimento di Bolzano che ha elencato i grossi problemi tariffari, normativi e di gestione del traffico ferroviario di una linea che corre in un tunnel divisa fra 2 nazioni con situazioni legislative diverse e che in questo senso nulla si è ancora fatto.

Ma ancora più grande appare il problema dell'uso di tensione e voltaggio diversi della corrente elettrica nei diversi stati per spingere i treni, che ancora oggi costringono a cambiare locomotive al Brennero.

Branchicella ha proposto chiaramente quale potrebbe essere l'alternativa al BBT: ammodernare la linea esistente, differenziare la linea esistente fra trasporto pubblico locale e merci con inserimento di un 3° binario e soprattutto varare un piano di intermodalità fra le diverse possibilità di movimento: non spostare la stazione di Bolzano e sviluppare il tanto promesso metrò di superficie.



Ugo Boghetta responsabile nazionale trasporti PRC-Sinistra Europea ha sottolineato la mancanza di fondi attualmente disponibili e che l'idea che l'Italia debba divenire una piattaforma strategica per le merci verso i nuovi mercati (in particolare Est, ma soprattutto Cina) offra più svantaggi in termini di popolazione e ambientali, che vantaggi occupazionali ed economici.

Bisognerebbe invece dare più soldi per i trasporti urbani, che sono il collo di bottiglia della mobilità.



Al termine delle relazione si è sviluppato un dibattito con diversi interventi di diversi esponenti del gruppo NO TAV-NO Ince di Bolzano e di Trento.

E' stato affermato soprattutto che mentre si discute, in val d'Isarco ci sono già le ruspe e i cantieri sono aperti e per questo la popolazione locale è molto preoccupata e si mobiliterà.

E' stata quindi annunciata una manifestazione con successiva assemblea popolare contro la TAV che si terrà a Bolzano il 10 marzo 2007.



Il Presidente del Consiglio Provinciale verde Dello Sbarba ha affermato che la lotta sul BBT appartiene alla popolazione locale che non è stata informata della manifestazione e che è l'unica legittimata rappresentante della battaglia contro il BBT.



Di informazione ha parlato anche un rappresentante dei DS, lavoratore RFI, che ha invece sostenuto che l'informazione sul BBT alle popolazioni è stata fatta già da anni.

In sintesi RFI e società coinvolte hanno informato, i Verdi certamente hanno informato, ma soltanto ora, davanti alle ruspe, la popolazione si rende conto che non di parole si tratta, ma di fatti che coinvolgeranno e sconvolgeranno la loro vita quotidiana.

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