ALTO ADIGE, 09 FEBBRAIO 2008
Prezzi alle stelle nelle zone turistiche dell’Alto Adige e nel capoluogo. Spesa più «pesante» di 10 euro
Carovita, indagine su paniere di 40 prodotti. Ci batte solo Innsbruck
BOLZANO. Trento è più conveniente di Bolzano. A confermarlo, una volta di più, sono i dati diffusi ieri dall’Astat, che ha preso in considerazione (a fine ottobre) un paniere composto da 40 beni, dal quale si evince che tra i due capoluoghi di provincia ci sono quasi 10 euro di differenza (138,96 contro 147,78). Bolzano è leggermente più cara anche di Bressanone e Brunico, ma più a buon prezzo rispetto ad Innsbruck ed ha i prezzi in assoluto più elevati per latte (0,94), tonno (2,77), speck (16,78), succo di frutta (1,48), caffè tostato (2,36), chewing gum (2,35), carote (1,43), yogurt (0,37) e frollini (1,83).
In soli tre casi - i biscotti wafer (0,82), un pasto al ristorante (11,10) ed un bicchiere di vino rosso da tavola (0,94) - il capoluogo altoatesino risulta meno caro rispetto agli altri cinque centri considerati.
Il confronto. Il fatto che molti altoatesini vadano a comprare fuori provincia si spiega semplicemente analizzando i prezzi. Trento è più economica di Bolzano in 29 casi su 40, mentre in 16 casi su 40 i prodotti presi in esame sono, in assoluto, i più convenienti considerando anche Bressanone, Brunico, Merano ed Innsbruck. Gli alimenti più economici sono riso (
I comuni più piccoli. L’analisi dei risultati, effettuata sulla base del criterio del prodotto più venduto, evidenzia che i comuni isolati e di piccole dimensioni, soprattutto quelli siti in zone turistiche come Badia e Nova Levante, presentano un livello di prezzi mediamente superiore agli altri. Per l’acquisto di un paniere completo a Luson si spendono, ad esempio, 167,90 euro, a Nova Levante 167,39 euro e Badia 161,76. Per lo stesso paniere a Trento si pagano 138,96 euro, a Bolzano 147,78 euro.
Il prezzo minimo. L’analisi dei prezzi dei singoli prodotti dimostra come alcuni di essi (pasta di grano duro, carne fresca di bovino adulto, latte a lunga conservazione e fiot di latte di mucca) siano aumentati in tutti i sei centri maggiori considerati, compreso Innsbruck. Il quadro generale non cambia, nella sostanza, se si utilizza il criterio del prezzo più basso con un minipaniere completo. In testa alla classifica c’è anche in questo caso Trento con 96,41 euro, mentre la città più cara è Innsbruck con 105,42 euro. Spostando l’attenzione sui comuni più piccoli si scopre che i prezzi più convenienti si possono trovare a Silandro (100,11 euro) fra i centri non turistici, a Rio Pusteria (106,90 euro) per i comuni turisticamente sviluppati ed a Sarentino (107,32) per i centri marginali. Tra i centri maggiori, seguendo il criterio del prezzo massimo, si registra l’importo più basso a Trento (200,59 euro) e quello più elevato ad Innsbruck (238,68) con Bolzano che sta nel mezzo. Tra i centri marginali c’è convenienza, ancora una volta, ad acquistare nel Comune di Sarentino. (max)
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