2 maggio 2007
Cinema a Laives
Rifondazione comunista - Laives
Offrire ai nostri concittadini la possibilità di vedere dei film di qualità senza doversi recare nel capoluogo non può che trovarci concordi.
Si tratta di una iniziativa che va nell'auspicata direzione di ampliare un'offerta ricreativo -culturale autonoma.
Questo richiede però l'individuazione di uno spazio pubblico e una programmazione effettivamente rivolta a tutti che tenga conto di una pluralità di tendenze culturali.
Rivolgersi immediatamente ed in maniera quasi esclusiva a strutture e gestioni private, escludendo a priori collocazioni e soluzioni diverse, ci lascia dunque piuttosto perplessi.
La sala dell'auditorium del Centro Don Bosco che è stata immediatamente indicata come la più idonea, manca di alcune attrezzature ed impianti assolutamente necessari e il comune, per il tramite dell'assessore competente, pare orientato a provvedere di tasca propria.
E' necessario dunque capire cosa succederà il giorno in cui il Centro Don Bosco rinunciasse a gestire il servizio.
L'impianto resterebbe di loro proprietà o tornerebbe al Comune?
Chi deciderà poi quali film sono proiettabili e quali no?
Il Centro Don Bosco a suo insindacabile giudizio o chi altro?
A noi non sembrano questioni di poco conto.
Individuare una struttura pubblica, quale potrebbe essere l'aula magna ristrutturata, impiegando là i soldi necessari per un cinema di qualità, e mantenere in mano pubblica la responsabilità della programmazione, vorrebbe dire garantire l'accesso a tutti i cittadini, aumentare e diversificare l'offerta e impiegare i soldi pubblici a favore di tutti evitando che si faccia, come spesso accaduto in passato, un uso privatistico delle risorse pubbliche.
Nessun commento:
Posta un commento