“ …come accade in molti altri affari, erano in vigore due consuetudini contrarie, senza che si fosse deciso qual delle due fosse la buona; il che dava opportunità di fare una guerra, ogni volta che una testa dura s’abbattesse in un’altra della stessa tempra.”
L’osservazione di A. Manzoni ci pare descriva bene la situazione altoatesina dove evidentemente le teste dure non mancano e soprattutto non rinunciano a quelle dispute che garantiscono loro, ormai da più di mezzo secolo, la sopravvivenza politica.
In questo contesto vi è un’irresponsabilità palese, da parte della maggioranza che regge il comune di Laives, sulla questione del nuovo segretario comunale. L’aver trascinato la faccenda così a lungo sta trasformandola sempre più in motivo di scontro tra gruppi linguisti.
Eppure non sarebbe stato difficile avere un comportamento lineare, giuridicamente fondato, se l’impegno programmatico sulla convivenza fosse realmente condiviso da tutti. Infatti si era deciso di rivolgersi alla regione riconoscendo di fatto a quell’organo la competenza assoluta in materia. Sulla base del parere del dott. Negri sarebbe dunque stato legittimo e serio indire il concorso e riservarlo a candidati del gruppo linguistico italiano. Nessuno avrebbe potuto mettere in dubbio la correttezza del metodo e se qualcuno non avesse ritenuto corretto l’iter prescelto o si fosse sentito danneggiato avrebbe sempre potuto presentare un ricorso per far valere le proprie ragioni. All’amministrazione però nulla sarebbe stato imputabile. Invece si è voluto, per evidenti motivi politici e di sudditanza al partito di raccolta sudtirolese, ricorrere anche al parere della provincia, ben sapendo che la matassa si sarebbe ulteriormente ingarbugliata e avrebbe dato adito a polemiche e strumentalizzazioni.
Non essere stati in grado di evitarlo, è responsabilità di questa amministrazione alla quale però ancora oggi resta un’unica possibilità: indire il concorso sulla base del parere della regione. Tergiversare ulteriormente o cedere alle pressioni di cui si è fatti oggetto, vorrebbe dire acuire malcontento e sospetti e confermerebbe la mancanza di autonomia e la subalternità di questa giunta ai diktat provinciali e dell’SVP.
Altre strade non sono possibili, almeno fino a quando non venga introdotto come criterio prioritario per tutti, e quindi anche nei comuni a maggioranza tedesca, il merito e la competenza.
Rifondazione Comunista - Laives
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