Visualizzazioni totali

lunedì 4 febbraio 2008

15 febbraio 2007

La popolazione va ascoltata, non sorvolata!



Rosario Grasso, consigliere comunale - Laives e Fabio Visentin -Segretario provinciale di Rifondazione Comunista



La vicenda dell'ampliamento dello scalo aeroportuale di S.Giacomo, mette in luce un deficit di democrazia nella nostra provincia molto preoccupante.



Le associazioni ambientaliste hanno giustamente individuato nel referendum l'unica arma efficace contro l'arroganza del potere economico e politico racchiudendo sinteticamente le loro critiche nello slogan: la popolazione va ascoltata e non sorvolata!



Bolzano, la Bassa Atesina, ma anche il resto della provincia, non hanno la necessità di strutture fortemente impattanti che, invece di migliorare la qualità di vita dei suoi abitanti, ne mettono a rischio la salute.

Ci riferiamo all'inceneritore, al tunnel di base del Brennero, al centro guida sicura, alle tratte d'accesso in galleria fortemente volute dalla Provincia e dalle lobbies economiche, ma osteggiate dalla popolazione.



Rifondazione Comunista appoggia pertanto la battaglia delle associazioni ambientaliste e mette a disposizione le sue forze a sostegno del referendum propositivo e per la riuscita della manifestazione di venerdì prossimo.

Contemporaneamente continua a partecipare con alcuni suoi rappresentanti alla mediazione con l'intento di verificare fino in fondo la possibilità di giungere alla certificazione del grado di inquinamento del territorio e il grado di applicazione delle disposizioni legislative e normative nazionali ed europee.



Al di fuori di questo la mediazione perde di interesse.



In ogni caso vanno consultati i cittadini.

1 commento:

  1. INVITO!



    Grazie Lemin, per la tua segnalazione. Non so se passare la vita a cavalcioni di Ponte Garibaldi ti servirà. Reagire! In questo momento non credo che la cosa principale sia per te quella di farti ascoltare, ma quella di ricominciare a vivere, non credi? 12 Gennaio 2008 - 14:52

    Se lo stato italiano e i suoi servizi segreti, non hanno ridotto in questa drammatica condizione che proseguiva da 17 anni e otto mesi, in cui mi hanno negato ingiustamente il diritto naturale di vivere sarei stato in grado di gestire la mia vita come gli esseri umani! Se mi lasceranno in pace ripenserò la mia vita, ma gli operatori dello stato con cui mi battevo da solo da molti anni, non erano intenzionati a farlo per motivi culturali,finanziari,professionali,politici e morali legati a questa storia!

    RispondiElimina