Alto Adige, 4 febbraio 2008
di Mirco Marchiodi
Il ministero: conviene comprare a Trento Il costo della benzina è il più alto d’Italia
Differenze abissali: su pane, pasta e uova A sud di Salorno si risparmia il 25% Bolzano è meglio per le riparazioni auto
BOLZANO. Bolzano è la città italiana più vicina all’Austria, Paese dove la benzina costa meno. Eppure è la città italiana dove il pieno di carburante costa di più in assoluto. Lo dicono i dati dell’Osservatorio prezzi e tariffe del ministero dello Sviluppo Economico. Dati che ancora una volta sottolineano che il capoluogo altoatesino è in testa alla classifica del carovita. Il confronto con Trento non lascia dubbi: se cercando l’occasione si possono trovare prodotti meno cari in Alto Adige, il prezzo medio quasi sempre è più basso in Trentino. E le differenze in alcuni casi sono davvero eclatanti: una tazzina di caffè arriva a costare il 13% in più, l’acqua minerale il 17%, per vino e uova si spende oltre il 20% in più, per le patate addirittura il 38%.
Fanno sempre discutere, i confronti sui prezzi. E sotto sotto c’è sempre il dubbio dell’oggettività. Vale sia per le statistiche fatte dalle associazioni dei consumatori, contestate dai commercianti, e vale lo stesso per i dati diffusi da associazioni economiche come la Camera di commercio, criticate dai consumatori. Stavolta però i dati sono “super partes”: arrivano direttamente da Roma, la fonte è l’Osservatorio prezzi e tariffe del ministero dello Sviluppo Economico. E dal confronto emerge un risultato chiarissimo: Bolzano è tra le città più care d’Italia e rispetto a Trento le differenze di prezzo superano spesso il 10%.
Il caro-benzina.L’allarme lo ha lanciato alcuni giorni fa la Femca-Cisl. Fare il pieno costa il 13% in più rispetto a un anno fa. Ma fare il pieno a Bolzano, e qui fanno fede i dati del Ministero, è più caro ancora. La “verde” si paga come minimo 1,364 euro al litro, ma il prezzo medio è di
Alimentari. Se Bolzano è più cara in media, va detto che qualche volta anche nei supermercati si può trovare l’occasione giusta. Così il prezzo minimo riscontrato nel capoluogo altoatesino è più basso rispetto a quello trentino per biscotti frollini, tonno in olio di oliva o latte intero. Ma per il resto la città più conveniente è Trento e lo è ancora di più se dal prezzo minimo si passa al prezzo medio. Differenze che in alcuni casi sono inspiegabili, come il 17% sull’acqua minerale, il 21% sullo zucchero, il 22% sul vino comune, il 23% sulle uova, il 24% sul pane e il 26% sulla pasta.
Ortofrutta. È il settore dove il confronto si fa più difficile perché è praticamente l’unico dove Bolzano si difende anche sui prezzi medi: conviene acquistare in Alto Adige peperoni e zucchine, ma carote, cipolle e soprattutto limoni e patate costano molto meno a Trento.
Servizi. Bolzano è la città italiana dove una tazzina di caffè al banco costa di più. Lo dicono i dati di Confcommercio, lo confermano quelli del ministero dello Sviluppo Economico. Praticamente impossibile, dice la statistica romana, trovare un caffè sotto l’euro, possibilissimo invece pagarlo 1,10 euro. A Trento invece il caffè espresso al bar costa tra gli 85 e i 90 centesimi: in media il prezzo è di 88 centesimi, circa il 15% in meno rispetto al prezzo medio bolzanino (1,01%). Anche per il barbiere a Bolzano si spende di più: in media la differenza è del 13% (22,15 euro contro i 19,30 di Trento). Si risparmia invece se si deve far riparare l’auto (equilibratura gomme e convergenza): a Trento si spendono come minimo 53 euro, con il prezzo medio che sfiora i 63 euro; i meccanici bolzanini chiedono invece meno di 49 euro come media (e il prezzo minimo è di soli 15 euro). Differenza minima, infine, per il pasto in pizzeria: sia a Trento sia a Bolzano si pagano poco meno di 8 euro.
Cura per la persona/casa. I dati del ministero anche in questo caso promuovono Trento, dove sono più convenienti gli assorbenti igienici (a Bolzano costano il 16% in più), carta igienica (più 28% a Bolzano), detersivi e pannolini. L’unica eccezione è il docciaschiuma che a Bolzano costa circa il 10% in meno.
E DA OGGI SI PARTE COI RINCARI DEL LATTE
In vigore i ritocchi decisi dalla Milkon: il prezzo al litro passa da
BOLZANO. Scattano da oggi i rincari sul prezzo del latte decisi dalla Milkon e comunicati nelle scorse settimane ai commercianti altoatesini. Per ritoccare i prezzi di vendita i dettaglianti avranno tempo fino a fine marzo, ma è probabile che tutti si adegueranno fin da subito ai nuovi listini.
Il prezzo di un litro di latte fresco passerà dunque da
La Milkon, che è la cooperativa che raggruppa la maggior parte dei contadini produttori di latte altoatesini, sottolinea che gli aumenti bastano appena per garantire il pareggio ai propri soci (sono circa 4000 e i loro prodotti vengono venduti con i marchi Mila e Senni). «E in ogni caso - precisa il direttore della Milkon Robert Zampieri - quello altoatesino è il latte meno caro d’Italia». In effetti anche i dati dell’Osservatorio prezzi del ministero confermano che Bolzano, almeno per quanto riguarda il latte, è più conveniente di altre città. Tra queste c’è anche Trento: anche qui il “Polo Bianco” ha appena deciso un ritocco del prezzo di latte: il costo al litro in Trentino è così passato da
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