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domenica 28 settembre 2008

Redditi: un'indagine afi-ipl

Potere d'acquisto in affanno nonostante gli aumenti retributivi. Due lavoratori su tre considerano il proprio reddito inadeguato al costo della vita




Il fatto: Quasi 2 lavoratori ogni 3 (63,1%) dichiarano che il proprio reddito è “per niente” o “poco” adeguato al costo della vita. Più specificatamente il 25% dichiara che il proprio reddito non è “per niente” adeguato mentre il 38,2% lo considera “poco” adeguato. Un 25,3% degli intervistati si dichiara invece “abbastanza” soddisfatto mentre solo 1 lavoratore ogni 10 (10,8%) si considera “molto” soddisfatto del proprio reddito.








Non esistono sostanziali differenze tra uomo e donna: le risposte sono risultate letteralmente speculari. Si registrano tuttavia rilevanti differenze in base ad altre caratteristiche socio-demografiche.

Come nelle indagini degli scorsi anni, la valutazione di adeguatezza del reddito (somma delle risposte “abbastanza” e “molto” adeguato) è maggiore nei dipendenti con qualifica di “dirigente o quadro” (60,0% ) e scende progressivamente per gli operai specializzati (36%), gli impiegati (33,0%) e ancor di più per gli operai semplici (26%).



L’analisi settoriale mette in luce che sono perlopiù i lavoratori del commercio (66%) e del Turismo (67%) a considerare il proprio reddito “poco” o “per niente” adeguato al costo della vita mentre, nel settore banche e assicurazioni, un lavoratore ogni 3 (30%) considera il proprio “molto” adeguato.



Volendo fare un identikit del lavoratore che considera “per niente” adeguato il proprio reddito al costo della vita possiamo dire che si tratta di un operaio semplice con basso titolo di studio, di età compresa tra i 50-55 anni e lavora in una piccola azienda commerciale.



Per ulteriori informazioni vai al link:

http://www.afi-ipl.org/download/NL_2_Retribuzioni_IT_DEF.pdf

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