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domenica 3 febbraio 2008

Il programma di Rifondazione

“Per governare bene è prioritario non già aver pronte delle risposte giuste, quanto delle buone domande, per dar risposta alle quali sarà necessaria la cooperazione di tanti”


                                                                                     Vittorio Foa


 


Programma amministrativo

“2005 – 2010”


 


 


CANDIDATO SINDACO


Zeni Paolo


 


PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA  Laives


 



 


 PROGRAMMA AMMINISTRATIVO 2005-2010



PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA -  Laives



 


Ad iniziare dalla fine degli anni '60 e poi nel corso degli anni successivi il capoluogo provinciale, non avendo più sfoghi abitativi sul suo territorio e non volendo, per scelta politica, toccare il terreno agricolo circostante, ha dirottato il surplus demografico verso la nostra città che si è sviluppata quindi caoticamente come città dormitorio, senza i servizi e le infrastrutture che rendono qualsiasi centro abitativo vivibile ed autonomo. La miopia poi di chi ha amministrato Laives, ha permesso, nella acquiescenza agli interessi ed alle esigenze dei referenti politici provinciali, lo snaturamento e lo smembramento del vecchio centro agricolo, che una sua fisionomia l'aveva, e del tessuto sociale corrispondente.


Qui crediamo risieda il fallimento di una classe di amministratori e di un'opposizione incapace culturalmente di evitarlo.


Oggi il problema è di ricostruire un tessuto urbano in cui i cittadini di Laives trovino sul territorio le ragioni per fermarvisi, trascorrervi il tempo libero, educarvi i figli, ecc.


La popolazione di Laives  ha oggi superato da tempo la soglia dei 15000 abitanti e  di questi secondo i dati del Piano sociale 2002\2005,  il 49%  risulta occupato; numerose sono però le coppie che lavorano.


Il settore di occupazione prevalente è il terziario (61,9%), ma forte è l’impiego nel settore dell'industria (32,4% ) con poca flessibilità degli orari e con stipendi medio/bassi.


 La più forte occupazione nei settori industriale e del terziario disvela una difformità rispetto al tessuto occupazionale del resto delle realtà periferiche della provincia e, insieme al fenomeno del pendolarismo, di gran lunga superiore alla media provinciale, il carattere suburbano di Laives.


Il pendolarismo tende ad aggravare ritmi di lavoro e familiari, produce un aumento rilevante del traffico (circa il 30% del traffico verso Bolzano nasce a Laives e i pendolari giornalieri sono il 53,1% degli occupati di cui l’80% ha come meta il capoluogo), produce un aumento dell’inquinamento con pesanti ripercussioni sulla salute pubblica e rivela un elevata dipendenza  dell’economia locale dal capoluogo.


Sempre secondo lo studio propedeutico per il piano sociale 2002\200  i problemi di disagio sociale sono dovuti a:



  • problemi finanziari abitativi (pagamento dell'affitto e del mutuo in percentuale doppia rispetto al resto del territorio provinciale;

  • famiglia monogenitoriale in cui il capofamiglia è donna con difficoltà a far fronte ai propri compiti genitoriali a causa di un reddito basso e della carenza di una rete familiare o comunque informale in grado di sostenerla nella cura dei figli (più marcato che nel resto della Provincia), il che costituisce maggior fattore di rischio per i minori ;

  • Maggiore rispetto al resto del territorio provinciale risulta la percentuale di minori bisognosi di essere seguiti da assistenti sociali in collaborazione con il Tribunale dei minori


Altri dati interessanti rilevabile dal predetto studio sono:



  • il 40%  dei cittadini di Laives risiede da meno di 10 anni e si è spostato  al fine di trovare casa

  • Il 65 % degli intervistati evidenzia l'esistenza di una difficoltà connessa ad almeno uno di questi tre fattori :


            a) la non presenza di reti parentali sul territorio di residenza


            b)la non   presenza di reti amicali


            c)la non  presenza di reti di vicinato


Emerge dunque che una parte significativa della popolazione residente vive gli spazi del proprio luogo di residenza in modo “significativamente desocializzato”.



  • Il lavoro per il 95,5% non costituisce un problema ma il 62,5% vive con difficoltà la situazione di occupazione di entrambi i coniugi che sono pendolari e riscontrano poca flessibilità negli orari.

  • I problemi economici sono per lo più legati al mutuo o all'affitto per la prima abitazione.

  • Il senso di comunità è “sempre più aleatorio”


 


Questo è dunque il quadro che emerge e da qui bisogna partire per dare delle risposte assennate.


Appare evidente che occorre costituire un tessuto di relazioni che finora è mancato e che comunque appare ancora insufficiente.


Ben venga quindi l'iniziativa di dare una piazza al paese, purché essa non si riduca a un fatto speculativo o di immagine, ma si inserisca nell'ottica di creare reali occasioni di incontro per una comunità di persone alla ricerca di una propria identità.


Intere generazioni hanno usato la nostra città come dormitorio, mentre tutte le altre attività venivano svolte nella vicina città capoluogo (lavoro e studio, ma anche divertimenti, aggregazione, sport, cultura, ecc.


Una comunità di persone può superare gli ostacoli della convivenza e può riconoscersi come comunità solo se conosce la sua origine e se ha reali e continue occasioni di incontro. Diventa quindi vitale conoscere il proprio passato,  le vicende di chi prima di noi è vissuto su questo territorio, modificandolo con il proprio lavoro e la storia e la cultura di chi è arrivato da poco e che qui ha deciso di fermarsi.


La storia, intesa come memoria di una società, non esiste in natura, ma la si recupera attraverso le "tracce" che si hanno a disposizione.


Sul territorio di Laives non esiste una pur modesta raccolta di dati e documenti relativi l'aspetto storico-culturale e sociale della città. Questo diventa un esigenza improrogabile e da attuare in sinergia con l’Università di Bolzano e altre istituzioni culturali presenti sul territorio. La raccolta documentaria oltre a costituire la memoria storica della nostra comunità, potrebbe altresì divenire, nel quadro di un recupero  e di una valorizzazione di quanto di pregevole dal punto di vista storico, artistico, etnografico, paesaggistico esiste sul territorio comunale,una fonte di ricchezza anche economica, offrendo ai turisti un motivo valido per fermarsi nella nostra città.


 


Premessa:


La politica amministrativa dei sei anni appena trascorsi si è caratterizzata per un immobilismo senza precedenti nel Comune di Laives. La decisione dell’attuale maggioranza di costruire il nuovo Municipio (16 miliardi delle vecchie Lire), ha bloccato le finanze cittadine dell’ultimo periodo amministrativo, impedendo così la realizzazione di tutte quelle opere necessarie a consentire alla nostra città di raggiungere uno standard di vita paragonabile a quello delle altre città della provincia.


Il lavoro della prossima amministrazione dovrà quindi essere orientato a recuperare il tempo perduto, non solo cercando di eliminare la disgregazione sociale dovuta alla carenza di infrastrutture e luoghi di incontro, ma soprattutto si dovrà lavorare assieme per creare anche da noi una coscienza civica, purtroppo endemicamente assente.


 


Questi i temi che dovranno caratterizzare il percorso amministrativo del prossimo quinquennio, e sul quale Rifondazione Comunista si impegnerà:


 


Partecipazione  dei cittadini alla vita amministrativa: Ricostruire le condizioni della partecipazione alla vita sociale e civile è il problema cruciale della società di oggi e riguarda i cittadini in quanto tali e in quanto soggetti politici.


Fino ad ora essi hanno assistito impotenti al degrado del quadro di vita quotidiano e anche nella nostra città la politica è andata sempre più configurandosi come delega e scambio; i partiti non sono riusciti ad unire i cittadini intorno a concreti obiettivi di trasformazione e sono stati relegati a subire passivamente le scelte delle amministrazioni.


È possibile però passare ad una nuova fase dove anche i cittadini possano avanzare proposte operative, collaborare con il Comune, partecipare direttamente alla progettazione, realizzazione, gestione degli interventi pubblici. Sperimentare forme di bilancio o urbanistica partecipati è oggi non solo possibile, ma necessario. La prossima amministrazione dovrà provvedere a cambiare lo statuto comunale introducendo le materie che obbligatoriamente dovranno essere soggette a consultazione.


 


Convivenza: In un contesto sociale dove esistono popolazioni di cultura e lingua diversa, compito dell’amministrazione comunale è quello di favorire lo scambio culturale come strumento di conoscenza reciproca e quindi di fruttuosa convivenza. Tale concetto non può essere disatteso nemmeno nei confronti di nuove culture che necessitano di essere conosciute e valorizzate come strumento per abbattere inutili pregiudizi razziali.


Rifondazione Comunista è una forza politica che fa della convivenza una questione di primaria importanza. Ecco allora la nostra contrarietà alla creazione di strutture “doppioni”, come scuola, asili e biblioteche separate a seconda dell’appartenenza linguistica che oltre a contraddire il principio della convivenza è antieconomico e insopportabile in tempi in cui l'autonomia finanziaria dei comuni è messa in discussione.


 


Piazza: La carenza di luoghi di incontro è sicuramente una delle cause della disgregazione sociale. La realizzazione della tanto attesa piazza, deve avvenire immediatamente dopo il trasferimento degli uffici comunali nel nuovo Municipio.


La demolizione degli attuali edifici comunali è in grado da sola di creare una prima piazza a Laives. Visto però quanto già speso, e l’ammontare di quanto ancora da pagare, non sembra nemmeno realistico destinare grandi somme per realizzare l’intero progetto. La piazza è fattibile in poco tempo con interventi di ripristino della pavimentazione e di arredo urbano. Una diversa regolamentazione del traffico, che eviti il transito lungo via Pietralba, potrà contribuire in modo tangibile alla creazione di un luogo di incontro. Spetterà alla gente ed al mondo associazionistico darle significato e storia.


 


Scuola: Riconosciamo alla scuola un ruolo prioritario per la formazione e l’educazione dei bambini e degli adolescenti. Per quanto riguarda le strutture, è di prioritaria importanza per il prossimo quinquennio amministrativo la sistemazione della scuola di Pineta. Tenuto inoltre conto che nelle frazione mancano spazi di aggregazione neutri accessibili a chiunque, l'ampliamento dell'edificio scolastico deve prevedere anche tali spazi.


Per quanto concerne la scuola elementare in lingua italiana, all’avanguardia spesso per progetti didattici innovativi che hanno avuto il riconoscimento ed il plauso di tutti è inammissibile lo stato della struttura (bagni, ecc) e che non si sia ancora provveduto al cablaggio della stessa.


 


Sanità: L’amministrazione comunale, pur non avendo competenza diretta in materia, può svolgere un importante ruolo di collegamento tra le esigenze della popolazione e gli enti di assistenza sanitaria. A Laives, oltre all’apertura della casa Lungodegenti di via Sottomonte, si rende necessaria la realizzazione di un centro di “Primo Soccorso”.


Rifondazione comunista fa propria la proposta del CTCU di aprire una clinica odontoiatrica  accessibile a tutti attraverso il servizio sanitario nazionale. È inaccettabile che numerose persone della nostra ricca provincia debbano indebitarsi per accedere a cure dentistiche che spetterebbero di diritto e che già pagano attraverso la fiscalità generale e con il sistema dei ticket.


 


Sportello di servizio ai cittadini: Lo sportello di servizio ai cittadini ha il compito di offrire alla cittadinanza informazioni sui servizi inerenti l’attività dell’amministrazione comunale ed  anche di altri enti connessi all’amministrazione pubblica. Questo servizio potrà coordinare anche iniziative come “Car pooling“. È inoltre indispensabile, nel rispetto dei diritti dei lavoratori, rivedere gli orari di apertura al pubblico degli uffici, tenuto conto che una gran parte della popolazione lavora a Bolzano e che quindi al termine dell’attività lavorativa non trova gli uffici aperti.


 


Lavori pubblici: L’esperienza della realizzazione del nuovo Municipio, ha rafforzato ancora di più la convinzione che per opere di grande impegno finanziario sia necessario coinvolgere direttamente la cittadinanza. Inoltre l’amministrazione comunale dovrà privilegiare soluzioni progettuali che offrono caratteristiche di polifunzionalità e/o che si integrino con strutture già esistenti in un contesto di cooperazione. Fondamentale inoltre è che strutture pubbliche, costruite con finanziamenti pubblici debbano essere a disposizione di tutti e non solo di piccoli gruppi d’associazioni o lobbies. Una norma ad hoc deve essere inserita nei regolamenti.


Negli appalti vanno inserite inoltre clausole di garanzie per il rispetto dei diritti dei lavoratori, delle norme ambientali, ecc ed il criterio del prezzo più basso non può essere l’unico a determinare la scelta.


 


Verde pubblico: L’esigenza di aree a verde pubblico attrezzate a campi gioco è presente su tutto il territorio comunale. La creazione di piccole aree di incontro in vari punti della città favorisce anche gli incontri ed i rapporti sociali. Qualcosa negli ultimi dieci anni è stato fatto, anche grazie al nostro impegno nel biennio (‘97–’98) di appoggio esterno alla giunta comunale, come la realizzazione del parco giochi in via Sottomonte, la predisposizione nel PUC dell’ampliamento del parco di via Marconi e sulla sistemazione del verde in zona Vallarsa. Proprio su queste due zone verdi c’è però ancora molto da fare: per quanto riguarda il parco giochi di via Marconi, siamo contrari alla realizzazione di un parco costruito con sprechi di denaro e soprattutto di difficile e costosa gestione. Quindi l’attuale progetto è da rifare, coinvolgendo direttamente associazioni come il VKE. Il verde in zona Vallarsa invece è al momento incompleto in quanto sono assenti zone Picnic per famiglie e piccoli gruppi. Importante sarà anche creare una zona di verde pubblico in zona Galizia. La stessa zona Toggenburg a Pineta dovrà prevedere una zona verde e si potrebbe attrezzare a giardino pubblico il cortile dietro la scuola elementare. Altri spazi a Pineta sarebbero ricavabili dalla sistemazione degli argini del rio Dolce. In previsione dell’apertura di una via di comunicazione tra il nuovo quartiere di Pineta e il vecchio abitato si potrebbe   prevedere la possibilità di risistemare lo slargo di via Dolomiti in modo da creare un piccolo giardino ed un restringimento della carreggiata che impedisca l’uso della via Dolomiti come percorsoalternativo per recarsi al Seit.


Tutti i percorsi montani e quelli di fondo valle dovranno essere rivalutati e possibilmente collegati con le principali aree di verde in città.


 


Biblioteca civica:  Laives rimane l’unico grande centro in provincia privo di una biblioteca civica. Visto che esistono già varie biblioteche sul territorio comunale, la nostra proposta è quella di unificarle nell’attuale palazzina della Polizia Municipale che tra non molto sarà liberata.


 


Traffico interno:  Ogni mattina numerosi lavoratori si recano a lavorare in zona industriale usando i mezzi pubblici: va costruito un percorso protetto (marciapiede?) che colleghi la fermata dell'autobus davanti alla caserma Guella al percorso pedociclabile della zona industriale.


Occorre risistemare l’arredo urbano a S. Giacomo per scoraggiare l'uso della vecchia statale. Va ripensata la politica dei trasporti incentivando realmente l'uso dei mezzi pubblici rendendolo più conveniente sia in termini di tempi di percorrenza (corsie preferenziali, ecc.) sia in termini economici (agire sul costo del biglietto). Per tutte quelle persone, in particolar modo anziane, che si devono recare all’ospedale di Bolzano con il mezzo pubblico, è indispensabile prevedere durante l’arco della giornata alcune corse della linea 2 che portino direttamente al San Maurizio. Su questo punto, ma sulla situazione generale del trasporto pubblico va aperto un tavolo di trattativa con Bolzano.  Realizzazione dell’onda verde tra i semafori di Laives.


 


Imposte comunali:  Una giunta di centro sinistra che vedesse il nostro appoggio non potrbbe non


usare la leva fiscale per ridistribuire il reddito sottratto in questi anni alle fasce più povere della popolazione. Recupero dell'evasione, rimodulazione dell'ICI, recupero IRPEF con trattenimento di una percentuale in loco, contenimento delle tariffe o loro riduzione per fasce meno abbienti, ecc devono entrare nella discussione. In questo campo va formato il personale senza ricorrere a consulenze esterne. Sull’ICI deve essere avanzata una proposta articolata, tesa a ridurre la tassa sulla sola prima casa per redditi medi bassi ed aumentandola sulla seconda e terza casa. Occorre altresì adottare una politica fiscale che utilizzi tutti gli strumenti disponibili per penalizzare le case sfitte e favorire la calmierazione dei canoni;  in particolare prevedendo maggiori detrazioni sulla prima casa legate al valore catastale dell’immobile, togliendole su quelle case ad alto valore catastale e prevedendone la totale esenzione in presenza di invalidi o handicappati. Vanno pensate soluzioni anche per quei casi dove il percettore di reddito sia stato licenziato o sia in cassa integrazione e per le famiglie che hanno contratto mutui per l’acquisto della prima casa.


Inoltre vanno individuati gli strumenti per evitare un fenomeno difficilmente quantificabile, ma sicuramente in crescita, e che riguarda la corresponsione di affitti in nero specialmente nei confronti di persone di recente immigrazione e quindi ricattabili.


 


Municipalizzazione dei servizi: Come è noto a qualunque cultore di scienza delle finanze che non sia rimasto abbagliato dal pensiero unico non esiste a tutt’oggi alcuna dimostrazione teorica dei vantaggi di una gestione privata anziché pubblica dei servizi pubblici. D’altronde, il privato non fa miracoli in quanto ha due soli fattori nel settore per realizzare profitto, dopo aver investito del denaro: diminuire le attività di manutenzione ed abbassare il numero dei lavoratori, nonché il loro livello di salari e di diritti.


Il problema è il raggiungimento dell’efficienza qualunque sia la gestione di un servizio pubblico, anzi a maggior ragione qualora la gestione sia pubblica. La gestione pubblica necessita pertanto in molti casi di una profonda revisione e di una “riforma” che ponga i criteri d’efficacia ed efficienza quali obiettivi primari.


Per il PRC è essenziale limitare il ruolo della sussidiarietà orizzontale, valorizzando il ruolo dell’ente locale, anche come gestore, e al tempo stesso valorizzare il ruolo del Terzo settore nell’ offerta di servizi integrativi e non sostitutivi di quelli pubblici.


Questo concretamente significa lasciarsi alle spalle la logica delle esternalizzazioni al ribasso del costo per chiamare il Terzo settore a competere con il pubblico sull’innovazione e non sul costo, attraverso l’offerta di servizi aggiuntivi ai quelli tradizionalmente offerti dal pubblico. Vanno altresì previsti percorsi di partecipazione attiva della cittadinanza alle scelte fondamentali che riguardano il welfare locale.


 


Grande viabilità: L’aumento della domanda di trasporto è frutto del modello capitalista liberista. Inseguire l’aumento della domanda (spesso presunto per giustificare opere) non è possibile perché non ci sono soldi, ambiente sufficiente ed inoltre si espandono i costi esterni del trasporto su gomma. Si tratta al contrario di sperimentare politiche di raffreddamento della domanda (diminuire l’uso dell’auto nella città nel tempo e nelle percorrenze e razionalizzare quello delle merci riducendo i trasporti vuoti ecc ecc);


Vanno estesi gli accordi con le aziende, anche a livello territoriale per quelle piccole per sostituire la mobilità privata dei lavoratori con quella collettiva;


Va reso concorrenziale il mezzo pubblico agendo sul costo del biglietto, soprattutto all’interno del territorio comunale, migliorando la qualità del servizio, la frequenza delle corse (anche notturne), inglobando Pineta nel servizio della circolare e coordinando gli orari con il servizio ferroviario.


Per quanto riguarda S. Giacomo va impedito l’uso del vecchio tracciato per i non residenti della frazione, realizzando subito una risistemazione dell’arredo urbano.


A Pineta va evitato con ogni mezzo che l’apertura del collegamento con il nuovo quartiere (Toggenburg) in costruzione favorisca un aumento del traffico interno.


Più in generale siamo favorevoli all’apertura di un casello autostradale a Laives sud e contrari al tunnel (lotto Bronzolo-Pineta) , opera pericolosa ed inutile.


 Rifiuti: È necessaria una politica che punti tutto sulla riduzione, la raccolta differenziata, il riciclaggio evitando di fare nuovi inceneritori e nuove discariche, soprattutto per rifiuti tossici.. In particolare, la riduzione va prodotta intervenendo nei cicli merceologici e la raccolta differenziata deve essere "spinta" e non aggiuntiva. Su queste politiche è necessario investire in termini di occupazione.Va dunque rilanciata la raccolta differenziata, si deve prevedere negli organici una guardia ecologica e si deve ritornare a due prelievi settimanali almeno nel periodo estivo per evitare inconvenienti igienico sanitari.


 


 

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