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mercoledì 15 ottobre 2008

Carovita e promesse elettorali






Con l’avvicinarsi delle elezioni non vi è partito che non ponga il problema del carovita come prioritario e, d’altra parte, non vi è nessuno che oggi possa realisticamente negarne l’evidenza senza coprirsi di ridicolo: l’incapacità di arrivare alla fine del mese da parte di fasce sempre più estese della popolazione, ceto medio compreso, preoccupa, a parte i diretti interessati, settori importanti dell’imprenditoria e perfino esponenti ultraliberisti: le evidenti ricadute sulla domanda interna, hanno indotto infatti anche il direttore dell’Unione Commercio di Bolzano, a richiedere qualche tempo fa l’aumento dei salari.


Gli interventi nella disponibilità delle amministrazioni locali non sono numerosi, ma quei pochi costituirebbero comunque una boccata di ossigeno per chi fatica ad arrivare alla quarta e qualche volta alla terza settimana del mese. Purtroppo sembra non esservi piena comprensione della gravità della situazione altrimenti diverso sarebbe l’impegno di molti amministratori in questo campo.


Le cause vanno ricercate talvolta nella convinzione di non avere strumenti in grado di incidere in maniera significativa, ma purtroppo anche nel prevalere di una mentalità che mette al primo posto le compatibilità economiche e solo secondariamente le necessità delle persone. Vi è poi, e questo è insopportabile, il cinismo di molti politici che si riempono la bocca di belle parole a cui,  immancabilmente, non fanno seguire i fatti.


Ora anche l’amministrazione di Laives, pur sollecitata sin dal suo insediamento, non ha fatto molto per venire incontro alle difficoltà di gran parte dei suoi concittadini. Se non andiamo errati gli unici provvedimenti presi sono quelli in favore delle famiglie numerose, ma in una concezione di un welfare residuale e di sensibilità verso un unico quanto ristretto gruppo di cittadini.                                                    


La cosa è ancor più grave se si considera che in giunta siedono alcuni dei principali esponenti di quel partito democratico che attraverso il proprio segretario indica giustamente il carovita come il primo dei problemi da affrontare e giura che questo, una volta eletto, sarà il suo primo impegno.


Difficile credergli se dove ne aveva la possibilità, per le deleghe ricevute e per i numeri a disposizione in consiglio comunale, in realtà nulla ha fatto.


Qui a Laives è stata approvata su nostra sollecitazione una commissione sul carovita che però finora non ha avuto seguito, le tariffe di tutti i servizi sono state aumentate, l’addizionale IRPEF continua ad essere in vigore, il rapporto con gli operatori commerciali è di netta sudditanza nella convinzione errata di fare così i loro interessi, nessuna iniziativa è stata di fatto presa e quelle ipotizzate non sono arrivate a buon fine.


Insomma, se finora nulla di tangibile è stato fatto, difficilmente potranno concretizzarsi quelle che, a ragion veduta, appaiono solo promesse elettorali.


 


Rifondazione Comunista – Laives

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