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sabato 18 ottobre 2008

I ristoranti dove si mangia (bene) a pochi euro










 
ALTO ADIGE - SABATO, 18 OTTOBRE 2008






















 
Anche il menù è low-cost
Viaggio (sulle orme degli operai edili) nei locali che tengono prezzi ragionevoli contro la crisi


 BOLZANO. Le prime vittime del carovita, spesso, sono i ristoranti. Quando il portafoglio si alleggerisce, diventa infatti difficile concedersi di appesantire la pancia con le leccornie servite da qualche cameriere, ma mangiare bene spendendo poco è possibile.

 Se da una parte i prezzi si impennano, dall’altra il decollo e il successo di centinaia di voli a prezzi stracciati ha lanciato la moda del «low-cost» e anche in alcuni ristoranti di Bolzano si può constatare come siano tante le iniziative che strizzano l’occhio a chi le tasche non le ha desolatamente vuote, ma nemmeno straboccanti.

 Al Terminal di via Alto Adige, per esempio, con 5 euro ci si può mangiare una pizza margherita con tanto di bevanda da 0,20, ma anche chi preferisce qualcosa di più elaborato può concedersi un piatto unico a scelta tra il filetto di maialino, la paella valenciana, la spadellata di manzo, l’involtino di tacchino o il petto d’anatra, sborsando appena 10 euro. Stessa cifra per gustarsi il menù turistico che prevede una scelta tra quattro primi e cinque secondi, con rotazione dei piatti proposti. Racconta Angela, la cameriera: «La nostra filosofia non può che essere quella di venire incontro a chi vuole sfamarsi senza svenarsi. Studenti, ferrovieri, guidatori del bus e pendolari vengono tutti da noi e non possiamo certo proporre menù con prezzi da capogiro». C’è anche chi si colloca a metà tra il ristorante e l’osteria come il Persefone di via Rovigo dove con 6 euro si possono mangiare il pasticcio di pesce, ragù o verdure, le melanzane e le zucchine alla parmigiana oppure porchetta e mortadella arrostita. Vasto, anche l’assortimento di maxi-tartine a 0,80 centesimi l’una, da accompagnare con il vino che tutti possono prendersi direttamente dalla spina posizionata in mezzo alla sala. Chi invece al ristorante classico non sa rinunciare, può tranquillamente sbizzarrirsi con i menù tematici a prezzo fisso proposti da Alexander in via Aosta. Con 12 euro e 50 ci si può gustare un primo come risotto al pomodoro, maccheroni alla buongustaia o spaghetti all’amatriciana e un secondo tra scaloppine alla pizzaiola, petto di pollo ai ferri e vitello tonnato. Particolare potrebbe essere la cena nonesa, comprensiva di minestra d’orzo, tortelli di patate con affettati, formaggi misti, fagioli con cipolla e le frittelle di mele con salsa e vaniglia, proposta a 17,50, previa prenotazione dato che tutte le pietanze vengono preparate in casa. Con qualche spicciolo in più, a 22 euro, ci si può avventurare nel menù a base di finferli o pesce. Tutti i ristoranti low-cost, però, vivono il loro momento di massima affluenza durante il pranzo dei giorni feriali. Sono tanti, infatti, i lavoratori bolzanini che devono consumare il pasto di metà giornata in poco tempo, senza poter andare a casa cucinare. Accontentarsi sempre del solito panino al bar diventa alla lunga noioso, oltre che poco salutare, così in molti si trasformano in veri segugi dell’“offerta della forchetta”. La categoria principe in questo campo è senza dubbio quella degli operai che possono contare su una pausa di appena un’ora. Ecco i consigli del rappresentante degli edili Cisl Michele Buonerba. «Ci sono un po’ di ristoranti in cui spendendo tra i 10 e i 12 euro si può tranquillamente saziarsi con primi come la pasta al pomodoro, lasagne, ragù di cervo, aglio olio e peperoncino, bistecche, cotolette e molto altro. Solitamente possiamo scegliere tra due primi e due secondi». Il ristorante low-cost degli operai per antonomasia, ad esempio, è il Nones di via Palermo: tra mezzogiorno e le una e mezza è sempre pieno. Molto quotato è anche lo Pfarrhof, nella zona dei campi sportivi di via Maso della Pieve, dove si può scegliere tra quattro primi e cinque secondi e con 12,40 euro si hanno anche un quarto di vino e mezzo litro di acqua minerale. «Come dimenticare, poi, l’ Alumix che da anni è rifugio per chi lavora a Bolzano sud e dove a mezzogiorno è difficile persino entrare. C’è un’enorme varietà di insalatone e i piatti del giorno vengono proiettati sul maxischermo. L’ultimo che mi viene in mente è Il ristoro, dietro il supermercato di via Resia, dove il nostro amico Franco propone piatti rustici a prezzi davvero accessibili». Meta classica di molti bolzanini, infine, è l’Eggbauerhof di Sant’Antonio, ai piedi della funicolare per la Mendola, dove ci si affolla per assaggiare la cucina tipica tirolese servita in piatti estremamente abbondanti e a prezzi che, per i primi, si aggirano tra i 5 e i 7 euro. (a.c.)








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