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mercoledì 29 ottobre 2008

L’italiano che vota Svp: anziano e disilluso







ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 29 OTTOBRE 2008

























 
di Antonella Mattioli
 
3 mila nuovi voti arrivati dall’area Pd Complessivamente sono 10-12 mila
 
Comitati «tricolori» per Durnwalder Lettere di sostegno a Widmann. «Loro sì che fanno le cose»



BOLZANO. «Il nostro appello è stato ascoltato: anche cittadini di lingua italiana hanno votato Durnwalder. E non si pentiranno: il presidente è uno che non si limita a promettere, fa». Franco Magagna del Comitato civico di Pineta è raggiante: a Laives la Svp ha guadagnato il 2,4% rispetto alle provinciali del 2003. «Segno - dice - che le nostre 6 mila lettere a sostegno del presidente Durnwalder sono servite». Soddisfatto anche Renato Riedmüller, presidente del Comitato della Federazione del ciclismo, che ha scritto ai tesserati: «Cari amici ciclisti, votate Thomas Widmann: è uno dei nostri».

 Magagna e Riedmüller sono solo sono due dei circa 2.700-3000 italiani che domenica si calcola abbiano abbandonato l’area del Pd per l’Svp. In aggiunta ai 10-12 mila che già in passato votavano per il partito di raccolta. Il fenomeno infatti è sempre esistito, ma stavolta si è accentuato e in un momento in cui molti sudtirolesi hanno voltato le spalle al partito di raccolta, il voto italiano si è rivelato una benedizione che ha consentito alla Svp di fare il diciottesimo consigliere. Quello decisivo per continuare ad avere la maggioranza. E navigare tranquilli per altri 5 anni.

 Ma qual è l’identikit dell’italiano che vota Stella Alpina? Politicamente è uno dell’area di centrosinistra. Lo conferma anche l’analisi del voto fatta dallo stesso partito di raccolta, secondo cui stavolta la Svp avrebbe intercettato circa 3 mila voti del Pd.

 Età? Salvo eccezioni, è persona di mezza età o più realisticamente anziano.

 «Ho trovato diversi anziani - ammette Toni Serafini, segretario provinciale della Uil, che anche in quest’occasione ha cercato di analizzare il voto di domenica - che mi hanno detto che votavano Svp essenzialmente per due motivi: trasporto pubblico e tutela dei non autosufficienti».

 Dove abita? A Bolzano, Laives, Bronzolo e Salorno. Altro carattere distintivo: è un pragmatico quindi apprezza lo stile Durni che non a caso in tutti i manifesti elettorali si presentava come “l’uomo del fare”.

 «Noi - assicura Magagna - alle prossime comunali voteremo per il sindaco Polonioli, ma in quest’occasione abbiamo votato e consigliato di votare Durnwalder, perché lui quello che promette mantiene. Non come gli altri».

 Gli altri sono i partiti italiani che escono ancora più indeboliti da questa tornata elettorale: il Popolo delle Libertà ha perso il quarto consigliere; il Pd che sperava di farne tre, resta a due; scompare il centro; entra un consigliere della Lega e Unitalia conferma Seppi. Risultato, aumenta il qualunquismo di chi dice: destra o sinistra cambia poco, perché chi decide è comunque la Svp. Cresce la sensazione di contare poco come gruppo italiano e se in futuro dovesse aumentare il numero degli italiani che vota Svp, i partiti italiani conteranno ancora meno.

 «Questo spiega - dice Magagna - senza ricorrere a grandi analisi politico-sociologiche perché noi abbiamo consigliato di votare Durnwalder. Abbiamo verificato personalmente cosa significa rivolgersi direttamente al presidente della Provincia».

 Non vi preoccupate dell’accusa di traditori o nella migliore delle ipotesi, di qualunquisti e opportunisti?

 «Ciò che conta sono i fatti: Pineta, fino a pochi anni fa, era una sorta di fanalino di coda. Il terzo mondo rispetto agli altri paesi dell’Alto Adige. Abbiamo dato vita al Comitato e siamo andati da Durnwalder con dei progetti concreti che riguardavano viabilità, verde, piste ciclabili. Ci ha ascoltati e ha dato al sindaco Polonioli gli strumenti economici per realizzarli. Vedere per credere. Nel nostro sito internet è tutto documentato: com’era e com’è oggi il paese».

 Da Pineta al ciclismo. Il legame: un altro candidato Svp. Renato Riedmüller, italianissimo nonostante il cognome, in qualità di presidente del Comitato provinciale della federazione del ciclismo, con una lettera, ha invitato gli iscritti a votare per l’assessore Thomas Widmann. «Il motivo è semplice: lo conosco è uno in gamba. Grande appassionato di ciclismo che pratica abitualmente, se può ci dà una mano. Uno dei nostri insomma».










«È stato scorretto chiedere voti agli italiani, mi vergogno»


 


 


 


 BOLZANO. Come valuta il capogruppo della Svp in consiglio comunale il voto italiano al partito di raccolta?


 «Devo riconoscere che effettivamente - commenta Oswald Ellecosta - ci sono italiani scontenti dei loro partiti che votano per noi».


 Non sembra molto contento?


 «In effetti sono imbarazzato, quasi quasi mi vergogno».


 Perché?


 «A mio avviso è stata scorretta l’azione della Svp che questa volta ha chiesto esplicitamente il voto al gruppo italiano».


 In che senso scorretto?


 «Nel senso che se chiedo qualcosa a qualcuno, devo mettere in conto che mi chiederà in cambio qualcosa. Ma questo non è possibile, perché lo statuto così come il programma della Svp si basa sulla tutela del gruppo etnico tedesco e ladino. Uno dei cavalli di battaglia degli italiani è quello della scuola mista, ma su questo, come su altri punti, non potremo mai cedere. Sarebbe la fine del nostro gruppo».


 E quindi cosa propone?


 «Chiedo agli italiani che hanno votato per noi di uscire allo scoperto, per capire esattamente cosa vogliono. Se invece scelgono la Svp, perché è fatta da uomini pragmatici che garantiscono un buon funzionamento della cosa pubblica, allora non c’è problema».








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