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martedì 14 ottobre 2008








ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 14 OTTOBRE 2008


































 
Proseguono le lamentele degli utenti sugli orari, «però per il resto il servizio è ottimo». Ressa per ottenere il biglietto
 
Distretto, ancora lunghe code per i prelievi
 
Pazienti in fila già alle sette. «Ma l’alternativa è arrivare a Bolzano»
 
BRUNO CANALI




 LAIVES. Inizia presto la mattina, verso le 7, l’attesa davanti al Distretto sociosanitario in via Innerhofer. La porta si spalanca solo alle 7.30 ma in tanti, quasi ogni giorno, preferiscono prepararsi prima, in maniera da essere tra i primi a ritirare il numero della prenotazione, soprattutto per quanto riguarda il servizio dei prelievi che è tra i più «gettonati» tra quelli presenti al Distretto.

  Inutile nascondere che c’è anche un po’ di malumore per questo stato di cose, perché con l’avvicinarsi della brutta stagione non è certo piacevole aspettare all’aperto, riparati solamente da un portichetto, con la possibilità di sedersi eventualmente solo sulle panchine di pietra del piazzale.

 Ma perché non arrivare alle 7.30, quando si apre la porta - abbiamo chiesto a coloro che ieri mattina sostavano pazientemente davanti al Distretto verso le 7 - ed evitare così di prendere freddo? La risposta pressoché unanime è stata che «se si arriva all’ora dell’apertura, alle 7.30 appunto, si scivola irrimediabilmente in fondo alla fila» e così poi, per il prelievo o anche solo per farsi fare un’iniezione, magari si deve attendere fino alle 10. «Certo - spiega un signore anziano - si andava meglio quando i prelievi erano garantiti da un laboratorio privato convenzionato con l’Asl e venivano effettuati tutti i giorni: qui al Distretto invece li fanno tre volte alla settimana e succede, come si può vedere, di fare la fila. Certo, il servizio è ottimo e se si guarda all’ospedale di Bolzano, conviene rimanere qui a fare un po’ di fila».

 Tutto sommato insomma, non ci si lamenta del servizio sanitario in quanto tale, ma si auspica che almeno per l’attesa si trovi una maniera più confortevole, tenuto conto che molti sono gli anziani a fare la fila all’aperto. «Potrebbero aprire la porta alle 7 - spiegano alcuni di loro - in modo che si possa entrare con calma, prendere il numero e aspettare seduti su una sedia al caldo. Con la ressa davanti all’ingresso invece non si sa mai chi è primo e chi è ultimo. Certo bisogna anche ammettere che se aprissero alle 7, la fila si formerebbe alle 6.30, perché tutti vogliono arrivare prima possibile per non dover poi passare la mattina davanti all’ambulatorio». La questione delle ore di apertura dell’ambulatorio per i prelievi era stata sollevata a più riprese anche nei mesi scorsi, ma dall’Asl avevano spiegato, dati alla mano, che non c’è necessità di un potenziamento. Chi se ne serve però la pensa diversamente.


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