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giovedì 9 ottobre 2008

Allarme naziskin, Allarme xenofobia.....

Allarme naziskin, Allarme xenofobia.....ma va? Francamente non capisco lo stupore di fronte al dilagare di una cultura razzista e discriminatoria; di fronte al continuo, quotidiano bombardamento politico/mediatico contro le presunte invasioni di immigrati; di fronte alla costruzione deliberata, scientifica ed esplicita di un "Nemico" fatta da vari gruppi ed esponenti politici, ai massimi livelli; di fronte ad un cumulo di piccole e grandi menzogne che vengono ripetute alla nausea fino a diventare verità indiscutibili e opprimente senso comune....; come meravigliarsi se di fronte a tutto ciò molti, giovani o meno, finiscano per credere al Grande Nemico e diventino alfieri della xenofobia?



Missione compiuta, mi verrebbe da dire.

Il circolo vizioso della Paura e della "costruzione del nemico" è stato descritto benissimo - e non da oggi - dagli scienzati sociali. La nostra è una società fondata sulla Paura. Non è un fenomeno naturale, come lo sono i temporali in agosto; sono processi politicamente voluti: instillare la paura goccia a goccia nelle vene della società, avvelenare la convivenza , far credere che i mali di cui soffriamo abbiano un facile capro espiatorio, per poi raccoglierne i frutti elettorali e presentarsi come l' antidoto alla Paura stessa.

Il circolo si chiude . Non c'è niente di imprevisto.



Di fronte a questo, di fronte agli squallidi imprenditori politici, nazionali o locali, che fanno fortuna  sulla pelle degli immigrati, ci sono tanti ignavi, tanti cinici e tanti distratti.

L' emergere del razzismo è solo un fenomeno finale di un processo; un processo in cui pochi hanno la volontà di intervenire per mettere granelli di sabbia nell' ingranaggio;

C'è la Chiesa con tutte le sue contraddizioni e le sue motivazioni , dal coraggio di chi è in prima linea fino alle più felpate posizioni delle gerarchie; Non c'è ( fin'ora) il mondo " democratico", laico, dell' intellettualità che oscilla paurosamente fra rincorse da brivido su terreni minati ( "facciamo noi qualche norma discriminatoria soft così evitiamo il peggio", vedi recente legge sull'edilizia sociale provinciale) e opportunistici silenzi ( "ma chi me lo fa fare di schierarmi.....").



Sul tema dell' immigrazione ci giochiamo il futuro delle nostre società e quello che resta dei valori nati dopo l' immane carneficina delle due guerre mondiali; qualcuno ha ancora veramente voglia di capire la posta in gioco?



Luigi Gallo


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