Aumento record in regione. Cunego: «Manca concorrenza» |
La spesa costa 150 euro in più |
In un mese se ne vanno 2.800 euro. Pesano alimentari ed energia |
TRENTO. In Trentino Alto Adige nel 2008 le famiglie hanno speso in media 150 euro in più al mese rispetto al 2007. Di un soffio sotto il Veneto, in testa alla classifica con 151 euro, quasi 40 euro in più rispetto alla media italiana. In un mese se ne vanno in media 2.800 euro, a pesare sul bilancio sono soprattutto trasporti, elettricità e combustibili. A dirlo è l’ultima’indagine dell’Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre. Se ancora ce ne fosse bisogno, ecco l’ennesima prova dell’aumento del costo della vita nell’ultimo anno. La ricerca della Cgia di Mestre si riferisce infatti ad un confronto tra i primi otto mesi del 2007 e lo stesso periodo del 2008, ipotizzando che le famiglie abbiano mantenuto le stesse abitudini di spesa sostenute l’anno precedente, indipendentemente dall’andamento dei prezzi. Dai dati dell’indagine emerge che in Trentino Alto Adige la spesa di una famiglia media è cresciuta in termini assoluti di 150 euro al mese, contro la media nazionale di 113 euro. Il record va al Veneto, dove il conto a fine mese è di 3.198 euro, segue la Lombardia (3.16 euro) e al terzo posto il Trentino Alto Adige (2.862 euro). La nostra regione segna un record anche per quanto riguarda l’aumento in termini percentuali: più 5,5%, seconda solo alla Sardegna con un +5,9%. Ancora una volta è al nord che gli aumenti risultano più forti: oltre a Veneto e Trentino, in testa alla classifica figurano Valle d’Aosta, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Lombardia, seguite da Sardegna, Emilia Romagna, Marche e Toscana. Restano invece al di sotto della media nazionale Molise (+111 euro rispetto al 2007), Lazio, Abbruzzo, Calabria, Puglia, Campania, Basilicata e Sicilia. «Sui bilanci delle famiglie del nord - spiega Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre - incidono maggiormente quei beni e servizi che hanno subito un’inflazione più alta. Nell’ordine trasporti, elettricità e combustibili che hanno risentito dell’aumento del petrolio registrato nell’ultimo anno». Va più in profondità l’analisi di Paolo Cunego, del Comitato trentino difesa consumatori: «La situazione è grave - osserva - e quello che penalizza sempre il Trentino è un dato oggettivo, la mancanza di concorrenza». Concorrenza nei trasporti, dove - incalza Cunego - «l’utente è costretto ad un biglietto integrato per treni e corriere che fa lievitare il prezzo rispetto alla stessa distanza in un’altra regione». Nel campo dell’energia: «La Provincia potrebbe intervenire su Trenta, che è ancora una società in mano pubblica, dovrebbe pagare meno i suoi manager e non puntare al business». Infine nel settore alimentare: «Il 70% del fatturato è in mano a Poli e Sait, vi sembra concorrenza questa?». Ma Cunego non risparmia una stoccata anche ai consumatori: «Sono loro stessi a doversi autotutelare cominciando dalle scelte di spesa. Si può vivere benissimo senza il cellulare di ultima generazione e senza il televisore al plasma da 4 mila euro, molti di questi beni voluttuari saranno tagliati dalla crisi finanziaria mondiale. Già due anni fa come associazione avevamo lanciato l’allarme sugli acquisti fatti a rate, c’è gente che si è indebitata che oggi si accorge di non farcela più a pagare». |
domenica 12 ottobre 2008
CAROVITA
ALTO ADIGE - DOMENICA, 12 OTTOBRE 2008
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