Visualizzazioni totali

sabato 28 giugno 2008

Immigrazione: un contributo dell'assessore Luigi Gallo

È  una miopia politica grave che si parli di un tema epocale come l’immigrazione solo in termini populistici, a due mesi dalle elezioni; è ancora più grave che lo faccia il presidente della Provincia.   Ci sarebbe molto  da dire sulle “strategie”   che si mettono in campo per recuperare qualche migliaia di voti in libera uscita  verso i Freiheitlichen ma ci limitiamo ad alcune domande semplici :  Perché una legge organica sull’ integrazione degli immigrati già scritta da un gruppo di lavoro presso l’assessorato di Luisa Gnecchi è stata cestinata, dopo essersi persa nei meandri di qualche ripartizione ? Perché uno strumento importante come l’ Osservatorio sulle Immigrazioni viene chiuso  e non è stato istituzionalizzato dalla Provincia? Forse perché è più facile usare la demagogia che i dati seri e indipendenti  di un osservatorio? Forse perché è più utile improvvisare misure elettoralistiche invece di programmare, coinvolgere, includere? Oggi le misure di Durnwalder vengono presentate come “male minore” rispetto all’estremismo delle destre . Ma non è così. Alla base,  al di là perfino del merito delle misure, c’è il messaggio comune   che gli immigrati siano qui per “fregarci” qualcosa : diritti, contributi, lavoro, case. Non è così , dati alla mano . Ma si fa credere che sia così e si avvelenano i pozzi della convivenza.


 Le 16 “misure” sono un misto di  banalità e di  cattiverie politiche  controproducenti.


Sul Tema Lavoro:


·         Sui nuovi arrivi dall’ estero ( il “contingente”) la Provincia può fare quello che vuole ma vogliamo ricordare che sono i datori di lavoro che fanno le domande per far arrivare nuovi lavoratori, non gli immigrati stessi . Quindi se l’ Economia  chiede…..


·          L’ obbligo del datore di lavoro di fornire alloggio al nuovo immigrato chiamato dall’estero è in vigore da almeno 20 anni. Sembra una cosa di buon senso ma è irrealistica.


·         Le preferenze etniche per i lavoratori sono risibili: in Italia per fortuna c’è la libera circolazione  , quindi un lavoratore straniero  regolare  può venire a lavorare in una ditta di Bolzano venendo da Milano o da Trapani. Non ha bisogno di nessuna autorizzazione della provincia alla frontiera di Salorno. Decide il datore di lavoro sul libero mercato. O il liberismo non vale più?


Sui temi sociali:


·         Perché non si ricorda che già oggi le prestazioni economico sociali (cosiddetto “minimo vitale”) vengono erogate solo a chi ha già 5 anni di residenza? La favoletta che gli immigrati vengono qui per avere l’ assistenza sociale è una leggenda metropolitana smentita dai fatti. Gli immigrati vengono qui per lavorare.


Tema famiglia


·         La Provincia è sempre così  attenta e sensibile ai temi della difesa della famiglia, però vuole limitare i ricongiungimenti familiari di comune accordo con la Lega Nord  e AN.  Perché ? Il ricongiungimento familiare, che comunque è tema di legge statale, favorisce l’integrazione sociale e la stabilità  ; voler negare o comunque rendere più difficile di oggi il ricongiungimento è una cattiveria gratuita e controproducente.


Controlli e ordine pubblico


·         La situazione dell’ immigrazione in Alto Adige è  tranquilla e agitare spettri di ordine pubblico è cosa senza senso; perché non si guardano anche qui i dati della polizia , della procura della repubblica etc?


Casa


·         Se mancano case si costruiscano più case. Graduatorie separate e altre misure tese a ridurre l’ accesso all’ alloggio favoriranno solo il disagio sociale. Anche qui misure controproducenti e inutili.


Scuola:


·         perché non si danno semplicemente  supporti e risorse alle scuole ( mediatori, insegnati di supporto) invece di flirtare sempre con l’ idea delle “Scuole speciali” per stranieri?


 E infine  sopra ogni  valutazione umanitaria, da anime belle, di sinistra etc etc perché  qualcuno  non va a controllare quanto prodotto interno lordo, cioè ricchezza economica,  producono gli immigrati nella nostra provincia?




 


I sedici punti


Alto Adige 28 giugno 2008


Il «giro di vite» sull’immigrazione è stato sintetizzato in un pacchetto di 16 interventi/considerazioni, in un’ottica di medio-lungo periodo.



1. L’Alto Adige non può prescindere da un afflusso controllato di lavoratori stranieri. Devono essere evitati processi di emarginazione e ghettizzazione.



2. Prima di fare ricorso a lavoratori stranieri dovranno essere individuate misure per i disoccupati altoatesini. La giunta cercherà di reinserire nel mondo del lavoro parte delle 6000 persone (soprattutto donne, persone non più giovani, diversamente abili) in attesa di un posto.

3. Nell’insediamento di nuove imprese deve essere prestata maggiore attenzione alla forza lavoro già a disposizione.



4. La giunta ed i parlamentari altoatesini dovranno cercare di creare a Roma i presupposti normativi per ridurre il numero delle autorizzazioni per gli immigrati.



5. Riduzione del contingente richiesto dalla Provincia a Roma e ampliamento delle possibilità di controllo autonomo in Alto Adige.



6. Se dovesse rendersi necessaria nuova forza lavoro, si dovrà in primo luogo fare ricorso ai familiari degli immigrati che già vivono in Alto Adige.



7. Qualora si rendesse necessario l’utilizzo di ulteriori lavoratori stranieri, essi dovranno provenire in prevalenza da quei Paesi Ue nei quali vi è disoccupazione.



8. Qualora fosse comunque necessario l’utilizzo di lavoratori provenienti da Paesi extra Ue, dovranno essere garantiti un coordinamento ed una sorveglianza più efficienti. Inoltre ci sarà l’obbligo per il datore di lavoro di provvedere all’alloggio del lavoratore.



9. Va evitato che gli immigrati vengano in Alto Adige esclusivamente per godere di prestazioni sociali. Per le prestazioni sociali fornite solo in Alto Adige, vale il principio dell’accesso graduale (saranno accessibili dopo 5 anni di residenza).



10. I permessi di soggiorno per i cittadini provenienti da Paesi extra Ue dovranno essere concessi solo a chi potrà dimostrare di avere un lavoro ed un alloggio.



11. Il ricongiungimento familiare dovrà essere concesso solo quando vi siano lavoro, abitazione e reddito adeguato. Dovrà essere introdotta una limitazione al grado di parentela entro cui poterlo richiedere.



12. Dovranno essere fissati requisiti qualitativi minimi, ai quali subordinare il rilascio delle licenze da parte di Provincia, Comuni e Camera di Commercio



13. Dovrà essere rafforzata la collaborazione con le autorità di polizia per eliminare abusi e per garantire l’ordine pubblico.



14. Istituzione di centri linguistici che dovranno occuparsi di “accompagnare l’iscrizione e la frequenza di asili e scuole“. Le conoscenze linguistiche necessarie dovranno essere acquisite attraverso idonee strutture nel periodo che intercorre tra l’iscrizione e l’inizio della scuola o dell’asilo.



15. Per la concessione di contributi e per l’edilizia agevolata dovranno essere introdotte graduatorie separate. La giuntastabilirà annualmente i mezzi finanziari e gli alloggi per ciascuna graduatoria.



16. Annualmente verranno redatte una relazione e una rilevazione sugli stranieri.




1 commento:


  1. Il nytimes ha pubblicato questo articolo dedicato all’Italia e La diversità culturale il 25-0608.



    L’articolo rispecchia la realtà in cui vivevano gli stranieri,perché è la verità che hanno scoperto i lettori del giornale le più Grande dell’America e le più diffuso all’livello internazionale. Se il giornale avesse constatato una realtà diversa in favore delle immagine dell’Italia l’articolo sarebbe stato una occasione per rilevare la sua l’iniquità nei confronti dei sui indesiderati ospiti stranieri come conferma la mia storia e tante storia che il nytimes e altri giornali non pubblicheranno perché sono disgustosi. Propongo questo articolo per confermare ai miei persecutori l’impossibilità di nascondere all’opinione pubblica internazionale “la politica della discriminazione,segregazione,strumentalizzazione,il maltrattamento,abuso di potere,violenza di stato,violazioni di diritti umani,limitazione di diritti civili degli stranieri e le minoranze etniche e religiose sostenuta da certi ambienti a livello popolare e istituzioni in Italia,il paese che ama farsi chiamare la (culla del diritto e…,ma la verità…).



    vedi il bLOG







    RispondiElimina