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martedì 17 giugno 2008

Più case e stop ai ticket sui ricoveri ospedalieri

ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 17 GIUGNO 2008



La giunta provinciale pronta a varare il 1º luglio un pacchetto straordinario per le famiglie



Edilizia sociale: in arrivo altri 3.000 alloggi. Pazienti: basta con i 10 euro al giorno



Immigrati, seduta straordinaria «Prima dobbiamo trovare lavoro agli altoatesini che l’hanno perso»




VALERIA FRANGIPANE



BOLZANO. L’Svp si prepara alle elezioni di ottobre e punta a guadagnare il terreno perduto. Durnwalder annuncia una serie di «misure eccezionali» per abbattere il carovita. «La giunta provinciale - spiega il presidente - che si riunirà in seduta straordinaria il 1º luglio si prepara a vagliare un pacchetto di trenta punti per garantire un maggior potere d’acquisto agli altoatesini». Previsti 3.000 nuovi alloggi per l’edilizia sociale e l’abolizione del ticket da 10 euro al giorno sui ricoveri in ospedale.

«Interventi ad ampio raggio per abbassare i prezzi ed aumentare il potere d’acquisto degli stipendi. Puntiamo a distribuire contributi e aiuti concreti alle famiglie, agli anziani ed agli studenti».

Programmata la realizzazione del Centro commerciale ai Piani che dovrebbe servire a contenere i prezzi, in fase di elaborazione l’innalzamento del “minimo vitale” a 558 euro ed il ritocco delle pensioni d’invalidità fino ad un massimo di 400 euro. Allo studio anche una maggiorazione degli assegni familiari concessi per ciascun figlio che dovrebbero passare dagli attuali 80 a 100 euro e la cancellazione della tassa scolastica da 15 euro.

Insomma misure concrete per sgravare le famiglie schiacciate dal carovita.

Tra i provvedimenti all’esame anche la cancellazione del ticket da 10 euro al giorno sul ricovero in ospedale (fino ad un massimo di 25 giorni l’anno), criticatissimo fin dalla sua introduzione (il luglio del 2002) che porta ogni anno nelle casse dell’Asl fino a 900.000 euro. Messo a punto sei anni fa insieme al pagamento del trasporto in ambulanza, delle ricette, dei farmaci, del pronto soccorso e dell’elisoccorso, per ripianare i conti dell’Asl fuori controllo è sempre stato definito da più parti - sindacati in testa - «odioso». L’Union für Südtirol che negli ultimi mesi si è mossa per abbatterlo a colpi di referendum e che è riuscita a raccogliere 15.000 firme è caustica: «La Svp - commenta Andreas Pöder - scopre d’un tratto che la popolazione ha sempre detestato la tassa sul ricovero e adesso, che ha deciso di abolirla, non fa altro che copiarci dimostrando di avere ben poca fantasia». Novità in vista anche sul fronte della casa. Durnwalder annuncia la realizzazione a breve di 3.000 nuovi alloggi in tutto l’Alto Adige, un terzo dei quali sorgeranno a Bolzano. Saranno in parte alloggi Ipes ed in parte appartamenti edificati da enti di varia natura da affittare (con diritto di riscatto) al ceto medio a canone provinciale. I Freiheitlichen si augurano - in una nota - che i tremila alloggi «non finiscano nelle mani dei soliti immigrati». E ieri la giunta ha approvato anche due modifiche al disegno di legge provinciale che aggiorna l’ordinamento dell’edilizia abitativa agevolata e che ora è all’esame del Consorzio dei Comuni e del Consiglio provinciale: la prima riguarda il canone minimo di affitto che la giunta ha deciso di fissare liberamente. «Abbiamo deciso di non applicare in toto la direttiva ministeriale - spiega il presidente - che prevede di far pagare all’inquilino un importo commisurato alle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria sostenute dall’Ipes. Pensiamo che in certe situazioni sia possibile togliere il canone minimo. Se una persona non ha soldi non ne ha e basta». La seconda modifica si riferisce alla situazione dei single in difficoltà economiche. «Il contributo sul canone verrà stabilito dalla giunta attraverso un regolamento di attuazione improntato alla flessibilità rispetto alle singole situazioni dei richiedenti. In parole povere saremo noi a decidere chi può ricevere il contributo e chi invece verrà escluso». Annunciata una seconda seduta straordinaria per affrontare la questione immigrati. «Dobbiamo andare incontro alle esigenze dell’economia ma anche a quelle dei lavoratori e delle loro famiglie. Se è vero che in Alto Adige manca forza lavoro è anche vero che molti lavoratori sono in mobilità e che tante donne e disabili non trovano occupazione. Prima di puntare sugli immigrati, pensiamo a loro».

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