Chiude l’Osservatorio, il mondo sociale: un errore
BOLZANO. Con domani chiude l’osservatorio provinciale per l’immigrazione e con esso il centro di tutela contro le discriminazioni. «È una grande perdita - affermano la Casa della Solidarietà e l’Oew-Organizzazione per un mondo solidale - perché così viene a mancare un importante alleato impegnato per una convivenza pacifica in Alto Adige».
Afferma Elisabeth Grießmair, presidente dell’Oew: «Da oggi l’Alto Adige diventa più freddo e la provincia perde due importanti istituzioni dedite alla convivenza. Questi centri hanno contribuito in maniera rilevante a far comprendere meglio l’immigrazione in Alto Adige e fornivano ripetutamente indicazioni fondamentali per la politica in modo da affrontare al meglio questa tematica».
La presidente della Casa della Solidarietà Petra Erlacher aggiunge: «Il centro di tutela contro le discriminazioni e l’osservatorio sono vittime della mancanza di coraggia e visione nella nostra provincia. Pare che nessuno voglia bruciarsi le dita prima delle elezioni. Tutti i giorni facciamo l’esperienza che la convivenza tra persone d’origine culturale, religiosa e geografica diversa è difficile, tuttavia l’immigrazione non si può fermare: con l’Osservatorio sarebbe stato possibile almeno darle un’impronta».
Afferma Elisabeth Grießmair, presidente dell’Oew: «Da oggi l’Alto Adige diventa più freddo e la provincia perde due importanti istituzioni dedite alla convivenza. Questi centri hanno contribuito in maniera rilevante a far comprendere meglio l’immigrazione in Alto Adige e fornivano ripetutamente indicazioni fondamentali per la politica in modo da affrontare al meglio questa tematica».
La presidente della Casa della Solidarietà Petra Erlacher aggiunge: «Il centro di tutela contro le discriminazioni e l’osservatorio sono vittime della mancanza di coraggia e visione nella nostra provincia. Pare che nessuno voglia bruciarsi le dita prima delle elezioni. Tutti i giorni facciamo l’esperienza che la convivenza tra persone d’origine culturale, religiosa e geografica diversa è difficile, tuttavia l’immigrazione non si può fermare: con l’Osservatorio sarebbe stato possibile almeno darle un’impronta».
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