ALTO ADIGE, 10 GIUGNO 2008
Alla cassa cifre più alte rispetto agli scaffali I Consumatori contro i supermercati
Alcuni prodotti vengono battuti a prezzi maggiorati e si arriva a pagare fino a 25 euro in più
ALAN CONTI
BOLZANO. Azzecca il prezzo. Potrebbe essere il nome di un nuovo quiz televisivo se non fosse che per i consumatori bolzanini sta diventando ormai una fastidiosa realtà con cui fare i conti ogni volta che si arriva alla cassa del supermercato e si apre il portafoglio.
Dopo gli sconti sui televisori di Trony “bloccati” dal Comune, ora i consumatori devono guardarsi anche dai prezzi degli alimentari nei supermercati che spesso nascondono una sgradevole sorpresa. Non è più sufficiente, infatti, stare attenti ai cartelli con i prezzi dei prodotti: ora è bene controllare che anche sullo scontrino il prodotto venga battuto alla stessa cifra riportata sullo scaffale. Un problema che già molti lettori avevano segnalato alla nostra redazione lo scorso aprile e che torna di attualità grazie alla segnalazione di Andrea Carlon, attento compratore che, armato di macchina fotografica, ha documentato l’ennesima anomalia tra il prezzo di scaffale e quello stampato sullo scontrino.
Se ad aprile Andrea Carlon aveva scoperto la maggiorazione ingiustificata alla Famila, oggi tocca all’Interspar di Via Buozzi per quella che è una perfetta alternanza. Due mesi fa a nascondere la sorpresa erano la maionese, il pomodoro a pezzi e i taralli all’olio, mentre all’Interspar bisogna prestare attenzione alle batterie per la macchina: «Ne ho trovata una a 44,90 euro- ci racconta Carlon -, ma una volta alla cassa il prezzo sullo scontrino era di 69,90 euro: la bellezza di 25 euro in più. Se penso che avevo la possibilità di acquistarne un’altra a 54 euro mi viene da mangiarmi le mani». Nemmeno a sfamare il gatto si può stare tranquilli: «Sempre lo stesso giorno ho messo nel carrello una confezione da 12 buste di bocconcini da 100 grammi che allo scaffale costava 4,39 euro e nel tragitto fino alla cassa ha subito una maggiorazione di 40 centesimi, arrivando a 4,79 euro!». Diffidare dai bocconcini, quindi, anche quando sono in offerta: «Di nuovo all’Interspar ho trovato l’offerta 1x2 e ho preso 12 buste convinto di guadagnarne 6 gratis - continua Carlon -, peccato che alla fine mi hanno contato 12 pezzi».
Al Centro Tutela Consumatori e Utenti nessuno si sorprende. «Ciclicamente riceviamo segnalazioni di questo tipo - spiega Walther Andreaus del Ctcu -. In genere capita in tutti i supermercati ed è un fatto grave che denota una scarsa attenzione al cliente e una disorganizzazione di base. Sicuramente siamo di fronte ad un errore tecnico, ma sarebbe auspicabile fare qualcosa per risolverlo». Uno “scherzetto” che può incidere sensibilmente sulle tasche dei bolzanini. «Il vero danno, infatti, non è per i consumatori che se ne accorgono che solitamente vengono risarciti, quanto per tutti quelli che subiscono un’ingiustizia senza rendersene conto, sopratutto sulle variazioni all’apparenza minime. Capisco che non è facile ricordarsi tutti i prezzi per poi verificarli, ma se le cose stanno così l’unico consiglio è quello di stare molto attenti e controllare sempre. In caso di anomalia è opportuno inviare anche a noi la documentazione così possiamo riunire tutte le segnalazioni e ottenere, forse, più considerazione».
Un errore umano che all’Aspiag non nascondono: «Purtroppo sono cose che non dovrebbero accadere - si scusa Rinaldo Pigoli, direttore vendite dell’Interspar -, ma l’etichettatura manuale da parte del personale ogni tanto causa questi tipi di errore. Spesso capita quando un prodotto smette di essere in offerta e ogni tanto capita anche che nei volantini pubblicitari vengano stampati prezzi sbagliati». Refusi che per qualcuno possono essere un modo come un altro per attirare clienti nel punto vendita. «Assolutamente no - replica Pigoli -. Ci tengo molto che i prezzi corrispondano perché ne va della nostra reputazione. Non solo, stiamo mettendo a punto un sistema di etichettatura elettronica che dovrebbe eliminare questi inconvenienti. E’ una procedura molto costosa e ci vorranno un paio di anni prima di averla in funzione». Nel frattempo, occhio ad azzeccare il prezzo giusto.
In pratica non c'è nessuna volontà di trarre in inganno il consumatore, ma - e non poteva essere altrimenti - la colpa è unicamente del personale!?!
Alla cassa cifre più alte rispetto agli scaffali I Consumatori contro i supermercati
Alcuni prodotti vengono battuti a prezzi maggiorati e si arriva a pagare fino a 25 euro in più
ALAN CONTI
BOLZANO. Azzecca il prezzo. Potrebbe essere il nome di un nuovo quiz televisivo se non fosse che per i consumatori bolzanini sta diventando ormai una fastidiosa realtà con cui fare i conti ogni volta che si arriva alla cassa del supermercato e si apre il portafoglio.
Dopo gli sconti sui televisori di Trony “bloccati” dal Comune, ora i consumatori devono guardarsi anche dai prezzi degli alimentari nei supermercati che spesso nascondono una sgradevole sorpresa. Non è più sufficiente, infatti, stare attenti ai cartelli con i prezzi dei prodotti: ora è bene controllare che anche sullo scontrino il prodotto venga battuto alla stessa cifra riportata sullo scaffale. Un problema che già molti lettori avevano segnalato alla nostra redazione lo scorso aprile e che torna di attualità grazie alla segnalazione di Andrea Carlon, attento compratore che, armato di macchina fotografica, ha documentato l’ennesima anomalia tra il prezzo di scaffale e quello stampato sullo scontrino.
Se ad aprile Andrea Carlon aveva scoperto la maggiorazione ingiustificata alla Famila, oggi tocca all’Interspar di Via Buozzi per quella che è una perfetta alternanza. Due mesi fa a nascondere la sorpresa erano la maionese, il pomodoro a pezzi e i taralli all’olio, mentre all’Interspar bisogna prestare attenzione alle batterie per la macchina: «Ne ho trovata una a 44,90 euro- ci racconta Carlon -, ma una volta alla cassa il prezzo sullo scontrino era di 69,90 euro: la bellezza di 25 euro in più. Se penso che avevo la possibilità di acquistarne un’altra a 54 euro mi viene da mangiarmi le mani». Nemmeno a sfamare il gatto si può stare tranquilli: «Sempre lo stesso giorno ho messo nel carrello una confezione da 12 buste di bocconcini da 100 grammi che allo scaffale costava 4,39 euro e nel tragitto fino alla cassa ha subito una maggiorazione di 40 centesimi, arrivando a 4,79 euro!». Diffidare dai bocconcini, quindi, anche quando sono in offerta: «Di nuovo all’Interspar ho trovato l’offerta 1x2 e ho preso 12 buste convinto di guadagnarne 6 gratis - continua Carlon -, peccato che alla fine mi hanno contato 12 pezzi».
Al Centro Tutela Consumatori e Utenti nessuno si sorprende. «Ciclicamente riceviamo segnalazioni di questo tipo - spiega Walther Andreaus del Ctcu -. In genere capita in tutti i supermercati ed è un fatto grave che denota una scarsa attenzione al cliente e una disorganizzazione di base. Sicuramente siamo di fronte ad un errore tecnico, ma sarebbe auspicabile fare qualcosa per risolverlo». Uno “scherzetto” che può incidere sensibilmente sulle tasche dei bolzanini. «Il vero danno, infatti, non è per i consumatori che se ne accorgono che solitamente vengono risarciti, quanto per tutti quelli che subiscono un’ingiustizia senza rendersene conto, sopratutto sulle variazioni all’apparenza minime. Capisco che non è facile ricordarsi tutti i prezzi per poi verificarli, ma se le cose stanno così l’unico consiglio è quello di stare molto attenti e controllare sempre. In caso di anomalia è opportuno inviare anche a noi la documentazione così possiamo riunire tutte le segnalazioni e ottenere, forse, più considerazione».
Un errore umano che all’Aspiag non nascondono: «Purtroppo sono cose che non dovrebbero accadere - si scusa Rinaldo Pigoli, direttore vendite dell’Interspar -, ma l’etichettatura manuale da parte del personale ogni tanto causa questi tipi di errore. Spesso capita quando un prodotto smette di essere in offerta e ogni tanto capita anche che nei volantini pubblicitari vengano stampati prezzi sbagliati». Refusi che per qualcuno possono essere un modo come un altro per attirare clienti nel punto vendita. «Assolutamente no - replica Pigoli -. Ci tengo molto che i prezzi corrispondano perché ne va della nostra reputazione. Non solo, stiamo mettendo a punto un sistema di etichettatura elettronica che dovrebbe eliminare questi inconvenienti. E’ una procedura molto costosa e ci vorranno un paio di anni prima di averla in funzione». Nel frattempo, occhio ad azzeccare il prezzo giusto.
In pratica non c'è nessuna volontà di trarre in inganno il consumatore, ma - e non poteva essere altrimenti - la colpa è unicamente del personale!?!
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