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sabato 14 giugno 2008

«Troppo smog, limite dei 90 orari sull’A22»

ALTO ADIGE,  14 GIUGNO 2008



I comuni della conca hanno incaricato la Provincia di trattare con i vertici dell’Autobrennero



Minach (Appa) mira a ridurre la velocità in alcuni tratti per stoppare l’inquinamento



LA QUALITÀ DELL’ARIA



BOLZANO. I tassi annuali di biossido di azoto rilevati lungo l’A22 (a Bressanone sud ed Egna), ma anche in centro a Bolzano (via Claudia Augusta e piazza Adriano) e a Salorno, superano i valori limite imposti dalla Comunità europea e pertanto i sindaci della conca hanno dato mandato al direttore dell’Appa Luigi Minach di fissare un incontro con i vertici dell’Autobrennero. Tra le misure al vaglio c’è la riduzione della velocità, fino a 90 Km/h, tra Bolzano Nord e Bolzano Sud, in caso di superamento della soglia di 150 microgrammi/ora. «A questo scopo - spiega Minach - potrebbero essere installati pannelli luminosi».

«Non possiamo più permetterci - sottolinea Minach - di sottovalutare il problema. Diciamo che se un tempo, per migliorare la qualità dell’aria, facevamo riferimento unicamente alle polveri sottili, d’ora in avanti dovremo attivarci per combattere anche gli ossidi di azoto, il 35 per cento dei quali sono prodotti proprio dall’autostrada del Brennero. Non si può temporeggiare oltre, perchè se non dovessimo scendere entro il 2010 sotto il valore limite di 40 microgrammi per metro cubo incorreremo in pesanti sanzioni».

Il direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente ritiene che l’unico sistema per ridurre i valori di biossido di azoto sia quello di diminuire la velocità sull’A22. «Tanto più alta è la velocità delle auto, tanto maggiori sono il consumo di carburante e le emissioni. Le alternative, per ridurle sono solamente due: diminuire il numero dei mezzi in circolazione, il che mi sembra realisticamente difficile, oppure ridurre la velocità delle auto».

Si tratta di una misura che gli automobilisti difficilmente accetteranno di buon grado. «Ma è una strada - sottolinea Minach - sulla quale dovremo necessariamente lavorare, a meno che il presidente dell’Autobrennero Silvano Grisenti non riesca ad individuare altre misure ugualmenti efficaci».

Dunque, benché la situazione dell’aria per quanto attiene le Pm10 sia sensibilmente migliorata anche grazie agli sforzi prodotti dalle amministrazioni comunali e dai cittadini, come ha sottolineato il direttore provinciale dell’Agenzia provinciale per l’ambiente Minach, è necessario ora intervenire anche sul fronte degli ossidi di azoto (fra cui soprattutto il biossido di azoto NO2). Secondo le stime (aggiornate a fine 2007) la produzione di ossidi di azoto in provincia di Bolzano è da ricondurre all’80 per cento al trasporto su strada, all’8 per cento ad altre sorgenti mobili e a macchinari, per il 6 per cento alla combustione non industriale (riscaldamento domestico), per il 4 per cento alla combustione industriale e al 2 per cento alla produzione di energia e trasformazione di combustibili. In base ai valori rilevati nel 2004 emerge che più di un terzo del totale delle emissioni di ossidi di azoto immessi nell’atmosfera in provincia di Bolzano proviene dall’autostrada del Brennero. Particolarmente colpite sono le zone della conca di Bolzano e della Bassa Atesina, dove le concentrazioni di NO2 sono superiori ai limiti previsti dalla normativa. Permangono comunque anche nel resto del territorio provinciale, come ha ricordato Minach, dei valori di fondo troppo elevati e la situazione impone di agire. Minach ha anche sottolineato che una eventuale limitazione della velocità non ridurrebbe solo le emissioni di ossidi di azoto, ma anche il consumo di carburante (con un risparmio non trascurabile) e il rumore.

«È necessario - sottolinea l’assessore provinciale all’ambiente Michl Laimer - coinvolgere l’A22». In primo luogo dovrà essere discussa la proposta di introdurre una regolamentazione dinamica della velocità dei mezzi in transito su alcuni tratti autostradali in prossimità dei maggiori centri abitati (tratto Bolzano nord-Bolzano sud), riducendo la velocità in presenza di concentrazioni elevate di NO2 in concomitanza di situazioni di forte inversione termica d’inverno e di alti valori d’ozono d’estate. A tal fine in prossimità degli accessi dell’A22 potrebbero essere posizionati tabelloni indicanti il limite di velocità da rispettare. (max)



I VERDI



«La giunta provinciale avrebbe dovuto agire già nel luglio 2005»



BOLZANO. Secondo il gruppo Verde è tempo di agire, in un lasso di tempo ragionevolmente breve. «La riduzione del limite di velocità sulla A22 è necessaria e urgente, al pari dell’attuazione effettiva di altre misure da tempo annunciate per la tutela della qualità dell’aria». I tre consiglieri Riccardo Dello Sbarba, Cristina Kury e Hans Heiss sono dell’avviso che la giunta provinciale, almeno fino ad ora, non abbia fatto quanto era nelle sue possibilità per ridurre le emissioni di biossido di azoto.

«Con il nostro intervento - spiega il gruppo ambientalista - intendiamo richiamare l’esecutivo altoatesino all’attuazione di quelle misure già da tempo annunciate per contrastare l’inquinamento atmosferico. I tassi annuali di ossidi di azoto rilevati lungo l’Autostrada del Brennero superano di gran lunga i valori limite segnalati a livello europeo. Il Piano provinciale della qualità dell’aria, che comprende anche norme riguardanti l’autostrada, quali il divieto di transito notturno per i veicoli commerciali, limiti di velocità, limitazioni alla circolazione di certe classi di veicoli, è entrato in vigore nel luglio del 2005. Peccato che da allora non sia successo praticamente nulla. E peccato che i valori di inquinamento dell’aria abbiano continuato inesorabilmente a superare i limiti. L’attuale richiesta dei sindaci e dell’Agenzia provinciale per l’ambiente di ridurre il limite di velocità anche per i mezzi individuali è da ritenersi urgente e da sostenere pienamente. La stessa misura adottata in Austria si è rivelata efficace anche nella riduzione dell’inquinamento acustico». Anche in Austria, peraltro, i valori - secondo il direttore dell’Appa Luigi Minach - sono tuttora in crescita. Al tavolo tecnico erano rappresentati i comuni di Bolzano, Laives (con il sindaco Giovanni Polonioli), Appiano (con il vicesindaco Rudolf Gutgsell), Merano, Marlengo e Bronzolo. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Comunità comprensoriale del Burgraviato.

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