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mercoledì 4 giugno 2008

«Basta con stipendi inferiori ai 1000 euro»

ALTO ADIGE, 04 GIUGNO 2008



di Mirco Marchiodi





La Provincia in cerca dell’accordo assieme a sindacati ed economia



Durnwalder: l’11% degli altoatesini si trova al limite del minimo vitale Entro giugno il pacchetto carovita



BOLZANO. «I redditi sotto i mille euro dovrebbero appartenere al passato». Luis Durnwalder illustra con questa frase la decisione della giunta provinciale di intavolare una trattativa con associazioni economiche e sindacati per alzare i redditi minimi degli altoatesini. «Chi lavora per 38 ore alla settimana, deve poter vivere senza difficoltà», prosegue il presidente della giunta. La realtà però è un’altra: l’11% degli altoatesini vive sulla soglia del minimo vitale.

La giunta provinciale anche ieri è tornata a discutere di carovita. Ormai è questo il grande tema da affrontare prima delle elezioni. «Entro giugno - ha annunciato il presidente della giunta Luis Durnwalder - presenteremo l’intero pacchetto di delibere prese per combattere il carovita».

Ieri la giunta si è occupata in particolare di salari minimi. «Ci sono troppi altoatesini che guadagnano cifre inadeguate», ha detto Durnwalder. Che in merito agli ultimi dati che vedono la provincia di Bolzano in testa per quanto riguarda il Pil pro capite, ha aggiunto: «Una famiglia non può vivere solo di statistica». Di più: «Abbiamo analizzato molti contratti collettivi e in diversi casi ci sono persone che lavorano 36-38 ore settimanali e alla fine del mese non arrivano a guadagnare mille euro. Ecco, i salari sotto i mille euro dovrebbero appartenere al passato», la linea tracciata da Durnwalder. In Alto Adige circa il 25% dei lavoratori non arriva ai mille euro netti mensili: colpiti in particolare i settori commercio, agricoltura, artigianato e turismo. Come fare per alzare i salari di questi lavoratori? «Non possiamo certo fissare un reddito minimo per decreto - dice il presidente -, però ci possiamo sedere attorno a un tavolo con le parti sociali. Pensioni e redditi minimi devono crescere e per farlo serve uno sforzo comune».

Durnwalder chiede di mettere da parte quelle che chiama «gelosie tra i vari settori». Il presidente non lo nomina esplicitamente, ma il riferimento va anche alle polemiche tra l’ala sociale e quella economica, anche all’interno della Svp. «Non è vero - spiega Durnwalder - che all’economia destiniamo più soldi che alle famiglie. I dati parlano chiaro: i settori economici ricevono circa 100 milioni, mentre per le attività sociali abbiamo messo in bilancio più di tre volte tanto».

L’ala sociale della giunta provinciale applaude («era ora che si iniziasse a discutere approfonditamente di una tematica delicata come questa», dice la vicepresidente della giunta Luisa Gnecchi), ma i sindacati chiedono uno sforzo in più: «Purtroppo - afferma il segretario provinciale della Uil Toni Serafini - bisogna partire risolvendo le questioni di carattere nazionale. Ma sottoscrivere i contratti collettivi sarebbe comunque un passo importante nella giusta direzione».



E A LAIVES COSA SI FA?



Qualche tempo fa è stata approvata una nostra mozione per l'istituzione di una commissioni che affrontasse il problema del continuo aumento dei prezzi pur con gli scarsi mezzi a disposizione di comuni, ma finora nulla si è mosso. Cosa si aspetta a dare attuazione agli impegni presi?



Rifondazione Comunista - Laives



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