ALTO ADIGE, 09 GIUGNO 2008
di Davide Pasquali
Niente sconti, «legge da museo»
I consumatori: aboliamola «Libertà agli imprenditori»
Il direttore del Ctcu: le norme provinciali fanno acqua da tutte le parti. Togliamole come fatto in Germania
BOLZANO. Far spese in Alto Adige conviene o no? «Sì, ma non certo ai consumatori - sostiene il direttore del Ctcu Walter Andreaus - come dimostra lo stop imposto alla vendita promozionale di televisori lcd alla Trony di via Grappoli. Un’ulteriore prova che la legge provinciale sul commercio fa acqua da tutte le parti». I Consumatori, già nel lontano gennaio 2007, ne avevano chiesto l’abolizione. Invano. Ma ora ritornano alla carica, «perché in questo momento di stagnazione economica, occorre lasciare più spazio all’iniziativa economica, in maniera da far scendere i prezzi».
«È ora di adeguarsi, non solo agli altri paesi europei, ma allo stesso resto d’Italia, dove la legge Bersani è stata recepita ben più che qui in Alto Adige, dove è stata accolta con troppa freddezza. Occorre lasciar più libertà al mercato. Gli imprenditori sapranno benissimo come regolarsi».
Non ha tardato ad arrivare, la presa di posizione del Centro tutela consumatori utenti, alla notizia di quello che, agli occhi dei più, appare come un ingiustificato blocco, quello di una promozione alla Trony: -15% sui televisori lcd, dal 22 maggio al 15 giugno. In onore degli Europei di calcio 2008.
«Il Comune ci ha stoppato - ha spiegato il direttore del punto vendita Luca Vennere - perché violiamo la legge provinciale, la quale non permette di promuovere prodotti nei quaranta giorni precedenti le svendite di fine stagione». Quest’anno al via il 14 luglio.
Sottraendo i quaranta giorni prescritti, non si poteva andare oltre il 5 giugno. In altre parole, dieci giorni di promozione in meno. Dieci giorni meno che nel resto del Paese, per capirsi. Perché Trony è una catena di elettrodomestici ed elettronica di consumo presente in tutta Italia.
Andreaus si chiede: al di là della specifica catena coinvolta: perché nel resto d’Italia chi ha deciso, magari dopo aver aspettato un paio d’anni dagli ultimi Mondiali, di comprarsi un televisore nuovo, risparmia un centinaio di euro, mentre da noi no? «Quella provinciale è una legge da museo», tuona. «È vero che in provincia fare la spesa conviene, ma non certo ai comsumatori. In Germania, per dire, hanno abolito la legge sugli sconti, liberalizzando le svendite. In Italia, dopo il decreto Bersani, qualcosa, anche se non moltissimo, si è mosso. L’Alto Adige, invece, rischia di rimanere sganciato». Non solo nel capo delle svendite, ma in molto altro. «Solo un esempio: siamo la terra del latte, ma qui non si è mai sentito parlare di distributori automatici di latte, quelli comparsi in Veneto o in Lombardia; il prodotto costa meno, e non si sprecano imballaggi. E l’incasso va direttamente ai produttori».
Andreaus, infine, fa una riflessione per quanto attiene la sfera imprenditoriale. «Anche la stessa Trony di Bolzano, come Euronics o altri, dovendo rinunciare alle promozioni attuate altrove, soffre per due motivi, o meglio, per una doppia perdita. Intanto, non potendo acquistare a Bolzano, il consumatore si rivolge altrove, a Trento, a Verona, a Innsbruck, dove le svendite si fanno». Oltre a questo primo guadagno perso, le filiali altoatesine, in tutto e per tutto assimilabili alle altre nel resto del Paese, non raggiungono gli obiettivi prefissati, diventando meno profittabili per l’azienda madre.
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