Rifondazione non vuole l’aeroporto |
Alto Adige, 18 MAGGIO 2008 |
BOLZANO. Rifondazione Comunista torna a criticare l’aeroporto di Bolzano. «Non è vero che serve all’economia - afferma Massimo Gigliotti - così come sostiene la Camera di commercio. Affermarlo significa fare degli inutili allarmismi, perché dai dati della stessa Camera di commercio emerge che le esportazioni sono in aumento, così come sono in aumento i flussi di merci e anche quello di persone, come si evince dai dati turistici. L’economia dovrebbe pensare piuttosto a salvaguardare l’ambiente».
"Turismo sostenibile piuttosto che l'ampliamento dell'aeroporto"
Dire da parte della Camera di Commercio che “sarebbe necessario un ampliamento dell’aeroporto di Bolzano affinché possa contribuire apprezzabilmente allo sviluppo economico della nostra provincia” sembra decisamente un azzardo.
Andando ad analizzare i “Dati quadro sull’economia altoatesina” diffusi periodicamente dall’IRE (l’istituto di ricerca della Camera di Commercio stessa) ci si rende conto come si stiano facendo degli inutili allarmismi.
Questi dati non solo non fanno temere una recessione dell’economia locale ma danno un quadro di un economia altoatesina in perfetta salute, dinamica ed in crescita, pur non avendo infrastrutture definite dalla Camera di Commercio come “necessarie”. Prendendo i dati diffusi dall’IRE strettamente collegati alla presenza o meno di infrastrutture, si vede come le esportazioni di merci nella provincia di Bolzano siano cresciute negli ultimi due anni di un 10% contro un 9% dell’intera Italia nord-orientale. Altrettanto si può dire con le importazioni, dove nel 2007 l’Alto Adige ha avuto un aumento delle importazioni del 13,9% rispetto al 2006.
Se però con il potenziamento delle infrastrutture “necessarie” non si voglia prendere solo in considerazione lo spostamento di merci bensì anche quello delle persone, i dati relativi ai flussi turistici sono ancora più confortanti. L’Astat nel suo rapporto annuale sul turismo ci dice che negli ultimi anni la presenza di turisti nella nostra provincia ha superato i 26 milioni (dietro solo a Roma, Venezia e Firenze…) con un più 3% di arrivi rispetto ad un anno fa.
A questo punto dire che “senza infrastrutture non si crea benessere” mi sembra proprio un inutile allarmismo. Credo che sia ora che anche l’economia altoatesina pensi ad una maggiore salvaguardia del nostro territorio utilizzando al meglio le strutture attualmente presenti; che pensi ad un turismo sostenibile nel rispetto della natura fonte primaria del successo dell’industria turistica locale e nel rispetto delle tradizioni locali.
Andando ad analizzare i “Dati quadro sull’economia altoatesina” diffusi periodicamente dall’IRE (l’istituto di ricerca della Camera di Commercio stessa) ci si rende conto come si stiano facendo degli inutili allarmismi.
Questi dati non solo non fanno temere una recessione dell’economia locale ma danno un quadro di un economia altoatesina in perfetta salute, dinamica ed in crescita, pur non avendo infrastrutture definite dalla Camera di Commercio come “necessarie”. Prendendo i dati diffusi dall’IRE strettamente collegati alla presenza o meno di infrastrutture, si vede come le esportazioni di merci nella provincia di Bolzano siano cresciute negli ultimi due anni di un 10% contro un 9% dell’intera Italia nord-orientale. Altrettanto si può dire con le importazioni, dove nel 2007 l’Alto Adige ha avuto un aumento delle importazioni del 13,9% rispetto al 2006.
Se però con il potenziamento delle infrastrutture “necessarie” non si voglia prendere solo in considerazione lo spostamento di merci bensì anche quello delle persone, i dati relativi ai flussi turistici sono ancora più confortanti. L’Astat nel suo rapporto annuale sul turismo ci dice che negli ultimi anni la presenza di turisti nella nostra provincia ha superato i 26 milioni (dietro solo a Roma, Venezia e Firenze…) con un più 3% di arrivi rispetto ad un anno fa.
A questo punto dire che “senza infrastrutture non si crea benessere” mi sembra proprio un inutile allarmismo. Credo che sia ora che anche l’economia altoatesina pensi ad una maggiore salvaguardia del nostro territorio utilizzando al meglio le strutture attualmente presenti; che pensi ad un turismo sostenibile nel rispetto della natura fonte primaria del successo dell’industria turistica locale e nel rispetto delle tradizioni locali.
Massimo Gigliotti
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