Alto Adige, 01 MAGGIO 2008
A Bolzano inflazione mai così alta dal 1996 ad oggi: colpa di pasta, pane e carburanti
Le grandi catene corrono ai ripari: da domani sconti dal 10% al 40% sugli alimentari
MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Cala l’inflazione europea, resta stabile quella italiana, cresce ancora quella di Bolzano. Il più 4% registrato a marzo è il livello più alto toccato dal febbraio del 1996. Boom per alimentari, energia e casa, ma preoccupa il fatto che la corsa dei prezzi non si riesca a governare. Dal più 2,2% dello scorso agosto, il tasso di inflazione ha continuato a salire e in un anno è praticamente raddoppiato. Consumatori e sindacati chiedono interventi urgenti, la grande distribuzione parte con le offerte speciali.
Da un anno a questa parte, l’anticipazione degli indici dei prezzi al consumo di Bolzano più che una statistica sembra un bollettino di guerra. Giusto un anno fa, nel marzo 2007, l’inflazione tornava sopra la soglia del 2% dopo sei mesi in cui l’aumento dei prezzi era rimasto relativamente basso. Da allora è stata una corsa senza fermate, con gli ultimi sei mesi che hanno registrato una vera impennata. A novembre il primo campanello d’allarme, con il tasso di inflazione che toccava il 3%, poi dicembre col 3,2%, gennaio e febbraio col 3,5%, marzo col 3,7%. Fino ad arrivare ai dati di ieri: l’inflazione annuale registrata dall’ufficio statistica del Comune è pari al 4%. Per ritrovare un aumento simile bisogna tornare indietro di dodici anni, al 4,2% del febbraio 1996. Da allora l’inflazione media era sempre rimasta sotto al 3%. Preoccupa anche il fatto che, mentre l’inflazione europea scende dal 3,6% al 3,3% e quella italiana resta stabile al 3,3%, a Bolzano i prezzi continuano a salire.
Questo il dettaglio. Per quanto riguarda gli aumenti congiunturali (cioè quelli relativi al mese precendente, con l’indice generale che registra un aumento dello 0,3%), gli incrementi più rilevanti sono quelli delle categorie abitazione ed energia (+1,9%) e alimentari (+0,7%). Sono le stesse categorie che mettono a segno gli aumenti più importanti anche a livello tendenziale (e cioè rispetto a dodici mesi fa). Per gli alimentari il tasso di inflazione misurato è del 7,2% (boom per cereali, farine e pasta che registrano incrementi di prezzi attorno al 30%), per l’abitazione e la casa dell’8,6% (il gas e i combustibili liquidi salgono del 17%, le spese condominiali del 10%). Forti aumenti anche per mobili e altri servizi per la casa (più 5,9%) e per i trasporti (più 5,2%), mentre sono in controtendenza i capitoli di spesa relativi a comunicazioni (il meno 2,5% è dato soprattutto dal calo dei prezzi delle apparecchiature per la telefonia) e tempo libero (meno 0,3% il dato generale, con il calo degli apparecchi fotografici e dei computer che compensa gli aumenti nei centri sportivi, nelle discoteche e negli stabilimenti balneari).
Che fare? Il mercato generale la prossima settimana annuncerà le proprie contromosse, mentre si muove più in fretta il settore privato. Le catene della grande distribuzione (tra cui Despar, A&O, Famila, Billa e il discount “Ld”) hanno annunciato che da domani partiranno con gli sconti: ribassi tra il 10% e il 40% per almeno un prodotto di una serie di categorie merceologiche tra cui pasta, caffè, formaggi, olio e detersivi.
Si fanno però sentire anche sindacati e consumatori. «A Bolzano - attacca Fabio Degaudenz, vicepresidente del Ctcu e membro della segreteria Cgil - l’aumento è maggiore di oltre mezzo punto rispetto alla media nazionale e il potere d’acquisto dei cittadini continua a diminuire. I consumi rallentano e questo è un problema per chi compera, ma anche per chi vende. Preoccupa l’assenza di iniziative da parte delle autorità pubbliche: le sofferenze dei cittadini aumentano e all’orizzonte non si vedono proposte concrete. Bisogna rinnovare subito i contratti di lavoro ancora aperti e iniziare ad affrontare il problema con le parti datoriali e sociali».
La grande distribuzione: no ai panieri a prezzi fermi |
«Per rilanciare i consumi ci restano solo le offerte» |
BOLZANO. La ricetta è una sola: «Le promozioni rappresentano l’unico vero strumento per la salvaguardia del potere d’acquisto delle famiglie». Le catene della grande distribuzione sono tutte d’accordo e da domani in tutta Italia partirà una nuova iniziativa contro il caro-prezzi. In Trentino-Alto Adiger saranno oltre duecento i supermercati interessati, da quelli controllati dalla Aspiag (Despar, Eurospar, Interspar e Iperspar) a quelli della Omniscom (Famila e Super A&O) fino a Billa e al discount “LD” che fa capo all’holding della famiglia Lombardini. I supermercati che aderiscono all’iniziativa si impegnano ad inserire in ogni promozione - con sconti tra il 10% e il 40% e fino alla fine del 2008 - almeno una referenza per ognuna delle categorie di prodotto più colpite dal rialzo dei prezzi, ovvero merendine, biscotti frollini, latte, yogurt, caffè, pasta di semola, pasta all’uovo, riso, pomodori passati, formaggi, salumi, olio extravergine d’oliva, acqua minerale, bevande gassate/non gassate, vino, detersivi, carta igienica. «Con questa iniziativa - afferma il presidente di Federdistribuzione Paolo Barberini - vogliamo fornire alle famiglie opportunità d’acquisto con sconti rilevanti sulla spesa effettuata regolarmente. Siamo a fianco dei consumatori nella lotta al caro-prezzi. Questa iniziativa rappresenta un passo ulteriore nella difesa del loro potere d’acquisto». iFederdistribuzione chiude però ai panieri a prezzi bloccat: «Sono inattuabili in assenza di un analogo impegno da parte dell’industria». In effetti, l’iniziativa dei prezzi fermi annunciata mesi fa dal Comune non è mai stata realizzata. |
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